Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi

8.1. Il letargo
Nel paragrafo precedente si è accennato al peso delle stagioni sulle
attività della Santa Alleanza dei Guerriglieri Verdi. Potrebbe sembrare
un'osservazione banale, eppure ci sono aspetti della questione che escono
dal tracciato del previsto e prevedibile.
Partecipando sul fronte dell'azione diretta notai ben presto la necessità
di intervenire nel rispetto dei cicli naturali delle piante. Questo significa, ad
esempio, che non vale la pena di mettere a dimora una pianta annuale alla
fine del suo ciclo vitale, poiché perirà ben presto. Allo stesso modo non
conviene collocare in un'aiuola assolata in pieno agosto un vegetale che
necessita di molta acqua per sopravvivere.
Le regole basilari del guerrilla gardening sono le stesse che si trovano
nei manuali di giardinaggio. Nel primo caso ci sono però molte più variabili
da tenere in considerazione. Tra di esse ricordiamo i tosaerba dei giardinieri
comunali, gli atti vandalici, i cani alla ricerca di una toilette, l'impossibilità
di usare tunnel plastici e i problemi legati alla siccità.
Questo significa che le attività di guerrilla gardening non potranno
svolgersi regolarmente. Saranno necessari dei periodi “letargici”,
coincidenti con i mesi più rigidi e quelli più caldi dell'anno.
Verrebbe allora da pensare che le altre attività del gruppo -quelle non
direttamente legate all'azione diretta- non subiscano l'influenza del clima.
Onde trovare una conferma in tal senso ho realizzato il grafico in
figura 3, che include l'andamento delle tre principali occupazioni della
Santa Alleanza tra aprile e dicembre 2009: azioni dirette, riunioni e
banchetti divulgativi.
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