ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

— 58 - 11 Consiglio doveva avere un’idea molto vaga del problema da risol­ vere e delle sue difficoltà, poiché assegnava alla commissione quindici giorni di tem po per riferire, ed essa invece non aveva ancora compiuto il suo lavoro quando, nella seduta del primo di maggio, Giuseppe De Ainbrosis, quasi a pre­ venirla, presentava un suo progetto « sgombro da quello spirito di pedanteria, che p uò bensì bene spesso soffocare i talenti, ma non mai svilupparli ». Su proposta Queirolo fu deliberata la pubblicazione del discorso e del Piano De Ambrosis (1), ma non ne resta traccia. Quella discussione e la delibera­ zione del Consiglio spingevano però il Governo a mostrare che non si disin­ teressava della questione e la Commissione ad affrettare le proposte. Il 2 giugno G . B. Rossi proponeva che tutti i Maestri di Grammatica, Retto- rica, Logica e Metafisica che avessero scuola pubblica o privata, finché non fosse posto in attività per tutta la Repubblica un piano generale di pubblica istruzione, fossero tenuti in un giorno di ogni settimana a spiegare con chiarezza e precisione ai loro scolari almeno tre articoli della Costituzione: era una soddisfazione data ai più accesi (2). Due giorni dopo, Montesisto presentava a sua volta, a nome della Commissione, e preceduto, natural­ mente, da « un eccellente, lungo e ragionato discorso », un piano generale, non solo per le scuole da stabilirsi in tutta la repubblica, ma per la fondazione di un Istituto Nazionale, previsto anch’esso da un articolo (il 312) della Co­ stituzione; e, al solito, il Consiglio dei 60 ne deliberava la stampa e I ag­ giornamento (3). E per qualche tempo non se ne parla più, finché a rompere l’alto sonno nella testa dei legislatori, occupati in tante altre cose e nelle eterne beghe ecclesiastiche, interviene ancora De Ambrosis a richiamare « l’attenzione sulla necessità di attivare la pubblica istruzione, la quale è il primo bisogno di un Popolo Libero ». E ce n’è urgenza, rincalza a commento la Gazzetta, perchè: « Le scuole destinate a quest’oggetto conservano tuttavia un siste­ ma barbaro e pedantesco, che invece d’illuminare i giovani ritarda i pro­ gressi dello spirito umano ed eternizza l’ignoranza. Perchè almeno non si organizzano le primarie scuole normali dirette ad istillare nei cuori dei gio­ vani i principi della Democrazia e le massime di una sana morale? 0 perchè piuttosto non si eleggono i membri dell’istituto Nazionale e si rimette a questo di occuparsi del progetto dell’organizzazione delle scuole? » (4). (1) I l Censore, n. 75, 5 maggio 1798, pag 193. Dell’opera del De Ambrosis, attivissimo nei Consigli e nelle Commissioni, sono pieni i giornali del tempo e gli atti ufficiali. Fece parte dell’istituto Nazionale: è figura che meriterebbe d’essere illustrata. Il Queirolo è l’uccisore di Sebastiano Biagini, fucilato nel 99. Cfr. Gazzetta Nazionale, Il Censore, Il Monitore ligure, febbraio-marzo 1799 e A. C o d iGn o la, La Giovinola di G. Mazzini, pag. 116. (2) Arch. Stato di Genova, Governo Prov., Sala 50, n. 142. (3) Gazzetta Nazionale, n. 52, 9 giugno, p. 424; Il Censore, n. 90, 9 giugno, pag. 254. (4) Gazzetta Nazionale n. 12, 1“ settembre 1798, pag. 94. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 59 — Appare qui per la prima volta indicata la via che sarà effettivamente seguita. Ma è strano che frattanto, mentre si aspetta di discutere le proposte della Commissione, si approva una breve legge per le scuole repubblicane, lim i­ tata alle scuole primarie, nelle quali si devono insegnare la lettura, la scrit­ tura, gli elementi di calcolo, i principi della morale e la costituzione: sono obbligatori anche gli esercizi militari (1). E nei giorni appunto nei quali si approva la nuova legge, è pubblicato anche un regolamento interinale per l’Università, limitato però a materia disciplinare, per opera del ministro O. B Rossi, al quale era stata affidata la sorveglianza suH’Università (2). Finalmente il 25 settembre si apre la discussione sull'istituto Nazionale. I punti più discussi riguardano il numero dei membri e gli onori e il cerimoniale loro riservato. La commissione ne ha proposto 40. Queirolo li vorrebbe ridotti a 20 e De Ambrosis a 18, perchè « il nostro Stato deve vivere più di arti e industrie e commercio che di scienze sublimi ». Rimane stabilito che saranno 36, divisi in due classi di tre sezioni, in ciascuna delle quali, accanto ai sei soci residenti, ci saranno sei associati. Quanto agli onori e al posto nelle cerimonie pubbliche, la motivazione di dar loro il primo posto dopo il Direttorio e i ministri è abbastanza curiosa: « La cassa è povera; diamo loro almeno del fumo, vadano dietro al Direttorio e ai Ministri ». Ma si fa osservare che il Tribunale di Cassazione rappresenta uno dei poteri dello Stato e deve avere la precedenza (3). Passata al C onsi­ glio dei Seniori e affidata a una sua commissione il 26 settembre, la legge è approvata e promulgata il 5 ottobre (4). Veniva ora per il Governo un lavoro ben difficile, la scelta dei nuovi accademici, resa ardua, com’è naturale, dal numero degli aspiranti e dalle pressioni di ogni sorta: molti, commenta ironicamente un giornale, « si sen­ tono capaci di fare la felicità della Nazione ». Perciò il Direttorio Esecutivo è in grave imbarazzo, anche perchè si sente ripetere di frequente l’invito alla cautela nella scelta, perchè * questi uomini, che devono supporsi i più illuminati, saranno, per così dire, il termometro del ligure sapere » (5). (1) L ’Epoca ligure, miscellanea della Bibl. Universitaria, voi. Il, pag. 499; Raccolta delle Leggi ed A tti del Corpo Legislativo, voi. Il, n. 77, pag. 103. La legge è approvata dai Giuniori il 7 settembre, dai Seniori il 10 ed emanata dal Direttorio Esecutivo l’il. (2) Collezione dei proclami pubblicati dai m inistri, Genova, Stamperia Franchelli, 1S01, n. 18, pag. 29; ISNARDl, II, pag. 103. (3) Gazzetta Nazionale, n. 16, 29 settembre, pag. 126. (4) Arch. di Stato, Ooverno Provvisorio, n. 142, 5 ottobre 1798; Raccolta delle Leggi ed A tti del Corpo Legislativo, voi. Il, n. 106, pag. 141; Gazzetta N azionale n. 17, 6 ottobre, pag. 136. (5) H Censore, n. 149, 25 ottobre 1798, pag. 390 e n. 1 dell’anno II, 1° novembre 1798, pag. 2. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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11 Consiglio doveva avere un’idea molto vaga del problema da risol­<br />

