Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi
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durante le sei settimane interessate da questo progetto, onde selezionare i luoghi per la messa a dimora, distribuire la materia prima e definire a grandi linee le strategie da utilizzare. Sul fronte dei banchetti divulgativi la Santa Alleanza dei Guerriglieri Verdi ha partecipato non solo all'appuntamento mensile del mercato del No Dal Molin, ma anche ad una manifestazione chiamata Il Veneto che vogliamo 1 , tenutasi a Mestre nel mese di ottobre. Lo scenario cambia a partire dalla terza settimana di novembre. Le temperature si sono abbassate; non è più possibile fare talee o creare nuove aiuole. Durante il periodo estivo i giardinieri avevano deciso di dedicare questi mesi sonnolenti alla definizione di nuovi progetti e alla raccolta fondi. Nonostante questi buoni propositi il clima sembra influire negativamente anche sulle attività divulgative: entrambi i banchetti di novembre e dicembre sono caratterizzati da un'atmosfera di scoraggiamento e di senso di inadeguatezza. I ragazzi che se ne sono occupati hanno affermato di non avere voglia di interagire con gli avventori. In queste occasioni si è riflettuto sullo scarso livello di coinvolgimento di alcuni colleghi, sulle avvisaglie di un possibile episodio secessionistico e sul fatto che tutte le attività previste a partire da settembre, eccetto il progetto “Bulbami”, non sono state realizzate. La sola riunione svoltasi nel periodo seconda metà di novembre- dicembre non ha avuto alcuna conseguenza a livello pratico poiché tutti i progetti di cui si era parlato sono stati poi rinviati a data da destinarsi. 1 http://www.estnord.it/content/view/313/1/ 94 94
8.2. Lo sgabuzzino dei self In ottica goffmaniana il gruppo oggetto di questa piccola ricerca prende il nome di équipe di rappresentazione, espressione che indica “un qualsiasi complesso di individui che collaborano nell'inscenare una singola routine” (Goffman, 1959, pg. 97). Il verbo “inscenare” sottende l'esistenza di due livelli, ai quali abbiamo già accennato: la ribalta, dove la rappresentazione ha luogo, e il retroscena, territorio “dove fanno la loro comparsa i fatti che sono stati soppressi.” (Goffman, 1959, pg. 133) L'esempio emblematico in tal senso è quello del nome del gruppo; durante la prima riunione si optò per “Santa Alleanza dei Guerriglieri Verdi”, con la consapevolezza che una simile denominazione avrebbe irritato non pochi vicentini cattolici. Questo nome fu poi inserito nei cartelli segnalanti le prime aiuole colpite. I cartelli in questione furono sistematicamente fatti scomparire nel giro di pochi giorni dalla loro collocazione. Fino a quel periodo ci fu una coincidenza tra ribalta e retroscena, poiché i ragazzi del gruppo non erano particolarmente interessati alla reazione di un generico pubblico che veniva dipinto come “di benpensanti”. Il primo vero atto di “soppressione dell'immagine reale” (Goffman, 1959, pg. 195) che il gruppo aveva di se stesso in funzione di concetto di sé accettabile per il pubblico e per le altre équipe viste come “conservatrici” fu la scelta di abbandonare -solo nella ribalta- il nome Santa Alleanza dei Guerriglieri Verdi, optando per “Guerrilla Gardening Vicenza”. Le uniche eccezioni a questa regola sono rappresentate dai contatti con équipe che costruiscono un'immagine di sé più radicale e militante di 95 95
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Sul fronte <strong>dei</strong> banchetti divulgativi la Santa Alleanza <strong>dei</strong> Guerri<strong>gli</strong>eri<br />
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Dal Molin, ma anche ad una manifestazione chiamata Il Veneto che<br />
vo<strong>gli</strong>amo 1 , tenutasi a Mestre nel mese di ottobre.<br />
Lo scenario cambia a partire dalla terza settimana di novembre. Le<br />
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