Il tradimento della medicina - Tisana Caisse combatte i tumori
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vari cialtroni dell'oncologia avranno un motivo in più per pavoneggiarsi in televisione e farci passare le loro castronerie per oro colato. Per inciso, avrete già capito che il fumo non c'entra molto con il cancro. SMON – Neuropatia mielo-ottica subacuta Dal 1959 al 1973 il Giappone fu teatro di una spaventosa epidemia: lo Smon. Il bilancio fu di 11.007 persone colpite, numero che comprende alcune migliaia di morti. La malattia colpiva preferibilmente le donne di mezza età in estate e presentava disturbi intestinali, emorragie, paralisi progressiva, cecità e, talvolta, una morte lenta e dolorosa. La commissione governativa, istituita per risolvere l'emergenza e composta dal fior fiore di esperti, sfornò con tenacia nel corso degli anni varie “scoperte” di virus considerati causa della malattia, ma senza riuscire ad ottenere poi alcun risultato pratico. Alla fine si scoprì che la causa di questa patologia erano due farmaci contenenti clioquinol, un principio attivo prodotto dalla Ciba-Geigy, che veniva usato proprio per curare lo Smon 1 . I medici, di fronte al fatto che il malato non guariva, aumentavano le dosi del medicinale fino alla morte! Ovviamente questa vicenda è piuttosto imbarazzante per la casta scientifico-sanitaria; pertanto hanno cercato in tutti i modi che niente trapelasse fuori del Giappone, e ancor oggi la maggior parte del pubblico e perfino degli scienziati ignora la controversia sul virus dello Smon. Pellagra Questa grave malattia fu descritta per la prima volta nel 700, ed era abbastanza chiaro che le cause dovevano ricercarsi 1 The Smon virus theory, Lancet 1975, R. Kono. 22
nell'alimentazione. Infatti colpiva solo poveri che avevano un'alimentazione prevalentemente a base di mais; nessuna persona con una dieta normale si è mai ammalata di pellagra! Tuttavia nella seconda metà dell'800 cominciarono ad essere di moda i batteri, e i ricercatori si lanciarono nella ricerca dell'agente infettivo responsabile dell'”epidemia”, nonostante fosse chiarissimo che le cause non erano infettive. Le “scoperte” abbondarono, una dopo l'altra, finché nel 1915 un guastafeste, Joseph Goldelberg, non provò al di là di ogni dubbio l'origine alimentare di questa patologia. Ovviamente con questa scoperta si attirò l'odio e la disapprovazione dei microbiologi, che dichiararono “perniciosa, pericolosa e fuorviante” questa ipotesi. Poverini, li capisco; rischiavano il posto di lavoro! Il risultato fu che migliaia di persone continuarono a morire, finché negli anni 30 il miglioramento delle condizioni economiche portò un'alimentazione migliore e la malattia scomparve. Si scoprì anche che la carenza di vitamina B3, isolata in quegli stessi anni, ne era la causa. Così fu anche per lo scorbuto, malattia da carenza di vitamina C e il beri-beri, da carenza di vitamina B1. La stessa commedia si è ripetuta più volte con lo stesso copione, anche se gli interpreti cambiavano: le “scoperte” di agenti infettivi si moltiplicavano parallelamente agli insuccessi in campo pratico; la scoperta della reale causa veniva combattuta, ignorata e dileggiata. Finché la commedia, che nel frattempo era diventata tragedia, non si esauriva molto lentamente per merito di un'evidenza che alla fine, faticosamente s'imponeva. AIDS e Hiv, il virus inventato. Una simile commedia-tragedia si sta svolgendo anche oggi sotto i nostri occhi: l'AIDS. Se chiedete spiegazioni sul fatto che l'Hiv sia la causa dell'AIDS ad un “esperto”, ad un “addetto ai lavori”, egli vi riferirà frasi del 23
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nell'alimentazione. Infatti colpiva solo poveri che avevano<br />
un'alimentazione prevalentemente a base di mais; nessuna persona<br />
con una dieta normale si è mai ammalata di pellagra!<br />
Tuttavia nella seconda metà dell'800 cominciarono ad essere di<br />
moda i batteri, e i ricercatori si lanciarono nella ricerca dell'agente<br />
infettivo responsabile dell'”epidemia”, nonostante fosse chiarissimo<br />
che le cause non erano infettive. Le “scoperte” abbondarono, una<br />
dopo l'altra, finché nel 1915 un guastafeste, Joseph Goldelberg, non<br />
provò al di là di ogni dubbio l'origine alimentare di questa patologia.<br />
Ovviamente con questa scoperta si attirò l'odio e la disapprovazione<br />
dei microbiologi, che dichiararono “perniciosa, pericolosa e<br />
fuorviante” questa ipotesi. Poverini, li capisco; rischiavano il posto di<br />
lavoro! <strong>Il</strong> risultato fu che migliaia di persone continuarono a morire,<br />
finché negli anni 30 il miglioramento delle condizioni economiche<br />
portò un'alimentazione migliore e la malattia scomparve. Si scoprì<br />
anche che la carenza di vitamina B3, isolata in quegli stessi anni, ne<br />
era la causa.<br />
Così fu anche per lo scorbuto, malattia da carenza di vitamina C<br />
e il beri-beri, da carenza di vitamina B1. La stessa commedia si è<br />
ripetuta più volte con lo stesso copione, anche se gli interpreti<br />
cambiavano: le “scoperte” di agenti infettivi si moltiplicavano<br />
parallelamente agli insuccessi in campo pratico; la scoperta <strong>della</strong><br />
reale causa veniva combattuta, ignorata e dileggiata. Finché la<br />
commedia, che nel frattempo era diventata tragedia, non si esauriva<br />
molto lentamente per merito di un'evidenza che alla fine,<br />
faticosamente s'imponeva.<br />
AIDS e Hiv, il virus inventato.<br />
Una simile commedia-tragedia si sta svolgendo anche oggi sotto<br />
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