ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

38 - m ancano, nè si può dire come e in quanta parte i singoli professori parteci­ passero al mutamento. Per lo Scassi la prima e forse unica notizia del tempo estranea a ma­ teria scolastica è data dalla sua partecipazione alla guardia nazionale, nella prim a form a di Legione Ligure Volontaria. Già progettata dai primi di g iu g n o , era stata questa una delle più urgenti cure del nuovo governo e si veniva organizzando nel luglio, divisa per compagnie e battaglioni assegnati ai diversi quartieri della città. Il 23 luglio era compiuto l’ordinamento del quartiere di Prè, e alla decimaquarta compagnia era nominato capitano Ono­ frio Scassi e gli era assegnato come tenente Nicolò Serra (1). Chi sia il Serra non è facile dire, ma se si tratta, come l’essere del quartiere di Prè fa sup- pore, di quel « signor Serra di Prè » che, secondo i rapporti sui tumulti del 21 m aggio, capeggiava i dimostranti gridando « abbasso quelle par­ rucche, uccidete questi tiranni ed oppressori!'» lo Scassi aveva accanto un bel tipo di dem agogo violento; ma è più probabile che quel « signor Serra » (2) turbolento fosse piuttosto l’Antonio, che il 22 giugno diresse la cerimonia in S A m brogio, con la quale, tra epigrafi retoricamente sonore e frementi, si onoravano i caduti della rivoluzione (3). D ell’azione del giovane medico come appartenente alla legione volon­ taria non restano però che indirette tracce in due biglietti a due cittadini, perchè si trovino alle ore 5 del giorno primo di agosto nel chiostro della Nunciata per procedere all’elezione dei bassi ufficiali (4). Questa partecipazione alla milizia volontaria è sufficiente prova della pronta adesione al nuovo ordine di cose, anche se non possa dimostrare ch’egli ne era stato uno dei promo­ tori; ma mancano ulteriori prove di un’attività in questo senso, e certo il suo nom e non compare, come quello di Giacomo Mazzini che vi è citato a ti­ tolo d ’onore, nell’azione delle truppe volontarie contro gl’insorti e i * vivamaria • dei primi di settembre (5). Del resto, quelle compagnie erano scarse, indisci­ plinate, sempre in agitazione, e nel perpetuo mutare degli ordinamenti di quel periodo fortunoso la guardia nazionale fu soggetta a trasformazioni e (1) Registro delle Sessioni del Governo Provvisorio della Repubblica di Genova dal g io rn o della sua installazione, Stamperia Nazionale, pag. 40; Clavarino, I, pag. 97. (2) T r u c c o , pag. 170 sgg. Il Trucco (pag. 182,i suppone si tratti di Gian Carlo Serra, ma questi il 21 era ancora a Milano, e poi sarebbe stato individuato, in quelle relazioni così osservanti delle forme e dei titoli, come Magnifico, e non soltanto come « il sig. Serra »; d'altra parte le violenze impetuose di quell’energumeno contrastano con lo spirito signorile e aristocratico di Gian Carlo e dei fratelli. (3) D ia rio in Collezione di Appunti storici e documenti, voi. 20, pag. 334. (4) I due biglietti firmati «Scasso capitano» sono conservati l’uno al Museo del Risorgimento, l’altro nell’archivio Sauli. (5) N e r i, I l padre d i G. M azzini, pag. 138. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

39 - lifonne frequenti (1). Non è arbitrario supporre che O nofrio Scassi, alieno pei indole dai movimenti tumultuari e dalle violente agitazioni, cogliesse I occasione delle dispense accordate in quelle riforme ai professori univer- sitaii e ai membri dell’istituto Nazionale per esimersi dal farne ulteriormente parte. Ed è anche notevole che egli non appartenga alla M unicipalità costi­ tuita il 26 giugno, a cui partecipano il Bonomi, l’abate C uneo ed altri accesi pati ioti, e che il suo nome non compaia mai in questo periodo nelle fre­ quenti attribuzioni di uffici e di incarichi, accanto a quelli del M ongiardini, membro del Governo Provvisorio e spesso segretario o vice presidente, dei medici De Albertis e Figari, dell’avv. Gaetano Marrè e dell’abate Paolo Sconnio, che furono suoi colleghi aM’Università e all’istituto (2). Intanto il Governo provvisorio aveva cominciato la sua aspra fatica, resa più ardua dalle smodate speranze popolari, fomentate dai più accesi demagoghi e da quel sistema, che pareva della più vera e autentica democrazia, dell’alternare continuamente i capi onde ogni settimana si cambiavano vice- presidente e segretario, e la Commissione di governo era perpetuamente occupata in elezioni di ogni tipo e per ogni sorta di ufficio. Infiniti appetiti si dovevano accontentare: per molti la rivoluzione doveva significare riduzione delle pigioni e abbuono dei debiti, specialmente verso gli ex nobili (3). Il ribasso nel costo del pane e dell’olio era un desiderio comune ai contro­ rivoluzionari e ai democratici (4) e il Governo provvisorio appena insediato doveva prendere provvedimenti in proposito, per calmar l’agitazione (5). E c’erano anche molti altri appetiti: « È tempo — scriveva un anonim o, subito dopo le giornate di maggio — di gittare lo sguardo su dei buoni cittadini, su dei cittadini fedeli, forniti di giusta dottrina e profondi nel sapere, prima che gl intriganti facciano loro la scelta, e servirsi dei medesimi occupandoli (1) Gazzetta Nazionale, n. 19, 20 ottobre 1797, pag. 151; I l Difensore della Libertà n. 13 3 agosto 1797, pag. 13. (2) In certi appunti manoscritti sullo Scassi conservati nel Museo del Risorgimento (n. 1210 del Catalogo) è detto che fu segretario del Governo Provvisorio. Segretari non elettivi, che erano a turno, ma tecnici o amministrativi furono Ettore Figari e Felice Gianelli già appartenenti alla precedente amministrazione, e uno dei quattro vicesegretari fu uno Scasso, Giovanni, che appare prima e poi come cancelliere in diversi uffici e del quale non è possibile determinare la precisa parentela con Onofrio ( C l a v a r in o , I, pag. 427; Sessioni del Governo Provv., p. 103. Altre notizie di lui più oltre, cap. III). Che fosse parente è attestato dal fatto che nelle lettere di Raffaele Scassi sono fatti sempre i saluti a lui tra gli altri parenti, v. Appendice. (3) Collezione ecc.; voi. 20, c. 333. (4) Fin dal 26 maggio un difensore del vecchio governo domanda che cosa si sia fatto « per consolare ed animare questo caro popolo, che sarà la gloria dell’Italia qualunque sia la sorte futura . . . Pane piccolo, olio caro, vino caro: fin d’oggi si faccia un ribasso. Cosa non avressimo , fatto il giorno 22! Giorno 22, non se lo scordino questo giorno 22». Ibid., voi. 23, c. 256. (5) Registro delle Sessioni de! Governo Provvisorio, pag. 25. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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m ancano, nè si può <strong>di</strong>re come e in quanta parte i singoli professori parteci­<br />

