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Documento 15maggio2012 5AST.pdf - IIS "A. Meucci"

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I.I.S. “A. MEUCCI”<br />

CITTADELLA (PD)<br />

ESAME DI STATO 2012<br />

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE<br />

CLASSE 5 a AST PROGETTO “BROCCA”<br />

INDIRIZZO:<br />

SCIENTIFICO-TECNOLOGICO<br />

SCUOLA : ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “ANTONIO MEUCCI”<br />

INDIRIZZO: VIA ALFIERI, 58 -CITTADELLA<br />

TEL. 049/5970210 - FAX 049/9408553<br />

e-mail: itisameucci@tin.it<br />

ANNO SCOLASTICO 2011/2012<br />

DIRIGENTE SCOLASTICO: PROF. ssa LAURA GIOIA<br />

COORDINATORE DELLA CLASSE: PROF.ssa ELIANA PIETROBON<br />

1


1. PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA<br />

1.1 - Identità dell’I.I.S. A. MEUCCI<br />

L‟I.I.S. “A. Meucci” di Cittadella, già funzionante come sezione staccata dell‟I.T.I.S. “Marconi” di<br />

Padova, ha acquistato l‟autonomia a decorrere dall‟anno scolastico 1971-72 ed è stato ufficialmente<br />

istituito con Decreto del Presidente della Repubblica n.956 del 1.7.1974 per la specializzazione in<br />

„Telecomunicazioni‟.<br />

Per molti anni l‟Istituto ha occupato dei locali in pieno Centro storico di Cittadella precariamente<br />

adattati per renderli funzionali alle esigenze della didattica. A decorrere dall‟anno scolastico 1982-<br />

83, l‟Istituto ha occupato una nuova sede appositamente costruita.<br />

Da quel momento l‟Istituto ha attuato un vero e proprio sviluppo strutturale perché la presenza di<br />

ampi spazi ha spinto gli organi collegiali a richiedere nuovi indirizzi di studio. Infatti, a decorrere<br />

dall‟anno scolastico 1984-85 nelle classi del triennio sono stati attivati un corso di specializzazione<br />

in „Elettronica Industriale‟ e un corso con l‟introduzione della mini sperimentazione „Ambra‟<br />

indirizzo „Telecomunicazioni‟.<br />

Nell‟anno scolastico 1989-90 l‟Istituto “A. Meucci” ha attivato l‟indirizzo sperimentale „Ergon‟<br />

della specializzazione „Meccanica‟.<br />

A decorrere dall‟anno scolastico 1993-94 è stato autorizzato il corso sperimentale „Abacus‟<br />

dell‟indirizzo di „Informatica‟, mentre la specializzazione in „Elettronica Industriale‟ scompariva<br />

progressivamente.<br />

Il D.M. del 9.3.94 ha sostituito gli orari e i programmi di insegnamento vigenti nel biennio e in<br />

alcune specializzazioni dei successivi trienni. Pertanto a decorrere dall‟anno scolastico 1994-95 i<br />

progetti sperimentali in atto „Ambra‟ ed „Ergon‟ sono diventati rispettivamente indirizzi di<br />

„Elettronica e Telecomunicazioni‟ e „Meccanica‟. I nuovi programmi del biennio sono stati attivati,<br />

invece, nel successivo anno scolastico 1995-96 e dall‟anno scolastico 1996-97 sono state formate,<br />

inoltre, classi prime dell‟indirizzo „Scientifico - Tecnologico‟ secondo il progetto elaborato dalla<br />

Commissione Brocca.<br />

Dall‟anno scolastico 2005/2006 ha preso l‟avvio il Corso Professionale di Operatore Meccanico. E<br />

dal corrente anno scolastico 2010/2011 con l‟entrata in vigore della riforma scolastica degli istituti<br />

tecnici sono stati attivati i seguenti indirizzi: Meccanica meccatronica e Energia di cui è presente<br />

l‟articolazione meccanica e meccatronica, - Elettronica, elettrotecnica ed automazioni con<br />

l‟articolazione elettronica, Informatica e Telecomunicazioni con l‟articolazione informatica ed<br />

infine Chimica Materiali e Biotecnologie con l‟articolazione Biotecnologie ambientali. La Scuola<br />

così, per la presenza dei tre indirizzi di studio: Liceo Scientifico Tecnologico, ITIS e Istituto<br />

Professionale, è stata riqualificata divenendo un Istituto di Istruzione Superiore.<br />

1.2 – Caratteri specifici dell’indirizzo di studi e della sperimentazione<br />

L‟indirizzo di studio rientra tra i progetti sperimentali coordinati “Brocca” ad indirizzo Scientifico-<br />

Tecnologico da attuarsi presso gli Istituti Tecnici (sperimentazione coordinata di cui al punto 3.1<br />

della C.M. n. 299/1993).<br />

Il corso Scientifico tecnologico si caratterizza per le seguenti peculiarità.<br />

Un tratto caratteristico della cultura contemporanea è certamente il legame molto stretto tra scienza<br />

e tecnologia, al punto che lo sviluppo della prima dipende in buona parte dallo sviluppo della<br />

seconda e viceversa. L‟interazione stretta tra le due attività si manifesta, ad esempio, nella<br />

utilizzazione di conoscenza e di metodi scientifici da un lato e nell‟apporto della ricerca e della<br />

pratica sperimentale dall‟altro.<br />

2


Ciò però non significa che i due tipi di attività tendano a confondersi, perché tra essi esistono<br />

differenze sostanziali. L‟attività scientifica ha come scopo il progresso della conoscenza, mentre<br />

l‟attività tecnologica mira ad incidere sulla realtà.<br />

Scienza e tecnologia, d‟altra parte, non sono soltanto dei sistemi di conoscenza e di azione. Sono un<br />

fenomeno socio-culturale organizzato e sistematico, basato su progetti e, quindi, teso ad obiettivi<br />

coscientemente scelti. Si tratta spesso di obiettivi non neutri rispetto al destino dell‟umanità. Sono<br />

già molte infatti le “situazioni decisionali” che impongono una riflessione sui limiti da porre<br />

all‟intervento dell‟uomo sulla natura, sull‟ambiente e, in definitiva, su se stesso.<br />

In questo contesto il ruolo dell‟educazione della scuola appare in tutta la sua evidenza. Esso si<br />

configura come promozione di una più avvertita coscienza critica sul ruolo e sull‟incidenza dei<br />

moderni apparati scientifici e tecnologici, come rivalutazione del senso della razionalità e della<br />

responsabilità etica.<br />

In modo scientifico l‟integrazione tra scienza e tecnologia caratterizza questo indirizzo di studio. La<br />

formazione scientifico-tecnologica si fonda sullo studio di strutture logico-formali, sull‟attività di<br />

matematizzazione, sull‟analisi di sistemi e di modelli, sull‟approfondimento di concetti, principi e<br />

teorie scientifiche e di processi tecnologici essenzialmente intesi, attraverso esemplificazioni<br />

operative, nella loro dimensione conoscitiva e culturale.<br />

Sul versante scientifico sono da evidenziare l‟apporto delle tecnologie nel passaggio dal progetto<br />

ideativo al sistema operativo e produttivo, il ruolo della tecnologia come mediazione concreta fra<br />

scienza e vita quotidiana, la funzione delle tecnologie informatiche nelle acquisizioni scientifiche,<br />

con l‟affermarsi progressivo di linguaggi e di modelli operativi unificanti nei più svariati aspetti<br />

delle attività umane.<br />

Sul versante tecnologico la scienza contribuisce ad una conoscenza critica dei presupposti teorici<br />

dei processi tecnologici e delle loro dinamiche realizzative, nonché delle molteplici ragioni del fare,<br />

del costruire, del modificare.<br />

Per realizzare questo progetto formativo, è destinato un tempo sufficientemente ampio per gli<br />

insegnamenti scientifico-tecnologici, al fine di poter svolgere adeguate attività di laboratorio.<br />

Queste infatti favoriscono l‟analisi critica del contesto fenomenico considerato, la riflessione<br />

metodologica sulle procedure sperimentali, la ricerca di strategie euristiche, la valutazione delle<br />

tecniche e delle tecnologie adottate, l‟analisi delle strutture logiche coinvolte e dei modelli<br />

utilizzati, l‟apporto dei vari linguaggi (storico-naturali, simbolici, matematici, logici, formali,<br />

artificiali).<br />

Coerentemente con quanto descritto l‟insegnamento delle discipline scientifiche è finalizzato<br />

all‟acquisizione di conoscenze consapevoli delle implicazioni culturali che la tecnologia comporta.<br />

Per ognuna di queste discipline vengono sottolineati, laddove ciò ha senso, gli aspetti di strumento<br />

conoscitivo posto al servizio dell‟interazione dell‟uomo con la realtà in tutti i suoi aspetti. Questa<br />

finalità viene perseguita sia mediante lo specifico piano orario proposto, sia dai programmi,<br />

attraverso uno sviluppo mirato dei contenuti disciplinari indicati. L‟area delle discipline<br />

umanistiche ha lo scopo di assicurare l‟acquisizione di basi e di strumenti essenziali per raggiungere<br />

una visione complessiva delle realtà storiche e delle espressioni culturali delle società umane.<br />

La preparazione conseguita in questo indirizzo si caratterizza per il ruolo fondante che in essa<br />

assumono le discipline scientifiche, specificatamente nell‟assicurare la consapevolezza del carattere<br />

culturale della tecnologia intesa come processo e analisi dei processi, per la loro capacità di offrire<br />

strumenti per l‟analisi critica del reale e una consapevole interazione con esso, e inoltre per scelte<br />

autonome di lavoro e di studio. Il grado si preparazione che questo indirizzo ipotizza è tale da<br />

corrispondere in maniera significativa ad esigenze sia del sentire comune, in primo luogo dei<br />

3


giovani, sia della produzione più avanzata, sia della ricerca, coerentemente con l‟intero progetto<br />

educativo della nuova scuola secondaria superiore. Per tali motivi questo indirizzo offre<br />

contemporaneamente la possibilità sia di accedere all‟attività produttiva, direttamente o attraverso<br />

corsi di specializzazione post-secondaria, sia di proseguire con adeguati strumenti culturali gli studi<br />

in ambito universitario con particolare riferimento alle facoltà scientifico-tecnologiche.<br />

DISCIPLINE DEL PIANO DI STUDI<br />

LINGUA E LETTERE ITALIANE<br />

STORIA<br />

LINGUA STRANIERA<br />

FILOSOFIA<br />

DIRITTO ED ECONOMIA<br />

GEOGRAFIA<br />

MATEMATICA<br />

INFORMATICA E SISTEMI AUTOMATICI<br />

SCIENZE DELLA TERRA<br />

BIOLOGIA<br />

BIOLOGIA E LABORATORIO<br />

LABORATORIO FISCA E CHIMICA<br />

FISICA E LABORATORIO<br />

CHIMICA E LABORATORIO<br />

TECNOLOGIA E DISEGNO<br />

DISEGNO<br />

EDUCAZIONE FISICA<br />

RELIGIONE /ATTIVITA‟ ALTERNATIVE<br />

TOTALE ORE SETTIMANALI<br />

TIPO DI<br />

PROVE<br />

S.O.<br />

O.<br />

S.O.<br />

O.<br />

O.<br />

O.<br />

S.O.<br />

S.O.<br />

O.<br />

O.<br />

P.O.<br />

P.O.<br />

S.P.O.<br />

P.O.<br />

S.G.O.<br />

G.O.<br />

P.O.<br />

O.<br />

ORE SETTIMANALI PER<br />

ANNO DI CORSO<br />

1° 2° 3° 4° 5°<br />

5<br />

2<br />

3<br />

-<br />

2<br />

3<br />

5(2)<br />

-<br />

3<br />

-<br />

-<br />

5(5)<br />

-<br />

-<br />

3(2)<br />

-<br />

2<br />

1<br />

34<br />

5<br />

2<br />

3<br />

-<br />

2<br />

-<br />

5(2)<br />

-<br />

-<br />

3<br />

-<br />

5(5)<br />

-<br />

-<br />

6(3)<br />

-<br />

2<br />

1<br />

34<br />

4<br />

2<br />

3<br />

2<br />

-<br />

-<br />

4(1)<br />

3(2)<br />

-<br />

-<br />

4(2)<br />

-<br />

4(2)<br />

3(2)<br />

-<br />

2<br />

2<br />

1<br />

34<br />

4<br />

2<br />

3<br />

3<br />

-<br />

-<br />

4(1)<br />

3(2)<br />

2<br />

-<br />

2(1)<br />

-<br />

3(2)<br />

3(2)<br />

-<br />

2<br />

2<br />

1<br />

34<br />

4<br />

2<br />

3<br />

3<br />

-<br />

-<br />

4(1)<br />

3(2)<br />

2<br />

-<br />

2(1)<br />

-<br />

4(2)<br />

3(2)<br />

-<br />

-<br />

2<br />

1<br />

34<br />

TOTALE<br />

ORE DI<br />

LEZIONE<br />

660<br />

330<br />

450<br />

240<br />

120<br />

90<br />

660<br />

270<br />

210<br />

90<br />

240<br />

300<br />

330<br />

270<br />

270<br />

120<br />

300<br />

150<br />

4


Il titolo di studio rilasciato è corrispondente alla Maturità scientifica (art. 279 del D.L.vo 16/4/1994<br />

n. 279).<br />

1.3 – Caratteristiche del territorio e provenienza alunni<br />

L‟Istituto è ben inserito nel contesto territoriale caratterizzato da un buon sviluppo di attività<br />

industriali ed artigianali, soprattutto nel settore della elettro-meccanica; gli alunni provengono da<br />

zone limitrofe, la maggior parte percorre mediamente dai quindici ai venti chilometri per giungere a<br />

scuola. L'estrazione socio-culturale è eterogenea.<br />

1.4 – Elementi caratterizzanti il piano dell’offerta formativa<br />

L‟ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “A. MEUCCI” di Cittadella si propone di rendere<br />

operativa la propria „identità‟ di presenza e di servizio mediante il seguente specifico PROGETTO<br />

in cui si possono identificare:<br />

FINALITA‟<br />

Promuovere le potenzialità umane e culturali del singolo studente, al fine di<br />

incontrare e rispondere ai suoi bisogni e alle sue aspettative sia di natura formativa<br />

personale – sociale sia di natura culturale - professionale.<br />

OBIETTIVI PRIORITARI PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLE FINALITA‟<br />

a) permanente attenzione alla fase di sviluppo adolescenziale dello studente da<br />

parte di tutte le componenti scolastiche;<br />

b) attivazione di ‘esperienze’ culturali, relazionali e sociali per una ‘identità’<br />

globale dello studente;<br />

c) continua valenza di esperienza personale e interpersonale dello studente;<br />

d) attuazione di piani didattici ed integrativi che armonizzino finalità curricolari ed<br />

effettive esigenze dei soggetti;<br />

e) permanente feed-back dell’Istituzione con le nuove esigenze di formazione dello<br />

sviluppo culturale, sociale ed economico nel territorio al fine di mediare, a<br />

5


conclusione del quinquennio, sul piano formativo - professionale un inserimento<br />

più efficace ed idoneo dello studente nel mondo del lavoro;<br />

f) promozione nello studente sia di una acquisizione qualificante degli studi di<br />

indirizzo sia di uno sviluppo della propria personalità.<br />

2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE<br />

2.1 – Composizione della classe<br />

La classe <strong>5AST</strong> è composta da 19 allievi ( 17 ragazzi e 2 ragazze) di cui nessuno ripetente.<br />

I nominativi degli studenti sono i seguenti:<br />

Andretta Matthew<br />

Bacchin Arianna<br />

Barban Federico<br />

Beccaro Nicola<br />

Bergamin Alessandro<br />

Bizzotto Francesco<br />

Brugnaro Anna<br />

Campagnolo Fabio<br />

Cavalin Alessandro<br />

Dalla Costa Nicola<br />

Fornaro Gianfilippo<br />

Magno Andrea<br />

Nalon Giulio<br />

Olivetto Mattia<br />

Pasqualetto Nicolas<br />

Poppi Alessandro<br />

Reffo Alessandro<br />

Romanello Simone<br />

Scalco Marco<br />

Al terzo anno la classe era costituita da 20 allievi provenienti dalla 2AST. In sede di scrutinio finale<br />

1 alunno non viene ammesso alla classe quarta.<br />

CLASSE ISCRITTI ALLA<br />

CLASSE<br />

ISCRITTI DA<br />

ALTRA CLASSE<br />

E RIPETENTI<br />

PROMOSSI<br />

PROMOSSI<br />

CON<br />

DEBITO<br />

NON<br />

PROMOSSI<br />

TERZA 20 12 7 1<br />

QUARTA 19 14 5<br />

QUINTA 19<br />

6


2. 2 – Composizione e variazione del Consiglio di classe<br />

DISCIPLINE<br />

CURRICOLARI<br />

ITALIANO<br />

STORIA<br />

INGLESE<br />

FILOSOFIA<br />

MATEMATICA E<br />

LABORATORIO<br />

INFORMATICA E<br />

SISTEMI AUTOMATICI<br />

SCIENZE DELLA TERRA<br />

BIOLOGIA E<br />

LABORATORIO<br />

ANNI DI<br />

CORSO<br />

CLASSE III° CLASSE IV° CLASSE V<br />

3°- 4°- 5° DIDONE‟ DIDONE‟ DIDONE‟<br />

3°- 4°-5° DIDONE‟ DIDONE‟<br />

DIDONE‟<br />

3°-4°-5° PIETROBON PIETROBON PIETROBON<br />

3°-4°-5° SPADA SPADA SPADA<br />

3°-4°-5°<br />

3°-4°-5°<br />

CROTTI<br />

**SESSO<br />

TASSO<br />

-<br />

** MOGLIANI<br />

CROTTI<br />

**SESSO<br />

TASSO<br />

** SCIPPA<br />

CROTTI<br />

**LONGO<br />

TASSO<br />

**SCIPPA<br />

4°-5° MAZZOTTI MAZZOTTI MAZZOTTI<br />

3°-4°-5°<br />

FISICA E LABORATORIO 3°-4°-5°<br />

CHIMICA E<br />

LABORATORIO<br />

TECNOLOGIA E<br />

DISEGNO<br />

EDUCAZIONE FISICA<br />

RELIGIONE<br />

** DOCENTI TECNICO-PRATICI<br />

3°-4°-5°<br />

3°-4°<br />

MAZZOTTI<br />

-<br />

**MARINO<br />

CHIARO<br />

**MISCHITELLI<br />

PELLOSO<br />

-<br />

**MARASCO<br />

MAZZOTTI<br />

-<br />

**MARINO<br />

CHIARO<br />

-<br />

**MISCHITELLI<br />

PELLOSO<br />

(GATTOLIN)<br />

-<br />

** D‟AGOSTINO<br />

MAZZOTTI<br />

-<br />

**D‟AGOSTINO<br />

CHIARO<br />

-<br />

**MISCHITELLI<br />

DROGO<br />

-<br />

**D‟AGOSTINO<br />

BRIGENTI BRIGENTI /<br />

3°-4°-5° BATTISTON BATTISTON BATTISTON<br />

3°-4°-5° BIANCHI BIANCHI BIANCHI<br />

L'Iter formativo della classe non è stato caratterizzato dalla continuità didattica nelle seguenti<br />

discipline: Chimica, Lab. Informatica, Lab. Chimica, Lab. Matematica e di Biologia<br />

7


3. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELLA CLASSE<br />

3.1 Raggiungimento degli obiettivi disciplinari ed interdisciplinari<br />

La classe non ha subito nel corso della sua evoluzione né pesanti cambiamenti dei docenti né<br />

particolari variazioni al suo interno. La sua storia risulta perciò lineare e omogenea nel suo insieme.<br />

Non si sono mai rilevate difficoltà di aggregazione o situazioni di emarginazione . La<br />

socializzazione risulta buona e anche le differenze risultano elemento di arricchimento non di<br />

attrito.<br />

Per ciò che riguarda le potenzialità e i livelli raggiunti possiamo dire che a parte un piccolo gruppo<br />

di alunni che hanno sempre dimostrato capacità più modeste e/o un impegno più scarso e che<br />

pertanto hanno conseguito una preparazione complessivamente sufficiente nell‟area scientifica,<br />

dovuta a lacune accumulate nel corso degli anni, il resto degli alunni della classe possiede discrete<br />

potenzialità accompagnate da una certa assiduità d‟impegno.<br />

La partecipazione al dialogo scolastico, invece, risulta saltuaria e difficoltosa in alcune materie,<br />

forse per il carattere riservato di molti, forse per un atteggiamento complessivo a volte poco<br />

collaborativo.<br />

Gli obiettivi disciplinari e interdisciplinari prefissati sono stati raggiunti in modo diverso e, per<br />

alcune discipline, in modo parziale. L‟iter formativo della classe è stato comunque caratterizzato da<br />

continuità didattica per la maggior parte delle discipline.<br />

Il comportamento è stato sostanzialmente corretto, anche se alcuni alunni non si sono sempre<br />

dimostrati adeguatamente attenti ed interessati.<br />

3.2 Conoscenza dei contenuti disciplinari specifici<br />

Le conoscenze relative alle varie discipline possono definirsi sufficienti per una parte degli studenti,<br />

e buone per alcuni di loro. Per un piccolo gruppo di alunni, invece, le conoscenze specifiche in<br />

alcune discipline sono lacunose e acquisite in modo settoriale e comunque non del tutto<br />

soddisfacenti.<br />

3.3 Proprietà di linguaggio e capacità di sintesi<br />

Gli studenti possiedono generalmente una discreta capacità espressiva, sufficiente proprietà di<br />

linguaggio e sufficiente capacità di sintesi.<br />

3.4 Partecipazione alle attività curricolari<br />

Le attività proposte sono state generalmente seguite con sufficiente attenzione da gran parte degli<br />

studenti, in alcuni casi anche buona. Alcuni invece hanno incontrato difficoltà nell‟organizzazione<br />

personale di uno studio responsabile.<br />

3.5 Partecipazione alle attività extracurricolari<br />

La partecipazione alle attività extracurricolari è stata buona e durante le visite di istruzione<br />

programmate gli alunni hanno dimostrato interesse e partecipazione adeguati.<br />

8


4. PROGRAMMAZIONE COLLEGIALE<br />

4.1 Obiettivi generali<br />

In linea con le finalità del corso di studi, gli obiettivi generali sono:<br />

- conoscenza critica dei presupposti teorici dei processi tecnologici e delle loro dinamiche<br />

realizzative<br />

- acquisizione di conoscenze consapevoli delle implicazioni culturali che la tecnologia comporta<br />

- capacità di analisi critica della realtà<br />

Gli obiettivi trasversali<br />

- leggere, redigere, comprendere, sintetizzare ed interpretare testi e documenti;<br />

- elaborare dati e rappresentarli in modo efficace per favorire processi decisionali;<br />

- documentare adeguatamente il proprio lavoro;<br />

- comunicare usando appropriati linguaggi;<br />

- saper ascoltare le lezioni;<br />

- stabilire connessioni causa effetto;<br />

- relativizzare fenomeni ed eventi;<br />

- interpretare fatti e fenomeni ed esprimere giudizi personali;<br />

- analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai problemi da risolvere;<br />

- effettuare scelte e prendere decisioni ricercando e riassumendo le informazioni opportune;<br />

- riflettere sui limiti da imporre all‟intervento dell‟uomo sulla natura, sull‟ambiente;<br />

- riconoscere la funzione delle tecnologie multimediali e informatiche sulle acquisizioni<br />

scientifiche e in altri aspetti delle attività umane;<br />

- acquisire capacità critica della realtà<br />

4.2 Conoscenze competenze e capacità<br />

- Acquisizione di precise capacità di elaborazione personale dei contenuti appresi.<br />

Si rimanda alle singole relazioni finali dei docenti per informazioni più dettagliate.<br />

4.3 Attività curricolari ed extra curricolari<br />

RELAZIONE VIAGGIO D'ISTRUZIONE CLASSI QUINTE AST E BST<br />

Viaggio d’istruzione a Madrid e Toledo<br />

Periodo: dal 29/03/21 al 03/ 04/12<br />

Insegnanti accompagnatori: Didonè Anna e Mazzotti Daniela<br />

Classi partecipanti: <strong>5AST</strong> e 5BST<br />

Relazione degli insegnanti accompagnatori sul viaggio di istruzione a Madrid<br />

La scelta del luogo quale meta per il viaggio di studio delle classi quinte, è stata determinata da<br />

varie motivazioni, ma soprattutto legate all‟approfondimento di tematiche culturali.<br />

9


Gli studenti hanno avuto la possibilità di visitare e di conoscere una città europea ricca di<br />

tradizione e di storia.<br />

Il trasferimento in pullman verso l‟aeroporto Malpensa di Milano e il viaggio di andata in aereo non<br />

hanno dato luogo ad inconvenienti e si sono svolti secondo i tempi stabiliti dal programma,<br />

nonostante la proclamazione di uno sciopero nazionale in Spagna che avrebbe potuto obbligarci ad<br />

un eventuale cambio di volo con conseguenze sulla durata effettiva del viaggio.<br />

Il primo giorno siamo arrivati presso l‟Aeroporto di Madrid Barajas alle 11.50. Raggiunto l‟ufficio<br />

turistico della metropolitana, abbiamo acquistato un abbonamento turistico settimanale che ci ha<br />

consentito di raggiungere l‟hotel e di effettuare tutti i successivi spostamenti programmati nelle<br />

zone urbane di maggior interesse dell‟intera città. La sistemazione in hotel è stata abbastanza<br />

confortevole, il pranzo gradito da tutti.<br />

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del Parque del Retiro, la grande area verde ad est di<br />

Madrid. All‟interno si possono ammirare un giardino francese con statue di re spagnoli e fontane.<br />

Al centro si trova un grande stagno dominato dal monumento di Alfonso XII. A sud giochi d‟acqua<br />

e padiglioni. Successivamente abbiamo raggiunto Calle Maior per una cenetta nei localini tipici,<br />

molto gradita a tutti.<br />

La serata e la notte sono trascorse senza inconvenienti.<br />

La mattinata del secondo giorno abbiamo visitato il Museo del Prado che, a seguito di diversi<br />

ampliamenti, oggi ospita interessanti opere dei maggiori artisti italiani, spagnoli, fiamminghi. Per il<br />

pranzo, la maggior parte degli allievi ha scelto i menù tipici presso il Museo del Prosciutto, un<br />

ristorante veramente invitante.<br />

I ragazzi hanno così avuto un po‟di tempo libero per lo shopping nelle vie del centro. Più tardi,<br />

siamo rientrati in hotel per la cena e il pernottamento che anche in questo caso non hanno dato<br />

luogo ad inconvenienti.<br />

Il sabato mattina, con la metropolitana abbiamo raggiunto il centro storico per visitare il Palacio<br />

Real e dall‟esterno la Catedral de la Almudena. Alcuni hanno pranzato nel Mercatino<br />

agroalimentare di S. Miguel, altri hanno preferito i locali che conducono a Plaza Major, o i<br />

ristorantini che circondano l‟enorme piazza ancora oggi molto animata da artisti che si esibiscono<br />

intorno al monumento equestre centrale di Filippo III.<br />

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto e visitato il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia che ha<br />

sede nell‟antico Ospedale generale della città. Nell‟ambito della raccoltà di arte spagnola del „900, è<br />

stato possibile ammirare la famosa tela di Picasso, Guernica.<br />

La serata si è conclusa in hotel. Il pernottamento si è svolto regolarmente.<br />

L‟intera mattinata successiva, l‟abbiamo trascorsa al mercato delle pulci del quartiere Lavapies. Per<br />

raggiungere la zona, si attraversano alcuni quartieri etnici(cinesi, indiani, africani…). Ci siamo in<br />

seguito spostati verso la Gran Via dove si trovano le principali sedi universitarie, i palazzi<br />

amministrativi, e finanziari più importanti della città. In questa zona si trovano il Mercato di S.<br />

Antonio e il pittoresco quartiere madrilleno della Chueca. Il pranzo è stato libero. Nel pomeriggio<br />

gran parte degli studenti si è recata allo spettacolo della Corrida, una minima parte allo Stadio<br />

Santiago Bernabeu per una visita guidata.<br />

Il giorno seguente, con il Bus abbiamo raggiunto in circa un‟ora la città di Toledo, nella quale<br />

abbiamo trascorso le ore centrali della giornata. Attraverso le caratteristiche viuzze della vecchia<br />

cittadina, abbiamo raggiunto un laboratorio orafo dove è possibile osservare gli artigiani al lavoro<br />

nella realizzazione dei tipici monili e oggetti locali. Il pranzo si è svolto liberamente.<br />

Successivamente è stato possibile visitare la Cattedrale oppure la Fortezza dall‟esterno. Siamo<br />

rientrati a Madrid nel tardo pomeriggio per poi raggiungere l‟hotel. Il pernottamento si è svolto<br />

anche questa volta in modo regolare.<br />

L‟indomani mattina, giorno di partenza, dopo la colazione, abbiamo lasciato i bagagli pronti in<br />

hotel per raggiungere la Plaza de Espana , la zona moderna commerciale di Madrid con le sue torri<br />

fra le più alte d‟Europa. Per il pranzo e lo shopping, ci siamo spostati in Plaza Major. Nel primo<br />

