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Henning Mankell L'UOMO INQUIETO - fc60

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occe su entrambi i lati, il posto giusto per nascondersi alla vista di<br />

chiunque.<br />

Poi pensò alle rose. Alle parole di Linda quando gli aveva parlato per<br />

la prima volta della sua futura suocera. È una donna che ama i fiori, che<br />

ha sempre sognato un bel giardino, una donna con il pollice verde.<br />

Aveva detto proprio così, lo ricordava chiaramente. E quel luogo era<br />

esattamente agli antipodi di un bel giardino. Impossibile immaginarne<br />

uno più diverso. Era stato per questo che Louise lo aveva scelto? Perché<br />

la morte non è bella e non ha niente a che fare con le rose e un giardino<br />

ben curato? Girò intorno all'avvallamento per osservarlo da tutte le<br />

possibili angolazioni. È venuta qui a piedi, da dove ho lasciato l'auto.<br />

Ma lì come c'è arrivata? Autobus? Taxi? Qualcuno ce l'ha portata in auto?<br />

Aveva notato che nell'area disboscata si ergeva ancora<br />

apparentemente integra una torre di appostamento utilizzata dai<br />

cacciatori. La raggiunse. Controllò che i gradini della scala potessero<br />

reggere il suo peso e salì comunque con cautela. Sulla piattaforma erano<br />

sparsi alcuni mozziconi di sigaretta e lattine di birra vuote. Un topo<br />

giaceva stecchito in un angolo. Scese e riprese a camminare. Per<br />

immedesimarsi cercò di immaginare che fosse la scena del suo stesso<br />

suicidio. Un luogo desolato, cosparso di resti di rami, spezzoni di<br />

tronchi, cespugli grigi, un tubetto di sonnifero. Si fermò. Cento pillole<br />

di sonnifero. Ytterberg non aveva parlato di una bottiglia d'acqua. Si<br />

potevano ingoiare tante pasticche senza bere? Percorse a ritroso il<br />

cammino fatto verso la torre, calpestò le proprie orme, alla ricerca di<br />

qualcosa che poteva essergli sfuggita. Mentre controllava il terreno era<br />

impegnato a indagare nei propri pensieri e soprattutto in quelli di<br />

Louise, la donna silenziosa e gentile che ascoltava cortesemente i<br />

discorsi delle altre persone.<br />

E fu proprio in quel momento che iniziò a prendere coscienza che si<br />

trovava ai margini di un mondo che in realtà gli era totalmente<br />

sconosciuto, il mondo di Hàkan e Louise von Enke, in cui non era<br />

veramente mai entrato prima. Quello che vide e provò in quell'attimo, in<br />

quel luogo desolato, non era qualcosa che riusciva ad afferrare, a<br />

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