Documento 15maggio2012 5AST.pdf - IIS "A. Meucci"
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I.I.S. “A. MEUCCI”<br />
CITTADELLA (PD)<br />
ESAME DI STATO 2012<br />
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE<br />
CLASSE 5 a AST PROGETTO “BROCCA”<br />
INDIRIZZO:<br />
SCIENTIFICO-TECNOLOGICO<br />
SCUOLA : ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “ANTONIO MEUCCI”<br />
INDIRIZZO: VIA ALFIERI, 58 -CITTADELLA<br />
TEL. 049/5970210 - FAX 049/9408553<br />
e-mail: itisameucci@tin.it<br />
ANNO SCOLASTICO 2011/2012<br />
DIRIGENTE SCOLASTICO: PROF. ssa LAURA GIOIA<br />
COORDINATORE DELLA CLASSE: PROF.ssa ELIANA PIETROBON<br />
1
1. PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA<br />
1.1 - Identità dell’I.I.S. A. MEUCCI<br />
L‟I.I.S. “A. Meucci” di Cittadella, già funzionante come sezione staccata dell‟I.T.I.S. “Marconi” di<br />
Padova, ha acquistato l‟autonomia a decorrere dall‟anno scolastico 1971-72 ed è stato ufficialmente<br />
istituito con Decreto del Presidente della Repubblica n.956 del 1.7.1974 per la specializzazione in<br />
„Telecomunicazioni‟.<br />
Per molti anni l‟Istituto ha occupato dei locali in pieno Centro storico di Cittadella precariamente<br />
adattati per renderli funzionali alle esigenze della didattica. A decorrere dall‟anno scolastico 1982-<br />
83, l‟Istituto ha occupato una nuova sede appositamente costruita.<br />
Da quel momento l‟Istituto ha attuato un vero e proprio sviluppo strutturale perché la presenza di<br />
ampi spazi ha spinto gli organi collegiali a richiedere nuovi indirizzi di studio. Infatti, a decorrere<br />
dall‟anno scolastico 1984-85 nelle classi del triennio sono stati attivati un corso di specializzazione<br />
in „Elettronica Industriale‟ e un corso con l‟introduzione della mini sperimentazione „Ambra‟<br />
indirizzo „Telecomunicazioni‟.<br />
Nell‟anno scolastico 1989-90 l‟Istituto “A. Meucci” ha attivato l‟indirizzo sperimentale „Ergon‟<br />
della specializzazione „Meccanica‟.<br />
A decorrere dall‟anno scolastico 1993-94 è stato autorizzato il corso sperimentale „Abacus‟<br />
dell‟indirizzo di „Informatica‟, mentre la specializzazione in „Elettronica Industriale‟ scompariva<br />
progressivamente.<br />
Il D.M. del 9.3.94 ha sostituito gli orari e i programmi di insegnamento vigenti nel biennio e in<br />
alcune specializzazioni dei successivi trienni. Pertanto a decorrere dall‟anno scolastico 1994-95 i<br />
progetti sperimentali in atto „Ambra‟ ed „Ergon‟ sono diventati rispettivamente indirizzi di<br />
„Elettronica e Telecomunicazioni‟ e „Meccanica‟. I nuovi programmi del biennio sono stati attivati,<br />
invece, nel successivo anno scolastico 1995-96 e dall‟anno scolastico 1996-97 sono state formate,<br />
inoltre, classi prime dell‟indirizzo „Scientifico - Tecnologico‟ secondo il progetto elaborato dalla<br />
Commissione Brocca.<br />
Dall‟anno scolastico 2005/2006 ha preso l‟avvio il Corso Professionale di Operatore Meccanico. E<br />
dal corrente anno scolastico 2010/2011 con l‟entrata in vigore della riforma scolastica degli istituti<br />
tecnici sono stati attivati i seguenti indirizzi: Meccanica meccatronica e Energia di cui è presente<br />
l‟articolazione meccanica e meccatronica, - Elettronica, elettrotecnica ed automazioni con<br />
l‟articolazione elettronica, Informatica e Telecomunicazioni con l‟articolazione informatica ed<br />
infine Chimica Materiali e Biotecnologie con l‟articolazione Biotecnologie ambientali. La Scuola<br />
così, per la presenza dei tre indirizzi di studio: Liceo Scientifico Tecnologico, ITIS e Istituto<br />
Professionale, è stata riqualificata divenendo un Istituto di Istruzione Superiore.<br />
1.2 – Caratteri specifici dell’indirizzo di studi e della sperimentazione<br />
L‟indirizzo di studio rientra tra i progetti sperimentali coordinati “Brocca” ad indirizzo Scientifico-<br />
Tecnologico da attuarsi presso gli Istituti Tecnici (sperimentazione coordinata di cui al punto 3.1<br />
della C.M. n. 299/1993).<br />
Il corso Scientifico tecnologico si caratterizza per le seguenti peculiarità.<br />
Un tratto caratteristico della cultura contemporanea è certamente il legame molto stretto tra scienza<br />
e tecnologia, al punto che lo sviluppo della prima dipende in buona parte dallo sviluppo della<br />
seconda e viceversa. L‟interazione stretta tra le due attività si manifesta, ad esempio, nella<br />
utilizzazione di conoscenza e di metodi scientifici da un lato e nell‟apporto della ricerca e della<br />
pratica sperimentale dall‟altro.<br />
2
Ciò però non significa che i due tipi di attività tendano a confondersi, perché tra essi esistono<br />
differenze sostanziali. L‟attività scientifica ha come scopo il progresso della conoscenza, mentre<br />
l‟attività tecnologica mira ad incidere sulla realtà.<br />
Scienza e tecnologia, d‟altra parte, non sono soltanto dei sistemi di conoscenza e di azione. Sono un<br />
fenomeno socio-culturale organizzato e sistematico, basato su progetti e, quindi, teso ad obiettivi<br />
coscientemente scelti. Si tratta spesso di obiettivi non neutri rispetto al destino dell‟umanità. Sono<br />
già molte infatti le “situazioni decisionali” che impongono una riflessione sui limiti da porre<br />
all‟intervento dell‟uomo sulla natura, sull‟ambiente e, in definitiva, su se stesso.<br />
In questo contesto il ruolo dell‟educazione della scuola appare in tutta la sua evidenza. Esso si<br />
configura come promozione di una più avvertita coscienza critica sul ruolo e sull‟incidenza dei<br />
moderni apparati scientifici e tecnologici, come rivalutazione del senso della razionalità e della<br />
responsabilità etica.<br />
In modo scientifico l‟integrazione tra scienza e tecnologia caratterizza questo indirizzo di studio. La<br />
formazione scientifico-tecnologica si fonda sullo studio di strutture logico-formali, sull‟attività di<br />
matematizzazione, sull‟analisi di sistemi e di modelli, sull‟approfondimento di concetti, principi e<br />
teorie scientifiche e di processi tecnologici essenzialmente intesi, attraverso esemplificazioni<br />
operative, nella loro dimensione conoscitiva e culturale.<br />
Sul versante scientifico sono da evidenziare l‟apporto delle tecnologie nel passaggio dal progetto<br />
ideativo al sistema operativo e produttivo, il ruolo della tecnologia come mediazione concreta fra<br />
scienza e vita quotidiana, la funzione delle tecnologie informatiche nelle acquisizioni scientifiche,<br />
con l‟affermarsi progressivo di linguaggi e di modelli operativi unificanti nei più svariati aspetti<br />
delle attività umane.<br />
Sul versante tecnologico la scienza contribuisce ad una conoscenza critica dei presupposti teorici<br />
dei processi tecnologici e delle loro dinamiche realizzative, nonché delle molteplici ragioni del fare,<br />
del costruire, del modificare.<br />
Per realizzare questo progetto formativo, è destinato un tempo sufficientemente ampio per gli<br />
insegnamenti scientifico-tecnologici, al fine di poter svolgere adeguate attività di laboratorio.<br />
Queste infatti favoriscono l‟analisi critica del contesto fenomenico considerato, la riflessione<br />
metodologica sulle procedure sperimentali, la ricerca di strategie euristiche, la valutazione delle<br />
tecniche e delle tecnologie adottate, l‟analisi delle strutture logiche coinvolte e dei modelli<br />
utilizzati, l‟apporto dei vari linguaggi (storico-naturali, simbolici, matematici, logici, formali,<br />
artificiali).<br />
Coerentemente con quanto descritto l‟insegnamento delle discipline scientifiche è finalizzato<br />
all‟acquisizione di conoscenze consapevoli delle implicazioni culturali che la tecnologia comporta.<br />
Per ognuna di queste discipline vengono sottolineati, laddove ciò ha senso, gli aspetti di strumento<br />
conoscitivo posto al servizio dell‟interazione dell‟uomo con la realtà in tutti i suoi aspetti. Questa<br />
finalità viene perseguita sia mediante lo specifico piano orario proposto, sia dai programmi,<br />
attraverso uno sviluppo mirato dei contenuti disciplinari indicati. L‟area delle discipline<br />
umanistiche ha lo scopo di assicurare l‟acquisizione di basi e di strumenti essenziali per raggiungere<br />
una visione complessiva delle realtà storiche e delle espressioni culturali delle società umane.<br />
La preparazione conseguita in questo indirizzo si caratterizza per il ruolo fondante che in essa<br />
assumono le discipline scientifiche, specificatamente nell‟assicurare la consapevolezza del carattere<br />
culturale della tecnologia intesa come processo e analisi dei processi, per la loro capacità di offrire<br />
strumenti per l‟analisi critica del reale e una consapevole interazione con esso, e inoltre per scelte<br />
autonome di lavoro e di studio. Il grado si preparazione che questo indirizzo ipotizza è tale da<br />
corrispondere in maniera significativa ad esigenze sia del sentire comune, in primo luogo dei<br />
3
giovani, sia della produzione più avanzata, sia della ricerca, coerentemente con l‟intero progetto<br />
educativo della nuova scuola secondaria superiore. Per tali motivi questo indirizzo offre<br />
contemporaneamente la possibilità sia di accedere all‟attività produttiva, direttamente o attraverso<br />
corsi di specializzazione post-secondaria, sia di proseguire con adeguati strumenti culturali gli studi<br />
in ambito universitario con particolare riferimento alle facoltà scientifico-tecnologiche.<br />
DISCIPLINE DEL PIANO DI STUDI<br />
LINGUA E LETTERE ITALIANE<br />
STORIA<br />
LINGUA STRANIERA<br />
FILOSOFIA<br />
DIRITTO ED ECONOMIA<br />
GEOGRAFIA<br />
MATEMATICA<br />
INFORMATICA E SISTEMI AUTOMATICI<br />
SCIENZE DELLA TERRA<br />
BIOLOGIA<br />
BIOLOGIA E LABORATORIO<br />
LABORATORIO FISCA E CHIMICA<br />
FISICA E LABORATORIO<br />
CHIMICA E LABORATORIO<br />
TECNOLOGIA E DISEGNO<br />
DISEGNO<br />
EDUCAZIONE FISICA<br />
RELIGIONE /ATTIVITA‟ ALTERNATIVE<br />
TOTALE ORE SETTIMANALI<br />
TIPO DI<br />
PROVE<br />
S.O.<br />
O.<br />
S.O.<br />
O.<br />
O.<br />
O.<br />
S.O.<br />
S.O.<br />
O.<br />
O.<br />
P.O.<br />
P.O.<br />
S.P.O.<br />
P.O.<br />
S.G.O.<br />
G.O.<br />
P.O.<br />
O.<br />
ORE SETTIMANALI PER<br />
ANNO DI CORSO<br />
1° 2° 3° 4° 5°<br />
5<br />
2<br />
3<br />
-<br />
2<br />
3<br />
5(2)<br />
-<br />
3<br />
-<br />
-<br />
5(5)<br />
-<br />
-<br />
3(2)<br />
-<br />
2<br />
1<br />
34<br />
5<br />
2<br />
3<br />
-<br />
2<br />
-<br />
5(2)<br />
-<br />
-<br />
3<br />
-<br />
5(5)<br />
-<br />
-<br />
6(3)<br />
-<br />
2<br />
1<br />
34<br />
4<br />
2<br />
3<br />
2<br />
-<br />
-<br />
4(1)<br />
3(2)<br />
-<br />
-<br />
4(2)<br />
-<br />
4(2)<br />
3(2)<br />
-<br />
2<br />
2<br />
1<br />
34<br />
4<br />
2<br />
3<br />
3<br />
-<br />
-<br />
4(1)<br />
3(2)<br />
2<br />
-<br />
2(1)<br />
-<br />
3(2)<br />
3(2)<br />
-<br />
2<br />
2<br />
1<br />
34<br />
4<br />
2<br />
3<br />
3<br />
-<br />
-<br />
4(1)<br />
3(2)<br />
2<br />
-<br />
2(1)<br />
-<br />
4(2)<br />
3(2)<br />
-<br />
-<br />
2<br />
1<br />
34<br />
TOTALE<br />
ORE DI<br />
LEZIONE<br />
660<br />
330<br />
450<br />
240<br />
120<br />
90<br />
660<br />
270<br />
210<br />
90<br />
240<br />
300<br />
330<br />
270<br />
270<br />
120<br />
300<br />
150<br />
4
Il titolo di studio rilasciato è corrispondente alla Maturità scientifica (art. 279 del D.L.vo 16/4/1994<br />
n. 279).<br />
1.3 – Caratteristiche del territorio e provenienza alunni<br />
L‟Istituto è ben inserito nel contesto territoriale caratterizzato da un buon sviluppo di attività<br />
industriali ed artigianali, soprattutto nel settore della elettro-meccanica; gli alunni provengono da<br />
zone limitrofe, la maggior parte percorre mediamente dai quindici ai venti chilometri per giungere a<br />
scuola. L'estrazione socio-culturale è eterogenea.<br />
1.4 – Elementi caratterizzanti il piano dell’offerta formativa<br />
L‟ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “A. MEUCCI” di Cittadella si propone di rendere<br />
operativa la propria „identità‟ di presenza e di servizio mediante il seguente specifico PROGETTO<br />
in cui si possono identificare:<br />
FINALITA‟<br />
Promuovere le potenzialità umane e culturali del singolo studente, al fine di<br />
incontrare e rispondere ai suoi bisogni e alle sue aspettative sia di natura formativa<br />
personale – sociale sia di natura culturale - professionale.<br />
OBIETTIVI PRIORITARI PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLE FINALITA‟<br />
a) permanente attenzione alla fase di sviluppo adolescenziale dello studente da<br />
parte di tutte le componenti scolastiche;<br />
b) attivazione di ‘esperienze’ culturali, relazionali e sociali per una ‘identità’<br />
globale dello studente;<br />
c) continua valenza di esperienza personale e interpersonale dello studente;<br />
d) attuazione di piani didattici ed integrativi che armonizzino finalità curricolari ed<br />
effettive esigenze dei soggetti;<br />
e) permanente feed-back dell’Istituzione con le nuove esigenze di formazione dello<br />
sviluppo culturale, sociale ed economico nel territorio al fine di mediare, a<br />
5
conclusione del quinquennio, sul piano formativo - professionale un inserimento<br />
più efficace ed idoneo dello studente nel mondo del lavoro;<br />
f) promozione nello studente sia di una acquisizione qualificante degli studi di<br />
indirizzo sia di uno sviluppo della propria personalità.<br />
2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE<br />
2.1 – Composizione della classe<br />
La classe <strong>5AST</strong> è composta da 19 allievi ( 17 ragazzi e 2 ragazze) di cui nessuno ripetente.<br />
I nominativi degli studenti sono i seguenti:<br />
Andretta Matthew<br />
Bacchin Arianna<br />
Barban Federico<br />
Beccaro Nicola<br />
Bergamin Alessandro<br />
Bizzotto Francesco<br />
Brugnaro Anna<br />
Campagnolo Fabio<br />
Cavalin Alessandro<br />
Dalla Costa Nicola<br />
Fornaro Gianfilippo<br />
Magno Andrea<br />
Nalon Giulio<br />
Olivetto Mattia<br />
Pasqualetto Nicolas<br />
Poppi Alessandro<br />
Reffo Alessandro<br />
Romanello Simone<br />
Scalco Marco<br />
Al terzo anno la classe era costituita da 20 allievi provenienti dalla 2AST. In sede di scrutinio finale<br />
1 alunno non viene ammesso alla classe quarta.<br />
CLASSE ISCRITTI ALLA<br />
CLASSE<br />
ISCRITTI DA<br />
ALTRA CLASSE<br />
E RIPETENTI<br />
PROMOSSI<br />
PROMOSSI<br />
CON<br />
DEBITO<br />
NON<br />
PROMOSSI<br />
TERZA 20 12 7 1<br />
QUARTA 19 14 5<br />
QUINTA 19<br />
6
2. 2 – Composizione e variazione del Consiglio di classe<br />
DISCIPLINE<br />
CURRICOLARI<br />
ITALIANO<br />
STORIA<br />
INGLESE<br />
FILOSOFIA<br />
MATEMATICA E<br />
LABORATORIO<br />
INFORMATICA E<br />
SISTEMI AUTOMATICI<br />
SCIENZE DELLA TERRA<br />
BIOLOGIA E<br />
LABORATORIO<br />
ANNI DI<br />
CORSO<br />
CLASSE III° CLASSE IV° CLASSE V<br />
3°- 4°- 5° DIDONE‟ DIDONE‟ DIDONE‟<br />
3°- 4°-5° DIDONE‟ DIDONE‟<br />
DIDONE‟<br />
3°-4°-5° PIETROBON PIETROBON PIETROBON<br />
3°-4°-5° SPADA SPADA SPADA<br />
3°-4°-5°<br />
3°-4°-5°<br />
CROTTI<br />
**SESSO<br />
TASSO<br />
-<br />
** MOGLIANI<br />
CROTTI<br />
**SESSO<br />
TASSO<br />
** SCIPPA<br />
CROTTI<br />
**LONGO<br />
TASSO<br />
**SCIPPA<br />
4°-5° MAZZOTTI MAZZOTTI MAZZOTTI<br />
3°-4°-5°<br />
FISICA E LABORATORIO 3°-4°-5°<br />
CHIMICA E<br />
LABORATORIO<br />
TECNOLOGIA E<br />
DISEGNO<br />
EDUCAZIONE FISICA<br />
RELIGIONE<br />
** DOCENTI TECNICO-PRATICI<br />
3°-4°-5°<br />
3°-4°<br />
MAZZOTTI<br />
-<br />
**MARINO<br />
CHIARO<br />
**MISCHITELLI<br />
PELLOSO<br />
-<br />
**MARASCO<br />
MAZZOTTI<br />
-<br />
**MARINO<br />
CHIARO<br />
-<br />
**MISCHITELLI<br />
PELLOSO<br />
(GATTOLIN)<br />
-<br />
** D‟AGOSTINO<br />
MAZZOTTI<br />
-<br />
**D‟AGOSTINO<br />
CHIARO<br />
-<br />
**MISCHITELLI<br />
DROGO<br />
-<br />
**D‟AGOSTINO<br />
BRIGENTI BRIGENTI /<br />
3°-4°-5° BATTISTON BATTISTON BATTISTON<br />
3°-4°-5° BIANCHI BIANCHI BIANCHI<br />
L'Iter formativo della classe non è stato caratterizzato dalla continuità didattica nelle seguenti<br />
discipline: Chimica, Lab. Informatica, Lab. Chimica, Lab. Matematica e di Biologia<br />
7
3. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELLA CLASSE<br />
3.1 Raggiungimento degli obiettivi disciplinari ed interdisciplinari<br />
La classe non ha subito nel corso della sua evoluzione né pesanti cambiamenti dei docenti né<br />
particolari variazioni al suo interno. La sua storia risulta perciò lineare e omogenea nel suo insieme.<br />
Non si sono mai rilevate difficoltà di aggregazione o situazioni di emarginazione . La<br />
socializzazione risulta buona e anche le differenze risultano elemento di arricchimento non di<br />
attrito.<br />
Per ciò che riguarda le potenzialità e i livelli raggiunti possiamo dire che a parte un piccolo gruppo<br />
di alunni che hanno sempre dimostrato capacità più modeste e/o un impegno più scarso e che<br />
pertanto hanno conseguito una preparazione complessivamente sufficiente nell‟area scientifica,<br />
dovuta a lacune accumulate nel corso degli anni, il resto degli alunni della classe possiede discrete<br />
potenzialità accompagnate da una certa assiduità d‟impegno.<br />
La partecipazione al dialogo scolastico, invece, risulta saltuaria e difficoltosa in alcune materie,<br />
forse per il carattere riservato di molti, forse per un atteggiamento complessivo a volte poco<br />
collaborativo.<br />
Gli obiettivi disciplinari e interdisciplinari prefissati sono stati raggiunti in modo diverso e, per<br />
alcune discipline, in modo parziale. L‟iter formativo della classe è stato comunque caratterizzato da<br />
continuità didattica per la maggior parte delle discipline.<br />
Il comportamento è stato sostanzialmente corretto, anche se alcuni alunni non si sono sempre<br />
dimostrati adeguatamente attenti ed interessati.<br />
3.2 Conoscenza dei contenuti disciplinari specifici<br />
Le conoscenze relative alle varie discipline possono definirsi sufficienti per una parte degli studenti,<br />
e buone per alcuni di loro. Per un piccolo gruppo di alunni, invece, le conoscenze specifiche in<br />
alcune discipline sono lacunose e acquisite in modo settoriale e comunque non del tutto<br />
soddisfacenti.<br />
3.3 Proprietà di linguaggio e capacità di sintesi<br />
Gli studenti possiedono generalmente una discreta capacità espressiva, sufficiente proprietà di<br />
linguaggio e sufficiente capacità di sintesi.<br />
3.4 Partecipazione alle attività curricolari<br />
Le attività proposte sono state generalmente seguite con sufficiente attenzione da gran parte degli<br />
studenti, in alcuni casi anche buona. Alcuni invece hanno incontrato difficoltà nell‟organizzazione<br />
personale di uno studio responsabile.<br />
3.5 Partecipazione alle attività extracurricolari<br />
La partecipazione alle attività extracurricolari è stata buona e durante le visite di istruzione<br />
programmate gli alunni hanno dimostrato interesse e partecipazione adeguati.<br />
8
4. PROGRAMMAZIONE COLLEGIALE<br />
4.1 Obiettivi generali<br />
In linea con le finalità del corso di studi, gli obiettivi generali sono:<br />
- conoscenza critica dei presupposti teorici dei processi tecnologici e delle loro dinamiche<br />
realizzative<br />
- acquisizione di conoscenze consapevoli delle implicazioni culturali che la tecnologia comporta<br />
- capacità di analisi critica della realtà<br />
Gli obiettivi trasversali<br />
- leggere, redigere, comprendere, sintetizzare ed interpretare testi e documenti;<br />
- elaborare dati e rappresentarli in modo efficace per favorire processi decisionali;<br />
- documentare adeguatamente il proprio lavoro;<br />
- comunicare usando appropriati linguaggi;<br />
- saper ascoltare le lezioni;<br />
- stabilire connessioni causa effetto;<br />
- relativizzare fenomeni ed eventi;<br />
- interpretare fatti e fenomeni ed esprimere giudizi personali;<br />
- analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai problemi da risolvere;<br />
- effettuare scelte e prendere decisioni ricercando e riassumendo le informazioni opportune;<br />
- riflettere sui limiti da imporre all‟intervento dell‟uomo sulla natura, sull‟ambiente;<br />
- riconoscere la funzione delle tecnologie multimediali e informatiche sulle acquisizioni<br />
scientifiche e in altri aspetti delle attività umane;<br />
- acquisire capacità critica della realtà<br />
4.2 Conoscenze competenze e capacità<br />
- Acquisizione di precise capacità di elaborazione personale dei contenuti appresi.<br />
Si rimanda alle singole relazioni finali dei docenti per informazioni più dettagliate.<br />
4.3 Attività curricolari ed extra curricolari<br />
RELAZIONE VIAGGIO D'ISTRUZIONE CLASSI QUINTE AST E BST<br />
Viaggio d’istruzione a Madrid e Toledo<br />
Periodo: dal 29/03/21 al 03/ 04/12<br />
Insegnanti accompagnatori: Didonè Anna e Mazzotti Daniela<br />
Classi partecipanti: <strong>5AST</strong> e 5BST<br />
Relazione degli insegnanti accompagnatori sul viaggio di istruzione a Madrid<br />
La scelta del luogo quale meta per il viaggio di studio delle classi quinte, è stata determinata da<br />
varie motivazioni, ma soprattutto legate all‟approfondimento di tematiche culturali.<br />
9
Gli studenti hanno avuto la possibilità di visitare e di conoscere una città europea ricca di<br />
tradizione e di storia.<br />
Il trasferimento in pullman verso l‟aeroporto Malpensa di Milano e il viaggio di andata in aereo non<br />
hanno dato luogo ad inconvenienti e si sono svolti secondo i tempi stabiliti dal programma,<br />
nonostante la proclamazione di uno sciopero nazionale in Spagna che avrebbe potuto obbligarci ad<br />
un eventuale cambio di volo con conseguenze sulla durata effettiva del viaggio.<br />
Il primo giorno siamo arrivati presso l‟Aeroporto di Madrid Barajas alle 11.50. Raggiunto l‟ufficio<br />
turistico della metropolitana, abbiamo acquistato un abbonamento turistico settimanale che ci ha<br />
consentito di raggiungere l‟hotel e di effettuare tutti i successivi spostamenti programmati nelle<br />
zone urbane di maggior interesse dell‟intera città. La sistemazione in hotel è stata abbastanza<br />
confortevole, il pranzo gradito da tutti.<br />
Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del Parque del Retiro, la grande area verde ad est di<br />
Madrid. All‟interno si possono ammirare un giardino francese con statue di re spagnoli e fontane.<br />
Al centro si trova un grande stagno dominato dal monumento di Alfonso XII. A sud giochi d‟acqua<br />
e padiglioni. Successivamente abbiamo raggiunto Calle Maior per una cenetta nei localini tipici,<br />
molto gradita a tutti.<br />
La serata e la notte sono trascorse senza inconvenienti.<br />
La mattinata del secondo giorno abbiamo visitato il Museo del Prado che, a seguito di diversi<br />
ampliamenti, oggi ospita interessanti opere dei maggiori artisti italiani, spagnoli, fiamminghi. Per il<br />
pranzo, la maggior parte degli allievi ha scelto i menù tipici presso il Museo del Prosciutto, un<br />
ristorante veramente invitante.<br />
I ragazzi hanno così avuto un po‟di tempo libero per lo shopping nelle vie del centro. Più tardi,<br />
siamo rientrati in hotel per la cena e il pernottamento che anche in questo caso non hanno dato<br />
luogo ad inconvenienti.<br />
Il sabato mattina, con la metropolitana abbiamo raggiunto il centro storico per visitare il Palacio<br />
Real e dall‟esterno la Catedral de la Almudena. Alcuni hanno pranzato nel Mercatino<br />
agroalimentare di S. Miguel, altri hanno preferito i locali che conducono a Plaza Major, o i<br />
ristorantini che circondano l‟enorme piazza ancora oggi molto animata da artisti che si esibiscono<br />
intorno al monumento equestre centrale di Filippo III.<br />
Nel pomeriggio abbiamo raggiunto e visitato il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia che ha<br />
sede nell‟antico Ospedale generale della città. Nell‟ambito della raccoltà di arte spagnola del „900, è<br />
stato possibile ammirare la famosa tela di Picasso, Guernica.<br />
La serata si è conclusa in hotel. Il pernottamento si è svolto regolarmente.<br />
L‟intera mattinata successiva, l‟abbiamo trascorsa al mercato delle pulci del quartiere Lavapies. Per<br />
raggiungere la zona, si attraversano alcuni quartieri etnici(cinesi, indiani, africani…). Ci siamo in<br />
seguito spostati verso la Gran Via dove si trovano le principali sedi universitarie, i palazzi<br />
amministrativi, e finanziari più importanti della città. In questa zona si trovano il Mercato di S.<br />
Antonio e il pittoresco quartiere madrilleno della Chueca. Il pranzo è stato libero. Nel pomeriggio<br />
gran parte degli studenti si è recata allo spettacolo della Corrida, una minima parte allo Stadio<br />
Santiago Bernabeu per una visita guidata.<br />
Il giorno seguente, con il Bus abbiamo raggiunto in circa un‟ora la città di Toledo, nella quale<br />
abbiamo trascorso le ore centrali della giornata. Attraverso le caratteristiche viuzze della vecchia<br />
cittadina, abbiamo raggiunto un laboratorio orafo dove è possibile osservare gli artigiani al lavoro<br />
nella realizzazione dei tipici monili e oggetti locali. Il pranzo si è svolto liberamente.<br />
Successivamente è stato possibile visitare la Cattedrale oppure la Fortezza dall‟esterno. Siamo<br />
rientrati a Madrid nel tardo pomeriggio per poi raggiungere l‟hotel. Il pernottamento si è svolto<br />
anche questa volta in modo regolare.<br />
L‟indomani mattina, giorno di partenza, dopo la colazione, abbiamo lasciato i bagagli pronti in<br />
hotel per raggiungere la Plaza de Espana , la zona moderna commerciale di Madrid con le sue torri<br />
fra le più alte d‟Europa. Per il pranzo e lo shopping, ci siamo spostati in Plaza Major. Nel primo<br />
10
pomeriggio, raccolti i bagagli abbiamo raggiunto l‟aeroporto. Il rientro non si è svolto senza<br />
inconvenienti: la lunga attesa al ceck-in, l‟annuncio di un ritardo nei pressi del gate, e del<br />
successivo sciopero dei controllori di volo francesi subito dopo l‟imbarco, ormai tutti a bordo. La<br />
partenza in ritardo non ci ha consentito quindi di rispettare i tempi programmati per il rientro.<br />
Nel complesso il viaggio è stato soddisfacente sia per l‟interesse manifestato dagli studenti nei<br />
confronti di una città vitale per tradizioni locali e cultura storica, sia per il comportamento assunto<br />
dai ragazzi nelle diverse situazioni, guidate o più libere. La qualità dei servizi offerti dall‟hotel è<br />
stata buona, la ditta di Autotrasporti e gli autisti hanno mostrato grande disponibilità nei nostri<br />
confronti.<br />
Obiettivi e finalità didattico culturali:<br />
• Educare alla socializzazione e alla convivenza civile.<br />