10


pomeriggio, raccolti i bagagli abbiamo raggiunto l‟aeroporto. Il rientro non si è svolto senza<br />

inconvenienti: la lunga attesa al ceck-in, l‟annuncio di un ritardo nei pressi del gate, e del<br />

successivo sciopero dei controllori di volo francesi subito dopo l‟imbarco, ormai tutti a bordo. La<br />

partenza in ritardo non ci ha consentito quindi di rispettare i tempi programmati per il rientro.<br />

Nel complesso il viaggio è stato soddisfacente sia per l‟interesse manifestato dagli studenti nei<br />

confronti di una città vitale per tradizioni locali e cultura storica, sia per il comportamento assunto<br />

dai ragazzi nelle diverse situazioni, guidate o più libere. La qualità dei servizi offerti dall‟hotel è<br />

stata buona, la ditta di Autotrasporti e gli autisti hanno mostrato grande disponibilità nei nostri<br />

confronti.<br />

Obiettivi e finalità didattico culturali:<br />

• Educare alla socializzazione e alla convivenza civile.<br />

Educare all‟autonomia e al senso di responsabilità individuale<br />

Favorire la curiosità per gli aspetti storici, culturali, sociali di realtà diverse e lontane nello spazio e<br />

nel tempo.<br />

Sperimentare in prima persona quanto appreso a scuola.<br />

La classe ha familiarizzato con il resto del gruppo, con i docenti accompagnatori; ha mantenuto un<br />

comportamento corretto nelle diverse strutture e ambienti (albergo, chiese, ristoranti ecc.). Le<br />

regole date dagli accompagnatori per il buon funzionamento del viaggio d‟istruzione sono state, in<br />

generale, accolte con maturità. Gli obiettivi riguardanti l‟aspetto culturale dei luoghi visitati sono<br />

stati raggiunti attraverso le visite a località rappresentative: il comportamento dei ragazzi durante le<br />

visite è stato corretto e improntato alla curiosità. I ragazzi hanno saputo interagire positivamente fra<br />

di loro e con i propri accompagnatori in un clima cordiale e informale.<br />

4.4 Attività di orientamento<br />

Informazione degli allievi mediante incontri con la referente, specie per presentare le<br />

iniziative, l‟aggiornamento del “PUNTO ORIENTAMENTO” in biblioteca, l‟affissione e/o<br />

distribuzione del materiale pervenuto da ogni sede universitaria. Periodo: tutto l‟anno.<br />

In particolare promozione della partecipazione agli incontri organizzati dall‟Università di<br />

Padova, in varie sedi, per presentare gli indirizzi di studio. 16 Febbraio 2012, visita a<br />

Legnaro con esposizione generale di tutte le facoltà dell‟Università di Pd aperta a tutte le<br />

scuole secondarie.<br />

Partecipazione al Job Orienta alla fiera di Verona per la tradizionale manifestazione del<br />

settore, il 24 novembre 2011<br />

Incontro presso l‟istituto con l‟INFORMAGIOVANI di CITTADELLA.<br />

4.5 Attività culturali<br />

- Il 15 Marzo, Incontro con i rappresentanti dell‟AVIS nell‟ambito dell‟attività di<br />

educazione alla salute per sensibilizzare alla donazione di sangue;<br />

- Incontro e visita andrologica su richiesta degli alunni con il responsabile del centro di<br />

prevenzione andrologica nell‟ambito delle attività di educazione alla salute.<br />

- Partecipazione all‟ ”Officina della legalità”organizzata dall‟università di Padova (27 e 29<br />

Settembre 2012)<br />

- Partecipazione il 29 febbraio 2012 alla rappresentazione teatrale Malabrenta del Teatro<br />

Bresci all‟interno del progetto Legalità, presso l‟Aula Magna dell‟Istituto.<br />

- L' 11 Gennaio la classe partecipa in Aula Magna, ad un incontro sulle nuove tecnologie<br />

tenuto da un docente dell'università di Padova.<br />

11


- Il 28 Gennaio incontro con l'associazione volontari di Facca sul primo soccorso.<br />

- Il 29 Febbraio e il 21 Marzo, la classe partecipa al progetto Legalità che prevede due<br />

incontri con Don Tellatin dell‟Associazione Libera, per la lotta contro le Mafie.<br />

4.6 Progetto lingue<br />

Partecipazione Il 19 Novembre alla rappresentazione teatrale in lingua Inglese “ The Importance<br />

of Being Earnest” di Oscar Wilde, tenutasi a Padova ad opera del gruppo teatrale “Il Palchetto<br />

Stage”.<br />

4.7 Attività di stage<br />

Stage in periodo estivo:<br />

Gli alunni Bacchin Arianna, Olivetto Mattia, Scalco Marco. hanno partecipato ad uno stage estivo<br />

della durata di tre settimane presso la Ditta Kelab di Resana,<br />

L‟alunno Barban ha frequentato uno stage di Anatomia presso l‟Ulss n15 a Camposanpiero dal 4 /<br />

7 al 16 / 7.<br />

Gli alunni Poppi, Beccaro e Reffo hanno prestato servizio presso il Laboratorio Analisi a Cittadella,<br />

per una settimana ciascuno.<br />

L‟alunno Magno Andrea .ha partecipato ad uno stage presso lo studio SDF dal 13/6 al 30/7.<br />

L‟alunno Campagnolo Fabio ha partecipato ad uno stage presso il Comune di Cittadella dal 4 / 7 al<br />

30 / 7 .<br />

L‟alunna Brugnaro Anna ha effettuato un periodo di stage presso “Pan e Dolci “ di Cittadella<br />

dal13/6 al 9/7.<br />

Infine, l‟alunno G. Fornaro ha fatto lo stage presso il “Molino di Ferro” a Vedelago (TV) dal 16 al<br />

31 Agosto<br />

4.8 Corsi di recupero<br />

Settimana di pausa didattica: febbraio 2012 per le materie in cui c‟erano più di metà alunni<br />

insufficienti<br />

4.9 Visite di studio<br />

L‟11 Novembre incontro con i ricercatori dell‟AIRC per le ultime novità sulla ricerca contro il<br />

cancro.<br />

Il 24 Novembre la classe va al Job Orienta a Verona<br />

Il 22 dicembre al Vittoriale di D‟Annunzio a Gardone (Bs) .<br />

Partecipazione di alcuni alunni alla semifinale provinciale di pallavolo.<br />

5. MODULI E PERCORSI INTERDISCIPLINARI<br />

Diversi allievi hanno approfondito delle tematiche interdisciplinari che presenteranno al colloquio.<br />

Non sono state invece prodotte ricerche o progetti interdisciplinari di tutta la classe ai fini dello<br />

svolgimento della terza prova.<br />

12


6. CRITERI E STRUMENTI DELLA MISURAZIONE (PUNTEGGI E<br />

LIVELLI) E DELLA VALUTAZIONE (INDICATORI E DESCRITTORI<br />

ADOTTATI PER LA FORMULAZIONE DI GIUDIZI E/O PER<br />

L’ATTRIBUZIONE DEI VOTI) PREVISTO DAL PIANO<br />

DELL’OFFERTA FORMATIVA<br />

6.1 Valutazione classi V e ai fini dell’esame di stato<br />

Per la valutazione del credito scolastico e formativo restano valide le indicazioni generali fornite per<br />

tutte le classi del triennio. Il credito scolastico sarà attribuito sulla base delle indicazioni della<br />

tabella A (art.11, comma 2 ,reg. 23 luglio 1998, n. 323 e successive integrazioni o modifiche).<br />

Per la valutazione, i singoli docenti utilizzano ai fini della attribuzione dei voti l‟intera scala<br />

decimale. La valutazione finale sulla base del documento programmatico del Consiglio e degli<br />

obiettivi didattici delle singole discipline e sui criteri di valutazione previsti nei diversi piani di<br />

lavoro, terrà conto della griglia di valutazione e corrispondenza tra espressione numerica del voto e<br />

livelli di competenze conseguite in termini di conoscenze, comprensione, applicazione, sintesi ed<br />

analisi prevista nel Piano dell‟Offerta Formativa.<br />

6.2 - Credito scolastico e formativo<br />

6.2.1 Il credito scolastico viene deliberato sulla base dei seguenti elementi:<br />

a) profitto nelle diverse discipline, al fine della attribuzione alle diverse fasce previste dalle tabelle<br />

del regolamento di cui al D.P.R. 23 luglio 1998.<br />

b) assiduità e frequenza alle lezioni,<br />

c) interesse e partecipazione al dialogo educativo;<br />

d) attività complementari ed integrative organizzate dalla scuola quali:<br />

stage, partecipazione a gare studentesche, a concorsi, mostre e altre iniziative similari, assistenza<br />

ai compagni portatori di handicap all‟interno della scuola, attività nell‟ambito del progetto<br />

“giovani”;<br />

e) eventuali crediti formativi<br />

Ai fini dell‟attribuzione del credito scolastico si terrà conto del debito formativo, in quanto<br />

all‟alunno promosso con debito formativo alla penultima classe o all‟ultima classe sarà assegnato il<br />

punteggio minimo previsto dalla banda corrispondente alla media riportata nello scrutinio finale. In<br />

caso di accertato superamento del debito il consiglio di Classe può integrare in sede di scrutinio<br />

finale dell‟anno scolastico successivo il punteggio minimo assegnato nei limiti previsti dalla banda<br />

d‟oscillazione cui tale punteggio appartiene. Tale integrazione avverrà sempre considerando i punti<br />

b, c, d, .<br />

6.2.2 Credito formativo<br />

Sulla base del decreto Ministeriale del 24 febbraio 2000, i consigli di classe procedono alla<br />

valutazione dei crediti formativi, sulla base di indicazioni e parametri preventivamente individuati<br />

dal Collegio dei docenti al fine di assicurare omogeneità nelle decisioni dei consigli di classe<br />

medesimi, e in relazione agli obiettivi formativi ed educativi propri dell'indirizzo di studi e dei<br />

corsi interessati.<br />

Il collegio dei docenti fornisce le seguenti indicazioni:<br />

13


Fermo restando la valutazione della qualità del credito formativo e della attribuzione del punteggio<br />

relativo al Consiglio di Classe, il Collegio dei docenti individua come riconoscibili per le classi<br />

sperimentali dello Scientifico Tecnologico, le seguenti esperienze:<br />

1) esperienze lavorative e formative in qualsivoglia settore tecnico-scientifico (aziende, studi<br />

professionali, enti pubblici);<br />

2) esperienze sportive, considerando esclusivamente attività individuali o di squadra di livello<br />

regionale;<br />

3) esperienze di volontariato con particolare riguardo alle attività di protezione civile e ambientale;<br />

4) esperienze culturali (partecipazione a concorsi culturali, corsi o attività di tipo culturale, tenuti<br />

da enti od organizzazioni riconosciute);<br />

5) corsi di formazione musicale o attività tenute da Enti od organizzazioni riconosciute;<br />

6) esperienze di approfondimento linguistico conseguite all‟estero secondo le modalità previste<br />

dall‟art.3, comma 3 del D.M. 24 febbraio 2000.<br />

Ad ogni esperienza formativa sarà attribuito fino ad un massimo di un punto. I punti sono<br />

cumulabili fino al punteggio massimo della fascia determinata dalla media dei voti. Il valore e la<br />

qualità dell‟esperienza, ai fini dell‟assegnazione del punteggio, vengono valutati dal Consiglio di<br />

Classe.<br />

7. PROVE DI PREPARAZIONE ALL’ESAME<br />

Per le discipline oggetto della 1 a e 2 a prova d‟esame sono state effettuate le seguenti prove scritte di<br />

simulazione:<br />

Italiano<br />

Numero prove: 2 (28 Marzo e 22 Maggio)<br />

Tipologia:<br />

- sviluppo di argomenti di carattere generale<br />

- analisi di un testo letterario in prosa o in versi<br />

- sviluppo di un tema di carattere storico<br />

- stesura di un saggio breve<br />

- stesura di un articolo di giornale<br />

Fisica<br />

Numero prove: 2 (13 Marzo e 24 Maggio)<br />

Tipologia:<br />

- elaborazione e sviluppo di problemi di fisica.<br />

I testi delle prove di simulazione con relativa griglia di valutazione vengono allegati al presente<br />

documento.<br />

Terza Prova<br />

Numero prove: 2 (14 Febbraio/23 Marzo e 12 Maggio)<br />

Per quanto riguarda la 3^ prova il C.d.C. ha indirizzato la preparazione per l‟esame verso le<br />

seguenti tipologie di prova, tra quelle indicate dal M.P.I.:<br />

B: quesiti a risposta singola<br />

14


Per le discipline oggetto della 3^ prova d‟esame sono state effettuate 2 simulazioni cumulative di<br />

tutte le materie oggetto della terza prova in base alle decisioni del Consiglio di Classe.<br />

La scelta di tali tipologie è stata operata tenendo conto del tipo di preparazione e delle capacità<br />

espositive degli studenti.<br />

Le materie del corso di studi presentano un carattere culturale teorico e applicativo e le verifiche,<br />

durante il corso dell‟anno, si sono indirizzate prevalentemente a rilevare la conoscenza e la<br />

padronanza delle nozioni studiate e la capacità di applicarle correttamente nella soluzione di<br />

semplici problemi. Le parti del programma relative ad esperienze di laboratorio nelle diverse<br />

discipline non sono state oggetto di simulazione.<br />

I testi delle prove di simulazione con relativa griglia di valutazione vengono allegati al presente<br />

documento. Ciascun docente ha utilizzato una propria griglia di valutazione. Ciononostante, il<br />

Consiglio di classe individua nella seguente una possibile scelta valida ai fini della correzione della<br />

3 a prova.<br />

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA 3 a Prova<br />

Indicatori Criterio di attribuzione del<br />

punteggio<br />

Assente<br />

Comprensione della domanda e<br />

pertinenza della risposta<br />

Insufficiente o lacunosa in alcune parti<br />

Correttezza e completezza delle<br />

Informazioni<br />

Chiarezza espositiva e ordine<br />

logico dell‟esposizione<br />

Proprietà ortografica e uso del<br />

linguaggio tecnico<br />

Sufficientemente adeguata<br />

Rispetta pienamente il quesito proposto<br />

Assente<br />

Insufficienti<br />

Non abbastanza complete e/o corrette<br />

Sufficiente conoscenza e completezza<br />

Conoscenze pienamente adeguate<br />

Assente<br />

Poco comprensibile e incoerente<br />

Lacunosa in alcune parti e poco chiara<br />

Pienamente sufficiente<br />

Chiara e con legami precisi tra le parti<br />

Assente<br />

Non adeguati<br />

Sufficientemente adeguati nel complesso<br />

Discreti<br />

Adeguati, pertinenti e ricchi<br />

Punti<br />

□ 0<br />

□ 1<br />

□ 2<br />

□ 3<br />

□ 0<br />

□ 1<br />

□ 2<br />

□ 3<br />

□ 4<br />

□ 0<br />

□ 1<br />

□ 2<br />

□ 3<br />

□ 4<br />

□ 0<br />

□ 1<br />

□ 2<br />

□ 3<br />

□ 4<br />

15


GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA 3 a Prova di INGLESE<br />

Indicatori Criterio di attribuzione del<br />

punteggio<br />

Gravemente insufficiente<br />

Focus<br />

insufficiente<br />

Completeness<br />

Correctness<br />

Sufficiente<br />

Buono<br />

Ottimo<br />

Gravemente insufficiente<br />

insufficiente<br />

Sufficiente<br />

Buono<br />

Ottimo<br />

Gravemente insufficiente<br />

insufficiente<br />

Sufficiente<br />

Buono<br />

Ottimo<br />

Punti<br />

□ 1<br />

□ 2<br />

□ 3<br />

□ 4<br />

□ 5<br />

□ 1<br />

□ 2<br />

□ 3<br />

□ 4<br />

□ 5<br />

□ 1<br />

□ 2<br />

□ 3<br />

□ 4<br />

Colloquio d’esame<br />

Per quanto riguarda il colloquio d‟esame si effettuerà una simulazione per gli allievi che intendano<br />

effettuarla.<br />

Il C.d.C. valuterà nel corso del colloquio la padronanza della lingua, la capacità di utilizzare le<br />

conoscenze acquisite e di collegarle nell‟argomentazione, la capacità di discutere e collegare sotto<br />

vari profili i diversi argomenti.<br />

Nelle simulazione del colloquio verrà adottata la seguente griglia di valutazione:<br />

□ 5<br />

16


INDICATORI<br />

1) Padronanza della lingua<br />

2) Capacità di utilizzare le<br />

conoscenze acquisite<br />

3) Capacità di collegare le<br />

conoscenze e di argomentare<br />

4) Capacità di discutere e<br />

approfondire, sotto vari profili, i<br />

diversi argomenti<br />

PUNTEGGIO TOTALE<br />

(media dei punteggi degli indicatori )<br />

Insuff<br />

119<br />

Suff<br />

20<br />

Discreto<br />

2124<br />

8. PIANI DI LAVORO PER SINGOLA MATERIA<br />

Buono<br />

2527<br />

Ottimo<br />

2830<br />

Vengono di seguito riportati i “Piani di lavoro” per singola materia, svolti in relazione alla<br />

programmazione curricolare presentata all‟inizio dell‟anno scolastico.<br />

17


Docente: Didonè Anna<br />

Disciplina: Italiano<br />

Relazione finale<br />

La classe si compone di studenti dotati di buone capacità ma diversamente motivati e impegnati.<br />

Nel corso dell‟intero triennio, alcuni di loro hanno evidenziato impegno e costanza nello studio,<br />

dimostrando senso di responsabilità che ha loro consentito il raggiungimento di risultati discreti o<br />

buoni nelle diverse situazioni comunicative proposte. Altri, invece, hanno affrontato con leggerezza<br />

l‟onere scolastico, senza rinforzare con diligenza gli apprendimenti, pertanto i risultati conseguiti<br />

sono solo sufficienti. Gli allievi che in classe terza avevano evidenziato diffuse lacune linguistiche,<br />

hanno consolidato le abilità della lingua italiana, mediante un percorso di studio responsabile.<br />

Le conoscenze relative alle discipline possono definirsi discrete o buone per alcuni studenti,<br />

acquisite in modo settoriale per un piccolo gruppo di studenti.<br />

Gli allievi possiedono generalmente una discreta capacità espressiva, sufficiente proprietà di<br />

linguaggio e sufficiente capacità di sintesi. . La partecipazione a volte discontinua non ha permesso<br />

ad alcuni di potenziare il metodo di lavoro.<br />

Gli obiettivi finali didattici e disciplinari di classe quinta sono stati raggiunti in modo diverso.<br />

A compimento del percorso triennale, gli alunni hanno raggiunto i seguenti obiettivi:<br />

CONOSCENZE:<br />

conoscere testi rappresentativi del patrimonio letterario italiano e di altre letterature a partire<br />

dal secondo '800;<br />

conoscere i caratteri principali dei movimenti nei quali tali testi si collocano;<br />

conoscere gli elementi legati alla vita, alla produzione letteraria, alla poetica e alle tecniche<br />

espressive dei singoli autori;<br />

conoscere testi integrali di alcune opere di narrativa;<br />

conoscere la struttura delle tipologie di scrittura previste per l'Esame di Stato.<br />

CAPACITA`E COMPETENZE:<br />

collocare un testo nella produzione dell'autore e nel quadro del contesto storico-culturale;<br />

comprendere e presentare sul piano tematico e stilistico un testo esaminato;<br />

trasferire ed utilizzare le proprie conoscenze per analizzare e confrontare testi dai caratteri<br />

simili o diversi;<br />

sapersi orientare all'interno dei percorsi tematici svolti;<br />

produrre tipologie diverse di scrittura (quelle indicate nella voce tipologia delle prove della<br />

presente relazione);<br />

relazionare e argomentare con sufficiente chiarezza e proprietà di linguaggio.<br />

18


STRUMENTI E METODI:<br />

panoramiche iniziali per preparare la matrice cognitiva<br />

lezioni frontali e letture personali di approfondimento<br />

esercitazioni alle diverse tipologie di scrittura con previe istruzioni<br />

definizione e preparazione di un argomento personale<br />

interrogazione con impostazione interdisciplinare<br />

trattazione per percorsi tematici al fine di organizzare e mettere in relazione le conoscenze<br />

contestualizzazione storica e culturale degli argomenti.<br />

MATERIALI DIDATTICI:<br />

il libro di testo adottato<br />

fotocopie e appunti per integrare i testi<br />

opere di narrativa<br />

quotidiani<br />

TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE<br />

Tre prove scritte per quadrimestre secondo diverse tipologie<br />

Prove orali basate sui seguenti criteri di valutazione:<br />

- interesse ed applicazione<br />

- padronanza dei percorsi formativi<br />

- uso del mezzo espressivo<br />

- capacità di analisi e di giudizio critico<br />

Nella valutazione delle prove scritte sono stati applicati i seguenti indicatori:<br />

- comprensione del testo proposto<br />

- pertinenza dei contenuti e padronanza dell'argomento<br />

- organizzazione del testo e stesura secondo il modello di scrittura prescelto<br />

- originalità ed efficacia delle argomentazioni<br />

- correttezza linguistica e proprietà lessicale.<br />

Allegato al programma di italiano della classe <strong>5AST</strong><br />

Fac-simile griglia di correzione utilizzata (criteri per la correzione della prova scritta di italiano)<br />

CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE<br />

MODULI Ore<br />

1) L‟area del Positivismo: caratteri socioculturali<br />

15<br />

2) La crisi della ragione e il Decadentismo 30<br />

3) La narrativa del I Novecento e la crisi dell‟io 20<br />

4) La poesia pura 20<br />

5) Il Neorealismo fra storia, narrativa e<br />

cinematografia<br />

10<br />

19


6) Prove scritte: istruzioni ed esecuzione 30<br />

Le restanti ore sono state impegnate in attività di verifica e/o di approfondimento.<br />

PROGRAMMA DI ITALIANO<br />

MODULO 1 . L'area del Positivismo: caratteri socio – culturali.<br />

I canoni della scuola naturalista.<br />

Il Verismo: caratteri.<br />

G. VERGA: fasi della produzione letteraria, la poetica e il "ciclo dei vinti".<br />

La premessa ai Malavoglia da "Introduzione ai Malavoglia".<br />

La Scapigliatura: un movimento crocevia<br />

E.PRAGA:<br />

Preludio<br />

MODULO 2 . La crisi della ragione e il Decadentismo<br />

Caratteri principali del Decadentismo<br />

Innovazioni nella poesia francese di fine secolo:<br />

P. VERLAINE: la personalità e la poetica.<br />

Arte poetica da “Allora ed ora”<br />

G. PASCOLI: la vita, i caratteri della poetica, i motivi ricorrenti e le strutture linguistiche in<br />

“Miyricae” e in “Canti di Castelvecchio”;<br />

La mia sera<br />

Il gelsomino notturno<br />

Il lampo – Il tuono<br />

G. D'ANNUNZIO: la vita e le sue opere principali, i caratteri della poetica, i motivi e le<br />

strutture linguistiche in Alcyone<br />

Le stirpi canore<br />

La pioggia nel pineto<br />

L‟attesa di Elena da “Il piacere”<br />

Il Crepuscolarismo: caratteri generali<br />

Il Futurismo: arte, innovazione e contestazione; i nuovi miti e i nuovi canoni letterari.<br />

F. T. MARINETTI:<br />

Il manifesto futurista del 1909<br />

MODULO 3 . La narrativa del 1° Novecento e la crisi dell'Io. Innovazioni tecniche del<br />

romanzo novecentesco<br />

SVEVO: la vita e le matrici del pensiero; il personaggio sveviano e l'inettitudine.<br />

Salute e malattia per natura da “Una vita”<br />

I fallimenti di Emilio Brentani da “Senilità”<br />

La premessa del dottor S.; Il preambolo di Zeno Cosini; Le date fatidiche; Un<br />

rapporto ambiguo; La catastrofe (da "La coscienza di Zeno":temi, novità<br />

strutturali dell'opera e tecniche narrative).<br />

20


L. PIRANDELLO: la vita e le opere principali ; i temi del pensiero pirandelliano, persona e<br />

personaggio.<br />

Premessa seconda (filosofica) a mo‟ di scusa da "Il fu Mattia Pascal"<br />

La conclusione: c‟è una morale da ricavare? da "Il fu Mattia Pascal"<br />

MODULO 4 . La poesia pura: concetto e caratteri.<br />

G. UNGARETTI: la vita e le esperienze formative; principali temi e innovazioni della<br />

raccolta "L'allegria".<br />

I fiumi<br />

Veglia<br />

San Martino del Carso<br />

Sono una creatura<br />

Fratelli<br />

U. SABA: cenni sulla vita, elementi di poetica, temi del "Canzoniere" e linguaggio.<br />

Ulisse<br />

La capra<br />

E. MONTALE: cenni sulla vita e le opere, la concezione del vivere; i principali temi poetici e il<br />

linguaggio.<br />

Non chiederci la parola<br />

Spesso il male di vivere<br />

Meriggiare pallido e assorto<br />

MODULO 5 . Il neorealismo fra storia, narrativa e cinematografìa.<br />

Pagine di narrativa neorealistica.<br />

C. PAVESE: personalità e temi fondamentali delle opere.<br />

La fuga e l'inadeguatezza da "La casa in collina"<br />

La perdita delle radici da “La luna e i falò”<br />

I. CALVINO: cenni sulla vita e le opere; razionalità e fantasia.<br />

L'incontro con l' "omone" da "Il sentiero dei nidi di ragno"<br />

Le riflessioni di Kim da “Il sentiero dei nidi di ragno<br />

P. LEVI, cenni sulla vita e le opere.<br />

Se questo è un uomo da "Se questo è un uomo"<br />

La partenza verso l‟abisso da “Se questo è un uomo”<br />

Il mondo dell‟abisso da “Se questo è un uomo”<br />

Testo adottato: R. Verna, P.Papa, M.Vian, C.Verna, Mondi letterari, Vol. 3 e 4, Paravia 2003<br />

Ogni allievo ha svolto inoltre la lettura personale di due opere di narrativa del Novecento letterario<br />

italiano o anche straniero. Trattasi di opere legate per temi, figure e linguaggio ai percorsi letterari o<br />

storico - letterari svolti nel seguente anno scolastico.<br />

Cittadella, 14 maggio 2012 Il docente<br />

__________________________<br />

I rappresentanti degli studenti<br />

__________________________<br />

21


Disciplina: Storia<br />

Docente: Didonè Anna<br />

A compimento del percorso triennale, gli alunni hanno raggiunto i seguenti obiettivi:<br />

CONOSCENZE:<br />

conoscere alcuni contenuti disciplinari relativi ad eventi del secondo Ottocento;<br />

conoscere dati, aspetti ed evoluzione dei più importanti avvenimenti storici del XX secolo;<br />

conoscere alcune chiavi di lettura del XX secolo, che consentono di organizzare informazioni<br />

e conoscenze;<br />

conoscere i principali processi che caratterizzano il XX secolo e lo orientano verso il presente<br />

storico;<br />

conoscere le trasformazioni politiche, economiche, sociali avvenute in Italia dai primi del '900<br />

agli anni sessanta;<br />

conoscere i concetti e i vocaboli specifici del linguaggio storico.<br />

CAPACITÀ E COMPETENZE:<br />

orientarsi nei percorsi tematici svolti;<br />

collocare un avvenimento in un contesto storico-politico e/o economico-sociale<br />

stabilire relazioni tra dati storici di causa-effetto, di continuità o frattura e di<br />

interdipendenza;<br />

intendere le dinamiche e indicare le linee di tendenza dei fenomeni;<br />

servirsi di un adeguato linguaggio specifico<br />

CONTENUTI<br />

Per la classe quinta il programma prevede lo svolgimento di argomenti all‟interno della seguente<br />

periodizzazione: dal primo Novecento ai giorni nostri.<br />

I contenuti sono stati affrontati attraverso i seguenti percorsi tematici:<br />

MODULI<br />

Ore<br />

1) Totalitarismi europei 25<br />

2) Guerre, Nazioni, nazionalismi e imperialismi<br />

26<br />

3) L‟evoluzione politica dell‟Italia nel XX 18<br />

•<br />

• Alcune ore sono state impegnate in attività di verifica e/o approfondimento.<br />

•<br />

• STRUMENTI E METODI:<br />

lezione frontale<br />

fissazione dei concetti organizzatori<br />

lezioni dì recupero e chiarificazione di concetti e relazioni tra dati storici<br />

scalette semplificative e di contestualizzazione<br />

trattazione per percorsi tematici<br />

interdisciplinarietà fra storia e letteratura per alcuni argomenti<br />

22


MATERIALI DIDATTICI:<br />

libro di testo adottato<br />

filmati televisivi e videoregistrazioni<br />

consultazione o ricerca personale in opere di carattere storico<br />

VALUTAZIONE<br />

Tipologie delle prove<br />

Verifiche orali<br />

Prove scritte strutturate<br />

Criteri<br />

Interesse e partecipazione<br />

Capacità di personalizzare l'apprendimento<br />

Padronanza dei percorsi formativi<br />

Precisione e completezza delle conoscenze<br />

Uso del linguaggio settoriale<br />

CONTENUTI DISCIPLINARI PER PERCORSI TEMATICI<br />

MODULO 1 . Totalitarismi dell'Europa nel XX secolo<br />

Il totalitarismo fascista<br />

La situazione economica e politica dell'Italia nel 1° dopoguerra;<br />

i fattori politico-sociali dell'ascesa del fascismo;<br />

la "marcia su Roma" e la conquista del potere;<br />

l'escalation totalitaria e la fascistizzazione della società;<br />

le linee principali della politica economica fascista.<br />

Il totalitarismo sovietico<br />

Il quadro delle forze politiche a ridosso della rivoluzione;<br />

le "tesi di aprile" e la rivoluzione d'ottobre;<br />

i provvedimenti di Lenin e la NEP: "Rivoluzione permanente" o socialismo in un solo<br />

