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Tassonomia dello spazio pubblico. Lo spazio aperto nel ... - ALA-G

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<strong>Tassonomia</strong> <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong>.<br />

<strong>Lo</strong> <strong>spazio</strong> <strong>aperto</strong> <strong>nel</strong> disegno urbano.


Nella città diffusa si verifica la perdita del valore comunitario a vantaggio dell’affermazione<br />

dell’individuo, (Centro commerciale vs piazza)<br />

Senso di identità collettiva e luoghi dell’incontro sono sostituiti da<br />

non luoghi<br />

La piazza ha perso il proprio ruolo; il suo significato si è traslato altrove.<br />

La stessa strada commerciale si è svuotata di attività, che si sono concentrate all’interno del centro<br />

commerciale.


Architettura <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong> <strong>aperto</strong><br />

Il progetto <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong> <strong>aperto</strong> necessita di una visione ampia di territorio e un<br />

processo di conoscenza e d’interpretazione innovativo dei suoi spazi.<br />

Si abbandona l’immagine circoscritta di città in opposizione allo allo <strong>spazio</strong> <strong>aperto</strong><br />

I processi di trasformazione delle dinamiche urbane si ri-leggono in<br />

un contesto allargato<br />

I caratteri del paesaggio diventano spunti interpretativi e elementi di<br />

progetto


<strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong><br />

<strong>Lo</strong> <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> esprime una nuova condizione.<br />

A partire degli anni novanta l’attenzione del progetto si è spostata al territorio e al paesaggio.<br />

Si è passati, quindi, da un’idea di città-territorio ad una di territorio-città ,<br />

il paesaggio è una sequenza di “spazi in attesa”, con diverse modalità<br />

temporali di sviluppo e di intervento.<br />

“Parlare di paesaggio(...) è solo un modo diverso di guardare alle stesse cose”<br />

Mirko Zardini,


TASSONOMIA DELLO SPAZIO APERTO<br />

classi primarie / archetipiche<br />

piazza<br />

strada<br />

giardino<br />

ibidazioni<br />

(piazza giardino, strada parco, piazza lineare....)


L'evoluzione storica <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> accompagna la storia della città<br />

l'agorà dell'antica Grecia, il foro romano, le piazze medioevali come luoghi di scambio commerciale e<br />

simboli dell'identità comunale (Piazza del Campo Siena), a le piazze e strade romane in epoca barocca (il<br />

tridente di Piazza del Popolo a Roma) , i boulevard di Parigi progettati da Georges Eugène Haussmann, il<br />

Central Park a New York<br />

Dal XIX secolo la rivoluzione industriale nduce i a modificare gli assetti urbani per favorire la mobilità di<br />

persone e merci grazie all'evoluzione tecnica dei sistemi di trasporto che hanno costretto le città ad<br />

adattare i loro spazi pubblici alla ferrovia, al tram, all'automobile. Riduzione degl i spazi pubblici a spaz<br />

monofunzionali privi dei valori sociali, culturali e simbolici attribuiti allo <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> della città<br />

storica.<br />

gli spazi pubblici sono trama ordinatrice delle città.


Per migliorare le condizioni igieniche dell'ambiente urbano(produzione industriale) i piani di<br />

sviluppo delle città sono improntati alla separazione di funzioni produttive, commerciali,<br />

residenziali e di servizio, trasformando la natura intrinseca <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> che<br />

trae la sua vitalità dalla mescolanza di funzioni, dalle opportunità di incontro e<br />

relazioni.<br />

La crescita urbana contemporanea è segnata da processi di privatizzazione degli spazi<br />

a uso collettivo (i grandi centri commerciali) e segregazione residenziale<br />

(enclave chiuse e protette con accesso riservato ai soli residenti ).


Processo di frammentazione funzionale e dispersione territoriale impoverisce<br />

ulteriormente lo <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> inteso come <strong>spazio</strong> polifunzionale e di libero<br />

accesso e struttura portante della città.<br />

E' importante dare importanza al progetto urbano <strong>dello</strong> SPAZIO PUBBLICO<br />

comprenderne le figure fondative e le successive ibridazioni


LA PIAZZA


la piazza<br />

Agorà ARCHETIPO DELLA PIAZZA<br />

Spazio della socializzazione/ Vita politica e culturale<br />

entro sociale, politico e commerciale dell'antica Atene, l'Agorà è il luogo in cui si “esercitava la<br />

democrazia”, dove fu condannato Socrate e dove si perpetrava l'ostracismo.<br />

“agèrein” - che significa “radunarsi” - e designava inizialmente l’assemblea dell’intera cittadinanza<br />

le agorà si appoggiavano ad una via di transito principale, erano delimitate da portici (stoài) . E' un insieme<br />

di oggetti architettonici simbolici e significanti,


la piazza<br />

Hannah Arendt, affascinata dall'ideale greco dell'agorà, <strong>nel</strong> suo libro Vita Activa auspica un ritorno agli<br />

ideali comunitari dell'agorà. Gli individui interagiscono mediante la discussione cui segue l'azione<br />

come conseguenza prevalente: lo <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> ha il significato politico di azione collettiva che può<br />

assumere anche l'aspetto della disobbedienza civile,<br />

la Arendt sostiene il dovere politico della partecipazione come fondamentale espressione di libertà.


la piazza<br />

Le piazze centrali sono il luogo <strong>dello</strong> scambio con la campagna circostante, “una moltitudine di strade, arterie e vene<br />

di questo cuore urbano, vi conducono” Françoise Choay, Espacements<br />

Piazza <strong>nel</strong> medioevo


la piazza<br />

La piazza del medioevo = <strong>spazio</strong> monofunzionale, per una specifica funzione.<br />

La città medioevale ha varie piazze, ciascuna a servizio di un edificio importante:<br />

1.la piazza sagrato / manifestazioni religiose e all'esaltazione dell'edificio sacro;<br />

2.la piazza civica per le adunanze civili e le assemblee politiche;<br />

3. la piazza del mercato per le attività economiche.


