Ebook Dany Blasi Le nostre radici - Poesie e Arte Dany Blasi

Ebook Dany Blasi
Le nostre radici
Raccolta di poesie dedicate alla madre

Introduzione
Questa raccolta di versi è dedicata alle nostre madri.
Leggendo si sente l'amore che smuove l'anima e vive solo nell'unicità e nel
calore che riesce a donare solo una carezza elargita a piene mani del cuore di
una madre.
Le nostre radici profonde che hanno dato vita ai possenti e mille colorati rami
dove ha nidificato l'amore. Dany Blasi
29 autori in rete che hanno scritto con la penna dell'anima.
Giuliana Paleotti
Patty Rose
Duilio Martino
Carmen Percontra
Paola Galli
Renato Fedi
Silvia De Angelis
Raffaella Amoruso
Giovanna De Santis
Antonella Palermo
Franco Candidi
Rosellina Carone
Umberto Barbera
Maria Cavallaro
Paola Vigilante
Rita Stanzione
Elena Rapisarda
Angela Maria Intruglio
Valentina Di Caro
Mary Blù
Marina Perozzi
Rosanna Cazzaniga
Cristina Pia
Anna Maria Obadon
Dany Blasi
Giuseppe Stanzione
Syripoetes
Cristina Ochi
Dipinto di Svetlana Bucatari

Giuliana Paleotti
VIENI VIA CON ME
Prendi le mie mani
e vieni via con me,
ti porterò
dove il sole
non conosce tramonto.
Ti porterò
dove i sogni,
pregni di colore,
si respirano accesi
e sfumano di calore ogni ramo,
ogni piccolo germoglio
dell'albero maestro.
Ti porterò
dove ancora saremo:
nel giardino del cuore,
dove l'anima nuda,
svestita di pudore,
si bagna della sua totale integrità
e giocando tra le onde
spumeggia l'aria di felicità.
Prendi le mie mani
e vieni via con me
lì
potremo ancora parlare
di quel milione di cose
rimaste incastrate
in quel domani da dire.
Non senti
quanta voglia
ha questo pazzo cuore
di ascoltare ancora una volta
la melodia della tua voce?
Ma tu sei già
via con me
e lo sarai sempre…
in quel viaggio
in cui la mente e il cuore
si eternano insieme.

Patty Rose
L'aquilone
Ho bisogno di nuova forza
per superare l’ennesimo dolore
e non servono lacrime,
solo veli di seta
per accarezzarti il cuore.
Stringerò le tue mani
perchè il legame non s’interrompa
e non si spezzino gli argini
d’un indelebile sentimento.
La lontananza è stato un errore
dettato dall’umana condizione
di spine conficcate senza una ragione
di esseri che hanno creato l’occasione.
Un’altra madre me l’aveva sussurrato
i genitori sono quelli che la vita…
Sì la vita!Ti hanno donato.
Perdona e sarai perdonato.
In un abbraccio di sofferenza
ora custodisco il nostro amore
perché voli ora e sempre
più in alto di mille soli.
Mamma, non sarà qui che continuerà
il nostro viaggio,
ci sarà un posto altrove che tutti dicono migliore
ed è proprio lì che atterrerà un nuovo aquilone.

Duilio Martino
Camminando le sue orme
Non scorderò
quando d'ambrosia mi nutriva l'Alba
e, con mano fresca le scioglievo il crine...
quando in ore rigide
- con ritrosìa degli anni acerbi -
incerto posavo passi
nelle sue orme
cesellate sull'ultima neve colata
sui sassi ruvidi in Fragìne.
Ricordo anche l'urlìo del Maèstro
che, frustato gelso,
sbuffava fumo denso,
furibondo,
dalle gremite bocche dei camini.
Ora ne sono certo,
non scorderò quel tempo regalato
da chi il mio tempo ha invece risparmiato
ingurgitando, silenziosa, sale
e senza mai sciorinare l'elargito.
Per lenire tormenti
cercherò tra le rose di marzo
quel suo sguardo di madre che mi manca
e che non trovo tra i fili d'argento...
si!
Cercherò il suo sapore in mezzo a rughe
tra i rovi, scure, le fragranti more
e rimuginando pece
- so già -
l'annuserò negli angoli di quarzo...
in declino.

