Il tradimento della medicina - Tisana Caisse combatte i tumori

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lo? E ancora, i semi di pompelmo, di albicocca, l'aglio, l'aloe, il vischio, il caldo, il digiuno, i positroni, gli anti ossidanti, la somatostatina, i cocktail ricostituenti, il tè rosso, verde o giallo, la biorisonanza, il reiki, l'Oriente, il filtrato di catacomba, ecc, ecc, ecc… Dove guardare? Cosa scegliere? Poveri pazienti… rari nantes in gurgite vasto. Non c'è soluzione: nella complessità e inestricabilità del problema - si chiede il malcapitato ricercatore - la cosa più conveniente per non sbagliare potrebbe essere quella di provare a fare tutte le terapie insieme, il rimedio giusto non potrà sfuggire… Beata illusione! E' chiaro che non tutti possono avere ragione, a meno che non si ricominci la litania che il cancro è malattia multi fattoriale dove tutti possono concorrere con una parte di verità, avallando così la propria ragione di esistere. Ma storicamente e logicamente la posizione multi fattoriale è perdente in partenza, perché ammette implicitamente l'ignoranza riguardo al proprio vettore conoscitivo emergente; se invece questo è riconosciuto come elemento di sintesi di diversi fattori, non si vede perché questi dovrebbero continuare ad esistere separatamente. Nell'un caso e nell'altro la posizione della multifattorialità è contraddittoria e sterile, è un velo di Maya che impedisce di distinguere la verità. Nel mare comunque delle proposte terapeutiche, che potrebbero possedere una pur qualche proprietà antitumorale/antifungina perfino non preventivata, c'è un modo alfine per difendersi e per distinguere qualche barlume di verità in tutti coloro che propongono e magnificano questo o quel sistema di cura contro il cancro: Basta richiedere due cose: 1) Qual è il soggetto verso il quale è diretta la cura 2) L'esibizione delle immagini diagnostiche (TAC, RM, ecc) di almeno tre casi (è il numero minimo di garanzia), prima e dopo la cura, attestanti l'evidente regressione del tumore. Così, se la cura proposta si appoggia esplicitamente o implicitamente a qualcosa di imprecisato e fumoso come la genetica, il raffor- 112

zamento del sistema immunitario, i fattori psicologici ecc… ed inoltre se non si riesce a vedere nessun riscontro oggettivo prima e dopo la cura; ebbene si può essere certi che ci troviamo di fronte solo a delle inutili chiacchiere. Fermo restando, però, la superiorità dei metodi alternativi rispetto a quelli convenzionali, per ciò che riguarda il rafforzamento delle funzioni organiche generali. Il mondo dei funghi, unica luce concreta nelle tenebre del cancro. Chiarito quindi 1) che l'oncologia ufficiale non ha più niente da dire, 2) che i discorsi generici alternativi servono a poco per i tumori, 3) che occorre un elemento unico su cui impostare la ricerca, appare evidente come la causalità fungina del cancro possa ricoprire il ruolo di una verità logica accettabile, prima di tutto - insegna Popper o Aristotele - perché è una verità confutabile. Analizzando poi più approfonditamente il mondo dei funghi, ci si accorge che ci sono molti punti in comune con quello dei tumori, quasi fino all'identità. Ecco le analogie più evidenti: 1) Attecchimento ubiquitario; non viene risparmiato praticamente nessun organo o tessuto. 2) Costante assenza di iperpiressia. 3) Sporadico e indiretto coinvolgimento dei tessuti differenziati. 4) Invasività di tipo quasi esclusivamente focale. 5) Debilitazione progressiva. 6) Refrattarietà di fronte a qualsiasi trattamento. 7) Proliferazione favorita da una molteplicità di concause indifferenti. 8) Configurazione sintomatologica di base con struttura tendente alla cronicizzazione. 9) Frequente formazione di masse parenchimali morfologica- 113

lo? E ancora, i semi di pompelmo, di albicocca, l'aglio, l'aloe, il<br />

vischio, il caldo, il digiuno, i positroni, gli anti ossidanti, la somatostatina,<br />

i cocktail ricostituenti, il tè rosso, verde o giallo, la biorisonanza,<br />

il reiki, l'Oriente, il filtrato di catacomba, ecc, ecc, ecc… Dove<br />

guardare? Cosa scegliere? Poveri pazienti… rari nantes in gurgite<br />

vasto.<br />

Non c'è soluzione: nella complessità e inestricabilità del problema<br />

- si chiede il malcapitato ricercatore - la cosa più conveniente per<br />

non sbagliare potrebbe essere quella di provare a fare tutte le terapie<br />

insieme, il rimedio giusto non potrà sfuggire… Beata illusione!<br />

E' chiaro che non tutti possono avere ragione, a meno che non si<br />

ricominci la litania che il cancro è malattia multi fattoriale dove tutti<br />

possono concorrere con una parte di verità, avallando così la propria<br />

ragione di esistere.<br />

Ma storicamente e logicamente la posizione multi fattoriale è<br />

perdente in partenza, perché ammette implicitamente l'ignoranza riguardo<br />

al proprio vettore conoscitivo emergente; se invece questo è<br />

riconosciuto come elemento di sintesi di diversi fattori, non si vede<br />

perché questi dovrebbero continuare ad esistere separatamente.<br />

Nell'un caso e nell'altro la posizione <strong>della</strong> multifattorialità è contraddittoria<br />

e sterile, è un velo di Maya che impedisce di distinguere<br />

la verità.<br />

Nel mare comunque delle proposte terapeutiche, che potrebbero<br />

possedere una pur qualche proprietà antitumorale/antifungina perfino<br />

non preventivata, c'è un modo alfine per difendersi e per distinguere<br />

qualche barlume di verità in tutti coloro che propongono e magnificano<br />

questo o quel sistema di cura contro il cancro: Basta richiedere<br />

due cose: 1) Qual è il soggetto verso il quale è diretta la cura 2) L'esibizione<br />

delle immagini diagnostiche (TAC, RM, ecc) di almeno tre<br />

casi (è il numero minimo di garanzia), prima e dopo la cura, attestanti<br />

l'evidente regressione del tumore.<br />

Così, se la cura proposta si appoggia esplicitamente o implicitamente<br />

a qualcosa di imprecisato e fumoso come la genetica, il raffor-<br />

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