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IL TESTO POETICO

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<strong>IL</strong> <strong>TESTO</strong> <strong>POETICO</strong><br />

Il testo poetico è un testo in cui il poeta gioca con le parole e trasforma la realtà per colpire il<br />

lettore,facendogli provare delle emozioni.<br />

Il linguaggio usato è diverso dalla lingua comune,più difficile e più impegnativo da usare.<br />

<strong>IL</strong> VERSO<br />

Il verso è l’unità di misura di una poesia;deriva dal latino “versus” e significa:andare a capo.<br />

È composto da un numero determinato di sillabe , sviluppa in parte un oggetto o un’immagine,ha un<br />

ritmo dato dalla particolare disposizione delle sillabe toniche.<br />

I versi vengono classificati secondo il numero delle sillabe:<br />

BIS<strong>IL</strong>LABO: due sillabe<br />

TRIS<strong>IL</strong>LABO O TERNARIO: tre sillabe<br />

QUADRIS<strong>IL</strong>LABO O QUATERNARIO: quattro sillabe<br />

QUINARIO: cinque sillabe<br />

SENARIO: sei sillabe<br />

SETTENARIO: sette sillabe<br />

OTTONARIO: otto sillabe<br />

NOVENARIO: nove sillabe<br />

DECAS<strong>IL</strong>LABO: dieci sillabe<br />

ENDECAS<strong>IL</strong>LABO: undici sillabe<br />

DODECAS<strong>IL</strong>LABO: dodici sillabe<br />

Per contare le sillabe occorre:<br />

- dividere le parole in sillabe;<br />

- mettere l’accento tonico sull’ultima parola del verso e verificarne il tipo;<br />

- verificare se ci sono figure metriche.<br />

I versi fino al settenario rappresentano lo schema delle rime con lettere minuscole (es. abab);<br />

I versi dal settenario lo rappresentano con lettere maiuscole (es. ABAB)<br />

VERSO LIBERO: verso che non rispetta la metrica tradizionale e quindi varia in lunghezza e non è<br />

rimato. E’ il più usato dalla poesia del Novecento.<br />

VERSO SCIOLTO: verso di lunghezza predeterminata, secondo le regole della metrica tradizionale,<br />

ma che non rima con gli altri versi della strofa.<br />

LA STROFA<br />

La strofa è un insieme di versi che sviluppa un certo tema; generalmente uno spazio bianco divide le<br />

strofe. Le strofe più comuni sono:<br />

DISTICO: strofa di due versi<br />

TERZINA: strofa di tre versi<br />

QUARTINA: strofa di quattro versi<br />

SESTINA: strofa di sei versi<br />

OTTAVA: strofa di otto versi<br />

1


L’ENJAMBEMENT<br />

L’enjambement o inarcatura, dal francese enjamber che significa scavalcare, consiste in una sfasatura<br />

tra metrica e sintassi: con la fine del verso non si conclude il significato dell’espressione, per cui due<br />

versi devono essere letti in stretta successione, come se fossero un verso solo (dunque periodo metrico<br />

e periodo sintattico non coincidono).<br />

Ha le seguenti funzioni:<br />

- legare sintatticamente il verso a quello successivo;<br />

- dare risalto alle parole finali e iniziali del verso;<br />

- spezzare il ritmo.<br />

Es.: Poeta fui, e cantai di quel giusto<br />

figliuol d’Anchise che venne di Troia (Dante)<br />

ALCUNE IMPORTANTI DEFINIZIONI (utili per il conteggio delle sillabe e quindi per la<br />

determinazione della lunghezza dei versi)<br />

ACCENTO GRAFICO: accento tonico posto alla fine della parola che deve essere scritto<br />