Paese;<br />

la scelta industriale e la ristrutturazione agricola;<br />

dittatura del partito e personale di Stalin.<br />

IL totalitarismo nazista<br />

L'economia tedesca negli anni venti e i riflessi della crisi americana del 1929;<br />

le motivazioni politiche ed economiche dell'ascesa del nazismo;<br />

l'ideologia nazista e il Nuovo Ordine;<br />

gli strumenti della dittatura nazista e le tappe della politica antiebraica.<br />

La guerra civile di Spagna: gli antefatti, il pretesto; i fattori di successo della “falange"; la<br />

dittatura franchista.<br />

MODULO 2 . Guerre, Nazioni, nazionalismi e imperialismi<br />

La I Guerra Mondiale: motivi politici economici e ideologici, fronti e schieramenti; l'Italia e<br />

la guerra; i fattori decisivi del conflitto; caduta di imperi e nascita di Nazioni: la nuova carta<br />

geografica e politica dell'Europa.<br />

23


La II Guerra Mondiale: antecedenti ideologici e politico militari; fronti e belligeranti; i<br />

principali eventi bellici e la svolta militare; il 1943 in Italia e la caduta del Fascismo; la<br />

Resistenza; dalla "Carta Atlantica" all'ONU: finalità e istituzioni.<br />

Il secondo dopoguerra: la Conferenza di pace di Parigi; il Piano Marshall, lo schema<br />

bipolare e i due modelli di sviluppo economico; la "guerra fredda" e l'Europa.<br />

La decolonizzazione: le fasi e il bilancio.<br />

MODULO 3 . L'evoluzione politica dell'Italia nel XX secolo<br />

L'Italia liberale dell'età giolittiana: politica riformistica ed economica di Giolitti; il<br />

contributo al processo di italianizzazione; le direttrici della politica estera.<br />

L'Italia fascista: lo svuotamento dello Stato liberale, la cultura di regime, l'antifascismo, la<br />

soluzione della "questione romana"; la politica economica ed estera.<br />

L'Italia democratica e repubblicana: il Referendum istituzionale e la Costituzione; dal<br />

centrismo all‟avvento del centro-sinistra.<br />

L‟Italia dal miracolo economico dagli anni ‟60 alla crisi della prima repubblica.<br />

L'Italia negli “anni di piombo”.<br />

L'Italia e l'Unione Europea: le tappe dell'Unione Europea, le Istituzioni.<br />

Testo adottato: Z. Ciuffolotti - U. Baldocchi - S. Bucciarelli - S.Sodi. Casa editrice G. D‟Anna 2008<br />

Cittadella, 14 maggio 2012 Il docente<br />

__________________________<br />

I Rappresentanti degli studenti<br />

__________________________<br />

__________________________<br />

24


DISCIPLINA: FILOSOFIA Classe: 5^ AST a.s. 2011/12<br />

Docente: MARIOLINA SPADA<br />

Presentazione della classe: la classe è formata da 19 alunni, 17 maschi e 2 femmine.<br />

Sin dal primo anno del triennio, la classe nel complesso si è distinta per la notevole<br />

partecipazione, per il buon coinvolgimento e per lo studio organico. Particolarmente<br />

quest'anno, alcuni alunni hanno espresso una partecipazione non sempre attiva ed un<br />

atteggiamento più di ascolto che di coinvolgimento; proprio per stimolare tali alunni, ho<br />

organizza un “laboratorio teatrale” dove ognuno doveva esporsi in prima persona ,<br />

drammatizzando il pensiero dei filosofi sotto forma di dialogo con i compagni.<br />

Da parte di un gruppo di alunni, si è evidenziato un valido lavoro di problematizzazione che<br />

ha condotto a dibattiti interessanti e coinvolgenti; le discussioni emerse hanno riguardato non<br />

solo argomenti disciplinari, ma anche temi di cultura generale, soprattutto inerenti al vissuto<br />

dei ragazzi stessi.<br />

Il programma si è svolto secondo il piano di lavoro iniziale.<br />

La condotta è risultata controllata.<br />

Conoscenze<br />

Le conoscenze raggiunte sono risultate buone. I ragazzi conoscono solo i capisaldi del sistema di<br />

Hegel che hanno permesso di introdurre la corrente di Opposizione alla filosofia di Hegel. Hanno<br />

spaziato dal Marxismo al Positivismo, solo nelle sue linee generali, fino ad arrivare agli autori<br />

che hanno contribuito a quella crisi della ragione e della conoscenza che segnerà il pensiero del<br />

„900.<br />

Oltre che la lettura di brani antologici, hanno esaminato per intero l‟opera di J.P. Sartre<br />

“L‟Esistenzialismo è un umanismo”.<br />

Conoscono con una certa padronanza il linguaggio specifico e il contesto storico di appartenenza<br />

dei filosofi.<br />

Competenze<br />

La maggior parte degli alunni sa utilizzare competenze lessicali, terminologiche e semantiche<br />

anche se alcuni alunni, pur conoscendo gli argomenti, fanno un po‟ fatica ad esporre in modo<br />

organico e convincente.<br />

Particolarmente un gruppo di alunni diligenti ed impegnati sanno affrontare in modo autonomo,<br />

critico e rielaborativo i testi filosofici. Tale gruppo è in grado di applicare le conoscenze<br />

assimilate in altri contesti disciplinari.<br />

Capacità<br />

Valide sono le capacità di analisi e di sintesi, anche se prevalgono principalmente le prime.<br />

Abbastanza significativa è la capacità di effettuare collegamenti interdisciplinari, in modo<br />

particolare con italiano, storia e letteratura inglese.<br />

Contenuti disciplinari e tempi di realizzazione<br />

Argomento Periodo<br />

LA FILOSOFIA dell’INFINITO<br />

Ø CENNI al PANLOGISMO OTTIMISTICO di HEGEL<br />

I Quadrimestre<br />

ALLE ORIGINI della CONTEMPORANEITA’<br />

Ø LA FILOSOFIA come CRITICA della RAGIONE ASTRATTA,<br />

contro l‟OTTIMISMO dei FILOSOFI<br />

25


Ø SCHOPENHAUER: il VOLONTARISMO PESSIMISTICO<br />

Ø L‟INCONTRO con l‟ANTICA SAGGEZZA ORIENTALE<br />

Ø Il MONDO come RAPPRESENTAZIONE<br />

Ø Il MONDO come VOLONTA‟<br />

Ø Le VIE della REDENZIONE<br />

Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />

Ø KIERKGAARD e la CATEGORIA del “SINGOLO”<br />

Ø SINGOLARITA‟- POSSIBILITA‟-RESPONSABILITA‟-<br />

ANGOSCIA<br />

Ø I TRE STADI dell‟ESISTENZA<br />

Ø La FEDE come PARADOSSO<br />

Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />

LA DESTRA e LA SINISTRA HEGELIANA<br />

Ø FEUERBACH e LA CRITICA alla RELIGIONE<br />

Ø DIO come ALIENAZIONE<br />

Ø UMANESIMO e FILANTROPISMO<br />

LA STORIA come RIVOLUZIONE<br />

Ø MARX e la CRITICA alla MODERNITA’<br />

Ø L‟INTERPRETAZIONE GENERALE della STORIA<br />

Ø IL CONTESTO STORICO<br />

Ø I NUCLEI FONDAMENTALI<br />

Ø LE CRITICHE a: FEURBACH, HEGEL, ECON.BORGH.,<br />

SOC.UTOP<br />

Ø L‟ALIENAZIONE<br />

Ø IL SIGNIFICATO del LAVORO<br />

Ø L‟OPERAIO come MERCE<br />

Ø LA PROPRIETA‟ PRIVATA<br />

Ø L‟ANALISI ECONOMICA del CAPITALE<br />

Ø IL PLUSVALORE<br />

Ø LA LOTTA di CLASSE<br />

Ø STRUTTURA e SOVRASTRUTTURA<br />

Ø PASSAGGIO al COMUNISMO<br />

Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />

IL VALORE dei FATTI<br />

Ø Il POSITIVISMO e il PRIMATO della SCIENZA e della<br />

TECNICA<br />

Ø LA NUOVA FIGURA dello SCIENZIATO<br />

Ø LE PAROLE CHIAVE del POSITIVISMO<br />

LA CRISI della CIVILTA’ OCCIDENTALE<br />

Ø NIETZSCHE, i PRIMI SEGNALE dell‟INCERTEZZA e della<br />

PRECARIETA‟<br />

Ø l‟INCONTRO con SCHOPENHAUER<br />

Ø ALLE ORIGINI della DECADENZA dell‟OCCIDENTE<br />

Ø APOLLO e DIONISO<br />

Ø LA MORTE di DIO<br />

Ø MORALE degli SCHIAVI e dei SIGNORI<br />

Ø L‟OLTRE - UOMO<br />

Ø L‟ETERNO RITORNO<br />

Ø LA VOLONTA‟ di POTENZA<br />

Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />

LA RIVOLUZIONE PSICOANALITICA<br />

II Quadrimestre<br />

26


Ø FREUD, IL PIANETA SCONOSCIUTO dell‟INCONSCIO<br />

Ø IL RAPPORTO con la MEDICINA del TEMPO<br />

Ø GLI STUDI dei CASI di ISTERIA<br />

Ø VERSO l‟INCONSCIO<br />

Ø IL SOGNO come VIA d‟ACCESSO all‟INCONSCIO<br />

Ø LA STRUTTURA TOPICA della PSICHE<br />

Ø LA TERAPIA PSICOANALITICA<br />

Ø LA TEORIA della SESSUALITA‟<br />

Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />

LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA NELLE SOCIETA’ DI MASSA<br />

Ø H. ARENDT, L‟ANALISI del TOTALITARISMO<br />

Ø LE ORIGINI del TOTALITARISMO<br />

Ø DIFFERENZA fra STATO TOTALE e TOTALITARIO<br />

Ø IL TERRORE<br />

Ø IL NEMICO OGGETTIVO<br />

Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />

L’ANALISI della CONDIZIONE UMANA<br />

Ø L‟ESISTENZIALISMO: i NUCLEI FONDAMENTALI<br />

Ø J.P. SARTRE, l‟ESISTENZIALISMO come UMANISMO<br />

* Ø L‟ANALISI della COSCIENZA<br />

Ø L‟ESSERE “PER-SE‟” e l‟ESSERE “IN-SE‟”<br />

Ø LA NAUSEA<br />

Ø LA RESPONSABILITA‟<br />

Ø IL CONFLITTO con GLI ALTRI<br />

Ø L‟ADESIONE al MARXISMO<br />

Percorsi testuali: lettura integrale “L‟esistenzialismo è un umanismo”<br />

* Argomenti e moduli da completare alla data di presentazione del <strong>Documento</strong><br />

Totale<br />

ore svolte:<br />

69<br />

◦ Strumenti e materiali utilizzati<br />

Manuale adottato: “Le stelle di Talete” vol. III – Cambiano e Mori – Ed. Laterza (azzurra)<br />

• Copie di brani dei filosofi a scopo di approfondimento<br />

Schede di approfondimento sul Totalitarismo di A.Harendt<br />

Strumenti audiovisivi: “Prendimi l‟anima” (psicanalisi) – “Qualcuno volò nel nido del<br />

cuculo”<br />

Metodologia<br />

▪ Lezione frontale e circolare<br />

Analisi testuale guidata e autonoma<br />

Dibattiti, discussioni, problematizzazione<br />

Laboratorio teatrale<br />

Dibattiti emersi: significato della morte – valori quali l'orgoglio, la lealtà, la fiducia e la fedeltà –<br />

rapporti di genere<br />

Verifiche<br />

Interrogazioni<br />

Interventi significativi<br />

Prove scritte con modalità di 3^ prova<br />

27


Griglia indicante i criteri adottati in ogni fase della valutazione ed individuazione dei livelli<br />

minimi standard per poter conseguire la sufficienza<br />

VOTO GIUDIZIO SINTETICO<br />

1 / 4<br />

5 / 5,5<br />

6<br />

Estese lacune nella conoscenza degli argomenti;<br />

comprensione molto limitata del testo e<br />

fraintendimento delle domande, gravi difficoltà<br />

applicative, scarsa proprietà di linguaggio<br />

Conoscenza frammentaria o superficiale dei<br />

contenuti; difficoltà di condurre analisi e<br />

nell‟affrontare le tematiche proposte; capacità<br />

applicative limitate; linguaggio poco rigoroso,<br />

conoscenza limitata della terminologia<br />

Conoscenza dei temi fondamentali; sufficienti<br />

capacità di comprensione e di analisi, pur con<br />

difficoltà applicative; conoscenza della<br />

terminologia specifica<br />

LIVELLO DI<br />

APPROFONDIMENT<br />

O<br />

scarso<br />

gravemente<br />

insufficiente<br />

insufficiente<br />

PUNTEGGIO<br />

1 / 7<br />

8 / 9<br />

sufficiente 10<br />

6,5<br />

Discreta conoscenza e comprensione dei<br />

contenuti; capacità di cogliere i nessi tematici;<br />

più che suff. 11<br />

7 capacità applicative discrete; uso corretto della<br />

terminologia specifica e discreta proprietà di<br />

linguaggio<br />

discreto 12<br />

7,5 più che discreto 13<br />

8<br />

da<br />

9 a 10<br />

Buona conoscenza e comprensione dei<br />

contenuti; capacità di affrontare le tematiche e<br />

di effettuare collegamenti significativi; buona<br />

capacità applicativa; padronanza della<br />

terminologia specifica ed esposizione chiara e<br />

appropriata<br />

Conoscenza ampia ed approfondita; capacità di<br />

esaminare criticamente gli argomenti e di<br />

cogliere autonomamente relazioni tra aree<br />

tematiche diverse; capacità di applicare con<br />

disinvoltura le proprie acquisizioni anche in<br />

situazioni nuove; linguaggio ricco, articolato e<br />

preciso<br />

buono 14<br />

ottimo<br />

eccellente<br />

15<br />

28


Indicatori rispetto agli obiettivi<br />

COMPORTAMENTO (PARTECIPAZIONE, FREQUENZA ATTENZIONE,<br />

CORRETTEZZA E CAPACITA‟ DI RELAZIONI INTERPERSONALI)<br />

PROGRESSIONE NELL‟APPRENDIMENTO E CONOSCENZE ACQUISITE<br />

(MIGLIORAMENTO DEL METODO, RECUPERO, ACQUISIZIONE DI ABILITA‟<br />

ANCHE CON INFORMAZIONI MINIME)<br />

ATTITUDINI E CAPACITA‟ (ANALISI E SINTESI, SENSO CRITICO, AUTO<br />

CORREZIONE, SENSIBILITA‟ E GUSTO)<br />

TABELLA DEI PARAMETRI VALUTATIVI PER LA TERZA PROVA<br />

INDICATORI DESCRITTORI<br />

Correttezza e completezza in<br />

relazione alle risposte attese:<br />

PUNTI<br />

• trattazione lacunosa e frammentaria<br />

con gravi errori<br />

1/5<br />

• trattazione carente e superficiale e/o<br />

con errori diffusi<br />

6<br />

Contenuti<br />

• trattazione essenziale e/o con<br />

qualche errore isolato<br />

7<br />

• trattazione corretta degli argomenti<br />

anche se non completa<br />

8<br />

• trattazione lineare, completa e<br />

corretta<br />

9<br />

• trattazione completa, approfondita e<br />

corretta<br />

10<br />

Esposizione<br />

Efficacia comunicativa e/o capacità di<br />

utilizzare il lessico specifico<br />

carente<br />

1<br />

parzialmente corretta<br />

2<br />

corretta<br />

Il testo evidenzia capacità<br />

3<br />

Sintesi<br />

rielaborative:<br />

carenti<br />

1<br />

adeguate<br />

2<br />

TABELLA DEI PARAMETRI VALUTATIVI PER IL COLLOQUIO<br />

INDICATORI DESCRITTORI<br />

Possesso di conoscenze<br />

Correttezza e completezza in relazione alle<br />

risposte attese:<br />

lacunosa<br />

superficiale<br />

con qualche errore<br />

corretta<br />

completa<br />

approfondita<br />

29


Competenze linguistiche<br />

Capacità di collegamento e confronto<br />

Capacità di rielaborazione critica<br />

Efficacia comunicativa e/o capacità di utilizzare<br />

il lessico specifico:<br />

carente<br />

parzialmente corretta<br />

corretta<br />

La comunicazione evidenzia capacità di<br />

confronto e collegamento:<br />

superficiale<br />

corretta<br />

approfondita<br />

La comunicazione evidenzia capacità<br />

rielaborative<br />

carente<br />

adeguata<br />

Il Docente I rappresentanti degli studenti<br />

Prof.ssa Mariolina Spada<br />

Cittadella, 14 Maggio 2012<br />

30


DISCIPLINA: MATEMATICA<br />

Docente: MARCO CROTTI<br />

Docente Laboratorio: LONGO FRANCESO<br />

In relazione alla programmazione curricolare, si è lavorato per raggiungere le seguenti finalità e i seguenti<br />

obiettivi educativi:<br />

FINALITA‟<br />

Acquisire un corretto linguaggio matematico<br />

Fornire la capacità tecnica per elaborare dei dati mediante determinati procedimenti operativi<br />

Comprendere il senso dei formalismi matematici<br />

Promuovere processi di astrazione e formalizzazione<br />

Sviluppare il ragionamento induttivo e deduttivo<br />

Sviluppare le attitudini analitiche e sintetiche degli studenti<br />

Sviluppare la capacità di utilizzare metodi, strumenti e modelli matematici in situazioni diverse<br />

Sviluppare l‟acquisizione di conoscenze a livelli via via più elevati di astrazione e formalizzazione<br />

Curare l‟attitudine a riesaminare criticamente e a sistemare logicamente le conoscenze via via acquisite<br />

OBIETTIVI EDUCATIVI<br />

Rafforzare le capacità di base, di riflessione, di comunicazione e di espressione<br />

Avvalersi di un metodo di studio autonomo<br />

Stimolare nello studente la curiosità, l‟attitudine alla ricerca autonoma e la consapevolezza delle<br />

interazioni della matematica con il resto del sapere<br />

Gli studenti hanno raggiunto, in relazione all‟impegno e alle capacità personali, i seguenti obiettivi in termini<br />

di:<br />

CONOSCENZE<br />

Calcolo di limiti<br />

Calcolo di derivate<br />

Studio di funzioni e relativi grafici<br />

Integrali indefiniti<br />

Integrali definiti<br />

Applicazioni del calcolo integrale per calcolare misure di superfici e volumi di solidi di rotazione<br />

( Si fa riferimento ai contenuti disciplinari )<br />

COMPETENZE<br />

Sanno sviluppare dimostrazioni<br />

Sanno operare con il simbolismo matematico riconoscendo le regole sintattiche di trasformazione di<br />

formule<br />

Sanno affrontare situazioni problematiche di varia natura avvalendosi di modelli matematici atti alla loro<br />

rappresentazione<br />

Sanno risolvere problemi geometrici nel piano e nello spazio<br />

( Si fa riferimento ai contenuti disciplinari )<br />

CAPACITA‟<br />

Sanno analizzare situazioni diverse determinandone proprietà e strutture comuni<br />

Utilizzano modelli, simboli e diagrammi per rappresentare e interpretare concetti e procedure<br />

matematiche<br />

Sanno eseguire correttamente le procedure di calcolo controllando la bontà dei risultati<br />

Hanno acquisito un linguaggio specifico preciso e rigoroso<br />

Utilizzano con consapevolezza le tecniche e le procedure studiate<br />

31


Sanno studiare una funzione e costruirne il relativo grafico<br />

Sanno risolvere problemi di calcolo numerico e approssimato<br />

Sanno applicare le conoscenze acquisite col calcolo integrale<br />

CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE:<br />

Moduli formativi<br />

Modulo 1 : Le funzioni e le loro proprietà<br />

Relazioni e funzioni. Classificazione: funzioni algebriche e trascendenti,<br />

funzioni definite a tratti, funzioni con valori assoluti.<br />

Funzioni iniettive, suriettive, biiettive. Funzioni inverse. I grafici delle funzioni e<br />

le trasformazioni geometriche: traslazioni, simmetrie assiali e centrali,<br />

1<br />

dilatazioni. Grafici di y f x , y f x , y f x<br />

,<br />

y<br />

1<br />

,<br />

f x<br />

y f x , y<br />

2<br />

f x . Composizione di funzioni. Funzioni crescenti,<br />

decrescenti, monotone, pari, dispari.<br />

Modulo 2 : I limiti<br />

Topologia della retta: intervalli limitati ed illimitati, estremo superiore ed<br />

estremo inferiore di un insieme, concetto di intorno, intorno completo, intorni<br />

destro e sinistro, intorno di infinito, punto isolato, punto di accumulazione.<br />

Il limite finito di una funzione per x che tende ad un valore finito. Il limite<br />

infinito di una funzione per x che tende ad un valore finito. Il limite finito di una<br />

funzione per x che tende all‟infinito. Il limite infinito di una funzione per x che<br />

tende all‟infinito. Verifica di limiti con applicazione della definizione.<br />

Limite per eccesso e per difetto, limite destro e limite sinistro. Teoremi sui limiti<br />

(enunciati): di unicità, di permanenza del segno, del confronto.<br />

Modulo 3: Le funzioni continue e il calcolo dei limiti<br />

Funzioni continue; continuità di y k,<br />

y x,<br />

y sin x , log x,<br />

y a<br />

y<br />

x<br />

a . Il calcolo dei limiti e le operazioni sui limiti: limite di una somma di<br />

funzioni, del prodotto di funzioni, del quoziente di funzioni, della potenza<br />

ennesima e della radice ennesima di funzioni, il limite di funzioni composte.<br />

Continuità della funzione inversa. Il calcolo dei limiti e le forme indeterminate:<br />

, 0 ,<br />

0 0<br />

, , 0 ,<br />

0<br />

0<br />

, 1 .<br />

Limiti notevoli<br />

sin x<br />

lim<br />

x 0 x<br />

1,<br />

1<br />

lim<br />

x 0<br />

cosx<br />

x<br />

0,<br />

1<br />

lim<br />

x<br />

cosx<br />

2<br />

1<br />

,<br />

2<br />

x<br />

0 x<br />

1<br />

ln 1 x e 1<br />

lim 1 e,<br />

lim 1,<br />

lim 1<br />

x x<br />

x 0 x<br />

0 x<br />

x<br />

. Applicazioni. Cenni su<br />

x<br />

infinitesimi ed infiniti, gerarchia degli infiniti.<br />

Asintoti verticali, orizzontali e obliqui e la loro ricerca.<br />

Teoremi sulle funzioni continue (enunciati): teorema di Weierstrass, teorema di<br />

Bolzano o dei valori intermedi, teorema di esistenza degli zeri.<br />

I punti di discontinuità di una funzione: discontinuità di prima, di seconda e di<br />

terza specie.<br />

Ore<br />

<br />

1 Periodo<br />

46<br />

***<br />

<br />

2 Periodo<br />

32


Modulo 4: Derivate<br />

Problemi che conducono al concetto di derivata: il problema delle secanti e della<br />

tangente.<br />

Rapporto incrementale e coefficiente angolare, limiti di rapporti incrementali,<br />

derivata di una funzione in un punto e funzione derivata. Il calcolo della derivata,<br />

derivata destra e sinistra. Continuità e derivabilità. Studio algebrico e grafico<br />

della continuità e della derivabilità di funzioni, di funzioni con valori assoluti e di<br />

funzioni definite a tratti. Funzioni continue in un punto e non derivabili in esso.<br />

Le derivate delle funzioni fondamentali: Dk , Dx , Dkx , D sin x,<br />

D cosx,<br />

x x<br />

Da , De , Dlog a x,<br />

D ln x.<br />

Teoremi sul calcolo delle derivate: derivata di k f x , derivata della somma di<br />

funzioni, del prodotto di funzioni, della potenza di una funzione, del reciproco di<br />

una funzione, del quoziente di funzioni. Derivata di una funzione composta.<br />

g x<br />

Derivata di f x .<br />

La derivata della funzione inversa e calcolo delle derivate delle funzioni inverse<br />

delle funzioni goniometriche. Derivate di ordine superiore al primo.<br />

Differenziale di una funzione e suo significato geometrico.<br />

Determinazione della retta tangente e della retta perpendicolare al grafico di una<br />

funzione in un suo punto.<br />

Applicazioni delle derivate alla fisica: problemi di cinematica.<br />

Modulo 5: I teoremi del calcolo differenziale<br />

Enunciati e significato geometrico dei teoremi di Rolle, di Lagrange e di Cauchy.<br />

Regola di De L‟Hospital. Applicazioni dei teoremi di Rolle, di Lagrange,<br />

0<br />

dell‟esistenza degli zeri. Calcolo di limiti di forme indeterminate ( , e<br />

0<br />

riconducibili ad esse) con la Regola di De L‟Hospital.<br />

Modulo 6: Integrali indefiniti<br />

Funzioni primitive di una funzione e integrale indefinito. Integrale della<br />

combinazione lineare di funzioni continue.<br />

Integrali indefiniti immediati o riconducibili ad essi.<br />

Integrazione di funzioni con cambio della variabile di integrazione.<br />

Integrazione per sostituzione, integrazione per parti.<br />

Integrazione di funzioni razionali frazionarie.<br />

Modulo 7: Massimi, minimi e flessi<br />

I punti stazionari: di massimo, di minimo e di flesso a tangente orizzontale. Punti<br />

di massimo e di minimo relativi e assoluti.<br />

Studio del segno della derivata prima; ricerca degli intervalli di crescenza e di<br />

decrescenza di una funzione.<br />

I punti singolari non derivabili a tangente verticale: di flesso e cuspidi. I punti<br />

singolari non derivabili “angolosi”.<br />

Studio del segno della derivata seconda; ricerca degli intervalli di concavità e di<br />

convessità di una funzione. I punti di flesso a tangente obliqua.<br />

Studio completo di funzioni: dominio, intersezioni con gli assi, simmetrie, segno,<br />

comportamento agli estremi del dominio, ricerca degli asintoti, massimi, minimi,<br />

concavità.<br />

Modulo 8: Integrali definiti e le loro applicazioni<br />

Integrale definito e le sue proprietà.<br />

54<br />

(fino al 5 maggio)<br />

***<br />

Dal 07-05 alla<br />

fine dell‟anno: ore<br />

previste 15<br />

33


Teorema della media, la funzione integrale, il teorema fondamentale del calcolo<br />

integrale e calcolo dell‟integrale definito.<br />

Applicazioni del calcolo integrale per calcolare misure di superfici e volumi di<br />

solidi di rotazione: calcolo dell‟area della regione di piano compresa fra due o più<br />

curve, volume dei solidi ottenuti con rotazioni di trapezoidi attorno all‟asse delle<br />

x .<br />

Ore di lezione effettivamente svolte (fino al 5 maggio), comprensive delle ore impiegate per le verifiche:100.<br />

Si ipotizzano altre 19 ore di lezione fino alla fine dell‟anno per il completamento del “contenuti disciplinari ”<br />

come sopra descritto.<br />

Ore complessive di lezione: 115<br />

Ore di lezione preventivate: 132.<br />

METODOLOGIE<br />

Collegamenti con gli argomenti già studiati negli anni o nelle lezioni precedenti<br />

Correzione degli esercizi assegnati e chiarimento degli eventuali dubbi sulle lezioni precedenti<br />

Lezioni frontali e interattive per la ricerca e lo studio di nessi, relazioni e leggi<br />

Esercitazioni in classe per il recupero, il rafforzamento o l‟approfondimento<br />

Attività di recupero in itinere<br />

Attività di recupero, sostegno, rafforzamento, approfondimento secondo modalità “decise” in Consiglio di<br />

Classe<br />

MATERIALI DIDATTICI<br />

Testi adottati: “Manuale blu di matematica” ( Confezioni 3 , 4, 5 )<br />

M. Bergamini – A. Trifone – G. Barozzi<br />

Zanichelli Editore<br />

TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA<br />

- Prove scritte alla fine delle diverse unità didattiche trattate o in itinere per verificare l‟acquisizione delle<br />

capacità e delle conoscenze e per valutare le capacità di rielaborazione personale dei contenuti<br />

- Prove scritte secondo le tipologie previste per la prova d‟esame.<br />

- Esercitazioni per l‟acquisizione sicura dei procedimenti di calcolo<br />

Tutte le prove scritte sono state di tipo oggettivo, con punteggio prestabilito per i diversi esercizi proposti.<br />

VALUTAZIONE<br />

Per la valutazione si è tenuto conto di:<br />

situazione di partenza e processo evolutivo personale<br />

grado di conoscenza dello specifico argomento:<br />

- conoscenza dei contenuti e delle regole<br />

- applicazione corretta degli algoritmi di calcolo<br />

- uso del linguaggio appropriato<br />

- coerenza logica<br />

capacità di rielaborazione personale:<br />

- svolgimento ben organizzato<br />

- ricerca del percorso ottimale di risoluzione<br />

A disposizione della commissione d‟esame sono depositate in segreteria le verifiche effettuate.<br />