Carmen Percontra
MAMMA QUANTO T’AMO
Madre! Con amore
generasti frutti
di nostro Signore.
Accogliesti
il seme della vita
nel giovane grembo.
Nella notte un vagito
e… sbocciò un fiore
che stringesti subito al petto.
Accompagnasti il fanciullo
per mano e gli insegnasti
i valori dell’amore e della vita.
Il ciclo si compie…
Un corpo stanco,
capelli bianchi,
rassegnata aspetta
il proprio volo nei cieli.
Quel fanciullo,
oggi uomo …
le stringe la mano
e con una lacrima
dice “ Mamma quanto t’amo!”

Paola Galli
Polvere Argentata
Fili d’argento all’improvviso,
bianca polvere che ti avvolge
inondando il tuo porto sicuro.
Tu dolcemente li accogli
senza alzar bandiera
o attender soccorsi.
Impavida vai incontro
alla marea che ti travolge
di scorger riva sembri sicura.
Tu, splendidamente eterna
ti sei donata per donare,
non ti sei amata per amare.
Se avevi in mano un soldo,
per onor di povertà
ne hai regalati mille.
Se avevi in mente un sogno,
nel sonno l’hai dissolto
ad onorar le stelle
Tu che sull’uscio aperto
hai accolto vili mendicanti
e prodighi figli al ritorno,
sarai madre sempre adorata
che dà vita e vita protegge,
di beltà non intaccata
accetti serena su di te
lo scendere implacabile
di polvere argentata.

Renato Fedi
A mia madre
Lo devo a te questo mio essere vitale
pronto al sorriso ed alla comprensione
forte d’una perenne ansia di sapere
duro nel combattere il destino
aperto al vento lieve delle gioie
disposto ad affrontare i gorghi del dolore.
Lo devo a te che mi hai dato un libro
dote per farmi aprire al mondo
per essere della conoscenza al centro
per far della mia mente un lucernaio
pronto a catturare le luci della notte
e farne il lume per le giornate buie.
Lo devo a te se ho conosciuto amore
quello che ha sapore d’essere universo
vestito di gesti e frasi senza inganno
e agli occhi da il pieno d’esistenza
quell’amore che sa vedere il fondo
della certezza d’essere un compagno.
Lo devo a te il mio essere vitale
che della morte non hai avuto gelo
guardando del suo arrivare il tempo
con la fierezza di chi sa d’essere vivo.
Lo devo a te se sono stato in grado
di rendere l’amore che hai saputo dare.

Immanuel Kant
Non scorderò mai mia madre, perché fù lei a piantare e nutrire
i primi semi del bene dentro di me.
Dipinto di Svetlana Bucatari

Silvia De Angelis
Mamma mia
Quanno me davi li pizzicotti sur culetto
pe’ giocà e famme ride, mamma,
nun me rennevo conto de quanto
eri bbella e giocherellona
drento ‘na gioventù scanzonata e stuzzicherella
Mo che er tempo t’ha ritoccato ‘e sembianze
ciai ‘n’velo de malinconia nell’occhi sbiaditi
ma trasudeno sempre ‘n’amore sconfinato
pe’ l’affetti tuii ‘mportanti
che te riempieno er core d’emmozzione
ner respiro flebbile che vorei nun s’azzittasse amai
TRADUZIONE
Quando mi pizzicavi il sederino
per giocare e frmi ridere, mamma
non mi rendevo conto di quanto
eri bella e giocherellona
nella tua gioventù scanzonata e allegra
Ora che il tempo ti ha cambiato
hai un velo di malinconia negli occhi sbiaditi
ma lasciano trapelare sempre un amore sconfinato
per i tuoi affetti importanti
che ti colmano il cuore d’emozione
nel respiro flebile che vorrei non finisse mai

RAFFAELLA AMORUSO
MADRE
Tu
che mi dai dato la vita.
Troppo giovane
inesperta
spaventata
confusa...
Avresti voluto amarmi.
Il nostro aspetto
è simile
ma
il mio cuore
sazio non è.
Il rispetto
ci unisce
niente di più.
Né madre
né amica
né sorella
occhi che si scrutano
e non comprendono...
mani che si cercano
e non afferrano...
In assenza di te
sono cresciuta
ed ora
che anch'io ho donato la vita
sento la pena
di non averti vissuta...