ACCENTO TONICO: accento che dà l’intonazione alla parola<br />

ATONA: sillaba priva di accento<br />

ACCENTO RITMICO (o ICTUS): sillaba o sillabe del verso (sedi) dove la voce si sofferma con più<br />

forza; le sedi sono fissate dalle regole della metrica (ad es. nei versi binari l’accento ritmico cade sulla I<br />

sillaba, nei ternari sulla II, nei quaternari sulla I e la III etc.). Per ottenere un ritmo veloce il poeta deve<br />

usare parole con accenti ravvicinati (es. vuòlsi così colà dove si puòte) oppure parole lunghe e<br />

sdrucciole (es. digradano in fuggente òrdine i pali); per ottenere un ritmo lento, invece, deve utilizzare<br />

parole con accenti distanziati (es. Dolce e chiàra è la nòtte e senza vénto) o monosillabi e bisillabi (es.<br />

Ah perché non son io co’ miei pastori).<br />

PAROLE: PIANE: accento tonico sulla penultima sillaba (es. cà-sa)<br />

TRONCHE: accento tonico e grafico sull’ultima sillaba (es. cit-tà)<br />

SDRUCCIOLE: accento tonico sulla terzultima sillaba (es. tà-vo-lo)<br />

BISDRUCCIOLE: accento tonico sulla quartultima sillaba (es. dì-te-me-lo)<br />

VERSO PIANO: si dice verso piano un verso in cui l’ultima parola del verso è piana; il conteggio delle<br />

sillabe rimane invariato (es. Ra-ra-tra-lu-ce-la-not-tur-na-lam-pa (G.Leopardi) 11 sillabe)<br />

VERSO TRONCO: l’ultima parola è tronca; al conteggio si aggiunge 1 (es. Deh-per-ché-fug-gir-ra-pido-co-sì<br />

(G.Carducci) 10+1=11 sillabe)<br />

VERSO SDRUCCIOLO: l’ultima parola è sdrucciola; al conteggio si toglie 1 (es. Vi-va-la-chioc-cio-la<br />

(G.Giusti) 6-1=5 sillabe)<br />

VERSO BISDRUCCIOLO: l’ultima parola è bisdrucciola; al conteggio si toglie 2 (oppure: si conta il<br />

numero di sillabe fino all’accento tonico e si aggiunge 1)<br />

DITTONGO: due vocali vicine che costituiscono una sola sillaba (es. pia-no)<br />

IATO: due vocali vicine che costituiscono due sillabe (es. zi-o)<br />

ARCAISMO: sostituzione di una parola con la sua forma più antica<br />

LATINISMO: parola propria del latino entrata in un’altra lingua<br />

2


CAMPO SEMANTICO<br />

Insieme di parole che rinviano ad uno stesso concetto o ad una stessa realtà.<br />

I principali campi semantici sono i seguenti:<br />

- campo semantico del tempo (passato, presente, futuro);<br />

- campo semantico dello spazio (spazi aperti, chiusi, luoghi reali, irreali, figurati);<br />

- campo semantico del movimento ( quiete, dinamicità, ripetitività);<br />

- campo semantico delle percezioni sensoriali (visiva, sonora, tattile, olfattiva, gustativa);<br />

- campo semantico della sfera affettivo-emotiva (amore, odio, dolore, gioia, ammirazione,<br />

disprezzo).<br />

DENOTAZIONE E CONNOTAZIONE<br />

Si definisce livello denotativo il significato letterale di una parola, il suo valore informativo elementare<br />

(es. occhi aperti: organo della vista costituito da una sfera contenuta in ognuna delle cavità orbitali del<br />

cranio).<br />

Si definisce livello connotativo il significato aggiuntivo che arricchisce una parola o una frase<br />

rimandando ad altri significati, suscitando sentimenti, evocando ricordi (es. occhi aperti: persone<br />

attente, interessanti, curiose).<br />

FIGURE DI SUONO<br />

RIMA<br />

La rima è l’identità del suono di due parole a partire dalla vocale tonica; viene usata per produrre un<br />

effetto melodico. Abbiamo diversi tipi di rima:<br />

BACIATA: rimano due versi consecutivi(AA-BB)<br />

ALTERNATA: AB-AB<br />

INCROCIATA: AB-BA<br />

INCATENATA: ABA-BCB<br />

INVERTITA: ABC-CAB, ABC-CBA<br />

RIPETUTA: ABC-ABC<br />

INTERNA: rima all’interno del verso<br />

ASSONANZA: quando due parole hanno le vocali uguali ma non le consonanti<br />

CONSONANZA: quando sono uguali le consonanti ma non le vocali.<br />

ONOMATOPEA: imitazione di suoni naturali ricorrendo ad espressioni verbali che acusticamente<br />

suggeriscono i suoni stessi (gre gre; don don; fruscio; sciacquio; rimbombo etc.)<br />

