Guerrilla gardeners tra gli scarti urbani - L'odore dei pomeriggi
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CAPITOLO 3<br />
MOVIMENTI<br />
3.1. Le luci della ribalta e la zona d'ombra<br />
Una credenza diffusa <strong>tra</strong> <strong>gli</strong> estimatori dell'azione razionale rispetto<br />
allo scopo (Weber, 1922) dice che il guerrilla gardening è legittimo, sensato<br />
e degno di considerazione solo se ha luogo in una città invivibile e<br />
densamente popolata.<br />
In Italia Milano è diventata progressivamente il caso emblematico.<br />
I fattori che hanno portato al costituirsi di questa rappresentazione<br />
collettiva sono plurimi.<br />
Nel libro Anarchy in the EU Alex Foti esplicita una questione molto<br />
spesso <strong>tra</strong>scurata dai media e, più in generale, da chi scrive e ha scritto di<br />
guerrilla gardening in Italia.<br />
“Una delle prime sortite in Italia [<strong>dei</strong> giardinieri guerri<strong>gli</strong>eri] è stato il<br />
Samedi Gras(s) del 2006, sabato grasso di carnevale voodoo nel quartiere<br />
Isola di Milano, che ricordava l'inondazione di New Orleans mentre si<br />
scavavano e piantavano aiuole (ora inghiottite dal progetto città della moda)<br />
e si gettavano semi di canapa al vento. Poi nella primavera 007 c'è stata la<br />
massa ciclobotanica (tutti in bici a piantare aiuole abusive in giro per la<br />
città). Ne<strong>gli</strong> anni precedenti, un gruppo di aiuole autogestite era stato creato<br />
da giardinieri giramondo con un passato nei centri sociali, i Gee-Gees,<br />
esperienza che en<strong>tra</strong>ndo in contatto con de<strong>gli</strong> studenti di agraria si è<br />
<strong>tra</strong>sformata nel progetto Landgrab.” (Foti, 2009, pg. 86-87)<br />
Da questo brano emerge chiaramente il ruolo di quelle che Foti<br />
chiama “nuove radicalità”, riferendosi ai movimenti anticapitalisti (“pink,<br />
black e green”) che sono emersi e si sono consolidati in Europa a seguito<br />
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