LINGUISTICA XLIX - Filozofska fakulteta - Univerza v Ljubljani
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prima lingua dei discenti. hanno riempito i cloze con maggiore successo gli studenti del<br />
4° anno di Italianistica, seguiti, nell’ordine, da quelli del 3° anno di Mediazione, del 3°<br />
anno di Italianistica, del 4° anno di Traduzione, del 2° anno di Mediazione e, infine, del<br />
2° anno di Italianistica. In base a questa graduatoria si può supporre che l’insegnamento<br />
esplicito della grammatica abbia un influsso decisamente positivo sulla prestazione linguistica;<br />
d’altro lato però, si è rivelato importante anche il livello delle preconoscenze.<br />
Le analisi hanno, inoltre, dimostrato che le scelte inappropriate sono legate non tanto<br />
alle difficoltà nella ricostruzione del mondo testuale quanto a una mancata interpretazione<br />
consapevole delle relazioni tra le azioni che ne fanno parte, e, quindi, all’assenza di un<br />
uso consapevole e argomentato delle forme verbali. Alcune volte tale sapere pare non<br />
abbastanza consolidato, altre volte le difficoltà sono causate dall’incapacità di applicare il<br />
proprio sapere a una concreta attività testuale. Per superare le difficoltà si dovrebbero<br />
potenziare ulteriormente le abilità degli studenti nell’ambito della rappresentazione del<br />
mondo testuale: partendo dalla loro capacità di recepire in modo abbastanza completo il<br />
contenuto di un testo si potrebbe cercare di sviluppare una sensibilità maggiore verso la<br />
stratificazione temporale, modale e aspettuale dei testi. Per facilitare l’acquisizione di queste<br />
abilità si potrebbero offrire agli studenti, soprattutto ai livelli iniziali, testi narrativi<br />
brevi ma completi. Occorrerebbe, in seguito, più lavoro pratico con diversi tipi di testo per<br />
evidenziare come la scelta delle forme verbali sia in stretta correlazione anche con la specificità<br />
delle diverse tipologie testuali. Gli studenti dovrebbero diventare più abili nella<br />
scelta tra il passato remoto e il passato prossimo per rappresentare le azioni centrali di un<br />
dato testo. Dovrebbero essere sottoposti anche a testi in cui, a causa dell’appartenenza<br />
delle azioni a mondi testuali distinti, vengono usati sia il passato prossimo che il passato<br />
remoto. Siccome l’influsso della prima lingua è un fatto da tenere presente nell’apprendimento<br />
della lingua in questione, sarebbero da proporre delle attività basate sul principio<br />
contrastivo. Si potrebbe partire, ad esempio, dall’analisi attenta del testo sloveno con l’intento<br />
di osservare i fenomeni testuali e i rispettivi mezzi linguistici per poi procedere con<br />
la traduzione in italiano, concentrandosi soprattutto sulla codificazione appropriata di<br />
detti fenomeni. Infine, si potrebbero individuare i punti critici. L’insegnante dovrebbe cercare<br />
di richiamare l’attenzione sui principi dell’espressione della stessa realtà anche nell’ambito<br />
di qualche altra lingua straniera nota agli studenti, come l’inglese, per aiutarli a<br />
raggiungere un livello più alto di comprensione dei rapporti interlinguistici.<br />
Corpus<br />
LSE = la settimana enigmistica 3976.<br />
LSE = la settimana enigmistica 3993.<br />
GFC = BASSANI, Giorgio (1962) il giardino dei finzi-contini. Torino: Einaudi.<br />
Bibliografia<br />
BERTINETTO, Pier Marco (2003) tempi verbali e narrativa italiana dell’otto/novecento: quattro esercizi<br />
di stilistica della lingua. Alessandria: Edizioni dell’Orso.<br />
BERTINETTO, Pier Marco/Mario SQUARTINI (1996) «La distribuzione del Perfetto Semplice e del<br />
Perfetto Composto nelle diverse varietà di italiano.» romance Philology <strong>XLIX</strong>/4, 384–419.<br />
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