Scarica il PDF del giornale - Confartigianato Imprese Cuneo
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primo piano<br />
La lunga recessione ha determinato crescenti costi<br />
economici e sociali e rischia di prolungarsi anche<br />
nel 2013.<br />
Per reagire a questa situazione occorre ripartire<br />
dalle ragioni <strong>del</strong>l’economia reale, cioè dalle ragioni<br />
<strong>del</strong>le imprese e <strong>del</strong> lavoro.<br />
Con queste premesse, Rete <strong>Imprese</strong> Italia ha<br />
organizzato, <strong>il</strong> 28 gennaio scorso, una giornata<br />
di mob<strong>il</strong>itazione nazionale per denunciare la<br />
drammatica situazione che <strong>il</strong> nostro sistema di<br />
imprese da troppo tempo sta vivendo.<br />
Con lo slogan “La politica non<br />
metta i liquidazione le imprese. Rete<br />
<strong>Imprese</strong> Italia non farà sconti” in<br />
tutta Italia sono state organizzate<br />
manifestazioni e conferenze per<br />
sensib<strong>il</strong>izzare i decisori politici sulle<br />
problematiche <strong>del</strong>le piccole e medie<br />
imprese.<br />
A <strong>Cuneo</strong>, <strong>Confartigianato</strong>, Cna, Confcommercio<br />
e Confesercenti hanno indetto una conferenza<br />
stampa per esporre le ragioni <strong>del</strong>le aziende<br />
<strong>del</strong>l’artigianato, <strong>del</strong> commercio, dei servizi e <strong>del</strong><br />
turismo che, lo ricordiamo, incidono sulla totalità<br />
<strong>del</strong>le imprese italiane per ben <strong>il</strong> 94,7%.<br />
«Politica, istituzioni e forze sociali - spiega<br />
Domenico Massimino, presidente provinciale<br />
di <strong>Confartigianato</strong> <strong>Cuneo</strong> - devono condividere<br />
la responsab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>le future scelte politiche. Il<br />
compito fondamentale <strong>del</strong>la legislatura che verrà<br />
strategie<br />
le<br />
per tornarecrescere<br />
a<br />
Giornata di mob<strong>il</strong>itazione nazionale di Rete <strong>Imprese</strong> Italia:<br />
ecco cosa hanno chiesto le organizzazioni sindacali alla politica<br />
sarà quello di coniugare disciplina fiscale e <strong>del</strong><br />
pubblico b<strong>il</strong>ancio con le esigenze di crescita ed<br />
equità».<br />
Dopo una partecipata conferenza stampa, una<br />
<strong>del</strong>egazione composta da Ferruccio Dardanello,<br />
(presidente Confcommercio, nonché presidente<br />
CCIAA <strong>Cuneo</strong> e Unioncamere nazionale), Fernanda<br />
Fulcheri (CNA), Vincenzo Censi (Confesercenti) e<br />
Domenico Massimino ha consegnato nelle mani<br />
<strong>del</strong> prefetto Patrizia Impresa un documento nel<br />
quale Rete <strong>Imprese</strong> Italia ha indicato le strategie<br />
prioritarie per permettere al mondo produttivo di<br />
tornare a crescere.<br />
Ridurre la pressione fiscale<br />
La prossima agenda di governo deve prevedere,<br />
come prioritari, interventi volti alla riduzione <strong>del</strong>la<br />
pressione fiscale - scongiurando, prima di tutto,<br />
l’ulteriore innalzamento <strong>del</strong>l’aliquota IVA ipotizzato<br />
a partire dal 1° luglio prossimo – programmando<br />
la destinazione <strong>del</strong> gettito derivante dal recupero<br />
<strong>del</strong>le risorse evase alla riduzione <strong>del</strong> carico fiscale.<br />
Dare nuovo credito alle imprese<br />
Le PMI e l’impresa diffusa hanno sempre più<br />
difficoltà di accesso al credito e sempre meno<br />
capacità di fronteggiare <strong>il</strong> loro fabbisogno<br />
finanziario. È quindi necessario: favorire la solidità<br />
patrimoniale dei Confidi e fac<strong>il</strong>itare <strong>il</strong> ricorso al<br />
