Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi
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La Santa Alleanza dei Guerriglieri Verdi si colloca inoltre all'interno della dimensione definita “ecologia politico-sociale” (fig. 1), anche se il secondo aspetto prevale nettamente (fig. 2). Pur avendo discusso in varie occasioni della necessità di un rinnovamento a livello istituzionale che modifichi la percezione che il cittadino ha dei cosiddetti spazi verdi, i membri del gruppo, scoraggiati dalle loro esperienze con la politica rappresentativa, preferiscono agire in prima persona e “dare il buon esempio”. Questo si traduce nella scelta di portare a termine alcune azioni volutamente dissonanti, come l'episodio raccontato in seguito relativo alla collocazione di tre piante di pomodori in una rotatoria, “per far riflettere le persone” 26 . L'orientamento della Santa Alleanza è allora prevalentemente indirizzato verso un'ecologia sociale, che consiste in “forme d'azione miranti alla trasformazione dei modelli culturali che regolano i rapporti tra l'uomo e l'ambiente, inteso innanzitutto come ambiente sociale. La motivazione all'ecologia é più sovente riconducibile a contingenze specifiche od a situazioni di disagio percepito.” (Barone, 1984, pg. 188) Una questione che emerge spesso, durante le riunioni e le conversazioni informali tra membri del gruppo, è quella della mancanza di luoghi di socialità giovanile dove sia possibile passare del tempo gratuitamente. I parchi pubblici, che hanno orari pensati “per le famiglie” 27 , in orario serale diventano spazi recintati e teoricamente inaccessibili. L'attività del gruppo di guerrilla gardening è, tra l'altro, finalizzata ad una riappropriazioni degli spazi verdi in generale, non solo delle aiuole di 26Questa è stata la motivazione più gettonata da chi ha portato avanti la proposta di questa azione in particolare. 27I parchi del vicentino chiudono in genere tra le cinque e le sette di sera, a seconda delle stagioni. 36 36
piccole dimensioni che vengono “adottate”. Pur avendo mezzi limitati, durante le riunioni e non solo, i membri del gruppo tornano spesso su quest'argomento, auspicando cambiamenti che migliorino la fruibilità degli spazi di socialità per i giovani. Questo dipende anche dal fatto che, durante gli anni delle superiori e anche in seguito, i soggetti in questione, hanno vissuto l'assenza di centri di aggregazione gratuiti come una deprivazione. Due esempi ricorrenti, emersi nel corso dei mesi tra una conversazione e l'altra, sono il disagio che ha seguìto la demolizione del centro sociale vicentino Ya Basta! nel 2001 e la tendenza diffusa durante l'adolescenza all'uso informale dei parchi pubblici dopo l'orario di chiusura. Questo disagio si accompagna a quello dovuto allo stato di abbandono in cui riversano i piccoli parchi nei quartieri popolari della città e le “insenature verdi”, come spartitraffico e aiuole occupate da piante spontanee [azione diretta/trasformazione]. C'è inoltre l'inevitabile questione ecologica attorno alla quale è sorto il No Dal Molin [azione diretta/conservazione]. In un contesto come quello della pianura padana, dove la campagna ha pressoché cessato di esistere, prendendo le forme di un alternarsi di campi e capannoni, la distruzione di uno dei pochi “polmoni verdi” della città per far posto ad un aeroporto militare ha suscitato lo sdegno di tutti i ragazzi della Santa Alleanza. Questo problema cittadino ha assunto una significativa importanza per il gruppo a partire dal terzo mese di attività, quando sono subentrati alcuni attivisti del presidio permanente. Successivamente il gruppo ha cominciato a partecipare regolarmente al mercato mensile dei produttori locali e delle autoproduzioni del No Dal Molin. 37 37
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La Santa Alleanza <strong>dei</strong> Guerri<strong>gli</strong>eri Verdi si colloca inoltre all'interno<br />
della dimensione definita “ecologia politico-sociale” (fig. 1), anche se il<br />
secondo aspetto prevale nettamente (fig. 2). Pur avendo discusso in varie<br />
occasioni della necessità di un rinnovamento a livello istituzionale che<br />
modifichi la percezione che il cittadino ha <strong>dei</strong> cosiddetti spazi verdi, i<br />
membri del gruppo, scoraggiati dalle loro esperienze con la politica<br />
rappresentativa, preferiscono agire in prima persona e “dare il buon<br />
esempio”.<br />
Questo si <strong>tra</strong>duce nella scelta di portare a termine alcune azioni<br />
volutamente dissonanti, come l'episodio raccontato in seguito relativo alla<br />
collocazione di tre piante di pomodori in una rotatoria, “per far riflettere le<br />
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L'orientamento della Santa Alleanza è allora prevalentemente<br />
indirizzato verso un'ecologia sociale, che consiste in “forme d'azione<br />
miranti alla <strong>tra</strong>sformazione <strong>dei</strong> modelli culturali che regolano i rapporti <strong>tra</strong><br />
l'uomo e l'ambiente, inteso innanzitutto come ambiente sociale. La<br />
motivazione all'ecologia é più sovente riconducibile a contingenze<br />
specifiche od a situazioni di disagio percepito.” (Barone, 1984, pg. 188)<br />
Una questione che emerge spesso, durante le riunioni e le<br />
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luoghi di socialità giovanile dove sia possibile passare del tempo<br />
gratuitamente. I parchi pubblici, che hanno orari pensati “per le fami<strong>gli</strong>e” 27 ,<br />
in orario serale diventano spazi recintati e teoricamente inaccessibili.<br />
L'attività del gruppo di guerrilla gardening è, <strong>tra</strong> l'altro, finalizzata ad una<br />
riappropriazioni de<strong>gli</strong> spazi verdi in generale, non solo delle aiuole di<br />
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