CITTADELLA, 14 Maggio 2012<br />

I DOCENTI GLI ALUNNI<br />

34


DISCIPLINA: INGLESE<br />

DOCENTE: PIETROBON ELIANA<br />

ITIS “MEUCCI” CITTADELLA<br />

CLASSE 5 AST<br />

Al termine del quinto anno gli alunni sono in grado di<br />

COMPETENZE<br />

Saper conversare in Lingua Straniera (LS) su argomenti non specialistici, narrando fatti ed<br />

esprimendo opinioni, con livelli di correttezza fonetica e grammaticale almeno tali da non<br />

pregiudicare la comunicazione;<br />

Saper comprendere, almeno nel significato globale, la LS parlata da altri alla normale velocità di<br />

conversazione;<br />

Saper produrre brevi commenti scritti in LS, anche su argomenti di carattere letterario, in stile<br />

semplice ma ragionevolmente corretto nelle strutture grammaticali e appropriato nel lessico;<br />

Saper comprendere testi scritti in LS e utilizzare in modo razionale e selettivo il dizionario<br />

bilingue; essere in grado di reperire autonomamente informazioni da testi di consultazione in LS,<br />

sia di carattere letterario che scientifico.<br />

Per quanto riguarda specificamente la LETTERATURA, e in relazione ai contenuti indicati più sotto:<br />

Saper comprendere e, con adeguata guida, analizzare e interpretare testi poetici, teatrali e<br />

narrativi, applicando semplici tecniche di analisi testuale.<br />

CONOSCENZE<br />

Conoscere le strutture grammaticali e la sintassi della lingua inglese ad un livello tale da<br />

comprendere testi di tipologie anche molto diverse, sull‟esempio di quelli affrontati in classe.<br />

Conoscere le strutture grammaticali e la sintassi della lingua inglese ad un livello tale da<br />

permettere di esprimersi sia nello scritto che nell‟ orale, sia su argomenti generali che su<br />

argomenti specifici trattati in classe , garantendo la "fluency" anche se non sempre la<br />

"correctness".<br />

Conoscere le varie intonazioni e fonemi più caratteristici della parlata anglosassone e americana,<br />

così da capire un "native speaker" su argomenti generali ad una velocità media.<br />

Conoscere le linee generali della storia della letteratura inglese dall‟inizio del 1800 agli anni<br />

1950.<br />

Conoscere a grandi linee il contesto storico e sociale in cui scrivevano e vivevano gli autori<br />

affrontati in classe.<br />

35


Conoscere e saper riconoscere le caratteristiche fondamentali dei macro-generi Poetry, Drama<br />

Fiction e dei micro-generi Ballad, Sonnet, Dramatic monologue, Gothic novel , e Short story.<br />

CAPACITÀ<br />

Saper partecipare in modo attivo e personale al dialogo educativo<br />

Saper relazionare su quanto studiato non a livello mnemonico e passivo, ma personale<br />

Saper prendere appunti, riassumere e rielaborare testi critici di letteratura<br />

Saper guardare film in L2 e cogliere l‟interpretazione che il regista contemporaneo fa di opere<br />

classiche sapendo esprimere il proprio punto di vista a riguardo.<br />

Saper comparare alcuni periodi o avvenimenti della storia e della letteratura inglese affrontati in<br />

classe con periodi analoghi affrontati nello studio della storia e letteratura italiane.<br />

Saper esprimere semplici giudizi e opinioni personali su quanto letto sia in campo letterario che<br />

scientifico, motivando le proprie scelte.<br />

CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE ESPOSTI PER<br />

MODULI<br />

MODULO 1 Il romanticismo come periodo storico letterario in<br />

Inghilterra, i poeti della prima generazione ( Worthsworth,<br />

Coleridge) e analisi dettagliata della poesia “Rime of the<br />

Ancient Mariner” anche a confronto con il Gotico nella<br />

letteratura del tempo e con gli elementi gotici e romantici<br />

presenti in Mary Shelley‟s “Frankenstein”. (modulo<br />

affrontato l‟anno scorso e solo ripreso quest‟anno)<br />

MODULO 2 The Romantic Novel versus the Novel of Manner:<br />

Wuthering Heights di E.Brontee a confronto con Pride and<br />

Prejudice e Sense and Sensibility di J.Austin ( visione dei<br />

rispettivi film)<br />

MODULO 3 L‟età vittoriana dal punto di vista storico, sociale,<br />

letterario. La Natura e il Naturalismo in “Tess of the<br />

Duberville” di Thomas Hardy contrapposto al<br />

romanticismo di “Wuthering Heights”di E.Brontee.<br />

La femme fatale: Salomè di O:Wilde<br />

MODULO 4 Charles Dickens and the social issues of the working<br />

houses. .Estratti da ” Hard Times”, e da “Oliver Twist”<br />

MODULO 5 Il Decadentismo, l‟Estetismo. Oscar Wilde; lettura della<br />

prefazione di The Picture of Dorian Gray, e di estratti<br />

dall‟omonimo romanzo e dalla tragedia Salomè.lettura<br />

della versione teatrale ad opera della Palchetto Stage<br />

dell‟opera “The importance of being Earnest “.Il concetto<br />

Ore 5<br />

Ore: 8 + Test+<br />

Ore: 8 + visione di<br />

estratti da “Wilde”<br />

Ore: 5<br />

Ore 10<br />

36


del doppio, a confronto con Marlow e Kurtz, protagonisti<br />

di “Heart of Darkness” di Conrad<br />

MODULO 6 L‟età moderna dal punto di vista storico, sociale,<br />

filosofico, letterario.<br />

Lettura integrale dell‟opera “Heart of Darkness” di J.<br />

Conrad nella versione dell‟edizione Black Cat (Cideb).<br />

Analisi delle tecniche narrative e dell‟esperienza<br />

coloniale dell‟autore. Visione di spezzoni del film di F.<br />

Coppola “Apocalypse now” liberamente tratto dall‟opera<br />

di Conrad<br />

MODULO 7 The War Poets: R.Brooke‟s “The Soldier”, S.Sassoon‟s<br />

“They” “Survivors”e "Glory of Women", W.Owen‟s<br />

“Dulce et decorum est ”e “They”; lette e analizzate in<br />

classe.<br />

MODULO 8 Il Modernismo e il Post modernismo.”. Stream of<br />

consciousness e interior monologue, Mythical method<br />

come tecniche innovative. La poesia del „900: T.S.Eliot e<br />

W.Auden. Lettura e commento di alcuni brani tratti<br />

da“The Waste Land”di T.S. Eliot., dalla poesia “The love<br />

song of J.Alfred Prufrock” e da “The Hollow men”. Il<br />

monologo drammatico come genere poetico.. Lettura e<br />

commento di “The Unknown Citizen”,”September1,1939”<br />

e di “Refugee Blues” di W.H.Auden . La poesia imagista<br />

di Ezra Pound e la poesia socialmente impegnata di<br />

L.McNeice “Prayer before birth”<br />

MODULO 9 Il romanzo del „900. Lettura e analisi di estratti da<br />

J.Joyce‟s “Ulysses “, “A Portrait of the Artist as a Young<br />

Man” and “Dubliners”.<br />

MODULO 10 Il genere letterario “Short Story” e 3 esempi dall‟opera di<br />

Katherine Mansfield: “The Fly”, “Acup of Tea”, “The<br />

Canary”, di E.A.Poe “The black cat”, di J.Joyce “Eveline”<br />

METODOLOGIE DIDATTICHE<br />

Ore: 10+ film + Test<br />

Ore: 7<br />

Ore 12 + Test<br />

Ore: 8<br />

Ore 9 + Test<br />

- Approccio comunicativo<br />

- Uso della lingua inglese in classe per spiegazioni, confronti, dibattiti o anche semplici<br />

comunicazioni.<br />

- Centralità dell‟alunno per cui a rotazione gli alunni stessi presentavano un autore nuovo alla classe<br />

secondo le modalità e le tecniche che preferivano ( lezione frontale, uso della lavagna, domande)<br />

- lezioni frontali<br />

- gruppi di lavoro<br />

- pair-work<br />

- visione di film<br />

37


MATERIALI DIDATTICI<br />

- L‟uso della lingua inglese nel lavoro in classe.<br />

- Uso del testo in adozione per lo studio della letteratura, A Journey into English Literature.<br />

- Uso di film in lingua originale o meno, tratti da opere letterarie analizzate in classe, come: Sense<br />

and Sensibility dal romanzo omonimo di Jane Austin, Wuthering Heights dal romanzo<br />

omonimo di Emily Brontee, Tess dal romanzo omonimo di Thomas Hardy, Apocalypse Now dal<br />

romanzo di Joseph Conrad “Heart of Darkness”, “Wilde” sulla poetica di O.Wilde e sulla sua<br />

tragedia personale.“Oliver Twist” dal romanzo omonimo di C.Dickens<br />

- Partecipazione alla rappresentazione teratrale “The importance of being Earnest” di O.Wilde<br />

TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE<br />

Per ciascun modulo affrontato si sono effettuate prove di verifica, sia scritte che orali.<br />

Le prove scritte sono state 3 per quadrimestre, di tipologia B come il consiglio di classe si era<br />

espresso per quanto riguarda le tipologie di prova d‟esame.<br />

La verifica orale si è basata principalmente sulla capacità di interazione linguistica sui contenuti<br />

trattati via via, in modo più dialogico che prettamente nozionistico Cioè si è sottolineata più la<br />

capacità di tenere viva la conversazione e centrare la risposta che la precisione dettagliata su date e<br />

titoli.<br />

La valutazione orale non ha mai tenuto conto solo dei momenti di interrogazione "formale" ma<br />

anche del contributo, della partecipazione e dell‟impegno personale in classe e della costanza nello<br />

svolgimento dei compiti per casa.<br />

Docente Rappresentanti di classe<br />

_________________ ____________________<br />

Cittadella, 14 maggio 2012<br />

____________________<br />

38


DISCIPLINA: BIOLOGIA E LABORATORIO<br />

DOCENTE: DANIELA MAZZOTTI<br />

STEFANO D’AGOSTINO<br />

OBIETTIVI:<br />

CONOSCENZE:<br />

- conosce e descrive la struttura di un ecosistema, individua i fattori biotici e abiotici, conosce le<br />

principali relazioni fra questi, conosce le modalità di crescita di una popolazione, conosce i<br />

diversi tipi di relazioni esistenti tra le popolazioni di un ecosistema, le relazioni trofiche,<br />

conosce i principali cicli biogeochimici.<br />

- conosce le principali teorie creazioniste ed evoluzioniste, conosce le prove dell‟evoluzione<br />

biologica, conosce la legge di Hardy e Weinberg sulla genetica di popolazioni, conosce i diversi<br />

tipi di selezione, conosce i diversi meccanismi di speciazione e di isolamento riproduttivo,<br />

conosce le ipotesi sull‟origine della vita e l‟evoluzione dell‟uomo.<br />

CAPACITA’ E COMPETENZE:<br />

Conoscere le dinamiche di un ecosistema e valutare e prevedere i possibili cambiamenti indotti da<br />

eventuali modifiche indotte sul sistema.<br />

Riconoscere l‟azione dell‟uomo come responsabile di alcune alterazioni di ambienti naturali<br />

Riconoscere la variabilità della specie e l‟importanza del suo mantenimento, saper valutare le<br />

conseguenze di pressioni selettive diverse nei diversi ambienti<br />

Conoscere la storia dell‟uomo e saperla inquadrare nel corretto contesto storico naturalistico<br />

CONTENUTI DISCIPLINARI<br />

ECOLOGIA<br />

1- PROPRIETA‟ DELLE POPOLAZIONI<br />

L‟ecologia come scienza che studia le interazioni fra organismi ed ambiente, la biosfera come<br />

insieme di tutti gli habitat naturali della Terra, i fattori che influenzano la biosfera, struttura di un<br />

ecosistema, fattori biotici e abiotici, concetto di habitat . Struttura e dinamica di popolazione:<br />

definizione di popolazione, densità di popolazione, modelli di dispersione, curve di sopravvivenza ,<br />

modelli teorici di crescita di una popolazione, crescita esponenziale e crescita logistica, fattori che<br />

limitano la crescita di una popolazione, modelli di mortalità, strategie di sopravvivenza, strategia<br />

opportunistica e strategia equilibrata, istogrammi delle età, tassi di natalità e di mortalità,<br />

transizioni demografiche, la curva di crescita della popolazione umana, concetto di deficit<br />

ecologico. .<br />

2 - LE INTERAZIONI NELLE COMUNITA‟<br />

Definizione di comunità, le caratteristiche di una comunità, la competizione interspecifica e il<br />

concetto di nicchia ecologica, il principio dell‟esclusione competitiva, la nicchia fondamentale e<br />

realizzata, i rapporti preda predatore, le strategie di difesa delle prede, mimetismo criptico,<br />

mimetismo batesiano, mimetismo mulleriano, predatori chiave di volta, concetto di coevoluzione, la<br />

simbiosi, relazioni di parassitismo, di commensalismo, di mutualismo, le successioni ecologiche<br />

primarie e secondarie , il concetto di climax. .<br />

3 - STRUTTURA TROFICA DI UN ECOSISTEMA<br />

La struttura trofica è un fattore chiave nelle dinamiche delle comunità, catene e piramidi alimentari,<br />

il flusso di energia in un ecosistema e il riciclaggio chimico,concetto di biomassa, lunghezza delle<br />

catene alimentari, la produttività primaria, i cicli biogeochimici del carbonio, dell‟azoto e del<br />

fosforo, alcuni esempi di alterazione di un ecosistema come l‟eutrofizzazione .<br />

39


ORE 12+7 comprese ore di verifica scritte e orali e ore di laboratorio<br />

EVOLUZIONISMO<br />

4 - LE BASI GENETICHE DELL‟EVOLUZIONE<br />

Evoluzionismo e creazionismo, le ipotesi evolutive e non prima di Darwin, le ipotesi di Cuvier e di<br />

Buffon, il principio dell‟attualismo, le teorie di Lamarck e di Darwin, il viaggio di Darwin intorno<br />

al mondo, lo studio dei fossili come prova dell‟evoluzione, le altre prove dell‟evoluzione, la<br />

genetica di popolazione, il concetto di pool genico, la legge di Hardy e Weinberg e le deviazioni<br />

come fattore di evoluzione, il mantenimento e l‟aumento della variabilità attraverso mutazioni e<br />

ricombinazione sessuale,la misura della variabilità, le specie a rischio di estinzione presentano<br />

scarsa variabilità, l‟eterosi, il successo riproduttivo dipende dalla trasmissione dei geni, la selezione<br />

naturale e i tipi di selezione, il risultato della selezione.<br />

5 - ORIGINE DELLA SPECIE<br />

Concetto di specie biologica, morfologica, ecologica , filogenetica, i meccanismi di isolamento<br />

riproduttivo prezigotico e postzigotico, i tipi di speciazione allopatrica e simpatrica, la radiazione<br />

adattativa, la teoria gradualista e la teoria degli equilibri intermittenti, l‟evoluzione filetica e la<br />

cladogenesi, le innovazioni evolutive possono insorgere in molti modi ,<br />

ORE 26 comprese ore di verifiche scritte e orali<br />

L‟EVOLUZIONE DELL‟UOMO<br />

6 - TENDENZE EVOLUTIVE DEI PRIMATI<br />

La storia delle specie umana inizia con la comparsa dei primi mammiferi e dei primati in<br />

particolare, caratteristiche distintive dei primati ,la mano e il braccio dei primati, l‟acutezza visiva,<br />

le cure parentali..<br />

7 - LA COMPARSA DEGLI OMINIDI<br />

Dall‟australopiteco ai primi ominidi, caratteristiche dei diversi tipi di ominidi<br />

ORE 2 + 2 presunte<br />

Programma Laboratorio di Biologia<br />

Norme di comportamento e di sicurezza nel laboratorio di Chimica e Biologia.<br />

Analisi delle acque, confronto di vari campioni prelevati nella provincia di Padova.<br />

Durezza Totale, espressa in mg/L e °F.<br />

Durezza Permanente, espressa in mg/L e °F e Durezza Temporanea.<br />

Residuo fisso.<br />

Ricerca del sodio e del potassio.<br />

Analisi microbiologiche nelle acque (campionamento, tecniche e metodi).<br />

Carica microbica totale (tecnica di semina inclusione).<br />

Colimetria e Streptococchimetria (con tecnica MF membrane filtranti).<br />

Valutazione crescita, conta (UFC) ed identificazione batteri con metodo della colorazione di<br />

Gram.<br />

Tecniche di analisi strumentali, cromatografia su colonna.<br />

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METODOLOGIE DIDATTICHE<br />

Sono state utilizzate sia lezioni di tipo frontale che lezioni discussione più coinvolgenti e stimolanti<br />

le capacità critiche e riflessive degli alunni., che in questa classe risultano particolarmente<br />

disponibili ed inclini al dialogo, al colloquio al confronto di idee e invece molto meno propensi ad<br />

un sistematico e costante studio. Proprio per quest‟ultimo motivo sono stati dedicate nel corso<br />

dell‟anno molte ore al ripasso di argomenti durante le lezioni del mattino Le ore di laboratorio<br />

sono state effettuate soprattutto nel corso del primo quadrimestre in quanto la numerosità della<br />

classe e l‟esiguo numero di ore curricolari hanno determinato il sacrificio di queste a favore di<br />

quelle teoriche<br />

MATERIALI DIDATTICI UTILIZZATI<br />

Come strumenti metodologici sono stati utilizzati oltre al testo in adozione già molto completo, altri<br />

testi da cui ricavare approfondimenti e verifiche. Occasionalmente sono stati utilizzati anche sussidi<br />

audiovisivi.<br />

Il testo in adozione è il seguente: IMMAGINI DELLA BIOLOGIA di Campbell, Mitchel e Reece<br />

ED ZANICHELLI<br />

TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA EFFETTUATE<br />

Oltre alle interrogazioni orali, sono state effettuate prove scritte di diverso tipo e cioè: quesiti a<br />

risposta multipla, verifiche scritte a risposta aperta sia di tipo breve che a trattazione sintetica .Sono<br />

inoltre state fatte delle simulazioni della terza prova d‟esame. La parte relativa ad esperienze di<br />

laboratorio non è stata oggetto di verifica e nemmeno di simulazione d‟esame ha semplicemente<br />

concorso alla valutazione globale dell‟alunno.<br />

VALUTAZIONE DELLE PROVE<br />

Per quanto riguarda la valutazione delle prove si e‟ tenuto conto dei seguenti parametri: la<br />

conoscenza dei contenuti, la completezza dell‟esposizione, l‟ordine dell‟esposizione, la chiarezza<br />

dell‟esposizione e l‟uso dei linguaggi specifici della disciplina. Nella valutazione finale si è tenuto<br />

inoltre conto della puntualità nell‟esecuzione delle consegne e l‟attenzione, l‟interesse, l‟impegno<br />

dimostrato nel corso dell‟anno.<br />

ORE SETTIMANALI 2 ( 1 TEORIA + 1 LABORATORIO)<br />

Alcune ore di laboratorio sono state sacrificate per poter approfondire meglio le<br />

tematiche teoriche.<br />

Cittadella, 14 maggio 2012<br />

Docenti Rappresentanti di classe<br />

_______________________ _____________________<br />

_______________________ _____________________<br />

41


DISCIPLINA : SCIENZE DELLA TERRA<br />

DOCENTE : DANIELA MAZZOTTI<br />

OBIETTIVI: CONOSCENZE CAPACITA’ E COMPETENZE<br />

* conosce le caratteristiche dell‟atmosfera e del clima e sa utilizzare tali dati per poter interpretare<br />

situazioni reali, sa leggere un carta del tempo, sa interpretare un grafico termopluviometrico, sa fare<br />

una semplice previsione del tempo, sa prevedere il clima di una determinata area geografica, sa<br />

correlare le caratteristiche climatiche con l‟ambiente naturale<br />

* riconosce le componenti fondamentali di un paesaggio leggere cioè un ambiente naturale,<br />

individuando gli agenti responsabili dell‟evoluzione del paesaggio le interazioni tra aria –acqua -<br />

organismi anche in considerazione degli interventi umani<br />

*conosce i principali eventi geologici e paleontologici della storia della terra , riconosce le<br />

dinamiche principali che hanno determinato l‟evoluzione del nostro pianeta sa interpretare cosi‟ alla<br />

luce delle dinamiche del passato i fatti di oggi ( principio dell‟attualismo)<br />

CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI<br />

L‟ATMOSFERA E I SUOI FENOMENI<br />

La composizione chimica dell‟atmosfera, la struttura, l‟evoluzione, la magnetosfera, l‟energia e il<br />

bilancio termico della terra, la temperatura dell‟aria nella bassa troposfera, le zone termiche, la carta<br />

delle isoterme di luglio e di gennaio, la pressione atmosferica , le isobare , anticicloni e cicloni,<br />

l‟umidità assoluta e relativa, le precipitazioni, tipi di piogge orografiche convettive e cicloniche,<br />

tipi di fronti caldi freddi e occlusi le isoiete ,i venti e la circolazione generale dell‟aria nella bassa<br />

troposfera, le celle convettive la classificazione dei venti in base alla distanza percorsa e in base a<br />

direzione e verso, la circolazione dell‟aria nell‟alta troposfera.<br />

IL CLIMA<br />

caratteristiche e definizione di tempo e di clima, elementi e fattori del clima,, la classificazione dei<br />

climi e la loro distribuzione.<br />

L‟INQUINAMENTO ATMOSFERICO<br />

fonti e tipi di inquinamento atmosferico, il problema dell‟effetto serra ,il buco dell‟ozono, le piogge<br />

acide.<br />

ORE 21 complessive atmosfera ,climi, inquinamento atmosferico<br />

LE FORZE CHE MODELLANO IL PASESAGGIO, LA GEOMORFOLOGIA<br />

Come operano le forze esogene, la degradazione fisica e chimica, i suoli e la pedogenesi<br />

ORE 3<br />

L‟IDROSFERA : OCEANI E MARI<br />

L‟acqua sulla superficie terrestre, oceani e mari, la salinità e la composizione chimica della acque<br />

marine, proprietà fisiche delle acque marine, i movimenti del mare, le onde, le maree, le correnti, le<br />

acque del sottosuolo e le falde .<br />

ORE 6<br />

LA STRATIGRAFIA<br />

Caratteristiche generali degli strati, le strutture sedimentarie per ricostruire gli ambienti di<br />

42


sedimentazione, discordanze stratigrafiche, principi stratigrafici e la datazione relativa , i fossili e la<br />

fossilizzazione, fossili e stratigrafia, la scala cronostratigrafica, la cronologia assoluta, il metodo del<br />

carbonio 14.<br />

ORE 10<br />

LA STORIA GEOLOGICA DELLA TERRA<br />

L‟ età della Terra, l‟ Adeano e la formazione della terra, della crosta dell‟atmosfera e dell‟idrosfera,<br />

l‟archeano e la comparsa delle prime forme di vita, il proterozoico e l‟evoluzione dell‟atmosfera. Il<br />

Fanerozoico e le ere geologiche con i principali avvenimenti biologici e geologici.<br />

ORE 7<br />

METODOLOGIE DIDATTICHE : vedi relazione di biologia<br />

MATERIALI DIDATTICI UTILIZZATI :<br />

Libro di testo GEOGRAFIA GENERALE Ivo Neviani Cristina Pignocchino Feyles EDITORE<br />

SEI<br />

Ore settimanali 2<br />

TIPOLOGIA DELLE PROVE: vedi relazione di biologia<br />

VALUTAZIONE DELLE PROVE: vedi relazione di biologia<br />

Cittadella, 14 maggio 2012<br />

Docenti Rappresentanti di classe<br />

_________________ ____________________<br />

_________________ ____________________<br />

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DISCIPLINA : FISICA<br />

DOCENTI : PROF. CHIARO GIORGIO<br />

PROF. MISCHITELLI MICHELE<br />

A) OBBIETTIVI<br />

Al termine del quinto anno del corso di fisica gli studenti hanno conseguito i seguenti obiettivi in<br />

termini di:<br />

Conoscenze<br />

Conoscere i principali fenomeni elettrici e magnetici<br />

Competenze<br />

Utilizzare strumenti ed apparecchiature per la misura delle grandezze fisiche e per<br />

l‟osservazione dei fenomeni fisici;<br />

Saper applicare metodologie personali nella realizzazione di esperienze, mettendo in atto<br />

proprie strategie ed affrontando con flessibilità situazioni impreviste di natura tecnicoscientifica;<br />

Essere i grado di raccogliere, elaborare e rappresentare i dati ottenuti dalle esperienze di<br />

laboratorio, utilizzarli in modo autonomo, formulando anche conclusioni critiche.<br />

Capacità<br />

Saper produrre documentazione di quanto acquisito mettendo in relazione le diverse<br />

conoscenze, comunicare con linguaggio scientifico adeguato.<br />

Analizzare e schematizzare situazioni reali ed affrontare problemi concreti, anche al di fuori<br />

dell‟ambito disciplinare.<br />

Affinare le proprie manualità ed utilizzare le attrezzature di laboratorio senza danneggiarle.<br />

B) CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE<br />

Modulo Contenuto didattico – approfondimento- verifiche ore<br />

1 ELETTROLOGIA 51<br />

2 MAGNETISMO 20<br />

3 INDUZIONE ELETTROMAGNETICA 10<br />

4 ONDE ELETTROMAGNETICHE 10<br />

5 LE ORIGINI DELLA FISICA DEI QUANTI 7<br />

Totale ore : 98<br />

C) PROGRAMMA DEGLI ARGOMENTI SVOLTI<br />

MODULO 1<br />

ELETTROLOGIA<br />

44


Fenomeni elettrostici. La legge di Coulomb. Il campo elettrostatico. Rappresentazione di<br />

campi di forze. Definizione di flusso di un campo vettoriale attraverso una superficie piana.<br />

Teorema di Gauss. I condensatori e loro collegamenti. Esperienza di Millikan<br />

CORRENTI CONTINUE<br />

Le leggi di Ohm. Collegamento in serie e parallelo di resistori. Metodo volt-amperometrico. Il<br />

ponte di Weatstone. Effetto Joule. Forza elettromotrice. Principi di Kirchoff.<br />

MODULO 2<br />

MAGNETISMO<br />

La rappresentazione grafica del campo magnetico. IL campo magnetico generato da una corrente<br />

elettrica. La forza su una corrente immersa in un campo magnetico. La forza magnetica sulle<br />

cariche in moto. Il moto di una particella in un campo magnetico. La forza tra correnti parallele.<br />

Campi magnetici prodotti da correnti. Momento su di una spira percorsa da corrente. Carica e<br />

scarica di un condensatore.<br />

MODULO 3<br />

INDUZIONE ELETTROMAGNETICA<br />

La f.e.m. indotta. Il flusso del campo magnetico. Le leggi di Faraday e Lenz. Mutua induzione.<br />

L‟auto induzione. Induttanza di un solenoide. Generatori di corrente alternata. I circuiti in corrente<br />

alternata. Trasformatori.<br />

MODULO 4<br />

LE EQUAZIONI DI MAXWELL E LE ONDE ELETTROMAGNETICHE<br />

Il campo elettromagnetico. Le equazioni di Maxwell. La propagazione delle onde<br />

elettromagnetiche.<br />

MODULO 5<br />

LE ORIGINI DELLA FISICA DEI QUANTI<br />

La radiazione di un corpo nero ed i quanti di Plank. Effetto termoionico. Effetto fotoelettrico.<br />

Effetto Compton<br />

D) METODOLIGIE DIDATTICHE<br />

Gli argomenti sono stati trattati per mezzo di lezioni frontali, lezioni partecipate ed esercizi<br />

guidati, per acquisire padronanza nella risoluzione dei problemi di fisica.<br />

Per quanto possibile, relativamente all‟attrezzatura disponibile, sono state realizzate esperienze di<br />

laboratorio; tali esperienze sono state a volte realizzate dall‟insegnante, a scopo dimostrativo, e<br />

spesso realizzate dagli studenti suddivisi per gruppi.<br />

Gli studenti sono stati stimolati ad utilizzare un corretto linguaggio tecnico nonché un adeguato<br />

simbolismo.<br />

Nel trattare alcuni problemi è stata approfondita la risoluzione matematica degli stessi, garantendo<br />

l‟interdisciplinarietà.<br />

45


E) MATERIALI DIDATTICI<br />

Si è utilizzato il testo adottato “ FISICA ” – JOHN D. CUTNELL – KENNET W. JOHNSON<br />

Si è fatto uso di appunti e schemi per sintetizzare o approfondire gli argomenti trattati. Agli studenti<br />

sono stati proposti numerosi esercizi, tratti anche da altri testi.<br />

In laboratorio sono state utilizzate tutte le attrezzature disponibili per realizzare esperienze inerenti<br />

alla parte di programma svolto.<br />

F) VERIFICHE<br />

Per la verifica dell‟attività didattica svolta si sono utilizzati:<br />

- compiti scritti ed interrogazioni orali tesi ad accertare la conoscenza e la padronanza degli<br />

argomenti trattati;<br />

- relazioni scritte relativamente alle esperienze di laboratorio.<br />

G) VALUTAZIONE DELLE PROVE<br />

Attraverso interventi individuali sono state valutate le capacità espressive, il rigore del linguaggio ,<br />

la capacità di analisi, di sintesi e di rielaborazione.<br />

Nella valutazione delle prove non si è tenuto conto solo delle nozioni acquisite, ma anche del<br />

processo evolutivo del singolo allievo rispetto alla sua situazione iniziale.<br />