Educare all‟autonomia e al senso di responsabilità individuale<br />
Favorire la curiosità per gli aspetti storici, culturali, sociali di realtà diverse e lontane nello spazio e<br />
nel tempo.<br />
Sperimentare in prima persona quanto appreso a scuola.<br />
La classe ha familiarizzato con il resto del gruppo, con i docenti accompagnatori; ha mantenuto un<br />
comportamento corretto nelle diverse strutture e ambienti (albergo, chiese, ristoranti ecc.). Le<br />
regole date dagli accompagnatori per il buon funzionamento del viaggio d‟istruzione sono state, in<br />
generale, accolte con maturità. Gli obiettivi riguardanti l‟aspetto culturale dei luoghi visitati sono<br />
stati raggiunti attraverso le visite a località rappresentative: il comportamento dei ragazzi durante le<br />
visite è stato corretto e improntato alla curiosità. I ragazzi hanno saputo interagire positivamente fra<br />
di loro e con i propri accompagnatori in un clima cordiale e informale.<br />
4.4 Attività di orientamento<br />
Informazione degli allievi mediante incontri con la referente, specie per presentare le<br />
iniziative, l‟aggiornamento del “PUNTO ORIENTAMENTO” in biblioteca, l‟affissione e/o<br />
distribuzione del materiale pervenuto da ogni sede universitaria. Periodo: tutto l‟anno.<br />
In particolare promozione della partecipazione agli incontri organizzati dall‟Università di<br />
Padova, in varie sedi, per presentare gli indirizzi di studio. 16 Febbraio 2012, visita a<br />
Legnaro con esposizione generale di tutte le facoltà dell‟Università di Pd aperta a tutte le<br />
scuole secondarie.<br />
Partecipazione al Job Orienta alla fiera di Verona per la tradizionale manifestazione del<br />
settore, il 24 novembre 2011<br />
Incontro presso l‟istituto con l‟INFORMAGIOVANI di CITTADELLA.<br />
4.5 Attività culturali<br />
- Il 15 Marzo, Incontro con i rappresentanti dell‟AVIS nell‟ambito dell‟attività di<br />
educazione alla salute per sensibilizzare alla donazione di sangue;<br />
- Incontro e visita andrologica su richiesta degli alunni con il responsabile del centro di<br />
prevenzione andrologica nell‟ambito delle attività di educazione alla salute.<br />
- Partecipazione all‟ ”Officina della legalità”organizzata dall‟università di Padova (27 e 29<br />
Settembre 2012)<br />
- Partecipazione il 29 febbraio 2012 alla rappresentazione teatrale Malabrenta del Teatro<br />
Bresci all‟interno del progetto Legalità, presso l‟Aula Magna dell‟Istituto.<br />
- L' 11 Gennaio la classe partecipa in Aula Magna, ad un incontro sulle nuove tecnologie<br />
tenuto da un docente dell'università di Padova.<br />
11
- Il 28 Gennaio incontro con l'associazione volontari di Facca sul primo soccorso.<br />
- Il 29 Febbraio e il 21 Marzo, la classe partecipa al progetto Legalità che prevede due<br />
incontri con Don Tellatin dell‟Associazione Libera, per la lotta contro le Mafie.<br />
4.6 Progetto lingue<br />
Partecipazione Il 19 Novembre alla rappresentazione teatrale in lingua Inglese “ The Importance<br />
of Being Earnest” di Oscar Wilde, tenutasi a Padova ad opera del gruppo teatrale “Il Palchetto<br />
Stage”.<br />
4.7 Attività di stage<br />
Stage in periodo estivo:<br />
Gli alunni Bacchin Arianna, Olivetto Mattia, Scalco Marco. hanno partecipato ad uno stage estivo<br />
della durata di tre settimane presso la Ditta Kelab di Resana,<br />
L‟alunno Barban ha frequentato uno stage di Anatomia presso l‟Ulss n15 a Camposanpiero dal 4 /<br />
7 al 16 / 7.<br />
Gli alunni Poppi, Beccaro e Reffo hanno prestato servizio presso il Laboratorio Analisi a Cittadella,<br />
per una settimana ciascuno.<br />
L‟alunno Magno Andrea .ha partecipato ad uno stage presso lo studio SDF dal 13/6 al 30/7.<br />
L‟alunno Campagnolo Fabio ha partecipato ad uno stage presso il Comune di Cittadella dal 4 / 7 al<br />
30 / 7 .<br />
L‟alunna Brugnaro Anna ha effettuato un periodo di stage presso “Pan e Dolci “ di Cittadella<br />
dal13/6 al 9/7.<br />
Infine, l‟alunno G. Fornaro ha fatto lo stage presso il “Molino di Ferro” a Vedelago (TV) dal 16 al<br />
31 Agosto<br />
4.8 Corsi di recupero<br />
Settimana di pausa didattica: febbraio 2012 per le materie in cui c‟erano più di metà alunni<br />
insufficienti<br />
4.9 Visite di studio<br />
L‟11 Novembre incontro con i ricercatori dell‟AIRC per le ultime novità sulla ricerca contro il<br />
cancro.<br />
Il 24 Novembre la classe va al Job Orienta a Verona<br />
Il 22 dicembre al Vittoriale di D‟Annunzio a Gardone (Bs) .<br />
Partecipazione di alcuni alunni alla semifinale provinciale di pallavolo.<br />
5. MODULI E PERCORSI INTERDISCIPLINARI<br />
Diversi allievi hanno approfondito delle tematiche interdisciplinari che presenteranno al colloquio.<br />
Non sono state invece prodotte ricerche o progetti interdisciplinari di tutta la classe ai fini dello<br />
svolgimento della terza prova.<br />
12
6. CRITERI E STRUMENTI DELLA MISURAZIONE (PUNTEGGI E<br />
LIVELLI) E DELLA VALUTAZIONE (INDICATORI E DESCRITTORI<br />
ADOTTATI PER LA FORMULAZIONE DI GIUDIZI E/O PER<br />
L’ATTRIBUZIONE DEI VOTI) PREVISTO DAL PIANO<br />
DELL’OFFERTA FORMATIVA<br />
6.1 Valutazione classi V e ai fini dell’esame di stato<br />
Per la valutazione del credito scolastico e formativo restano valide le indicazioni generali fornite per<br />
tutte le classi del triennio. Il credito scolastico sarà attribuito sulla base delle indicazioni della<br />
tabella A (art.11, comma 2 ,reg. 23 luglio 1998, n. 323 e successive integrazioni o modifiche).<br />
Per la valutazione, i singoli docenti utilizzano ai fini della attribuzione dei voti l‟intera scala<br />
decimale. La valutazione finale sulla base del documento programmatico del Consiglio e degli<br />
obiettivi didattici delle singole discipline e sui criteri di valutazione previsti nei diversi piani di<br />
lavoro, terrà conto della griglia di valutazione e corrispondenza tra espressione numerica del voto e<br />
livelli di competenze conseguite in termini di conoscenze, comprensione, applicazione, sintesi ed<br />
analisi prevista nel Piano dell‟Offerta Formativa.<br />
6.2 - Credito scolastico e formativo<br />
6.2.1 Il credito scolastico viene deliberato sulla base dei seguenti elementi:<br />
a) profitto nelle diverse discipline, al fine della attribuzione alle diverse fasce previste dalle tabelle<br />
del regolamento di cui al D.P.R. 23 luglio 1998.<br />
b) assiduità e frequenza alle lezioni,<br />
c) interesse e partecipazione al dialogo educativo;<br />
d) attività complementari ed integrative organizzate dalla scuola quali:<br />
stage, partecipazione a gare studentesche, a concorsi, mostre e altre iniziative similari, assistenza<br />
ai compagni portatori di handicap all‟interno della scuola, attività nell‟ambito del progetto<br />
“giovani”;<br />
e) eventuali crediti formativi<br />
Ai fini dell‟attribuzione del credito scolastico si terrà conto del debito formativo, in quanto<br />
all‟alunno promosso con debito formativo alla penultima classe o all‟ultima classe sarà assegnato il<br />
punteggio minimo previsto dalla banda corrispondente alla media riportata nello scrutinio finale. In<br />
caso di accertato superamento del debito il consiglio di Classe può integrare in sede di scrutinio<br />
finale dell‟anno scolastico successivo il punteggio minimo assegnato nei limiti previsti dalla banda<br />
d‟oscillazione cui tale punteggio appartiene. Tale integrazione avverrà sempre considerando i punti<br />
b, c, d, .<br />
6.2.2 Credito formativo<br />
Sulla base del decreto Ministeriale del 24 febbraio 2000, i consigli di classe procedono alla<br />
valutazione dei crediti formativi, sulla base di indicazioni e parametri preventivamente individuati<br />
dal Collegio dei docenti al fine di assicurare omogeneità nelle decisioni dei consigli di classe<br />
medesimi, e in relazione agli obiettivi formativi ed educativi propri dell'indirizzo di studi e dei<br />
corsi interessati.<br />
Il collegio dei docenti fornisce le seguenti indicazioni:<br />
13
Fermo restando la valutazione della qualità del credito formativo e della attribuzione del punteggio<br />
relativo al Consiglio di Classe, il Collegio dei docenti individua come riconoscibili per le classi<br />
sperimentali dello Scientifico Tecnologico, le seguenti esperienze:<br />
1) esperienze lavorative e formative in qualsivoglia settore tecnico-scientifico (aziende, studi<br />
professionali, enti pubblici);<br />
2) esperienze sportive, considerando esclusivamente attività individuali o di squadra di livello<br />
regionale;<br />
3) esperienze di volontariato con particolare riguardo alle attività di protezione civile e ambientale;<br />
4) esperienze culturali (partecipazione a concorsi culturali, corsi o attività di tipo culturale, tenuti<br />
da enti od organizzazioni riconosciute);<br />
5) corsi di formazione musicale o attività tenute da Enti od organizzazioni riconosciute;<br />
6) esperienze di approfondimento linguistico conseguite all‟estero secondo le modalità previste<br />
dall‟art.3, comma 3 del D.M. 24 febbraio 2000.<br />
Ad ogni esperienza formativa sarà attribuito fino ad un massimo di un punto. I punti sono<br />
cumulabili fino al punteggio massimo della fascia determinata dalla media dei voti. Il valore e la<br />
qualità dell‟esperienza, ai fini dell‟assegnazione del punteggio, vengono valutati dal Consiglio di<br />
Classe.<br />
7. PROVE DI PREPARAZIONE ALL’ESAME<br />
Per le discipline oggetto della 1 a e 2 a prova d‟esame sono state effettuate le seguenti prove scritte di<br />
simulazione:<br />
Italiano<br />
Numero prove: 2 (28 Marzo e 22 Maggio)<br />
Tipologia:<br />
- sviluppo di argomenti di carattere generale<br />
- analisi di un testo letterario in prosa o in versi<br />
- sviluppo di un tema di carattere storico<br />
- stesura di un saggio breve<br />
- stesura di un articolo di giornale<br />
Fisica<br />
Numero prove: 2 (13 Marzo e 24 Maggio)<br />
Tipologia:<br />
- elaborazione e sviluppo di problemi di fisica.<br />
I testi delle prove di simulazione con relativa griglia di valutazione vengono allegati al presente<br />
documento.<br />
Terza Prova<br />
Numero prove: 2 (14 Febbraio/23 Marzo e 12 Maggio)<br />
Per quanto riguarda la 3^ prova il C.d.C. ha indirizzato la preparazione per l‟esame verso le<br />
seguenti tipologie di prova, tra quelle indicate dal M.P.I.:<br />
B: quesiti a risposta singola<br />
14
Per le discipline oggetto della 3^ prova d‟esame sono state effettuate 2 simulazioni cumulative di<br />
tutte le materie oggetto della terza prova in base alle decisioni del Consiglio di Classe.<br />
La scelta di tali tipologie è stata operata tenendo conto del tipo di preparazione e delle capacità<br />
espositive degli studenti.<br />
Le materie del corso di studi presentano un carattere culturale teorico e applicativo e le verifiche,<br />
durante il corso dell‟anno, si sono indirizzate prevalentemente a rilevare la conoscenza e la<br />
padronanza delle nozioni studiate e la capacità di applicarle correttamente nella soluzione di<br />
semplici problemi. Le parti del programma relative ad esperienze di laboratorio nelle diverse<br />
discipline non sono state oggetto di simulazione.<br />
I testi delle prove di simulazione con relativa griglia di valutazione vengono allegati al presente<br />
documento. Ciascun docente ha utilizzato una propria griglia di valutazione. Ciononostante, il<br />
Consiglio di classe individua nella seguente una possibile scelta valida ai fini della correzione della<br />
3 a prova.<br />
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA 3 a Prova<br />
Indicatori Criterio di attribuzione del<br />
punteggio<br />
Assente<br />
Comprensione della domanda e<br />
pertinenza della risposta<br />
Insufficiente o lacunosa in alcune parti<br />
Correttezza e completezza delle<br />
Informazioni<br />
Chiarezza espositiva e ordine<br />
logico dell‟esposizione<br />
Proprietà ortografica e uso del<br />
linguaggio tecnico<br />
Sufficientemente adeguata<br />
Rispetta pienamente il quesito proposto<br />
Assente<br />
Insufficienti<br />
Non abbastanza complete e/o corrette<br />
Sufficiente conoscenza e completezza<br />
Conoscenze pienamente adeguate<br />
Assente<br />
Poco comprensibile e incoerente<br />
Lacunosa in alcune parti e poco chiara<br />
Pienamente sufficiente<br />
Chiara e con legami precisi tra le parti<br />
Assente<br />
Non adeguati<br />
Sufficientemente adeguati nel complesso<br />
Discreti<br />
Adeguati, pertinenti e ricchi<br />
Punti<br />
□ 0<br />
□ 1<br />
□ 2<br />
□ 3<br />
□ 0<br />
□ 1<br />
□ 2<br />
□ 3<br />
□ 4<br />
□ 0<br />
□ 1<br />
□ 2<br />
□ 3<br />
□ 4<br />
□ 0<br />
□ 1<br />
□ 2<br />
□ 3<br />
□ 4<br />
15
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA 3 a Prova di INGLESE<br />
Indicatori Criterio di attribuzione del<br />
punteggio<br />
Gravemente insufficiente<br />
Focus<br />
insufficiente<br />
Completeness<br />
Correctness<br />
Sufficiente<br />
Buono<br />
Ottimo<br />
Gravemente insufficiente<br />
insufficiente<br />
Sufficiente<br />
Buono<br />
Ottimo<br />
Gravemente insufficiente<br />
insufficiente<br />
Sufficiente<br />
Buono<br />
Ottimo<br />
Punti<br />
□ 1<br />
□ 2<br />
□ 3<br />
□ 4<br />
□ 5<br />
□ 1<br />
□ 2<br />
□ 3<br />
□ 4<br />
□ 5<br />
□ 1<br />
□ 2<br />
□ 3<br />
□ 4<br />
Colloquio d’esame<br />
Per quanto riguarda il colloquio d‟esame si effettuerà una simulazione per gli allievi che intendano<br />
effettuarla.<br />
Il C.d.C. valuterà nel corso del colloquio la padronanza della lingua, la capacità di utilizzare le<br />
conoscenze acquisite e di collegarle nell‟argomentazione, la capacità di discutere e collegare sotto<br />
vari profili i diversi argomenti.<br />
Nelle simulazione del colloquio verrà adottata la seguente griglia di valutazione:<br />
□ 5<br />
16
INDICATORI<br />
1) Padronanza della lingua<br />
2) Capacità di utilizzare le<br />
conoscenze acquisite<br />
3) Capacità di collegare le<br />
conoscenze e di argomentare<br />
4) Capacità di discutere e<br />
approfondire, sotto vari profili, i<br />
diversi argomenti<br />
PUNTEGGIO TOTALE<br />
(media dei punteggi degli indicatori )<br />
Insuff<br />
119<br />
Suff<br />
20<br />
Discreto<br />
2124<br />
8. PIANI DI LAVORO PER SINGOLA MATERIA<br />
Buono<br />
2527<br />
Ottimo<br />
2830<br />
Vengono di seguito riportati i “Piani di lavoro” per singola materia, svolti in relazione alla<br />
programmazione curricolare presentata all‟inizio dell‟anno scolastico.<br />
17
Docente: Didonè Anna<br />
Disciplina: Italiano<br />
Relazione finale<br />
La classe si compone di studenti dotati di buone capacità ma diversamente motivati e impegnati.<br />
Nel corso dell‟intero triennio, alcuni di loro hanno evidenziato impegno e costanza nello studio,<br />
dimostrando senso di responsabilità che ha loro consentito il raggiungimento di risultati discreti o<br />
buoni nelle diverse situazioni comunicative proposte. Altri, invece, hanno affrontato con leggerezza<br />
l‟onere scolastico, senza rinforzare con diligenza gli apprendimenti, pertanto i risultati conseguiti<br />
sono solo sufficienti. Gli allievi che in classe terza avevano evidenziato diffuse lacune linguistiche,<br />
hanno consolidato le abilità della lingua italiana, mediante un percorso di studio responsabile.<br />
Le conoscenze relative alle discipline possono definirsi discrete o buone per alcuni studenti,<br />
acquisite in modo settoriale per un piccolo gruppo di studenti.<br />
Gli allievi possiedono generalmente una discreta capacità espressiva, sufficiente proprietà di<br />
linguaggio e sufficiente capacità di sintesi. . La partecipazione a volte discontinua non ha permesso<br />
ad alcuni di potenziare il metodo di lavoro.<br />
Gli obiettivi finali didattici e disciplinari di classe quinta sono stati raggiunti in modo diverso.<br />
A compimento del percorso triennale, gli alunni hanno raggiunto i seguenti obiettivi:<br />
CONOSCENZE:<br />
conoscere testi rappresentativi del patrimonio letterario italiano e di altre letterature a partire<br />
dal secondo '800;<br />
conoscere i caratteri principali dei movimenti nei quali tali testi si collocano;<br />
conoscere gli elementi legati alla vita, alla produzione letteraria, alla poetica e alle tecniche<br />
espressive dei singoli autori;<br />
conoscere testi integrali di alcune opere di narrativa;<br />
conoscere la struttura delle tipologie di scrittura previste per l'Esame di Stato.<br />
CAPACITA`E COMPETENZE:<br />
collocare un testo nella produzione dell'autore e nel quadro del contesto storico-culturale;<br />
comprendere e presentare sul piano tematico e stilistico un testo esaminato;<br />
trasferire ed utilizzare le proprie conoscenze per analizzare e confrontare testi dai caratteri<br />
simili o diversi;<br />
sapersi orientare all'interno dei percorsi tematici svolti;<br />
produrre tipologie diverse di scrittura (quelle indicate nella voce tipologia delle prove della<br />
presente relazione);<br />
relazionare e argomentare con sufficiente chiarezza e proprietà di linguaggio.<br />
18
STRUMENTI E METODI:<br />
panoramiche iniziali per preparare la matrice cognitiva<br />
lezioni frontali e letture personali di approfondimento<br />
esercitazioni alle diverse tipologie di scrittura con previe istruzioni<br />
definizione e preparazione di un argomento personale<br />
interrogazione con impostazione interdisciplinare<br />
trattazione per percorsi tematici al fine di organizzare e mettere in relazione le conoscenze<br />
contestualizzazione storica e culturale degli argomenti.<br />
MATERIALI DIDATTICI:<br />
il libro di testo adottato<br />
fotocopie e appunti per integrare i testi<br />
opere di narrativa<br />
quotidiani<br />
TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE<br />
Tre prove scritte per quadrimestre secondo diverse tipologie<br />
Prove orali basate sui seguenti criteri di valutazione:<br />
- interesse ed applicazione<br />
- padronanza dei percorsi formativi<br />
- uso del mezzo espressivo<br />
- capacità di analisi e di giudizio critico<br />
Nella valutazione delle prove scritte sono stati applicati i seguenti indicatori:<br />
- comprensione del testo proposto<br />
- pertinenza dei contenuti e padronanza dell'argomento<br />
- organizzazione del testo e stesura secondo il modello di scrittura prescelto<br />
- originalità ed efficacia delle argomentazioni<br />
- correttezza linguistica e proprietà lessicale.<br />
Allegato al programma di italiano della classe <strong>5AST</strong><br />
Fac-simile griglia di correzione utilizzata (criteri per la correzione della prova scritta di italiano)<br />
CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE<br />
MODULI Ore<br />
1) L‟area del Positivismo: caratteri socioculturali<br />
15<br />
2) La crisi della ragione e il Decadentismo 30<br />
3) La narrativa del I Novecento e la crisi dell‟io 20<br />
4) La poesia pura 20<br />
5) Il Neorealismo fra storia, narrativa e<br />
cinematografia<br />
10<br />
19
6) Prove scritte: istruzioni ed esecuzione 30<br />
Le restanti ore sono state impegnate in attività di verifica e/o di approfondimento.<br />
PROGRAMMA DI ITALIANO<br />
MODULO 1 . L'area del Positivismo: caratteri socio – culturali.<br />
I canoni della scuola naturalista.<br />
Il Verismo: caratteri.<br />
G. VERGA: fasi della produzione letteraria, la poetica e il "ciclo dei vinti".<br />
La premessa ai Malavoglia da "Introduzione ai Malavoglia".<br />
La Scapigliatura: un movimento crocevia<br />
E.PRAGA:<br />
Preludio<br />
MODULO 2 . La crisi della ragione e il Decadentismo<br />
Caratteri principali del Decadentismo<br />
Innovazioni nella poesia francese di fine secolo:<br />
P. VERLAINE: la personalità e la poetica.<br />
Arte poetica da “Allora ed ora”<br />
G. PASCOLI: la vita, i caratteri della poetica, i motivi ricorrenti e le strutture linguistiche in<br />
“Miyricae” e in “Canti di Castelvecchio”;<br />
La mia sera<br />
Il gelsomino notturno<br />
Il lampo – Il tuono<br />
G. D'ANNUNZIO: la vita e le sue opere principali, i caratteri della poetica, i motivi e le<br />
strutture linguistiche in Alcyone<br />
Le stirpi canore<br />
La pioggia nel pineto<br />
L‟attesa di Elena da “Il piacere”<br />
Il Crepuscolarismo: caratteri generali<br />
Il Futurismo: arte, innovazione e contestazione; i nuovi miti e i nuovi canoni letterari.<br />
F. T. MARINETTI:<br />
Il manifesto futurista del 1909<br />
MODULO 3 . La narrativa del 1° Novecento e la crisi dell'Io. Innovazioni tecniche del<br />
romanzo novecentesco<br />
SVEVO: la vita e le matrici del pensiero; il personaggio sveviano e l'inettitudine.<br />
Salute e malattia per natura da “Una vita”<br />
I fallimenti di Emilio Brentani da “Senilità”<br />
La premessa del dottor S.; Il preambolo di Zeno Cosini; Le date fatidiche; Un<br />
rapporto ambiguo; La catastrofe (da "La coscienza di Zeno":temi, novità<br />
strutturali dell'opera e tecniche narrative).<br />
20
L. PIRANDELLO: la vita e le opere principali ; i temi del pensiero pirandelliano, persona e<br />
personaggio.<br />
Premessa seconda (filosofica) a mo‟ di scusa da "Il fu Mattia Pascal"<br />
La conclusione: c‟è una morale da ricavare? da "Il fu Mattia Pascal"<br />
MODULO 4 . La poesia pura: concetto e caratteri.<br />
G. UNGARETTI: la vita e le esperienze formative; principali temi e innovazioni della<br />
raccolta "L'allegria".<br />
I fiumi<br />
Veglia<br />
San Martino del Carso<br />
Sono una creatura<br />
Fratelli<br />
U. SABA: cenni sulla vita, elementi di poetica, temi del "Canzoniere" e linguaggio.<br />
Ulisse<br />
La capra<br />
E. MONTALE: cenni sulla vita e le opere, la concezione del vivere; i principali temi poetici e il<br />
linguaggio.<br />
Non chiederci la parola<br />
Spesso il male di vivere<br />
Meriggiare pallido e assorto<br />
MODULO 5 . Il neorealismo fra storia, narrativa e cinematografìa.<br />
Pagine di narrativa neorealistica.<br />
C. PAVESE: personalità e temi fondamentali delle opere.<br />
La fuga e l'inadeguatezza da "La casa in collina"<br />
La perdita delle radici da “La luna e i falò”<br />
I. CALVINO: cenni sulla vita e le opere; razionalità e fantasia.<br />
L'incontro con l' "omone" da "Il sentiero dei nidi di ragno"<br />
Le riflessioni di Kim da “Il sentiero dei nidi di ragno<br />
P. LEVI, cenni sulla vita e le opere.<br />
Se questo è un uomo da "Se questo è un uomo"<br />
La partenza verso l‟abisso da “Se questo è un uomo”<br />
Il mondo dell‟abisso da “Se questo è un uomo”<br />
Testo adottato: R. Verna, P.Papa, M.Vian, C.Verna, Mondi letterari, Vol. 3 e 4, Paravia 2003<br />
Ogni allievo ha svolto inoltre la lettura personale di due opere di narrativa del Novecento letterario<br />
italiano o anche straniero. Trattasi di opere legate per temi, figure e linguaggio ai percorsi letterari o<br />
storico - letterari svolti nel seguente anno scolastico.<br />
Cittadella, 14 maggio 2012 Il docente<br />
__________________________<br />
I rappresentanti degli studenti<br />
__________________________<br />
21
Disciplina: Storia<br />
Docente: Didonè Anna<br />
A compimento del percorso triennale, gli alunni hanno raggiunto i seguenti obiettivi:<br />
CONOSCENZE:<br />
conoscere alcuni contenuti disciplinari relativi ad eventi del secondo Ottocento;<br />
conoscere dati, aspetti ed evoluzione dei più importanti avvenimenti storici del XX secolo;<br />
conoscere alcune chiavi di lettura del XX secolo, che consentono di organizzare informazioni<br />
e conoscenze;<br />
conoscere i principali processi che caratterizzano il XX secolo e lo orientano verso il presente<br />
storico;<br />
conoscere le trasformazioni politiche, economiche, sociali avvenute in Italia dai primi del '900<br />
agli anni sessanta;<br />
conoscere i concetti e i vocaboli specifici del linguaggio storico.<br />
CAPACITÀ E COMPETENZE:<br />
orientarsi nei percorsi tematici svolti;<br />
collocare un avvenimento in un contesto storico-politico e/o economico-sociale<br />
stabilire relazioni tra dati storici di causa-effetto, di continuità o frattura e di<br />
interdipendenza;<br />
intendere le dinamiche e indicare le linee di tendenza dei fenomeni;<br />
servirsi di un adeguato linguaggio specifico<br />
CONTENUTI<br />
Per la classe quinta il programma prevede lo svolgimento di argomenti all‟interno della seguente<br />
periodizzazione: dal primo Novecento ai giorni nostri.<br />
I contenuti sono stati affrontati attraverso i seguenti percorsi tematici:<br />
MODULI<br />
Ore<br />
1) Totalitarismi europei 25<br />
2) Guerre, Nazioni, nazionalismi e imperialismi<br />
26<br />
3) L‟evoluzione politica dell‟Italia nel XX 18<br />
•<br />
• Alcune ore sono state impegnate in attività di verifica e/o approfondimento.<br />
•<br />
• STRUMENTI E METODI:<br />
lezione frontale<br />
fissazione dei concetti organizzatori<br />
lezioni dì recupero e chiarificazione di concetti e relazioni tra dati storici<br />
scalette semplificative e di contestualizzazione<br />
trattazione per percorsi tematici<br />
interdisciplinarietà fra storia e letteratura per alcuni argomenti<br />
22
MATERIALI DIDATTICI:<br />
libro di testo adottato<br />
filmati televisivi e videoregistrazioni<br />
consultazione o ricerca personale in opere di carattere storico<br />
VALUTAZIONE<br />
Tipologie delle prove<br />
Verifiche orali<br />
Prove scritte strutturate<br />
Criteri<br />
Interesse e partecipazione<br />
Capacità di personalizzare l'apprendimento<br />
Padronanza dei percorsi formativi<br />
Precisione e completezza delle conoscenze<br />
Uso del linguaggio settoriale<br />
CONTENUTI DISCIPLINARI PER PERCORSI TEMATICI<br />
MODULO 1 . Totalitarismi dell'Europa nel XX secolo<br />
Il totalitarismo fascista<br />
La situazione economica e politica dell'Italia nel 1° dopoguerra;<br />
i fattori politico-sociali dell'ascesa del fascismo;<br />
la "marcia su Roma" e la conquista del potere;<br />
l'escalation totalitaria e la fascistizzazione della società;<br />
le linee principali della politica economica fascista.<br />
Il totalitarismo sovietico<br />
Il quadro delle forze politiche a ridosso della rivoluzione;<br />
le "tesi di aprile" e la rivoluzione d'ottobre;<br />
i provvedimenti di Lenin e la NEP: "Rivoluzione permanente" o socialismo in un solo<br />
Paese;<br />
la scelta industriale e la ristrutturazione agricola;<br />
dittatura del partito e personale di Stalin.<br />
IL totalitarismo nazista<br />
L'economia tedesca negli anni venti e i riflessi della crisi americana del 1929;<br />
le motivazioni politiche ed economiche dell'ascesa del nazismo;<br />
l'ideologia nazista e il Nuovo Ordine;<br />
gli strumenti della dittatura nazista e le tappe della politica antiebraica.<br />
La guerra civile di Spagna: gli antefatti, il pretesto; i fattori di successo della “falange"; la<br />