la piazza<br />

Ambrogio <strong>Lo</strong>renzetti, effetti del Buon Governo <strong>nel</strong>la città, 1337-39<br />

Se affiancate le piazze sono separate da una fontana o un monumento<br />

La dimensione varia a seconda della prevalenza di un potere sull'altro.<br />

Sono separate dalle correnti principali del traffico di transito.<br />

le vie che immettono alla città sboccano sui bordi o lungo gli spigoli per non turbare la sosta.


la piazza<br />

Nasce al basso, dai mille bisogni e dalle invenzioni della gente, aggregati in un tutto<br />

coerente,<br />

Le piazze irregolari, con sporgenze e rientranze, variazioni di dimensioni e di livello<br />

sono espressione delle funzioni che dovevano svolgere.<br />

Cura dei rapporti tra piazze e gli edifici, le dimensioni delle vie, l'andamento del<br />

terreno, il panorama all'intorno, la circolazione della gente in questi spazi.


la piazza<br />

Piazza del Campo, 1300, Siena<br />

Siena, Palazzo Pubblico<br />

Piazza del campo<br />

G. Moore<br />

Tratta da "Ecclesiastical<br />

Architecture of Italy", <strong>Lo</strong>ndra,<br />

1860<br />

Divisa in nove settori (governo dei Nove), scende ripida verso il palazzo <strong>pubblico</strong> e la forma di conchiglia<br />

invita a raccogliersi. (diffusa aspirazione al benessere e alla concordia civile)<br />

La forma è il risultato di una serie di scelte avvenute modificando il 'tessuto' crescendo in modo 'organico',<br />

sostituisce le parti disfunzionali.a piazza medievale


la piazza<br />

Piazza del Campo, 1300, Siena<br />

<strong>spazio</strong> destinato alle feste pubbliche, ai<br />

mercati e ai commerci<br />

.


la piazza<br />

città ideale (scuola di Piero della Francesca)<br />

1470, olio su pan<strong>nel</strong>lo, cm.60x200, Galleria Nazionale, Urb<br />

“Lungo strade e piazze regolari e geometriche, le facciate identiche della e stessa altezza disegnano un quadro<br />

geometrico che esprime l’universalità dell’uomo e della ragione, e non più’ le sue particolarità.” Françoise Choay,<br />

Espacements, op. citata, p.54<br />

Piazza rinascimentale<br />

Nel Rinascimento la piazza è oggetto di studi per definirne le proporzioni ottimali, stabilire il tipo di edifici<br />

che la devono contornare, l'uso delle colonne .<br />

Regole matematiche e uso della prospettiva.


la piazza<br />

Piazza Pio II Pienza 1459/62,<br />

Bernardo Rossellino<br />

Trasformare in città RINASCIMENTALE il medioevale borgo natio di Corsignano, =ideali urbanistici del<br />

Rinascimento.<br />

si apre al centro della cittadina, di cui raccoglie <strong>nel</strong> suo breve <strong>spazio</strong> tutti i monumenti: la Cattedrale, il<br />

palazzo Piccolomini, il palazzo Comunale e il severo palazzo Vescovile.


la piazza<br />

L'equilibrio delle masse architettoniche/<br />

armonioso rapporto con lo <strong>spazio</strong> antistante,<br />

distensioni orizzontali sottolineate dalle<br />

bianche liste che spartiscono in grandi<br />

rettangoli la pavimentazione di mattoni a spina<br />

di pesce,<br />

divergere dei lati della piazza e il rapido<br />

dilatarsi <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong> verso la valle retrostante,<br />

la Cattedrale protendere in avanti la sua<br />

maestosa facciata, d'un misurato vigore<br />

plastico<br />

palazzo Piccolomini, il capolavoro del<br />

Rossellino<br />

PIENZA PIAZZA PIO II 1459.62<br />

x


la piazza<br />

Papa Paolo III<br />

piazza monumentale che resuscitasse gli<br />

antichi fasti<br />

terrazza trapezoidale, piccola (metri 53x63),<br />

Conserva l'orientamento obliquo delle<br />

preesistenze, e definisce uno <strong>spazio</strong> <strong>aperto</strong><br />

trapezoidale,<br />

allinea le nuove facciate PER<br />

INDIRIZZARE la prospettiva verso il fuoco<br />

visivo costituito dal Palazzo Senatorio.<br />

PIAZZA DELCAMPIDOGLIO, Roma, Michelanglo


la piazza<br />

Giustezza delle proporzioni e la coerenza stilistica ,<br />

unisce passato (il Foro Romano) e il presente (la città moderna)<br />

PIAZZA DELCAMPIDOGLIO, Roma, Michelanglo 1540-<br />

Al centro la statua equestre di Marco Aurelio, con il Palazzo Senatorio sullo sfondo e i Palazzi Conservatori e<br />

Nuovo ai lati come quinte teatrali


la piazza<br />

S.PIETRO , Bernini, 1667<br />

PIAZZA BAROCCA<br />

Movimento la novità, il non finito, la fantasia, l'istinto l'aspetto scenografico ed illimitato delle piazze.<br />

La città è sentita come una grande rete in cui le maglie sono le strade.<br />

Le piazze sono le cerniere suggestive e scenografiche che costituiscono il punto fisso verso il quale far<br />

convergere le strade


la piazza<br />

Le grandi piazze /palazzi e regge,<br />

edifici pubblici<br />

traffi co veicolare (carrozze) che<br />

consentivano l'esibizione dei riti<br />

sociali prolungati sul palcoscenico<br />

urbano.<br />

La piazza San Pietro è un solenne<br />

accesso al maggior tempio della<br />

cristianità<br />

Il gioco delle facciate dei monumenti<br />

religiosi è moltiplicato dagli edifici<br />

civili;<br />

interno/esterno<br />

S.PIETRO , Bernini, 1667


Nuova Pianta di Roma del Nolli (1748)<br />

Benedetto XIV (1740-1758)<br />

il primo rilievo scientifico della città di<br />

Roma /analisi oggettiva e razionale della<br />

realtà urbana.<br />

i geometri entrano nei cortili di<br />

proprietà private (palazzi, giardini,<br />

conventi perfino quelli di clausura) per<br />

effettuare i rilievi.<br />

Pianta di Roma del Nolli (1748):<br />

particolare della zona di piazza del Popolo da cui si irradia il famoso<br />

tridente


Nuova Pianta di Roma del Nolli (1748)<br />

La città “per parti”, come un palinsesto multiplo ereditato dalla storia, è<br />

