ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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— 40 - al ben pubblico, e con questi levare le tante zucche o affamati che al pre­ sente governano seduti ai vari Tribunali ». È un moderato che pai la e dichiara di odiare egualmente l’oligarchia e la troppa libertà; è probabilmente un mercante che raccomanda la protezione del commercio dal quale dipende la floridezza cittadina (1). 11 mutamento di governo è occasione propizia perchè tutti si buttino avanti, i faccendieri, gli ambiziosi, gli affamati, i sedicenti rivoluzionari : e sono recriminazioni e lagni senza fine; da ogni parte i buoni patrioti, o quelli che si pretendono tali, sorgono a lamentare che si diano uffici agli ex nobili, ai preti, ai convertiti dell'ultima ora, ai neofiti, come si dice (2), e non solo agl’indifferenti ma agli aperti nemici. E il Provvisorio, costituito in buona parte di elementi novatori ma moderati, è tuttavia trascinato sempre più dalle correnti più accese, di fronte anche al sordo malcontento della umile popolazione devota in fondo all’antica nobiltà, attaccata specialmente alla religione che teme minacciata, irritata e offesa dalla prepo­ tenza dei Francesi e dei loro seguaci. Gli errori si accum ulano: quell’aver condannato i nobili al pagamento dei quattro milioni per la vecchia questione della M odesta (il primo posto è tenuto nella lista da Giacomo Filippo Durazzo con la cospicua somma di centomila lire) (3), la Missione patriottica voluta con assai scarsa opportunità da Gian Carlo Serra, per la quale i preti patrioti, giansenisti i più, andavano predicando la concordanza del Vangelo con i prin­ cipi democratici (e furono tra i predicatori Eustachio Degola e i maggiori giansenisti (4) e quello strano tipo di Pier Gaetano Api, violento scrittore di un giornaletto maligno e veramente pettegolo intitolato i « Pettegolezzi *) (5), (1) B i g o n i, pag. 282. (2) Registro Sessioni Governo Provvisorio, pag. 23. (3) C l a v a r in o , I, 130 sgg., 158. (4) C l a v a r i n o , I, 86 sgg.; A nnali politico-ecclesiastici, 1797, pag. 43 sgg. Sul Degola e gli altri giansenisti liguri, oltre le opere del D e G ubernatis (Eustachio Degola e il clero costituzionale ecc., Firenze, 1882) e del P arisi (/ riflessi del giansenismo nella letteratura ita lian a , Catania, 1919, voi. I) è da vedere l’importante studio di P. N urra, Il giansenismo ligure a lla fin e del secolo X V ///, in Giornale storico e letterario della Liguria, I92f:, fase. 1 ed ora l’ampio capitolo a lui dedicato da G. Salvadori, Enriclietta Manzoni Blondel e il N atale d e l'3 3 , Milano, 1929, sul quale però v. F Ruffini, nella Critica di B. Croce, 20 maggio 1930, pag. 229 Sgg. e dello stesso R uffin i, La vita religiosa di Alessandro Manioni, Bari, Laterza, 1930, voi. I, pag. 211 sgg. Cfr. anche N. Rodolicc, La vita e i tempi di Scipione de’ R icci, Firenze, 1920, pag. 170; A. C. I e m o l o . Il Giansenismo in Italia prima della rivoluzione, Bari, 1928, pag. 401 sgg.; M. Ba t iis t in i, G. M. Lampredi a Genova nel 1789 in Giornale storico letterario della Liguria N. S. IV, 1928, pag. 234 sgg., 0. Salvemini, Ricerche e documenti sulla giovinezza d i G. M azzini, in Studi Storici, XX, 1911, pag. 32 sgg. (5) Nel giornaletto / pettegolezzi, 1797, ci sono molte caratteristiche notizie intorno a questo maldicente attaccabrighe, autore, tra l'altro, di un Progetto di riforma esteriore della Chiesa Ligure, stampato nel 1798; Lev ati, IV, 450,743. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 41 — l’arresto degli ex nobili ritenuti pericolosi, gli eccessi verbali dei più violenti repubblicani e le declamazioni della stampa, sorta, come si diceva, a illuminare e guidare i buoni rivoluzionari, determinano uno stato di spirito che, alla pubblicazione della costituzione, copia fedele o pedestre adattamento della francese e non ritenuta sufficiente tutela della religione (1), ai primi di settem­ bre esplode nel moto controrivoluzionario, sedato nel sangue, dopo non averlo saputo prevenire, dalle armi del generale francese D uphot (2). U n’analisi acuta e serena di questi avvenimenti era fatta nel 1803, in ben diversa condizione politica e psicologica, da una commissione incaricata di preparare un progetto di amnistia per tutti i reati politici o considerati tali nel corso della rivoluzione. « Quanto è dolce e avventuroso il ricordare le innovazioni politiche del 1797 per le salutari riforme alle quali hanno dato luogo, altrettanto è grave e lamentevole il ripensare che i nostri concittadini, uniti da tanto tempo in concordia e in fraternità, sono ritornati in quest’epoca alle antiche gare e dissidi che hanno minacciato di precipitare un’altra volta la Repubblica in quell’abisso di inquietudini e di sciagure che hanno afflitto e disonorato i n o ­ stri avi per più di tre secoli avanti la memorabile unione del 1528. La nostra rivoluzione del 14 giugno, comunque sia cominciata sotto i migliori auspici e si potesse riguardare come indispensabile in quelle circostanze, e desiderata forse dalla maggiorità dei Cittadini, pure non ha potuto sul m omento offerire alla Nazione sconvolta una nuova forma raccomandabile di Governo che po­ tesse vincere tutte le abitudini, riunire tutte le idee e appagare i desideri e gli interessi di ogni ordine di persone. La disunione degli animi, la divergenza delle opinioni, la formazione de’ partiti sono i primi effetti naturali di queste grandi novità quando non sono operate e condotte a fine dal medesimo Governo dominante e protette da una forza efficace e irresistibile. L’abolizione (1) Non rispondeva neppure agli intendimenti del Bonaparte, che voleva per le repubbliche italiane una costituzione « analojiue aux moeurs des habitants, aux circostances et peut-ètre mème aux vrais principes». B i o o n i, pag. 274. (2) Anche il moto controrivoluzionario dei « vivainaria » è ampiamente narrato da tutti gli storici più volte ricordati. Oli emissari francesi reprimono ferocemente la rivolta armata, perchè pericolosa anche per l’esempio, ma lasciano sfogare all’interno gli odi antinobiliari, finché non tocchino i loro interessi. Il Faypoult, per esempio, ordina l’immediata scarcerazione di Gian Luca Durazzo, arrestato per gli avvenimenti del 5 e 0 ottobre, perchè quell’arresto «disturba in questo momento tutte le operazioni di finanza dell’Armata d’Italia ed arresta tutte le di lui risorse ». Occorre che il Durazzo soddisfi i suoi impegni e « riacquisti nel commercio quella confidenza che gli è assolutamente necessaria ». Il Governo Provvisorio emana subito un apposito decreto, il 13 settembre, e lo pubblica con un manifesto, v. L. V a l l e , Catalogo delle Pubblicazioni relative a l Risorgimento Ita lian o della B iblioteca Brignole S ak De Ferrari, 1925, pag. 46 e Giornale degli Am ici del Popolo, n. 52, 18 settembre 1797, pag. 193. Un’ampia relazione degli avvenimenti di settembre è fatta dal Ministro Boccardo al Governo Francese; C o l u c c i, III, 132-137. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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al ben pubblico, e con questi levare le tante zucche o affamati che al pre­<br />