dittatura franchista.<br />
MODULO 2 . Guerre, Nazioni, nazionalismi e imperialismi<br />
La I Guerra Mondiale: motivi politici economici e ideologici, fronti e schieramenti; l'Italia e<br />
la guerra; i fattori decisivi del conflitto; caduta di imperi e nascita di Nazioni: la nuova carta<br />
geografica e politica dell'Europa.<br />
23
La II Guerra Mondiale: antecedenti ideologici e politico militari; fronti e belligeranti; i<br />
principali eventi bellici e la svolta militare; il 1943 in Italia e la caduta del Fascismo; la<br />
Resistenza; dalla "Carta Atlantica" all'ONU: finalità e istituzioni.<br />
Il secondo dopoguerra: la Conferenza di pace di Parigi; il Piano Marshall, lo schema<br />
bipolare e i due modelli di sviluppo economico; la "guerra fredda" e l'Europa.<br />
La decolonizzazione: le fasi e il bilancio.<br />
MODULO 3 . L'evoluzione politica dell'Italia nel XX secolo<br />
L'Italia liberale dell'età giolittiana: politica riformistica ed economica di Giolitti; il<br />
contributo al processo di italianizzazione; le direttrici della politica estera.<br />
L'Italia fascista: lo svuotamento dello Stato liberale, la cultura di regime, l'antifascismo, la<br />
soluzione della "questione romana"; la politica economica ed estera.<br />
L'Italia democratica e repubblicana: il Referendum istituzionale e la Costituzione; dal<br />
centrismo all‟avvento del centro-sinistra.<br />
L‟Italia dal miracolo economico dagli anni ‟60 alla crisi della prima repubblica.<br />
L'Italia negli “anni di piombo”.<br />
L'Italia e l'Unione Europea: le tappe dell'Unione Europea, le Istituzioni.<br />
Testo adottato: Z. Ciuffolotti - U. Baldocchi - S. Bucciarelli - S.Sodi. Casa editrice G. D‟Anna 2008<br />
Cittadella, 14 maggio 2012 Il docente<br />
__________________________<br />
I Rappresentanti degli studenti<br />
__________________________<br />
__________________________<br />
24
DISCIPLINA: FILOSOFIA Classe: 5^ AST a.s. 2011/12<br />
Docente: MARIOLINA SPADA<br />
Presentazione della classe: la classe è formata da 19 alunni, 17 maschi e 2 femmine.<br />
Sin dal primo anno del triennio, la classe nel complesso si è distinta per la notevole<br />
partecipazione, per il buon coinvolgimento e per lo studio organico. Particolarmente<br />
quest'anno, alcuni alunni hanno espresso una partecipazione non sempre attiva ed un<br />
atteggiamento più di ascolto che di coinvolgimento; proprio per stimolare tali alunni, ho<br />
organizza un “laboratorio teatrale” dove ognuno doveva esporsi in prima persona ,<br />
drammatizzando il pensiero dei filosofi sotto forma di dialogo con i compagni.<br />
Da parte di un gruppo di alunni, si è evidenziato un valido lavoro di problematizzazione che<br />
ha condotto a dibattiti interessanti e coinvolgenti; le discussioni emerse hanno riguardato non<br />
solo argomenti disciplinari, ma anche temi di cultura generale, soprattutto inerenti al vissuto<br />
dei ragazzi stessi.<br />
Il programma si è svolto secondo il piano di lavoro iniziale.<br />
La condotta è risultata controllata.<br />
Conoscenze<br />
Le conoscenze raggiunte sono risultate buone. I ragazzi conoscono solo i capisaldi del sistema di<br />
Hegel che hanno permesso di introdurre la corrente di Opposizione alla filosofia di Hegel. Hanno<br />
spaziato dal Marxismo al Positivismo, solo nelle sue linee generali, fino ad arrivare agli autori<br />
che hanno contribuito a quella crisi della ragione e della conoscenza che segnerà il pensiero del<br />
„900.<br />
Oltre che la lettura di brani antologici, hanno esaminato per intero l‟opera di J.P. Sartre<br />
“L‟Esistenzialismo è un umanismo”.<br />
Conoscono con una certa padronanza il linguaggio specifico e il contesto storico di appartenenza<br />
dei filosofi.<br />
Competenze<br />
La maggior parte degli alunni sa utilizzare competenze lessicali, terminologiche e semantiche<br />
anche se alcuni alunni, pur conoscendo gli argomenti, fanno un po‟ fatica ad esporre in modo<br />
organico e convincente.<br />
Particolarmente un gruppo di alunni diligenti ed impegnati sanno affrontare in modo autonomo,<br />
critico e rielaborativo i testi filosofici. Tale gruppo è in grado di applicare le conoscenze<br />
assimilate in altri contesti disciplinari.<br />
Capacità<br />
Valide sono le capacità di analisi e di sintesi, anche se prevalgono principalmente le prime.<br />
Abbastanza significativa è la capacità di effettuare collegamenti interdisciplinari, in modo<br />
particolare con italiano, storia e letteratura inglese.<br />
Contenuti disciplinari e tempi di realizzazione<br />
Argomento Periodo<br />
LA FILOSOFIA dell’INFINITO<br />
Ø CENNI al PANLOGISMO OTTIMISTICO di HEGEL<br />
I Quadrimestre<br />
ALLE ORIGINI della CONTEMPORANEITA’<br />
Ø LA FILOSOFIA come CRITICA della RAGIONE ASTRATTA,<br />
contro l‟OTTIMISMO dei FILOSOFI<br />
25
Ø SCHOPENHAUER: il VOLONTARISMO PESSIMISTICO<br />
Ø L‟INCONTRO con l‟ANTICA SAGGEZZA ORIENTALE<br />
Ø Il MONDO come RAPPRESENTAZIONE<br />
Ø Il MONDO come VOLONTA‟<br />
Ø Le VIE della REDENZIONE<br />
Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />
Ø KIERKGAARD e la CATEGORIA del “SINGOLO”<br />
Ø SINGOLARITA‟- POSSIBILITA‟-RESPONSABILITA‟-<br />
ANGOSCIA<br />
Ø I TRE STADI dell‟ESISTENZA<br />
Ø La FEDE come PARADOSSO<br />
Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />
LA DESTRA e LA SINISTRA HEGELIANA<br />
Ø FEUERBACH e LA CRITICA alla RELIGIONE<br />
Ø DIO come ALIENAZIONE<br />
Ø UMANESIMO e FILANTROPISMO<br />
LA STORIA come RIVOLUZIONE<br />
Ø MARX e la CRITICA alla MODERNITA’<br />
Ø L‟INTERPRETAZIONE GENERALE della STORIA<br />
Ø IL CONTESTO STORICO<br />
Ø I NUCLEI FONDAMENTALI<br />
Ø LE CRITICHE a: FEURBACH, HEGEL, ECON.BORGH.,<br />
SOC.UTOP<br />
Ø L‟ALIENAZIONE<br />
Ø IL SIGNIFICATO del LAVORO<br />
Ø L‟OPERAIO come MERCE<br />
Ø LA PROPRIETA‟ PRIVATA<br />
Ø L‟ANALISI ECONOMICA del CAPITALE<br />
Ø IL PLUSVALORE<br />
Ø LA LOTTA di CLASSE<br />
Ø STRUTTURA e SOVRASTRUTTURA<br />
Ø PASSAGGIO al COMUNISMO<br />
Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />
IL VALORE dei FATTI<br />
Ø Il POSITIVISMO e il PRIMATO della SCIENZA e della<br />
TECNICA<br />
Ø LA NUOVA FIGURA dello SCIENZIATO<br />
Ø LE PAROLE CHIAVE del POSITIVISMO<br />
LA CRISI della CIVILTA’ OCCIDENTALE<br />
Ø NIETZSCHE, i PRIMI SEGNALE dell‟INCERTEZZA e della<br />
PRECARIETA‟<br />
Ø l‟INCONTRO con SCHOPENHAUER<br />
Ø ALLE ORIGINI della DECADENZA dell‟OCCIDENTE<br />
Ø APOLLO e DIONISO<br />
Ø LA MORTE di DIO<br />
Ø MORALE degli SCHIAVI e dei SIGNORI<br />
Ø L‟OLTRE - UOMO<br />
Ø L‟ETERNO RITORNO<br />
Ø LA VOLONTA‟ di POTENZA<br />
Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />
LA RIVOLUZIONE PSICOANALITICA<br />
II Quadrimestre<br />
26
Ø FREUD, IL PIANETA SCONOSCIUTO dell‟INCONSCIO<br />
Ø IL RAPPORTO con la MEDICINA del TEMPO<br />
Ø GLI STUDI dei CASI di ISTERIA<br />
Ø VERSO l‟INCONSCIO<br />
Ø IL SOGNO come VIA d‟ACCESSO all‟INCONSCIO<br />
Ø LA STRUTTURA TOPICA della PSICHE<br />
Ø LA TERAPIA PSICOANALITICA<br />
Ø LA TEORIA della SESSUALITA‟<br />
Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />
LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA NELLE SOCIETA’ DI MASSA<br />
Ø H. ARENDT, L‟ANALISI del TOTALITARISMO<br />
Ø LE ORIGINI del TOTALITARISMO<br />
Ø DIFFERENZA fra STATO TOTALE e TOTALITARIO<br />
Ø IL TERRORE<br />
Ø IL NEMICO OGGETTIVO<br />
Percorsi testuali: brani antologici da scegliere con gli alunni<br />
L’ANALISI della CONDIZIONE UMANA<br />
Ø L‟ESISTENZIALISMO: i NUCLEI FONDAMENTALI<br />
Ø J.P. SARTRE, l‟ESISTENZIALISMO come UMANISMO<br />
* Ø L‟ANALISI della COSCIENZA<br />
Ø L‟ESSERE “PER-SE‟” e l‟ESSERE “IN-SE‟”<br />
Ø LA NAUSEA<br />
Ø LA RESPONSABILITA‟<br />
Ø IL CONFLITTO con GLI ALTRI<br />
Ø L‟ADESIONE al MARXISMO<br />
Percorsi testuali: lettura integrale “L‟esistenzialismo è un umanismo”<br />
* Argomenti e moduli da completare alla data di presentazione del <strong>Documento</strong><br />
Totale<br />
ore svolte:<br />
69<br />
◦ Strumenti e materiali utilizzati<br />
Manuale adottato: “Le stelle di Talete” vol. III – Cambiano e Mori – Ed. Laterza (azzurra)<br />
• Copie di brani dei filosofi a scopo di approfondimento<br />
Schede di approfondimento sul Totalitarismo di A.Harendt<br />
Strumenti audiovisivi: “Prendimi l‟anima” (psicanalisi) – “Qualcuno volò nel nido del<br />
cuculo”<br />
Metodologia<br />
▪ Lezione frontale e circolare<br />
Analisi testuale guidata e autonoma<br />
Dibattiti, discussioni, problematizzazione<br />
Laboratorio teatrale<br />
Dibattiti emersi: significato della morte – valori quali l'orgoglio, la lealtà, la fiducia e la fedeltà –<br />
rapporti di genere<br />
Verifiche<br />
Interrogazioni<br />
Interventi significativi<br />
Prove scritte con modalità di 3^ prova<br />
27
Griglia indicante i criteri adottati in ogni fase della valutazione ed individuazione dei livelli<br />
minimi standard per poter conseguire la sufficienza<br />
VOTO GIUDIZIO SINTETICO<br />
1 / 4<br />
5 / 5,5<br />
6<br />
Estese lacune nella conoscenza degli argomenti;<br />
comprensione molto limitata del testo e<br />
fraintendimento delle domande, gravi difficoltà<br />
applicative, scarsa proprietà di linguaggio<br />
Conoscenza frammentaria o superficiale dei<br />
contenuti; difficoltà di condurre analisi e<br />
nell‟affrontare le tematiche proposte; capacità<br />
applicative limitate; linguaggio poco rigoroso,<br />
conoscenza limitata della terminologia<br />
Conoscenza dei temi fondamentali; sufficienti<br />
capacità di comprensione e di analisi, pur con<br />
difficoltà applicative; conoscenza della<br />
terminologia specifica<br />
LIVELLO DI<br />
APPROFONDIMENT<br />
O<br />
scarso<br />
gravemente<br />
insufficiente<br />
insufficiente<br />
PUNTEGGIO<br />
1 / 7<br />
8 / 9<br />
sufficiente 10<br />
6,5<br />
Discreta conoscenza e comprensione dei<br />
contenuti; capacità di cogliere i nessi tematici;<br />
più che suff. 11<br />
7 capacità applicative discrete; uso corretto della<br />
terminologia specifica e discreta proprietà di<br />
linguaggio<br />
discreto 12<br />
7,5 più che discreto 13<br />
8<br />
da<br />
9 a 10<br />
Buona conoscenza e comprensione dei<br />
contenuti; capacità di affrontare le tematiche e<br />
di effettuare collegamenti significativi; buona<br />
capacità applicativa; padronanza della<br />
terminologia specifica ed esposizione chiara e<br />
appropriata<br />
Conoscenza ampia ed approfondita; capacità di<br />
esaminare criticamente gli argomenti e di<br />
cogliere autonomamente relazioni tra aree<br />
tematiche diverse; capacità di applicare con<br />
disinvoltura le proprie acquisizioni anche in<br />
situazioni nuove; linguaggio ricco, articolato e<br />
preciso<br />
buono 14<br />
ottimo<br />
eccellente<br />
15<br />
28
Indicatori rispetto agli obiettivi<br />
COMPORTAMENTO (PARTECIPAZIONE, FREQUENZA ATTENZIONE,<br />
CORRETTEZZA E CAPACITA‟ DI RELAZIONI INTERPERSONALI)<br />
PROGRESSIONE NELL‟APPRENDIMENTO E CONOSCENZE ACQUISITE<br />
(MIGLIORAMENTO DEL METODO, RECUPERO, ACQUISIZIONE DI ABILITA‟<br />
ANCHE CON INFORMAZIONI MINIME)<br />
ATTITUDINI E CAPACITA‟ (ANALISI E SINTESI, SENSO CRITICO, AUTO<br />
CORREZIONE, SENSIBILITA‟ E GUSTO)<br />
TABELLA DEI PARAMETRI VALUTATIVI PER LA TERZA PROVA<br />
INDICATORI DESCRITTORI<br />
Correttezza e completezza in<br />
relazione alle risposte attese:<br />
PUNTI<br />
• trattazione lacunosa e frammentaria<br />
con gravi errori<br />
1/5<br />
• trattazione carente e superficiale e/o<br />
con errori diffusi<br />
6<br />
Contenuti<br />
• trattazione essenziale e/o con<br />
qualche errore isolato<br />
7<br />
• trattazione corretta degli argomenti<br />
anche se non completa<br />
8<br />
• trattazione lineare, completa e<br />
corretta<br />
9<br />
• trattazione completa, approfondita e<br />
corretta<br />
10<br />
Esposizione<br />
Efficacia comunicativa e/o capacità di<br />
utilizzare il lessico specifico<br />
carente<br />
1<br />
parzialmente corretta<br />
2<br />
corretta<br />
Il testo evidenzia capacità<br />
3<br />
Sintesi<br />
rielaborative:<br />
carenti<br />
1<br />
adeguate<br />
2<br />
TABELLA DEI PARAMETRI VALUTATIVI PER IL COLLOQUIO<br />
INDICATORI DESCRITTORI<br />
Possesso di conoscenze<br />
Correttezza e completezza in relazione alle<br />
risposte attese:<br />
lacunosa<br />
superficiale<br />
con qualche errore<br />
corretta<br />
completa<br />
approfondita<br />
29
Competenze linguistiche<br />
Capacità di collegamento e confronto<br />
Capacità di rielaborazione critica<br />
Efficacia comunicativa e/o capacità di utilizzare<br />
il lessico specifico:<br />
carente<br />
parzialmente corretta<br />
corretta<br />
La comunicazione evidenzia capacità di<br />
confronto e collegamento:<br />
superficiale<br />
corretta<br />
approfondita<br />
La comunicazione evidenzia capacità<br />
rielaborative<br />
carente<br />
adeguata<br />
Il Docente I rappresentanti degli studenti<br />
Prof.ssa Mariolina Spada<br />
Cittadella, 14 Maggio 2012<br />
30
DISCIPLINA: MATEMATICA<br />
Docente: MARCO CROTTI<br />
Docente Laboratorio: LONGO FRANCESO<br />
In relazione alla programmazione curricolare, si è lavorato per raggiungere le seguenti finalità e i seguenti<br />
obiettivi educativi:<br />
FINALITA‟<br />
Acquisire un corretto linguaggio matematico<br />
Fornire la capacità tecnica per elaborare dei dati mediante determinati procedimenti operativi<br />
Comprendere il senso dei formalismi matematici<br />
Promuovere processi di astrazione e formalizzazione<br />
Sviluppare il ragionamento induttivo e deduttivo<br />
Sviluppare le attitudini analitiche e sintetiche degli studenti<br />
Sviluppare la capacità di utilizzare metodi, strumenti e modelli matematici in situazioni diverse<br />
Sviluppare l‟acquisizione di conoscenze a livelli via via più elevati di astrazione e formalizzazione<br />
Curare l‟attitudine a riesaminare criticamente e a sistemare logicamente le conoscenze via via acquisite<br />
OBIETTIVI EDUCATIVI<br />
Rafforzare le capacità di base, di riflessione, di comunicazione e di espressione<br />
Avvalersi di un metodo di studio autonomo<br />
Stimolare nello studente la curiosità, l‟attitudine alla ricerca autonoma e la consapevolezza delle<br />
interazioni della matematica con il resto del sapere<br />
Gli studenti hanno raggiunto, in relazione all‟impegno e alle capacità personali, i seguenti obiettivi in termini<br />
di:<br />
CONOSCENZE<br />
Calcolo di limiti<br />
Calcolo di derivate<br />
Studio di funzioni e relativi grafici<br />
Integrali indefiniti<br />
Integrali definiti<br />
Applicazioni del calcolo integrale per calcolare misure di superfici e volumi di solidi di rotazione<br />
( Si fa riferimento ai contenuti disciplinari )<br />
COMPETENZE<br />
Sanno sviluppare dimostrazioni<br />
Sanno operare con il simbolismo matematico riconoscendo le regole sintattiche di trasformazione di<br />
formule<br />
Sanno affrontare situazioni problematiche di varia natura avvalendosi di modelli matematici atti alla loro<br />
rappresentazione<br />
Sanno risolvere problemi geometrici nel piano e nello spazio<br />
( Si fa riferimento ai contenuti disciplinari )<br />
CAPACITA‟<br />
Sanno analizzare situazioni diverse determinandone proprietà e strutture comuni<br />
Utilizzano modelli, simboli e diagrammi per rappresentare e interpretare concetti e procedure<br />
matematiche<br />
Sanno eseguire correttamente le procedure di calcolo controllando la bontà dei risultati<br />
Hanno acquisito un linguaggio specifico preciso e rigoroso<br />
Utilizzano con consapevolezza le tecniche e le procedure studiate<br />
31
Sanno studiare una funzione e costruirne il relativo grafico<br />
Sanno risolvere problemi di calcolo numerico e approssimato<br />
Sanno applicare le conoscenze acquisite col calcolo integrale<br />
CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE:<br />
Moduli formativi<br />
Modulo 1 : Le funzioni e le loro proprietà<br />
Relazioni e funzioni. Classificazione: funzioni algebriche e trascendenti,<br />
funzioni definite a tratti, funzioni con valori assoluti.<br />
Funzioni iniettive, suriettive, biiettive. Funzioni inverse. I grafici delle funzioni e<br />
le trasformazioni geometriche: traslazioni, simmetrie assiali e centrali,<br />
1<br />
dilatazioni. Grafici di y f x , y f x , y f x<br />
,<br />
y<br />
1<br />
,<br />
f x<br />
y f x , y<br />
2<br />
f x . Composizione di funzioni. Funzioni crescenti,<br />
decrescenti, monotone, pari, dispari.<br />
Modulo 2 : I limiti<br />
Topologia della retta: intervalli limitati ed illimitati, estremo superiore ed<br />
estremo inferiore di un insieme, concetto di intorno, intorno completo, intorni<br />
destro e sinistro, intorno di infinito, punto isolato, punto di accumulazione.<br />
Il limite finito di una funzione per x che tende ad un valore finito. Il limite<br />
infinito di una funzione per x che tende ad un valore finito. Il limite finito di una<br />
funzione per x che tende all‟infinito. Il limite infinito di una funzione per x che<br />
tende all‟infinito. Verifica di limiti con applicazione della definizione.<br />
Limite per eccesso e per difetto, limite destro e limite sinistro. Teoremi sui limiti<br />
(enunciati): di unicità, di permanenza del segno, del confronto.<br />
Modulo 3: Le funzioni continue e il calcolo dei limiti<br />
Funzioni continue; continuità di y k,<br />
y x,<br />
y sin x , log x,<br />
y a<br />
y<br />
x<br />
a . Il calcolo dei limiti e le operazioni sui limiti: limite di una somma di<br />
funzioni, del prodotto di funzioni, del quoziente di funzioni, della potenza<br />
ennesima e della radice ennesima di funzioni, il limite di funzioni composte.<br />
Continuità della funzione inversa. Il calcolo dei limiti e le forme indeterminate:<br />
, 0 ,<br />
0 0<br />
, , 0 ,<br />
0<br />
0<br />
, 1 .<br />
Limiti notevoli<br />
sin x<br />
lim<br />
x 0 x<br />
1,<br />
1<br />
lim<br />
x 0<br />
cosx<br />
x<br />
0,<br />
1<br />
lim<br />
x<br />
cosx<br />
2<br />
1<br />
,<br />
2<br />
x<br />
0 x<br />
1<br />
ln 1 x e 1<br />
lim 1 e,<br />
lim 1,<br />
lim 1<br />
x x<br />
x 0 x<br />
0 x<br />
x<br />
. Applicazioni. Cenni su<br />
x<br />
infinitesimi ed infiniti, gerarchia degli infiniti.<br />
Asintoti verticali, orizzontali e obliqui e la loro ricerca.<br />
Teoremi sulle funzioni continue (enunciati): teorema di Weierstrass, teorema di<br />
Bolzano o dei valori intermedi, teorema di esistenza degli zeri.<br />
I punti di discontinuità di una funzione: discontinuità di prima, di seconda e di<br />
terza specie.<br />
Ore<br />
<br />
1 Periodo<br />
46<br />
***<br />
<br />
2 Periodo<br />
32
Modulo 4: Derivate<br />
Problemi che conducono al concetto di derivata: il problema delle secanti e della<br />
tangente.<br />
Rapporto incrementale e coefficiente angolare, limiti di rapporti incrementali,<br />
derivata di una funzione in un punto e funzione derivata. Il calcolo della derivata,<br />
derivata destra e sinistra. Continuità e derivabilità. Studio algebrico e grafico<br />
della continuità e della derivabilità di funzioni, di funzioni con valori assoluti e di<br />
funzioni definite a tratti. Funzioni continue in un punto e non derivabili in esso.<br />
Le derivate delle funzioni fondamentali: Dk , Dx , Dkx , D sin x,<br />
D cosx,<br />
x x<br />
Da , De , Dlog a x,<br />
D ln x.<br />
Teoremi sul calcolo delle derivate: derivata di k f x , derivata della somma di<br />
funzioni, del prodotto di funzioni, della potenza di una funzione, del reciproco di<br />
una funzione, del quoziente di funzioni. Derivata di una funzione composta.<br />
g x<br />
Derivata di f x .<br />
La derivata della funzione inversa e calcolo delle derivate delle funzioni inverse<br />
delle funzioni goniometriche. Derivate di ordine superiore al primo.<br />
Differenziale di una funzione e suo significato geometrico.<br />
Determinazione della retta tangente e della retta perpendicolare al grafico di una<br />
funzione in un suo punto.<br />
Applicazioni delle derivate alla fisica: problemi di cinematica.<br />
Modulo 5: I teoremi del calcolo differenziale<br />
Enunciati e significato geometrico dei teoremi di Rolle, di Lagrange e di Cauchy.<br />
Regola di De L‟Hospital. Applicazioni dei teoremi di Rolle, di Lagrange,<br />
0<br />
dell‟esistenza degli zeri. Calcolo di limiti di forme indeterminate ( , e<br />
0<br />
riconducibili ad esse) con la Regola di De L‟Hospital.<br />
Modulo 6: Integrali indefiniti<br />
Funzioni primitive di una funzione e integrale indefinito. Integrale della<br />
combinazione lineare di funzioni continue.<br />
Integrali indefiniti immediati o riconducibili ad essi.<br />
Integrazione di funzioni con cambio della variabile di integrazione.<br />
Integrazione per sostituzione, integrazione per parti.<br />
Integrazione di funzioni razionali frazionarie.<br />
Modulo 7: Massimi, minimi e flessi<br />
I punti stazionari: di massimo, di minimo e di flesso a tangente orizzontale. Punti<br />
di massimo e di minimo relativi e assoluti.<br />
Studio del segno della derivata prima; ricerca degli intervalli di crescenza e di<br />
decrescenza di una funzione.<br />
I punti singolari non derivabili a tangente verticale: di flesso e cuspidi. I punti<br />
singolari non derivabili “angolosi”.<br />
Studio del segno della derivata seconda; ricerca degli intervalli di concavità e di<br />
convessità di una funzione. I punti di flesso a tangente obliqua.<br />
Studio completo di funzioni: dominio, intersezioni con gli assi, simmetrie, segno,<br />
comportamento agli estremi del dominio, ricerca degli asintoti, massimi, minimi,<br />
concavità.<br />
Modulo 8: Integrali definiti e le loro applicazioni<br />
Integrale definito e le sue proprietà.<br />
54<br />
(fino al 5 maggio)<br />
***<br />
Dal 07-05 alla<br />
fine dell‟anno: ore<br />
previste 15<br />
33
Teorema della media, la funzione integrale, il teorema fondamentale del calcolo<br />
integrale e calcolo dell‟integrale definito.<br />
Applicazioni del calcolo integrale per calcolare misure di superfici e volumi di<br />
solidi di rotazione: calcolo dell‟area della regione di piano compresa fra due o più<br />
curve, volume dei solidi ottenuti con rotazioni di trapezoidi attorno all‟asse delle<br />
x .<br />
Ore di lezione effettivamente svolte (fino al 5 maggio), comprensive delle ore impiegate per le verifiche:100.<br />
Si ipotizzano altre 19 ore di lezione fino alla fine dell‟anno per il completamento del “contenuti disciplinari ”<br />
come sopra descritto.<br />
Ore complessive di lezione: 115<br />
Ore di lezione preventivate: 132.<br />
METODOLOGIE<br />
Collegamenti con gli argomenti già studiati negli anni o nelle lezioni precedenti<br />
Correzione degli esercizi assegnati e chiarimento degli eventuali dubbi sulle lezioni precedenti<br />
Lezioni frontali e interattive per la ricerca e lo studio di nessi, relazioni e leggi<br />
Esercitazioni in classe per il recupero, il rafforzamento o l‟approfondimento<br />
Attività di recupero in itinere<br />
Attività di recupero, sostegno, rafforzamento, approfondimento secondo modalità “decise” in Consiglio di<br />
Classe<br />
MATERIALI DIDATTICI<br />
Testi adottati: “Manuale blu di matematica” ( Confezioni 3 , 4, 5 )<br />
M. Bergamini – A. Trifone – G. Barozzi<br />
Zanichelli Editore<br />
TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA<br />
- Prove scritte alla fine delle diverse unità didattiche trattate o in itinere per verificare l‟acquisizione delle<br />
capacità e delle conoscenze e per valutare le capacità di rielaborazione personale dei contenuti<br />
- Prove scritte secondo le tipologie previste per la prova d‟esame.<br />
- Esercitazioni per l‟acquisizione sicura dei procedimenti di calcolo<br />
Tutte le prove scritte sono state di tipo oggettivo, con punteggio prestabilito per i diversi esercizi proposti.<br />
VALUTAZIONE<br />
Per la valutazione si è tenuto conto di:<br />
situazione di partenza e processo evolutivo personale<br />
grado di conoscenza dello specifico argomento:<br />
- conoscenza dei contenuti e delle regole<br />
- applicazione corretta degli algoritmi di calcolo<br />
- uso del linguaggio appropriato<br />
- coerenza logica<br />
capacità di rielaborazione personale:<br />
- svolgimento ben organizzato<br />
- ricerca del percorso ottimale di risoluzione<br />
A disposizione della commissione d‟esame sono depositate in segreteria le verifiche effettuate.<br />
CITTADELLA, 14 Maggio 2012<br />
I DOCENTI GLI ALUNNI<br />
34
DISCIPLINA: INGLESE<br />
DOCENTE: PIETROBON ELIANA<br />
ITIS “MEUCCI” CITTADELLA<br />
CLASSE 5 AST<br />
Al termine del quinto anno gli alunni sono in grado di<br />
COMPETENZE<br />
Saper conversare in Lingua Straniera (LS) su argomenti non specialistici, narrando fatti ed<br />
esprimendo opinioni, con livelli di correttezza fonetica e grammaticale almeno tali da non<br />
pregiudicare la comunicazione;<br />
Saper comprendere, almeno nel significato globale, la LS parlata da altri alla normale velocità di<br />
conversazione;<br />
Saper produrre brevi commenti scritti in LS, anche su argomenti di carattere letterario, in stile<br />
semplice ma ragionevolmente corretto nelle strutture grammaticali e appropriato nel lessico;<br />
Saper comprendere testi scritti in LS e utilizzare in modo razionale e selettivo il dizionario<br />
bilingue; essere in grado di reperire autonomamente informazioni da testi di consultazione in LS,<br />
sia di carattere letterario che scientifico.<br />
Per quanto riguarda specificamente la LETTERATURA, e in relazione ai contenuti indicati più sotto:<br />
Saper comprendere e, con adeguata guida, analizzare e interpretare testi poetici, teatrali e<br />
narrativi, applicando semplici tecniche di analisi testuale.<br />
CONOSCENZE<br />
Conoscere le strutture grammaticali e la sintassi della lingua inglese ad un livello tale da<br />
comprendere testi di tipologie anche molto diverse, sull‟esempio di quelli affrontati in classe.<br />
Conoscere le strutture grammaticali e la sintassi della lingua inglese ad un livello tale da<br />
permettere di esprimersi sia nello scritto che nell‟ orale, sia su argomenti generali che su<br />
argomenti specifici trattati in classe , garantendo la "fluency" anche se non sempre la<br />
"correctness".<br />
Conoscere le varie intonazioni e fonemi più caratteristici della parlata anglosassone e americana,<br />
così da capire un "native speaker" su argomenti generali ad una velocità media.<br />
Conoscere le linee generali della storia della letteratura inglese dall‟inizio del 1800 agli anni<br />
1950.<br />
Conoscere a grandi linee il contesto storico e sociale in cui scrivevano e vivevano gli autori<br />
affrontati in classe.<br />
35
