Il tradimento della medicina - Tisana Caisse combatte i tumori

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05.06.2013 Views

storia dell'umanità è stata costantemente funestata da guerre compiute in nome di un dio o di una fede religiosa. Riconosciamole dai loro frutti, come consigliava il fondatore di una nota religione. Il materialismo Questa specie di schizofrenia, questa scissione all'interno delle scienze moderne, la ritroviamo anche a livello più generale, nella contrapposizione tra aspirazioni umane, sentimenti, ideali, spiritualità, etica, filosofia, ecc... da una parte e scienza dall'altra. È curioso osservare come, ad esempio, uno scienziato, in fatto di religione, possa avere un modo di ragionare che lui stesso considererebbe idiota se applicato alle sue ricerche. Ma non si tratta solo di contrapposizione. Alla fine la scienza, forte delle sue certezze e dei suoi innegabili risultati, ha voluto sostituirsi alla filosofia e alla religione negandole e negando l'uomo stesso. Non intendo l'uomo come corpo o come oggetto, e neanche come “animale intelligente”; intendo l'uomo come soggetto, come essere capace di autodeterminazione, di creare scopi e di perseguirli, di essere causa su materia ed energia, capace di etica nelle sue azioni e nelle sue scelte. Attualmente la scienza ha plasmato la filosofia che imbeve completamente la vita sociale, scientifica, culturale, politica e, in buona parte, perfino religiosa del nostro pianeta. Questa filosofia possiamo definirla materialismo scientifico. Con questo termine intendo quel modo di pensare che sostiene, di fatto, la materia e i suoi meccanismi predeterminati e scientificamente prevedibili come unica realtà possibile. Esso ha affermato che lo spirito non esiste; non l'ha dimostrato, ricordiamolo, l'ha solo affermato. In esso non c'è posto per l'uomo, né per l'etica, né per la responsabilità. Fondamentalmente, nel suo universo c'è ben poca differenza tra un essere umano, un lombrico e un pugno di fango. Sono tutti e tre degli ammassi di materia che ubbidiscono, pur nella loro diversa complessità, alle medesime leggi inesorabili e “scientifiche”. 70

“Solo le scienze sperimentali hanno garanzia di verità. Le scienze si occupano solo dati oggettivi: essenzialmente materia, energia, spazio e tempo. Ergo le uniche cose vere, reali sono materia, energia, spazio e tempo”. Questa specie di sillogismo sta più o meno inconsciamente alla base della nostra cultura. Questo atteggiamento di pensiero detta legge assoluta, e chi non vi si adegua viene respinto, emarginato, ridicolizzato o semplicemente ignorato. È stato detto che Dio è morto. In verità è successo qualcosa di più grave: l'uomo è morto. Sotto la spinta nichilista del materialismo, l'essere umano, colui che è autodeterminato, è stato ridotto ad un ammasso di molecole, ad un meccanismo determinato dalle leggi fisiche, una specie di automa senza volontà, coscienza, arbitrio. Il soggetto è stato trasformato in oggetto. Questo universo è essenzialmente costituito da materia, energia, spazio, tempo e da flussi, cioè da movimenti di materia ed energia attraverso lo spazio e il tempo. È un puro e cieco meccanismo. In esso non vi è bellezza, ideali, etica, intelligenza o misericordia. È un universo brutale e spietato. Il materialismo ha elevato questa macchina a verità assoluta, ne ha fatto il dio a cui immola la dignità, i sogni, le speranze, l'etica, i sentimenti e le aspirazioni di ogni essere umano. Nel passato si sacrificava solo il sangue degli uomini agli dei crudeli; oggi a questo dio spietato viene immolato ciò che di ognuno di noi fa un essere umano: la nostra stessa essenza. Il trionfo completo di questa ideologia possiamo idealmente datarlo il giorno dello scoppio della bomba atomica su Hiroshima. Quel giorno un fenomeno puramente fisico piegò la volontà di milioni di uomini. Quel giorno il materialismo non solo affermò brutalmente: “Noi abbiamo ragione e voi torto”, ma anche: “Questo universo è tutto e gli uomini sono niente. La forza ha ragione, tutto il resto torto”. Non importa se il resto sono le nostre volontà, aspirazioni e sogni, giusti o sbagliati che siano. Oggi il dominio del materialismo nella nostra civiltà sembra pressoché assoluto e invulnerabile; ma, se estendiamo il nostro sguardo un po' in profondità, scopriamo delle contraddizioni 71

storia dell'umanità è stata costantemente funestata da guerre<br />

compiute in nome di un dio o di una fede religiosa. Riconosciamole<br />

dai loro frutti, come consigliava il fondatore di una nota religione.<br />

<strong>Il</strong> materialismo<br />

Questa specie di schizofrenia, questa scissione all'interno delle<br />

scienze moderne, la ritroviamo anche a livello più generale, nella<br />

contrapposizione tra aspirazioni umane, sentimenti, ideali,<br />

spiritualità, etica, filosofia, ecc... da una parte e scienza dall'altra. È<br />

curioso osservare come, ad esempio, uno scienziato, in fatto di<br />

religione, possa avere un modo di ragionare che lui stesso<br />

considererebbe idiota se applicato alle sue ricerche.<br />

Ma non si tratta solo di contrapposizione. Alla fine la scienza,<br />

forte delle sue certezze e dei suoi innegabili risultati, ha voluto<br />

sostituirsi alla filosofia e alla religione negandole e negando l'uomo<br />

stesso. Non intendo l'uomo come corpo o come oggetto, e neanche<br />

come “animale intelligente”; intendo l'uomo come soggetto, come<br />

essere capace di autodeterminazione, di creare scopi e di perseguirli,<br />

di essere causa su materia ed energia, capace di etica nelle sue azioni<br />

e nelle sue scelte.<br />

Attualmente la scienza ha plasmato la filosofia che imbeve<br />

completamente la vita sociale, scientifica, culturale, politica e, in<br />

buona parte, perfino religiosa del nostro pianeta. Questa filosofia<br />

possiamo definirla materialismo scientifico. Con questo termine<br />

intendo quel modo di pensare che sostiene, di fatto, la materia e i<br />

suoi meccanismi predeterminati e scientificamente prevedibili come<br />

unica realtà possibile. Esso ha affermato che lo spirito non esiste; non<br />

l'ha dimostrato, ricordiamolo, l'ha solo affermato. In esso non c'è<br />

posto per l'uomo, né per l'etica, né per la responsabilità.<br />

Fondamentalmente, nel suo universo c'è ben poca differenza tra un<br />

essere umano, un lombrico e un pugno di fango. Sono tutti e tre degli<br />

ammassi di materia che ubbidiscono, pur nella loro diversa<br />

complessità, alle medesime leggi inesorabili e “scientifiche”.<br />

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