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Henning Mankell L'UOMO INQUIETO - fc60

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«Dunque, l'argomento predominante di tutte le vostre conversazioni<br />

era la politica» ribadì Wallander. «Allora a cosa poteva riferirsi la<br />

conclusione di cui ti ha parlato? E mai successo che arrivasse a delle<br />

conclusioni che lo entusiasmassero?»<br />

«Non che io ricordi. Ma ci conoscevamo da quasi cinquantanni. Non<br />

posso ricordare tutto.»<br />

«Come vi siete conosciuti?»<br />

«Come spesso succede quando si tratta di incontri importanti. Per una<br />

grande e incredibile coincidenza.»<br />

Quando Atkins iniziò a raccontare come era avvenuto il suo primo<br />

incontro con Hàkan von Enke, fuori aveva iniziato a piovere.<br />

Wallander trovò il suo modo di raccontare molto più incisivo e<br />

affascinante di quello di von Enke. Forse dipendeva dall'atmosfera<br />

greve di quella stanza senza finestre in cui si erano isolati alla festa di<br />

compleanno, o forse perché amava così tanto sentire parlare in inglese.<br />

«È stato cinquant'anni fa, più precisamente nell'agosto del 1961»<br />

iniziò Atkins con il suo tono pacato. «In un luogo dove forse è difficile<br />

immaginare che due giovani ufficiali di marina possano incontrarsi. Ero<br />

venuto in Europa con mio padre, che allora era colonnello dell'esercito.<br />

Voleva che vedessi Berlino, quella piccola fortezza isolata al centro<br />

della zona russa. Se non ricordo male, siamo arrivati da Amburgo con<br />

un volo della Pan Am, sull'aereo c'era quasi esclusivamente personale<br />

militare, praticamente nessun civile, fatta eccezione per un paio di preti.<br />

La situazione era tesa, ma comunque quando siamo arrivati i carri<br />

armati delle due parti non erano schierati pronti a far fuoco. Una sera,<br />

mio padre e io siamo capitati per caso in mezzo a un grande raduno di<br />

folla nelle vicinanze di Friedrichstrasse. Alcuni soldati della Ddr<br />

stavano piazzando del filo spinato, altri avevano iniziato a erigere una<br />

barriera di mattoni e cemento. Di fianco a me c'era un giovane della mia<br />

età in uniforme. Gli ho chiesto da dove veniva. Mi rispose che era<br />

svedese, e sì, era Hàkan. Fu così che ci incontrammo. Proprio nel<br />

momento in cui Berlino veniva divisa da un muro, un mondo veniva<br />

amputato, se così si può dire. Ulbricht, il capo della Ddr, spiegò che si<br />

trattava di un provvedimento atto a "salvaguardare la libertà e mettere le<br />

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