Conoscere e saper riconoscere le caratteristiche fondamentali dei macro-generi Poetry, Drama<br />
Fiction e dei micro-generi Ballad, Sonnet, Dramatic monologue, Gothic novel , e Short story.<br />
CAPACITÀ<br />
Saper partecipare in modo attivo e personale al dialogo educativo<br />
Saper relazionare su quanto studiato non a livello mnemonico e passivo, ma personale<br />
Saper prendere appunti, riassumere e rielaborare testi critici di letteratura<br />
Saper guardare film in L2 e cogliere l‟interpretazione che il regista contemporaneo fa di opere<br />
classiche sapendo esprimere il proprio punto di vista a riguardo.<br />
Saper comparare alcuni periodi o avvenimenti della storia e della letteratura inglese affrontati in<br />
classe con periodi analoghi affrontati nello studio della storia e letteratura italiane.<br />
Saper esprimere semplici giudizi e opinioni personali su quanto letto sia in campo letterario che<br />
scientifico, motivando le proprie scelte.<br />
CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE ESPOSTI PER<br />
MODULI<br />
MODULO 1 Il romanticismo come periodo storico letterario in<br />
Inghilterra, i poeti della prima generazione ( Worthsworth,<br />
Coleridge) e analisi dettagliata della poesia “Rime of the<br />
Ancient Mariner” anche a confronto con il Gotico nella<br />
letteratura del tempo e con gli elementi gotici e romantici<br />
presenti in Mary Shelley‟s “Frankenstein”. (modulo<br />
affrontato l‟anno scorso e solo ripreso quest‟anno)<br />
MODULO 2 The Romantic Novel versus the Novel of Manner:<br />
Wuthering Heights di E.Brontee a confronto con Pride and<br />
Prejudice e Sense and Sensibility di J.Austin ( visione dei<br />
rispettivi film)<br />
MODULO 3 L‟età vittoriana dal punto di vista storico, sociale,<br />
letterario. La Natura e il Naturalismo in “Tess of the<br />
Duberville” di Thomas Hardy contrapposto al<br />
romanticismo di “Wuthering Heights”di E.Brontee.<br />
La femme fatale: Salomè di O:Wilde<br />
MODULO 4 Charles Dickens and the social issues of the working<br />
houses. .Estratti da ” Hard Times”, e da “Oliver Twist”<br />
MODULO 5 Il Decadentismo, l‟Estetismo. Oscar Wilde; lettura della<br />
prefazione di The Picture of Dorian Gray, e di estratti<br />
dall‟omonimo romanzo e dalla tragedia Salomè.lettura<br />
della versione teatrale ad opera della Palchetto Stage<br />
dell‟opera “The importance of being Earnest “.Il concetto<br />
Ore 5<br />
Ore: 8 + Test+<br />
Ore: 8 + visione di<br />
estratti da “Wilde”<br />
Ore: 5<br />
Ore 10<br />
36
del doppio, a confronto con Marlow e Kurtz, protagonisti<br />
di “Heart of Darkness” di Conrad<br />
MODULO 6 L‟età moderna dal punto di vista storico, sociale,<br />
filosofico, letterario.<br />
Lettura integrale dell‟opera “Heart of Darkness” di J.<br />
Conrad nella versione dell‟edizione Black Cat (Cideb).<br />
Analisi delle tecniche narrative e dell‟esperienza<br />
coloniale dell‟autore. Visione di spezzoni del film di F.<br />
Coppola “Apocalypse now” liberamente tratto dall‟opera<br />
di Conrad<br />
MODULO 7 The War Poets: R.Brooke‟s “The Soldier”, S.Sassoon‟s<br />
“They” “Survivors”e "Glory of Women", W.Owen‟s<br />
“Dulce et decorum est ”e “They”; lette e analizzate in<br />
classe.<br />
MODULO 8 Il Modernismo e il Post modernismo.”. Stream of<br />
consciousness e interior monologue, Mythical method<br />
come tecniche innovative. La poesia del „900: T.S.Eliot e<br />
W.Auden. Lettura e commento di alcuni brani tratti<br />
da“The Waste Land”di T.S. Eliot., dalla poesia “The love<br />
song of J.Alfred Prufrock” e da “The Hollow men”. Il<br />
monologo drammatico come genere poetico.. Lettura e<br />
commento di “The Unknown Citizen”,”September1,1939”<br />
e di “Refugee Blues” di W.H.Auden . La poesia imagista<br />
di Ezra Pound e la poesia socialmente impegnata di<br />
L.McNeice “Prayer before birth”<br />
MODULO 9 Il romanzo del „900. Lettura e analisi di estratti da<br />
J.Joyce‟s “Ulysses “, “A Portrait of the Artist as a Young<br />
Man” and “Dubliners”.<br />
MODULO 10 Il genere letterario “Short Story” e 3 esempi dall‟opera di<br />
Katherine Mansfield: “The Fly”, “Acup of Tea”, “The<br />
Canary”, di E.A.Poe “The black cat”, di J.Joyce “Eveline”<br />
METODOLOGIE DIDATTICHE<br />
Ore: 10+ film + Test<br />
Ore: 7<br />
Ore 12 + Test<br />
Ore: 8<br />
Ore 9 + Test<br />
- Approccio comunicativo<br />
- Uso della lingua inglese in classe per spiegazioni, confronti, dibattiti o anche semplici<br />
comunicazioni.<br />
- Centralità dell‟alunno per cui a rotazione gli alunni stessi presentavano un autore nuovo alla classe<br />
secondo le modalità e le tecniche che preferivano ( lezione frontale, uso della lavagna, domande)<br />
- lezioni frontali<br />
- gruppi di lavoro<br />
- pair-work<br />
- visione di film<br />
37
MATERIALI DIDATTICI<br />
- L‟uso della lingua inglese nel lavoro in classe.<br />
- Uso del testo in adozione per lo studio della letteratura, A Journey into English Literature.<br />
- Uso di film in lingua originale o meno, tratti da opere letterarie analizzate in classe, come: Sense<br />
and Sensibility dal romanzo omonimo di Jane Austin, Wuthering Heights dal romanzo<br />
omonimo di Emily Brontee, Tess dal romanzo omonimo di Thomas Hardy, Apocalypse Now dal<br />
romanzo di Joseph Conrad “Heart of Darkness”, “Wilde” sulla poetica di O.Wilde e sulla sua<br />
tragedia personale.“Oliver Twist” dal romanzo omonimo di C.Dickens<br />
- Partecipazione alla rappresentazione teratrale “The importance of being Earnest” di O.Wilde<br />
TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE<br />
Per ciascun modulo affrontato si sono effettuate prove di verifica, sia scritte che orali.<br />
Le prove scritte sono state 3 per quadrimestre, di tipologia B come il consiglio di classe si era<br />
espresso per quanto riguarda le tipologie di prova d‟esame.<br />
La verifica orale si è basata principalmente sulla capacità di interazione linguistica sui contenuti<br />
trattati via via, in modo più dialogico che prettamente nozionistico Cioè si è sottolineata più la<br />
capacità di tenere viva la conversazione e centrare la risposta che la precisione dettagliata su date e<br />
titoli.<br />
La valutazione orale non ha mai tenuto conto solo dei momenti di interrogazione "formale" ma<br />
anche del contributo, della partecipazione e dell‟impegno personale in classe e della costanza nello<br />
svolgimento dei compiti per casa.<br />
Docente Rappresentanti di classe<br />
_________________ ____________________<br />
Cittadella, 14 maggio 2012<br />
____________________<br />
38
DISCIPLINA: BIOLOGIA E LABORATORIO<br />
DOCENTE: DANIELA MAZZOTTI<br />
STEFANO D’AGOSTINO<br />
OBIETTIVI:<br />
CONOSCENZE:<br />
- conosce e descrive la struttura di un ecosistema, individua i fattori biotici e abiotici, conosce le<br />
principali relazioni fra questi, conosce le modalità di crescita di una popolazione, conosce i<br />
diversi tipi di relazioni esistenti tra le popolazioni di un ecosistema, le relazioni trofiche,<br />
conosce i principali cicli biogeochimici.<br />
- conosce le principali teorie creazioniste ed evoluzioniste, conosce le prove dell‟evoluzione<br />
biologica, conosce la legge di Hardy e Weinberg sulla genetica di popolazioni, conosce i diversi<br />
tipi di selezione, conosce i diversi meccanismi di speciazione e di isolamento riproduttivo,<br />
conosce le ipotesi sull‟origine della vita e l‟evoluzione dell‟uomo.<br />
CAPACITA’ E COMPETENZE:<br />
Conoscere le dinamiche di un ecosistema e valutare e prevedere i possibili cambiamenti indotti da<br />
eventuali modifiche indotte sul sistema.<br />
Riconoscere l‟azione dell‟uomo come responsabile di alcune alterazioni di ambienti naturali<br />
Riconoscere la variabilità della specie e l‟importanza del suo mantenimento, saper valutare le<br />
conseguenze di pressioni selettive diverse nei diversi ambienti<br />
Conoscere la storia dell‟uomo e saperla inquadrare nel corretto contesto storico naturalistico<br />
CONTENUTI DISCIPLINARI<br />
ECOLOGIA<br />
1- PROPRIETA‟ DELLE POPOLAZIONI<br />
L‟ecologia come scienza che studia le interazioni fra organismi ed ambiente, la biosfera come<br />
insieme di tutti gli habitat naturali della Terra, i fattori che influenzano la biosfera, struttura di un<br />
ecosistema, fattori biotici e abiotici, concetto di habitat . Struttura e dinamica di popolazione:<br />
definizione di popolazione, densità di popolazione, modelli di dispersione, curve di sopravvivenza ,<br />
modelli teorici di crescita di una popolazione, crescita esponenziale e crescita logistica, fattori che<br />
limitano la crescita di una popolazione, modelli di mortalità, strategie di sopravvivenza, strategia<br />
opportunistica e strategia equilibrata, istogrammi delle età, tassi di natalità e di mortalità,<br />
transizioni demografiche, la curva di crescita della popolazione umana, concetto di deficit<br />
ecologico. .<br />
2 - LE INTERAZIONI NELLE COMUNITA‟<br />
Definizione di comunità, le caratteristiche di una comunità, la competizione interspecifica e il<br />
concetto di nicchia ecologica, il principio dell‟esclusione competitiva, la nicchia fondamentale e<br />
realizzata, i rapporti preda predatore, le strategie di difesa delle prede, mimetismo criptico,<br />
mimetismo batesiano, mimetismo mulleriano, predatori chiave di volta, concetto di coevoluzione, la<br />
simbiosi, relazioni di parassitismo, di commensalismo, di mutualismo, le successioni ecologiche<br />
primarie e secondarie , il concetto di climax. .<br />
3 - STRUTTURA TROFICA DI UN ECOSISTEMA<br />
La struttura trofica è un fattore chiave nelle dinamiche delle comunità, catene e piramidi alimentari,<br />
il flusso di energia in un ecosistema e il riciclaggio chimico,concetto di biomassa, lunghezza delle<br />
catene alimentari, la produttività primaria, i cicli biogeochimici del carbonio, dell‟azoto e del<br />
fosforo, alcuni esempi di alterazione di un ecosistema come l‟eutrofizzazione .<br />
39
ORE 12+7 comprese ore di verifica scritte e orali e ore di laboratorio<br />
EVOLUZIONISMO<br />
4 - LE BASI GENETICHE DELL‟EVOLUZIONE<br />
Evoluzionismo e creazionismo, le ipotesi evolutive e non prima di Darwin, le ipotesi di Cuvier e di<br />
Buffon, il principio dell‟attualismo, le teorie di Lamarck e di Darwin, il viaggio di Darwin intorno<br />
al mondo, lo studio dei fossili come prova dell‟evoluzione, le altre prove dell‟evoluzione, la<br />
genetica di popolazione, il concetto di pool genico, la legge di Hardy e Weinberg e le deviazioni<br />
come fattore di evoluzione, il mantenimento e l‟aumento della variabilità attraverso mutazioni e<br />
ricombinazione sessuale,la misura della variabilità, le specie a rischio di estinzione presentano<br />
scarsa variabilità, l‟eterosi, il successo riproduttivo dipende dalla trasmissione dei geni, la selezione<br />
naturale e i tipi di selezione, il risultato della selezione.<br />
5 - ORIGINE DELLA SPECIE<br />
Concetto di specie biologica, morfologica, ecologica , filogenetica, i meccanismi di isolamento<br />
riproduttivo prezigotico e postzigotico, i tipi di speciazione allopatrica e simpatrica, la radiazione<br />
adattativa, la teoria gradualista e la teoria degli equilibri intermittenti, l‟evoluzione filetica e la<br />
cladogenesi, le innovazioni evolutive possono insorgere in molti modi ,<br />
ORE 26 comprese ore di verifiche scritte e orali<br />
L‟EVOLUZIONE DELL‟UOMO<br />
6 - TENDENZE EVOLUTIVE DEI PRIMATI<br />
La storia delle specie umana inizia con la comparsa dei primi mammiferi e dei primati in<br />
particolare, caratteristiche distintive dei primati ,la mano e il braccio dei primati, l‟acutezza visiva,<br />
le cure parentali..<br />
7 - LA COMPARSA DEGLI OMINIDI<br />
Dall‟australopiteco ai primi ominidi, caratteristiche dei diversi tipi di ominidi<br />
ORE 2 + 2 presunte<br />
Programma Laboratorio di Biologia<br />
Norme di comportamento e di sicurezza nel laboratorio di Chimica e Biologia.<br />
Analisi delle acque, confronto di vari campioni prelevati nella provincia di Padova.<br />
Durezza Totale, espressa in mg/L e °F.<br />
Durezza Permanente, espressa in mg/L e °F e Durezza Temporanea.<br />
Residuo fisso.<br />
Ricerca del sodio e del potassio.<br />
Analisi microbiologiche nelle acque (campionamento, tecniche e metodi).<br />
Carica microbica totale (tecnica di semina inclusione).<br />
Colimetria e Streptococchimetria (con tecnica MF membrane filtranti).<br />
Valutazione crescita, conta (UFC) ed identificazione batteri con metodo della colorazione di<br />
Gram.<br />
Tecniche di analisi strumentali, cromatografia su colonna.<br />
40
METODOLOGIE DIDATTICHE<br />
Sono state utilizzate sia lezioni di tipo frontale che lezioni discussione più coinvolgenti e stimolanti<br />
le capacità critiche e riflessive degli alunni., che in questa classe risultano particolarmente<br />
disponibili ed inclini al dialogo, al colloquio al confronto di idee e invece molto meno propensi ad<br />
un sistematico e costante studio. Proprio per quest‟ultimo motivo sono stati dedicate nel corso<br />
dell‟anno molte ore al ripasso di argomenti durante le lezioni del mattino Le ore di laboratorio<br />
sono state effettuate soprattutto nel corso del primo quadrimestre in quanto la numerosità della<br />
classe e l‟esiguo numero di ore curricolari hanno determinato il sacrificio di queste a favore di<br />
quelle teoriche<br />
MATERIALI DIDATTICI UTILIZZATI<br />
Come strumenti metodologici sono stati utilizzati oltre al testo in adozione già molto completo, altri<br />
testi da cui ricavare approfondimenti e verifiche. Occasionalmente sono stati utilizzati anche sussidi<br />
audiovisivi.<br />
Il testo in adozione è il seguente: IMMAGINI DELLA BIOLOGIA di Campbell, Mitchel e Reece<br />
ED ZANICHELLI<br />
TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA EFFETTUATE<br />
Oltre alle interrogazioni orali, sono state effettuate prove scritte di diverso tipo e cioè: quesiti a<br />
risposta multipla, verifiche scritte a risposta aperta sia di tipo breve che a trattazione sintetica .Sono<br />
inoltre state fatte delle simulazioni della terza prova d‟esame. La parte relativa ad esperienze di<br />
laboratorio non è stata oggetto di verifica e nemmeno di simulazione d‟esame ha semplicemente<br />
concorso alla valutazione globale dell‟alunno.<br />
VALUTAZIONE DELLE PROVE<br />
Per quanto riguarda la valutazione delle prove si e‟ tenuto conto dei seguenti parametri: la<br />
conoscenza dei contenuti, la completezza dell‟esposizione, l‟ordine dell‟esposizione, la chiarezza<br />
dell‟esposizione e l‟uso dei linguaggi specifici della disciplina. Nella valutazione finale si è tenuto<br />
inoltre conto della puntualità nell‟esecuzione delle consegne e l‟attenzione, l‟interesse, l‟impegno<br />
dimostrato nel corso dell‟anno.<br />
ORE SETTIMANALI 2 ( 1 TEORIA + 1 LABORATORIO)<br />
Alcune ore di laboratorio sono state sacrificate per poter approfondire meglio le<br />
tematiche teoriche.<br />
Cittadella, 14 maggio 2012<br />
Docenti Rappresentanti di classe<br />
_______________________ _____________________<br />
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41
DISCIPLINA : SCIENZE DELLA TERRA<br />
DOCENTE : DANIELA MAZZOTTI<br />
OBIETTIVI: CONOSCENZE CAPACITA’ E COMPETENZE<br />
* conosce le caratteristiche dell‟atmosfera e del clima e sa utilizzare tali dati per poter interpretare<br />
situazioni reali, sa leggere un carta del tempo, sa interpretare un grafico termopluviometrico, sa fare<br />
una semplice previsione del tempo, sa prevedere il clima di una determinata area geografica, sa<br />
correlare le caratteristiche climatiche con l‟ambiente naturale<br />
* riconosce le componenti fondamentali di un paesaggio leggere cioè un ambiente naturale,<br />
individuando gli agenti responsabili dell‟evoluzione del paesaggio le interazioni tra aria –acqua -<br />
organismi anche in considerazione degli interventi umani<br />
*conosce i principali eventi geologici e paleontologici della storia della terra , riconosce le<br />
dinamiche principali che hanno determinato l‟evoluzione del nostro pianeta sa interpretare cosi‟ alla<br />
luce delle dinamiche del passato i fatti di oggi ( principio dell‟attualismo)<br />
CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI<br />
L‟ATMOSFERA E I SUOI FENOMENI<br />
La composizione chimica dell‟atmosfera, la struttura, l‟evoluzione, la magnetosfera, l‟energia e il<br />
bilancio termico della terra, la temperatura dell‟aria nella bassa troposfera, le zone termiche, la carta<br />
delle isoterme di luglio e di gennaio, la pressione atmosferica , le isobare , anticicloni e cicloni,<br />
l‟umidità assoluta e relativa, le precipitazioni, tipi di piogge orografiche convettive e cicloniche,<br />
tipi di fronti caldi freddi e occlusi le isoiete ,i venti e la circolazione generale dell‟aria nella bassa<br />
troposfera, le celle convettive la classificazione dei venti in base alla distanza percorsa e in base a<br />
direzione e verso, la circolazione dell‟aria nell‟alta troposfera.<br />
IL CLIMA<br />
caratteristiche e definizione di tempo e di clima, elementi e fattori del clima,, la classificazione dei<br />
climi e la loro distribuzione.<br />
L‟INQUINAMENTO ATMOSFERICO<br />
fonti e tipi di inquinamento atmosferico, il problema dell‟effetto serra ,il buco dell‟ozono, le piogge<br />
acide.<br />
ORE 21 complessive atmosfera ,climi, inquinamento atmosferico<br />
LE FORZE CHE MODELLANO IL PASESAGGIO, LA GEOMORFOLOGIA<br />
Come operano le forze esogene, la degradazione fisica e chimica, i suoli e la pedogenesi<br />
ORE 3<br />
L‟IDROSFERA : OCEANI E MARI<br />
L‟acqua sulla superficie terrestre, oceani e mari, la salinità e la composizione chimica della acque<br />
marine, proprietà fisiche delle acque marine, i movimenti del mare, le onde, le maree, le correnti, le<br />
acque del sottosuolo e le falde .<br />
ORE 6<br />
LA STRATIGRAFIA<br />
Caratteristiche generali degli strati, le strutture sedimentarie per ricostruire gli ambienti di<br />
42
sedimentazione, discordanze stratigrafiche, principi stratigrafici e la datazione relativa , i fossili e la<br />
fossilizzazione, fossili e stratigrafia, la scala cronostratigrafica, la cronologia assoluta, il metodo del<br />
carbonio 14.<br />
ORE 10<br />
LA STORIA GEOLOGICA DELLA TERRA<br />
L‟ età della Terra, l‟ Adeano e la formazione della terra, della crosta dell‟atmosfera e dell‟idrosfera,<br />
l‟archeano e la comparsa delle prime forme di vita, il proterozoico e l‟evoluzione dell‟atmosfera. Il<br />
Fanerozoico e le ere geologiche con i principali avvenimenti biologici e geologici.<br />
ORE 7<br />
METODOLOGIE DIDATTICHE : vedi relazione di biologia<br />
MATERIALI DIDATTICI UTILIZZATI :<br />
Libro di testo GEOGRAFIA GENERALE Ivo Neviani Cristina Pignocchino Feyles EDITORE<br />
SEI<br />
Ore settimanali 2<br />
TIPOLOGIA DELLE PROVE: vedi relazione di biologia<br />
VALUTAZIONE DELLE PROVE: vedi relazione di biologia<br />
Cittadella, 14 maggio 2012<br />
Docenti Rappresentanti di classe<br />
_________________ ____________________<br />
_________________ ____________________<br />
43
DISCIPLINA : FISICA<br />
DOCENTI : PROF. CHIARO GIORGIO<br />
PROF. MISCHITELLI MICHELE<br />
A) OBBIETTIVI<br />
Al termine del quinto anno del corso di fisica gli studenti hanno conseguito i seguenti obiettivi in<br />
termini di:<br />
Conoscenze<br />
Conoscere i principali fenomeni elettrici e magnetici<br />
Competenze<br />
Utilizzare strumenti ed apparecchiature per la misura delle grandezze fisiche e per<br />
l‟osservazione dei fenomeni fisici;<br />
Saper applicare metodologie personali nella realizzazione di esperienze, mettendo in atto<br />
proprie strategie ed affrontando con flessibilità situazioni impreviste di natura tecnicoscientifica;<br />
Essere i grado di raccogliere, elaborare e rappresentare i dati ottenuti dalle esperienze di<br />
laboratorio, utilizzarli in modo autonomo, formulando anche conclusioni critiche.<br />
Capacità<br />
Saper produrre documentazione di quanto acquisito mettendo in relazione le diverse<br />
conoscenze, comunicare con linguaggio scientifico adeguato.<br />
Analizzare e schematizzare situazioni reali ed affrontare problemi concreti, anche al di fuori<br />
dell‟ambito disciplinare.<br />
Affinare le proprie manualità ed utilizzare le attrezzature di laboratorio senza danneggiarle.<br />
B) CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE<br />
Modulo Contenuto didattico – approfondimento- verifiche ore<br />
1 ELETTROLOGIA 51<br />
2 MAGNETISMO 20<br />
3 INDUZIONE ELETTROMAGNETICA 10<br />
4 ONDE ELETTROMAGNETICHE 10<br />
5 LE ORIGINI DELLA FISICA DEI QUANTI 7<br />
Totale ore : 98<br />
C) PROGRAMMA DEGLI ARGOMENTI SVOLTI<br />
MODULO 1<br />
ELETTROLOGIA<br />
44
Fenomeni elettrostici. La legge di Coulomb. Il campo elettrostatico. Rappresentazione di<br />
campi di forze. Definizione di flusso di un campo vettoriale attraverso una superficie piana.<br />
Teorema di Gauss. I condensatori e loro collegamenti. Esperienza di Millikan<br />
CORRENTI CONTINUE<br />
Le leggi di Ohm. Collegamento in serie e parallelo di resistori. Metodo volt-amperometrico. Il<br />
ponte di Weatstone. Effetto Joule. Forza elettromotrice. Principi di Kirchoff.<br />
MODULO 2<br />
MAGNETISMO<br />
La rappresentazione grafica del campo magnetico. IL campo magnetico generato da una corrente<br />
elettrica. La forza su una corrente immersa in un campo magnetico. La forza magnetica sulle<br />
cariche in moto. Il moto di una particella in un campo magnetico. La forza tra correnti parallele.<br />
Campi magnetici prodotti da correnti. Momento su di una spira percorsa da corrente. Carica e<br />
scarica di un condensatore.<br />
MODULO 3<br />
INDUZIONE ELETTROMAGNETICA<br />
La f.e.m. indotta. Il flusso del campo magnetico. Le leggi di Faraday e Lenz. Mutua induzione.<br />
L‟auto induzione. Induttanza di un solenoide. Generatori di corrente alternata. I circuiti in corrente<br />
alternata. Trasformatori.<br />
MODULO 4<br />
LE EQUAZIONI DI MAXWELL E LE ONDE ELETTROMAGNETICHE<br />
Il campo elettromagnetico. Le equazioni di Maxwell. La propagazione delle onde<br />
elettromagnetiche.<br />
MODULO 5<br />
LE ORIGINI DELLA FISICA DEI QUANTI<br />
La radiazione di un corpo nero ed i quanti di Plank. Effetto termoionico. Effetto fotoelettrico.<br />
Effetto Compton<br />
D) METODOLIGIE DIDATTICHE<br />
Gli argomenti sono stati trattati per mezzo di lezioni frontali, lezioni partecipate ed esercizi<br />
guidati, per acquisire padronanza nella risoluzione dei problemi di fisica.<br />
Per quanto possibile, relativamente all‟attrezzatura disponibile, sono state realizzate esperienze di<br />
laboratorio; tali esperienze sono state a volte realizzate dall‟insegnante, a scopo dimostrativo, e<br />
spesso realizzate dagli studenti suddivisi per gruppi.<br />
Gli studenti sono stati stimolati ad utilizzare un corretto linguaggio tecnico nonché un adeguato<br />
simbolismo.<br />
Nel trattare alcuni problemi è stata approfondita la risoluzione matematica degli stessi, garantendo<br />
l‟interdisciplinarietà.<br />
45
E) MATERIALI DIDATTICI<br />
Si è utilizzato il testo adottato “ FISICA ” – JOHN D. CUTNELL – KENNET W. JOHNSON<br />
Si è fatto uso di appunti e schemi per sintetizzare o approfondire gli argomenti trattati. Agli studenti<br />
sono stati proposti numerosi esercizi, tratti anche da altri testi.<br />
In laboratorio sono state utilizzate tutte le attrezzature disponibili per realizzare esperienze inerenti<br />
alla parte di programma svolto.<br />
F) VERIFICHE<br />
Per la verifica dell‟attività didattica svolta si sono utilizzati:<br />
- compiti scritti ed interrogazioni orali tesi ad accertare la conoscenza e la padronanza degli<br />
argomenti trattati;<br />
- relazioni scritte relativamente alle esperienze di laboratorio.<br />
G) VALUTAZIONE DELLE PROVE<br />
Attraverso interventi individuali sono state valutate le capacità espressive, il rigore del linguaggio ,<br />
la capacità di analisi, di sintesi e di rielaborazione.<br />
Nella valutazione delle prove non si è tenuto conto solo delle nozioni acquisite, ma anche del<br />
processo evolutivo del singolo allievo rispetto alla sua situazione iniziale.<br />
Gli elementi di valutazione si possono pertanto così sintetizzare:<br />
- interesse;<br />
- partecipazione;<br />
- impegno;<br />
- possesso degli strumenti di calcolo;<br />
- capacità;<br />
- autonomia di lavoro;<br />
- possesso dei contenuti.<br />
Cittadella, lì 14/05/2012<br />
I docenti I rappresentanti di classe<br />
46
Prof. MISCHITELLI MICHELE<br />
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE<br />
Materia: LABORATORIO DI FISICA E FISICA APPLICATA<br />
Classe: V sezione: AST<br />
Prove d’ingresso effettuate<br />
Anno Scolastico 2011/12<br />
n.° Alunni: 19 M:17 F:2<br />
n.°ore settimanali nella classe: 2<br />
Nessuna dato che la classe mi è stata assegnata a ottobre. Ho svolto una relazione sperimentale<br />
vertente a verificare la conoscenza delle regole per il calcolo delle incertezze con l‟utilizzo degli<br />
operatori matematici idonei a una classe quinta di un Tecnologico Scientifico.<br />
Livello iniziale e tipologia della classe<br />
La classe ha già affrontato negli anni precedenti esperienze di laboratorio, dunque il compito di<br />
svolgere esperimenti mi è risultato agevolato. Dalle prime domande flash e da qualche valutazione<br />
al banco la classe ha evidenziato un nutrito gruppo di allievi con capacità logico – deduttive<br />
superiori alla media. Il gruppo classe si è dimostrato omogeneo; reso tale dalla formazione di<br />
gruppi sperimentali “equilibrati” in cui hanno figurano elementi dalle alte capacità cognitive e<br />
logico – deduttive ed elementi meno predisposti e volitivi.<br />
La sicurezza in laboratorio è stato oggetto di continui avvertimenti e di costante lettura del<br />
regolamento.<br />
Finalità dell’insegnamento della disciplina<br />
Le unità didattiche che abbiamo sviluppato durante questo corso di studi hanno perseguito le<br />
finalità specifiche previste dal programma, tra le quali:<br />
1. Collegare le conoscenze acquisite con le implicazioni della realtà quotidiana;<br />
2. Riconoscere i fondamenti scientifici delle attività tecniche;<br />
47
3. Riconoscere l‟ambito di validità delle leggi scientifiche;<br />
4. Utilizzare il linguaggio specifico della disciplina;<br />
5. Inquadrare in un medesimo schema logico situazioni diverse, riconoscendo analogie e<br />
differenze, proprietà varianti e invarianti.<br />
Obiettivi in termini di conoscenze e competenze<br />
I principali obiettivi formativi dell‟attività di laboratorio sono stati :<br />
b) Il “conceptual learning”;<br />