Fondo di garanzia per le PMI; assicurare la piena<br />
operatività agli accordi in materia di certificazione<br />
e smob<strong>il</strong>izzo dei crediti <strong>del</strong>le imprese nei confronti<br />
<strong>del</strong>la P.A.; modernizzare <strong>il</strong> sistema dei pagamenti,<br />
dando piena attuazione alla nuova legge sui tempi<br />
di pagamento, senza introdurre ulteriori oneri a<br />
carico <strong>del</strong>le imprese.<br />
Prosegure l’azione di semplificazione<br />
Portare avanti i processi di semplificazione<br />
normativa e di snellimento burocratico è un’azione<br />
necessaria per recuperare efficienza amministrativa<br />
e riavviare l’economia, predisponendo un ambiente<br />
favorevole alle imprese.<br />
Sv<strong>il</strong>uppare le imprese per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
<strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro<br />
Il mercato <strong>del</strong> lavoro in Italia soffre di una debolezza<br />
strutturale legata ai molteplici vincoli burocratici e<br />
gestionali, a politiche economiche non orientate<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong>l’impresa e ad un costo <strong>del</strong> lavoro<br />
troppo alto.<br />
Si dovrebbe allora consentire alle imprese di<br />
ut<strong>il</strong>izzare tutte le forme contrattuali, va ripensata<br />
la lotta contro <strong>il</strong> lavoro nero e occorre intervenire<br />
sul cuneo fiscale e retributivo, per diminuire <strong>il</strong> costo<br />
<strong>del</strong> lavoro ed aumentare la competitività dei nostri<br />
sistemi produttivi.<br />
Oltre a ciò sarebbe si dovrebbe poi cercare di<br />
incidere anche su altri fattori, tra cui: una seria<br />
riorganizzazione dei servizi per l’impiego, evitando<br />
ulteriori costi sulle imprese; semplificazione per<br />
<strong>il</strong> lancio <strong>del</strong> nuovo apprendistato; semplificazione<br />
<strong>del</strong>le norme in materia di lavoro per favorire<br />
produttività e nuove assunzioni; rafforzamento<br />
<strong>del</strong> rapporto scuola-lavoro rivedendo i percorsi<br />
formativi nell’istruzione e nella formazione<br />
superiore e universitaria.<br />
Investire su infrastrutture ed energia<br />
per competere<br />
Le principali aree d’interesse <strong>del</strong>le Associazioni<br />
che compongono Rete <strong>Imprese</strong> Italia si muovono<br />
all’interno di due opzioni di fondo: <strong>il</strong> collegamento<br />
<strong>del</strong>l’atteso piano nazionale sulle infrastrutture<br />
con la pianificazione infrastrutturale europea e<br />
una attenzione specifica alle caratteristiche che la<br />
logistica e <strong>il</strong> settore energetico presentano sul piano<br />
nazionale per cogliere le opportunità offerte dalla<br />
green e white economy e rendere più adeguato<br />
l’attuale assetto <strong>del</strong>le dotazioni infrastrutturali per<br />
sostenere <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio e lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong> nostro sistema<br />
produttivo.<br />
Il messaggio lanciato alla politica da Rete <strong>Imprese</strong><br />
Italia per la prossima legislatura è chiaro: ripartire<br />
dalle imprese legate al territorio, cioè da quel<br />
tessuto produttivo che, nonostante tutto, non<br />
si rassegna, non vuole tirare i remi in barca, si è<br />
messo in discussione e ha saputo innovare.<br />
È necessario integrare le ragioni <strong>del</strong> rigore con<br />
quelle <strong>del</strong>la crescita, <strong>del</strong>l’equità e <strong>del</strong>la coesione<br />
sociale.<br />
Non si può aspettare la crescita, ma va costruita da<br />
subito, tutti insieme.<br />
la<br />
voce<br />
artigiano<br />
<strong>del</strong>l’ 11