Giovanna De Santis
A te madre
A te mamma
Amo il mare il senso dell’onda
muore e risorge lenta… pacata
impetuosa …ridente
mentre vibra il canto di partenope
Vita
Non amo o solo il senso celato dei fiori
castello dorato che al cielo s’eleva
poi nell’effimero tempo torre senza crepe
**********
ti stavo dimenticando tra germogli di maggio
acqua di rose benedetta dalla sponda
mai tanto così ti ho amato mamma
mai così tanto t’ho cercato
ora che ancora ti chiamo e di continuo tu non rispondi
ma sento indelebile il velluto del tuo profumo
biondo … poi niveo così mio… come l’onda
tu pur celato petalo essenza di respiro
mentre tra parole ritrovo radici
e con nodo a scorsoio le annodo al cuore
sempre tra le pagine del mare

Antonella Palermo
Mamma
Mamma...rimpianto mio costante
delicata ed angelica presenza
che ogni notte attraverso i sogni
riemerge da un lontano passato
soffiandomi sul cuore
con la sue tenere carezze.
Mamma sorriso luminoso e puro
come leggero vento di primavera
mi hai appena sfiorata
lasciandomi però la persistente scia
della tua anima intensamente profumata.
Mamma...rimpianto mio costante
occhi ai quali sorrido pur non ricordandoli
voce alla quale parlo solo immaginandola
e dalla quale ancora desidero
nelle notti più tristi o malinconiche
sentirmi cantare dolci nenie
che non ricordo di aver mai sentito cantare.
Mamma...preziosa stella
e prezioso lenimento all'anima mia
che sempre e per sempre
con struggente malinconia anela a te.
Mamma...rimpianto mio costante
la tua mancanza è lacerante ferita.

Franco Candidi
Ricordi
Una stanza
una vecchia canzone
una donna
con lunghi capelli
Un letto disfatto
un bimbo
che sorride
Ricordi
che riaffiorano
disegnando
i tuoi grandi occhi
che ascoltano
senza dire
mentre io parlo
con la tua immagine
…….…..mamma
Rosellina Carone
A mia madre
Veloce il vento della vita
soffia e ti ferisce
il viso e l'anima.
Ma tu rimani sempre
la mia bussola,
la mia stella polare,
la quercia solida,
la salda roccia
alla quale mi aggrappo
nella tempesta della vita.

Charles Dickens
Mi strinsi al fianco della mamma…..ed ancora sentii addosso i suoi
bei capelli- come l’ala di un angelo-pensavo, e fui davvero felice!
Foto digitale Dany Blasi

Umberto Barbera
Mamma terra
Dolce come non mai
bella , ora e sempre
paziente ai capricci dei tuoi figli
in silenzio subisci gli abusi
le ferite, curi senza nulla dire
di doni riempi il giorno e la notte
miliardi… i tuoi figli ,
irrispettosi ,
esuberanti,
incuranti della tua bontà
della tua età,
non dimostrata,
serena,rigeneratrice.
grazie mamma… Terra.
Un tuo figlio.
Maria Cavallaro
L'ombrellino
Nei miei pensieri
s’ allontana una signora ,
la gonna stretta
e l’ombrellino nero,
fili d’argento nei suoi ricciolini,
occhi pungenti,
viso birichino.
Partita è un dì
per non più ritornare,
d’un grande vuoto
m’ha riempito il cuore.
Lei fra le stelle
ed io quaggiù sospiro,
ma l’occhio mio
non coglie il suo brillare.
Dolce col pensier mio
bacio il suo viso,
come farfalla
che accarezza un fiore
e sul mio capo
mi par di sentire
della sua mano
il morbido calore.

Paola Vigilante
Dedica
Se questo foglio potesse parlare,
se le mie idee potessero scorrere fluide come
acqua di ruscello nella mia mente,
se quel che scrivo potesse giungere a te
con la stessa intensità con cui lo penso,
non ci sarebbero parole e idee adeguate.
Perché una vita trascorsa insieme, dal
mio primo affacciarmi al mondo al tuo
ultimo respiro sulla terra, ci hanno reso
inseparabili, unite di un’unione che
è tuttora unica.
Ho sempre temuto il momento della
tua dipartita perché tra di noi c’era
tutto quello che si possa desiderare
in un rapporto madre e figlia: rispetto,
stima, affetto, tenerezza, premure, ma
soprattutto senso di protezione.
Si, mi sentivo protetta, tu eri colei che mi
era vicino e mi guidava anche nell’età
più adulta nella mia non semplice vita.
Colei che mi rimboccava ancora
le coperte o che si preoccupava
se mangiassi o meno, che non prendessi
freddo o che fossi troppo stanca, triste
o preoccupata.
Colei che teneva a me con tutta se stessa
ed era sempre pronta a consigliarmi per
il mio bene.
Ecco, adesso, tutto questo non c’è più.
La tua presenza ora è fatta di altro:
una foto, un video, un’immagine, un
sogno, un ricordo, un oggetto, un fiore,
una preghiera.
Ora c’è altro, altrettanto grande e importante,
ed è rappresentato da tutto ciò che hai costruito
amorevolmente durante la tua umile vita, con tutti noi,
ed io tra tutti,
che ringrazierò sempre Chi lassù
mi ha scelto figlia della mia adorabile e
incomparabile mamma.

