Regionalismi settentrionale: pelandraccia ‘donna pigra e svogliata’, sgnacchera ‘donna molto attraente’ lombardo: popola ‘ragazzina, giovane donna’, slandra (anche piemontese) ‘donna di malaffare’ *la voce sgolgia ‘donna alta e magra, di aspetto sgradevole’, sempre di provenienza lombarda, è invece marcata con la segnalazione «DI» veneto: pelarina ‘donna avida o sfruttatrice’ centrale: bonazza ‘bella donna, molto appariscente’, ciofeca ‘donna vecchia e brutta’, sciacquetta ‘donna mediocre e insignificante; sgualdrinella’ centromeridionale: sarapica ‘donna litigiosa’ toscano: ciambola ‘donna chiacchierona e sguaiata’, ciantella ‘donna sciatta e volgare’, cimbardosa ‘donna pettegola o smorfiosa’, cimbraccola ‘donna sciatta e volgare’, cincipottola ‘donna chiacchierona e sciocca’, cirimbraccola ‘donna sciatta e volgare’, ciscranna ‘donna vecchia e brutta’, manimorcia ‘donna sciatta e trascurata’, margoffa ‘donna sgraziata, goffa’, perlonza ‘donna piccola e vivace’, sbarbata ‘donna giovane e bella’, sbrendola ‘donna cenciosa, stracciona’, sbrindola ‘donna leziosa, smorfiosa’, spatanfiona ‘donna molto grassa’, stucchino ‘donna giovane e bella, ma priva di fascino’ *la voce musceppia ‘donna presuntuosa e smorfiosa’, marcata con la segnalazione «DI», proviene da Pistoia D’altronde è ben noto che i prestiti, in specie da lingue prestigiose, come il francese e l’inglese, possono porsi, almeno in certi ambiti lessicali, in concorrenza rispetto ai corrispettivi indigeni, acquisendo sfumature semantiche inedite: si pensi ai sopraccitati cocotte, coquette, fané, rigolote, ovvero bag-lady, dark-lady, pin-up, che si differenziano proprio per la connotazione più positiva. Un secondo censimento ha poi permesso di estrapolare un campione di voci, la cui definizione è per così dire neutra, riferibile cioè ad entrambi i generi. Tuttavia, si è osservato che l’esempio di volta in volta messo a corredo del lemma coinvolge unicamente la donna. Detto altrimenti, si è osservato che per i lemmi qui citati e suddivisi per categoria grammaticale la spiegazione del significato è oggettivamente descrittiva, poiché, non designando espressamente né la referenza maschile né quella femminile, ricorre a perifrasi non marcate, del tipo «persona o cosa (che) …», «che/chi (non) …», «che/chi (non) è …», «che/chi (non ha) …», «di qcn, che …», ecc., ma gli esempi affiancati, volti a documentare l’impiego del lemma, fanno esplicito riferimento alla donna. L’aspetto interessante di tale rinvio è che per alcune voci l’uso ricorrente, qualcuno aggiungerebbe il nostro orizzonte di attese, ci ha, per così dire, abituati a adoperarle (a ‘immaginarle’) in combinazione con l’elemento DONNA. 218
Sostantivi Aggettivi Verbi bellezza, benedizione, boccaccia, ciabatta, dinamite, ficcanaso, grissino, incantesimo, irresistibilità, maledizione, mani di fata, mistero, mostro, principio, rocca, prosperosità, scipitezza, seccature, sensualità, sintesi, superficialità, tabù, tappo, temperamento, un certo non so che caldo, carico, caritatevole, conturbante, fenomenale, imprevedibile, inaccessibile, incolore, incredibile, inespugnabile, inimitabile, inimmaginabile, interessante, irresistibile, micidiale, migliore, piacente, piatto, popputo, pretenzioso, procace, prosperoso, rigoglioso, robusto, rubensiano, scandaloso, schifato, scipito, scoperto, scrupoloso, sfasciato, stizzoso, stupendo, succinto, virtuoso, voglioso, voluttuoso curarsi, dare di volta il cervello, destinare, fischiare, frivoleggiare, immaginare, incarnare, irretire, ispirare, spiritualizzare, tenere, trasudare, usare Forzando un po’ il nostro ragionamento potremmo dire che taluni lessemi, così come appaiono nelle esemplificazioni, tendono a cooccorrere in presenza dell’elemento DONNA e non con l’elemento UOMO, pur avendo un significato che non escluderebbe altre combinazioni. In questo caso il limite alla distribuzione della parola non dipenderebbe dal suo significato, ma da fattori puramente contestuali ovvero extralinguistici. Per ragioni di spazio ci limiteremo a trascegliere dal corpus alcune parole particolarmente significative, riconducibili al caso ora evidenziato: boccaccia, persona maldicente, pettegola: quella donna è una b.; ciabatta, spreg. cosa o persona vecchia e malandata: quella donna è una vecchia c.; dinamite, che è provocante: quella donna è d.; ficcanaso, persona indiscreta e curiosa che si immischia in cose che non la riguardano: mia suocera è una gran f. (come agg. inv. una donna f.) grissino, persona molto magra: donna g.; maledizione, persona molto fastidiosa, che suscita disappunto: quella donna è una m.; mistero, persona impenetrabile che, per il carattere riservato e sfuggente, suscita interesse e affascina: quella donna è un m.; seccatura, persona insopportabile, che procura grane e fastidi: quella donna è una vera s.; superficialità, mancanza di approfondimento, di precisione o di costanza nel riflettere o nel comportarsi: la sua s. è causa di ripetuti errori, parlare, giudicare con s., la s. di quella donna è irritante; tabù, persona o cosa intoccabile, irraggiungibile: quella ragazza è un t.; (agg. inv. quella donna è t.) tappo, persona di bassa statura: quella donna è un t.; una squadra di tappi; un certo non so che, qcs. di indefinibile che suscita un sentimento, un’impressione: quella donna ha un c. non so che che mi piace. 219
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