mappa moderna e particolareggiata<br />

incisore è Giovanni Battista Piranesi<br />

le irregolarità della tessitura urbana= “articolazione urbanistica a gangli”.<br />

grande mappa (1760 x 2080 mm), la “Nuova Pianta di Roma”,<br />

composta da 12 fogli e corredata da indici dettagliati di strade,<br />

chiese, monumenti, ultimata e pubblicata <strong>nel</strong> 1748. La mappa,<br />

inoltre, riporta la nuova divisione in 14 rioni della città di Roma<br />

Piranesi con Ichonographia Campi Marti evidenzia la necessità di una “urbanistica di frammenti”


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

L’arte di Costruire le città evidenzia i problemi cruciali dell’urbanistica della sua epoca:<br />

“Attualmente, si dividono i lotti fabbricativi secondo gure fi regolari e ciò che avanza viene chiamato via o<br />

piazza”,<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau<br />

nach seinen künstlerischen Grundsätzen, I edizione, Wien, Carl<br />

Graeser Verlag, 1889. A destra: Camillo Sitte in una foto del<br />

1880 (archivio fotografico dell’Istituto<br />

superiore di insegnamento tecnico di Salisburgo)


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

Genova. S. Siro.<br />

Dimensione e forma delle piazze<br />

rapporto fra le misure della piazza e edifici circostanti,<br />

proporzioni relative.<br />

Irregolarità delle piazze antiche<br />

Firenze.<br />

Piazza S. Maria Novella.<br />

Piazzette di Siena.<br />

S. Pietro.<br />

Vigilio<br />

Abbadia<br />

S. Maria di Provenzano


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

Rapporti tra edifici, monumenti e piazze<br />

Sitte schematizza gli spazi pubblici di alcune città italiane,<br />

la piazza civica ( deriva dal foro), la piazza del mercato e la piazza religiosa<br />

FUNZIONE / legame con edifici intorno.<br />

Disposizione di fontane e monumenti lungo il perimetro delle piazze antiche( diversamente<br />

da quelle moderne con un’unica statua al centro ).<br />

Critica agli incroci ortogonali e alla concentrazione sbocchi viari in un unico punto


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

Salisburgo. Immagine tratta da: Sitte C., L'arte di costruire le città. L'urbanistica<br />

secondo i suoi fondamenti artistici, trad. it. a cura di Della Torre R., Jaca Book,<br />

Milano 1980, p. 104<br />

Spazio libero (vuoto) al centro delle piazze<br />

’asimmetria delle sistemazioni urbane, piazze di forma irregolare , fontane e statue asimmetriche<br />

posizione degli edifici <strong>nel</strong>le piazze italiane ( S. Giustina a Padova, il Duomo a Verona, medievali e<br />

rinascimentali,le chiese in genere sono addossate ad altri fabbricati<br />

in passato si badava principalmente ad ordi nare la forma dei fori e a correggere, grazie a vari<br />

accorgimenti ottici, la linea perimetrale del le piazze irregolari, progettando le facciate con “finezze<br />

incredibili, che sfuggono quasi agli strumenti di misura, ma che non sfuggono la alsensibilità<br />

dell’osservatore”


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

S. Giustina a Padova<br />

I, Piazza delle Erbe;<br />

II, Piazza dei Signori.<br />

I gruppi di piazze<br />

In un breve capitolo Sitte loda la disposizione di due o tre piazze attorno al solito edificio, poiché esse<br />

forniscono stimoli ed impressioni diverse all’osservatore, permettendogli di apprezzarlo maggiormente.<br />

Gli esempi portati sono tutti italiani: le piazze attorno al duomo di Modena, Lucca, Perugia, le<br />

combinazioni presenti a Firenze, Vicenza, Venezia.


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

Critica allineamenti rettilinei e alla rigida progettazione urbana,<br />

difesa della varietà pittoresca delle combinazioni irregolari di edifici e vie. tracciati irregolari/<br />

elementi dissimili ma in equilibrio tra loro proporzione (cita Vitruvio) non simmetria


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

La piazza chiusa<br />

Sitte distingue la sua posizione da quella dei contemporanei che indicavano indifferentemente come piazza<br />

qualsiasi <strong>spazio</strong> inedifi cato e indeterminato. c asi italiani (ad esempio P.zza San Pietro a Mantova)<br />

Un’area chiusa offre coerenza della veduta, direzione allo sguardo<br />

Strade all’angolo della piazza(antichi) per preservare la continuità dell’immagine/ disposizione delle strade<br />

“a turbina”.


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

Artifici con cui chiudere il perimetro portici e serliane (Uffizi di Firenze)<br />

archi di trionfo ( foro di Pompei)<br />

colonnati (San Pietro a Roma.)


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

Forma e dimensione delle piazze<br />

rapporto fra le misure della piazza e quelle degli edifici circostanti, -<br />

proporzioni relative.<br />

Nelle grandi piazze moderne i fabbricati più grandi sembrano irrilevanti /////<br />

agorafobia.


la piazza<br />

Camillo Sitte, Der Städtebau, 1889<br />

I sistemi moderni<br />

Conta tre sistemi urbani principali (ortogonale, radiale e triangolare)<br />

“all’arte interessa solo ciò che può essere abbracciato con lo sguardo, cioè ogni piazza ed ogni via presa<br />

separatamente”.<br />

Si verifica una “assenza di una direzione principale <strong>nel</strong>la piazza, la mancanza di varietà <strong>nel</strong>le<br />

prospettive e la non valorizzazione degli edifici”.<br />

La struttura chiusa e scatolare delle case novecentesche prende forma da una mutata<br />

sensibilità e da una tendenza all’isolamento.<br />

Veduta della piazza dell'Hofburg, Vienna, XX sec.<br />

La soluzione è “cercare la soluzione artistica […] Infatti, anche <strong>nel</strong>l’affannars i della nostra vita<br />

quotidiana, non possiamo fare a meno degli alti sentimenti suscitati in noi dalla contemplazione<br />

delle forme d’arte. Abbiamo il diritto di pensare che l’arte deve avere un suo posto preciso<br />