vere e delle sue <strong>di</strong>fficoltà, poiché assegnava alla commissione quin<strong>di</strong>ci giorni<br />

<strong>di</strong> tem po per riferire, ed essa invece non aveva ancora compiuto il suo lavoro<br />

quando, nella seduta del primo <strong>di</strong> maggio, Giuseppe De Ainbrosis, quasi a pre­<br />

venirla, presentava un suo progetto « sgombro da quello spirito <strong>di</strong> pedanteria,<br />

che p uò bensì bene spesso soffocare i talenti, ma non mai svilupparli ». Su<br />

proposta Queirolo fu deliberata la pubblicazione del <strong>di</strong>scorso e del Piano<br />

De Ambrosis (1), ma non ne resta traccia. Quella <strong>di</strong>scussione e la delibera­<br />

zione del Consiglio spingevano però il Governo a mostrare che non si <strong>di</strong>sin­<br />

teressava della questione e la Commissione ad affrettare le proposte. Il<br />

2 giugno G . B. Rossi proponeva che tutti i Maestri <strong>di</strong> Grammatica, Retto-<br />

rica, Logica e Metafisica che avessero scuola pubblica o privata, finché non<br />

fosse posto in attività per tutta la Repubblica un piano generale <strong>di</strong> pubblica<br />

istruzione, fossero tenuti in un giorno <strong>di</strong> ogni settimana a spiegare con<br />

chiarezza e precisione ai loro scolari almeno tre articoli della Costituzione:<br />

era una sod<strong>di</strong>sfazione data ai più accesi (2). Due giorni dopo, Montesisto<br />

presentava a sua volta, a nome della Commissione, e preceduto, natural­<br />

mente, da « un eccellente, lungo e ragionato <strong>di</strong>scorso », un piano generale, non<br />

solo per le scuole da stabilirsi in tutta la repubblica, ma per la fondazione<br />

<strong>di</strong> un Istituto Nazionale, previsto anch’esso da un articolo (il 312) della Co­<br />

stituzione; e, al solito, il Consiglio dei 60 ne deliberava la stampa e I ag­<br />

giornamento (3). E per qualche tempo non se ne parla più, finché a rompere<br />

l’alto sonno nella testa dei legislatori, occupati in tante altre cose e nelle eterne<br />

beghe ecclesiastiche, interviene ancora De Ambrosis a richiamare « l’attenzione<br />

sulla necessità <strong>di</strong> attivare la pubblica istruzione, la quale è il primo bisogno <strong>di</strong><br />

un Popolo Libero ». E ce n’è urgenza, rincalza a commento la Gazzetta,<br />

perchè: « Le scuole destinate a quest’oggetto conservano tuttavia un siste­<br />

ma barbaro e pedantesco, che invece d’illuminare i giovani ritarda i pro­<br />

gressi dello spirito umano ed eternizza l’ignoranza. Perchè almeno non si<br />

organizzano le primarie scuole normali <strong>di</strong>rette ad istillare nei cuori dei gio­<br />

vani i principi della Democrazia e le massime <strong>di</strong> una sana morale? 0 perchè<br />

piuttosto non si eleggono i membri dell’istituto Nazionale e si rimette a<br />

questo <strong>di</strong> occuparsi del progetto dell’organizzazione delle scuole? » (4).<br />

(1) I l Censore, n. 75, 5 maggio 1798, pag 193. Dell’opera del De Ambrosis, attivissimo<br />

nei Consigli e nelle Commissioni, sono pieni i giornali del tempo e gli atti ufficiali. Fece<br />

parte dell’istituto Nazionale: è figura che meriterebbe d’essere illustrata. Il Queirolo è l’uccisore<br />

<strong>di</strong> Sebastiano Biagini, fucilato nel 99. Cfr. Gazzetta Nazionale, Il Censore, Il Monitore<br />

ligure, febbraio-marzo 1799 e A. C o d iGn o la, La Giovinola <strong>di</strong> G. Mazzini, pag. 116.<br />

(2) Arch. Stato <strong>di</strong> Genova, Governo Prov., Sala 50, n. 142.<br />

(3) Gazzetta Nazionale, n. 52, 9 giugno, p. 424; Il Censore, n. 90, 9 giugno, pag. 254.<br />

(4) Gazzetta Nazionale n. 12, 1“ settembre 1798, pag. 94.<br />

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