sente governano seduti ai vari Tribunali ». È un moderato che pai la e<br />

<strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> o<strong>di</strong>are egualmente l’oligarchia e la troppa libertà; è probabilmente<br />

un mercante che raccomanda la protezione del commercio dal quale <strong>di</strong>pende<br />

la floridezza citta<strong>di</strong>na (1).<br />

11 mutamento <strong>di</strong> governo è occasione propizia perchè tutti si buttino<br />

avanti, i faccen<strong>di</strong>eri, gli ambiziosi, gli affamati, i se<strong>di</strong>centi rivoluzionari :<br />

e sono recriminazioni e lagni senza fine; da ogni parte i buoni patrioti,<br />

o quelli che si pretendono tali, sorgono a lamentare che si <strong>di</strong>ano uffici<br />

agli ex nobili, ai preti, ai convertiti dell'ultima ora, ai neofiti, come si <strong>di</strong>ce (2),<br />

e non solo agl’in<strong>di</strong>fferenti ma agli aperti nemici. E il Provvisorio, costituito<br />

in buona parte <strong>di</strong> elementi novatori ma moderati, è tuttavia trascinato<br />

sempre più dalle correnti più accese, <strong>di</strong> fronte anche al sordo malcontento<br />

della umile popolazione devota in fondo all’antica nobiltà, attaccata<br />

specialmente alla religione che teme minacciata, irritata e offesa dalla prepo­<br />

tenza dei Francesi e dei loro seguaci. Gli errori si accum ulano: quell’aver<br />

condannato i nobili al pagamento dei quattro milioni per la vecchia questione<br />

della M odesta (il primo posto è tenuto nella lista da Giacomo Filippo Durazzo<br />

con la cospicua somma <strong>di</strong> centomila lire) (3), la Missione patriottica voluta<br />

con assai scarsa opportunità da Gian Carlo Serra, per la quale i preti patrioti,<br />

giansenisti i più, andavano pre<strong>di</strong>cando la concordanza del Vangelo con i prin­<br />

cipi democratici (e furono tra i pre<strong>di</strong>catori Eustachio Degola e i maggiori<br />

giansenisti (4) e quello strano tipo <strong>di</strong> Pier Gaetano Api, violento scrittore <strong>di</strong><br />

un giornaletto maligno e veramente pettegolo intitolato i « Pettegolezzi *) (5),<br />

(1) B i g o n i, pag. 282.<br />

(2) Registro Sessioni Governo Provvisorio, pag. 23.<br />

(3) C l a v a r in o , I, 130 sgg., 158.<br />

(4) C l a v a r i n o , I, 86 sgg.; A nnali politico-ecclesiastici, 1797, pag. 43 sgg. Sul Degola<br />

e gli altri giansenisti liguri, oltre le opere del D e G ubernatis (Eustachio Degola e il clero<br />

costituzionale ecc., Firenze, 1882) e del P arisi (/ riflessi del giansenismo nella letteratura<br />

ita lian a , Catania, 1919, voi. I) è da vedere l’importante stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> P. N urra, Il giansenismo<br />

ligure a lla fin e del secolo X V ///, in Giornale storico e letterario della Liguria, I92f:, fase. 1<br />

ed ora l’ampio capitolo a lui de<strong>di</strong>cato da G. Salvadori, Enriclietta Manzoni Blondel e il<br />

N atale d e l'3 3 , Milano, 1929, sul quale però v. F Ruffini, nella Critica <strong>di</strong> B. Croce, 20<br />

maggio 1930, pag. 229 Sgg. e dello stesso R uffin i, La vita religiosa <strong>di</strong> Alessandro Manioni,<br />

Bari, Laterza, 1930, voi. I, pag. 211 sgg. Cfr. anche N. Rodolicc, La vita e i tempi <strong>di</strong> Scipione<br />

de’ R icci, Firenze, 1920, pag. 170; A. C. I e m o l o . Il Giansenismo in Italia prima della rivoluzione,<br />

Bari, 1928, pag. 401 sgg.; M. Ba t iis t in i, G. M. Lampre<strong>di</strong> a Genova nel 1789 in<br />

Giornale storico letterario della Liguria N. S. IV, 1928, pag. 234 sgg., 0. Salvemini, Ricerche<br />

e documenti sulla giovinezza d i G. M azzini, in Stu<strong>di</strong> Storici, XX, 1911, pag. 32 sgg.<br />

(5) Nel giornaletto / pettegolezzi, 1797, ci sono molte caratteristiche notizie intorno a<br />

questo mal<strong>di</strong>cente attaccabrighe, autore, tra l'altro, <strong>di</strong> un Progetto <strong>di</strong> riforma esteriore della<br />

Chiesa <strong>Ligure</strong>, stampato nel 1798; Lev ati, IV, 450,743.<br />

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