Rita Stanzione
Eravamo una volta un solo corpo
Madre
ti chiamerò Terra
sostrato a radici
della mia pianta
che tanto ha succhiato
da inaridirti…
e ancora offrivi
tue stille preziose
o Brodo Primordiale
pregno di particelle
che mi furono ave…
eri la sola a poter preparare
tale mistura
con tanto di dedizione.
Mi figuro embrio
immerso nelle tue acque
in stato semibeato
ma è poca l’immaginazione
sarebbe giusto averne visione…
chiuderei gli occhi talvolta
sul quel ricordo…
l’appartenenza
al ventre che mi nutrì
e trarrei protezione
dal gusto antico.
Ma la natura è avara
a sottrarre traccia
della prima dimora…
di oscurità avvolta
o di luce soffusa
di ninne nanne e premure
trapelante
voci e tocchi leggeri.

Madre
che fantasia ch’è la mia
dopo lustri e lustri di vita
s’incammina a ritroso nel prenatale
forse perché solo ora m’avvio…
e comprendo
dai tuoi bianchi capelli
e dalle rughe
che ti van consumando
il mistero
che ci ha volute
prima unico sangue
poi distinte entità
e infine un commiato
ch’è solo parvenza:
ogni creatura la vita affaccia
in altre da sé generate.
Bella Madre
io ti porto con me
e cederò
anche te
ad altri respiri
il giorno in cui andrò…

Elena Rapisarda
Quel che tu fosti e sei
Indomita, fiera bellezza
che amore rapì verso assolata terra.
Qual leonessa ti erigesti a difesa
dei tuoi cuccioli quando l'insania del conflitto
fratelli vide contro fratelli armare.
Mai venne meno il tuo amor di
Mamma.
Quelle mani operose, la tua dolcezza
che in riso mutava il pianto
e il tuo profumo che ancor aleggia,
" Violetta di Parma ", ti ricordi?
sempre mi scaldarono il cuore
pur se negli anni del tramonto
io ti fui madre.
Ed or che anche il percorso mio s'è fatto breve,
tu stendi l'ala su me e mi consoli.
Mi giunge la tua voce che non chiama,
ma m'esorta a sostare ancora,
non hai fretta.
Nascosta agli occhi, ma non al cuore
aspetti,
che giunga il giorno in cui fra le tue braccia calde
mi ricantuccerò protetta
e prodighe le mani,
poserai sul capo reclinato sul tuo seno,
proprio come un tempo,
perché tu Mamma mi sei
unico amore puro.

Angela Maria Intruglio
Profumo di confetti
Ti vedo intenta con il tuo cucito
ed un sorriso increspa le tue labbra
capelli neri ,lucidi,corvini
e l’incarnato di una bella bruna.
Mamma
vorrei che fossi tu
a pettinar le trecce
vorrei che fossi tu
a consolare il cuore.
Vorrei ancora star
fra le tue braccia
sognare ancora
con le tue canzoni.
Sentire sul tuo collo
mentre già dormo
profumo dolce
profumo di confetti .
Ma mi hai lasciata
sola ad aspettare
e tu morivi un giorno
per la strada.
Mamma.
Valentina Di Caro
Da quelle scale
Dicono io somigli a mia madre
ma mia madre non lo sa
mi aspetta in cima alle scale
crede ancora che io stia per tornare
ho portato con me i miei libri di scuola
e ne ho scritti tre o quattro di nuovi
piegata fra le buste della spesa
e il sonno intermittente dei miei figli
mia madre vorrebbe scendere le scale
ma non sa dove venirmi a cercare
io vorrei tornare prima di vedermi invecchiare
e non riuscire più a camminare
vorrei rivederla bambina
con in braccio la sua bambolina

Nidificano in alto i colori dell'amore di una madre.
Foto digitale e aforisma Dany Blasi
Mary Blù
Madre
Madre tu sei....,
Sei il sorgere del sole,
Sei la luce nel buio
che mi indica la via.
Sei un vortice d amore
in cui lasciarsi andare.
Sei il rifugio ,sei il fuoco acceso
Dove potersi riscaldare
Le braccia sempre aperte
Un cuore che sa donare.
Che sà aspettare, soffrire, amare
e ancora all'infinito amare.
Madre tu sei...... mia madre!