passero al mutamento.<br />

Per lo Scassi la prima e forse unica notizia del tempo estranea a ma­<br />

teria scolastica è data dalla sua partecipazione alla guar<strong>di</strong>a nazionale, nella<br />

prim a form a <strong>di</strong> Legione <strong>Ligure</strong> Volontaria. Già progettata dai primi <strong>di</strong><br />

g iu g n o , era stata questa una delle più urgenti cure del nuovo governo e si<br />

veniva organizzando nel luglio, <strong>di</strong>visa per compagnie e battaglioni assegnati<br />

ai <strong>di</strong>versi quartieri della città. Il 23 luglio era compiuto l’or<strong>di</strong>namento del<br />

quartiere <strong>di</strong> Prè, e alla decimaquarta compagnia era nominato capitano Ono­<br />

frio Scassi e gli era assegnato come tenente Nicolò Serra (1). Chi sia il Serra<br />

non è facile <strong>di</strong>re, ma se si tratta, come l’essere del quartiere <strong>di</strong> Prè fa sup-<br />

pore, <strong>di</strong> quel « signor Serra <strong>di</strong> Prè » che, secondo i rapporti sui tumulti<br />

del 21 m aggio, capeggiava i <strong>di</strong>mostranti gridando « abbasso quelle par­<br />

rucche, uccidete questi tiranni ed oppressori!'» lo Scassi aveva accanto un bel<br />

tipo <strong>di</strong> dem agogo violento; ma è più probabile che quel « signor Serra » (2)<br />

turbolento fosse piuttosto l’Antonio, che il 22 giugno <strong>di</strong>resse la cerimonia<br />

in S A m brogio, con la quale, tra epigrafi retoricamente sonore e frementi,<br />

si onoravano i caduti della rivoluzione (3).<br />

D ell’azione del giovane me<strong>di</strong>co come appartenente alla legione volon­<br />

taria non restano però che in<strong>di</strong>rette tracce in due biglietti a due citta<strong>di</strong>ni,<br />

perchè si trovino alle ore 5 del giorno primo <strong>di</strong> agosto nel chiostro della<br />

Nunciata per procedere all’elezione dei bassi ufficiali (4). Questa partecipazione<br />

alla milizia volontaria è sufficiente prova della pronta adesione al nuovo or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> cose, anche se non possa <strong>di</strong>mostrare ch’egli ne era stato uno dei promo­<br />

tori; ma mancano ulteriori prove <strong>di</strong> un’attività in questo senso, e certo il suo<br />

nom e non compare, come quello <strong>di</strong> Giacomo Mazzini che vi è citato a ti­<br />

tolo d ’onore, nell’azione delle truppe volontarie contro gl’insorti e i * vivamaria •<br />

dei primi <strong>di</strong> settembre (5). Del resto, quelle compagnie erano scarse, in<strong>di</strong>sci­<br />

plinate, sempre in agitazione, e nel perpetuo mutare degli or<strong>di</strong>namenti <strong>di</strong><br />

quel periodo fortunoso la guar<strong>di</strong>a nazionale fu soggetta a trasformazioni e<br />

(1) Registro delle Sessioni del Governo Provvisorio della Repubblica <strong>di</strong> Genova dal<br />

g io rn o della sua installazione, Stamperia Nazionale, pag. 40; Clavarino, I, pag. 97.<br />

(2) T r u c c o , pag. 170 sgg. Il Trucco (pag. 182,i suppone si tratti <strong>di</strong> Gian Carlo Serra,<br />

ma questi il 21 era ancora a Milano, e poi sarebbe stato in<strong>di</strong>viduato, in quelle relazioni così<br />

osservanti delle forme e dei titoli, come Magnifico, e non soltanto come « il sig. Serra »; d'altra<br />

parte le violenze impetuose <strong>di</strong> quell’energumeno contrastano con lo spirito signorile e aristocratico<br />

<strong>di</strong> Gian Carlo e dei fratelli.<br />

(3) D ia rio in Collezione <strong>di</strong> Appunti storici e documenti, voi. 20, pag. 334.<br />

(4) I due biglietti firmati «Scasso capitano» sono conservati l’uno al Museo del Risorgimento,<br />

l’altro nell’archivio Sauli.<br />

(5) N e r i, I l padre d i G. M azzini, pag. 138.<br />

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