Gli elementi di valutazione si possono pertanto così sintetizzare:<br />

- interesse;<br />

- partecipazione;<br />

- impegno;<br />

- possesso degli strumenti di calcolo;<br />

- capacità;<br />

- autonomia di lavoro;<br />

- possesso dei contenuti.<br />

Cittadella, lì 14/05/2012<br />

I docenti I rappresentanti di classe<br />

46


Prof. MISCHITELLI MICHELE<br />

PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE<br />

Materia: LABORATORIO DI FISICA E FISICA APPLICATA<br />

Classe: V sezione: AST<br />

Prove d’ingresso effettuate<br />

Anno Scolastico 2011/12<br />

n.° Alunni: 19 M:17 F:2<br />

n.°ore settimanali nella classe: 2<br />

Nessuna dato che la classe mi è stata assegnata a ottobre. Ho svolto una relazione sperimentale<br />

vertente a verificare la conoscenza delle regole per il calcolo delle incertezze con l‟utilizzo degli<br />

operatori matematici idonei a una classe quinta di un Tecnologico Scientifico.<br />

Livello iniziale e tipologia della classe<br />

La classe ha già affrontato negli anni precedenti esperienze di laboratorio, dunque il compito di<br />

svolgere esperimenti mi è risultato agevolato. Dalle prime domande flash e da qualche valutazione<br />

al banco la classe ha evidenziato un nutrito gruppo di allievi con capacità logico – deduttive<br />

superiori alla media. Il gruppo classe si è dimostrato omogeneo; reso tale dalla formazione di<br />

gruppi sperimentali “equilibrati” in cui hanno figurano elementi dalle alte capacità cognitive e<br />

logico – deduttive ed elementi meno predisposti e volitivi.<br />

La sicurezza in laboratorio è stato oggetto di continui avvertimenti e di costante lettura del<br />

regolamento.<br />

Finalità dell’insegnamento della disciplina<br />

Le unità didattiche che abbiamo sviluppato durante questo corso di studi hanno perseguito le<br />

finalità specifiche previste dal programma, tra le quali:<br />

1. Collegare le conoscenze acquisite con le implicazioni della realtà quotidiana;<br />

2. Riconoscere i fondamenti scientifici delle attività tecniche;<br />

47


3. Riconoscere l‟ambito di validità delle leggi scientifiche;<br />

4. Utilizzare il linguaggio specifico della disciplina;<br />

5. Inquadrare in un medesimo schema logico situazioni diverse, riconoscendo analogie e<br />

differenze, proprietà varianti e invarianti.<br />

Obiettivi in termini di conoscenze e competenze<br />

I principali obiettivi formativi dell‟attività di laboratorio sono stati :<br />

b) Il “conceptual learning”;<br />

c) Apprendere l‟arte della sperimentazione;<br />

d) Capire le basi della conoscenza scientifica in fisica;<br />

La valutazione del laboratorio di fisica ha mirato, quindi, a verificare se essi sono stati raggiunti;<br />

in particolare :<br />

Per l‟obiettivo a), verificare la comprensione dei concetti e delle relazioni alla base<br />

dell‟esperimento;<br />

Per l‟obiettivo b), verificare la correttezza delle procedure di misura e della presentazione<br />

dei dati ( es. se i dati sono riportati con il numero di cifre significative corretto, se si usano<br />

tabelle, grafici, schemi, se i grafici hanno scala e unità di misura, ecc. );<br />

Per l‟obiettivo c), verificare se l‟allievo sa discutere il livello di significatività dei dati<br />

raccolti e distingue fra ciò che si deduce dall‟esperimento e ciò che si conosce dalla teoria<br />

o si ipotizza.<br />

In ogni relazione di laboratorio deve essere possibile individuare se e a quale livello questi tre<br />

obiettivi sono stati raggiunti.<br />

Obiettivi Trasversali<br />

Competenze chiave<br />

1. Ottimizzazione del gruppo classe;<br />

2. Ottimizzazione delle capacità di socializzazione;<br />

3. Ottimizzazione della capacità di collaborazione interpersonale;<br />

4. Sviluppo dell‟atteggiamento di rispetto della persona e delle opinioni altrui;<br />

5. Acquisizione della capacità di trasferimento dei contenuti teorici a quelli sperimentali;<br />

6. Acquisizione di strumenti di una chiara comunicazione verbale, scritta e grafica;<br />

7. Acquisizione del lessico specifico dell‟attività di laboratorio;<br />

8. Comprensione delle proprie difficoltà ed accettazione di un eventuale percorso di<br />

recupero;<br />

9. Acquisizione della capacità di valutare criticamente l‟attendibilità di dati e di risultati<br />

provenienti da qualsiasi esperimento;<br />

Educazione alla legalità<br />

48


Elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili;<br />

Interpretare il diritto come espressione del patto sociale;<br />

Costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi e le istituzioni;<br />

Acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza fra soggetti dotati<br />

della stessa dignità;<br />

Comprendere che l'organizzazione della vita personale e sociale si fonda su un sistema di<br />

relazioni giuridiche;<br />

Saper difendere, perseguire e proteggere le condizioni di:<br />

- dignità<br />

- libertà<br />

- solidarietà<br />

- sicurezza<br />

Acquisire valori coerenti con i principi della Costituzione.<br />

Modalità di recupero<br />

Sono stati proposti interventi di recupero e sostegno, sotto forma di interventi didattico-<br />

integrativi in classe, prima delle verifiche sommative ed in orario extrascolastico, secondo le<br />

delibere del Consiglio di Classe. Inoltre, i tempi dell‟attività di laboratorio e la disponibilità della<br />

compresenza hanno permesso ad ogni allievo di ritagliarsi un tempo di contatto con i docenti per<br />

risolvere problemi circoscritti.<br />

Verifiche (modalità ,tipologia, numero, scansione temporale)<br />

Qs, c, po (due a quadrimestre e controllo costante delle relazioni).<br />

Criteri e strumenti di valutazione<br />

La valutazione della relazione di laboratorio ha avuto aspetto sia diagnostico che sommativo.<br />

Nella pagella del primo quadrimestre la valutazione è separata e distinta da quella teorica. La<br />

correzione degli elaborati svolti a casa ha avuto<br />

carattere diagnostico e formativo, come anche la capacità di presentare ipotesi risolutive per le<br />

situazioni problematiche che si presentano in laboratorio.<br />

La valutazione sommativa, per ogni quadrimestre, è stata fatta su :<br />

1. per la valutazione scritta, almeno due verifiche specifiche, precedentemente diagnosticate;<br />

2. almeno una interrogazione al banco, di pratica laboratoriale, vertente a sondare le capacità e<br />

le competenze acquisite;<br />

3. controllo costante delle relazioni assegnate per casa;<br />

4. correzione guidata e discussione delle relazioni stesse.<br />

9) CRITERI DI VALUTAZIONE<br />

49


Obiettivo<br />

GRIGLIA DI VALUTAZIONE<br />

Che cosa valutare<br />

a) Individua correttamente la fisica dell‟esperimento<br />

b) Descrive correttamente gli strumenti di misura usati<br />

c) Descrive correttamente la procedura di misura<br />

d) Le misure sono fatte in modo attendibile e i risultati sono<br />

ragionevoli<br />

e) I dati sono raccolti e presentati in modo ordinato e corretto (tabella,<br />

le unità di misura sono indicate correttamente)<br />

f) I grafici sono corretti (scale, unità di misura)<br />

g) I calcoli sono corretti (corretto uso delle cifre significative)<br />

h) Ci sono le conclusioni e sono corrette<br />

i) Le valenze didattiche sono ben individuate<br />

l) Qualità generale della presentazione<br />

altri<br />

Punteggio medio<br />

Punteggio<br />

(fra 1 e 10)<br />

Per le verifiche la valutazione è stata fatta utilizzando un punteggio convenzionale attribuito alle<br />

recidive di cui sopra, in totale chiarezza e armonia<br />

con gli allievi.<br />

50


Obiettivi disciplinari minimi (come risultano dalla programmazione per<br />

dipartimenti)<br />

OBIETTIVI<br />

I principali obiettivi formativi dell‟attività di laboratorio sono stati :<br />

a) Il “conceptual learning”;<br />

b) Apprendere l‟arte della sperimentazione;<br />

c) Capire le basi della conoscenza scientifica in fisica;<br />

La valutazione del laboratorio di fisica ha mirato a verificare se essi sono stati raggiunti;<br />

in particolare :<br />

Per l‟obiettivo a), verificare la comprensione dei concetti e delle relazioni alla base<br />

dell‟esperimento;<br />

Per l‟obiettivo b), verificare la correttezza delle procedure di misura e della presentazione<br />

dei dati ( es. se i dati sono riportati con il numero di cifre significative corretto, se si usano<br />

tabelle, grafici, schemi, se i grafici hanno scala e unità di misura, ecc. );<br />

Per l‟obiettivo c), verificare se l‟allievo sa discutere il livello di significatività dei dati<br />

raccolti e distingue fra ciò che si deduce dall‟esperimento e ciò che si conosce dalla teoria<br />

o si ipotizza.<br />

In ogni relazione di laboratorio è stato possibile individuare se e a quale livello questi tre obiettivi<br />

sono stati raggiunti.<br />

OBIETTIVI DIDATTICO – FORMATIVI DISCIPLINARI<br />

Prerequisiti<br />

Padronanza delle trascendenti elementari. Capacità di interpretare ed elaborare tabelle, grafici e<br />

relazioni di tipo elementare. Comprensione del linguaggio specifico della disciplina.<br />

Conoscenze<br />

Formulare calcoli e risolvere semplici equazioni. Saper utilizzare la calcolatrice od il computer.<br />

Competenze<br />

Collaborare in modo costruttivo all‟interno di un gruppo. Rispettare l‟obiettività dei fatti, esigendo<br />

sempre un riscontro concreto alle ipotesi.<br />

Capacità<br />

Saper svolgere le misure di laboratorio. Saper rispettare le norme di sicurezza. Saper apprendere<br />

con autonoma capacità di rielaborazione e sintesi. Saper interpretare i fondamenti della realtà<br />

tecnologica.<br />

CONTENUTI ( programma svolto )<br />

1. Esperienze dimostrative del fenomeno dell‟elettrizzazione per strofinio (dimostrativa);<br />

2. Scarica di un condensatore piano (variando la tensione di alimentazione e variando la<br />

distanza tra le armature); esperienza applicativa per gruppo classe;<br />

3. Misure di grandezze fisiche con strumenti elettrici (dimostrativa);<br />

51


4. Verifica della prima legge di Ohm (esperienza per gruppi);<br />

5. Verifica della seconda legge di Ohm (esperienza per gruppi);<br />

6. Serie e parallelo di resistori; determinazione della resistenza equivalente (dimostrativa);<br />

7. Esperienze dimostrative sull‟elettromagnetismo (dimostrativa);<br />

8. Verifica della legge di Oersted (esperienza per gruppi);<br />

9. Verifica della legge di Lenz (dimostrativa);<br />

10. Studio di un circuito R-L-C; verifica del fenomeno della risonanza (esperienza per gruppi);<br />

11. Il trasformatore; determinazione della relazione tra la differenza di potenziale fornita dal<br />

generatore, la differenza di potenziale ai capi della seconda bobina e il numero di spire delle<br />

due bobine (esperienza per gruppi).<br />

Cittadella lì 14/05/2012<br />

IL DOCENTE<br />

52


Prof.ssa Sara Bianchi<br />

Religione Cattolica IRC<br />

Libro di testo adottato: Flavio Pajer Religione, SEI<br />

Ore di lezione effettuate 23 su 40 previste.<br />

Obiettivi raggiunti:<br />

OBIETTIVI<br />

competenze conoscenze abilità<br />

Cogliere i rischi e le<br />

opportunità delle<br />

tecnologie informatiche e<br />

dei nuovi mezzi di<br />

comunicazione sulla vita<br />

religiosa.<br />

Riconoscere in situazioni<br />

e vicende contemporanee<br />

modi concreti con cui la<br />

Chiesa realizza il<br />

comandamento<br />

dell'amore. Rispettare la<br />

diversità e coglierne gli<br />

spunti di arricchimento<br />

culturale e di definizione<br />

della propria identità.<br />

Accogliere, confrontarsi,<br />

dialogare con quanti<br />

vivono scelte religiose e<br />

impostazioni di vita<br />

diverse dalle proprie.<br />

L‟uomo e la ricerca della verità: l‟incontro tra<br />

filosofia e teologia, tra scienza e fede studia la<br />

relazione della fede cristiana con la razionalità<br />

umana e con il progresso scientifico-tecnologico;<br />

Individuare il rapporto fra<br />

coscienza, verità e<br />

libertà nelle scelte morali dei<br />

cattolici interrogarsi sulla<br />

condizione umana, tra limiti<br />

materiali, ricerca di<br />

trascendenza e speranza di<br />

salvezza discute dal punto di<br />

vista etico potenzialità e rischi<br />

delle nuove tecnologie;<br />

competenze conoscenze abilità<br />

riconoscere la presenza<br />

e l‟incidenza del<br />

cristianesimo nel corso<br />

della storia, nella<br />

valutazione e<br />

trasformazione della<br />

realtà e nella comunicazione<br />

contemporanea, in<br />

dialogo con altre<br />

religioni e sistemi di<br />

significato;<br />

confrontarsi con la<br />

conosce le linee di fondo della<br />

dottrina sociale della Chiesa;<br />

- giustifica e sostiene consapevolmente le<br />

proprie scelte di vita, personali e professionali,<br />

anche in relazione con gli insegnamenti di<br />

Gesù Cristo;<br />

- riconosce nel Concilio ecumenico Vaticano II<br />

un evento importante nella vita della Chiesa<br />

contemporanea e sa descriverne le principali<br />

scelte operate, alla luce anche del recente<br />

magistero pontificio;<br />

53


visione cristiana del<br />

mondo, utilizzando le<br />

fonti autentiche della<br />

Rivelazione ebraicocristiana<br />

e interpretandone<br />

correttamente i<br />

contenuti, in modo da<br />

elaborare una posizione<br />

personale libera e<br />

responsabile, aperta alla<br />

ricerca della verità e alla<br />

pratica della giustizia e<br />

della solidarietà.<br />

confrontarsi con la<br />

visione cristiana del<br />

mondo, utilizzando le<br />

fonti autentiche della<br />

rivelazione ebraicocristiana<br />

e interpretandonecorrettamente<br />

i contenuti, in modo<br />

da elaborare una<br />

posizione personale<br />

libera e responsabile,<br />

aperta alla ricerca della<br />

verità e alla pratica della<br />

giustizia e della<br />

solidarietà.<br />

studia il rapporto della Chiesa con il<br />

mondo contemporaneo<br />

riconosce nel Concilio ecumenico Vaticano II<br />

un evento importante nella vita della Chiesa<br />

contemporanea e sa descriverne le principali<br />

scelte operate, alla luce anche del recente<br />

magistero pontificio;<br />

Gli obiettivi non sono stati raggiunti perché ho potuto vedere la classe SOLO 18<br />

ORE .<br />

CONTENUTI<br />

Unità di apprendimento 1: l’etica della vita: La persona umana fra le novita' tecnico-scientifiche e<br />

ricorrenti domande di senso.<br />

La vita unica e irreversibile. Corpo e psiche.<br />

Punti di vista sulla vita umana<br />

Sete di vivere o cultura di morte<br />

La Bibbia e il Dio della vita.<br />

La sessualità umana.<br />

Unità di apprendimento 2: l’etica della solidarietà: La dottrina sociale della Chiesa.<br />

Cristianesimo e impegno sociale.<br />

Etica ed economia<br />

Il pensiero sociale della Chiesa<br />

Etica e politica<br />

Il perdono/la pena di morte<br />

Confronto con Induismo e Buddhismo<br />

54


Metodologie didattiche.<br />

Generalmente abbiamo seguito il libro di testo, integrato, se necessario, da fotocopie o approfondito<br />

da ricerche degli alunni.<br />

Metodologia maieutica e dialogica.<br />

Metodologia strutturalista, per obiettivi, per concetti, per sfondi, secondo la necessità<br />

dell‟intervento educativo. Anche tramite uso dvd o cd rom.<br />

Lezioni frontali.<br />

Lezioni partecipate.<br />

Lavori di gruppo.<br />

Tipologia delle prove di verifica e valutazione.<br />

Interrogazioni, verifiche scritte (definizioni, domande aperte…) con valenza di orale, interventi dal<br />

posto.<br />

Cittadella 14/05/2012<br />

Docente I Rappresentanti<br />

55


DISCIPLINA: INFORMATICA E SISTEMI AUTOMATICI<br />

CLASSE V AST<br />

Docenti: TASSO ADALBERTO<br />

I.T.P. SCIPPA GIOVANNA<br />

PANORAMICA DEL CORSO DI INFORMATICA E SISTEMI AUTOMATICI NEL TRIENNIO<br />

DEL LICEO SCIENTIFICO-TECNOLOGICO<br />

Il corso di Informatica e Sistemi è stato strutturato in modo tale da fornire agli studenti, nel corso<br />

del triennio, gli strumenti fondamentali per orientarsi nell‟ambito dell‟informatica odierna. Sulla<br />

base del numero di ore curricolari disponibili, si è scelto di fornire agli studenti una panoramica che<br />

fosse la più ampia possibile ma sempre con precisi riferimenti a quelli che sono gli strumenti<br />

attualmente usati nell‟industria del software.<br />

Nel corso del terzo anno gli studenti hanno acquisito le conoscenze di base della teoria dei sistemi,<br />

mentre in laboratorio hanno iniziato con la programmazione WEB mediante il linguaggio HTML;<br />

hanno utilizzato poi il pacchetto Excel per progettare semplici simulazioni di sistemi.<br />

Successivamente essi hanno acquisito le nozioni di base relative ai sistemi operativi per poi passare<br />

allo studio degli elementi fondamentali della programmazione in linguaggio C.<br />

Nel corso del quarto anno l‟attività si è sviluppata sullo studio approfondito degli elementi<br />

essenziali del linguaggio C++ fino all‟uso dei vettori e l‟implementazione delle funzioni.<br />

L‟attività del quinto anno di corso si è rivolta alla teoria e all'implementazione dei database, con<br />

particolare riferimento al pacchetto Database di OpenOffice, fornendo strumenti teorici e pratici per<br />

la soluzione di problemi riguardanti l‟archiviazione di dati.<br />

OBIETTIVI<br />

Al termine del quinto anno del corso di Informatica e Sistemi Automatici gli studenti hanno<br />

conseguito i seguenti obiettivi in termini di:<br />

ONOSCENZE:<br />

Conoscenza dei concetti di archivio di dati;<br />

conoscenza dei concetti di sistema informativo e di database;<br />

conoscenza dei modelli E/R e L/R per la progettazione di database;<br />

conoscenza del linguaggio di progetto per lo sviluppo delle interrogazioni sul database;<br />

conoscenza delle funzionalità di base del pacchetto software Database di OpenOffice per la<br />

gestione di database relazionali;<br />

conoscenza degli elementi di base del linguaggio SQL.<br />

COMPETENZE:<br />

analizzare situazioni inerenti la gestione di dati<br />

progettare semplici database per la gestione di dati<br />

utilizzare il pacchetto software Database di OpenOffice per la creazione e la manutenzione di<br />

semplici database relazionali;<br />

descrivere e documentare in modo appropriato le applicazioni sviluppate.<br />

CAPACITÀ:<br />

scegliere le tecniche di analisi e gli strumenti software appropriati per la progettazione di<br />

database relazionali ottimizzati;<br />

consultare in modo consapevole manuali d‟uso e documenti tecnici di varia natura.<br />

56


CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE<br />

MODULO 1: TEORIA DEGLI ARCHIVI E DEI DATABASE<br />

U.D. 1: Risorse di sistema e organizzazione degli archivi (4 h)<br />

Archivi e operazioni sugli archivi (Cap. 1, p. 10-12);<br />

Supporti fisici, memorie di massa (Cap. 1, p. 12-22; 24-28);<br />

Le copie di sicurezza; fault tolerance (Cap. 1, p. 28-32);<br />

La compressione dei dati (Cap. 1, p. 32-33);<br />

Organizzazione degli archivi (Cap. 1, p. 40-42).<br />

U.D. 2: Le basi di dati (4 h)<br />

Concetti di base e limiti dell‟organizzazione convenzionale degli archivi (Cap. 2, p. 64-70);<br />

Organizzazione degli archivi mediante basi di dati (Cap. 2, p. 70-72);<br />

I modelli per i database: gerarchico, reticolare, relazionale (Cap. 2, p. 72-78);<br />

La gestione dei database (Cap. 2, p. 78-80);<br />

I linguaggi per database (Cap. 2, p. 84-87).<br />

U.D. 3: Modelli di database (5 h)<br />

Generalità e modellazione dei dati (Cap. 4, p. 152-154);<br />

Entità, associazioni e attributi (Cap. 4, p. 154-160 escluso p. 157);<br />

associazioni tra entità: 1 a 1 – 1 a n – n a m (Cap. 4, p. 161-167);<br />

Esempi di modellazione di dati (Cap. 4, p. 168-173).<br />

U.D. 4: Modello relazionale (8 h)<br />

I concetti e le definizioni fondamentali del modello E/R (Cap. 5, p. 184-187);<br />

La derivazione delle relazioni dal modello E/R (Cap. 5, p. 187-190);<br />

Le operazioni relazionali (Cap. 5, p. 192-196);<br />

la normalizzazione: dipendenza funzionale e forme normali (Cap. 5, p. 210-216).<br />

U.D. 5: Linguaggio SQL (12 h)<br />

Introduzione e caratteristiche generali del linguaggio SQL (Cap. 6, p. 237-241);<br />

La strutturazione di una tabella(Cap. 6, p. 243-246);<br />

Il comando SELECT e relative clausole (Cap. 6, p. 247-252 / p. 256 - 260);<br />

Istruzioni in Sql per creare,modificare e cancellare dati in una tabella;<br />

Le condizioni di ricerca (Cap. 6, p. 262-263);<br />

Le Query di servizio (Cap. 6, p. 269-270);<br />

Esempi di interrogazioni con l‟uso del linguaggio SQL (Cap. 6, p. 273-284);<br />

La correlazione tra tabelle INNER JOIN.<br />

MODULO 2: IL PACCHETTO SOFTWARE DATABASE di OPENOFFICE<br />

57


U.D. 6: Il pacchetto software Database di OpenOffice (56 h) (Laboratorio: ottobre 2011 –<br />

maggio 2012)<br />

creazione di un database;<br />

tabelle e queries;<br />

forms e reports;<br />

Elementi di base di programmazione SQL.<br />

Lo sviluppo delle U.D. ha richiesto quindi un tempo complessivo di circa 86 h, cui vanno aggiunte<br />

6 h impiegate per attività di verifica ed esercitazioni mentre e altre 8 h sono state utilizzate per altre<br />

attività didattiche all‟interno dell‟Istituto.<br />

METODOLOGIE E STRUMENTI<br />

L‟attività didattica è stata impostata, per quanto riguarda le parti teoriche, tramite lezioni frontali in<br />

cui sono stati presentati i vari argomenti. In queste lezioni si sono affrontate le diverse tematiche<br />

cercando sempre di bilanciare il più possibile la parte teorica vera e propria con esempi ed<br />

approfondimenti relativi alle modalità con cui poi la teoria viene effettivamente applicata.<br />

In laboratorio la progettazione delle esperienze è avvenuta con un‟introduzione frontale molto breve<br />

in cui sono stati messi in risalto i punti principali da sviluppare, lasciando allo studente il compito di<br />

perfezionarli in modo autonomo. L‟attività dello studente è stata seguita successivamente in modo<br />

diretto man mano che l‟esperienza procede.<br />

Dal punto di vista degli strumenti l‟attività della classe è stata impostata essenzialmente attorno al<br />

libro di testo, per quel che riguarda lo studio della teoria e la progettazione delle esperienze di<br />

laboratorio. Eventuali integrazioni del testo con appunti sono sempre state segnalate agli studenti<br />

qualora richiesto. Per quel che riguarda la specifica attività di laboratorio, una particolare attenzione<br />

è stata dedicata alla familiarizzazione dello studente con tutte le tecniche necessarie per una<br />

gestione professionale dei supporti informatici, sia in termini di ambienti operativi che di linguaggi<br />

di programmazione e pacchetti applicativi.<br />

VERIFICHE<br />

L‟attività individuale degli studenti è stata monitorata, tipicamente con periodicità mensile, con<br />

verifiche del seguente tipo:<br />

risoluzione scritta di semplici problemi in cui sono analizzati semplici data base e/o si sono<br />

affrontate problematiche relative allo studio e alla implementazione di semplici database;<br />

colloqui orali (la cui periodicità è stata determinata dalle singole situazioni degli studenti);<br />

analisi del materiale prodotto sulla base delle esperienze condotte in laboratorio.<br />

VALUTAZIONE<br />

La linea guida è consistita nel verificare se lo studente avesse progressivamente acquisito una<br />

conoscenza bilanciata della materia sia dal punto di vista teorico che da quello attinente la<br />

progettazione in laboratorio. La valutazione delle conoscenze teoriche è avvenuta sulla base degli<br />

esiti delle prove scritte, nonché sulla base dei colloqui orali. Le capacità di analisi e di sviluppo<br />

sono state valutate sulla base dei risultati delle prove scritte e dell‟attività di laboratorio.<br />

Testo adottato: A. Lorenzi – E. Cavalli: Basi di Dati e Linguaggio SQL – Teoria - Ed. ATLAS<br />

Cittadella 14 Maggio 2012<br />

I RAPPRESENTANTI DI CLASSE I DOCENTI<br />

58


CLASSE VAst<br />

DISCIPLINA: CHIMICA E LABORATORIO<br />

SITUAZIONE DELLA CLASSE<br />

DOCENTI : Drogo Liborio e D‟Agostino Stefano<br />

Gli alunni della classe, nel corso dell‟anno scolastico, hanno espresso un interesse crescente per<br />

l‟attività didattica, manifestando disponibilità alle proposte didattiche. Il dialogo educativo si è<br />

svolto, pertanto, con interlocutori interessati e partecipi.<br />

Alcuni hanno maturato un metodo di studio autonomo ed apprezzabile per qualità e quantità. Non<br />

tutti, però, si sono adeguatamente impegnati in un approfondito e continuo studio individuale.<br />

Ci sono allievi che hanno raggiunto una preparazione sicuramente apprezzabile in termini sia di<br />

conoscenze sia di capacità logico - critiche, altri hanno espresso adeguate conoscenze teoriche e<br />

sufficiente abilità nell‟applicazione concreta, mentre alcuni si sono attestati su livelli di profitto non<br />

soddisfacente, a causa o di una fragilità culturale di base o di una certa superficialità di<br />

applicazione.<br />

Gli obiettivi disciplinari programmati all‟inizio dell‟anno scolastico, sono stati sufficientemente<br />

realizzati.<br />

Competenze/ abilità<br />

Al termine dell’anno scolastico la maggior parte degli alunni è in grado di:<br />

esprimersi con adeguata proprietà di linguaggio;<br />

applicare le conoscenze acquisite nella risoluzione di esercizi e problemi;<br />

analizzare e correlare le conoscenze e le informazioni.<br />

OBIETTIVI SPECIFICI DELLA DISCIPLINA<br />

COCONOSCENZE<br />

Conoscenze di chimica organica: ibridazione del carbonio e struttura e legami dei composti<br />

organici, alcani e cicloalcani, nomenclatura, proprietà, reazioni; effetto induttivo,<br />

mesomeria; alcheni. alchini, composti aromatici, alogenuri alchilici, alcoli, aldeidi, chetoni,<br />

ammine, acidi carbossilici: nomenclatura, proprietà, reazioni, sintesi;.<br />

riconoscere che il grandissimo numero di sostanze organiche è determinato dalla capacità di<br />

concatenarsi degli atomi di carbonio;<br />

comprendere perché il carbonio può dare una varietà di composti organici<br />

individuare le diverse possibilità di legame del carbonio<br />

comprendere il fenomeno della risonanza del benzene<br />

conoscere i composti organici secondo il gruppo funzionale<br />

conoscere i derivati più importanti del benzene<br />

spiegare il meccanismo di sostituzione elettrofila del benzene e dei suoi derivati<br />

conoscere le proprietà chimiche e fisiche dei gruppi funzionali<br />

COMPETENZE<br />

assegnare il nome IUPAC ad un idrocarburo data la sua formula<br />

scrivere la formula di struttura di un idrocarburo<br />

mettere in relazione la struttura e le proprietà fisiche e chimiche degli idrocarburi<br />

scrivere le reazioni chimiche degli idrocarburi<br />

analizzare il meccanismo delle reazioni chimiche degli idrocarburi<br />

59


scrivere la formula di struttura di un composto aromatico<br />

prevedere nelle reazioni di sostituzione elettrofila i prodotti che si ottengono<br />

scrivere una reazione di sostituzione elettrofila applicando il meccanismo di reazione<br />

scrivere le reazioni chimiche relative ai gruppi funzionali<br />

mettere in relazione la struttura di un gruppo funzionale con le proprietà fisiche e chimiche<br />

distinguere i meccanismi di sostituzione ed eliminazione nucleofila<br />

correlare la struttura funzionale e spaziale delle molecole con le proprietà fisiche e chimiche;<br />

