Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi
Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi
condivisione di uno spazio sacro 5 da parte di un rappresentante delle due società che lo occupavano [la Chiesa Cattolica Romana e un ipotetico insieme di cittadini rispettosi della legalità], emergono però casi che ci suggeriscono altri mondi possibili. Uno dei più divertenti, se confrontato con le reazioni di alcuni comuni cittadini chiaramente intimoriti dall'applicazione del potere legale-razionale (Weber, 1922), è quello del primo incontro del gruppo con la polizia, poi ripetutosi più volte secondo il canovaccio che mi appresto a descrivere. “Qualche abitante del quartiere vede dei giovani che scavano in un luogo pubblico. Chiamano la polizia descrivendo la scena. La volante della polizia arriva sul posto. I poliziotti scendono dalla macchina e sgranano gli occhi. Si fanno spiegare cosa succede. Dopo aver compreso che si tratta di giardinaggio fanno qualche battuta o dicono che non avrebbe senso schedare i giovani in questione per una cosa nel genere. Se ne vanno.” Trattandosi di forze dell'ordine verrebbe spontaneo pensare che la loro idea di sacralità della cosa pubblica sia ben più rigida di quella del signore inalberato descritto sopra. Eppure i poliziotti che hanno interagito con i membri della Santa Alleanza non parevano infastiditi dal fatto che qualcuno si occupasse delle aiuole pubbliche al di fuori dell'usuale trafila burocratica. Infine, per un esempio di coabitazione tra la Santa Alleanza e un'altra “società” insediatasi a posteriori, rimando al capitoletto sul “caso di via Sasso”. 5 Rifiuto che per altro fece arrabbiare a tal punto i ragazzi dal gruppo da spingerne alcuni a “rapire” la madonna di gesso, che fu poi prontamente sostituita da una sosia e a sua volta sequestrata da un altra ragazza della Santa Alleanza. 64 64
CAPITOLO 6 DISSONANZE Prima di cominciare a fare guerrilla gardening avevo studiato i risultati di una ricerca (Putnam, 1993), secondo la quale il livello di “cultura civica” 1 in Italia varia su base regionale e in generale è più basso rispetto a quello di un paese vicino come l'Austria. All'epoca avevo preso il concetto per buono ed avevo continuato a vivere la mia vita come se niente fosse. Poi cominciai a trovarmi immersa in situazioni che percepivo sistematicamente come dissonanti. I miei vicini di casa (sconosciuti, come vuole l'habitus (Bourdieu, 1972) del cittadino veneto) che mi fissano sbigottiti mentre pianto dei fiori vicino ad un cassonetto e chiedono: “ma perché lo fai?”, la signora che vede il gruppo all'opera e chiama la polizia, i passanti che ignorano deliberatamente 2 i giovani giardinieri continuando a chiacchierare come se niente fosse. In tutte queste situazioni avevo l'impressione che sia il mio comportamento, sia la reazione degli altri fossero “normali”. Questo perché, provenendo dalla stessa cultura dei miei vicini di casa (o per lo meno dalla stessa di chi ho citato), anche a me da piccola hanno insegnato a “non mettere le mani per terra” e a temere l'ignoto. Qui l'effetto di dissonanza deriva dal contrasto tra due frame; quello 1 “L'idea di partenza è che nonostante tutte le regioni abbiano lo stesso assetto istituzionale, differenze di contesto producano differenti modi di funzionare delle istituzioni. [...] Putnam, con un apparato di rilevazione molto esteso, mostra importanti differenze di performance a seconda delle regioni, che cerca poi di spiegare con una maggiore o minore presenza di civicness. Con questo termine intende il tessuto di valori, norme, istituzioni e associazioni che permettono e sostengono l'impegno civico, contraddistinto da solidarietà, fiducia reciproca e tolleranza diffuse.” (Bagnasco, 1999, pg. 71) 2 Questa è la reazione più frequente. Mi piace pensare che, in queste situazioni, il guerrilla gardening sia un piccolo breaching experiment à la Garfinkel (Garfinkel, 1967). 65 65
- Page 14 and 15: diffuso su scala mondiale. Associar
- Page 16 and 17: Le cose cominciarono a cambiare qua
- Page 18 and 19: CAPITOLO 3 MOVIMENTI 3.1. Le luci d
- Page 20 and 21: disposizione alcune pagine di consi
- Page 22 and 23: messo in evidenza l'esistenza di un
- Page 24 and 25: “Le reti che esistevano prima han
- Page 26 and 27: limita ad una contestazione pacifis
- Page 28 and 29: ottenere l'apertura di questo Parco
- Page 30 and 31: Michele Trasi e Andrea Zabiello, l'