<strong>nel</strong>l’urbanistica, perché a lcittà<br />

è un’opera d’arte che esercita quotidianamente e in ogni momento la<br />

sua opera educatrice sulle masse”.


la piazza<br />

Collin Rowe, collage City<br />

pianta della città di<br />

Parma<br />

’inversione <strong>nel</strong> trattamento <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong> vuoto rispetto al pieno,<br />

C.Rowe e F.Koetter, Collage City, 1978, Il Saggiatore, Milano<br />

Le Corbusier, pianta<br />

di Saint Diè


la piazza<br />

Le Corbusier Chandigarh (la “città d’argento”) 1951<br />

L'idea di costruire Chandigarh nasce l'indipendenza dell'India <strong>nel</strong> 1947, dopo le guerre di<br />

indipendenza la perdita della sua capitale storica Lahore, aveva paralizzato lo stato del Punjab,<br />

Chandigarh è la nuova sede amministrativa Punjab.<br />

Chandigarh è simbolo delle aspirazioni progressiste della nuova repubblica e<br />

rappresenta l'ideologia della lotta per l'indipendenza. E' un ideale estetico, e utopia<br />

sociale.


la piazza<br />

Le Corbusier Chandigarh (la “città d’argento”) 1951<br />

divisione degli spazi / La città segue la pianta di un corpo umano;<br />

Le strutture produttive ed industriali =viscere,<br />

gli edifici residenziali ( isole autonome immerse <strong>nel</strong> verde).<br />

Innovazione del sistema viario: separazione dei flussi (pedonale viabilistico)<br />

ogni isolato è circondato da una strada a scorrimento veloce che sbocca nei grandi parcheggi dedicati;<br />

una strada risale tutto il ‘corpo’ della città fino al Campidoglio ospitando ai lati gli edifici degli affari;<br />

una arteria pedonale con negozi della tradizione indiana,<br />

strade laterali automobilistiche a scorrimento lento;


la piazza<br />

Le Corbusier Chandigarh (la “città d’argento”) 1951<br />

Edifici governativi e amministrativi= testa,<br />

monumento centrale della città,<br />

una grande mano tesa verso il cielo,<br />

la mano dell’uomo del Modulor,<br />

«una mano aperta per ricevere e donare».


la piazza<br />

Le Corbusier Chandigarh (la “città d’argento”) 1951<br />

E' uno <strong>spazio</strong> di assenze, privo di prospettive ,<br />

estraniante e impercorribile,<br />

artificiale (colline)<br />

inquietudine di volumi slegati tra loro.<br />

<strong>Lo</strong> <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> è modellato da scavi e riporti,<br />

un disegno planimetrico espressivo e indipendente rispetto ai volumi che lo completano.


la piazza<br />

Le Corbusier Chandigarh (la “città d’argento”) 1951<br />

L'insieme disperso di edifici<br />

Piazza indeterminata<br />

paesaggio infinito<br />

naturale/artificiale


Negli schizzi di LC si evincono le idee di progetto,<br />

Il palazzo del governatore è un<br />

insieme di ambiti ribassati, il<br />

monumento dei martiri prolunga<br />

l'esplanade.<br />

E' uno <strong>spazio</strong> dell'addizione (edifici)<br />

e della sottrazione (suolo).<br />

L'esplanade cresce dalla topografia<br />

del suolo.<br />

Le Corbusier Chandigarh (la “città d’argento”) 1951


la piazza<br />

Sede del giornale The Economist Alison and Peter Smithson, 1959-1964


la piazza<br />

Sede del giornale The Economist Alison and Peter Smithson, 1959-1964


la piazza<br />

Sede del giornale The Economist Alison and Peter Smithson, 1959-1964


la piazza<br />

Sede del giornale The Economist Alison and Peter Smithson, 1959-1964


PROGETTI CONTEMPORANEI


la piazza<br />

Piazze a Lione 1989 -<br />

Nel 1989 Lione inaugura una nuova politica degli spazi urbani: “per rendere la città bella,<br />

solidale e piacevole da vivere…trasformando il centro in quartiere da abitare la e periferia in<br />

quartiere residenziale” per intervenire su “ciò che fa città; il suo cemento”, gli spazi pubblici.<br />

Definisce una “palette”di materiali e di elementi di arredo per ottenere un “vocabulaire unique<br />

destinée a faire griffe”<br />

piano dell’illuminazione sotto lo slogan: Quando illuminare vuole dire mettere in luce


La piazza<br />

Place des Terraux Christian Drevet. Lione<br />

Place des Terraux - Un unico piano di pavimentazione. Multipoli e sottomultipli che derivano dalla<br />

lettura dei PROSPETTI


La piazza<br />

Place de la Republique<br />

Alain Sarfatti. Lione<br />

Grande specchio d’acqua<br />

(spesso luogo di eventi)<br />

getti paralleli alla superficie crescono e diminuiscono con ritmo irregolare<br />

inondando lo <strong>spazio</strong> con un fragore quasi di cascata.


La piazza<br />

Place de la Bourse<br />

Alexander Chemetoff, Lione<br />

Place de la Bourse sedute e vegetazione<br />

vegetazione alternata bassa ed alta,’ars topiaria e giardino borghese,<br />

più giardino che piazza, composizione di acero, bosso e rododendro


Placa dels paisos Catalans 1981-83, Helio Piñón, Alberto Viaplana, Barcellona<br />

La piazza<br />

Le strutture sovradimensionate che risolvono questo grande <strong>spazio</strong>, ovvero una<br />

rotonda davanti la stazione Saint, la più importante di Barcellona.<br />

L’oggetto di grande dimensione urbana serve a riportare a misura d’uomo l’ambito<br />

d’intervento, identità e riconoscibilità.