c) Apprendere l‟arte della sperimentazione;<br />
d) Capire le basi della conoscenza scientifica in fisica;<br />
La valutazione del laboratorio di fisica ha mirato, quindi, a verificare se essi sono stati raggiunti;<br />
in particolare :<br />
Per l‟obiettivo a), verificare la comprensione dei concetti e delle relazioni alla base<br />
dell‟esperimento;<br />
Per l‟obiettivo b), verificare la correttezza delle procedure di misura e della presentazione<br />
dei dati ( es. se i dati sono riportati con il numero di cifre significative corretto, se si usano<br />
tabelle, grafici, schemi, se i grafici hanno scala e unità di misura, ecc. );<br />
Per l‟obiettivo c), verificare se l‟allievo sa discutere il livello di significatività dei dati<br />
raccolti e distingue fra ciò che si deduce dall‟esperimento e ciò che si conosce dalla teoria<br />
o si ipotizza.<br />
In ogni relazione di laboratorio deve essere possibile individuare se e a quale livello questi tre<br />
obiettivi sono stati raggiunti.<br />
Obiettivi Trasversali<br />
Competenze chiave<br />
1. Ottimizzazione del gruppo classe;<br />
2. Ottimizzazione delle capacità di socializzazione;<br />
3. Ottimizzazione della capacità di collaborazione interpersonale;<br />
4. Sviluppo dell‟atteggiamento di rispetto della persona e delle opinioni altrui;<br />
5. Acquisizione della capacità di trasferimento dei contenuti teorici a quelli sperimentali;<br />
6. Acquisizione di strumenti di una chiara comunicazione verbale, scritta e grafica;<br />
7. Acquisizione del lessico specifico dell‟attività di laboratorio;<br />
8. Comprensione delle proprie difficoltà ed accettazione di un eventuale percorso di<br />
recupero;<br />
9. Acquisizione della capacità di valutare criticamente l‟attendibilità di dati e di risultati<br />
provenienti da qualsiasi esperimento;<br />
Educazione alla legalità<br />
48
Elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili;<br />
Interpretare il diritto come espressione del patto sociale;<br />
Costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi e le istituzioni;<br />
Acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza fra soggetti dotati<br />
della stessa dignità;<br />
Comprendere che l'organizzazione della vita personale e sociale si fonda su un sistema di<br />
relazioni giuridiche;<br />
Saper difendere, perseguire e proteggere le condizioni di:<br />
- dignità<br />
- libertà<br />
- solidarietà<br />
- sicurezza<br />
Acquisire valori coerenti con i principi della Costituzione.<br />
Modalità di recupero<br />
Sono stati proposti interventi di recupero e sostegno, sotto forma di interventi didattico-<br />
integrativi in classe, prima delle verifiche sommative ed in orario extrascolastico, secondo le<br />
delibere del Consiglio di Classe. Inoltre, i tempi dell‟attività di laboratorio e la disponibilità della<br />
compresenza hanno permesso ad ogni allievo di ritagliarsi un tempo di contatto con i docenti per<br />
risolvere problemi circoscritti.<br />
Verifiche (modalità ,tipologia, numero, scansione temporale)<br />
Qs, c, po (due a quadrimestre e controllo costante delle relazioni).<br />
Criteri e strumenti di valutazione<br />
La valutazione della relazione di laboratorio ha avuto aspetto sia diagnostico che sommativo.<br />
Nella pagella del primo quadrimestre la valutazione è separata e distinta da quella teorica. La<br />
correzione degli elaborati svolti a casa ha avuto<br />
carattere diagnostico e formativo, come anche la capacità di presentare ipotesi risolutive per le<br />
situazioni problematiche che si presentano in laboratorio.<br />
La valutazione sommativa, per ogni quadrimestre, è stata fatta su :<br />
1. per la valutazione scritta, almeno due verifiche specifiche, precedentemente diagnosticate;<br />
2. almeno una interrogazione al banco, di pratica laboratoriale, vertente a sondare le capacità e<br />
le competenze acquisite;<br />
3. controllo costante delle relazioni assegnate per casa;<br />
4. correzione guidata e discussione delle relazioni stesse.<br />
9) CRITERI DI VALUTAZIONE<br />
49
Obiettivo<br />
GRIGLIA DI VALUTAZIONE<br />
Che cosa valutare<br />
a) Individua correttamente la fisica dell‟esperimento<br />
b) Descrive correttamente gli strumenti di misura usati<br />
c) Descrive correttamente la procedura di misura<br />
d) Le misure sono fatte in modo attendibile e i risultati sono<br />
ragionevoli<br />
e) I dati sono raccolti e presentati in modo ordinato e corretto (tabella,<br />
le unità di misura sono indicate correttamente)<br />
f) I grafici sono corretti (scale, unità di misura)<br />
g) I calcoli sono corretti (corretto uso delle cifre significative)<br />
h) Ci sono le conclusioni e sono corrette<br />
i) Le valenze didattiche sono ben individuate<br />
l) Qualità generale della presentazione<br />
altri<br />
Punteggio medio<br />
Punteggio<br />
(fra 1 e 10)<br />
Per le verifiche la valutazione è stata fatta utilizzando un punteggio convenzionale attribuito alle<br />
recidive di cui sopra, in totale chiarezza e armonia<br />
con gli allievi.<br />
50
Obiettivi disciplinari minimi (come risultano dalla programmazione per<br />
dipartimenti)<br />
OBIETTIVI<br />
I principali obiettivi formativi dell‟attività di laboratorio sono stati :<br />
a) Il “conceptual learning”;<br />
b) Apprendere l‟arte della sperimentazione;<br />
c) Capire le basi della conoscenza scientifica in fisica;<br />
La valutazione del laboratorio di fisica ha mirato a verificare se essi sono stati raggiunti;<br />
in particolare :<br />
Per l‟obiettivo a), verificare la comprensione dei concetti e delle relazioni alla base<br />
dell‟esperimento;<br />
Per l‟obiettivo b), verificare la correttezza delle procedure di misura e della presentazione<br />
dei dati ( es. se i dati sono riportati con il numero di cifre significative corretto, se si usano<br />
tabelle, grafici, schemi, se i grafici hanno scala e unità di misura, ecc. );<br />
Per l‟obiettivo c), verificare se l‟allievo sa discutere il livello di significatività dei dati<br />
raccolti e distingue fra ciò che si deduce dall‟esperimento e ciò che si conosce dalla teoria<br />
o si ipotizza.<br />
In ogni relazione di laboratorio è stato possibile individuare se e a quale livello questi tre obiettivi<br />
sono stati raggiunti.<br />
OBIETTIVI DIDATTICO – FORMATIVI DISCIPLINARI<br />
Prerequisiti<br />
Padronanza delle trascendenti elementari. Capacità di interpretare ed elaborare tabelle, grafici e<br />
relazioni di tipo elementare. Comprensione del linguaggio specifico della disciplina.<br />
Conoscenze<br />
Formulare calcoli e risolvere semplici equazioni. Saper utilizzare la calcolatrice od il computer.<br />
Competenze<br />
Collaborare in modo costruttivo all‟interno di un gruppo. Rispettare l‟obiettività dei fatti, esigendo<br />
sempre un riscontro concreto alle ipotesi.<br />
Capacità<br />
Saper svolgere le misure di laboratorio. Saper rispettare le norme di sicurezza. Saper apprendere<br />
con autonoma capacità di rielaborazione e sintesi. Saper interpretare i fondamenti della realtà<br />
tecnologica.<br />
CONTENUTI ( programma svolto )<br />
1. Esperienze dimostrative del fenomeno dell‟elettrizzazione per strofinio (dimostrativa);<br />
2. Scarica di un condensatore piano (variando la tensione di alimentazione e variando la<br />
distanza tra le armature); esperienza applicativa per gruppo classe;<br />
3. Misure di grandezze fisiche con strumenti elettrici (dimostrativa);<br />
51
4. Verifica della prima legge di Ohm (esperienza per gruppi);<br />
5. Verifica della seconda legge di Ohm (esperienza per gruppi);<br />
6. Serie e parallelo di resistori; determinazione della resistenza equivalente (dimostrativa);<br />
7. Esperienze dimostrative sull‟elettromagnetismo (dimostrativa);<br />
8. Verifica della legge di Oersted (esperienza per gruppi);<br />
9. Verifica della legge di Lenz (dimostrativa);<br />
10. Studio di un circuito R-L-C; verifica del fenomeno della risonanza (esperienza per gruppi);<br />
11. Il trasformatore; determinazione della relazione tra la differenza di potenziale fornita dal<br />
generatore, la differenza di potenziale ai capi della seconda bobina e il numero di spire delle<br />
due bobine (esperienza per gruppi).<br />
Cittadella lì 14/05/2012<br />
IL DOCENTE<br />
52
Prof.ssa Sara Bianchi<br />
Religione Cattolica IRC<br />
Libro di testo adottato: Flavio Pajer Religione, SEI<br />
Ore di lezione effettuate 23 su 40 previste.<br />
Obiettivi raggiunti:<br />
OBIETTIVI<br />
competenze conoscenze abilità<br />
Cogliere i rischi e le<br />
opportunità delle<br />
tecnologie informatiche e<br />
dei nuovi mezzi di<br />
comunicazione sulla vita<br />
religiosa.<br />
Riconoscere in situazioni<br />
e vicende contemporanee<br />
modi concreti con cui la<br />
Chiesa realizza il<br />
comandamento<br />
dell'amore. Rispettare la<br />
diversità e coglierne gli<br />
spunti di arricchimento<br />
culturale e di definizione<br />
della propria identità.<br />
Accogliere, confrontarsi,<br />
dialogare con quanti<br />
vivono scelte religiose e<br />
impostazioni di vita<br />
diverse dalle proprie.<br />
L‟uomo e la ricerca della verità: l‟incontro tra<br />
filosofia e teologia, tra scienza e fede studia la<br />
relazione della fede cristiana con la razionalità<br />
umana e con il progresso scientifico-tecnologico;<br />
Individuare il rapporto fra<br />
coscienza, verità e<br />
libertà nelle scelte morali dei<br />
cattolici interrogarsi sulla<br />
condizione umana, tra limiti<br />
materiali, ricerca di<br />
trascendenza e speranza di<br />
salvezza discute dal punto di<br />
vista etico potenzialità e rischi<br />
delle nuove tecnologie;<br />
competenze conoscenze abilità<br />
riconoscere la presenza<br />
e l‟incidenza del<br />
cristianesimo nel corso<br />
della storia, nella<br />
valutazione e<br />
trasformazione della<br />
realtà e nella comunicazione<br />
contemporanea, in<br />
dialogo con altre<br />
religioni e sistemi di<br />
significato;<br />
confrontarsi con la<br />
conosce le linee di fondo della<br />
dottrina sociale della Chiesa;<br />
- giustifica e sostiene consapevolmente le<br />
proprie scelte di vita, personali e professionali,<br />
anche in relazione con gli insegnamenti di<br />
Gesù Cristo;<br />
- riconosce nel Concilio ecumenico Vaticano II<br />
un evento importante nella vita della Chiesa<br />
contemporanea e sa descriverne le principali<br />
scelte operate, alla luce anche del recente<br />
magistero pontificio;<br />
53
visione cristiana del<br />
mondo, utilizzando le<br />
fonti autentiche della<br />
Rivelazione ebraicocristiana<br />
e interpretandone<br />
correttamente i<br />
contenuti, in modo da<br />
elaborare una posizione<br />
personale libera e<br />
responsabile, aperta alla<br />
ricerca della verità e alla<br />
pratica della giustizia e<br />
della solidarietà.<br />
confrontarsi con la<br />
visione cristiana del<br />
mondo, utilizzando le<br />
fonti autentiche della<br />
rivelazione ebraicocristiana<br />
e interpretandonecorrettamente<br />
i contenuti, in modo<br />
da elaborare una<br />
posizione personale<br />
libera e responsabile,<br />
aperta alla ricerca della<br />
verità e alla pratica della<br />
giustizia e della<br />
solidarietà.<br />
studia il rapporto della Chiesa con il<br />
mondo contemporaneo<br />
riconosce nel Concilio ecumenico Vaticano II<br />
un evento importante nella vita della Chiesa<br />
contemporanea e sa descriverne le principali<br />
scelte operate, alla luce anche del recente<br />
magistero pontificio;<br />
Gli obiettivi non sono stati raggiunti perché ho potuto vedere la classe SOLO 18<br />
ORE .<br />
CONTENUTI<br />
Unità di apprendimento 1: l’etica della vita: La persona umana fra le novita' tecnico-scientifiche e<br />
ricorrenti domande di senso.<br />
La vita unica e irreversibile. Corpo e psiche.<br />
Punti di vista sulla vita umana<br />
Sete di vivere o cultura di morte<br />
La Bibbia e il Dio della vita.<br />
La sessualità umana.<br />
Unità di apprendimento 2: l’etica della solidarietà: La dottrina sociale della Chiesa.<br />
Cristianesimo e impegno sociale.<br />
Etica ed economia<br />
Il pensiero sociale della Chiesa<br />
Etica e politica<br />
Il perdono/la pena di morte<br />
Confronto con Induismo e Buddhismo<br />
54
Metodologie didattiche.<br />
Generalmente abbiamo seguito il libro di testo, integrato, se necessario, da fotocopie o approfondito<br />
da ricerche degli alunni.<br />
Metodologia maieutica e dialogica.<br />
Metodologia strutturalista, per obiettivi, per concetti, per sfondi, secondo la necessità<br />
dell‟intervento educativo. Anche tramite uso dvd o cd rom.<br />
Lezioni frontali.<br />
Lezioni partecipate.<br />
Lavori di gruppo.<br />
Tipologia delle prove di verifica e valutazione.<br />
Interrogazioni, verifiche scritte (definizioni, domande aperte…) con valenza di orale, interventi dal<br />
posto.<br />
Cittadella 14/05/2012<br />
Docente I Rappresentanti<br />
55
DISCIPLINA: INFORMATICA E SISTEMI AUTOMATICI<br />
CLASSE V AST<br />
Docenti: TASSO ADALBERTO<br />
I.T.P. SCIPPA GIOVANNA<br />
PANORAMICA DEL CORSO DI INFORMATICA E SISTEMI AUTOMATICI NEL TRIENNIO<br />
DEL LICEO SCIENTIFICO-TECNOLOGICO<br />
Il corso di Informatica e Sistemi è stato strutturato in modo tale da fornire agli studenti, nel corso<br />
del triennio, gli strumenti fondamentali per orientarsi nell‟ambito dell‟informatica odierna. Sulla<br />
base del numero di ore curricolari disponibili, si è scelto di fornire agli studenti una panoramica che<br />
fosse la più ampia possibile ma sempre con precisi riferimenti a quelli che sono gli strumenti<br />
attualmente usati nell‟industria del software.<br />
Nel corso del terzo anno gli studenti hanno acquisito le conoscenze di base della teoria dei sistemi,<br />
mentre in laboratorio hanno iniziato con la programmazione WEB mediante il linguaggio HTML;<br />
hanno utilizzato poi il pacchetto Excel per progettare semplici simulazioni di sistemi.<br />
Successivamente essi hanno acquisito le nozioni di base relative ai sistemi operativi per poi passare<br />
allo studio degli elementi fondamentali della programmazione in linguaggio C.<br />
Nel corso del quarto anno l‟attività si è sviluppata sullo studio approfondito degli elementi<br />
essenziali del linguaggio C++ fino all‟uso dei vettori e l‟implementazione delle funzioni.<br />
L‟attività del quinto anno di corso si è rivolta alla teoria e all'implementazione dei database, con<br />
particolare riferimento al pacchetto Database di OpenOffice, fornendo strumenti teorici e pratici per<br />
la soluzione di problemi riguardanti l‟archiviazione di dati.<br />
OBIETTIVI<br />
Al termine del quinto anno del corso di Informatica e Sistemi Automatici gli studenti hanno<br />
conseguito i seguenti obiettivi in termini di:<br />
ONOSCENZE:<br />
Conoscenza dei concetti di archivio di dati;<br />
conoscenza dei concetti di sistema informativo e di database;<br />
conoscenza dei modelli E/R e L/R per la progettazione di database;<br />
conoscenza del linguaggio di progetto per lo sviluppo delle interrogazioni sul database;<br />
conoscenza delle funzionalità di base del pacchetto software Database di OpenOffice per la<br />
gestione di database relazionali;<br />
conoscenza degli elementi di base del linguaggio SQL.<br />
COMPETENZE:<br />
analizzare situazioni inerenti la gestione di dati<br />
progettare semplici database per la gestione di dati<br />
utilizzare il pacchetto software Database di OpenOffice per la creazione e la manutenzione di<br />
semplici database relazionali;<br />
descrivere e documentare in modo appropriato le applicazioni sviluppate.<br />
CAPACITÀ:<br />
scegliere le tecniche di analisi e gli strumenti software appropriati per la progettazione di<br />
database relazionali ottimizzati;<br />
consultare in modo consapevole manuali d‟uso e documenti tecnici di varia natura.<br />
56
CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE<br />
MODULO 1: TEORIA DEGLI ARCHIVI E DEI DATABASE<br />
U.D. 1: Risorse di sistema e organizzazione degli archivi (4 h)<br />
Archivi e operazioni sugli archivi (Cap. 1, p. 10-12);<br />
Supporti fisici, memorie di massa (Cap. 1, p. 12-22; 24-28);<br />
Le copie di sicurezza; fault tolerance (Cap. 1, p. 28-32);<br />
La compressione dei dati (Cap. 1, p. 32-33);<br />
Organizzazione degli archivi (Cap. 1, p. 40-42).<br />
U.D. 2: Le basi di dati (4 h)<br />
Concetti di base e limiti dell‟organizzazione convenzionale degli archivi (Cap. 2, p. 64-70);<br />
Organizzazione degli archivi mediante basi di dati (Cap. 2, p. 70-72);<br />
I modelli per i database: gerarchico, reticolare, relazionale (Cap. 2, p. 72-78);<br />
La gestione dei database (Cap. 2, p. 78-80);<br />
I linguaggi per database (Cap. 2, p. 84-87).<br />
U.D. 3: Modelli di database (5 h)<br />
Generalità e modellazione dei dati (Cap. 4, p. 152-154);<br />
Entità, associazioni e attributi (Cap. 4, p. 154-160 escluso p. 157);<br />
associazioni tra entità: 1 a 1 – 1 a n – n a m (Cap. 4, p. 161-167);<br />
Esempi di modellazione di dati (Cap. 4, p. 168-173).<br />
U.D. 4: Modello relazionale (8 h)<br />
I concetti e le definizioni fondamentali del modello E/R (Cap. 5, p. 184-187);<br />
La derivazione delle relazioni dal modello E/R (Cap. 5, p. 187-190);<br />
Le operazioni relazionali (Cap. 5, p. 192-196);<br />
la normalizzazione: dipendenza funzionale e forme normali (Cap. 5, p. 210-216).<br />
U.D. 5: Linguaggio SQL (12 h)<br />
Introduzione e caratteristiche generali del linguaggio SQL (Cap. 6, p. 237-241);<br />
La strutturazione di una tabella(Cap. 6, p. 243-246);<br />
Il comando SELECT e relative clausole (Cap. 6, p. 247-252 / p. 256 - 260);<br />
Istruzioni in Sql per creare,modificare e cancellare dati in una tabella;<br />
Le condizioni di ricerca (Cap. 6, p. 262-263);<br />
Le Query di servizio (Cap. 6, p. 269-270);<br />
Esempi di interrogazioni con l‟uso del linguaggio SQL (Cap. 6, p. 273-284);<br />
La correlazione tra tabelle INNER JOIN.<br />
MODULO 2: IL PACCHETTO SOFTWARE DATABASE di OPENOFFICE<br />
57
U.D. 6: Il pacchetto software Database di OpenOffice (56 h) (Laboratorio: ottobre 2011 –<br />
maggio 2012)<br />
creazione di un database;<br />
tabelle e queries;<br />
forms e reports;<br />
Elementi di base di programmazione SQL.<br />
Lo sviluppo delle U.D. ha richiesto quindi un tempo complessivo di circa 86 h, cui vanno aggiunte<br />
6 h impiegate per attività di verifica ed esercitazioni mentre e altre 8 h sono state utilizzate per altre<br />
attività didattiche all‟interno dell‟Istituto.<br />
METODOLOGIE E STRUMENTI<br />
L‟attività didattica è stata impostata, per quanto riguarda le parti teoriche, tramite lezioni frontali in<br />
cui sono stati presentati i vari argomenti. In queste lezioni si sono affrontate le diverse tematiche<br />
cercando sempre di bilanciare il più possibile la parte teorica vera e propria con esempi ed<br />
approfondimenti relativi alle modalità con cui poi la teoria viene effettivamente applicata.<br />
In laboratorio la progettazione delle esperienze è avvenuta con un‟introduzione frontale molto breve<br />
in cui sono stati messi in risalto i punti principali da sviluppare, lasciando allo studente il compito di<br />
perfezionarli in modo autonomo. L‟attività dello studente è stata seguita successivamente in modo<br />
diretto man mano che l‟esperienza procede.<br />
Dal punto di vista degli strumenti l‟attività della classe è stata impostata essenzialmente attorno al<br />
libro di testo, per quel che riguarda lo studio della teoria e la progettazione delle esperienze di<br />
laboratorio. Eventuali integrazioni del testo con appunti sono sempre state segnalate agli studenti<br />
qualora richiesto. Per quel che riguarda la specifica attività di laboratorio, una particolare attenzione<br />
è stata dedicata alla familiarizzazione dello studente con tutte le tecniche necessarie per una<br />
gestione professionale dei supporti informatici, sia in termini di ambienti operativi che di linguaggi<br />
di programmazione e pacchetti applicativi.<br />
VERIFICHE<br />
L‟attività individuale degli studenti è stata monitorata, tipicamente con periodicità mensile, con<br />
verifiche del seguente tipo:<br />
risoluzione scritta di semplici problemi in cui sono analizzati semplici data base e/o si sono<br />
affrontate problematiche relative allo studio e alla implementazione di semplici database;<br />
colloqui orali (la cui periodicità è stata determinata dalle singole situazioni degli studenti);<br />
analisi del materiale prodotto sulla base delle esperienze condotte in laboratorio.<br />
VALUTAZIONE<br />
La linea guida è consistita nel verificare se lo studente avesse progressivamente acquisito una<br />
conoscenza bilanciata della materia sia dal punto di vista teorico che da quello attinente la<br />
progettazione in laboratorio. La valutazione delle conoscenze teoriche è avvenuta sulla base degli<br />
esiti delle prove scritte, nonché sulla base dei colloqui orali. Le capacità di analisi e di sviluppo<br />
sono state valutate sulla base dei risultati delle prove scritte e dell‟attività di laboratorio.<br />
Testo adottato: A. Lorenzi – E. Cavalli: Basi di Dati e Linguaggio SQL – Teoria - Ed. ATLAS<br />
Cittadella 14 Maggio 2012<br />
I RAPPRESENTANTI DI CLASSE I DOCENTI<br />
58
CLASSE VAst<br />
DISCIPLINA: CHIMICA E LABORATORIO<br />
SITUAZIONE DELLA CLASSE<br />
DOCENTI : Drogo Liborio e D‟Agostino Stefano<br />
Gli alunni della classe, nel corso dell‟anno scolastico, hanno espresso un interesse crescente per<br />
l‟attività didattica, manifestando disponibilità alle proposte didattiche. Il dialogo educativo si è<br />
svolto, pertanto, con interlocutori interessati e partecipi.<br />
Alcuni hanno maturato un metodo di studio autonomo ed apprezzabile per qualità e quantità. Non<br />
tutti, però, si sono adeguatamente impegnati in un approfondito e continuo studio individuale.<br />
Ci sono allievi che hanno raggiunto una preparazione sicuramente apprezzabile in termini sia di<br />
conoscenze sia di capacità logico - critiche, altri hanno espresso adeguate conoscenze teoriche e<br />
sufficiente abilità nell‟applicazione concreta, mentre alcuni si sono attestati su livelli di profitto non<br />
soddisfacente, a causa o di una fragilità culturale di base o di una certa superficialità di<br />
applicazione.<br />
Gli obiettivi disciplinari programmati all‟inizio dell‟anno scolastico, sono stati sufficientemente<br />
realizzati.<br />
Competenze/ abilità<br />
Al termine dell’anno scolastico la maggior parte degli alunni è in grado di:<br />
esprimersi con adeguata proprietà di linguaggio;<br />
applicare le conoscenze acquisite nella risoluzione di esercizi e problemi;<br />
analizzare e correlare le conoscenze e le informazioni.<br />
OBIETTIVI SPECIFICI DELLA DISCIPLINA<br />
COCONOSCENZE<br />
Conoscenze di chimica organica: ibridazione del carbonio e struttura e legami dei composti<br />
organici, alcani e cicloalcani, nomenclatura, proprietà, reazioni; effetto induttivo,<br />
mesomeria; alcheni. alchini, composti aromatici, alogenuri alchilici, alcoli, aldeidi, chetoni,<br />
ammine, acidi carbossilici: nomenclatura, proprietà, reazioni, sintesi;.<br />
riconoscere che il grandissimo numero di sostanze organiche è determinato dalla capacità di<br />
concatenarsi degli atomi di carbonio;<br />
comprendere perché il carbonio può dare una varietà di composti organici<br />
individuare le diverse possibilità di legame del carbonio<br />
comprendere il fenomeno della risonanza del benzene<br />
conoscere i composti organici secondo il gruppo funzionale<br />
conoscere i derivati più importanti del benzene<br />
spiegare il meccanismo di sostituzione elettrofila del benzene e dei suoi derivati<br />
conoscere le proprietà chimiche e fisiche dei gruppi funzionali<br />
COMPETENZE<br />
assegnare il nome IUPAC ad un idrocarburo data la sua formula<br />
scrivere la formula di struttura di un idrocarburo<br />
mettere in relazione la struttura e le proprietà fisiche e chimiche degli idrocarburi<br />
scrivere le reazioni chimiche degli idrocarburi<br />
analizzare il meccanismo delle reazioni chimiche degli idrocarburi<br />
59
scrivere la formula di struttura di un composto aromatico<br />
prevedere nelle reazioni di sostituzione elettrofila i prodotti che si ottengono<br />
scrivere una reazione di sostituzione elettrofila applicando il meccanismo di reazione<br />
scrivere le reazioni chimiche relative ai gruppi funzionali<br />
mettere in relazione la struttura di un gruppo funzionale con le proprietà fisiche e chimiche<br />
distinguere i meccanismi di sostituzione ed eliminazione nucleofila<br />
correlare la struttura funzionale e spaziale delle molecole con le proprietà fisiche e chimiche;<br />
CAPACITA’<br />
prevedere il comportamento delle sostanze organiche e in determinate condizioni di<br />
reazione, utilizzando modelli generali di reattività (meccanismi di reazione);<br />
studiare le reazioni chimiche applicando le conoscenze e le competenze degli aspetti cinetici<br />
ed energetici di una reazione;<br />
valutare parametri relativi allo stato gassoso dei composti organici sfruttando anche le leggi<br />
dei gas ideali;<br />
realizzare sintesi di semplici composti<br />
progettare percorsi di reazione al fine di ottenere i prodotti desiderati<br />
stabilire in funzione dei reagenti e delle condizioni di reazione i meccanismi attraverso I<br />
quali presumibilmente avverrà la reazione ed i prodotti che si otterranno<br />
operare in laboratorio utilizzando strumenti e tecniche appropriate<br />
correlare le nozioni scientifiche ai problemi dell‟inquinamento ambientale, identificare<br />
l‟influenza dell‟uso e dei processi produttivi delle sostanze chimiche sulla salute dell‟uomo.<br />
avere competenze sulle strategie d‟intervento per risolvere o ridurre i problemi<br />
dell‟ambiente<br />
CONTENUTI DISCIPLINARI (tempi in h)<br />
Gli idrocarburi alifatici.<br />
Gli alcani: ibridazione sp 3 , caratteristiche e proprietá chimico fisiche, nomenclatura IUPAC..<br />
Conformazione di alcani e cicloalcani. Il cicloesano. Le reazioni degli alcani: ossidazione,<br />
sostituzione, alogenazione. (5h)<br />
Alcheni ed alchini: ibridazione sp 2 ed sp, caratteristiche e proprietá chimico-fisiche, nomencaltura<br />
IUPAC. Isomeria cis-trans degli alcheni. Le reazioni degli alcheni: addizione elettrofila,<br />
meccanismo e regola di Markovnikov; ossidazione; addizioni radicaliche e polimerizzazione.<br />
Addizioni elettrofile degli alchini .Equazione di stato dei gas perfetti.<br />
Formula chimica di un composto dalla composizione %. (5h)<br />
Il benzene e i suoi derivati: caratteristiche, proprietá chimico-fisiche, nomenclatura IUPAC e<br />