CAPACITA’<br />

prevedere il comportamento delle sostanze organiche e in determinate condizioni di<br />

reazione, utilizzando modelli generali di reattività (meccanismi di reazione);<br />

studiare le reazioni chimiche applicando le conoscenze e le competenze degli aspetti cinetici<br />

ed energetici di una reazione;<br />

valutare parametri relativi allo stato gassoso dei composti organici sfruttando anche le leggi<br />

dei gas ideali;<br />

realizzare sintesi di semplici composti<br />

progettare percorsi di reazione al fine di ottenere i prodotti desiderati<br />

stabilire in funzione dei reagenti e delle condizioni di reazione i meccanismi attraverso I<br />

quali presumibilmente avverrà la reazione ed i prodotti che si otterranno<br />

operare in laboratorio utilizzando strumenti e tecniche appropriate<br />

correlare le nozioni scientifiche ai problemi dell‟inquinamento ambientale, identificare<br />

l‟influenza dell‟uso e dei processi produttivi delle sostanze chimiche sulla salute dell‟uomo.<br />

avere competenze sulle strategie d‟intervento per risolvere o ridurre i problemi<br />

dell‟ambiente<br />

CONTENUTI DISCIPLINARI (tempi in h)<br />

Gli idrocarburi alifatici.<br />

Gli alcani: ibridazione sp 3 , caratteristiche e proprietá chimico fisiche, nomenclatura IUPAC..<br />

Conformazione di alcani e cicloalcani. Il cicloesano. Le reazioni degli alcani: ossidazione,<br />

sostituzione, alogenazione. (5h)<br />

Alcheni ed alchini: ibridazione sp 2 ed sp, caratteristiche e proprietá chimico-fisiche, nomencaltura<br />

IUPAC. Isomeria cis-trans degli alcheni. Le reazioni degli alcheni: addizione elettrofila,<br />

meccanismo e regola di Markovnikov; ossidazione; addizioni radicaliche e polimerizzazione.<br />

Addizioni elettrofile degli alchini .Equazione di stato dei gas perfetti.<br />

Formula chimica di un composto dalla composizione %. (5h)<br />

Il benzene e i suoi derivati: caratteristiche, proprietá chimico-fisiche, nomenclatura IUPAC e<br />

tradizionale. La struttura, formule di risonanza. Reazioni dei composti aromatici: sostituzione<br />

elettrofila aromatica, meccanismo di reazione, effetto del sostituente: gruppi attivanti e gruppi<br />

disattivanti ed effetto di orientazione (10h)<br />

Conformeri e isomeri configurazionali, isomeria cis-trans ed enantiomeri. Chiralitá: configurazione,<br />

proprietá. I diastereoisomeri luce polarizzata e attività ottica<br />

Aspetti cinetici delle reazioni chimiche, equilibri chimici. (4h)<br />

Composti organici alogenati<br />

La sostituzione nucleofila: meccanismi SN2 e SN1; l‟eliminazione: meccanismi E2 ed E1,<br />

competizione tra sostituzione ed eliminazione. (3h)<br />

60


Alcoli , fenoli e tioli,<br />

Nomenclatura, il legame ad idrogeno, acidità e basicità, lo ione alcossido, disidratazione degli alcoli<br />

ad alcheni. (4h)<br />

Gli eteri, proprietà fisiche degli eteri, preparazione degli eteri.<br />

Aldeidi e chetoni, proprietà del gruppo carbonilico, metodi di preparazione, ossidazione e riduzione,<br />

addizione nucleofila, reazioni con alcoli e formazione di semiacetali e di semichetali. (1h)<br />

Acidi carbossilici, nomenclatura, metodi di preparazione, proprietà chimiche e fisiche,proprietà<br />

acide , derivati degli acidi carbossilici, esteri, alogenuri, anidridi ed ammidi, preparazione degli<br />

esteri, reazione di Fischer. (2h)<br />

Fonti di energia e ambiente (4h)<br />

Il petrolio (1h)<br />

La depurazione delle acque e compostaggio (2h)<br />

Argomenti che saranno trattati presumibilmente dopo il 15 maggio.<br />

Ammine, classificazione, proprietà fisiche e chimiche.(2h)<br />

Polimeri,classificazione, polimerizzazione per condensazione, polimerizzazione per addizione.(2h)<br />

ATTIVITA’ DI LABORATORIO<br />

Introduzione alla colorimetria.<br />

I principi della spettrofotometria; esercizi sulla preparazione di<br />

soluzioni per diluizione.<br />

Principi di spettrofotometria.<br />

Illustrazione dell'uso di uno spettrofotometro UV-VIS.<br />

Completamento della spettrofotometria fal file “analitica.<strong>pdf</strong>” in<br />

possesso di tutti gli studenti.<br />

Esercizi sulle soluzioni.<br />

Determinazione dello ione solfato con metodo turbidimetrico.<br />

Il rifrattometro ed i suoi usi; misurazioni con esso.<br />

Le tecniche cromatografiche, correzione di esercizi su soluzioni.<br />

La spettroscopia di asssorbimento atomico.<br />

Determinazione dell'acidità libera dell'olio di oliva.<br />

La cromatografia su colonna: caratteristiche , usi e preparazione.<br />

Metodologie (lezione frontale, gruppi di lavoro, attività di recupero etc.)<br />

I metodi sono stati adottati in maniera flessibile, secondo le esigenze di apprendimento. Pur avendo<br />

privilegiato la lezione di tipo frontale, non è mai mancato il coinvolgimento degli allievi, soprattutto<br />

nelle applicazioni.<br />

61


Le attività più frequenti sono state: lezione frontale, spiegazione, esercitazioni (in classe ),<br />

correzione in classe degli elaborati, esperienze e attività di laboratorio, lavori di gruppo.<br />

Dopo gli scrutini del primo quadrimestre è stata effettuata una pausa didattica ( 6 ore) per consentire<br />

agli studenti insufficienti di recuperare le lacune riscontrate nel corso della prima parte dell‟anno.<br />

MATERIALI E SUSSIDI DIDATTICI<br />

Libro di testo in adozione:<br />

CHIMICA ORGANICA, di H. Hart / L.E. Craine / D.J. Hart / C.M. Hadad, ed. ZANICHELLI.<br />

Mezzi e supporti multimediali.<br />

CONDIZIONI E TIPOLOGIE DI PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE PER LA<br />

VALUTAZIONE<br />

Sono state effettuate nel corso dell‟anno scolastico:<br />

o prove scritte valide per l‟orale e interrogazioni.<br />

o relazioni su esperienze di laboratorio<br />

o attività di ricerca con esposizione<br />

Per quanto riguarda la valutazione ci si è attenuti ai seguenti criteri:<br />

uso corretto del formalismo e del linguaggio;<br />

grado di conoscenza delle informazioni richieste;<br />

grado di approfondimento delle tematiche proposte;<br />

coerenza dell‟ordine espositivo e grafico;<br />

chiarezza, precisione, completezza delle motivazioni dei passaggi e del procedimento risolutivo;<br />

corrispondenza tra studio teorico e applicazione pratica;<br />

atteggiamento critico nella valutazione dei risultati ottenuti, capacità di segnalare e/o<br />

individuare eventuali errori;<br />

coerenza logica e competenza culturale;<br />

capacità di sintesi e di analisi;<br />

correttezza concettuale;<br />

correttezza formale.<br />

La valutazione delle prove orali è stata effettuata secondo la griglia di valutazione che segue<br />

Indicatori →<br />

Descrittori di<br />

livello (voto)<br />

<br />

Nullo<br />

o quasi nullo<br />

(1/3)<br />

Gravemente<br />

insufficiente<br />

(4)<br />

Conoscenze<br />

specifiche della<br />

disciplina.<br />

Acquisizioni rare<br />

frammentarie e<br />

senza<br />

connessioni.<br />

Parziale ed<br />

approssimativa.<br />

Applicazione: correttezza nei<br />

calcoli, nell’applicazione di tecniche<br />

e procedure. Correttezza e<br />

precisione nell’esecuzione delle<br />

rappresentazioni geometriche e dei<br />

grafici. Proprietà di linguaggio.<br />

Non è in grado di applicare le<br />

conoscenze anche solo in semplici<br />

situazioni di routine. Non è in grado<br />

di utilizzare il lessico specifico.<br />

È in grado di applicare i contenuti<br />

appresi ma commette gravi errori. Usa<br />

un lessico inesatto e impreciso.<br />

Capacità logiche: organizzazione ed<br />

utilizzazione di conoscenze e abilità per<br />

analizzare, scomporre, elaborare.<br />

Non è in grado di mettere in relazione realtà o<br />

dati diversi in modo autonomo.<br />

Incapacità di effettuare analisi anche se<br />

opportunamente guidate.<br />

Incapacità di sintetizzare le conoscenze<br />

acquisite.<br />

Difficoltà nell'operare collegamenti e nella<br />

organizzazione delle conoscenze.<br />

È in grado di effettuare analisi parziali e solo<br />

se guidato.<br />

È in grado di effettuare una sintesi parziale<br />

solo se guidato.<br />

62


Insuffic<br />

iente<br />

(5)<br />

Sufficie<br />

nte<br />

(6)<br />

Discreto/<br />

Buono<br />

(7/8)<br />

Ottimo<br />

(9/10)<br />

Incompleta e/o<br />

superficiale.<br />

Essenziale e<br />

descrittiva.<br />

Completa e<br />

precisa.<br />

Completa precisa<br />

organica<br />

approfondita.<br />

Cittadella 14/05/2012<br />

Commette lievi errori nella<br />

applicazione delle conoscenze.<br />

Incorre in qualche errore nell‟uso del<br />

lessico specifico.<br />

Sa applicare le conoscenze in<br />

situazioni semplici, senza errori. Usa<br />

il lessico specifico, anche se con<br />

qualche imprecisione<br />

Sa applicare le conoscenze in<br />

situazioni non di routine, ma<br />

commette imprecisioni. Usa<br />

correttamente la terminologia<br />

specifica.<br />

Sa applicare le conoscenze in<br />

situazioni anche complesse senza<br />

commettere errori. Usa correttamente<br />

un ampio lessico specifico.<br />

Se sollecitato e/o guidato è in grado di<br />

compiere deduzioni e stabilire collegamenti.<br />

È in grado di effettuare analisi parziali.<br />

È in grado di effettuare una sintesi parziale e<br />

imprecisa.<br />

È autonomo nelle deduzioni e nell‟operare<br />

semplici collegamenti. Sa effettuare analisi non<br />

approfondite.<br />

Sa sintetizzare le conoscenze ma deve essere<br />

guidato.<br />

Sa mettere in relazione realtà o dati diversi in<br />

modo autonomo.<br />

Sa effettuare analisi complete.<br />

Ha acquisito autonomia nella sintesi che però<br />

resta a volte incompleta.<br />

E‟ autonomo nella riorganizzazione logica e<br />

nella ricerca di collegamenti. Sa effettuare<br />

analisi complete e approfondite.<br />

Sa discriminare fra i dati, separando e<br />

cogliendo gli elementi fondamentali. Sa<br />

organizzare in modo autonomo e completo le<br />

conoscenze e le procedure acquisite.<br />

Docente I Rappresentanti<br />

63


RELAZIONE FINALE di EDUCAZIONE FISICA<br />

Prof.ssa: BATTISTON Paola Classe 5^ AST<br />

Libro di testo adottato: Applicare il movimento e Comprendere il movimento di P.L. Del Nista, J.<br />

Parker, A. Tasselli - Casa Editrice G. D‟Anna<br />

Ore di lezioni svolte: 54 su 66 previste dal piano di studi<br />

Gli obiettivi educativo-didattici prefissati hanno determinato un lavoro basato :<br />

sulla ricerca del condizionamento organico, inteso come ottimizzazione delle qualità fisiche;<br />

sull'affinamento delle competenze ed abilità motorie, intese come capacità di risolvere un<br />

problema motorio;<br />

sul consolidamento dell'abitudine di reciproca collaborazione e miglioramento dei rapporti<br />

interpersonali<br />

Obiettivi conseguiti:<br />

CONOSCENZE:<br />

L‟allievo/a:<br />

conosce le nozioni fondamentali del corpo umano (da un punto di vista anatomofisiologico)<br />

e i corretti modi di agire per mantenere la buona forma fisica;<br />

conosce il “motore umano” in relazione alle qualità fisiche e neuro-muscolari;<br />

conosce le principali modalità esecutive dell‟azione motoria (tecniche sportive ed<br />

espressive, regole basilari e gesti arbitrali degli sport affrontati);<br />

conosce in modo sufficiente la terminologia specifica.<br />

CAPACITÀ:<br />

L‟allievo/a:<br />

comprende, in forma essenziale, tecniche e regole relative alle attività sportive ed<br />

espressive, alla salute psicofisica, alla prevenzione degli infortuni;<br />

comprende ed applica in forma globale compiti – situazioni – tecniche motorie,<br />

espressive e sportive;<br />

teorizza partendo dall‟esperienza vissuta;<br />

memorizza, rielabora ed organizza le informazioni al fine di produrre semplici<br />

sequenze o progetti motori, sportivi, espressivi individuali e collettivi.<br />

COMPETENZE:<br />

L‟allievo/a:<br />

sa valutare e analizzare l‟azione eseguita e il suo esito (essere in grado di condurre una<br />

seduta di allenamento, organizzare un gruppo, arbitrare con codice giusto);<br />

sa adattarsi a situazioni motorie che cambiano (assumere ruoli diversi, anche in<br />

relazioni alle proprie attitudini e propensioni, affrontare situazioni di “competitività”);<br />

sa utilizzare gli apprendimenti motori (applicare principi fondamentali di tecniche<br />

individuali e di gesti sportivi, semplici schemi di attacco e di difesa nei giochi sportivi).<br />

64


Obiettivi programmati e non conseguiti<br />

Alcuni obiettivi sono stati conseguiti in modo parziale e/o superficiale a causa del numero<br />

ridotto di lezioni svolte nel II^ quadrimestre (viaggi d‟istruzione, vacanze, .....) per cui si sono<br />

operate delle scelte metodologico-didattiche considerando, soprattutto, che, per la maggior parte<br />

degli allievi, quest'anno scolastico costituisce l'ultima possibilità di approccio razionale e guidato<br />

all'attività motoria e sportiva.<br />

Metodi di insegnamento: analitico, globale o misto, secondo il tipo di attività svolta, dando spazio,<br />

ove possibile, alla creatività degli allievi con attività singole e di gruppo.<br />

Mezzi e strumenti di lavoro: Materiale disponibile nella palestra, libro di testo, integrazioni<br />

Spazi: Palestra, Pista di Atletica<br />

Strumenti di verifica: In rapporto ai singoli obiettivi classificati per tassonomizzazione, si è<br />

effettuata una valutazione iniziale, una intermedia, per verificare i progressi degli allievi e una<br />

valutazione finale in cui ogni allievo è stato valutato rispetto alle proprie capacità fisiche, pur<br />

dovendo conseguire un minimo livello di rendimento sufficiente. Le verifiche sono state eseguite<br />

periodicamente, al termine di ogni unità didattica, in relazione agli obiettivi prefissi e al tempo<br />

necessario per il loro raggiungimento, basate sia su una informazione diretta e informale, sia su<br />

una informazione oggettiva che ha valutato il rendimento (tests, prove pratiche e scritte).<br />

Le verifiche scritte sono state sottoposte con una delle modalità previste per la terza<br />

prova degli esami di stato (quesiti a scelta multipla).<br />

RISULTATI<br />

Il gruppo, nel corso dell'anno, ha mantenuto la fisionomia socio-dinamica iniziale: frequenza,<br />

interesse e partecipazione e capacità cognitivo-motivazionale sono stati discreti.<br />

La maggior parte degli allievi ha risposto in modo adeguato alle proposte di carattere<br />

psicomotorio, lavorando con discreto impegno raggiungendo, nel complesso, risultati più che<br />

discreti.<br />

CONTENUTI SVOLTI e TEMPI di REALIZZAZIONE<br />

Ore di lezioni svolte: 54<br />

OBIETTIVI<br />

C- GENERALI<br />

Potenziamento fisiologico<br />

Rielaborazione degli<br />

schemi motori<br />

OBIETTIVI SPECIFICI CONTENUTI<br />

Il corpo umano<br />

Movimento e Sport<br />

Miglioramento funzione cardiocircolatoria<br />

e respiratoria<br />

Miglioramento capacità prestazione<br />

muscolare<br />

Miglioramento capacità prestazione<br />

articolare<br />

Affinamento coordinazione generale<br />

Miglioramento delle funzioni<br />

neuromuscolari<br />

Sistema nervoso<br />

Sistema muscolare<br />

Meccanica del movimento<br />

Le qualità motorie di base: Forza,<br />

coordinazione, Velocità, equilibrio<br />

Attività ed esercitazioni a corpo libero<br />

Attività ed esercitazioni a corpo libero<br />

TEMPI e<br />

DATA<br />

I^ e II^<br />

quadrimestre<br />

Ottobre Novembre e<br />

Dicembre<br />

Gennaio - marzo<br />

Marzo - aprile<br />

65


Consolidamento del<br />

carattere, sviluppo della<br />

socialità e del senso civico<br />

Conoscenza e pratica delle<br />

attività sportive<br />

Informazioni<br />

fondamentali sulla tutela<br />

della salute<br />

Gestione ordinata e produttiva di un<br />

gruppo<br />

Conseguimento della consapevolezza<br />

dei propri mezzi<br />

Potenziamento delle capacità<br />

decisionali e di confronto<br />

Consolidamento dell‟abitudine di<br />

reciproca collaborazione e<br />

miglioramento dei rapporti<br />

interpersonali<br />

Possesso dei fondamentali di gioco dei<br />

giochi sportivi<br />

Possesso di alcuni gesti tecnici<br />

dell‟atletica leggera<br />

Elementi di primo soccorso<br />

(rianimazione artificiale: massaggio<br />

cardiaco e respirazione artificiale)<br />

Educazione alla salute<br />

Organizzare le conoscenze acquisite<br />

per realizzare progetti motori autonomi<br />

e finalizzati<br />

Attività inerenti ai giochi<br />

sportivi (pallavolo,<br />

unihockey, calcetto, pallacanestro,<br />

pallamano) e<br />

all‟atletica leggera<br />

Lezioni teoriche e esercitazioni<br />

con manichino<br />

I rappresentanti di classe L‟Insegnante<br />

I^ e II^<br />

quadrimestre<br />

Marzo Aprile e Maggio<br />

I^ e II^<br />

quadrimestre<br />

____________________________________________<br />

_________________________________<br />

____________________________________________ (Prof.ssa Battiston Paola)<br />

Cittadella, 14 maggio 2012<br />

66


Simulazioni di I prova<br />

67


ESAMI DI STATO<br />

CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO<br />

DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE<br />

22 maggio 2012: PROVA DI ITALIANO (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)<br />

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.<br />

TIPOLOGIA A – ANALISI DEL TESTO<br />

UMBERTO SABA, Mio padre è stato per me «l'assassino» da, Il Canzoniere, Torino, Einaudi, 2004.<br />

La poesia appartiene alla sezione del Canzoniere intitolata Autobiografia, in cui il poeta racconta la storia<br />

della propria infanzia per cercare di fare chiarezza sull'origine dei conflitti della sua anima.<br />

Mio padre è stato per me «l'assassino» 1 ,<br />

fino ai vent'anni che 2 l'ho conosciuto.<br />

Allora ho visto ch'egli era un bambino,<br />

e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto.<br />

Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,<br />

un sorriso, in miseria, dolce e astuto.<br />

Andò sempre pel mondo pellegrino 3 ;<br />

più d'una donna che l'ha amato e pasciuto 4 .<br />

Egli era gaio e leggero; mia madre<br />

tutti sentiva della vita i pesi.<br />

Di mano ei 5 gli 6 sfuggì come un pallone.<br />

«Non somigliare - ammoniva - a tuo padre»:<br />

ed io più tardi in me stesso lo intesi 7 :<br />

Eran due razze 8 in antica tenzone 9 .<br />

1. «l'assassino»: la parola, posta tra virgolette, è quella con cui la madre di Saba alludeva al marito che l'aveva abbandonata. 2. che:<br />

quando. 3. Andò ... pellegrino: andò sempre in giro per il mondo, incapace di fermarsi stabilmente in un luogo. 4. pasciuto: nutrito. 5.<br />

ei: egli. 6. gli: qui il pronome sta per "le", "a lei". 7. lo intesi: lo capii, lo sentii. 8. due razze: la madre di Saba era ebrea, a differenza<br />

del padre: qui il conflitto fra i genitori viene fatto risalire a una diversità etnica e religiosa, come se essi appartenessero a due mondi<br />

diversi e inconciliabili. 9. tenzone: contrasto, scontro.<br />

COMPRENSIONE<br />

1. Dopo aver svolto la parafrasi del componimento, riassumi brevemente il contenuto informativo delle strofe<br />

dedicate al padre, distinguendole da quelle in cui domina la figura materna.<br />

2. Il poeta in Storia e cronistoria del Canzoniere, scrivendo di sé in terza persona, afferma che questa poesia<br />

«condensa nei suoi quattordici versi tutta la storia famigliare e razziale di Saba». Quali aspetti e momenti<br />

fondamentali dell'esistenza del poeta sintetizza il componimento?<br />

ANALISI<br />

3. Svolgi l'analisi metrica, individuando il tipo di componimento, il numero di strofe e di versi, il tipo di verso<br />

impiegato, la presenza di rime.<br />

4. Le parole in rima ai versi 1 e 3 e ai versi 9 e 12 assumono una particolare importanza per il significato<br />

generale della poesia. Perché?<br />

5. Nella lirica, il poeta presenta inizialmente la figura paterna attraverso il duro giudizio della madre. Dopo<br />

averlo conosciuto direttamente all'età di vent'anni, l'uomo gli pare fisicamente e spiritualmente vicino. Quali<br />

aspetti della personalità paterna sono messi in evidenza? Il ritratto che ne emerge ti sembra condizionato<br />

dalla prospettiva materna?<br />

6. Al verso 4 il poeta fa riferimento a un dono ricevuto dal padre. Di quale dono si tratta? È un dono<br />

importante per il poeta?<br />

75


7. Quale idea suggerisce ed enfatizza il poeta con l'unico l'enjambement del testo, al verso 9, e, soprattutto,<br />

con l'iperbato che rende faticosa la lettura del verso 10? Quale funzione espressiva assumono le due figure<br />

retoriche, nel loro complesso?<br />

8. Illustra il senso della similitudine, al verso 11: «Di mano ei gli sfuggì come un pallone», tenendo conto che<br />

Saba in Storia e cronistoria del Canzoniere afferma che «"palloncino" sarebbe stata la parola esatta»,<br />

sacrificata per «una disgraziata necessità di rima». Quale caratteristica attribuisce questa immagine alla<br />

figura paterna? Quale atteggiamento della madre sottolinea?<br />

9. Spiega il significato dell'espressione «in me stesso lo intesi» (v. 13).<br />

10. Commenta il verso finale: come viene interpretato l'insanabile contrasto tra le due figure genitoriali?<br />

INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA E APPROFONDIMENTI<br />

11. In Storia e cronistoria del Canzoniere Saba afferma che la sezione Autobiografia della raccolta, costituita<br />

da una serie di episodi della sua vita «intensamente rivissuti e cantati», «doveva dargli, attraverso l'arte,<br />

l'assoluzione della sua tormentata esistenza». Commenta queste parole illustrando la poetica di Saba, in<br />

particolare in rapporto al nesso tra poesia e verità.<br />

TIPOLOGIA B: REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE<br />

Sviluppa l’argomento scelto in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo<br />

corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,<br />

argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue esperienze e conoscenze di studio. Dai al<br />

saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizza una destinazione editoriale(rivista specialistica, fascicolo<br />

scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni opportuno, organizza la<br />

trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la formula dell’articolo<br />

di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di esso il<br />

tuo “pezzo”.Dai all’articolo un titolo appropriato e indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione<br />

(quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro).Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze<br />

immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Non superare le quattro o cinque colonne di foglio<br />

protocollo.<br />

1. AMBITO ARTISTICO- LETTERARIO<br />

ARGOMENTO: Solitudine: dimensione nella vita dell'uomo di ogni tempo.<br />

DOCUMENTI<br />

Edvard Munch, Melancholie, 1981 Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia<br />

All'uomo intellettualmente dotato la solitudine offre due vantaggi: prima di tutto quello di essere con se<br />

stesso e, in secondo luogo, quello di non essere con altri (Arthur Schopenhauer)<br />

76


La solitudine è come una lente d'ingrandimento se sei solo e stai bene stai benissimo, se sei solo e stai male<br />

stai malissimo. (Giacomo Leopardi)<br />

PIERPAOLO PASOLINI - Senza di te tornavo<br />

Senza di te tornavo, come ebbro,<br />

non più capace d'esser solo, a sera<br />

quando le stanche nuvole dileguano<br />

nel buio incerto.<br />

Mille volte son stato così solo<br />

dacché son vivo, e mille uguali sere<br />

m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti<br />

le campagne, le nuvole.<br />

Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio<br />

della fatale sera. Ed ora, ebbro,<br />

torno senza di te, e al mio fianco<br />

c'è solo l'ombra.<br />

E mi sarai lontano mille volte,<br />

e poi, per sempre. Io non so frenare<br />

quest'angoscia che monta dentro al seno;<br />

essere solo.<br />

GIUSEPPE UNGARETTI - Solitudine<br />

Ma le mie urla<br />

feriscono<br />

come fulmini<br />

la campana fioca<br />

del cielo<br />

Sprofondano<br />

impaurite<br />

77


"Molte volte egli era stato solo: in alcuni casi anche da bambino, smarrito per la campagna, altre volte nella<br />

città notturna, nelle vie abitate dai delitti, e persino la notte prima, che aveva dormito per strada. Ma adesso<br />

era una cosa ben diversa, adesso ch'era finita l'eccitazione del viaggio, e i suoi nuovi colleghi erano già a<br />

dormire, e lui sedeva nella sua camera, alla luce della lampada, sul bordo del letto, triste e sperduto. Adesso<br />

sì capiva sul serio che cosa fosse solitudine (una camera non brutta, tutta tappezzata di legno, con un<br />

grande letto, un tavolo, un incomodo divano, un armadio). Tutti erano stati gentili con lui, alla mensa<br />

avevano aperto una bottiglia in suo onore, ma adesso di lui se ne infischiavano, l'avevano già<br />

completamente dimenticato (sopra il letto un crocefisso di legno, dall'altra parte una vecchia stampa con una<br />

lunga scritta di cui si leggono le prime parole: "Humanissimi Viri Francisci Angloisi virtutibus"). Nessuno per<br />

la durata dell'intera notte sarebbe entrato a salutarlo; nessuno in tutta la Fortezza pensava a lui e non solo<br />

nella Fortezza, probabilmente anche in tutto il mondo non c'era un'anima che pensasse a Drogo; ciascuno<br />

ha le proprie occupazioni, ciascuno basta appena a se stesso, persino la mamma, poteva darsi, persino lei<br />

in questo momento aveva in mente altre cose, di figlioli non c'era soltanto lui, a Giovanni aveva pensato tutto<br />

il giorno, adesso toccava un po' anche agli altri. Più che giusto, ammetteva Giovanni Drogo senza ombra di<br />

rimprovero, ma intanto egli era seduto sul bordo del letto, nella camera della Fortezza (incisa nel legno della<br />

parete, adesso notava, colorata con straordinaria pazienza, una sciabola in grandezza naturale, che poteva<br />

a prima vista sembrare anche vera, meticoloso lavoro di qualche ufficiale, chissà mai quanti anni addietro)<br />

era seduto dunque sul bordo del letto, la testa un po' piegata in avanti, la schiena curva, gli sguardi atoni e<br />

pesanti, e si sentiva solo come mai nella vita." (Dino Buzzati, Il deserto dei tartari)<br />

"I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei<br />

numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo più in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi<br />

e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero<br />

finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece,<br />

sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per<br />

qualche motivo non ne fossero capaci” [...] In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri<br />

primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano numeri gemelli: sono coppie di numeri<br />

primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli<br />

impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l'11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha pazienza<br />

di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi<br />

sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il<br />

presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino<br />

sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di<br />

contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati e stretti uno all'altro. Tra i matematici è<br />

convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se<br />

nessuno può dire dove, finché non li si scopre.<br />

Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per<br />

sfiorarsi davvero. A lei non l’aveva mai detto.”<br />

(Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi)<br />

Donnie Darko (film 2001, scritto e diretto da Richard Kelly)<br />

[Donnie ha appena riferito alla dottoressa Thurman le parole di Roberta Sparrow, "Ogni creatura sulla Terra<br />

quando muore è sola"]<br />

Dottoressa Thurman: E che cosa hai provato?<br />

Donnie: Ho pensato a Callie, il mio cane. È morto quando avevo otto anni. Si andò a rintanare sotto il<br />

portico.<br />

Dottoressa Thurman: Per morire.<br />

Donnie: Per essere solo...<br />

Dottoressa Thurman: Tu ti senti solo in questo momento?<br />

Donnie: Non lo so... O meglio, vorrei credere il contrario, ma non... Non ho mai avuto nessuna prova,<br />

quindi... Ho... ho anche smesso di discuterne, tanto se... se... se anche passassi tutta la vita a<br />

ragionare, studiare, valutare i pro e i contro, alla fine non avrei prove comunque, e allora tanto vale<br />

non discuterne più. Eh... è assurdo.<br />

Dottoressa Thurman: La ricerca di Dio è assurda?<br />

Donnie: Lo è, se ognuno muore da solo.<br />

Dottoressa Thurman: Questo ti spaventa?<br />

Donnie: Non voglio restare solo.