Marina Perozzi
Il bouquet della sposa
Roseo bouquet
coi fiori di pesco
stringe
la giovane sposa
all'uscita di chiesa
vestita di sole
nell'aria tersa
di un tiepido aprile.
Non dubita più,
nostalgico sguardo,
occhi di cerbiatta.
Lontana è la guerra.
"O bella ciao"
una memoria distante.
I parenti
gli amici
i vicini di casa
allungano il collo
mettendosi in posa.
Solleva il velo
ora la sposa.
Di sfida
il suo sguardo
stringendo il marito.
Vince la vita,
con gli occhi
marini
della figlia
che nasce.
Allo spezzarsi
della fragile tregua,
candido bouquet
di crisantemi
stringe
la giovane vedova
all'uscita di chiesa
vestita di pioggia
nell'aria nebbiosa
di un freddo novembre.
Signora Morte
dagli occhi di ghiaccio
s'è presa il suo uomo,
gettandole in faccia
un pugno di cenere
umida, spenta.

Rosanna Cazzaniga
IMPASTI (a mia madre)
Da tempo i miei passi
ricalcando orme di istinti
mi hanno portata lontano
dal tuo mulino, in un viaggio
che non vede ancora una meta.
Sotto le mie unghie
c’è ancora la traccia
tenace e invisibile della tua farina,
del pane e del dolore spezzato insieme.
Vorrei ritrovare adesso
quei sassi che ridevano sotto i piedi
quando saltavo nelle pozzanghere
senza sporcarmi.
Nel cuore sento ancora
il profumo di quel sapone di Marsiglia
di cui adesso avrei bisogno,
mentre gli occhi guardano
illusioni nuove, già sporche
sfacciate bellezze.
Senza i profumi della mia infanzia
senza il calore di te che hai forgiato
la mia vita, i miei impasti
non sono mai riusciti.
Mi manca il tuo lievito
la tua farina
e l’acqua fresca del tuo pozzo…

Cristina Pia
Perché?...
Vorrei saper perché
Vedo tutto nero intorno a me?
Cerco in un fiore,in uno sguardo…
Quello che in realtà…
È già dentro di me…
E…mi sento bugiarda.
Non cerco un fiore…
Non cerco l’amore…
So che non c’è…
Non c’è mai stato in me!
Cerco l’impossibile?...
Ma è poi così assurdo…
Cercar d’evadere da questo mondo vile
Che ti fa scoppiar la bile?...
E allora qui cominciano i miei perché?
Che in verità hanno già una risposta:
Tornar bambina!
Tornar ad essere
nelle viscere di mia madre
e dirle:”non sbagliare,
torna indietro,non mettermi al mondo…
per farmi conoscere l’odio;
ma soprattutto …non farmi donna”
perché essa soffre, è debole…
non sa difendersi!
Ma se tu non puoi…
Allora prega Iddio…ch’io nasca uomo!
Forse così ti potrò perdonare
Perché adesso…io mi sento nessuno!
Odio il mondo…odio te…
Che non mi hai dato affetto…
E per colpa tua…
Non conosco amor di mamma.
Son come un sasso…un fiore appassito…
Perché arso dal sole…
…come è rimasto arso …il mio cuore!
Io son nessuno!

Anna Maria Obadon
30 Novembre
( a mia madre )
Anche la luna piena
sta tramontando
dietro una nuvola scura.
Come te se ne va
finalmente in pace.
So che sei morta
non ho più paura
del tuo silenzio
di quel respiro greve
che nella stanza asettica
sembrava dilatare
la parete.
Del tuo sguardo
che mi chiedeva aiuto
delle tue mani di carta
protese per quell'ultima carezza.
Sono così stanca
e temo ogni notte
d’addormentarmi
di piegare la testa
sul tuo cuscino
di condividere il dolore
disumano dell'assenza
con le mie notti
- bianche ed affannate -
Nella valle di Elah
ho perso la lotta
contro il gigante
che ti opprimeva il seno
conservo in ogni istante
l'angoscia d’esserti
stata inutile
come una nemica.
Ora che tutto
ad occhi estranei
sembra finito
parlo con la tua voce
accavallo le tue lunghe gambe
tocco con le tue mani bianche
e come te raramente sorrido.