tradizionale. La struttura, formule di risonanza. Reazioni dei composti aromatici: sostituzione<br />
elettrofila aromatica, meccanismo di reazione, effetto del sostituente: gruppi attivanti e gruppi<br />
disattivanti ed effetto di orientazione (10h)<br />
Conformeri e isomeri configurazionali, isomeria cis-trans ed enantiomeri. Chiralitá: configurazione,<br />
proprietá. I diastereoisomeri luce polarizzata e attività ottica<br />
Aspetti cinetici delle reazioni chimiche, equilibri chimici. (4h)<br />
Composti organici alogenati<br />
La sostituzione nucleofila: meccanismi SN2 e SN1; l‟eliminazione: meccanismi E2 ed E1,<br />
competizione tra sostituzione ed eliminazione. (3h)<br />
60
Alcoli , fenoli e tioli,<br />
Nomenclatura, il legame ad idrogeno, acidità e basicità, lo ione alcossido, disidratazione degli alcoli<br />
ad alcheni. (4h)<br />
Gli eteri, proprietà fisiche degli eteri, preparazione degli eteri.<br />
Aldeidi e chetoni, proprietà del gruppo carbonilico, metodi di preparazione, ossidazione e riduzione,<br />
addizione nucleofila, reazioni con alcoli e formazione di semiacetali e di semichetali. (1h)<br />
Acidi carbossilici, nomenclatura, metodi di preparazione, proprietà chimiche e fisiche,proprietà<br />
acide , derivati degli acidi carbossilici, esteri, alogenuri, anidridi ed ammidi, preparazione degli<br />
esteri, reazione di Fischer. (2h)<br />
Fonti di energia e ambiente (4h)<br />
Il petrolio (1h)<br />
La depurazione delle acque e compostaggio (2h)<br />
Argomenti che saranno trattati presumibilmente dopo il 15 maggio.<br />
Ammine, classificazione, proprietà fisiche e chimiche.(2h)<br />
Polimeri,classificazione, polimerizzazione per condensazione, polimerizzazione per addizione.(2h)<br />
ATTIVITA’ DI LABORATORIO<br />
Introduzione alla colorimetria.<br />
I principi della spettrofotometria; esercizi sulla preparazione di<br />
soluzioni per diluizione.<br />
Principi di spettrofotometria.<br />
Illustrazione dell'uso di uno spettrofotometro UV-VIS.<br />
Completamento della spettrofotometria fal file “analitica.<strong>pdf</strong>” in<br />
possesso di tutti gli studenti.<br />
Esercizi sulle soluzioni.<br />
Determinazione dello ione solfato con metodo turbidimetrico.<br />
Il rifrattometro ed i suoi usi; misurazioni con esso.<br />
Le tecniche cromatografiche, correzione di esercizi su soluzioni.<br />
La spettroscopia di asssorbimento atomico.<br />
Determinazione dell'acidità libera dell'olio di oliva.<br />
La cromatografia su colonna: caratteristiche , usi e preparazione.<br />
Metodologie (lezione frontale, gruppi di lavoro, attività di recupero etc.)<br />
I metodi sono stati adottati in maniera flessibile, secondo le esigenze di apprendimento. Pur avendo<br />
privilegiato la lezione di tipo frontale, non è mai mancato il coinvolgimento degli allievi, soprattutto<br />
nelle applicazioni.<br />
61
Le attività più frequenti sono state: lezione frontale, spiegazione, esercitazioni (in classe ),<br />
correzione in classe degli elaborati, esperienze e attività di laboratorio, lavori di gruppo.<br />
Dopo gli scrutini del primo quadrimestre è stata effettuata una pausa didattica ( 6 ore) per consentire<br />
agli studenti insufficienti di recuperare le lacune riscontrate nel corso della prima parte dell‟anno.<br />
MATERIALI E SUSSIDI DIDATTICI<br />
Libro di testo in adozione:<br />
CHIMICA ORGANICA, di H. Hart / L.E. Craine / D.J. Hart / C.M. Hadad, ed. ZANICHELLI.<br />
Mezzi e supporti multimediali.<br />
CONDIZIONI E TIPOLOGIE DI PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE PER LA<br />
VALUTAZIONE<br />
Sono state effettuate nel corso dell‟anno scolastico:<br />
o prove scritte valide per l‟orale e interrogazioni.<br />
o relazioni su esperienze di laboratorio<br />
o attività di ricerca con esposizione<br />
Per quanto riguarda la valutazione ci si è attenuti ai seguenti criteri:<br />
uso corretto del formalismo e del linguaggio;<br />
grado di conoscenza delle informazioni richieste;<br />
grado di approfondimento delle tematiche proposte;<br />
coerenza dell‟ordine espositivo e grafico;<br />
chiarezza, precisione, completezza delle motivazioni dei passaggi e del procedimento risolutivo;<br />
corrispondenza tra studio teorico e applicazione pratica;<br />
atteggiamento critico nella valutazione dei risultati ottenuti, capacità di segnalare e/o<br />
individuare eventuali errori;<br />
coerenza logica e competenza culturale;<br />
capacità di sintesi e di analisi;<br />
correttezza concettuale;<br />
correttezza formale.<br />
La valutazione delle prove orali è stata effettuata secondo la griglia di valutazione che segue<br />
Indicatori →<br />
Descrittori di<br />
livello (voto)<br />
<br />
Nullo<br />
o quasi nullo<br />
(1/3)<br />
Gravemente<br />
insufficiente<br />
(4)<br />
Conoscenze<br />
specifiche della<br />
disciplina.<br />
Acquisizioni rare<br />
frammentarie e<br />
senza<br />
connessioni.<br />
Parziale ed<br />
approssimativa.<br />
Applicazione: correttezza nei<br />
calcoli, nell’applicazione di tecniche<br />
e procedure. Correttezza e<br />
precisione nell’esecuzione delle<br />
rappresentazioni geometriche e dei<br />
grafici. Proprietà di linguaggio.<br />
Non è in grado di applicare le<br />
conoscenze anche solo in semplici<br />
situazioni di routine. Non è in grado<br />
di utilizzare il lessico specifico.<br />
È in grado di applicare i contenuti<br />
appresi ma commette gravi errori. Usa<br />
un lessico inesatto e impreciso.<br />
Capacità logiche: organizzazione ed<br />
utilizzazione di conoscenze e abilità per<br />
analizzare, scomporre, elaborare.<br />
Non è in grado di mettere in relazione realtà o<br />
dati diversi in modo autonomo.<br />
Incapacità di effettuare analisi anche se<br />
opportunamente guidate.<br />
Incapacità di sintetizzare le conoscenze<br />
acquisite.<br />
Difficoltà nell'operare collegamenti e nella<br />
organizzazione delle conoscenze.<br />
È in grado di effettuare analisi parziali e solo<br />
se guidato.<br />
È in grado di effettuare una sintesi parziale<br />
solo se guidato.<br />
62
Insuffic<br />
iente<br />
(5)<br />
Sufficie<br />
nte<br />
(6)<br />
Discreto/<br />
Buono<br />
(7/8)<br />
Ottimo<br />
(9/10)<br />
Incompleta e/o<br />
superficiale.<br />
Essenziale e<br />
descrittiva.<br />
Completa e<br />
precisa.<br />
Completa precisa<br />
organica<br />
approfondita.<br />
Cittadella 14/05/2012<br />
Commette lievi errori nella<br />
applicazione delle conoscenze.<br />
Incorre in qualche errore nell‟uso del<br />
lessico specifico.<br />
Sa applicare le conoscenze in<br />
situazioni semplici, senza errori. Usa<br />
il lessico specifico, anche se con<br />
qualche imprecisione<br />
Sa applicare le conoscenze in<br />
situazioni non di routine, ma<br />
commette imprecisioni. Usa<br />
correttamente la terminologia<br />
specifica.<br />
Sa applicare le conoscenze in<br />
situazioni anche complesse senza<br />
commettere errori. Usa correttamente<br />
un ampio lessico specifico.<br />
Se sollecitato e/o guidato è in grado di<br />
compiere deduzioni e stabilire collegamenti.<br />
È in grado di effettuare analisi parziali.<br />
È in grado di effettuare una sintesi parziale e<br />
imprecisa.<br />
È autonomo nelle deduzioni e nell‟operare<br />
semplici collegamenti. Sa effettuare analisi non<br />
approfondite.<br />
Sa sintetizzare le conoscenze ma deve essere<br />
guidato.<br />
Sa mettere in relazione realtà o dati diversi in<br />
modo autonomo.<br />
Sa effettuare analisi complete.<br />
Ha acquisito autonomia nella sintesi che però<br />
resta a volte incompleta.<br />
E‟ autonomo nella riorganizzazione logica e<br />
nella ricerca di collegamenti. Sa effettuare<br />
analisi complete e approfondite.<br />
Sa discriminare fra i dati, separando e<br />
cogliendo gli elementi fondamentali. Sa<br />
organizzare in modo autonomo e completo le<br />
conoscenze e le procedure acquisite.<br />
Docente I Rappresentanti<br />
63
RELAZIONE FINALE di EDUCAZIONE FISICA<br />
Prof.ssa: BATTISTON Paola Classe 5^ AST<br />
Libro di testo adottato: Applicare il movimento e Comprendere il movimento di P.L. Del Nista, J.<br />
Parker, A. Tasselli - Casa Editrice G. D‟Anna<br />
Ore di lezioni svolte: 54 su 66 previste dal piano di studi<br />
Gli obiettivi educativo-didattici prefissati hanno determinato un lavoro basato :<br />
sulla ricerca del condizionamento organico, inteso come ottimizzazione delle qualità fisiche;<br />
sull'affinamento delle competenze ed abilità motorie, intese come capacità di risolvere un<br />
problema motorio;<br />
sul consolidamento dell'abitudine di reciproca collaborazione e miglioramento dei rapporti<br />
interpersonali<br />
Obiettivi conseguiti:<br />
CONOSCENZE:<br />
L‟allievo/a:<br />
conosce le nozioni fondamentali del corpo umano (da un punto di vista anatomofisiologico)<br />
e i corretti modi di agire per mantenere la buona forma fisica;<br />
conosce il “motore umano” in relazione alle qualità fisiche e neuro-muscolari;<br />
conosce le principali modalità esecutive dell‟azione motoria (tecniche sportive ed<br />
espressive, regole basilari e gesti arbitrali degli sport affrontati);<br />
conosce in modo sufficiente la terminologia specifica.<br />
CAPACITÀ:<br />
L‟allievo/a:<br />
comprende, in forma essenziale, tecniche e regole relative alle attività sportive ed<br />
espressive, alla salute psicofisica, alla prevenzione degli infortuni;<br />
comprende ed applica in forma globale compiti – situazioni – tecniche motorie,<br />
espressive e sportive;<br />
teorizza partendo dall‟esperienza vissuta;<br />
memorizza, rielabora ed organizza le informazioni al fine di produrre semplici<br />
sequenze o progetti motori, sportivi, espressivi individuali e collettivi.<br />
COMPETENZE:<br />
L‟allievo/a:<br />
sa valutare e analizzare l‟azione eseguita e il suo esito (essere in grado di condurre una<br />
seduta di allenamento, organizzare un gruppo, arbitrare con codice giusto);<br />
sa adattarsi a situazioni motorie che cambiano (assumere ruoli diversi, anche in<br />
relazioni alle proprie attitudini e propensioni, affrontare situazioni di “competitività”);<br />
sa utilizzare gli apprendimenti motori (applicare principi fondamentali di tecniche<br />
individuali e di gesti sportivi, semplici schemi di attacco e di difesa nei giochi sportivi).<br />
64
Obiettivi programmati e non conseguiti<br />
Alcuni obiettivi sono stati conseguiti in modo parziale e/o superficiale a causa del numero<br />
ridotto di lezioni svolte nel II^ quadrimestre (viaggi d‟istruzione, vacanze, .....) per cui si sono<br />
operate delle scelte metodologico-didattiche considerando, soprattutto, che, per la maggior parte<br />
degli allievi, quest'anno scolastico costituisce l'ultima possibilità di approccio razionale e guidato<br />
all'attività motoria e sportiva.<br />
Metodi di insegnamento: analitico, globale o misto, secondo il tipo di attività svolta, dando spazio,<br />
ove possibile, alla creatività degli allievi con attività singole e di gruppo.<br />
Mezzi e strumenti di lavoro: Materiale disponibile nella palestra, libro di testo, integrazioni<br />
Spazi: Palestra, Pista di Atletica<br />
Strumenti di verifica: In rapporto ai singoli obiettivi classificati per tassonomizzazione, si è<br />
effettuata una valutazione iniziale, una intermedia, per verificare i progressi degli allievi e una<br />
valutazione finale in cui ogni allievo è stato valutato rispetto alle proprie capacità fisiche, pur<br />
dovendo conseguire un minimo livello di rendimento sufficiente. Le verifiche sono state eseguite<br />
periodicamente, al termine di ogni unità didattica, in relazione agli obiettivi prefissi e al tempo<br />
necessario per il loro raggiungimento, basate sia su una informazione diretta e informale, sia su<br />
una informazione oggettiva che ha valutato il rendimento (tests, prove pratiche e scritte).<br />
Le verifiche scritte sono state sottoposte con una delle modalità previste per la terza<br />
prova degli esami di stato (quesiti a scelta multipla).<br />
RISULTATI<br />
Il gruppo, nel corso dell'anno, ha mantenuto la fisionomia socio-dinamica iniziale: frequenza,<br />
interesse e partecipazione e capacità cognitivo-motivazionale sono stati discreti.<br />
La maggior parte degli allievi ha risposto in modo adeguato alle proposte di carattere<br />
psicomotorio, lavorando con discreto impegno raggiungendo, nel complesso, risultati più che<br />
discreti.<br />
CONTENUTI SVOLTI e TEMPI di REALIZZAZIONE<br />
Ore di lezioni svolte: 54<br />
OBIETTIVI<br />
C- GENERALI<br />
Potenziamento fisiologico<br />
Rielaborazione degli<br />
schemi motori<br />
OBIETTIVI SPECIFICI CONTENUTI<br />
Il corpo umano<br />
Movimento e Sport<br />
Miglioramento funzione cardiocircolatoria<br />
e respiratoria<br />
Miglioramento capacità prestazione<br />
muscolare<br />
Miglioramento capacità prestazione<br />
articolare<br />
Affinamento coordinazione generale<br />
Miglioramento delle funzioni<br />
neuromuscolari<br />
Sistema nervoso<br />
Sistema muscolare<br />
Meccanica del movimento<br />
Le qualità motorie di base: Forza,<br />
coordinazione, Velocità, equilibrio<br />
Attività ed esercitazioni a corpo libero<br />
Attività ed esercitazioni a corpo libero<br />
TEMPI e<br />
DATA<br />
I^ e II^<br />
quadrimestre<br />
Ottobre Novembre e<br />
Dicembre<br />
Gennaio - marzo<br />
Marzo - aprile<br />
65
Consolidamento del<br />
carattere, sviluppo della<br />
socialità e del senso civico<br />
Conoscenza e pratica delle<br />
attività sportive<br />
Informazioni<br />
fondamentali sulla tutela<br />
della salute<br />
Gestione ordinata e produttiva di un<br />
gruppo<br />
Conseguimento della consapevolezza<br />
dei propri mezzi<br />
Potenziamento delle capacità<br />
decisionali e di confronto<br />
Consolidamento dell‟abitudine di<br />
reciproca collaborazione e<br />
miglioramento dei rapporti<br />
interpersonali<br />
Possesso dei fondamentali di gioco dei<br />
giochi sportivi<br />
Possesso di alcuni gesti tecnici<br />
dell‟atletica leggera<br />
Elementi di primo soccorso<br />
(rianimazione artificiale: massaggio<br />
cardiaco e respirazione artificiale)<br />
Educazione alla salute<br />
Organizzare le conoscenze acquisite<br />
per realizzare progetti motori autonomi<br />
e finalizzati<br />
Attività inerenti ai giochi<br />
sportivi (pallavolo,<br />
unihockey, calcetto, pallacanestro,<br />
pallamano) e<br />
all‟atletica leggera<br />
Lezioni teoriche e esercitazioni<br />
con manichino<br />
I rappresentanti di classe L‟Insegnante<br />
I^ e II^<br />
quadrimestre<br />
Marzo Aprile e Maggio<br />
I^ e II^<br />
quadrimestre<br />
____________________________________________<br />
_________________________________<br />
____________________________________________ (Prof.ssa Battiston Paola)<br />
Cittadella, 14 maggio 2012<br />
66
Simulazioni di I prova<br />
67
ESAMI DI STATO<br />
CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO<br />
DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE<br />
22 maggio 2012: PROVA DI ITALIANO (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)<br />
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.<br />
TIPOLOGIA A – ANALISI DEL TESTO<br />
UMBERTO SABA, Mio padre è stato per me «l'assassino» da, Il Canzoniere, Torino, Einaudi, 2004.<br />
La poesia appartiene alla sezione del Canzoniere intitolata Autobiografia, in cui il poeta racconta la storia<br />
della propria infanzia per cercare di fare chiarezza sull'origine dei conflitti della sua anima.<br />
Mio padre è stato per me «l'assassino» 1 ,<br />
fino ai vent'anni che 2 l'ho conosciuto.<br />
Allora ho visto ch'egli era un bambino,<br />
e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto.<br />
Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,<br />
un sorriso, in miseria, dolce e astuto.<br />
Andò sempre pel mondo pellegrino 3 ;<br />
più d'una donna che l'ha amato e pasciuto 4 .<br />
Egli era gaio e leggero; mia madre<br />
tutti sentiva della vita i pesi.<br />
Di mano ei 5 gli 6 sfuggì come un pallone.<br />
«Non somigliare - ammoniva - a tuo padre»:<br />
ed io più tardi in me stesso lo intesi 7 :<br />
Eran due razze 8 in antica tenzone 9 .<br />
1. «l'assassino»: la parola, posta tra virgolette, è quella con cui la madre di Saba alludeva al marito che l'aveva abbandonata. 2. che:<br />
quando. 3. Andò ... pellegrino: andò sempre in giro per il mondo, incapace di fermarsi stabilmente in un luogo. 4. pasciuto: nutrito. 5.<br />
ei: egli. 6. gli: qui il pronome sta per "le", "a lei". 7. lo intesi: lo capii, lo sentii. 8. due razze: la madre di Saba era ebrea, a differenza<br />
del padre: qui il conflitto fra i genitori viene fatto risalire a una diversità etnica e religiosa, come se essi appartenessero a due mondi<br />
diversi e inconciliabili. 9. tenzone: contrasto, scontro.<br />
COMPRENSIONE<br />
1. Dopo aver svolto la parafrasi del componimento, riassumi brevemente il contenuto informativo delle strofe<br />
dedicate al padre, distinguendole da quelle in cui domina la figura materna.<br />
2. Il poeta in Storia e cronistoria del Canzoniere, scrivendo di sé in terza persona, afferma che questa poesia<br />
«condensa nei suoi quattordici versi tutta la storia famigliare e razziale di Saba». Quali aspetti e momenti<br />
fondamentali dell'esistenza del poeta sintetizza il componimento?<br />
ANALISI<br />
3. Svolgi l'analisi metrica, individuando il tipo di componimento, il numero di strofe e di versi, il tipo di verso<br />
impiegato, la presenza di rime.<br />
4. Le parole in rima ai versi 1 e 3 e ai versi 9 e 12 assumono una particolare importanza per il significato<br />
generale della poesia. Perché?<br />
5. Nella lirica, il poeta presenta inizialmente la figura paterna attraverso il duro giudizio della madre. Dopo<br />
averlo conosciuto direttamente all'età di vent'anni, l'uomo gli pare fisicamente e spiritualmente vicino. Quali<br />
aspetti della personalità paterna sono messi in evidenza? Il ritratto che ne emerge ti sembra condizionato<br />
dalla prospettiva materna?<br />
6. Al verso 4 il poeta fa riferimento a un dono ricevuto dal padre. Di quale dono si tratta? È un dono<br />
importante per il poeta?<br />
75
7. Quale idea suggerisce ed enfatizza il poeta con l'unico l'enjambement del testo, al verso 9, e, soprattutto,<br />
con l'iperbato che rende faticosa la lettura del verso 10? Quale funzione espressiva assumono le due figure<br />
retoriche, nel loro complesso?<br />
8. Illustra il senso della similitudine, al verso 11: «Di mano ei gli sfuggì come un pallone», tenendo conto che<br />
Saba in Storia e cronistoria del Canzoniere afferma che «"palloncino" sarebbe stata la parola esatta»,<br />
sacrificata per «una disgraziata necessità di rima». Quale caratteristica attribuisce questa immagine alla<br />
figura paterna? Quale atteggiamento della madre sottolinea?<br />
9. Spiega il significato dell'espressione «in me stesso lo intesi» (v. 13).<br />
10. Commenta il verso finale: come viene interpretato l'insanabile contrasto tra le due figure genitoriali?<br />
INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA E APPROFONDIMENTI<br />
11. In Storia e cronistoria del Canzoniere Saba afferma che la sezione Autobiografia della raccolta, costituita<br />
da una serie di episodi della sua vita «intensamente rivissuti e cantati», «doveva dargli, attraverso l'arte,<br />
l'assoluzione della sua tormentata esistenza». Commenta queste parole illustrando la poetica di Saba, in<br />
particolare in rapporto al nesso tra poesia e verità.<br />
TIPOLOGIA B: REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE<br />
Sviluppa l’argomento scelto in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo<br />
corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,<br />
argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue esperienze e conoscenze di studio. Dai al<br />
saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizza una destinazione editoriale(rivista specialistica, fascicolo<br />
scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni opportuno, organizza la<br />
trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la formula dell’articolo<br />
di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di esso il<br />
tuo “pezzo”.Dai all’articolo un titolo appropriato e indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione<br />
(quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro).Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze<br />
immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Non superare le quattro o cinque colonne di foglio<br />
protocollo.<br />
1. AMBITO ARTISTICO- LETTERARIO<br />
ARGOMENTO: Solitudine: dimensione nella vita dell'uomo di ogni tempo.<br />
DOCUMENTI<br />
Edvard Munch, Melancholie, 1981 Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia<br />
All'uomo intellettualmente dotato la solitudine offre due vantaggi: prima di tutto quello di essere con se<br />
stesso e, in secondo luogo, quello di non essere con altri (Arthur Schopenhauer)<br />
76
La solitudine è come una lente d'ingrandimento se sei solo e stai bene stai benissimo, se sei solo e stai male<br />
stai malissimo. (Giacomo Leopardi)<br />
PIERPAOLO PASOLINI - Senza di te tornavo<br />
Senza di te tornavo, come ebbro,<br />
non più capace d'esser solo, a sera<br />
quando le stanche nuvole dileguano<br />
nel buio incerto.<br />
Mille volte son stato così solo<br />
dacché son vivo, e mille uguali sere<br />
m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti<br />
le campagne, le nuvole.<br />
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio<br />
della fatale sera. Ed ora, ebbro,<br />
torno senza di te, e al mio fianco<br />
c'è solo l'ombra.<br />
E mi sarai lontano mille volte,<br />
e poi, per sempre. Io non so frenare<br />
quest'angoscia che monta dentro al seno;<br />
essere solo.<br />
GIUSEPPE UNGARETTI - Solitudine<br />
Ma le mie urla<br />
feriscono<br />
come fulmini<br />
la campana fioca<br />
del cielo<br />
Sprofondano<br />
impaurite<br />
77
"Molte volte egli era stato solo: in alcuni casi anche da bambino, smarrito per la campagna, altre volte nella<br />
città notturna, nelle vie abitate dai delitti, e persino la notte prima, che aveva dormito per strada. Ma adesso<br />
era una cosa ben diversa, adesso ch'era finita l'eccitazione del viaggio, e i suoi nuovi colleghi erano già a<br />
dormire, e lui sedeva nella sua camera, alla luce della lampada, sul bordo del letto, triste e sperduto. Adesso<br />
sì capiva sul serio che cosa fosse solitudine (una camera non brutta, tutta tappezzata di legno, con un<br />
grande letto, un tavolo, un incomodo divano, un armadio). Tutti erano stati gentili con lui, alla mensa<br />
avevano aperto una bottiglia in suo onore, ma adesso di lui se ne infischiavano, l'avevano già<br />
completamente dimenticato (sopra il letto un crocefisso di legno, dall'altra parte una vecchia stampa con una<br />
lunga scritta di cui si leggono le prime parole: "Humanissimi Viri Francisci Angloisi virtutibus"). Nessuno per<br />
la durata dell'intera notte sarebbe entrato a salutarlo; nessuno in tutta la Fortezza pensava a lui e non solo<br />
nella Fortezza, probabilmente anche in tutto il mondo non c'era un'anima che pensasse a Drogo; ciascuno<br />
ha le proprie occupazioni, ciascuno basta appena a se stesso, persino la mamma, poteva darsi, persino lei<br />
in questo momento aveva in mente altre cose, di figlioli non c'era soltanto lui, a Giovanni aveva pensato tutto<br />
il giorno, adesso toccava un po' anche agli altri. Più che giusto, ammetteva Giovanni Drogo senza ombra di<br />
rimprovero, ma intanto egli era seduto sul bordo del letto, nella camera della Fortezza (incisa nel legno della<br />
parete, adesso notava, colorata con straordinaria pazienza, una sciabola in grandezza naturale, che poteva<br />
a prima vista sembrare anche vera, meticoloso lavoro di qualche ufficiale, chissà mai quanti anni addietro)<br />
era seduto dunque sul bordo del letto, la testa un po' piegata in avanti, la schiena curva, gli sguardi atoni e<br />
pesanti, e si sentiva solo come mai nella vita." (Dino Buzzati, Il deserto dei tartari)<br />
"I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei<br />
numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo più in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi<br />
e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero<br />
finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece,<br />
sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per<br />
qualche motivo non ne fossero capaci” [...] In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri<br />
primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano numeri gemelli: sono coppie di numeri<br />
primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli<br />
impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l'11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha pazienza<br />
di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi<br />
sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il<br />
presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino<br />
sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di<br />
contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati e stretti uno all'altro. Tra i matematici è<br />
convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se<br />
nessuno può dire dove, finché non li si scopre.<br />
Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per<br />
sfiorarsi davvero. A lei non l’aveva mai detto.”<br />
(Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi)<br />
Donnie Darko (film 2001, scritto e diretto da Richard Kelly)<br />
[Donnie ha appena riferito alla dottoressa Thurman le parole di Roberta Sparrow, "Ogni creatura sulla Terra<br />
quando muore è sola"]<br />
Dottoressa Thurman: E che cosa hai provato?<br />
Donnie: Ho pensato a Callie, il mio cane. È morto quando avevo otto anni. Si andò a rintanare sotto il<br />
portico.<br />
Dottoressa Thurman: Per morire.<br />
Donnie: Per essere solo...<br />
Dottoressa Thurman: Tu ti senti solo in questo momento?<br />
Donnie: Non lo so... O meglio, vorrei credere il contrario, ma non... Non ho mai avuto nessuna prova,<br />
quindi... Ho... ho anche smesso di discuterne, tanto se... se... se anche passassi tutta la vita a<br />
ragionare, studiare, valutare i pro e i contro, alla fine non avrei prove comunque, e allora tanto vale<br />
non discuterne più. Eh... è assurdo.<br />
Dottoressa Thurman: La ricerca di Dio è assurda?<br />
Donnie: Lo è, se ognuno muore da solo.<br />
Dottoressa Thurman: Questo ti spaventa?<br />
Donnie: Non voglio restare solo.
