Il tradimento della medicina - Tisana Caisse combatte i tumori

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05.06.2013 Views

asava sostanzialmente sull'osservazione di un corretto stile di vita, sana alimentazione, scelta di un ambiente di vita adeguato ecc. In pratica quasi tutte le discipline mediche emergenti, Igiene, Psicosomatica, Endocrinologia ecc.., si muovevano nell'ambito della prospettiva ippocratica, differenziandosi tra di loro in base al rispettivo ambito specifico di azione. Schematicamente quindi, si possono individuare nella storia della medicina più recente tre fasi: 1) la vittoria sulle infezioni batteriche. 2) L'incapacità di continuare nella proficua scoperta di tutto il mondo microbiologico. 3) Il ripiegamento su generiche tematiche ippocratiche, segno di impotenza ed insieme sterile elemento di diversificazione. A questo punto la medicina viaggia in un tunnel senza via d'uscita, perché da lì sarebbero discese quasi o tutte le teorie e terapie mediche, assolutamente incapaci di incidere nella sostanza delle malattie. "Il terreno è tutto", "Le malattie originano nella mente", "L'ambiente è il primo portatore di malattia" ecc.., sono solo alcune delle frasi emblematiche delle nuove impostazioni mediche, in grado il più delle volte di spiegare tutto senza risolvere niente. Fanno parte a pieno titolo di questo mondo variegato, la teoria genetica del cancro (una interpretazione sui generis del concetto di terreno e ambiente), quella sullo stress ossidativo, radicali liberi ecc… (comprendente in modo più analitico lo stesso concetto di terreno e di ambiente) le teorie spirituali sulla malattia ed altro ancora. E per il cancro? Se si accetta una teoria eziologica infettiva, ad esempio micotica, cioè causata da un fungo, appare chiaro come tutte le teorie e terapie odierne, convenzionali e non, si muovano o nello spazio del fraintendimento o in quello dell'inutilità, tanto più accentuate dalla potenza distruttiva delle masse neoplastiche, che impietosamente mettono a nudo il faraonico mondo delle chiacchiere in cui si muovono i terapeuti dell'avventura, più o meno istituzionalizzati. 108

Il discorso sul cancro. Stando così le cose, per sconfiggere il cancro, oltre che per capirci qualcosa, conviene puntare dritto sulla causalità infettiva fungina e vedere se si possano conseguire migliori risultati, sia dal punto di vista teorico che da quello terapeutico. Va fatta però un'operazione preliminare, quella di ripulire la mente dai luoghi comuni e dalle convinzioni insindacabili, in modo da avere il cervello libero di giudicare gli eventi e i fenomeni che si presentano ai nostri occhi, e conseguentemente di decidere in maniera autonoma la strada migliore da prendere. Esempi di abbagli e fraintendimenti: 1) La prima questione che va individuata chiaramente è che il sistema medico accreditato, insieme all'oncologia convenzionale, mentono spudoratamente, perché continuano ad affermare la bontà della ricerca e dei risultati raggiunti, quando invece muoiono quasi 10.000.000 di persone per tumore all'anno. E con loro mentono i giornali, le televisioni, le riviste mediche e tutti i ricercatori che pilotano scientemente gli studi per abbindolare la società. 2) Successivamente, bisogna prendere coscienza in maniera inequivocabile che la cellula non ha niente a che fare con il tumore: degenerazione molecolare, anomalia genetica, riproduzione incontrollata o altro, sono solo parole concettose escogitate con il precipuo scopo di nascondere la propria ignoranza. 3) Il terzo importante elemento da mettere in discussione è il concetto che la ricerca scientifica medica debba seguire dei criteri prestabiliti e che, solo seguendo una metodologia ferrea e codificata, si possano conseguire quei risultati che tutti si aspettano. In effetti, se attuando studi accurati, ripetibili, a doppio ceco, condivisibili e altro, al giorno d'oggi la maggior parte delle malattie non viene spiegata e rimane nel mistero, è chiaro che tutto questo sistema di conoscenza non offre nessun certificato di garanzia, ma solo chiacchiere erudite. Colui che nell'antichità, vedendo nel Mar Rosso le fiamme che si 109

asava sostanzialmente sull'osservazione di un corretto stile di vita,<br />

sana alimentazione, scelta di un ambiente di vita adeguato ecc.<br />

In pratica quasi tutte le discipline mediche emergenti, Igiene,<br />

Psicosomatica, Endocrinologia ecc.., si muovevano nell'ambito <strong>della</strong><br />

prospettiva ippocratica, differenziandosi tra di loro in base al rispettivo<br />

ambito specifico di azione.<br />

Schematicamente quindi, si possono individuare nella storia <strong>della</strong><br />

<strong>medicina</strong> più recente tre fasi: 1) la vittoria sulle infezioni batteriche.<br />

2) L'incapacità di continuare nella proficua scoperta di tutto il<br />

mondo microbiologico. 3) <strong>Il</strong> ripiegamento su generiche tematiche ippocratiche,<br />

segno di impotenza ed insieme sterile elemento di diversificazione.<br />

A questo punto la <strong>medicina</strong> viaggia in un tunnel senza via d'uscita,<br />

perché da lì sarebbero discese quasi o tutte le teorie e terapie mediche,<br />

assolutamente incapaci di incidere nella sostanza delle malattie.<br />

"<strong>Il</strong> terreno è tutto", "Le malattie originano nella mente", "L'ambiente<br />

è il primo portatore di malattia" ecc.., sono solo alcune delle<br />

frasi emblematiche delle nuove impostazioni mediche, in grado il più<br />

delle volte di spiegare tutto senza risolvere niente.<br />

Fanno parte a pieno titolo di questo mondo variegato, la teoria<br />

genetica del cancro (una interpretazione sui generis del concetto di<br />

terreno e ambiente), quella sullo stress ossidativo, radicali liberi<br />

ecc… (comprendente in modo più analitico lo stesso concetto di terreno<br />

e di ambiente) le teorie spirituali sulla malattia ed altro ancora.<br />

E per il cancro? Se si accetta una teoria eziologica infettiva, ad<br />

esempio micotica, cioè causata da un fungo, appare chiaro come tutte<br />

le teorie e terapie odierne, convenzionali e non, si muovano o nello<br />

spazio del fraintendimento o in quello dell'inutilità, tanto più accentuate<br />

dalla potenza distruttiva delle masse neoplastiche, che impietosamente<br />

mettono a nudo il faraonico mondo delle chiacchiere in cui<br />

si muovono i terapeuti dell'avventura, più o meno istituzionalizzati.<br />

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