ALLITTERAZIONE: ripetizione di vocali, consonanti o sillabe all’inizio o all’interno di più parole in<br />

un verso o in versi vicini ( e nella notte nera come il nulla - = cupa angoscia - Pascoli, Il tuono )<br />

3


FIGURE METRICHE<br />

Le figure metriche servono a modificare il numero delle sillabe di un verso, accelerando o rallentando<br />

il ritmo del verso stesso e mettendo in evidenza le parole portatrici di accento ritmico.<br />

SINALEFE: contare come se fosse un’unica sillaba due sillabe di parole contigue in cui la prima<br />

termina e la seconda inizia con una vocale (es. gran-de a-zio-ne)<br />

Es. Voi-ch’a-scol-ta-te in-ri-me-spar-se il-suo-no (F.Petrarca) 11 sillabe<br />

DIALEFE: si contano due sillabe<br />

Es. In-co-min-ciò-a-far-si- più-vi-va-ce (Dante) 11 sillabe<br />

SINERESI: contare come se fosse un’unica sillaba due sillabe all’interno di una parola in cui la prima<br />

termina e la seconda inizia con una vocale, cioè considerare uno iato come se fosse un dittongo<br />

Es. Ed-er-ra-l’ar-mo-nia-per-que-sta-val-le (G.Leopardi) 11 sillabe<br />

DIERESI: si contano due sillabe ed una delle due vocali presenta il segno grafico della dieresi (es. quie-te)<br />

Es. Dol-ce-co-lor-d’o-ri-en-tal-zaf-fi-ro (Dante) 11 sillabe<br />

FIGURE RETORICHE<br />

Si definiscono figure retoriche quelle espressioni che si allontanano dall’uso linguistico o dalla regola<br />

grammaticale più comune; sono utilizzate per rendere più efficace la rappresentazione delle immagini o<br />

la comunicazione dei concetti.<br />

Si definisce retorica l’arte del parlare, cioè l’insieme delle tecniche utili per parlare bene, in modo<br />

elegante e capace di persuadere gli ascoltatori.<br />

Figure retoriche dell’ordine<br />

INVERSIONE: modificazione dell’ordine abituale delle parole di una frase per mettere un elemento in<br />

evidenza al primo posto (es. Dolce e chiara è la notte).<br />

CHIASMO: disposizione incrociata di due coppie di parole in una frase (es. brilla nell’aria, e per li<br />

campi esulta).<br />

ELLISSI: soppressione di una o più parole per dare più forza alla frase (es. Amaro e noia la vita, altro<br />

mai nulla).<br />

ENUMERAZIONE: accumulare una sequenza di parole o di proposizioni collegandole mediante una<br />

serie di congiunzioni coordinative o di segni di interpunzione (es. monti e piagge e fiumi e selve).<br />

ANAFORA: ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all’inizio di più versi successivi (es. Per<br />

me si va nella città dolente,/ per me si va nell’etterno dolore,/ per me si va tra la perduta gente.).<br />

ANADIPLOSI: riprendere, all’inizio di un verso, una parola o un gruppo di parole poste alla fine del<br />

verso precedente (es. gemere in una capra solitaria./ In una capra dal viso semita.).<br />

