Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi

A questo punto sorge però spontanea una domanda: “Se la comparsa
delle madonne nelle rotatorie beriche è una colonizzazione “sacra”, allora
che cosa sono le aiuole realizzate dalla Santa Alleanza dei Guerriglieri
Verdi?”
Dalle interviste ai ragazzi del gruppo sono emerse suggestioni che
hanno svariati punti in comune tra di loro; tra di esse spicca la sensazione
positiva derivante dal fatto di aver marcato in qualche modo uno spazio
altrimenti inaccessibile, anonimo, l'aver dato vita ad una composizione
vegetale che inevitabilmente susciterà qualcosa nei passanti.
I miei dubbi sull'applicabilità del concetto di rituale alle riunioni del
gruppo emergono anche in questo caso rispetto al concetto di oggetto sacro.
Considerando la “società” chiamata Santa Alleanza dei Guerriglieri
Verdi, possiamo riconoscere le aiuole “del” gruppo nella descrizione dei
simboli sacri di Randall Collins?
Secondo il sociologo americano essi sono potenti, degni di rispetto e
più grandi dei singoli individui pur facendo parte degli individui stessi.
(Collins, 1988)
Le aiuole prese in considerazione sono vestigia del passaggio dei
membri del gruppo. In alcuni casi esse sono state oggetto di frequenti
interventi di manutenzione, il ché ha contribuito ad attribuirne il “possesso”
-agli occhi dei frequentatori di quel luogo- alla persona che se ne occupava.
Sono inoltre l'unica forma concreta di legittimazione del gruppo. Non a
caso, durante il passaggio tra estate e autunno, ovvero in un momento in cui
esse erano molto spoglie, vennero ritenute necessarie delle azioni di
ripristino. Il motivo fu solo marginalmente di matrice botanica o estetica;
mentre estirpavamo la gramigna e ricoprivamo gli spazi vuoti con della
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