LINGUISTICA XLIX - Filozofska fakulteta - Univerza v Ljubljani
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di ‘pendio, declivio’ anche nelle Valli del Natisone (Petricig-Zuanella 1990: 158;<br />
Skubic 2000: 157).<br />
Basi (59): B_΄rca, Bǝrlog, Bǝrlöžnica, Borowjë, Gáća, Glabíla, Glabúwjë, Grúbja, hóst,<br />
hóstjë, hríbi, Jíz, Kǝrnïca, Kǝrnïški, Kïkej, Kïla, Kládjë, Kópe, Kozówc, Köpišćë,<br />
Króglica, Kucërjë, Ladïna, Láz, Lazïna, Lóg, Lom_΄ć, Löm, Molovïna, Mòlza/Mòlža,<br />
Osrídek/Osrídki, Ostríca, Palëna, Pǝrdúlina/Pradúlina, Plëčaca, Požár, Prám/Práman,<br />
Pravála, Prehod, Prësaka, Rasüha, Rònk, Sëdalcë, Skòk, Skütnek, Sonožèt, Stína,<br />
Stodonäc, Stríla, Ströp, Strumïna, Štodončèć/Študunčèć, Tríšćanik, Tumïca, Varanjá,<br />
Wláka, Woršec, Wráca, Žlëbi/Žlíb.<br />
Prestiti 30<br />
Nella categoria dei prestiti che risultano, come già accennato, prevalentemente di<br />
origine romanza, si collocano sia i nomi integrati al lessico resiano sia i nomi che<br />
rivelano una totale desemantizzazione. Fra questi ultimi si collocano prestiti presumibilmente<br />
non recenti, considerata la presenza di alcuni di essi sia nei vocabolari<br />
sloveni che friulani. È il caso ad esempio di tulïn (Dapit 1995: 200), corrispondente<br />
al frl. tulìn m., contemplato già in Pleteršnik come tulin m. ‘der Wasserwirbel’ che<br />
cita proprio una fonte di provenienza resiana, ossia la raccolta di Oroslav Caf (SNS<br />
II 702). Nell’ambito lessicografico friulano tulin non appare ad esempio nel vocabolario<br />
Faggin, mentre viene descritto con varie accezioni nel Nuovo Pirona, i cui dati<br />
pertinenti alla discussione sono i seguenti: tulìn m. ‘per Marmitta scavata dell’acqua<br />
al piede d’una cascata’, ‘A Venzone: l’aghe dal tilimènt ‘e fâs tulìn, vortice, gorgo’ (NP<br />
1223). 31 La descrizione del luogo a Resia coincide infatti con un’accezione della voce<br />
friulana visto che si tratta di un punto lungo il rio Potök, che scorre accanto a solbica,<br />
dove si trova proprio una cascata. Si può aggiungere infine il dato che in questo<br />
punto del torrente si recavano le donne del luogo a lavare i panni. L’accezione di<br />
‘vortice’ invece coincide con quanto attestato da Pleteršnik nel lemma resiano e,<br />
benché siamo a conoscenza di come le oltre 300 voci resiane siano state contemplate<br />
in questo vocabolario (cfr. Steenwijk 2001), è interessante notare come un lemma,<br />
pressoché scomparso nell’uso quotidiano del friulano, sia entrato in una delle opere<br />
più importanti della lessicografia slovena.<br />
Nel caso analogo del toponimo mujúl (Dapit 1995: 138–139) il riferimento al friulano<br />
è rappresentato dall’appellativo m. muiûl ‘mozzo delle ruote’ ed estensivamente<br />
‘pezzo di legno rozzamente squadrato’ (NP 627 s.v. mujûl; VLF 839) ‘mozzo’<br />
(GDBTF, DO). Il lessema non soltanto è presente nei più importanti vocabolari friulani<br />
ma il suo aspetto formale e semantico si conservano tutt’oggi. 32<br />
30 In questa categoria rientrano solo le basi che non risultano contemplate nello SSKJ.<br />
31 VLF e GDBTF non lo contemplano, mentre in DO tulin m. è ‘marmitta dei giganti’.<br />
32 Il termine muiûl m. ‘mozzo della ruota del carro o di altro mezzo’ è stato raccolto presso<br />
Domenico Dapit, il 18.09.2009 a Ospedaletto di Gemona.<br />
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