Figure retoriche del significato<br />

SIM<strong>IL</strong>ITUDINE: confronto diretto ed esplicito tra due immagini, introdotto dalle parole come, simile<br />

a, tale, sembra, pare (es. Marco è magro come un chiodo).<br />

METAFORA: accostamento tra due immagini in cui si usa in luogo di una parola un’altra che ha con<br />

essa un rapporto di somiglianza o di analogia (es. capelli d’oro).<br />

4


METONIMIA: sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo un rapporto di vicinanza<br />

materiale o logica (es. bere un bicchiere).<br />

IPERBOLE: utilizzare parole esagerate per esprimere un concetto o un’idea (es.ho sceso almeno un<br />

milione di scale).<br />

PERIFRASI: indicare una persona o una cosa con un giro di parole.<br />

PERSONIFICAZIONE: consiste nel dare a cose o idee aspetto umano o nel farle parlare come esseri<br />

umani (es. Laudata sii…o Sera).<br />

LITOTE: attenuare o evidenziare un concetto negando il contrario (es. Don Abbondio non era nato con<br />

un cuor di leone).<br />

EUFEMISMO: simile alla litote, consiste nell’attenuare un pensiero sgradevole o una espressione<br />

ritenuta troppo aspra (es. doloroso passo, per indicare la scelta d’amore di Paolo e Francesca che li<br />

porterà alla morte)<br />

OSSIMORO: accostare parole di significato opposto che si contraddicono a vicenda (es. amara<br />

dolcezza).<br />

SINESTESIA: associare nomi e aggettivi appartenenti a sfere sensoriali diverse (es. urlo nero).<br />

RETICENZA: interruzione di una frase, lasciando al lettore il compito di completare il senso.<br />

ALLEGORIA: attribuire a un termine del discorso un significato diverso, più profondo e nascosto,<br />

rispetto a quello letterale (es. e prego anch’io nel tuo porto quiete).<br />

5


LA POESIA LIRICA<br />

Espressione coniata dagli eruditi alessandrini (Alessandria d’Egitto fu un importante centro culturale<br />

tra il IV e il I secolo a.C.) per designare un genere poetico cantato o recitato con l’accompagnamento<br />

della lira, strumento musicale a corde molto usato nell’antichità. Si distingueva dalla poesia epica,<br />

nella quale si raccontavano in terza persona le gesta degli eroi, perché in essa prevaleva l’effusione<br />

soggettiva e personale, espressa in prima persona, del poeta. Con il passare del tempo la poesia lirica si<br />

è imposta sempre più fino a diventare , dal Romanticismo in poi, la forma espressiva più nobile<br />

dell’animo umano e sinonimo stesso di poesia.<br />

<strong>IL</strong> SONETTO<br />

Poesia composta da 14 versi endecasillabi raggruppati in due quartine e 2 terzine.<br />

Le rime nelle quartine,possono essere:<br />

ALTERNATE O INCROCIATE,<br />

Nelle terzine invece possono essere:<br />

RIPETUTE O INVERTITE O INCATENATE.<br />

ALTRI COMPONIMENTI POETICI<br />

CANZONE: componimento di più strofe dette stanze costituite da endecasillabi e settenari variamente<br />

rimati tra loro (es. Chiare, fresche e dolci acque di Petrarca)<br />

INNO: componimento dedicato ad una divinità (es. gli Inni sacri di Manzoni)<br />

ODE: predilige contenuti di tono alto, spesso civili (es. Il cinque maggio di Manzoni)<br />

BALLATA: destinata alla musica e alla danza, composta da stanze e ritornelli<br />

LAUDA: testo poetico di argomento religioso cantato dal popolo<br />

MADRIGALE: componimento prevalentemente amoroso di natura popolare e accompagnato dalla<br />

musica<br />

CARME: di tono alto e solenne, in endecasillabi, è un testo di contenuto religioso, civile o sociale.<br />

6


PARAFRASI DI UNA POESIA<br />

La parafrasi consiste nel ripetere un testo usando altre parole, più semplici e chiare. La parafrasi:<br />