2. AMBITO: SOCIO- ECONOMICO<br />
ARGOMENTO: Tra macro e microeconomia<br />
<strong>Documento</strong> 1<br />
Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (The Limits to Growth), commissionato al MIT (Massachusetts Institute of<br />
Technology) dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972. Donella Meadows ne fu l’autrice principale. Il<br />
rapporto, basato sulla simulazione al computer, predice le conseguenze della continua crescita della<br />
popolazione sull’ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana. In estrema sintesi, le<br />
conclusioni del rapporto sono:<br />
1. Se l’attuale tasso di crescita della popolazione, dell’industrializzazione, dell’inquinamento, della<br />
produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo<br />
pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni. Il risultato più probabile<br />
sarà un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale.<br />
2. È possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed<br />
economica, sostenibile anche nel lontano futuro. Lo stato di equilibrio globale dovrebbe essere progettato in<br />
modo che le necessità di ciascuna persona sulla terra siano soddisfatte, e ciascuno abbia uguali opportunità<br />
di realizzare il proprio potenziale umano.<br />
Nel 1992 è stato pubblicato un primo aggiornamento del Rapporto, col titolo Beyond thè Limits (Oltre i limiti),<br />
nel quale si sosteneva che erano già stati superati i limiti della “capacità di carico” del pianeta.<br />
Un secondo aggiornamento, dal titolo Limits to Growth: The 30-Year Update è stato pubblicato il 1° giugno<br />
2004 dalla Chelsea Green Publishing Company. In questa versione, Donella Meadows, Jorgen Randers e<br />
Dennis Meadows hanno aggiornato e integrato la versione originale, spostando l’accento dall’esaurimento<br />
delle risorse alla degradazione dell’ambiente. Nel 2008 Graham Turner, del Commonwealth Scientific and<br />
Industriai Research Organisation (CSIRO) australiano, ha pubblicato una ricerca intitolata «Un paragone tra i<br />
limiti dello sviluppo e 30 anni di dati reali» in cui ha confrontato i dati degli ultimi 30 anni con le previsioni<br />
effettuate nel 1972, concludendo che i mutamenti nella produzione industriale e agricola, nella popolazione e<br />
nell’inquinamento effettivamente avvenuti sono coerenti con le previsioni del 1972 di un collasso economico<br />
nel XXI secolo.<br />
(da Wikipedia, s.v. Rapporto sui limiti dello sviluppo)<br />
<strong>Documento</strong> 2<br />
Lo statunitense Joseph Stiglitz (1943) è stato professore a Yale e alla Columbia University, tra il 1997 e il<br />
2000 vicepresidente senior della Banca Mondiale e nel 2001 ha ricevuto il premio Nobel per l'economia. Tra i<br />
suoi saggi più celebri La Globalizzazione e i suoi oppositori, 2001.<br />
C’era una volta la speranza che la globalizzazione avrebbe portato benefici per tutti, sia nei Paesi<br />
industriali avanzati, sia nel Terzo mondo. Oggi la faccia oscura della globalizzazione è sempre più evidente.<br />
[...] Abbiamo sotto gli occhi un sistema commerciale globale ingiusto, che ostacola lo sviluppo, e un sistema<br />
finanziario globale instabile, in cui i Paesi poveri si trovano ripetutamente oberati da un debito ingestibile. Il<br />
denaro dovrebbe affluire dai Paesi ricchi a quelli poveri, ma sempre più spesso va nella direzione opposta.<br />
L’aspetto più significativo della globalizzazione è la disparità tra promesse e realtà. [...] La teoria<br />
economica prevedeva che ci sarebbero stati individui penalizzati dalla globalizzazione, ma sosteneva anche<br />
che il numero dei beneficiati avrebbe compensato quello dei penalizzati. [...] Non è successo. [...]<br />
Molti degli insuccessi della globalizzazione ruotano intorno a un fatto molto semplice: la globalizzazione<br />
economica ha viaggiato a un ritmo superiore a quello della globalizzazione della politica e della mentalità.<br />
Siamo diventati più interdipendenti, e una maggiore interdipendenza crea la necessità di un’azione<br />
coordinata. Ma manca ancora il quadro istituzionale per poterlo fare in modo efficace e democratico.<br />
La globalizzazione può essere modificata; anzi, è evidente che sarà modificata. La domanda è: i<br />
cambiamenti ci saranno imposti come risultato di una crisi o prenderemo il controllo del processo di<br />
globalizzazione? Nel primo caso si rischia di scatenare una reazione ostile alla globalizzazione, oppure si<br />
rischia di fare interventi alla rinfusa che serviranno solo a preparare il terreno per altri problemi. Nel secondo<br />
caso, ci sarebbe la possibilità di ricostruire la globalizzazione mettendola in grado di esprimere appieno le<br />
sue potenzialità e di migliorare le condizioni di vita in tutto il mondo».<br />
(J. Stiglitz, Un mondo ricco con tanti poveri, trad. it. di F. Galimberti, in “Il Sole 24 Ore”, settembre<br />
2006, estratto da I. Stiglitz, Making Globalization Work, W. W. Norton & Penguin, 2006)<br />
<strong>Documento</strong> 3<br />
Stralci da un'intervista del 2009, pubblicata sul quotidiano francese "Le Monde" all'indomani della grande<br />
crisi economica negli Stati Uniti: intervistato è l'economista e filosofo indiano Amartya Sen (1933), premio<br />
Nobel per l'economia nel 1998, il quale ha posto al centro della propria riflessione l'idea dei "confini della<br />
79
libertà economica" in polemica contro un liberismo incontrollato dallo Stato. Inoltre egli afferma che i<br />
parametri per la valutazione di un'economia non devono riguardare solo l'aumento della ricchezza, ma anche<br />
la felicità e la qualità della vita.<br />
La crisi economica è l’occasione per rivedere i nostri modelli di sviluppo?<br />
«Offre certamente l’opportunità di farlo. [...]».<br />
È solo un problema di regolamentazione, o bisogna ripensare in senso più ampio le nozioni di progresso e di<br />
benessere?<br />
«Sì, bisogna ripensarle. Benessere e regolamentazione sono questioni collegate. Se si crede che il mercato<br />
non abbia bisogno di controllo, perché la gente farà automaticamente le scelte giuste, non ci si pone<br />
neppure il problema. Se invece ci si preoccupa del benessere e della libertà, bisogna organizzare l’economia<br />
in modo tale che queste due cose siano realmente possibili. Allora le domande sono: quali regolamentazioni<br />
vogliamo? Fino a quale punto? Ecco le questioni importanti che devono essere discusse collettivamente».<br />
Bisogna elaborare altri indicatori della crescita economica, a parte il prodotto interno lordo?<br />
«È assolutamente necessario. L’indicatore del PIL è molto limitato. Utilizzato da solo, è un disastro. Gli indici<br />
della produzione o del commercio non dicono granché sulla libertà e sul benessere, che dipendono<br />
dall’organizzazione della società. Né l’economia di mercato né la società sono processi che si autoregolano.<br />
Hanno bisogno dell’intervento razionale dell’essere umano. La democrazia è fatta per questo: per discutere<br />
del mondo che vogliamo, ivi compresi i termini di regolazione dei sistemi della sanità, dell’istruzione, delle<br />
tutele contro la disoccupazione... Il ruolo degli indicatori è di aiutare a portare il dibattito su questi temi<br />
nell’arena pubblica. È necessario per le decisioni democratiche».<br />
L’indice di sviluppo umano IDH può essere uno dei nuovi indicatori?<br />
«L’IDH è stato concepito per i Paesi in via di sviluppo. Permette raffronti fra la Cina, l’india, Cuba..., ma dà<br />
anche risultati interessanti riguardo agli Stati Uniti, e in genere per quei Paesi che non hanno assicurazione<br />
sanitaria universale e che sono contrassegnati da grandi disuguaglianze sociali. Ma abbiamo bisogno anche<br />
di altri indicatori per l’Europa e l’America del Nord, pur sapendo che non saranno mai indicatori perfetti».<br />
(G. Allix, L. Caramel, A. Sen, Non si vive di solo Pil. Benessere e progresso devono essere ripensati. Senza regole<br />
non è possibile realizzarli, intervista in “Le Monde”, tradotta e pubblicata in “La Stampa”, 10 giugno 2009)<br />
<strong>Documento</strong> 4<br />
Il microcredito (Grameencredit, letteralmente "credito del villaggio") è un sistema di piccoli crediti destinati a<br />
imprenditori (spesso donne) troppo poveri per ottenerli dai circuiti bancari tradizionali. A idearlo e realizzarlo<br />
è stato Muhammad Yunus (nato nel 1940), autore dell'articolo di cui si propone il seguente stralcio,<br />
bengalese, fondatore anche della Grameen Bank, che effettua prestiti basandosi non sulla solvibilità ma<br />
sulla fiducia (e il 98% viene rimborsato). Il suo esempio è oggi seguito in tutti i Paesi del mondo. Nel 2006<br />
Yunus e la Grameen Bank hanno ricevuto il premio Nobel per la pace.<br />
La caratteristica generale del Grameencredit è la promozione del credito come diritto umano. La sua<br />
missione è aiutare le famiglie povere nel loro tentativo di superare la povertà. È pensato per i poveri, e in<br />
particolare per le donne.<br />
Il tratto distintivo del Grameencredit è dato dal fatto di non basarsi su alcuna garanzia collaterale, e<br />
nessun contratto a valore legale. Si basa sulla «fiducia» anziché su procedure legali.<br />
Viene offerto per la creazione di lavoro autonomo, di attività che generino reddito o diano un tetto ai<br />
poveri, e non a fini consumistici. È nato come sfida al sistema bancario tradizionale, in cui le banche rifiutano<br />
i poveri, considerati «non meritevoli di ricevere prestiti». Ne consegue che il Grameencredit rifiuta i metodi<br />
fondamentali del sistema bancario tradizionale e crea metodi propri: offre un servizio a domicilio, basandosi<br />
sul principio che le persone non dovrebbero andare dalla banca, ma la banca dalle persone.<br />
Per ottenere un prestito, occorre che il richiedente si unisca ad un gruppo di richiedenti. I prestiti possono<br />
essere concessi in sequenza continua. Il richiedente che ha ripagato un prestito precedente può richiederne<br />
di nuovi. Tutti i prestiti devono essere ripagati a rate (settimanali o bisettimanali). È possibile ricevere<br />
simultaneamente più di un prestito. I prestiti sono accompagnati da programmi obbligatori, o volontari, di<br />
risparmio.<br />
I prestiti in genere vengono concessi attraverso organizzazioni non profit o istituzioni nelle quali i<br />
richiedenti hanno una partecipazione maggioritaria. [...]<br />
Per sviluppare la sua agenda sociale il Grameencredit intraprende un processo di intense discussioni tra i<br />
richiedenti, li incoraggia a prendere le decisioni comuni con serietà e ad implementarle. Dà particolare enfasi<br />
alla formazione del capitale umano ed è interessato alla protezione ambientale. Segue l’educazione dei<br />
bambini, fornisce borse di studio e concede prestiti agli studenti. Per ottenere la creazione di capitale<br />
umano, si sforza di diffondere la tecnologia, come i telefoni cellulari e l’energia solare, e promuove l’energia<br />
meccanica come alternativa al lavoro manuale.<br />
(M. Yunus, Il nostro sistema di prestito: un patto fondato sulla fiducia,<br />
80
trad. it. di M. Porta, in “la Repubblica”, 14 ottobre 2006)<br />
<strong>Documento</strong> 5<br />
L’aspirazione alla frugalità, a una vita fondata su valori essenziali, non è affatto estranea all’identità culturale<br />
degli Stati Uniti. Consumismo e austerità si sono contesi l’anima dell’America fin dalla sua nascita. Oggi il<br />
consumismo è in ritirata sotto la pressione dello stato di necessità. Gli squilibri provocati da anni di<br />
indebitamento facile hanno innescato dei contro-aggiustamenti rapidi. In poco tempo la massa delle famiglie<br />
americane, facendo di necessità virtù, ha riscoperto una parola che sembrava dimenticata: risparmio. [... La<br />
parsimonia] è una strada obbligata per rimediare agli eccessi del passato. E questo rinsavimento collettivo è<br />
agevolato dai mass media, dall’industria della comunicazione, che sfornano nuove ideologie e nuovi trend<br />
per accompagnare l’evoluzione dei comportamenti.<br />
(F. Rampini, Le dieci cose che non saranno più le stesse. Tutto<br />
quello che la crisi sta cambiando, A. Mondadori, Milano 2009)<br />
<strong>Documento</strong> 6<br />
(Michelle Obama lavora nell’orto della Casa Bianca con alcuni bambini)<br />
<strong>Documento</strong> 7<br />
Il low-cost non è solo un fenomeno economico imponente. È la parte più visibile del grande<br />
cambiamento sociale e culturale in corso in tutto il mondo occidentale.<br />
Quando si sente la parola low-cost, il pensiero corre spontaneamente ai mobili Ikea, ai voli Ryanair e<br />
alle auto Dacia. Ma questi prodotti a prezzo contenuto sono solo la parte più visibile di un new deal che sta<br />
cambiando l’economia e la società occidentale e che corre su due binari paralleli: la neosobrietà e la nuova<br />
economia low-cost. [...] Riscoprire il giusto valore delle cose. È la cifra migliore di questo new deal [...].<br />
Giusto valore delle cose significa, certo, cercare il prezzo ottimale approfittando delle occasioni. Ma anche,<br />
se si vuole, continuare a usare lo stesso paio di scarpe per vent’anni o più, se sono ancora belle e ci siamo<br />
affezionati. [...] Riscoprire il giusto valore delle cose significa anche aborrire lo spreco, evitare gli acquisti<br />
inutili, e le cose che poi buttiamo. [...]<br />
A livello italiano, i numeri complessivi sull’andamento del settore sono stati raccolti dall’associazione<br />
Assolowcost [...]. Esposti di seguito sono davvero impressionanti. Nel 2009 il valore del low-cost di qualità in<br />
Italia si attesta a 67,729 miliardi di euro, pari al 4,45 per cento del totale del PIL, con un incremento sul 2008<br />
che è quantificabile - a parità di operatori - intorno al 12 per cento. Per il 2010 è previsto un ulteriore<br />
aumento di fatturato tra il 6 per cento e l'8 per cento. notevole anche l'impatto occupazionale, quantificabile<br />
tra i 700 e gli 800 mila addetti.<br />
(F. Astone, R. Lacala, Italia low cost, Aliberti editore, Reggio Emilia 2011)<br />
3. AMBITO: STORICO- POLITICO<br />
ARGOMENTO: II mondo dopo l’11 settembre<br />
I fatti<br />
L’11 settembre 2001, due aerei di linea dirottati da attentatori suicidi hanno colpito e fatto crollare le Twin<br />
Towers (Torri gemelle) di New York. A Washington, un terzo aereo di linea dirottato da kamikaze si è<br />
abbattuto sul Pentagono, provocando l’incendio di un’ala dell’edificio. Un quarto aereo di linea dirottato si è<br />
schiantato in Pennsylvania senza raggiungere l’obiettivo. In poche ore sono morte complessivamente più di<br />
tremila persone. Questa offensiva terroristica senza precedenti è stata rivendicata da “al Qaeda”, la rete<br />
81
fondamentalista islamica di Osama bin Laden, protetta dai talebani in Afghanistan. In ottobre, lettere<br />
contenenti antrace hanno provocato alcune vittime aumentando negli Usa la psicosi dell’attacco terrorista.<br />
Gli Usa hanno risposto varando l’operazione Enduring Freedom (“libertà duratura”), iniziata con operazioni<br />
militari in Afghanistan e proseguita con l’occupazione dell’Iraq e la cattura di Saddam Hussein.<br />
Perché le Torri gemelle<br />
Le Twin Towers erano la sede del World Trade Center e il simbolo della potenza economica degli Stati Uniti<br />
e dell’Occidente. Si stagliavano al di sopra dei grattacieli di Manhattan con la loro copertura di vetro e<br />
d’acciaio, per 110 piani con un’altezza superiore ai 400 metri. Erano state inaugurate nel 1974 e figuravano<br />
tra le realizzazioni architettoniche più alte e più ardite del mondo. Ospitavano uffici, ristoranti, negozi. Si<br />
calcola che circa 30.000 persone, tra addetti e visitatori, frequentassero ogni giorno il World Trade Center. Il<br />
limitato numero di vittime si deve al fatto che gli attentati sono avvenuti nelle prime ore del mattino, quando<br />
le attività del centro amministrativo-commerciale erano appena cominciate.<br />
Lo spazio lasciato dalle Torri rase al suolo è stato chiamato Ground zero.<br />
Cinque opinioni a confronto<br />
Jacques Chirac: colpita la speranza<br />
«È stata colpita al cuore la visione utopistica di un nuovo millennio di pace. C’era chi pensava che ci fossimo<br />
lasciati alle spalle il secolo delle guerre mondiali con i suoi milioni di morti, la Shoah, i gulag e i tanti<br />
massacri. Nonostante i conflitti che continuavano a insanguinare il nostro pianeta, il secolo nascente era<br />
accolto con speranza e fiducia. Speranza in un mondo libero e pacificato, dopo la caduta del muro di Berlino<br />
e la fine della guerra fredda; in un mondo migliore, in cui i progressi della scienza, i benefici dell’istruzione, la<br />
rapidità delle comunicazioni avrebbero portato più prosperità, più giustizia, più felicità. Fiducia nei progressi<br />
della democrazia e nell’affermazione della solidarietà. La tragedia di New York sta facendo vacillare questa<br />
speranza.»<br />
(J. Chirac, dal discorso alla Conferenza generale dell’Unesco)<br />
Igor Man: le vittime sono soprattutto nell'Islam<br />
«L'opinione pubblica occidentale ignora pressoché tutto dell’Islam e del mondo arabo. Va detto che non tutti<br />
gli islamici sono arabi. Un miliardo e passa di islamici, o musulmani, è composto da indoeuropei, asiatici,<br />
sudamericani ecc. Gli arabi sono una minoranza.<br />
Occorre aggiungere che il terrorismo islamico ha colpito e continua a colpire soprattutto gli islamici. Certo,<br />
l’attentato alle Torri gemelle di New York ha colpito il simbolo dell’efficienza americana in particolare,<br />
occidentale in generale, ma va ricordato che le ventimila persone sgozzate e comunque uccise in Algeria<br />
sono vittime dei folli di Allah, vale a dire i terroristi della Già, mostruosa galassia di fanatici assassini.»<br />
(I. Man, da un articolo su "La Stampa)<br />
Oriana Fallaci: trattare con loro è impossibile<br />
«A me dà fastidio perfino parlare di due culture: metterle sullo stesso piano. Perché dietro la nostra civiltà c’è<br />
Omero, c’è Socrate, c’è Platone, c’è Aristotele, c’è Fidia. C’è l’antica Grecia col suo Partenone e la sua<br />
scoperta della democrazia. C’è l’antica Roma con la sua grandezza, le sue leggi, la sua architettura, i suoi<br />
palazzi, i suoi anfiteatri, i suoi acquedotti, i suoi ponti, le sue strade. C’è un rivoluzionario, quel Cristo morto<br />
in croce, che ci ha insegnato il concetto dell’amore e della giustizia. C’è il Rinascimento. C’è Leonardo da<br />
Vinci, c’è Michelangelo, c'è Raffaello, c'è la musica di Bach e di Mozart e di Beethoven. Infine c'è la scienza.<br />
Dietro all’altra cultura cosa c’è? Boh! Cerca cerca, io non ci trovo che Maometto col suo Corano. E allora<br />
vediamo i pregi di questo Corano.<br />
Dacché i figli di Allah hanno semidistrutto New York, gli esperti dell’Islam non fanno che cantarmi le lodi di<br />
Maometto: spiegarmi che il Corano predica la pace e la fratellanza e la giustizia. Ma allora come la mettiamo<br />
con la storia dell’Occhio-per-Occhio-Dente-per-Dente? Come la mettiamo con la faccenda dello chador, anzi<br />
del burqa che copre il volto delle musulmane, sicché per dare una sbirciata al prossimo quelle infelici devon<br />
guardare attraverso una fitta rete posta all’altezza degli occhi? Come la mettiamo con la poligamia e col<br />
principio che le donne debban contare meno dei cammelli, che non debbano andare a scuola, non debbano<br />
andare dal dottore, non debbano farsi fotografare eccetera? Come la mettiamo col veto degli alcolici e la<br />
pena di morte per chi li beve? Anche questo sta nel Corano. E non mi sembra mica tanto giusto, tanto<br />
fraterno, tanto pacifico.<br />
Ecco dunque la mia risposta alla domanda sul Contrasto-delle-Due-Culture. Al mondo c’è posto per tutti. A<br />
casa propria tutti fanno quel che gli pare. Ma se pretendono d’imporre le stesse cose a me, a casa mia...<br />
Osama bin Laden afferma che l’intero pianeta deve diventare musulmano, che con le buone o le cattive lui ci<br />
convertirà, che a tal scopo ci massacra e continuerà a massacrarci. E questo non può piacerci. Deve<br />
metterci addosso una gran voglia di rovesciar le carte, di ammarare lui.<br />
82
La Crociata è in atto da tempo, sostenuta da una fede e da una perfidia paragonabile a quelle di<br />
Torquemada e dell’inquisizione. Trattare con loro è impossibile. Ragionarci, impensabile. Trattarli con<br />
indulgenza o tolleranza, un suicidio. E chi crede il contrario è un illuso.»<br />
(O. Fallaci, da un articolo su “Il Corriere della Sera”)<br />
Tahar Ben Jelloun: non è una guerra di religione<br />
«Nessuno è obbligato ad amare il prossimo, né la cultura o la civiltà vicine. Ma il rispetto è d’obbligo. E di<br />
questo Oriana Fallaci non tiene conto.<br />
Perché questa crisi di nervi. La tragedia dell’11 settembre ci ha tutti traumatizzato. Ma da qui a una cecità<br />
incapace di leggere la storia in modo obiettivo, vi è una volontà di mistificazione dettata da un odio troppo<br />
esagerato per essere normale. La Fallaci alimenta la campagna d’odio che imperversa contro il mondo<br />
arabo e musulmano. Per gli attentati che hanno colpito l’America, non si deve parlare né di “guerra di<br />
religione” né di “scontro tra civiltà”, bensì di delinquenza e di politica.<br />
I mandanti dei crimini dell’11 settembre, al pari degli esecutori che hanno offerto la loro vita, non sono<br />
portatori di alcuna civiltà. Sono soltanto dei barbari che uccidono e infangano tutto ciò che toccano.<br />
Confonderli con le loro origini etniche e religiose, significa fare del razzismo. Non hanno infatti perpetrato<br />
questo massacro perché sono arabi e musulmani. E non sono arabi e musulmani perché hanno compiuto<br />
questa strage.<br />
I problemi politici che affliggono un mondo ancor giovane come quello arabo, la mancanza di libertà e di<br />
democrazia nella maggior parte degli stati che lo compongono, le disuguaglianze sociali, le ingiustizie che<br />
subisce all’interno come all’esterno non possono trovare ima spiegazione così semplicistica e stupida come<br />
quella che imputa all’Islam tutti i mah di cui soffre il nostro pianeta.<br />
(T. Ben Jelloun, da un articolo su “L’Espresso”)<br />
Gunter Grass: un'esplosione di odio verso il ricco Nord del mondo<br />
D. Signor Grass, dopo i fatti dell’11 settembre si parla di scontro tra civiltà moderna e Medioevo. È<br />
d’accordo?<br />
«Non posso essere d’accordo. È un vizio dell’Occidente e del ricco Nord del mondo il farsi misura di tutte le<br />
cose.»<br />
D. Non le sembra che la soluzione militare contro bin Laden e contro chi lo appoggia sia inevitabile?<br />
«La guerra non ha mai risolto i problemi. Il terrorismo sopravviverà anche alla cattura di bin Laden. La<br />
soluzione non può essere solo militare. L’orrendo crimine degli attentati ci deve spingere a riflettere sulle<br />
cause del terrorismo. Tanti intellettuali si chiedono perché ci sia tanto odio contro l’America. Hanno ragione,<br />
bisogna porsi il problema. Qui da noi si fa presto a tacciare di antiamericanismo le voci critiche verso<br />
l’amministrazione americana.»<br />
D. Per lei cosa è cambiato dopo l’11 settembre?<br />
«È morta la società basata sul divertimento nel ricco Occidente. Quegli orribili attentati hanno voluto essere<br />
anche un’esplosione di odio verso il ricco Nord del mondo, verso la nostra società fredda e indifferente ai<br />
problemi del mondo povero. Meglio sarebbe spendere i soldi necessari a un intervento militare in aiuti<br />
umanitari alla gente povera del Medio Oriente. In tal modo, si farebbe qualche cosa contro le cause profonde<br />
del terrorismo.»<br />
D. Cosa intende per cause profonde del terrorismo?<br />
«Da tempo l’Onu ha lanciato un serio monito contro il divario Nord- Sud. Si è detto che “anche la fame è un<br />
atto di guerra”, ammonendo i governi a fare qualcosa per ridurre il divario tra aree ricche e regioni<br />
sottosviluppate del pianeta. Quel monito non è mai stato tradotto in pratica.»<br />
D. Non è difficile pensare agli aiuti dopo le migliaia di morti del World Trade Center?<br />
«Provo profonda solidarietà e compassione per l’America. Ma a lungo il mondo ricco è restato indifferente di<br />
fronte ai 250 mila musulmani bosniaci massacrati da serbi e croati (guerra in Jugoslavia), o alle 800 mila<br />
vittime dei massacri in Rwanda (1994). Sembra a volte che i morti del “nostro” mondo ricco valgano dieci o<br />
cento volte di più delle tragedie del Terzo mondo.»<br />
(Intervista allo scrittore tedesco Gunter Grass su "la Repubblica)<br />
4. AMBITO TECNICO- SCIENTIFICO<br />
ARGOMENTO: I "nativi digitali"<br />
<strong>Documento</strong> 1<br />
È sorprendente per me come, nel trambusto e nel dibattito sul declino della formazione degli Stati Uniti, spesso<br />
ignoriamo la più rilevante delle sue cause. I nostri studenti sono cambiati radicalmente. Gli studenti di oggi non sono più i<br />
soggetti per i quali il nostro sistema educativo è stato progettato e sviluppato.<br />
83
Gli studenti di oggi non hanno subìto, cioè, una trasformazione incrementale come è successo in passato nel succedersi<br />
delle generazioni. [ ... ] Si è manifestata una discontinuità radicale. […]<br />
I bambini e anche gli studenti del college oggi rappresentano la prima generazione che è cresciuta all'interno di questo<br />
nuovo paradigma tecnologico. Hanno trascorso tutta la loro vita circondati da e utilizzando computer, videogiochi, lettori<br />
di musica digitali, video camere, telefoni cellulari, giocattoli e tutti gli altri gadget e strumenti che sono stati creati dalla<br />
rivoluzione digitale. Hanno trascorso meno di 5000 ore della loro vita a leggere, ma oltre 10000 ore davanti ai<br />
videogiochi (per non parlare delle 20 000 ore passate a guardare la TV). [...]<br />
La denominazione più efficace che ho coniato per loro è digital natives. I nostri studenti sono oggi tutti "madrelingua" e<br />
parlano il linguaggio digitale dei computer, dei videogiochi e di Internet.<br />
(M. Prensky, Digital Natives, Digital Immigrants, in "On the Horizon", 2001, vol. IX, n. 5)<br />
<strong>Documento</strong> 2<br />
1960 IBM 7000 è il primo computer su base di transistor.<br />
Avvio delle ricerche di ARPA, progetto del Ministero della Difesa degli Stati Uniti.<br />
1967 Prima conferenza internazionale sulla rete ARPANET.<br />
1971 Ray Tomlinson mette a punto un nuovo mezzo di comunicazione: la posta elettronica.<br />
1972 Nasce Xerox Alto, il primo computer dotato di un display bitmap a finestre con capacità di sovrapposizione,<br />
connesso alla prima stampante laser e collegato alla prima rete Ethernet in Local Area Network (LAN).<br />
Nascita dell'lnterNetworking Working Group, organismo incaricato della gestione di Internet.<br />
1976 Steve Wozniak e Steve Jobs creano l'Apple I.<br />
Paul Allen e Bill Gates danno vita a Microsoft.<br />
1977 Nasce Apple Il, il primo computer per il quale viene usata l'espressione personal computer e il primo modello di<br />
successo prodotto su scala industriale.<br />
1980 Tim Berners-Lee mette a punto un sistema di navigazione ipertestuale e sviluppa un software battezzato<br />
Enquire che permette di navigare.<br />
1981 Nasce Xerox Star, il primo computer sul mercato dotato di interfaccia grafica utente a icone, con<br />
