Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi
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Il grafico in figura 1 include svariate dimensioni analitiche e permette<br />
una descrizione che va oltre la dimensione della ribalta (Goffman, 1959),<br />
includendo quanto osservato durante le oscillazioni <strong>tra</strong> le fasi di latenza e le<br />
fasi di mobilitazione del gruppo.<br />
Considerando le coordinate conservazione/<strong>tra</strong>sformazione e azione<br />
diretta/rappresentanza istituzionale, la Santa Alleanza <strong>dei</strong> Guerri<strong>gli</strong>eri<br />
Verdi si colloca all'interno del secondo quadrante 23 , anche se, come illus<strong>tra</strong><br />
il grafico, una parte della “nebulosa” invade anche il primo e il terzo.<br />
Il gruppo privilegia infatti l'azione diretta e ha avuto rapporti scarsi o<br />
addirittura inesistenti con realtà istituzionalizzate. Questo dipende dal fatto<br />
che i membri del gruppo affermano di avere poca fiducia nella politica e<br />
ritengono che per ottenere <strong>dei</strong> risultati in tempi brevi sia necessario agire in<br />
prima persona senza attendere le autorizzazioni comunali. Inoltre le rare<br />
conversazioni avute con soggetti coinvolti in gruppi istituzionalizzati aventi<br />
affinità con il guerrilla gardening (in genere di matrice ecologista) sono<br />
state percepite negativamente dai membri del gruppo.<br />
Questo atteggiamento coincide con quanto rivelato in uno studio<br />
veneto sulla partecipazione politica <strong>dei</strong> giovani nei movimenti:<br />
“I giovani attivisti esprimono una presa di distanza dalle istituzioni e, in<br />
particolare, dai partiti, da cui si sentono <strong>tra</strong>diti e con cui non riescono ad<br />
identificarsi. [...] Il partito non esce completamente dall'orizzonte di vita, ma<br />
gioca un ruolo secondario.” (Osservatorio regionale sulla condizione<br />
giovanile, 2005)<br />
“Mi sono sentito poco compreso -dice uno <strong>dei</strong> ragazzi intervistati-<br />
23 Secondo Barone il secondo quadrante “comprende prevalentemente forme di aggregazione di<br />
base autogestite che abbracciano un campo di esperienze assai vasto (alimentazione, agricoltura,<br />
medicina, energia, inquinamento, “metropolitanità”, ecc.)” (Barone, 1984, pg. 185)<br />
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