Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi

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CAPITOLO 1 GUERRILLA CHE? Parlando di guerrilla gardening si rischia spesso di non essere compresi. E questo non avviene solo in Italia. In terra anglofona la parola guerrilla si pronuncia come gorilla, il ché da luogo a non pochi fraintendimenti. Secondo Wikipedia per guerrilla gardening “si intende una forma di giardinaggio politico, [...] di azione non violenta diretta, praticata soprattutto da gruppi ambientalisti. [...] Gli attivisti rilevano un pezzo di terra abbandonato, che non gli appartiene, per farci crescere piante o colture. Certi gruppi di guerrilla gardening compiono le loro azioni durante la notte, in relativa segretezza. Altri lavorano più apertamente, cercando di coinvolgere le comunità locali.” 1 Questa definizione, pur essendo imprecisa e generica, rappresenta un buon punto di partenza per comprendere l'argomento di cui stiamo parlando. Come spesso succede ai contenuti di Wikipedia, essa è una chiara rielaborazione di informazioni tratte da due libri e da alcuni articoli comparsi principalmente online. Gli autori dei due volumi in questione sono l'inglese Richard Reynolds e il canadese David Tracey. Il volto di Richard Reynolds emerge costantemente, quando si cercano online informazioni sul guerrilla gardening. Egli è una sorta di referente ufficioso di tutti i giardinieri non autorizzati. Si è conquistato la sua fama 1 http://it.wikipedia.org/wiki/Guerrilla_gardening 8 8
attraverso il blog guerrillagardening.org, che oggi funge da aggregatore mondiale e ospita al suo interno un forum utilizzato da molti per progettare interventi in tutti i continenti. Grazie alla pubblicazione del libro On Guerrilla Gardening (2008), Reynolds ha raggiunto una certa notorietà. Per questo motivo pare che molti giornalisti del Regno Unito lo considerino un punto di riferimento, un esperto di guerrilla gardening, un insider (Goffman, 1959) al quale rivolgere domande e richieste di delucidazioni. Lo abbiamo visto preparare “bombe di semi” in un video disponibile sul sito del Guardian 2 o farsi pedinare da Current tv 3 durante l'intera progettazione di un intervento. Nel suo libro (Reynolds, 2008) ha definito il guerrilla gardening come “the illicit cultivation of someone else's land”. gardening. David Tracey è stato il primo a pubblicare un intero libro sul guerrilla Guerrilla Gardening: A Manualfesto (2007), a differenza del testo di Reynolds, non contiene particolari digressioni sulla presunta storia di questo fenomeno. Propone invece moltissime indicazioni pratiche per diventare un guerrilla gardener provetto nonché testimonianze di chi ha realizzato imprese notevoli in quest'ambito. Nel suo libro non è facile trovare definizioni univoche; se in un primo momento quest'assenza può lasciare perplessi, proseguendo con la lettura il senso di questa scelta emerge poco per volta. Già dalle prime pagine Tracey afferma: 2 http://www.guardian.co.uk/environment/video/2008/apr/25/seedbombing 3 http://current.com/items/76369942_guerriglieri-del-giardinaggio.htm 9 9
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Tracey David, 2007, Guerrilla Garde
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