2. AMBITO: SOCIO- ECONOMICO<br />

ARGOMENTO: Tra macro e microeconomia<br />

<strong>Documento</strong> 1<br />

Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (The Limits to Growth), commissionato al MIT (Massachusetts Institute of<br />

Technology) dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972. Donella Meadows ne fu l’autrice principale. Il<br />

rapporto, basato sulla simulazione al computer, predice le conseguenze della continua crescita della<br />

popolazione sull’ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana. In estrema sintesi, le<br />

conclusioni del rapporto sono:<br />

1. Se l’attuale tasso di crescita della popolazione, dell’industrializzazione, dell’inquinamento, della<br />

produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo<br />

pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni. Il risultato più probabile<br />

sarà un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale.<br />

2. È possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed<br />

economica, sostenibile anche nel lontano futuro. Lo stato di equilibrio globale dovrebbe essere progettato in<br />

modo che le necessità di ciascuna persona sulla terra siano soddisfatte, e ciascuno abbia uguali opportunità<br />

di realizzare il proprio potenziale umano.<br />

Nel 1992 è stato pubblicato un primo aggiornamento del Rapporto, col titolo Beyond thè Limits (Oltre i limiti),<br />

nel quale si sosteneva che erano già stati superati i limiti della “capacità di carico” del pianeta.<br />

Un secondo aggiornamento, dal titolo Limits to Growth: The 30-Year Update è stato pubblicato il 1° giugno<br />

2004 dalla Chelsea Green Publishing Company. In questa versione, Donella Meadows, Jorgen Randers e<br />

Dennis Meadows hanno aggiornato e integrato la versione originale, spostando l’accento dall’esaurimento<br />

delle risorse alla degradazione dell’ambiente. Nel 2008 Graham Turner, del Commonwealth Scientific and<br />

Industriai Research Organisation (CSIRO) australiano, ha pubblicato una ricerca intitolata «Un paragone tra i<br />

limiti dello sviluppo e 30 anni di dati reali» in cui ha confrontato i dati degli ultimi 30 anni con le previsioni<br />

effettuate nel 1972, concludendo che i mutamenti nella produzione industriale e agricola, nella popolazione e<br />

nell’inquinamento effettivamente avvenuti sono coerenti con le previsioni del 1972 di un collasso economico<br />

nel XXI secolo.<br />

(da Wikipedia, s.v. Rapporto sui limiti dello sviluppo)<br />

<strong>Documento</strong> 2<br />

Lo statunitense Joseph Stiglitz (1943) è stato professore a Yale e alla Columbia University, tra il 1997 e il<br />

2000 vicepresidente senior della Banca Mondiale e nel 2001 ha ricevuto il premio Nobel per l'economia. Tra i<br />

suoi saggi più celebri La Globalizzazione e i suoi oppositori, 2001.<br />

C’era una volta la speranza che la globalizzazione avrebbe portato benefici per tutti, sia nei Paesi<br />

industriali avanzati, sia nel Terzo mondo. Oggi la faccia oscura della globalizzazione è sempre più evidente.<br />

[...] Abbiamo sotto gli occhi un sistema commerciale globale ingiusto, che ostacola lo sviluppo, e un sistema<br />

finanziario globale instabile, in cui i Paesi poveri si trovano ripetutamente oberati da un debito ingestibile. Il<br />

denaro dovrebbe affluire dai Paesi ricchi a quelli poveri, ma sempre più spesso va nella direzione opposta.<br />

L’aspetto più significativo della globalizzazione è la disparità tra promesse e realtà. [...] La teoria<br />

economica prevedeva che ci sarebbero stati individui penalizzati dalla globalizzazione, ma sosteneva anche<br />

che il numero dei beneficiati avrebbe compensato quello dei penalizzati. [...] Non è successo. [...]<br />

Molti degli insuccessi della globalizzazione ruotano intorno a un fatto molto semplice: la globalizzazione<br />

economica ha viaggiato a un ritmo superiore a quello della globalizzazione della politica e della mentalità.<br />

Siamo diventati più interdipendenti, e una maggiore interdipendenza crea la necessità di un’azione<br />

coordinata. Ma manca ancora il quadro istituzionale per poterlo fare in modo efficace e democratico.<br />

La globalizzazione può essere modificata; anzi, è evidente che sarà modificata. La domanda è: i<br />

cambiamenti ci saranno imposti come risultato di una crisi o prenderemo il controllo del processo di<br />

globalizzazione? Nel primo caso si rischia di scatenare una reazione ostile alla globalizzazione, oppure si<br />

rischia di fare interventi alla rinfusa che serviranno solo a preparare il terreno per altri problemi. Nel secondo<br />

caso, ci sarebbe la possibilità di ricostruire la globalizzazione mettendola in grado di esprimere appieno le<br />

sue potenzialità e di migliorare le condizioni di vita in tutto il mondo».<br />

(J. Stiglitz, Un mondo ricco con tanti poveri, trad. it. di F. Galimberti, in “Il Sole 24 Ore”, settembre<br />

2006, estratto da I. Stiglitz, Making Globalization Work, W. W. Norton & Penguin, 2006)<br />

<strong>Documento</strong> 3<br />

Stralci da un'intervista del 2009, pubblicata sul quotidiano francese "Le Monde" all'indomani della grande<br />

crisi economica negli Stati Uniti: intervistato è l'economista e filosofo indiano Amartya Sen (1933), premio<br />

Nobel per l'economia nel 1998, il quale ha posto al centro della propria riflessione l'idea dei "confini della<br />

79


libertà economica" in polemica contro un liberismo incontrollato dallo Stato. Inoltre egli afferma che i<br />

parametri per la valutazione di un'economia non devono riguardare solo l'aumento della ricchezza, ma anche<br />

la felicità e la qualità della vita.<br />

La crisi economica è l’occasione per rivedere i nostri modelli di sviluppo?<br />

«Offre certamente l’opportunità di farlo. [...]».<br />

È solo un problema di regolamentazione, o bisogna ripensare in senso più ampio le nozioni di progresso e di<br />

benessere?<br />

«Sì, bisogna ripensarle. Benessere e regolamentazione sono questioni collegate. Se si crede che il mercato<br />

non abbia bisogno di controllo, perché la gente farà automaticamente le scelte giuste, non ci si pone<br />

neppure il problema. Se invece ci si preoccupa del benessere e della libertà, bisogna organizzare l’economia<br />

in modo tale che queste due cose siano realmente possibili. Allora le domande sono: quali regolamentazioni<br />

vogliamo? Fino a quale punto? Ecco le questioni importanti che devono essere discusse collettivamente».<br />

Bisogna elaborare altri indicatori della crescita economica, a parte il prodotto interno lordo?<br />

«È assolutamente necessario. L’indicatore del PIL è molto limitato. Utilizzato da solo, è un disastro. Gli indici<br />

della produzione o del commercio non dicono granché sulla libertà e sul benessere, che dipendono<br />

dall’organizzazione della società. Né l’economia di mercato né la società sono processi che si autoregolano.<br />

Hanno bisogno dell’intervento razionale dell’essere umano. La democrazia è fatta per questo: per discutere<br />

del mondo che vogliamo, ivi compresi i termini di regolazione dei sistemi della sanità, dell’istruzione, delle<br />

tutele contro la disoccupazione... Il ruolo degli indicatori è di aiutare a portare il dibattito su questi temi<br />

nell’arena pubblica. È necessario per le decisioni democratiche».<br />

L’indice di sviluppo umano IDH può essere uno dei nuovi indicatori?<br />

«L’IDH è stato concepito per i Paesi in via di sviluppo. Permette raffronti fra la Cina, l’india, Cuba..., ma dà<br />

anche risultati interessanti riguardo agli Stati Uniti, e in genere per quei Paesi che non hanno assicurazione<br />

sanitaria universale e che sono contrassegnati da grandi disuguaglianze sociali. Ma abbiamo bisogno anche<br />

di altri indicatori per l’Europa e l’America del Nord, pur sapendo che non saranno mai indicatori perfetti».<br />

(G. Allix, L. Caramel, A. Sen, Non si vive di solo Pil. Benessere e progresso devono essere ripensati. Senza regole<br />

non è possibile realizzarli, intervista in “Le Monde”, tradotta e pubblicata in “La Stampa”, 10 giugno 2009)<br />

<strong>Documento</strong> 4<br />

Il microcredito (Grameencredit, letteralmente "credito del villaggio") è un sistema di piccoli crediti destinati a<br />

imprenditori (spesso donne) troppo poveri per ottenerli dai circuiti bancari tradizionali. A idearlo e realizzarlo<br />

è stato Muhammad Yunus (nato nel 1940), autore dell'articolo di cui si propone il seguente stralcio,<br />

bengalese, fondatore anche della Grameen Bank, che effettua prestiti basandosi non sulla solvibilità ma<br />

sulla fiducia (e il 98% viene rimborsato). Il suo esempio è oggi seguito in tutti i Paesi del mondo. Nel 2006<br />

Yunus e la Grameen Bank hanno ricevuto il premio Nobel per la pace.<br />

La caratteristica generale del Grameencredit è la promozione del credito come diritto umano. La sua<br />

missione è aiutare le famiglie povere nel loro tentativo di superare la povertà. È pensato per i poveri, e in<br />

particolare per le donne.<br />

Il tratto distintivo del Grameencredit è dato dal fatto di non basarsi su alcuna garanzia collaterale, e<br />

nessun contratto a valore legale. Si basa sulla «fiducia» anziché su procedure legali.<br />

Viene offerto per la creazione di lavoro autonomo, di attività che generino reddito o diano un tetto ai<br />

poveri, e non a fini consumistici. È nato come sfida al sistema bancario tradizionale, in cui le banche rifiutano<br />

i poveri, considerati «non meritevoli di ricevere prestiti». Ne consegue che il Grameencredit rifiuta i metodi<br />

fondamentali del sistema bancario tradizionale e crea metodi propri: offre un servizio a domicilio, basandosi<br />

sul principio che le persone non dovrebbero andare dalla banca, ma la banca dalle persone.<br />

Per ottenere un prestito, occorre che il richiedente si unisca ad un gruppo di richiedenti. I prestiti possono<br />

essere concessi in sequenza continua. Il richiedente che ha ripagato un prestito precedente può richiederne<br />

di nuovi. Tutti i prestiti devono essere ripagati a rate (settimanali o bisettimanali). È possibile ricevere<br />

simultaneamente più di un prestito. I prestiti sono accompagnati da programmi obbligatori, o volontari, di<br />

risparmio.<br />

I prestiti in genere vengono concessi attraverso organizzazioni non profit o istituzioni nelle quali i<br />

richiedenti hanno una partecipazione maggioritaria. [...]<br />

Per sviluppare la sua agenda sociale il Grameencredit intraprende un processo di intense discussioni tra i<br />

richiedenti, li incoraggia a prendere le decisioni comuni con serietà e ad implementarle. Dà particolare enfasi<br />

alla formazione del capitale umano ed è interessato alla protezione ambientale. Segue l’educazione dei<br />

bambini, fornisce borse di studio e concede prestiti agli studenti. Per ottenere la creazione di capitale<br />

umano, si sforza di diffondere la tecnologia, come i telefoni cellulari e l’energia solare, e promuove l’energia<br />

meccanica come alternativa al lavoro manuale.<br />

(M. Yunus, Il nostro sistema di prestito: un patto fondato sulla fiducia,<br />

80


trad. it. di M. Porta, in “la Repubblica”, 14 ottobre 2006)<br />

<strong>Documento</strong> 5<br />

L’aspirazione alla frugalità, a una vita fondata su valori essenziali, non è affatto estranea all’identità culturale<br />

degli Stati Uniti. Consumismo e austerità si sono contesi l’anima dell’America fin dalla sua nascita. Oggi il<br />

consumismo è in ritirata sotto la pressione dello stato di necessità. Gli squilibri provocati da anni di<br />

indebitamento facile hanno innescato dei contro-aggiustamenti rapidi. In poco tempo la massa delle famiglie<br />

americane, facendo di necessità virtù, ha riscoperto una parola che sembrava dimenticata: risparmio. [... La<br />

parsimonia] è una strada obbligata per rimediare agli eccessi del passato. E questo rinsavimento collettivo è<br />

agevolato dai mass media, dall’industria della comunicazione, che sfornano nuove ideologie e nuovi trend<br />

per accompagnare l’evoluzione dei comportamenti.<br />

(F. Rampini, Le dieci cose che non saranno più le stesse. Tutto<br />

quello che la crisi sta cambiando, A. Mondadori, Milano 2009)<br />

<strong>Documento</strong> 6<br />

(Michelle Obama lavora nell’orto della Casa Bianca con alcuni bambini)<br />

<strong>Documento</strong> 7<br />

Il low-cost non è solo un fenomeno economico imponente. È la parte più visibile del grande<br />

cambiamento sociale e culturale in corso in tutto il mondo occidentale.<br />

Quando si sente la parola low-cost, il pensiero corre spontaneamente ai mobili Ikea, ai voli Ryanair e<br />

alle auto Dacia. Ma questi prodotti a prezzo contenuto sono solo la parte più visibile di un new deal che sta<br />

cambiando l’economia e la società occidentale e che corre su due binari paralleli: la neosobrietà e la nuova<br />

economia low-cost. [...] Riscoprire il giusto valore delle cose. È la cifra migliore di questo new deal [...].<br />

Giusto valore delle cose significa, certo, cercare il prezzo ottimale approfittando delle occasioni. Ma anche,<br />

se si vuole, continuare a usare lo stesso paio di scarpe per vent’anni o più, se sono ancora belle e ci siamo<br />

affezionati. [...] Riscoprire il giusto valore delle cose significa anche aborrire lo spreco, evitare gli acquisti<br />

inutili, e le cose che poi buttiamo. [...]<br />

A livello italiano, i numeri complessivi sull’andamento del settore sono stati raccolti dall’associazione<br />

Assolowcost [...]. Esposti di seguito sono davvero impressionanti. Nel 2009 il valore del low-cost di qualità in<br />

Italia si attesta a 67,729 miliardi di euro, pari al 4,45 per cento del totale del PIL, con un incremento sul 2008<br />

che è quantificabile - a parità di operatori - intorno al 12 per cento. Per il 2010 è previsto un ulteriore<br />

aumento di fatturato tra il 6 per cento e l'8 per cento. notevole anche l'impatto occupazionale, quantificabile<br />

tra i 700 e gli 800 mila addetti.<br />

(F. Astone, R. Lacala, Italia low cost, Aliberti editore, Reggio Emilia 2011)<br />

3. AMBITO: STORICO- POLITICO<br />

ARGOMENTO: II mondo dopo l’11 settembre<br />

I fatti<br />

L’11 settembre 2001, due aerei di linea dirottati da attentatori suicidi hanno colpito e fatto crollare le Twin<br />

Towers (Torri gemelle) di New York. A Washington, un terzo aereo di linea dirottato da kamikaze si è<br />

abbattuto sul Pentagono, provocando l’incendio di un’ala dell’edificio. Un quarto aereo di linea dirottato si è<br />

schiantato in Pennsylvania senza raggiungere l’obiettivo. In poche ore sono morte complessivamente più di<br />

tremila persone. Questa offensiva terroristica senza precedenti è stata rivendicata da “al Qaeda”, la rete<br />

81


fondamentalista islamica di Osama bin Laden, protetta dai talebani in Afghanistan. In ottobre, lettere<br />

contenenti antrace hanno provocato alcune vittime aumentando negli Usa la psicosi dell’attacco terrorista.<br />

Gli Usa hanno risposto varando l’operazione Enduring Freedom (“libertà duratura”), iniziata con operazioni<br />

militari in Afghanistan e proseguita con l’occupazione dell’Iraq e la cattura di Saddam Hussein.<br />

Perché le Torri gemelle<br />

Le Twin Towers erano la sede del World Trade Center e il simbolo della potenza economica degli Stati Uniti<br />

e dell’Occidente. Si stagliavano al di sopra dei grattacieli di Manhattan con la loro copertura di vetro e<br />

d’acciaio, per 110 piani con un’altezza superiore ai 400 metri. Erano state inaugurate nel 1974 e figuravano<br />

tra le realizzazioni architettoniche più alte e più ardite del mondo. Ospitavano uffici, ristoranti, negozi. Si<br />

calcola che circa 30.000 persone, tra addetti e visitatori, frequentassero ogni giorno il World Trade Center. Il<br />

limitato numero di vittime si deve al fatto che gli attentati sono avvenuti nelle prime ore del mattino, quando<br />

le attività del centro amministrativo-commerciale erano appena cominciate.<br />

Lo spazio lasciato dalle Torri rase al suolo è stato chiamato Ground zero.<br />

Cinque opinioni a confronto<br />

Jacques Chirac: colpita la speranza<br />

«È stata colpita al cuore la visione utopistica di un nuovo millennio di pace. C’era chi pensava che ci fossimo<br />

lasciati alle spalle il secolo delle guerre mondiali con i suoi milioni di morti, la Shoah, i gulag e i tanti<br />

massacri. Nonostante i conflitti che continuavano a insanguinare il nostro pianeta, il secolo nascente era<br />

accolto con speranza e fiducia. Speranza in un mondo libero e pacificato, dopo la caduta del muro di Berlino<br />

e la fine della guerra fredda; in un mondo migliore, in cui i progressi della scienza, i benefici dell’istruzione, la<br />

rapidità delle comunicazioni avrebbero portato più prosperità, più giustizia, più felicità. Fiducia nei progressi<br />

della democrazia e nell’affermazione della solidarietà. La tragedia di New York sta facendo vacillare questa<br />

speranza.»<br />

(J. Chirac, dal discorso alla Conferenza generale dell’Unesco)<br />

Igor Man: le vittime sono soprattutto nell'Islam<br />

«L'opinione pubblica occidentale ignora pressoché tutto dell’Islam e del mondo arabo. Va detto che non tutti<br />

gli islamici sono arabi. Un miliardo e passa di islamici, o musulmani, è composto da indoeuropei, asiatici,<br />

sudamericani ecc. Gli arabi sono una minoranza.<br />

Occorre aggiungere che il terrorismo islamico ha colpito e continua a colpire soprattutto gli islamici. Certo,<br />

l’attentato alle Torri gemelle di New York ha colpito il simbolo dell’efficienza americana in particolare,<br />

occidentale in generale, ma va ricordato che le ventimila persone sgozzate e comunque uccise in Algeria<br />

sono vittime dei folli di Allah, vale a dire i terroristi della Già, mostruosa galassia di fanatici assassini.»<br />

(I. Man, da un articolo su "La Stampa)<br />

Oriana Fallaci: trattare con loro è impossibile<br />

«A me dà fastidio perfino parlare di due culture: metterle sullo stesso piano. Perché dietro la nostra civiltà c’è<br />

Omero, c’è Socrate, c’è Platone, c’è Aristotele, c’è Fidia. C’è l’antica Grecia col suo Partenone e la sua<br />

scoperta della democrazia. C’è l’antica Roma con la sua grandezza, le sue leggi, la sua architettura, i suoi<br />

palazzi, i suoi anfiteatri, i suoi acquedotti, i suoi ponti, le sue strade. C’è un rivoluzionario, quel Cristo morto<br />

in croce, che ci ha insegnato il concetto dell’amore e della giustizia. C’è il Rinascimento. C’è Leonardo da<br />

Vinci, c’è Michelangelo, c'è Raffaello, c'è la musica di Bach e di Mozart e di Beethoven. Infine c'è la scienza.<br />

Dietro all’altra cultura cosa c’è? Boh! Cerca cerca, io non ci trovo che Maometto col suo Corano. E allora<br />

vediamo i pregi di questo Corano.<br />

Dacché i figli di Allah hanno semidistrutto New York, gli esperti dell’Islam non fanno che cantarmi le lodi di<br />

Maometto: spiegarmi che il Corano predica la pace e la fratellanza e la giustizia. Ma allora come la mettiamo<br />

con la storia dell’Occhio-per-Occhio-Dente-per-Dente? Come la mettiamo con la faccenda dello chador, anzi<br />

del burqa che copre il volto delle musulmane, sicché per dare una sbirciata al prossimo quelle infelici devon<br />

guardare attraverso una fitta rete posta all’altezza degli occhi? Come la mettiamo con la poligamia e col<br />

principio che le donne debban contare meno dei cammelli, che non debbano andare a scuola, non debbano<br />

andare dal dottore, non debbano farsi fotografare eccetera? Come la mettiamo col veto degli alcolici e la<br />

pena di morte per chi li beve? Anche questo sta nel Corano. E non mi sembra mica tanto giusto, tanto<br />

fraterno, tanto pacifico.<br />

Ecco dunque la mia risposta alla domanda sul Contrasto-delle-Due-Culture. Al mondo c’è posto per tutti. A<br />

casa propria tutti fanno quel che gli pare. Ma se pretendono d’imporre le stesse cose a me, a casa mia...<br />

Osama bin Laden afferma che l’intero pianeta deve diventare musulmano, che con le buone o le cattive lui ci<br />

convertirà, che a tal scopo ci massacra e continuerà a massacrarci. E questo non può piacerci. Deve<br />

metterci addosso una gran voglia di rovesciar le carte, di ammarare lui.<br />

82


La Crociata è in atto da tempo, sostenuta da una fede e da una perfidia paragonabile a quelle di<br />

Torquemada e dell’inquisizione. Trattare con loro è impossibile. Ragionarci, impensabile. Trattarli con<br />

indulgenza o tolleranza, un suicidio. E chi crede il contrario è un illuso.»<br />

(O. Fallaci, da un articolo su “Il Corriere della Sera”)<br />

Tahar Ben Jelloun: non è una guerra di religione<br />

«Nessuno è obbligato ad amare il prossimo, né la cultura o la civiltà vicine. Ma il rispetto è d’obbligo. E di<br />

questo Oriana Fallaci non tiene conto.<br />

Perché questa crisi di nervi. La tragedia dell’11 settembre ci ha tutti traumatizzato. Ma da qui a una cecità<br />

incapace di leggere la storia in modo obiettivo, vi è una volontà di mistificazione dettata da un odio troppo<br />

esagerato per essere normale. La Fallaci alimenta la campagna d’odio che imperversa contro il mondo<br />

arabo e musulmano. Per gli attentati che hanno colpito l’America, non si deve parlare né di “guerra di<br />

religione” né di “scontro tra civiltà”, bensì di delinquenza e di politica.<br />

I mandanti dei crimini dell’11 settembre, al pari degli esecutori che hanno offerto la loro vita, non sono<br />

portatori di alcuna civiltà. Sono soltanto dei barbari che uccidono e infangano tutto ciò che toccano.<br />

Confonderli con le loro origini etniche e religiose, significa fare del razzismo. Non hanno infatti perpetrato<br />

questo massacro perché sono arabi e musulmani. E non sono arabi e musulmani perché hanno compiuto<br />

questa strage.<br />

I problemi politici che affliggono un mondo ancor giovane come quello arabo, la mancanza di libertà e di<br />

democrazia nella maggior parte degli stati che lo compongono, le disuguaglianze sociali, le ingiustizie che<br />

subisce all’interno come all’esterno non possono trovare ima spiegazione così semplicistica e stupida come<br />

quella che imputa all’Islam tutti i mah di cui soffre il nostro pianeta.<br />

(T. Ben Jelloun, da un articolo su “L’Espresso”)<br />

Gunter Grass: un'esplosione di odio verso il ricco Nord del mondo<br />

D. Signor Grass, dopo i fatti dell’11 settembre si parla di scontro tra civiltà moderna e Medioevo. È<br />

d’accordo?<br />

«Non posso essere d’accordo. È un vizio dell’Occidente e del ricco Nord del mondo il farsi misura di tutte le<br />

cose.»<br />

D. Non le sembra che la soluzione militare contro bin Laden e contro chi lo appoggia sia inevitabile?<br />

«La guerra non ha mai risolto i problemi. Il terrorismo sopravviverà anche alla cattura di bin Laden. La<br />

soluzione non può essere solo militare. L’orrendo crimine degli attentati ci deve spingere a riflettere sulle<br />

cause del terrorismo. Tanti intellettuali si chiedono perché ci sia tanto odio contro l’America. Hanno ragione,<br />

bisogna porsi il problema. Qui da noi si fa presto a tacciare di antiamericanismo le voci critiche verso<br />

l’amministrazione americana.»<br />

D. Per lei cosa è cambiato dopo l’11 settembre?<br />

«È morta la società basata sul divertimento nel ricco Occidente. Quegli orribili attentati hanno voluto essere<br />

anche un’esplosione di odio verso il ricco Nord del mondo, verso la nostra società fredda e indifferente ai<br />

problemi del mondo povero. Meglio sarebbe spendere i soldi necessari a un intervento militare in aiuti<br />

umanitari alla gente povera del Medio Oriente. In tal modo, si farebbe qualche cosa contro le cause profonde<br />

del terrorismo.»<br />

D. Cosa intende per cause profonde del terrorismo?<br />

«Da tempo l’Onu ha lanciato un serio monito contro il divario Nord- Sud. Si è detto che “anche la fame è un<br />

atto di guerra”, ammonendo i governi a fare qualcosa per ridurre il divario tra aree ricche e regioni<br />

sottosviluppate del pianeta. Quel monito non è mai stato tradotto in pratica.»<br />

D. Non è difficile pensare agli aiuti dopo le migliaia di morti del World Trade Center?<br />

«Provo profonda solidarietà e compassione per l’America. Ma a lungo il mondo ricco è restato indifferente di<br />

fronte ai 250 mila musulmani bosniaci massacrati da serbi e croati (guerra in Jugoslavia), o alle 800 mila<br />

vittime dei massacri in Rwanda (1994). Sembra a volte che i morti del “nostro” mondo ricco valgano dieci o<br />

cento volte di più delle tragedie del Terzo mondo.»<br />

(Intervista allo scrittore tedesco Gunter Grass su "la Repubblica)<br />

4. AMBITO TECNICO- SCIENTIFICO<br />

ARGOMENTO: I "nativi digitali"<br />

<strong>Documento</strong> 1<br />

È sorprendente per me come, nel trambusto e nel dibattito sul declino della formazione degli Stati Uniti, spesso<br />

ignoriamo la più rilevante delle sue cause. I nostri studenti sono cambiati radicalmente. Gli studenti di oggi non sono più i<br />

soggetti per i quali il nostro sistema educativo è stato progettato e sviluppato.<br />

83


Gli studenti di oggi non hanno subìto, cioè, una trasformazione incrementale come è successo in passato nel succedersi<br />

delle generazioni. [ ... ] Si è manifestata una discontinuità radicale. […]<br />

I bambini e anche gli studenti del college oggi rappresentano la prima generazione che è cresciuta all'interno di questo<br />

nuovo paradigma tecnologico. Hanno trascorso tutta la loro vita circondati da e utilizzando computer, videogiochi, lettori<br />

di musica digitali, video camere, telefoni cellulari, giocattoli e tutti gli altri gadget e strumenti che sono stati creati dalla<br />

rivoluzione digitale. Hanno trascorso meno di 5000 ore della loro vita a leggere, ma oltre 10000 ore davanti ai<br />

videogiochi (per non parlare delle 20 000 ore passate a guardare la TV). [...]<br />

La denominazione più efficace che ho coniato per loro è digital natives. I nostri studenti sono oggi tutti "madrelingua" e<br />

parlano il linguaggio digitale dei computer, dei videogiochi e di Internet.<br />

(M. Prensky, Digital Natives, Digital Immigrants, in "On the Horizon", 2001, vol. IX, n. 5)<br />

<strong>Documento</strong> 2<br />

1960 IBM 7000 è il primo computer su base di transistor.<br />

Avvio delle ricerche di ARPA, progetto del Ministero della Difesa degli Stati Uniti.<br />

1967 Prima conferenza internazionale sulla rete ARPANET.<br />

1971 Ray Tomlinson mette a punto un nuovo mezzo di comunicazione: la posta elettronica.<br />

1972 Nasce Xerox Alto, il primo computer dotato di un display bitmap a finestre con capacità di sovrapposizione,<br />

connesso alla prima stampante laser e collegato alla prima rete Ethernet in Local Area Network (LAN).<br />

Nascita dell'lnterNetworking Working Group, organismo incaricato della gestione di Internet.<br />

1976 Steve Wozniak e Steve Jobs creano l'Apple I.<br />

Paul Allen e Bill Gates danno vita a Microsoft.<br />

1977 Nasce Apple Il, il primo computer per il quale viene usata l'espressione personal computer e il primo modello di<br />

successo prodotto su scala industriale.<br />

1980 Tim Berners-Lee mette a punto un sistema di navigazione ipertestuale e sviluppa un software battezzato<br />

Enquire che permette di navigare.<br />

1981 Nasce Xerox Star, il primo computer sul mercato dotato di interfaccia grafica utente a icone, con<br />

mouse, le cui soluzioni ispireranno tutto il futuro mondo dell'informatica.<br />

1982 Microsoft introduce l'uso del mouse nel proprio software e commercia lizza Microsoft Windows, capace di<br />

gestire finestre che consentono all'utente di vedere simultaneamente più programmi non correlati tra loro.<br />