è un testo che affianca un altro testo;<br />

può essere utile per capire meglio una poesia;<br />

non è un riassunto né un commento, non deve sintetizzare né aggiungere valutazioni personali<br />

ma solo spiegare in altre parole il testo originale.<br />

Per fare la parafrasi di una poesia occorre:<br />

sostituire parole più rare con altre più comuni (es. tersa con rischiarata, speme con speranza);<br />

spiegare alcune espressioni poco chiare (es. s’illuminano come esclamate diventa vengono<br />

illuminate in modo intermittente);<br />

riordinare gli elementi delle frasi secondo l’ordine più consueto: soggetto-verbo-complementi<br />

(es. voci e canzoni cancella la brezza diventa il vento copre le voci e i canti).<br />

COMMENTO DI UNA POESIA<br />

Per fare il commento di una poesia occorre sviluppare i seguenti punti:<br />

indicare i versi che hanno colpito maggiormente la tua attenzione, giustificando in modo chiaro<br />

la tua scelta;<br />

individuare la parole-chiave della poesia (tre o quattro, se la poesia non è molto lunga) cioè le<br />

parole che possono trasmettere l’atmosfera della poesia, il sentimento che provano i personaggi,<br />

l’idea che il poeta vuole comunicare;<br />

specificare le emozioni suscitate in te dalla lettura, motivando ogni indicazione sia con<br />

riflessioni derivate dall’analisi del testo sia con considerazioni sulla tua situazione personale;<br />

fare osservazioni sullo stile della poesia; nel testo potrai rilevare i seguenti aspetti stilistici:<br />

l’uso di una sintassi articolata e complessa oppure semplice e scarna;<br />

la scelta di parole rare e ricercate oppure comuni ed elementari;<br />

l’insistenza oppure no su effetti fonici (rima, assonanza, allitterazione);<br />

la preferenza per uno stile nominale oppure narrativo;<br />

l’insistenza sugli oggetti oppure sui sentimenti o gli stati d’animo<br />

ANALISI DI UNA POESIA<br />

Fare l’analisi di un poesia vuol dire fare un esame completo del testo che tenga conto sia degli aspetti<br />

formali sia di quelli contenutistici.<br />

Gli aspetti formali sono:<br />

la metrica (lunghezza dei versi, rime, strofe);<br />

il lessico (tipo di parole usate: comuni, ricercate, classiche, arcaiche, tecniche, straniere,<br />

latinismi, etc.)<br />

la sintassi (modo di comporre la frase: colloquiale, solenne, complesso, etc.);<br />

le figure retoriche (modificazioni del linguaggio per ottenere effetti più originali ed espressivi:<br />

metafora, similitudine, etc.).<br />

Gli aspetti contenutistici sono le emozioni, esperienze, idee, immagini, giudizi che l’autore ritiene<br />

importanti e che vuole comunicare al lettore.<br />

L’analisi di una poesia deve dunque considerare tutti questi aspetti ma non ridursi a un elenco delle<br />

varie caratteristiche del testo; è opportuno collegare gli aspetti formali con il contenuto espresso nella<br />

poesia in un testo il più possibile organico e coerente.<br />

7


<strong>IL</strong> <strong>TESTO</strong> <strong>POETICO</strong> : CARATTERISTICHE<br />

E’ molto più breve di un testo narrativo;<br />

Non occupa tutto lo spazio disponibile nella pagina;<br />

Spesso alcune parole rimano tra loro;<br />

Il linguaggio è complesso;<br />

Ci sono molte pause;<br />

Le parole creano un ritmo;<br />

Spesso è scritto in prima persona;<br />

A volte si considerano persone gli oggetti o gli strumenti;<br />

Contiene un messaggio;<br />

Spesso il poeta utilizza immagini o giri di parole per esprimere i sentimenti;<br />

Non sempre capiamo subito il suo significato e allora dobbiamo semplificarlo;<br />

A volte ci sono parole arcaiche cadute in disuso;<br />

A volte si usano le parole per riprodurre suoni o rumori;<br />

Le righe della poesia si chiamano versi;<br />

I versi si possono raggruppare in strofe;<br />

L’ordine delle parole non sempre è quello usuale.<br />

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