La piazza<br />

Plaça del Virrei Amat _ Barcellona, 1997-99 ARRIOLA+FIOL<br />

Arriola & Fiol: Il rimodellamento del Amat Virrei piazza a propone anche una nuova<br />

configurazione e dimensione nuova,<br />

aggiunge nuovi spazi e tracciare la nuova flussi di traffico.


La piazza<br />

Rotterdam - Schouwburgplein 1993 West 8<br />

concorso che prospettava l'idea di costruire sulla piazza un cinema multisala<br />

La valorizzasse soprattutto visivamente;<br />

Adriaan Geuze del gruppo West 8.


La piazza<br />

Rotterdam - Schouwburgplein 1993 West 8<br />

Entro il recinto ben definito degli edifici si solleva una pedana che disegna uno <strong>spazio</strong> <strong>aperto</strong> ed<br />

ospita al suo interno il nuovo stabile del cinema.<br />

•Il suo rompe col passato,<br />

•le qualità del posto come <strong>spazio</strong> vuoto /pavimentazione ultraleggera;<br />

•la Schouwburgplein si trasforma in podio,


La piazza<br />

FOA (Farshid Moussavi, Alejandro Zaera Polo), Terminal marittimo internazionale,<br />

Yokohama, Giappone, 1995-2002<br />

Il progetto si svincola dalla tipologia codificata del Terminal e diviene una PIAZZA<br />

ESTROFLESSA<br />

Definisce un ampio <strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> un paesaggio /


LA STRADA


LA STRADA ROMANA<br />

Archetipo di riferimento<br />

la strada romana è simbolo della potenza dell'impero<br />

possibilità di raggiungere ogni luogo / dominazione spaziale<br />

Via Appia: fu costruita <strong>nel</strong> 312 a.C. Console<br />

Appio Claudio;<br />

regina viarum,<br />

tracciata fino a Capua, centro della Campania,<br />

ma fu prolungata fino a Beneventum, Venosa,<br />

Tarantum e Brundisium ove c'era un<br />

importantissimo porto.<br />

mettere in comunicazione Roma con il resto <strong>dello</strong> Stato <strong>nel</strong> modo più rapido<br />

effettuabile = linea RETTA


LA STRADA MEDIEVALE<br />

Spazio del contatto<br />

Labirinto in cui si intrecciano le vite<br />

della gente<br />

Spazio sociale (botteghe, incontri...)<br />

Dimensione umana<br />

la strada nasce dai bisogni della gente,<br />

la città medievale avviene per successivi<br />

ampliamenti, così le strade e le case<br />

seguendo le NECESSITA' della gente.<br />

Ambrogio <strong>Lo</strong>renzetti, effetti del Buon Governo<br />

<strong>nel</strong>la città, 1337-39


LA STRADA RINASCIMENTALE<br />

Strada Nuova, 1550 – Genova<br />

Le strade, per favorire già da lontano una visione completa e<br />

corretta dei monumenti che caratterizzano la piazza sboccano <strong>nel</strong><br />

mezzo della forma geometricamente perfetta.<br />

Procede dall'alto, dai capi della società, <strong>nel</strong>la città il<br />

"palcoscenico" per mettere in risalto la propria importanza.<br />

Alfred Noack<br />

Via Garibaldi, progettata da Bernardino Cantone, 1550. Originariamente Strada Maggiore poi Strada Nuova fino all'Ottocento era con<br />

conosciuta con il nome di Via Aurea. I palazzi sono in parte dell'architetto Galeazzo Alessi.<br />

1850<br />

x


LA STRADA<br />

HAUSSMANN – boulevards – 1852- 1870<br />

Parigi si trasforma sotto la guida di Napoleone III e del prefetto Haussmann;<br />

L'urbanizzazione di Parigi viene regolamentata;<br />

strade e viali, facciate, spazi verdi, arredo urbano, fognature e rete idrica, attrezzature e<br />

monumenti pubblici.<br />

L'opera di Haussmann condizionare l'uso quotidiano della città da parte dei suoi<br />

abitanti,<br />

Sostituisce all'immagine della Parigi antica dalle stradine pittoresche quella di una città<br />

moderna fatta di grandi viali (les grands boulevards) e di amplissime piazze.


LA STRADA<br />

HAUSSMANN – boulevards – 1852- 1870<br />

“La crescente difficoltà <strong>nel</strong> fornire adeguati sistemi di trasporti e comunicazioni diede origine alla<br />

disciplina urbanistica alla e conseguente invenzione di viali, boulevards, strade panoramiche,<br />

circonvallazioni e altri dispositivi spaziali capaci di accogliere crescenti i flussi idi traffico- tipologie<br />

originariamente intese contenere a tutti i movimenti e attività le <strong>nel</strong>la stessa sezione trasversale. fecero Si<br />

avanti le distinzioni tra traffico di attraversamento, commerciale e turistico.” Marcel Smets, Il<br />

nuovo paesaggio delle infrastrutture in Europa, p. 116


LA STRADA<br />

JOSEPH STÜBBEN, L’urbanistica, manuale di architettura 1890<br />

“Le strade urbane, come le strade di comunicazione un tra centro e l’altro sono in<br />

primo luogo assi di traffico; solo in secondo luogo servono perché ai lati sorgono<br />

degli edifici”<br />

(JOSEPH STÜBBEN, L’urbanistica, manuale di architettura 1890, in GIORGIO<br />

PICCINATO, La costruzione dell’urbanistica. Germania 1871-1914, Officina 1974).<br />

Catalogazione e tipizzazione<br />

- Scompone il fenomeno urbano <strong>nel</strong>la serie di elementi che lo costituiscono<br />

- Specializzazione delle tematiche - minuziosa descrizione<br />

- Conoscenza e padronanza dei caratteri fisico-tipologici<br />

-Aspetti relativi alla forma, dimensione, tipologia, destinazione d’uso, densità, ecc.<br />