Andrisani Paola
Amore di madre
Amore,spesso impropriamente usato
Si dice che l'amore muove l'universo!
L'amore come l'arcobaleno ha infinite sfumature
Frutto d'un vissuto intensamente assimilato.
Mamme che annientano sè stesse per amore
Spendendo fino a spegnersi
Altre che solo il misero nulla sanno dare
Altre amano di un amore patos
Per proteggere uccidono
L'amore di una madre che comprende tutto
Comprensione,insegnamento,pazienza e incazzatura.
E tanti sogni......Sogni,sogni e sogni!
Amore Arcobaleno senza patos
Dany Blasi
A te Angela(Mia madre)
Madre che all’alba silenziosa preghi
Mentre nel gelo pendula foglia trema
Albero secolare che alla profonda radice
Succhia linfa di terso respiro
Madre di vento e cielo
Manto di luce che lieve t’adagi
Su ogni mio oscuro pensiero.
Intreccia le mie dita di latta
Fra le tue dita di rame e sole
Nei giorni della merla muta.
Dal ramo più alto spingimi implume
E insieme a te voliamo!

Giuseppe Stanzione
La mia stella.
Stella lucente,
tu brilli nel cielo,
ogni sera ti guardo
ogni notte ti sogno,
in te ritrovo
il mio passato
in te io vedo
la mamma mia.
Un anno fa
è andata via,
da lassù
mi guarda
lei mi dice:
"Figlio mio
non mi piace
ciò che dici
non mi piace
quello che fai
Non comportarti
come gli altri
tu sei mio figlio
sei diverso.
Voglio che resti
l'orgoglio mio,
come lo sei stato
nella mia vita
Io ti guardo
non ti conosco
ti prego,
vai allo specchio
come ti ho insegnato
libera il tuo cuore
da tanto rancore.
Perdona colei
che ti ha deluso
ma non farle dei male
Lo fai a te stesso
lo fai a me
che da quassù
ti guardo
e non incontro
chi ho tanto amato.

Syripoetes
Mamma!
Solo davanti a Te, non sento il disturbo
della “gravità atmosferica” in questa vita,
perché come sempre sto nel tuo grembo
dicendoti ancora… niente non sarà finita…
Tu dirigi il cammino del mio –tuo sangue,
con la stessa chiave melodiosa: nella tua parola
dentro la felicità e dentro tutte le sofferenze
che attraversanno anche questa lapide nera
dove i miei occhi non ti possono mai vedere;
eh… sto davanti a te in certi rifflessi di concupidezza
dell’ insaziata roccia, dove non ti posso lasciare…
A che cosa serve questa maledetta materia granitica!!!
* * *
E non ci sono altri pulsazioni del istinto nell’aria;
grido con la mia, la stessa voglia dell’infanzia,
per congiungere le due prime sillabe spontanee
che uniscono tutte le profondità del mio cuore:
Mamma!!!…

Cristina Ochi
MADRE
Ala soffice
Mi proteggi
Sguardo fermo
senza tremolii
Asserisci o dissenti
mi culli e mi scaldi
Tu che prendi questa mia piccola anima
La carezzi con mano leggera
Tu che capisci i miei lungi silenzi
II mio bisogno di pace
Tu che sei il mio sorridere
La mia lacrima fredda
Guardi i miei spazi
Capisci i miei sguardi
Le mani intrecciate da sempre
Senza di te
Le mie ossa
Diventerebbero brace
Ogni cosa
Perderebbe di senso
Questa mano tacerebbe
Tutto il mio contorno svanirebbe nel niente.
Un niente assoluto
Il silenzio più stridente
Senza di te non ci sarebbe più
Linfa
Sangue
Forza
Senza di te
Regalerei la mia vita all’istante

Madre che scorri nelle vene dell'immenso mare. Dany Blasi

Charles Dickens
Mi strinsi al fianco della mamma…..ed ancora sentii addosso i suoi
bei capelli- come l’ala di un angelo-pensavo, e fui davvero felice!
Tutte le poesie e opere pubblicate in questo e-book sono
tutelate dal copyright. Non è consentito riprodurle in
nessuna forma. Dany Blasi