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05.06.2013 Views

telai. Ben 35 mila addetti — nella città della moda italiana — fanno parte dell'industria del vestiario e della maglieria; la rassegna potrebbe gloriosamente continuare passando alle produzioni del suolo, dai vini per 5 milioni di ettolitri coi modernissimi stabilimenti, ai vermouth, alle conserve, ai formaggi e latticini. E pensare che bastarono due generazioni a produrre questo miracolo! Torino colta - Accanto all'industria in azione, Torino ospita importantissime sedi della preparazione intellettuale: la popolazione studentesca delle sole scuole industriali e professionali supera la cifra dei 10 mila. Qui primarie scuole di edili, di orafi, di fotografi, di elettrotecnici, di agrari, di albergatori, di poligrafici e ceramisti, su fino all'avviamento professionale, distribuite in numerose scuole tutte affollate di giovinezza fascista, alle scuole serali festive, commerciali, maschili e femminili, al Regio Istituto Industriale di Corso San Maurizio dove l'elettrotecnica, la meccanica, la chimica, la tessitura, la tintoria preparano i grandi tecnici ed i capi delle più sicure aziende industriali, fino al Regio Istituto Nazionale per le Industrie del Cuoio che hanno in Torino e dintorni tradizioni ed attività di secoli. Nè qui per brevità è tenuto conto di quel mirabile nucleo di scuole a carattere professionale, che vanno dai Collegi Salesiani di Don Bosco, agli Artigianelli, al Bonafous, alle celebrate scuole di San Carlo. Gelosa cura della città sono le altre 60 scuole elementari e tra le più razionalmente moderne ecco la « Duca degli Abruzzi » (Reg. Stupinigi), «Duca d'Aosta» (Reg. Parella), « Vittorio Emanuele II » (Reg. Sassi), « Regina Mar-

I nuovi Mercati gherita » (Reg. Lucento), «Giovanni Cena» (Reg. Barca) e la modernissima Scuola Materna « Principessa di Piemonte» (Reg. Monterosa). Il tema della cultura invita a ricordare ciò che Torino ha fatto per il libro, di cui diede l'esempio Amedeo V, raccoglitore di preziosi codici di musica e di grammatica. I Savoia aprivano biblioteche a Chambéry, Ginevra, Ripaglia, Moncalieri, Chieri, Torino. Carlo II, spodestato, raccoglieva le reliquie del libro in Vercelli; poi Emanuele Filiberto all'opera di risanamento unì il riordino della biblioteca Regia da cui filiarono la Università Nazionale, quella di Superga, quella dell'Archivio di Stato. Le disperse ricchezze recuperate nel periodo della Restaurazione permisero a Carlo Alberto di valorizzare le sue raccolte fondendole nel 1831 con la Libreria dei Carignano. 37

telai. Ben 35 mila addetti — nella città della moda<br />

italiana — fanno parte dell'industria del vestiario<br />

e della maglieria; la rassegna potrebbe gloriosamente<br />

continuare passando alle produzioni del suolo,<br />

dai vini per 5 milioni di ettolitri coi modernissimi<br />

stabilimenti, ai vermouth, alle conserve, ai formaggi<br />

e latticini. E pensare che bastarono due generazioni<br />

a produrre questo miracolo!<br />

Torino colta - Accanto all'industria in azione, Torino<br />

ospita importantissime sedi della preparazione intellettuale:<br />

la popolazione studentesca delle sole<br />

scuole industriali e professionali supera la cifra dei<br />

10 mila. Qui primarie scuole di edili, di orafi, di<br />

fotografi, di elettrotecnici, di agrari, di albergatori,<br />

di poligrafici e ceramisti, su fino all'avviamento<br />

professionale, distribuite in numerose scuole tutte<br />

affollate di giovinezza fascista, alle scuole serali festive,<br />

commerciali, maschili e femminili, al Regio<br />

Istituto Industriale di Corso San Maurizio dove<br />

l'elettrotecnica, la meccanica, la chimica, la tessitura,<br />

la tintoria preparano i grandi tecnici ed i<br />

capi delle più sicure aziende industriali, fino al Regio<br />

Istituto Nazionale per le Industrie del Cuoio<br />

che hanno in Torino e dintorni tradizioni ed attività<br />

di secoli. Nè qui per brevità è tenuto conto<br />

di quel mirabile nucleo di scuole a carattere professionale,<br />

che vanno dai Collegi Salesiani di Don<br />

Bosco, agli Artigianelli, al Bonafous, alle celebrate<br />

scuole di San Carlo. Gelosa cura della città sono<br />

le altre 60 scuole elementari e tra le più razionalmente<br />

moderne ecco la « Duca degli Abruzzi »<br />

(Reg. Stupinigi), «Duca d'Aosta» (Reg. Parella),<br />

« Vittorio Emanuele II » (Reg. Sassi), « Regina Mar-

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