Der Städtebau di Joseph Stübben


LA STRADA<br />

Raymond Unwin: Town Planning in Practice, 1909<br />

Denuncia le condizioni di accidentalità e inconsapevolezza dei quartieri moderni,<br />

Regole e principi attraverso i quali supportare una progettazione consapevole,<br />

Passi che il pianificatore deve compiere <strong>nel</strong>l’affrontare un piano, dei rapporti tra piano e<br />

progetto.<br />

» It is the lack of beauty, of the ameniti es of life, more than anything else which obliges us to admit that our<br />

work of town building in the past century has not been well done. Not even the poor can live by bread alone<br />

; […]


Raymond Unwin: Town Planning in Practice, 1909<br />

We shall need to secure still more open ground, air-space, and sunlight for each dwelling ;<br />

we shall need to make proper provision for parks and playgrounds, to control our streets, to plan their<br />

direction, their width, and their character, s<br />

o that they may in the best possible way minister to the convenience of community. the «


LA STRADA<br />

Raymond Unwin: Town Planning in Practice, 1909


LA STRADA<br />

Eugène Hénard la Città del Futuro (1910)<br />

città a più livelli viari, di cui alcuni<br />

sotto terra = Strada del futuro.<br />

l'infrastruttura stradale diventa<br />

elemento complesso che,<br />

articolandosi su molteplici livelli -<br />

<strong>spazio</strong> urbano.<br />

visione integrat a della strada<br />

manufatto denso in grado di<br />

consentire usi diversificati.<br />

articolazione dei profili stradali<br />

e relazioni tra i diversi elementi della<br />

strada (marciapiedi, piantumazioni,<br />

allineamenti)<br />

polivalenza degli usi.<br />

Sezione verticale e pianta dei servizi sotterraneidella<br />

strada futura progettata da Eugène Henard <strong>nel</strong> 1910 (in E. Henard, La<br />

costruzione del la metropoli, a cura di D. Calabi e M. Folin, Marsilio, Padova, 1976, tav. 56)


Le Corbusier “La mort de la rue corridor”<br />

It is the street of the pedestrian of a thousand years ago, it is a relic of the centuries: it is a<br />

nonfunctioning, obsolete organ. The street wears us out. It is altogether disgusting! Why,<br />

then, does it still exist?<br />

(Le Corbusier, Moos, 1979, p196)


Team 10 ASCORAL, CIAM grid 1948<br />

rinnovare il vocabolario degli elementi ur­bani.<br />

riorganizzazione della struttura della cit­tà e<br />

porta alla definizione di nuove figure <strong>dello</strong><br />

<strong>spazio</strong>.<br />

Gli Smithson affiancano il tema del sistema<br />

stradale a quello della struttu"ra comunitaria .<br />

Le strade diventano elementi topo"grafici che<br />

creano divisioni e coesioni <strong>nel</strong>la forma e quindi<br />

<strong>nel</strong>la composizione sociale della città.<br />

CIAM del 1953 una gerarchia delle as"<br />

sociazioni umane che si esprime <strong>nel</strong>le categorie:<br />

house, street, city, district,<br />

Tali spazi devono essere intercon"nessi e<br />

relazionati.<br />

Chiaro sistema infrastrutturale, l’ur"ban-infrastructure.<br />

vs tessuto vago<br />

1) Dwelling<br />

2) Working<br />

3) Cultivating the body and<br />

the mind<br />

4) Circulation


Cullen Townscapes<br />

«La facoltà visiva non è solo utile, ma evoca i nostri ricordi e le nostre esperienze [...] se l'ambiente è in<br />

grado di produrre una reazione emotiva, con o senza la nostra volontà, sta a noi cercare di capire le<br />

tre vie attraverso le quali ciò accade»<br />

ambiente provoca reazioni emotive:<br />

1. quella dell'"ottica" (OPTICS);<br />

2. quella del "luogo" (PLACE);<br />

3. quella del "contenuto" (CONTENT).


PROGETTI CONTEMPORANEI


Barcellona – RIQUALIFICAZIONE URBANA - Busquets 1992<br />

sviluppo delle infrastruttrure con Oriol Bohigas, assessore all’urbanistica dal 1980 al 1984<br />

programma di riorganizzazione della mobilità interna della città.<br />

giochi olimpici da Bu­squets, <strong>nel</strong> 1992.<br />

Le periferie di Barcellona vengono “ricutite” attraverso un attento lavoro di sartoria e<br />

vengono realizzati nuovi collegamenti stradali,<br />

Cinturones, Segunda e Litoral, ed un a<strong>nel</strong>lo di circonvallazione urbana, Ronda de Dalt e<br />

Ronda Litoral.<br />

La svolta avvenne <strong>nel</strong>la creazioni di nuovi spazi pubblici.


Barcellona – RIQUALIFICAZIONE URBANA - Busquets 1992<br />

Le infrastrutture divennero l’occasione per la riqualificazione di aree dismesse e margi­nali.<br />

Gli interventi realizzati a partire dal 1982 di spazi pubblici, attrezzature olimpiche, stra­de di<br />

circonvallazione, cinturones<br />

Il nuovo sistema garantisce la connessione tra le quattro aree olimpiche, la collina di Montjuic, il<br />

Poblenou, la Vall d’Hebron e la Diagonal.<br />

La realizzazione della Ronda Litoral è parte della strategia di riconversione del fronte mare e<br />

ridisegno del litorale e si proponeva di non creare una barriera verso il mare ma al contrario<br />

esserer una “linea di unione ed integrazione”.


LA STRADA<br />

Il Nodo de la Trinidad di Enric Battle e Joag Roig, 1992<br />

7 ettari / riscrive il margine del quartiere della Trinidad con attrezzature per il tempo libero.<br />

Il nodo rappresenta un porta, elemento monumentale di identificazione e di<br />

orientamento.


La Gran Via del les Cortes Catalanes è un autostrada conosciuta con il nome di A19<br />

che attraversa centralmente la città di Barcellona.<br />

,<br />

LA STRADA<br />

La Gran via de Las Cortes Catalanas, Arriola e Fiol<br />

Attraverso il progetto di Arriola e Fiol questo asse infrastrutturale vine trasformato<br />

attraverso un progetto di ridisegno del suolo.