Definizione del protocollo TCP/IP e della parola Internet.<br />

1984 Apple produce Macintosh dotato di serie di interfaccia grafica e di mouse, elegante nel design e facile<br />

nell'approccio, ottenendo un successo di mercato senza precedenti. L'interfaccia grafica usa per la prima volta<br />

metafore facili da comprendere (cestino, scrivania, finestre, appunti ecc.) aprendo l'uso del computer anche a<br />

persone con limitate conoscenze informatiche.<br />

1985 Microsoft sviluppa l'interfaccia grafica Windows, introducendo aspetti tipici del Macintosh nei computer DOS<br />

compatibili. È rilasciata la versione 1.0 di Microsoft Windows. Steve Jobs fonda la NeXT Computer.<br />

1987 È rilasciata la versione 2.0 di Microsoft Windows. Da allora a oggi quasi ogni anno esce una nuova versione di<br />

Microsoft Windows.<br />

1990 Tim Berners-Lee mette a punto il protocollo HTIP (Hyper Text Tranfer Protocol), il linguaggio HTML (Hyper Text<br />

Markup Language) e l'URL (Uniform Resource Locator), sequenza di caratteri che identifica l'indirizzo di una<br />

risorsa in Internet e che permette di navigare con l'aiuto di legami ipertestuali, attraverso le reti. È nato il World<br />

Wide Web.<br />

1994 Jim Clark e Marc Andreessen fondano la Netscape Communications. Esce il primo browser della Netscape ed è<br />

subito boom per i navigatori del web.<br />

1995 Microsoft commercializza Windows 95 che include il browser Internet Explorer che supporta funzioni<br />

multimediali avanzate e capacità di grafica 3D.<br />

1996 Microsoft annuncia Windows CE, la versione per portatili del noto sistema operativo.<br />

1998 Apple introduce gli iMac, computer ali in one molto semplici da usare e con un design decisamente<br />

rivoluzionario.<br />

2000 Microsoft distribuisce Windows 2000 in quattro edizioni diverse.<br />

2001 Microsoft rilascia Windows XP. Apple lancia il primo iPod, lettore digitale di musica, e il software iTunes.<br />

2002 Viene annunciato un supercomputer vettoriale ad architettura NUMA da 52,4 teraflops: il Cray X1, prodotto da<br />

Cray Inc.<br />

2003 Microsoft rilascia Windows Server 2003, un aggiornamento del sistema operativo per server che incorpora e<br />

migliora molte delle caratteristiche di Windows XP.<br />

2005 Cray Inc. rilascia la versione X1E di Cray.<br />

2007 Microsoft rilascia Windows Vista. Apple lancia il primo iPhone.<br />

2009 Esce Windows 7, successore di Windows Vista.<br />

Gli utenti di Internet sono circa 1 miliardo in tutto il mondo.<br />

2010 Apple lancia il tablet iPad.<br />

84


<strong>Documento</strong> 3<br />

Tabella: Famiglie per beni tecnologici posseduti e tipologia familiare. Anni 2008 e 2009 (per 100 famiglie con<br />

le stesse caratteristiche).<br />

<strong>Documento</strong> 4<br />

Il termine Homo Zappiens identifica una generazione che ha avuto nel mouse, nel PC e nello schermo una finestra di<br />

accesso al mondo. Questa generazione, i nativi digitali di Prensky, mostra comportamenti di apprendimento e<br />

comunicazione differenti dalle generazioni precedenti; in particolare, apprendere attraverso schermi, icone, suoni, giochi,<br />

“navigazioni” virtuali e in costante contatto telematico con il gruppo dei pari significa sviluppare comportamenti di<br />

apprendimento non lineari come quelli alfabetici e gutenberghiani.<br />

(W. Veen, B. Vrakking, Homo Zappiens. Crescere nell'età digitale, trad. it. di L. Schettino, Edizioni Idea, Roma 2010)<br />

<strong>Documento</strong> 5<br />

La campanella suona, gli studenti si siedono e, joypad della PS3 alla mano, iniziano una sfida a Little Big<br />

Planet. Siamo alla Quest to Learn di New York, una scuola superiore (per ora di primo, in futuro anche di secondo grado)<br />

dove al posto dei libri di testo si usano i videogame, Alcuni sono disegnati ad hoc, talvolta dagli studenti stessi, altri sono<br />

normali videogiochi sfruttati in maniera particolare. […]<br />

L'idea di fondo è che i videogiochi immergono gli studenti in problemi complessi, risolvendo i quali non solo si<br />

acquisiscono le conoscenze base, ma anche abilità trasversali. Per esempio quella di pensare in maniera innovativa,<br />

cooperare, prevedere i possibili sviluppi di una situazione.<br />

In Being, Space and Place, per dirne una, gli studenti devono impersonare un soldato spartano che deve valutare le<br />

forze ateniesi e stabilire una strategia d'azione. Nel farlo, secondo le aspettative dell'insegnante, dovrebbero imparare<br />

storia, geografia e politica pubblica. In The Way of Things Work, invece, diventando ingegneri incaricati di costruire una<br />

piramide, dovrebbero acquisire competenze di matematica, geografia e storia delle religioni.<br />

I videogiochi avrebbero anche un altro pregio: coinvolgono e mantengono gli studenti concentrati sulle lezioni<br />

per ore. Ai videogame si aggiungono anche altri strumenti di apprendimento, per esempio Being Me, un social network<br />

chiuso, o lo SmalLab, uno spazio fisico dove, grazie a videocamere motion capture e proiettori digitali, si creano scenari<br />

con cui interagire.<br />

Gli studenti alla fine dell'anno devono superare gli stessi test dei loro coetanei delle altre scuole. Con una sola<br />

differenza: al posto del voto, in pagella, c'è il livello raggiunto.<br />

(C. Visco, A New York, addio ai libri: si studia sui videogame, in "Il Venerdì di Repubblica", 25 febbraio 2011)<br />

<strong>Documento</strong> 6<br />

Il lavoro di Bennett, Maton e Kervin, The "digital natiues''debate: a criticaI review ofthe evidence, pubblicato nel 2008<br />

dal British Ioumal of Educational Technology, espone la questione dei nativi digitali in modo molto chiaro, dimostrando<br />

che: 1) nonostante si dia per scontato che i ragazzi vivano immersi nella tecnologia, il reale uso è ancora molto<br />

tradizionale (scrittura, email, navigazione web); 2) la produzione di contenuti è un fenomeno limitato; 3) le differenze di<br />

skills [abilità] all'interno della "generazione" giovanile sono le stesse esistenti tra le diverse generazioni. Gli autori<br />

ripropongono il concetto di moral panic per indicare come questo fenomeno dei nativi digitali sia enfatizzato dai media e<br />

anche da parte del mondo accademico, senza reali evidenze scientifiche e con toni spesso drammatici<br />

sull'inadeguatezza della scuola e degli insegnanti davanti a questa ipotetica "generazione".<br />

85


Il moral panic in questo caso nasconde un ulteriore pericolo: il sistema educativo potrebbe essere tentato di abdicare<br />

al proprio ruolo rispetto al tema delle tecnologie, sia perché si ritiene inadeguato sia perché pensa che comunque i nativi<br />

siano ... nativamente competenti in virtù della loro appartenenza generazionale!<br />

Sarebbe un grave errore, perché esistono ben documentate prove, al contrario, dell'esistenza di un ampio divario<br />

digitale, dovuto alle diverse situazioni socio-economiche, all'interno della stessa fascia giovanile.<br />

Il ruolo della scuola è pertanto ancora più che utile, nell'indirizzare e aiutare i giovani a formarsi una vera competenza<br />

digitale.<br />

Non lasciamoci allora intimorire o confondere dai nativi digitali: in realtà ... non esistono!!<br />

(A. Fini, Il mito dei nativi digitali, intervento al Convegno La<br />

competenza digitale dei Digital Natives, Bari, 27 marzo 2009)<br />

<strong>Documento</strong> 7<br />

Esistono moltissime ricerche autorevoli sui nativi digitali. […] tutte le più prestigiose istituzioni scientifiche e di<br />

ricerca internazionali hanno dedicato una grande attenzione al tema dei “nativi”, magari chiamandoli con nomi diversi.<br />

Possiamo citare per esempio l’OCSE e la sua ricerca New Millennium Learners, un approfondimento di OCSE-PISA che<br />

dimostra come l’uso delle tecnologie a casa (più che a scuola) migliori gli apprendimenti e renda più “brillanti” i nostri<br />

digital kids, e inoltre il progetto di ricerca Digital natives del Berkman Centre for Internet Society di Harvard i cui<br />

coordinatori hanno pubblicato il volume Born Digital. Understanding the first generation of digital natives.<br />

(P. Ferri, Nativi digitali: una replica ad un acceso dibattito, da www.educationduepuntozero.it/tecnologiee-ambienti-di-apprendimento/born-digital-20-406701188.shtml)<br />

TIPOLOGIA C: TEMA DI ORDINE STORICO<br />

La storia dello Stato nazionale italiano si caratterizza per la successione di tre tipi di regime: liberale<br />

monarchico, fascista e democratico repubblicano.<br />

Il candidato si soffermi sulle fasi di passaggio dal regime liberale monarchico a quello fascista e dal regime<br />

fascista a quello democratico repubblicano. Evidenzi, inoltre, le caratteristiche fondamentali dei tre tipi di<br />

regime.<br />

TIPOLOGIA D: TEMA DI ORDINE GENERALE<br />

Nella vita moderna tre tendenze si vanno manifestando: specializzazione, interdipendenza e mobilità,<br />

tendenze della viva realtà del progresso tecnologico, della civiltà scientifica che avanza fiera e inarrestabile<br />

verso mete più sicure. Seppur ancora studente prova a definire i tre concetti suddetti con atteggiamento<br />

critico.<br />

86


SIMULAZIONE II° PROVA D’ESAME – FISICA<br />

13 Marzo 2012<br />

Il candidato svolga i temi di seguito proposti, prestando particolare attenzione al corretto uso della<br />

terminologia scientifica e delle cifra significative nella presentazione dei risultati numerici.<br />

Per valutare i temi svolti saranno considerati i seguenti fattori:<br />

a) Conoscenza, comprensione e applicazione dei concetti;<br />

b) Uso proprio e sicuro del linguaggio specifico;<br />

c) Esposizione chiara e consapevole dei procedimenti adottati;<br />

d) Correttezza nei calcoli;<br />

e) Ordine e diligente presentazione degli elaborati.<br />

Tema N° 1<br />

Una goccia di pioggia, di massa m = 1,8 x 10 -3 g, durante un temporale acquista una carica di 0,45<br />

x 10 -9 C.<br />

Ad un certo istante, la goccia si divide in due parti, l‟una di raggio doppio rispetto all‟altra.<br />

Nell‟ipotesi che la massa e la carica siano direttamente proporzionali al raggio il candidato<br />

determini:<br />

1) La carica elettrica presente in ciascuna delle due parti di goccia;<br />

2) La forza agente su ciascuna parte di goccia quando si trovano alla distanza di 0,05 cm l‟una<br />

dall‟altra;<br />

3) L‟accelerazione su ciascuna dele due parti di goccia (modulo e direzione);<br />

4) Il candidato enunci inoltre la legge della forza tra cariche elettriche statiche.<br />

Tema N° 2<br />

Si abbiano due fili paralleli percorsi nello stesso verso dalla corrente elettrica di intensità 1 A e posti<br />

alla distanza di 10 cm l‟uno dall‟altro.<br />

Calcolare il modulo del vettore B nei punti R,S,T distanti rispettivamente 3 cm e 7 cm dal punto P,<br />

mettendo in evidenza i passaggi matematici necessari per ricavare l‟unità di misura dell‟induzione<br />

magnatica.<br />

Disegnare le linee di forza passanti nei punti R,S,T, mettendo in evidenza la direzione e<br />

l‟orientamento del vettore B negli stessi punti.<br />

In ognuno dei punti S eT passa un protone con velocità v = 20.000 m/s con la traiettoria parallela ai<br />

fili e con verso uguale a quello della corrente convenzionale della corrente elettrica.<br />

Ricavare il modulo, la direzione e il verso della forza di Lorentz che agisce su ognuno dei due<br />

protoni e rappresentarne la traiettoria con un disegno, anche se in maniera approssimata. Si ricorda<br />

che il protone ha la stessa carica dell‟elettrone, ma con segno positivo (1,6x10 -19 C).<br />

ESAMI DI MATURITA’ anno scolastico 2011-2012<br />

GRIGLIA DI VALUTAZIONE 2° PROVA<br />

indicatori Criteri di attribuzione del<br />

punteggio<br />

punti<br />

Conoscenza, comprensione e<br />

Assente 0<br />

applicazione dei concetti Insuffciente o lacunosa in<br />

alcune parti<br />

2<br />

Sufficientemente adeguata 4<br />

Rispetta pienamente il<br />

quesito proposto<br />

6<br />

87


Chiarezza espositiva e ordine logico<br />

dell’esposizione<br />

Correttezza e completezza delle<br />

informazioni<br />

Poco comprensibile e<br />

incoerente<br />

Lacunosa in alcune parti e<br />

poco chiara<br />

Chiara e con legami precisi<br />

tra le parti<br />

Insufficienti 0<br />

Non abbastanza complete 1<br />

e/o corrette<br />

Sufficiente conoscenza e 2<br />

completezza<br />

Conoscenze pienamente 3<br />

adeguate<br />

Correttezza nei calcoli Errati 0<br />

Parzialmente corretti 1<br />

Totalmente corretti 2<br />

Proprietà ortografica e uso del<br />

linguaggio tecnico<br />

Candidato…………………………………………………………<br />

Non adeguati 0<br />

Sufficientemente adeguati 1<br />

Adeguati pertinenti e richhi 2<br />

Punteggio totale…………../15<br />

0<br />

1<br />

2<br />

88


Tema di FISICA<br />

Simulazione prova d’esame<br />

24 maggio 2012<br />

Una parte di un circuito (vedi figura) è costituita da tre restori : R1 = 100Ω ; R2= 200 Ω; R3<br />

= 300Ω e da un solenoide posto in aria.<br />

Questo è lungo 5 cm,ha una sezione circolare di 16 cm 2 ed è formato da 1000 spire di<br />

resistenza trascurabile.<br />

All’interno del solenoide si trova un piccolo ago magnetico che, quando non vi è passaggio<br />

di corrente, è perpendicolare all’asse del solenoide perché risente soltanto del campo<br />

magnetico terrestre ( B t = 2 x 10 -5 T).<br />

Il candidato:<br />

a) Esponga le sue conoscenze riguardo al campo magnetico terrestre e all’uso della<br />

bussola magnetica;<br />

b) Spieghi il significato di circuito elettrico e si soffermi sulla natura e le unità di misura<br />

delle grandezze fisiche che caratterizzano un circuito elettrico in corrente continua;<br />

c) Spieghi il concetto di resistenza elettrica, descriva il tipo di collegamento dei tre<br />

resistori R1, R2, R3 e ne calcoli la resistenza totale;<br />

89


d) Spieghi il concetto di induttanza e calcoli l’induttanza del solenoide, dopo aver<br />

dimostrato come si ricava la formula per il suo calcolo;<br />

e) Avendo osservato che l’ago magnetico ha subito una deviazione, con un angolo di<br />

30° rispetto alla direzione originaria, calcoli l’intensità della corrente che attraversa<br />

ognuna delle tre resistenze e il solenoide;<br />

f) Descriva teoricamente e graficamente come si collocano in un circuito elettrico gli<br />

strumenti di misura amperometro e voltmetro, con le necessarie considerazioni<br />

riguardanti la resistenza interna di questi strumenti confrontata con le resistenze<br />

presenti nel circuito;<br />

g) Spieghi perché in ogni misura è necessario scegliere nello strumento la portata<br />

minima possibile<br />

h) Spieghi il significato dell’espressione “ corto circuito” che si sente qualche volta<br />

come causa d’incendio di un appartamento.<br />

Il candidato, infine, risolva il seguente problema:<br />

Uno scaldabagno elettrico, con una potenza di 1,2 KW, contiene 80 litri di acqua alla<br />

temperatura di 18 °C. Ammettendo che vi sia una dispersione di energia del 5% calcolare:<br />

a) L’intensità di corrente che attraversa la resistenza, sapendo che la tensione di rete<br />

è 200 V;<br />

b) Quanto tempo è necessario, approssimato al minuto, perché il termostato<br />

interrompa l’alimentazione elettrica sapendo che esso è predisposto per<br />

interromperla quando l’acqua ha raggiunto la temperatura di 40 °C<br />

90


23 Marzo 2012<br />

Alunno:<br />

<strong>IIS</strong> MEUCCI Anno scol. 2011/12<br />

Classe V Ast<br />

SIMULAZIONE TERZA PROVA - TIPOLOGIA B<br />

CHIMICA<br />

Rispondere ai seguenti quesiti non superando le otto righe predisposte.<br />

1. Gli idrocarburi alifatici: classificazione, formule brute generiche, tipo di<br />

legami ed ibridizzazione del carbonio; la differenza tra legame σ e π.<br />

2. Descrivi le reazioni e i meccanismi con cui può avvenire la disidratazione degli alcoli.<br />

91


3. Dei composti seguenti, indica l’ordine in funzione dell’acidità e motiva la risposta:<br />

2,2,2- trifluoroetanolo, etanolo, fenolo.<br />

92


Testi delle due simulazioni della III prova<br />

FILOSOFIA<br />

I simulazione del 14/02/12:<br />

1) Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer è la distinzione Kantiana fra fenomeno e<br />

noumeno. In che senso il filosofo di Danzica riprende tale distinzione.<br />

2) Confronta la concezione di Dio in Marx e Feurbach<br />

3) Il motivo centrale de “La nascita della tragedia” di Nietzsche è la distinzione fra il<br />

“Dionisiaco” e “Apollineo”. Argomenta tale affermazione.<br />

II simulazione del 12/05/12:<br />

1) H.Arendt nel monumentale saggio “Le origini del totalitarismo” afferma che l'ideologia<br />

totalitaria è aberrante perché mira a trasformare la natura razionale degli uomini. Argomenta tale<br />

affermazione esponendo le caratteristiche che la filosofa ebrea attribuisce al totalitarismo del<br />

'900.<br />

2) Esponi la teoria topica della teoria psicanalitica di Freud<br />

3) L'Esistenzialismo oltre che essere una filosofia è una “atmosfera” o un “clima culturale che<br />

ha caratterizzato il periodo tra le due guerre mondiali. Commenta tale affermazione fissando i<br />

capisaldi di tale corrente.<br />

93


ITIS MEUCCI<br />

23 Marzo 2012<br />

SIMULAZIONE TERZA PROVA<br />

Quesiti a risposta singola – tipologia B<br />

(between 60 and 70 words)<br />

E N G L I S H<br />

Anno Scolastico 20011-2012<br />

1) Coleridge and Wordsworth dealt with the theme of Nature in a very different way.<br />

Explain quoting from their work and contextualize them.<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />

2) Nature in “Heart of Darkness”. Quote Conrad if you can.<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />

94


3) Nature in “Tess of the D‟Ubervilles”. Refer to the extracts we read and<br />

contextualize its author.<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />

4) Is the theme of Nature present in Charles Dickens‟works we read? Explain and<br />

quote what you remember from the extracts we analyzed.<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________<br />

FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />

95


I.I.S. MEUCCI CITTADELLA<br />

LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO - CLASSE V A<br />

ANNO SCOLASTICO 2011 - 2012<br />

SIMULAZIONE TERZA PROVA – INGLESE<br />

12 Maggio 2012<br />

QUESITI A RISPOSTA SINGOLA – TIPOLOGIA B<br />

NOME ……………………… COGNOME …………………….…… DATA ……………………<br />

1) Explain who the protagonist of the short story we read from “Dubliners” is and what<br />

she’s thinking about. Present the type of narrator, the point of view adopted and the<br />

importance of epiphany<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />

2) Present the poem “Dulce et Decorum est”: its characterizing elements, its content, its<br />

message. Contextualize it and its author<br />

96


________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />

3) Which factors and which thinkers contributed to the disruption of 19 th century values<br />

and how. (Be specific for each one)<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________<br />

FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />

97


SIMULAZIONE d‟ ESAME - Educazione Fisica -<br />

TERZA PROVA SCRITTA<br />

Candidato ________________________________ 14 febbraio 2012<br />

Q u e s i t o n ° 1<br />

QUALITA’ MOTORIE : V E L O C I T A ’ - E Q U I L I B R I O<br />

Il candidato definisca, dal punto di vista biochimico, da cosa dipende la Velocità, intesa<br />

come qualità motoria, e cosa succede se questa si protrae per più di 8 – 10 secondi (max 8 righe)<br />

Q u e s i t o n ° 2<br />

Il candidato descriva brevemente le tre componenti che caratterizzano l‟espressione del<br />

gesto veloce (max 8 righe).<br />

Q u e s i t o n ° 3<br />

Il candidato descriva cosa s‟intende per Equilibrio, in ambito motorio, e i quali forme esso si<br />

esprime (max 8 righe).<br />

INDICATORI PUNTEGGIO<br />

Criteri di valutazione<br />

Grav. Insuff.<br />

Insuff.<br />

Suff Buono/Ottimo<br />

Conoscenza degli argomenti richiesti e chiarezza espositiva 1 2 3 4<br />

Correttezza e completezza delle informazioni 1 - 4 5 6 7 8<br />

Padronanza del linguaggio specifico 1 2 3<br />

P u n t e g g i o F i n a l e ________/15 V o t o<br />

_________/10<br />

PUNTI<br />

ATTRIBUITI<br />

PUNTEGGIO TOTALE ________15<br />

98


<strong>IIS</strong> “A. MEUCCI” – CITTADELLA (PD)<br />

A.S. 2011 – 12<br />

SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA – 14 Febbraio 2012<br />

DISCIPLINA: INFORMATICA<br />

CLASSE 5Ast<br />

Tipologia B<br />

Il candidato risponda alle seguenti domande utilizzando le righe a disposizione.<br />

1) Definire in modo appropriato le caratteristiche fondamentali del modello relazionale.<br />

2) Definire ciò che si intende per Chiave, Chiave Primaria e Chiave Esterna.<br />

3) Un‟agenzia di viaggi commissiona la realizzazione di un DB per la gestione dei suoi prodotti e clienti. Si individuano<br />

le seguenti entità ed attributi:<br />

Nazioni (CodiceNaz, Denominazione, Moneta, Clima)<br />

Clienti (CodiceCli, Cognome, Nome, Indirizzo, Telefono)<br />

Organizzazioni (CodiceOrg, NomeOrg, TelefonoOrg)<br />

Pacchetti (CodicePac, Descrizione, Modalità, Prezzo, CodiceNaz, CodiceOrg)<br />

Acquisti (NumReg, CodiceCli, CodicePac, DataAcquisto)<br />

99


Si realizzi lo schema E/R del DB completo di tutte le relazioni evidenziando inoltre la tipologia delle relazioni stesse.<br />

<strong>IIS</strong> “A. MEUCCI” – CITTADELLA (PD)<br />

A.S. 2011 – 12<br />

Classe <strong>5AST</strong> - SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA – 12 maggio 2012<br />

DISCIPLINA: INFORMATICA E SISTEMI AUTOMATICI<br />

Tipologia B<br />

Il candidato risponda alle seguenti domande utilizzando le righe e gli spazi a disposizione<br />

1) Esprimi brevemente il concetto di normalizzazione delle relazioni.<br />

________________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________________<br />

________________________________________________________________________________<br />

2) Costruire le interrogazioni in linguaggio di progetto per ottenere:<br />

a) L‟elenco dei prodotti (con Descrizione e Prezzo) venduti in febbraio nel reparto “Alimenti Surgelati”;<br />

b) L‟elenco dei prodotti (con Descrizione e NomeReparto) che hanno originato vendite con quantità venduta<br />

maggiore di 10 (quantità venduta in una singola vendita);<br />

c) L‟elenco dei soli nomi dei reparti senza duplicati.<br />

3) Rappresenta con il modello E/R, con i relativi tipi di relazioni, il DB precedentemente utilizzato e traduci<br />

le interrogazioni in SQL.<br />

100


CLASSE <strong>5AST</strong> 23-03-2012<br />

COGNOME E NOME ____________________________<br />

SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA D’ ESAME<br />

MATEMATICA - TIPOLOGIA B<br />

1) Trova per quali valori dei parametri a e b , la funzione seguente risulta continua:<br />

f<br />

x<br />

b<br />

e<br />

3sin<br />

x<br />

x..........<br />

. se...<br />

x<br />

a sin x.......<br />

se...<br />

2<br />

2<br />

2<br />

x<br />

cos x..........<br />

.... se....<br />

x<br />

2<br />

2<br />

2<br />

2) Data la funzione y<br />

5<br />

ax<br />

4<br />

bx x<br />

4<br />

x 16<br />

8<br />

, trova i valori dei parametri a e b in modo che il<br />

suo grafico abbia un asintoto obliquo di equazione y<br />

Quali?<br />

3x 5 . Ci sono altri asintoti?<br />

3) Calcola applicando la definizione ( calcolo del limite! ), la derivata della funzione<br />

y 5 x ; scrivi anche, motivando la risposta, se la funzione è derivabile per x 0.<br />

INDICATORI<br />

Conoscenza degli argomenti richiesti<br />

Correttezza nell’applicazione delle formule<br />

e dei procedimenti di calcolo<br />

Completezza della risposta<br />

Padronanza del linguaggio specifico<br />

VALUTAZIONE<br />

PUNTEGGIO<br />

GI S O<br />

0.5 5<br />

0.5 5<br />

0 3<br />

0 2<br />

1 10 15<br />

PUNTI ATTRIBUITI<br />

101


CLASSE <strong>5AST</strong> 12-05-2012<br />

COGNOME E NOME ____________________________<br />

SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA D’ ESAME<br />

MATEMATICA - TIPOLOGIA B<br />

1) Determina il valore dei parametri a , b,<br />

c,<br />

d in modo che la curva<br />

y<br />

ax<br />

3<br />

bx<br />

2<br />

cx<br />

d<br />

risulti tangente alla retta y 3x 1 0 nel punto di coordinate<br />

1 ; 2 e alla retta 10x y 12 nel punto di coordinate 2 ; 8 .<br />

2) Un punto si muove in un piano secondo le seguenti leggi orarie:<br />

dove il tempo t è misurato in secondi e lo spazio è misurato in metri.<br />

Determina: a) l’equazione cartesiana della traiettoria<br />

x<br />

y<br />

sen<br />

1<br />

2<br />

t<br />

cos2t<br />

b) le componenti, il modulo e la direzione del vettore velocità all’istante t<br />

c) le componenti, il modulo e la direzione del vettore accelerazione<br />

all’istante t<br />

1<br />

3) Dimostra che l’equazione e 3x<br />

4 0<br />

x<br />

verifica che essa appartiene all’intervallo 0 ; 2 .<br />

INDICATORI<br />

Conoscenza degli argomenti richiesti<br />

Correttezza nell’applicazione delle formule<br />

e dei procedimenti di calcolo<br />

Completezza della risposta<br />

Padronanza del linguaggio specifico<br />

VALUTAZIONE<br />

PUNTEGGIO<br />

GI S O<br />

0.5 5<br />

0.5 5<br />

0 3<br />

0 2<br />

1 10 15<br />

ammette una sola soluzione reale e<br />

PUNTI ATTRIBUITI<br />

102<br />

,


SIMULAZIONE TERZA PROVA 14/02/12 CLASSE 5 AST<br />

MATERIA : BIOLOGIA<br />

1) Su quali principi si basa la teoria evoluzionista di Lamarck? Quali di questi puòconsiderarsi errato perché?<br />

Max 12 righe<br />

2) Quali sono le prove di biologia molecolare a sostegno delle teorie evolutive? Max 10 righe<br />

3) Che cosa afferma il principio di Hardy e Weinberg in fatto di evoluzione? Quando si può applicare tale principio ?<br />

Max 10 righe<br />

SIMULAZIONE TERZA PROVA 23/03/12<br />

MATERIA : SCIENZE DELLA TERRA<br />

1) Si illustri il concetto di salinità per le acque oceaniche evidenziando origine e tipologia dei sali più comuni e<br />

definendo i parametriche la influenzano in materia più significativa . Max 12 righe<br />

2) La cronologia assoluta mediante radioisotopi : principi di scelta dell‟isotopo e limiti della tecnica . Max 10 righe<br />

3) Le falde acquifere : tipologie e caratteristiche . Max 12 righe<br />

103


INDICE<br />

Presentazione della scuola pag . 2<br />

Presentazione della classe pag. 6<br />

Analisi della situazione della classe pag. 8<br />

Programmazione collegiale pag. 9<br />

Moduli e percorsi interdisciplinari pag. 12<br />

Criteri e strumenti della misurazione e della valutazione previsto<br />

dal Piano dell'offerta formativa pag. 13<br />

Prove di preparazione all'esame e griglie di valutazione pag. 14<br />

Piani di lavoro delle singole materia pag. 17<br />

Simulazioni di 1 a prova pag. 67<br />

Simulazioni di 2 a prova pag. 87<br />

Simulazione di 3 a prova pag. 91<br />

* * *<br />

Letto, discusso e approvato nella seduta del Consiglio di Classe del 13 MAGGIO 2012<br />

Cittadella, 13 MAGGIO 2012<br />

Il Coordinatore Il Dirigente Scolastico<br />

Prof. ssa. ElianaPietrobon Prof. ssa Laura Gioia<br />

________________________ ___________________________<br />

104

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