- Page 32 and 33: ai teli verdi che coprono il perime
- Page 34 and 35: Il grafico in figura 1 include svar
- Page 36 and 37: La Santa Alleanza dei Guerriglieri
- Page 38 and 39: Fig. 2 Collocazione della Santa All
- Page 40 and 41: CAPITOLO 4 RITUALI Il nome Santa Al
- Page 42 and 43: mette a dimora una pianta in piena
- Page 44 and 45: avesse avuto il telefono sotto cont
- Page 46 and 47: dominata da feedback ottusi, gli at
- Page 48 and 49: ito!” Eppure continuai a dire que
- Page 50 and 51: quindi un simbolo della sua coesion
- Page 52 and 53: quel momento arrivano Ivan ed Eva,
- Page 54 and 55: facendo?” Io balbetto e pronuncio
- Page 56 and 57: chiamò la polizia. Gli agenti poi
- Page 58 and 59: Sclavi: “Al livello I [apodittico
- Page 60 and 61: confronti. Il comportamento verso i
- Page 62 and 63: pacciamatura eravamo “affaticati
- Page 66 and 67: del senso comune e quello del guerr
- Page 68 and 69: CAPITOLO 7 LA COSTRUZIONE SOCIALE D
- Page 70 and 71: notizia è che ho vinto il concorso
- Page 72 and 73: questo caso l'aspetto “costruito
- Page 74 and 75: talvolta, da uno strato di erba e p
- Page 76 and 77: wilderness da prateria, orti di sog
- Page 78 and 79: 1990) di quella zona doveva essere
- Page 80 and 81: Avevamo appena terminato una lunga
- Page 82 and 83: Poi, per qualche tempo, non parlamm
- Page 84 and 85: Alzai dunque gli occhi verso le pan
- Page 86 and 87: Impiegammo un po' di tempo ad elabo
- Page 88 and 89: “deuteroapprendimento” o “app
- Page 90 and 91: climatica, lo inscrivono nel modell
- Page 92 and 93: 8.1. Il letargo Nel paragrafo prece
- Page 94 and 95: durante le sei settimane interessat
- Page 96 and 97: quella del gruppo. È il caso del r
- Page 98 and 99: (Goffman, 1959), che finge però di
- Page 100 and 101: monolitiche, considerate di volta i
- Page 102 and 103: ALLEGATI 1
- Page 104 and 105: Foto 2 (di Ilario Toniello): parche
- Page 106 and 107: Foto 4 (di Ilario Toniello): “l'a
- Page 108 and 109: Milano, 1971 Foti Alex, 2009, Anarc
- Page 110: Tracey David, 2007, Guerrilla Garde
CAPITOLO 6<br />
DISSONANZE<br />
Prima di cominciare a fare guerrilla gardening avevo studiato i<br />
risultati di una ricerca (Putnam, 1993), secondo la quale il livello di “cultura<br />
civica” 1 in Italia varia su base regionale e in generale è più basso rispetto a<br />
quello di un paese vicino come l'Austria. All'epoca avevo preso il concetto<br />
per buono ed avevo continuato a vivere la mia vita come se niente fosse.<br />
Poi cominciai a trovarmi immersa in situazioni che percepivo<br />
sistematicamente come dissonanti.<br />
I miei vicini di casa (sconosciuti, come vuole l'habitus (Bourdieu,<br />
1972) del cittadino veneto) che mi fissano sbigottiti mentre pianto <strong>dei</strong> fiori<br />
vicino ad un cassonetto e chiedono: “ma perché lo fai?”, la signora che vede<br />
il gruppo all'opera e chiama la polizia, i passanti che ignorano<br />
deliberatamente 2 i giovani giardinieri continuando a chiacchierare come se<br />
niente fosse.<br />
In tutte queste situazioni avevo l'impressione che sia il mio<br />
comportamento, sia la reazione de<strong>gli</strong> altri fossero “normali”. Questo perché,<br />
provenendo dalla stessa cultura <strong>dei</strong> miei vicini di casa (o per lo meno dalla<br />
stessa di chi ho citato), anche a me da piccola hanno insegnato a “non<br />
mettere le mani per terra” e a temere l'ignoto.<br />
Qui l'effetto di dissonanza deriva dal con<strong>tra</strong>sto <strong>tra</strong> due frame; quello<br />
1 “L'idea di partenza è che nonostante tutte le regioni abbiano lo stesso assetto istituzionale,<br />
differenze di contesto producano differenti modi di funzionare delle istituzioni. [...] Putnam, con<br />
un apparato di rilevazione molto esteso, mos<strong>tra</strong> importanti differenze di performance a seconda<br />
delle regioni, che cerca poi di spiegare con una maggiore o minore presenza di civicness. Con<br />
questo termine intende il tessuto di valori, norme, istituzioni e associazioni che permettono e<br />
sostengono l'impegno civico, con<strong>tra</strong>ddistinto da solidarietà, fiducia reciproca e tolleranza diffuse.”<br />
(Bagnasco, 1999, pg. 71)<br />
2 Questa è la reazione più frequente. Mi piace pensare che, in queste situazioni, il guerrilla<br />
gardening sia un piccolo breaching experiment à la Garfinkel (Garfinkel, 1967).<br />
65<br />
65