LA STRADA<br />

PARC DE LA SOLIDARITAT<br />

Barcellona Sergi Gòdia i Xavier Casas arquitectes 1998<br />

UN pont verd entre dos barris, strada interrata<br />

LA STRADA DIVIENE PARCO E LUOGO PUBBLICO<br />

progetato per la Direcció de Serveis de l’Espai Púplic de la MMAMB si innesta sul sistema<br />

tangenziale di Barcellona.


LA STRADA<br />

Boulevard Intercommunal du Parisis (BIP) Duguet P<br />

Il progetto di inserimento urbano del BIP (boulevard intercomunalduParisis, lungo 3<br />

km; 90 km/h)<br />

trasforma il raccordo con A15 in un’opera di riqualificazione del tessuto.<br />

La sede stradale è ricoperta per metà da una fascia destinata a verde e a attrezzature<br />

urbane e 10 ha di spazi pubblici sono stati creati sulle frange del BIP.


LA STRADA<br />

Plaine St. Denis, Michel Corayoud 2001<br />

PIANO HYPPODAMUS DEL 93 (50%SC)<br />

PIANO DEL 2001<br />

Una piattaforma verde ricopre l’autostrada, <strong>nel</strong> Nord dell’Ile De<br />

France.<br />

Attraverso l’interramento è possibile liberare lo <strong>spazio</strong> a quota<br />

zero<br />

Boulevadrs parigini ottocenteschi ad una scala contemporanea.


IL GIARDINO


IL GIARDINO<br />

giardini pensili di Babilonia<br />

Diodoro Siculo (I secolo a.C.) e Strabone (63<br />

a.C. – 24 d.C. ca.)<br />

ARCHETIPO<br />

- base quadrata, con piani sovrapposti a forma di piramide.<br />

Aiole di piante rare, di fiori profumati e di alberi da frutto;<br />

Il viale seguiva l’andamento dell’aiuola ed un parapetto decorato serviva d’appoggio e<br />

d’orientamento.<br />

I vari piani erano collegati da gradinate e vi erano canali di irrigazione che<br />

convogliavano tra le piante le acque dell’Eufrate per irrigarle.


IL GIARDINO ANTICO<br />

La Villa Adriana di Tivoli 117 d.C. Imperatore Adriano<br />

La villa è un insieme di edifici di 120 ettari<br />

I gruppi di costruzioni, disposti in modo<br />

insolito sono separati da ampi e<br />

lussureggianti giardini.<br />

E' una sistemazione paesaggistica ampia<br />

rigore formale del giardino e vedute sulla<br />

valle


IL GIARDINO ANTICO<br />

La Villa Adriana di Tivoli 117 d.C. Imperatore Adriano<br />

Palazzo imperiale e dinastico, come i palazzi dei re persiani, immersi <strong>nel</strong>la vegetazione lussureggiante.<br />

Tradizione costruttiva magnificente, monumentale e scenografica.<br />

Villa Adriana è campionario di ‘invenzioni’ architettoniche (la forma delle coperture, gli edifici concepiti per<br />

stupire, le visuali e prospettive a sorpresa, dominandol’orografia del terreno)


IL GIARDINO MEDIEVALE<br />

Abbazia di Chairavalle / Giardino dei Semplici XVIII sec<br />

Veduta dell'abbazia di Santa Maria di Chiaravalle, delle<br />

case e terreni contigui, prima metà del XVIII secolo<br />

Biblioteca Planettiana, Archivio Guglielmi Balleani<br />

Giardino fortificato chiuso<br />

tra le mura<br />

SCHEMA RIGIDO: VIRIDIARIO A NORD CON ESSENZE<br />

SEMPREVERDI, POMARIO CON ALBERI DA FRUTTO,<br />

VERZIERE CON ERBE MEDICINALI E RECINTO DEI FIORI


IL GIARDINO MEDIEVALE SEGUE DUE INTERPRETAZIONI L'HROTUS<br />

CONCLUSUS, CARICO DI SIMBOLISMI RELIGIOSI<br />

NEI CHIOSTRI TROVIAMO I GIRADINI DEI SEMPLICI PER LA COLTVAZIONE<br />

DELLE PIANTI MEDICALI


IL GIARDINO ALL'ITALIANA<br />

Il giardino di Bololi Firenze,<br />

OPPONE ORDINE AL DISORDINE<br />

GIARDINI FASTOSI DA AMMIRARE COME OEPRE D'ARTE<br />

LABIRINTI IN BOSSO,<br />

PENDII E DISLIVELLI, TERRAZZE PARNORAMICHE<br />

SPECIE SEMPREVERDI SCOLPITE/ IMMUTABILITA' NEL<br />

TEMPO<br />

LA PROSPETTIVA


IL GIARDINO ALLA FRANCESE<br />

Vaux-le-Vicomte (1657-1661)<br />

Costruito per Nicolas Fouquet, consulente<br />

finanziario di Luigi XIV<br />

dall'architetto <strong>Lo</strong>uis Le Vau (1612-70),<br />

dal giardiniere Andre Le Notre (1613-1700) e<br />

dal pittore Charles Lebrun<br />

parterres decorazioni orizzontali,<br />

figure arabescate,<br />

disegno formale su schema italiano<br />

asse centrale di simmetria verso l'<br />

orizzonte<br />

terrazze con scalinate o pendii


<strong>spazio</strong> ampio con grandi prospettive<br />

viali laterali intersecano quello centrale<br />

Dominio e controllo sulla natura


IL GIARDINO PAESISTICO INGLESE<br />

Simile alla natura/integra l'ambiente naturale<br />

non è ammessa la simmetria<br />

forma del terreno ( apparire o essere naturale)<br />

acqua e vegetazione<br />

Apollo e le Muse sul monte Elio (Parnassus)<br />

1680<br />

FORME DI SUPERFICIE (ERBA)<br />

FORME INTERMEDIE (CESPUGLI)<br />

FORME DEFINITE (ALBERI) strutturanti per il parco.


