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LINGUISTICA XLIX - Filozofska fakulteta - Univerza v Ljubljani

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Riassunto<br />

COMMENTO DELLE SCELTE DELLE FORME VERBALI NEI cloze DEGLI<br />

STUDENTI DI ITALIANISTICA E DI TRADUZIONE (IDENTIFICAZIONE<br />

DEI PUNTI CRITICI E CONFRONTO TRA I GRUPPI)<br />

Nel presente contributo l’autrice si concentra sull’osservazione e sul commento delle scelte<br />

delle forme verbali nei cloze degli studenti del 2º, del 3º e del 4º anno del corso di laurea in<br />

Lingua e letteratura italiana, del 2º e del 3º anno del corso di Laurea in Mediazione interlinguistica<br />

e del 4º anno del corso di laurea in Traduzione. Il punto in comune di tutti e tre i corsi<br />

è l’insegnamento esplicito delle caratteristiche e del funzionamento del sistema verbale italiano,<br />

anche se nell’ambito di Italianistica la quantità di ore dedicate a questo tipo di insegnamento<br />

è superiore rispetto a quella prevista nell’ambito di Traduzione, mentre nell’ambito di<br />

Traduzione una quantità maggiore di lezioni concerne esercitazioni di traduzione e composizione<br />

di testi. Per gli scopi della ricerca è stato elaborato un test composto da cinque testi<br />

autentici brevi ma completi e da un brano tratto dal romanzo il giardino dei finzi-contini di<br />

Giorgio Bassani, trasformati in seguito nei cloze. Ma visto che la scelta della forma verbale nei<br />

cloze dipende non soltanto dalla conoscenza degli usi, bensì anche dall’interpretazione felice<br />

del mondo testuale, i cloze sono stati completati da attività quali sottolineare espressioni sconosciute,<br />

tradurre il testo in sloveno, completare i cloze preceduti dalla versione slovena del<br />

testo. Dai risultati traspare che gli studenti non hanno problemi particolari nella comprensione<br />

del mondo testuale, mentre incontrano difficoltà nell’interpretazione attiva delle sue caratteristiche<br />

e nell’applicazione degli usi alla realtà extralinguistica. Per la quantità di usi inappropriati<br />

si rivelano come i più critici fenomeni quali l’anteriorità nell’ambito delle frasi indipendenti<br />

e relative, l’espressione della temporalità relativa nell’ambito dei costrutti sintattici<br />

complessi e nel discorso indiretto libero, il preludio, la scelta tra il perfetto e l’imperfetto e<br />

l’espressione di notizie riferite su azioni passate con il condizionale composto. Si è scoperto,<br />

però, che la criticità di uno stesso fenomeno varia in dipendenza dalla sua riconoscibilità nel<br />

co- e contesto. I risultati hanno inoltre confermato – eccetto che per un gruppo – il miglioramento<br />

della prestazione con il progredire degli studi. Al tempo stesso si è potuta notare l’importanza<br />

dell’insegnamento esplicito e dell’osservazione attiva degli usi delle forme verbali,<br />

dato che né le preconoscenze, acquisite spesso in modo informale e utili soprattutto nella ricostruzione<br />

del mondo testuale, né l’esperienza relativa alla composizione di testi possono eliminare<br />

l’influsso dell’interferenza. Data la presenza implicita della madrelingua nella produzione<br />

linguistica del discente in un’altra lingua straniera, l’autrice propone delle attività in classe<br />

che prendano come spunto i testi in madrelingua. Per superare le difficoltà di applicazione<br />

delle nozioni teoriche ai casi pratici gli studenti dovrebbero essere esposti ancora di più alla<br />

lettura e all’analisi dei vari tipi testo in lingua straniera. Gli studenti dovrebbero essere inoltre<br />

incitati a un processo consapevole di ricostruzione del mondo testuale.<br />

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