mouse, le cui soluzioni ispireranno tutto il futuro mondo dell'informatica.<br />
1982 Microsoft introduce l'uso del mouse nel proprio software e commercia lizza Microsoft Windows, capace di<br />
gestire finestre che consentono all'utente di vedere simultaneamente più programmi non correlati tra loro.<br />
Definizione del protocollo TCP/IP e della parola Internet.<br />
1984 Apple produce Macintosh dotato di serie di interfaccia grafica e di mouse, elegante nel design e facile<br />
nell'approccio, ottenendo un successo di mercato senza precedenti. L'interfaccia grafica usa per la prima volta<br />
metafore facili da comprendere (cestino, scrivania, finestre, appunti ecc.) aprendo l'uso del computer anche a<br />
persone con limitate conoscenze informatiche.<br />
1985 Microsoft sviluppa l'interfaccia grafica Windows, introducendo aspetti tipici del Macintosh nei computer DOS<br />
compatibili. È rilasciata la versione 1.0 di Microsoft Windows. Steve Jobs fonda la NeXT Computer.<br />
1987 È rilasciata la versione 2.0 di Microsoft Windows. Da allora a oggi quasi ogni anno esce una nuova versione di<br />
Microsoft Windows.<br />
1990 Tim Berners-Lee mette a punto il protocollo HTIP (Hyper Text Tranfer Protocol), il linguaggio HTML (Hyper Text<br />
Markup Language) e l'URL (Uniform Resource Locator), sequenza di caratteri che identifica l'indirizzo di una<br />
risorsa in Internet e che permette di navigare con l'aiuto di legami ipertestuali, attraverso le reti. È nato il World<br />
Wide Web.<br />
1994 Jim Clark e Marc Andreessen fondano la Netscape Communications. Esce il primo browser della Netscape ed è<br />
subito boom per i navigatori del web.<br />
1995 Microsoft commercializza Windows 95 che include il browser Internet Explorer che supporta funzioni<br />
multimediali avanzate e capacità di grafica 3D.<br />
1996 Microsoft annuncia Windows CE, la versione per portatili del noto sistema operativo.<br />
1998 Apple introduce gli iMac, computer ali in one molto semplici da usare e con un design decisamente<br />
rivoluzionario.<br />
2000 Microsoft distribuisce Windows 2000 in quattro edizioni diverse.<br />
2001 Microsoft rilascia Windows XP. Apple lancia il primo iPod, lettore digitale di musica, e il software iTunes.<br />
2002 Viene annunciato un supercomputer vettoriale ad architettura NUMA da 52,4 teraflops: il Cray X1, prodotto da<br />
Cray Inc.<br />
2003 Microsoft rilascia Windows Server 2003, un aggiornamento del sistema operativo per server che incorpora e<br />
migliora molte delle caratteristiche di Windows XP.<br />
2005 Cray Inc. rilascia la versione X1E di Cray.<br />
2007 Microsoft rilascia Windows Vista. Apple lancia il primo iPhone.<br />
2009 Esce Windows 7, successore di Windows Vista.<br />
Gli utenti di Internet sono circa 1 miliardo in tutto il mondo.<br />
2010 Apple lancia il tablet iPad.<br />
84
<strong>Documento</strong> 3<br />
Tabella: Famiglie per beni tecnologici posseduti e tipologia familiare. Anni 2008 e 2009 (per 100 famiglie con<br />
le stesse caratteristiche).<br />
<strong>Documento</strong> 4<br />
Il termine Homo Zappiens identifica una generazione che ha avuto nel mouse, nel PC e nello schermo una finestra di<br />
accesso al mondo. Questa generazione, i nativi digitali di Prensky, mostra comportamenti di apprendimento e<br />
comunicazione differenti dalle generazioni precedenti; in particolare, apprendere attraverso schermi, icone, suoni, giochi,<br />
“navigazioni” virtuali e in costante contatto telematico con il gruppo dei pari significa sviluppare comportamenti di<br />
apprendimento non lineari come quelli alfabetici e gutenberghiani.<br />
(W. Veen, B. Vrakking, Homo Zappiens. Crescere nell'età digitale, trad. it. di L. Schettino, Edizioni Idea, Roma 2010)<br />
<strong>Documento</strong> 5<br />
La campanella suona, gli studenti si siedono e, joypad della PS3 alla mano, iniziano una sfida a Little Big<br />
Planet. Siamo alla Quest to Learn di New York, una scuola superiore (per ora di primo, in futuro anche di secondo grado)<br />
dove al posto dei libri di testo si usano i videogame, Alcuni sono disegnati ad hoc, talvolta dagli studenti stessi, altri sono<br />
normali videogiochi sfruttati in maniera particolare. […]<br />
L'idea di fondo è che i videogiochi immergono gli studenti in problemi complessi, risolvendo i quali non solo si<br />
acquisiscono le conoscenze base, ma anche abilità trasversali. Per esempio quella di pensare in maniera innovativa,<br />
cooperare, prevedere i possibili sviluppi di una situazione.<br />
In Being, Space and Place, per dirne una, gli studenti devono impersonare un soldato spartano che deve valutare le<br />
forze ateniesi e stabilire una strategia d'azione. Nel farlo, secondo le aspettative dell'insegnante, dovrebbero imparare<br />
storia, geografia e politica pubblica. In The Way of Things Work, invece, diventando ingegneri incaricati di costruire una<br />
piramide, dovrebbero acquisire competenze di matematica, geografia e storia delle religioni.<br />
I videogiochi avrebbero anche un altro pregio: coinvolgono e mantengono gli studenti concentrati sulle lezioni<br />
per ore. Ai videogame si aggiungono anche altri strumenti di apprendimento, per esempio Being Me, un social network<br />
chiuso, o lo SmalLab, uno spazio fisico dove, grazie a videocamere motion capture e proiettori digitali, si creano scenari<br />
con cui interagire.<br />
Gli studenti alla fine dell'anno devono superare gli stessi test dei loro coetanei delle altre scuole. Con una sola<br />
differenza: al posto del voto, in pagella, c'è il livello raggiunto.<br />
(C. Visco, A New York, addio ai libri: si studia sui videogame, in "Il Venerdì di Repubblica", 25 febbraio 2011)<br />
<strong>Documento</strong> 6<br />
Il lavoro di Bennett, Maton e Kervin, The "digital natiues''debate: a criticaI review ofthe evidence, pubblicato nel 2008<br />
dal British Ioumal of Educational Technology, espone la questione dei nativi digitali in modo molto chiaro, dimostrando<br />
che: 1) nonostante si dia per scontato che i ragazzi vivano immersi nella tecnologia, il reale uso è ancora molto<br />
tradizionale (scrittura, email, navigazione web); 2) la produzione di contenuti è un fenomeno limitato; 3) le differenze di<br />
skills [abilità] all'interno della "generazione" giovanile sono le stesse esistenti tra le diverse generazioni. Gli autori<br />
ripropongono il concetto di moral panic per indicare come questo fenomeno dei nativi digitali sia enfatizzato dai media e<br />
anche da parte del mondo accademico, senza reali evidenze scientifiche e con toni spesso drammatici<br />
sull'inadeguatezza della scuola e degli insegnanti davanti a questa ipotetica "generazione".<br />
85
Il moral panic in questo caso nasconde un ulteriore pericolo: il sistema educativo potrebbe essere tentato di abdicare<br />
al proprio ruolo rispetto al tema delle tecnologie, sia perché si ritiene inadeguato sia perché pensa che comunque i nativi<br />
siano ... nativamente competenti in virtù della loro appartenenza generazionale!<br />
Sarebbe un grave errore, perché esistono ben documentate prove, al contrario, dell'esistenza di un ampio divario<br />
digitale, dovuto alle diverse situazioni socio-economiche, all'interno della stessa fascia giovanile.<br />
Il ruolo della scuola è pertanto ancora più che utile, nell'indirizzare e aiutare i giovani a formarsi una vera competenza<br />
digitale.<br />
Non lasciamoci allora intimorire o confondere dai nativi digitali: in realtà ... non esistono!!<br />
(A. Fini, Il mito dei nativi digitali, intervento al Convegno La<br />
competenza digitale dei Digital Natives, Bari, 27 marzo 2009)<br />
<strong>Documento</strong> 7<br />
Esistono moltissime ricerche autorevoli sui nativi digitali. […] tutte le più prestigiose istituzioni scientifiche e di<br />
ricerca internazionali hanno dedicato una grande attenzione al tema dei “nativi”, magari chiamandoli con nomi diversi.<br />
Possiamo citare per esempio l’OCSE e la sua ricerca New Millennium Learners, un approfondimento di OCSE-PISA che<br />
dimostra come l’uso delle tecnologie a casa (più che a scuola) migliori gli apprendimenti e renda più “brillanti” i nostri<br />
digital kids, e inoltre il progetto di ricerca Digital natives del Berkman Centre for Internet Society di Harvard i cui<br />
coordinatori hanno pubblicato il volume Born Digital. Understanding the first generation of digital natives.<br />
(P. Ferri, Nativi digitali: una replica ad un acceso dibattito, da www.educationduepuntozero.it/tecnologiee-ambienti-di-apprendimento/born-digital-20-406701188.shtml)<br />
TIPOLOGIA C: TEMA DI ORDINE STORICO<br />
La storia dello Stato nazionale italiano si caratterizza per la successione di tre tipi di regime: liberale<br />
monarchico, fascista e democratico repubblicano.<br />
Il candidato si soffermi sulle fasi di passaggio dal regime liberale monarchico a quello fascista e dal regime<br />
fascista a quello democratico repubblicano. Evidenzi, inoltre, le caratteristiche fondamentali dei tre tipi di<br />
regime.<br />
TIPOLOGIA D: TEMA DI ORDINE GENERALE<br />
Nella vita moderna tre tendenze si vanno manifestando: specializzazione, interdipendenza e mobilità,<br />
tendenze della viva realtà del progresso tecnologico, della civiltà scientifica che avanza fiera e inarrestabile<br />
verso mete più sicure. Seppur ancora studente prova a definire i tre concetti suddetti con atteggiamento<br />
critico.<br />
86
SIMULAZIONE II° PROVA D’ESAME – FISICA<br />
13 Marzo 2012<br />
Il candidato svolga i temi di seguito proposti, prestando particolare attenzione al corretto uso della<br />
terminologia scientifica e delle cifra significative nella presentazione dei risultati numerici.<br />
Per valutare i temi svolti saranno considerati i seguenti fattori:<br />
a) Conoscenza, comprensione e applicazione dei concetti;<br />
b) Uso proprio e sicuro del linguaggio specifico;<br />
c) Esposizione chiara e consapevole dei procedimenti adottati;<br />
d) Correttezza nei calcoli;<br />
e) Ordine e diligente presentazione degli elaborati.<br />
Tema N° 1<br />
Una goccia di pioggia, di massa m = 1,8 x 10 -3 g, durante un temporale acquista una carica di 0,45<br />
x 10 -9 C.<br />
Ad un certo istante, la goccia si divide in due parti, l‟una di raggio doppio rispetto all‟altra.<br />
Nell‟ipotesi che la massa e la carica siano direttamente proporzionali al raggio il candidato<br />
determini:<br />
1) La carica elettrica presente in ciascuna delle due parti di goccia;<br />
2) La forza agente su ciascuna parte di goccia quando si trovano alla distanza di 0,05 cm l‟una<br />
dall‟altra;<br />
3) L‟accelerazione su ciascuna dele due parti di goccia (modulo e direzione);<br />
4) Il candidato enunci inoltre la legge della forza tra cariche elettriche statiche.<br />
Tema N° 2<br />
Si abbiano due fili paralleli percorsi nello stesso verso dalla corrente elettrica di intensità 1 A e posti<br />
alla distanza di 10 cm l‟uno dall‟altro.<br />
Calcolare il modulo del vettore B nei punti R,S,T distanti rispettivamente 3 cm e 7 cm dal punto P,<br />
mettendo in evidenza i passaggi matematici necessari per ricavare l‟unità di misura dell‟induzione<br />
magnatica.<br />
Disegnare le linee di forza passanti nei punti R,S,T, mettendo in evidenza la direzione e<br />
l‟orientamento del vettore B negli stessi punti.<br />
In ognuno dei punti S eT passa un protone con velocità v = 20.000 m/s con la traiettoria parallela ai<br />
fili e con verso uguale a quello della corrente convenzionale della corrente elettrica.<br />
Ricavare il modulo, la direzione e il verso della forza di Lorentz che agisce su ognuno dei due<br />
protoni e rappresentarne la traiettoria con un disegno, anche se in maniera approssimata. Si ricorda<br />
che il protone ha la stessa carica dell‟elettrone, ma con segno positivo (1,6x10 -19 C).<br />
ESAMI DI MATURITA’ anno scolastico 2011-2012<br />
GRIGLIA DI VALUTAZIONE 2° PROVA<br />
indicatori Criteri di attribuzione del<br />
punteggio<br />
punti<br />
Conoscenza, comprensione e<br />
Assente 0<br />
applicazione dei concetti Insuffciente o lacunosa in<br />
alcune parti<br />
2<br />
Sufficientemente adeguata 4<br />
Rispetta pienamente il<br />
quesito proposto<br />
6<br />
87
Chiarezza espositiva e ordine logico<br />
dell’esposizione<br />
Correttezza e completezza delle<br />
informazioni<br />
Poco comprensibile e<br />
incoerente<br />
Lacunosa in alcune parti e<br />
poco chiara<br />
Chiara e con legami precisi<br />
tra le parti<br />
Insufficienti 0<br />
Non abbastanza complete 1<br />
e/o corrette<br />
Sufficiente conoscenza e 2<br />
completezza<br />
Conoscenze pienamente 3<br />
adeguate<br />
Correttezza nei calcoli Errati 0<br />
Parzialmente corretti 1<br />
Totalmente corretti 2<br />
Proprietà ortografica e uso del<br />
linguaggio tecnico<br />
Candidato…………………………………………………………<br />
Non adeguati 0<br />
Sufficientemente adeguati 1<br />
Adeguati pertinenti e richhi 2<br />
Punteggio totale…………../15<br />
0<br />
1<br />
2<br />
88
Tema di FISICA<br />
Simulazione prova d’esame<br />
24 maggio 2012<br />
Una parte di un circuito (vedi figura) è costituita da tre restori : R1 = 100Ω ; R2= 200 Ω; R3<br />
= 300Ω e da un solenoide posto in aria.<br />
Questo è lungo 5 cm,ha una sezione circolare di 16 cm 2 ed è formato da 1000 spire di<br />
resistenza trascurabile.<br />
All’interno del solenoide si trova un piccolo ago magnetico che, quando non vi è passaggio<br />
di corrente, è perpendicolare all’asse del solenoide perché risente soltanto del campo<br />
magnetico terrestre ( B t = 2 x 10 -5 T).<br />
Il candidato:<br />
a) Esponga le sue conoscenze riguardo al campo magnetico terrestre e all’uso della<br />
bussola magnetica;<br />
b) Spieghi il significato di circuito elettrico e si soffermi sulla natura e le unità di misura<br />
delle grandezze fisiche che caratterizzano un circuito elettrico in corrente continua;<br />
c) Spieghi il concetto di resistenza elettrica, descriva il tipo di collegamento dei tre<br />
resistori R1, R2, R3 e ne calcoli la resistenza totale;<br />
89
d) Spieghi il concetto di induttanza e calcoli l’induttanza del solenoide, dopo aver<br />
dimostrato come si ricava la formula per il suo calcolo;<br />
e) Avendo osservato che l’ago magnetico ha subito una deviazione, con un angolo di<br />
30° rispetto alla direzione originaria, calcoli l’intensità della corrente che attraversa<br />
ognuna delle tre resistenze e il solenoide;<br />
f) Descriva teoricamente e graficamente come si collocano in un circuito elettrico gli<br />
strumenti di misura amperometro e voltmetro, con le necessarie considerazioni<br />
riguardanti la resistenza interna di questi strumenti confrontata con le resistenze<br />
presenti nel circuito;<br />
g) Spieghi perché in ogni misura è necessario scegliere nello strumento la portata<br />
minima possibile<br />
h) Spieghi il significato dell’espressione “ corto circuito” che si sente qualche volta<br />
come causa d’incendio di un appartamento.<br />
Il candidato, infine, risolva il seguente problema:<br />
Uno scaldabagno elettrico, con una potenza di 1,2 KW, contiene 80 litri di acqua alla<br />
temperatura di 18 °C. Ammettendo che vi sia una dispersione di energia del 5% calcolare:<br />
a) L’intensità di corrente che attraversa la resistenza, sapendo che la tensione di rete<br />
è 200 V;<br />
b) Quanto tempo è necessario, approssimato al minuto, perché il termostato<br />
interrompa l’alimentazione elettrica sapendo che esso è predisposto per<br />
interromperla quando l’acqua ha raggiunto la temperatura di 40 °C<br />
90
23 Marzo 2012<br />
Alunno:<br />
<strong>IIS</strong> MEUCCI Anno scol. 2011/12<br />
Classe V Ast<br />
SIMULAZIONE TERZA PROVA - TIPOLOGIA B<br />
CHIMICA<br />
Rispondere ai seguenti quesiti non superando le otto righe predisposte.<br />
1. Gli idrocarburi alifatici: classificazione, formule brute generiche, tipo di<br />
legami ed ibridizzazione del carbonio; la differenza tra legame σ e π.<br />
2. Descrivi le reazioni e i meccanismi con cui può avvenire la disidratazione degli alcoli.<br />
91
3. Dei composti seguenti, indica l’ordine in funzione dell’acidità e motiva la risposta:<br />
2,2,2- trifluoroetanolo, etanolo, fenolo.<br />
92
Testi delle due simulazioni della III prova<br />
FILOSOFIA<br />
I simulazione del 14/02/12:<br />
1) Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer è la distinzione Kantiana fra fenomeno e<br />
noumeno. In che senso il filosofo di Danzica riprende tale distinzione.<br />
2) Confronta la concezione di Dio in Marx e Feurbach<br />
3) Il motivo centrale de “La nascita della tragedia” di Nietzsche è la distinzione fra il<br />
“Dionisiaco” e “Apollineo”. Argomenta tale affermazione.<br />
II simulazione del 12/05/12:<br />
1) H.Arendt nel monumentale saggio “Le origini del totalitarismo” afferma che l'ideologia<br />
totalitaria è aberrante perché mira a trasformare la natura razionale degli uomini. Argomenta tale<br />
affermazione esponendo le caratteristiche che la filosofa ebrea attribuisce al totalitarismo del<br />
'900.<br />
2) Esponi la teoria topica della teoria psicanalitica di Freud<br />
3) L'Esistenzialismo oltre che essere una filosofia è una “atmosfera” o un “clima culturale che<br />
ha caratterizzato il periodo tra le due guerre mondiali. Commenta tale affermazione fissando i<br />
capisaldi di tale corrente.<br />
93
ITIS MEUCCI<br />
23 Marzo 2012<br />
SIMULAZIONE TERZA PROVA<br />
Quesiti a risposta singola – tipologia B<br />
(between 60 and 70 words)<br />
E N G L I S H<br />
Anno Scolastico 20011-2012<br />
1) Coleridge and Wordsworth dealt with the theme of Nature in a very different way.<br />
Explain quoting from their work and contextualize them.<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />
2) Nature in “Heart of Darkness”. Quote Conrad if you can.<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />
94
3) Nature in “Tess of the D‟Ubervilles”. Refer to the extracts we read and<br />
contextualize its author.<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />
4) Is the theme of Nature present in Charles Dickens‟works we read? Explain and<br />
quote what you remember from the extracts we analyzed.<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
____________________________________________________________________<br />
FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />
95
I.I.S. MEUCCI CITTADELLA<br />
LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO - CLASSE V A<br />
ANNO SCOLASTICO 2011 - 2012<br />
SIMULAZIONE TERZA PROVA – INGLESE<br />
12 Maggio 2012<br />
QUESITI A RISPOSTA SINGOLA – TIPOLOGIA B<br />
NOME ……………………… COGNOME …………………….…… DATA ……………………<br />
1) Explain who the protagonist of the short story we read from “Dubliners” is and what<br />
she’s thinking about. Present the type of narrator, the point of view adopted and the<br />
importance of epiphany<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />
2) Present the poem “Dulce et Decorum est”: its characterizing elements, its content, its<br />
message. Contextualize it and its author<br />
96
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />
3) Which factors and which thinkers contributed to the disruption of 19 th century values<br />
and how. (Be specific for each one)<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________<br />
FOCUS COMPLETENESS CORRECTNESS<br />
97
SIMULAZIONE d‟ ESAME - Educazione Fisica -<br />
TERZA PROVA SCRITTA<br />
Candidato ________________________________ 14 febbraio 2012<br />
Q u e s i t o n ° 1<br />
QUALITA’ MOTORIE : V E L O C I T A ’ - E Q U I L I B R I O<br />
Il candidato definisca, dal punto di vista biochimico, da cosa dipende la Velocità, intesa<br />
come qualità motoria, e cosa succede se questa si protrae per più di 8 – 10 secondi (max 8 righe)<br />
Q u e s i t o n ° 2<br />
Il candidato descriva brevemente le tre componenti che caratterizzano l‟espressione del<br />
gesto veloce (max 8 righe).<br />
Q u e s i t o n ° 3<br />
Il candidato descriva cosa s‟intende per Equilibrio, in ambito motorio, e i quali forme esso si<br />
esprime (max 8 righe).<br />
INDICATORI PUNTEGGIO<br />
Criteri di valutazione<br />
Grav. Insuff.<br />
Insuff.<br />
Suff Buono/Ottimo<br />
Conoscenza degli argomenti richiesti e chiarezza espositiva 1 2 3 4<br />
Correttezza e completezza delle informazioni 1 - 4 5 6 7 8<br />
Padronanza del linguaggio specifico 1 2 3<br />
P u n t e g g i o F i n a l e ________/15 V o t o<br />
_________/10<br />
PUNTI<br />
ATTRIBUITI<br />
PUNTEGGIO TOTALE ________15<br />
98
<strong>IIS</strong> “A. MEUCCI” – CITTADELLA (PD)<br />
A.S. 2011 – 12<br />
SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA – 14 Febbraio 2012<br />
DISCIPLINA: INFORMATICA<br />
CLASSE 5Ast<br />
Tipologia B<br />
Il candidato risponda alle seguenti domande utilizzando le righe a disposizione.<br />
1) Definire in modo appropriato le caratteristiche fondamentali del modello relazionale.<br />
2) Definire ciò che si intende per Chiave, Chiave Primaria e Chiave Esterna.<br />
3) Un‟agenzia di viaggi commissiona la realizzazione di un DB per la gestione dei suoi prodotti e clienti. Si individuano<br />
le seguenti entità ed attributi:<br />
Nazioni (CodiceNaz, Denominazione, Moneta, Clima)<br />
Clienti (CodiceCli, Cognome, Nome, Indirizzo, Telefono)<br />
Organizzazioni (CodiceOrg, NomeOrg, TelefonoOrg)<br />
Pacchetti (CodicePac, Descrizione, Modalità, Prezzo, CodiceNaz, CodiceOrg)<br />
Acquisti (NumReg, CodiceCli, CodicePac, DataAcquisto)<br />
99
Si realizzi lo schema E/R del DB completo di tutte le relazioni evidenziando inoltre la tipologia delle relazioni stesse.<br />
<strong>IIS</strong> “A. MEUCCI” – CITTADELLA (PD)<br />
A.S. 2011 – 12<br />
Classe <strong>5AST</strong> - SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA – 12 maggio 2012<br />
DISCIPLINA: INFORMATICA E SISTEMI AUTOMATICI<br />
Tipologia B<br />
Il candidato risponda alle seguenti domande utilizzando le righe e gli spazi a disposizione<br />
1) Esprimi brevemente il concetto di normalizzazione delle relazioni.<br />
________________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________________<br />
________________________________________________________________________________<br />
2) Costruire le interrogazioni in linguaggio di progetto per ottenere:<br />
a) L‟elenco dei prodotti (con Descrizione e Prezzo) venduti in febbraio nel reparto “Alimenti Surgelati”;<br />
b) L‟elenco dei prodotti (con Descrizione e NomeReparto) che hanno originato vendite con quantità venduta<br />
maggiore di 10 (quantità venduta in una singola vendita);<br />
c) L‟elenco dei soli nomi dei reparti senza duplicati.<br />
3) Rappresenta con il modello E/R, con i relativi tipi di relazioni, il DB precedentemente utilizzato e traduci<br />
le interrogazioni in SQL.<br />
100
CLASSE <strong>5AST</strong> 23-03-2012<br />
COGNOME E NOME ____________________________<br />
SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA D’ ESAME<br />
MATEMATICA - TIPOLOGIA B<br />
1) Trova per quali valori dei parametri a e b , la funzione seguente risulta continua:<br />
f<br />
x<br />
b<br />
e<br />
3sin<br />
x<br />
x..........<br />
. se...<br />
x<br />
a sin x.......<br />
se...<br />
2<br />
2<br />
2<br />
x<br />
cos x..........<br />
.... se....<br />
x<br />
2<br />
2<br />
2<br />
2) Data la funzione y<br />
5<br />
ax<br />
4<br />
bx x<br />
4<br />
x 16<br />
8<br />
, trova i valori dei parametri a e b in modo che il<br />
suo grafico abbia un asintoto obliquo di equazione y<br />
Quali?<br />
3x 5 . Ci sono altri asintoti?<br />
3) Calcola applicando la definizione ( calcolo del limite! ), la derivata della funzione<br />
y 5 x ; scrivi anche, motivando la risposta, se la funzione è derivabile per x 0.<br />
INDICATORI<br />
Conoscenza degli argomenti richiesti<br />
Correttezza nell’applicazione delle formule<br />
e dei procedimenti di calcolo<br />
Completezza della risposta<br />
Padronanza del linguaggio specifico<br />
VALUTAZIONE<br />
PUNTEGGIO<br />
GI S O<br />
0.5 5<br />
0.5 5<br />
0 3<br />
0 2<br />
1 10 15<br />
PUNTI ATTRIBUITI<br />
101
CLASSE <strong>5AST</strong> 12-05-2012<br />
COGNOME E NOME ____________________________<br />
SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA D’ ESAME<br />
MATEMATICA - TIPOLOGIA B<br />
1) Determina il valore dei parametri a , b,<br />
c,<br />
d in modo che la curva<br />
y<br />
ax<br />
3<br />
bx<br />
2<br />
cx<br />
d<br />
risulti tangente alla retta y 3x 1 0 nel punto di coordinate<br />
1 ; 2 e alla retta 10x y 12 nel punto di coordinate 2 ; 8 .<br />
2) Un punto si muove in un piano secondo le seguenti leggi orarie:<br />
dove il tempo t è misurato in secondi e lo spazio è misurato in metri.<br />
Determina: a) l’equazione cartesiana della traiettoria<br />
x<br />
y<br />
sen<br />
1<br />
2<br />
t<br />
cos2t<br />
b) le componenti, il modulo e la direzione del vettore velocità all’istante t<br />
c) le componenti, il modulo e la direzione del vettore accelerazione<br />
all’istante t<br />
1<br />
3) Dimostra che l’equazione e 3x<br />
4 0<br />
x<br />
verifica che essa appartiene all’intervallo 0 ; 2 .<br />
INDICATORI<br />
Conoscenza degli argomenti richiesti<br />
Correttezza nell’applicazione delle formule<br />
e dei procedimenti di calcolo<br />
Completezza della risposta<br />
Padronanza del linguaggio specifico<br />
VALUTAZIONE<br />
PUNTEGGIO<br />
GI S O<br />
0.5 5<br />
0.5 5<br />
0 3<br />
0 2<br />
1 10 15<br />
ammette una sola soluzione reale e<br />
PUNTI ATTRIBUITI<br />
102<br />
,
SIMULAZIONE TERZA PROVA 14/02/12 CLASSE 5 AST<br />
MATERIA : BIOLOGIA<br />
1) Su quali principi si basa la teoria evoluzionista di Lamarck? Quali di questi puòconsiderarsi errato perché?<br />
Max 12 righe<br />
2) Quali sono le prove di biologia molecolare a sostegno delle teorie evolutive? Max 10 righe<br />
3) Che cosa afferma il principio di Hardy e Weinberg in fatto di evoluzione? Quando si può applicare tale principio ?<br />
Max 10 righe<br />
SIMULAZIONE TERZA PROVA 23/03/12<br />
MATERIA : SCIENZE DELLA TERRA<br />
1) Si illustri il concetto di salinità per le acque oceaniche evidenziando origine e tipologia dei sali più comuni e<br />
definendo i parametriche la influenzano in materia più significativa . Max 12 righe<br />
2) La cronologia assoluta mediante radioisotopi : principi di scelta dell‟isotopo e limiti della tecnica . Max 10 righe<br />
3) Le falde acquifere : tipologie e caratteristiche . Max 12 righe<br />
103
INDICE<br />
Presentazione della scuola pag . 2<br />
Presentazione della classe pag. 6<br />
Analisi della situazione della classe pag. 8<br />
Programmazione collegiale pag. 9<br />
Moduli e percorsi interdisciplinari pag. 12<br />
Criteri e strumenti della misurazione e della valutazione previsto<br />
dal Piano dell'offerta formativa pag. 13<br />
Prove di preparazione all'esame e griglie di valutazione pag. 14<br />
Piani di lavoro delle singole materia pag. 17<br />
Simulazioni di 1 a prova pag. 67<br />
Simulazioni di 2 a prova pag. 87<br />
Simulazione di 3 a prova pag. 91<br />
* * *<br />
Letto, discusso e approvato nella seduta del Consiglio di Classe del 13 MAGGIO 2012<br />
Cittadella, 13 MAGGIO 2012<br />
Il Coordinatore Il Dirigente Scolastico<br />
Prof. ssa. ElianaPietrobon Prof. ssa Laura Gioia<br />
________________________ ___________________________<br />
104