IL GIARDINO - - Sistema di parchi e parkway Robert Moses 1928 New York.<br />

Olmsted, Vaux e Eliot, usano il termine parkways per designare ampi viali urbani<br />

in continuità con la tradizione francese dei boulevards, = equipaggiamento vegetale.<br />

“un parkway è un parco ridotto con una strada che lo attraversa.”<br />

J. NOLEN E H.V. HUBBARD, Parkways and land values, Oxford University Press e Harvard University<br />

Press, <strong>Lo</strong>n-dra e Cambridge 1937. Harvard City Planning Studies, XI, p. XII, in CHRISTIAN ZAPATKA, op. cit.,<br />

1988, pag. 126.


IL GIARDINO<br />

Pietro Porcinai 1963<br />

Porcinai progetta la sistemazione delle aree circostanti il palazzo-uffici,<br />

carattere all’insieme, sceglie pochi tipi di alberi / progetta i giardini pensili ai piani alti del palazzo<br />

La viabilità pedonabile e carrabile del quartiere sono rigorosamente separate.<br />

Ogni edificio è circondato da giardini a cui si accede solo dopo aver posteggiato l’auto <strong>nel</strong>le aree predisposte per<br />

tale scopo.<br />

aree, per la ricreazione, circolari.


IL GIARDINO<br />

Carl Theodor Sørensen, Orti urbani a Naerum, Danimarca.1952<br />

Quartiere residenziale di Naerum Vaenge, schräbergärten ( piccoli giardini<br />

inventati in Germania all’inizio del 900, e orti e spazi esterni per le famiglie x<br />

edifici sociali a più piani senza spazi verdi), insieme di spazi a forma di losanga,<br />

circondati da alte siepi con prato comune intorno


PROGETTI CONTEMPORANEI


IL GIARDINO<br />

IL TERZO PAESAGGIO Gilles Clemènt<br />

"Se si smette di guardare il paesaggio come l'oggetto di un'attività umana subito si scopre (sarà una<br />

dimenticanza del cartografo, una negligenza del politico?) una quant ità di spazi indecisi, privi di<br />

funzione sui quali è difficile posare un nome. Quest'insieme non appartiene né al territorio<br />

dell'ombra né a quello della luce.<br />

(...) Tra questi frammenti di paesaggi o, nessuna somiglianza di forma. Un solo punto in comune: tutti<br />

costituiscono un territorio di rifugio per la diversità.<br />

(...) Questo rende giustifi cabile raccoglierli sotto un unico termine. Propongo Terzo Paesaggio, terzo<br />

termine di un'analisi che ha raggruppato i principali dati osservabili sotto l'ombra da un lato, la luce<br />

dall'altro".


IL GIARDINO<br />

PARC ANDRE’ CITROËN<br />

Per la realizzazione del parco<br />

Citroën venne bandito un<br />

concorso internazionale<br />

Le idee fondative del progetto sono il<br />

movimento e le regole compositive che<br />

lo governano.<br />

Il giardino è fondato sul movimento,<br />

non il movimento del giardino classico<br />

<strong>dello</strong> spettatore che assume diverse<br />

visioni prospettiche ma il movimento<br />

della natura.<br />

Il mopvilmento biologico della<br />

vegetazione che muta e si modifica, il<br />

compito del giardiniere è seguire e<br />

interpretare i cicli delle piante


IL GIARDINO<br />

M. CORAJOUD, PARC D'EOLE<br />

Il Parc de la Cour du Maroc conosciuto come Jardins d’Eole, opera del paesaggista francese Michel Corajoud<br />

(Annecy, 1937), realizzato a Parigi <strong>nel</strong> 2006, occupa un <strong>spazio</strong> di 42.000 mq lasciato libero dallo smantellamento di<br />

una vecchia area ferroviaria a ridosso della rue du Maroc <strong>nel</strong> densamente abitato quartiere di Montmartre 18°<br />

arrondisment


IL GIARDINO<br />

M. CORAJOUD, PARC GERLAND<br />

Area industriale dismessa, grande area sul<br />

Rodano<br />

Nuovo parco urbano, polo di attrazione in<br />

relazione ai quartieri, ruolo strategico senso e<br />

funzione a spazi inaccessibili.<br />

Disegno del suolo/rtadicare il parco <strong>nel</strong> tessuto<br />

urbano lavoro sui MARGINI<br />

aree di risulta<br />

bordi<br />

cancelli accessi<br />

giradini limitrofi


SWA Buffalo Bayou promeade<br />

Houston Texas 20 acri<br />

Il parco si trova al di sotto di<br />

una freeway,<br />

movimenti artificiali di terra,<br />

rampe e scale ri-connettono<br />

Houston alla baia.<br />

Il canale naturale e il suolo<br />

sulle rive è stato stabilizzato.


Diller Scofidio + Renfro Higl Line<br />

Field Operations Oud 2002-2011


Martha Schwartz, Power Lines, Landschaftspark Mechtenberg, Germania, 1999


<strong>spazio</strong> <strong>pubblico</strong> e agricoltura. Un'ibridazione possibile?<br />

Le attività e le funzioni compatibili:<br />

- funzione turistico-ricreativa, attraverso il recupero di strutture rurali già presenti<br />

sul territorio da riconvertire per l’allestimento di piccoli punti per il ristoro e la<br />

degustazione dei prodotti coltivati e la creazione di spazi attrezzati per la sosta.<br />

- funzione sociale, tramite il coinvolgimento e la partecipazione di categorie<br />

deboli (terza età, portatori di handicap, bambini)<br />

- funzione ecologico-ambientale, in quanto l’agricoltura ecocompatibile svolge un<br />

ruolo di tutela e conservazione delle risorse.<br />

- funzione didattico-scientifica, in quanto possono attuarsi convenzioni con<br />

università per la realizzazione di laboratori sperimentali per l’inserimento di<br />

nuove specie vegetali compatibili con il clima mediterraneo.

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