ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

— 26 - il chirurgo Pietro Bonomi era addirittura considerato come appartenente alla legazione francese e il Tilly pretendeva per lui il diritto di immunità diplo­ matica e di portare coccarda francese e protestava per il suo arresto avvenuto nel 94 chiedendone il rilascio (l). La risposta fu questa volta insolitamente energica. Sarebbe assurdo, scriveva il Segretario Ruzza a nome del Governo, escludere dalla sorve­ glianza dello Stato medici chirurghi e farmacisti « la gelosa professione dei quali esige ogni più rigorosa sovraintendenza ». Il Bonomi non era stipen diato dal governo francese e prestava l’opera propria a chi lo chiamava verso com penso, egualmente « il farmacista Morando, quale si trova pure provvedu­ to di u n ’eguale patente, teneva e tiene tuttavia la Bottega in cui vende a chiunque si presenti li medicinali nella stessa guisa che gli ha venduti e li vende alli provvisionati dell’Armata francese e come praticano molti altri Professori ed Artisti genovesi che senza il benché menomo impedimento del G overno si rendono egualmente utili al Sig. Incaricato d’affari della sua nazione ». Se tutti questi facessero altrettanto non si potrebbero misurare le conseguenze. Non rivolga perciò il Tilly al Governo della Repubblica l’accusa ingiusta di perseguitare coloro che prestano l’opera propria ai Fran­ cesi repubblicani e non s’intrometta indebitamente nell’amministrazione della giustizia (2). M a Tilly non è uomo da lasciare la partita; non solo ribatte le argo­ m entazioni politiche e giuridiche, ma poiché frattanto è stato interrogato anche Felice M orando (3), insiste nelle sue richieste, accompagnandole con le solite minacce e la consueta spavalda e retorica rappresentazione dei malanni incom benti sugl’irriducibili aristocratici e conchiude con falsità declamatoria che « s’ il était persuadé que Bonomi et Morando et deux ou trois autres eussent congu le detestable projet de dechirer le sein de leur Patrie il les denoncerait lui-mème par ce qu’ils sont au Service de la legation » (4). E naturalmente il Governo finisce per cedere, ma, appena richiamato il Tilly, riesce a ottenere l’annullamento di quelle patenti rilasciate dalla legazione di Francia a cittadini genovesi (5). (1) B e l o r a n o , pag. 152; L e v ati, pag. 452 sgg. 563, 603 ecc. Cfr. Giornale degli S tudiosi, 1869, I, pag. 53. (2) Collez. A ppunti e documenti storici ecc. Voi. 20, pag. 419-421; lettera 26 luglio 1794. (3) Ibid., Voi. 12, c. 43 sgg. (4) Ibid., Voi. 23, pag. 230 sgg., 232 v. (5) Dispaccio Boccardo ai Serenissimi Collegi, 15 giugno 1795, in COLUCCI, La Repubblica d i Genova e la Rivoluzione francese, voi. Il, pag. 179 sgg, 189. Da tutta la corrispondenza del Boccardo però appare che il Villars succeduto al Tilly fu poco meno aspro e prepotente di lui, onde fu richiamato nel febbraio 96 e sostituito dal Faypoult, ibid. pag. 401 sgg-, 516. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

- 27 — In questi documenti è ricordato col Bonomi anche il famoso speziale Morando, notoriamente intermediario e confidente del Tilly, del quale sono piene le cronache del tempo (1). Vecchione irrequieto e immaginoso, torbido e faccendiere, era il santone della democrazia genovese, ma era sopra tutto, cosciente o no, lo strumento dell’incaricato francese e il suo uom o di fiducia. Vestiva di nero e portava, appunto per la protezione del Tilly, che gli aveva dato la funzione di chimico della repubblica francese, la coccarda tricolore. Abilissimo nello sfuggire alle indagini degli inquisitori, continuava anche dopo la tempesta della congiura antioligarchica a profondere denaro per conto del suo capo, cercando di creargli un seguito specialmente tra gli umili. Così, valendosi della sua veste di speziale e dei rapporti profes­ sionali e per le cure usate ad ammalati francesi, faceva agl’infermieri e ai servitori dell’ospedale elargizioni che riuscivano sospette al governo (2). La sua farmacia in via Luccoli, fra l’attuale Piazzetta Maggi e il Vico Casana, era notoriamente, fin dall’arrivo dell’ambasciatore francese Sémonville nel 1791, un centro di propaganda rivoluzionaria, nel quale si leggevano e com ­ mentavano i giornali francesi (3). «T utto il mondo sa, diceva un biglietto di calice, che nella Spezieria di [segue uno spazio bianco, naturalmente Morando] vi sono ogni giorno congre­ gati molti giacobini, li quali non fanno che cabale, discorsi seducenti, tumultuosi ed ingiuriosi al Governo. Si sa pure da tutti quali sono e fra’ nobili e fra’ non nobili i Rinnovatori e i Rivoluzionari del Paese e nessuno finora si castiga o si ammonisce almeno con efficacia *. Mormorano i buoni e il popolo freme esagerando la stessa debolezza del governo. E un altro: « La sede di questa gente ha il suo nido come a tutti deve essere cognito nella bottega di... dove si fissano le massime ed i progetti e poi si dividono ed ognuno di quelli scelerati vanno formando delle conventicole segrete » (4). « Era — afferma con opposta intonazione un giornale del 1798 — una specie di asilo, in cui sotto gli auspici della Repubblica Francese, si radu­ navano gli amici della democrazia: ivi non si parlava che del destino delle (1) O a o o ie r o , pag. 106; Be l o r a n o , pag. 125, 154.; B io o n i, pag. 144 sgg.; L e v a t i, pag. 452, 573, 605 e passim. Per la sua partecipazione agli avvenim enti del 1794, v. B o t t a , Storia d ’Italia dal 1789 a l 1814, lib. XI; V a r e s e, Storia della Repubblica d i Genova, V ili, pag. 281 sgg. ecc. (2) Arch. di Stato, Genova, Diversorum Collegi, 1794, n. 386. (3) N e r i, // Padre d i Giuseppe M azzini, Rivista Ligure, XXXVIII, fase. 3, pag. 138; P. N u r r a , Genova durante la rivoluzione francese, Giornale Storico e Letter. della Liguria, 1928, pag. 125. (4) Collezione d i appunti storici e documenti, Ms. Biblioteca Universitaria di Genova, voi. 12, c. 50 e 55. Cfr. in L e v a ti, IV, 574, un altro violento biglietto nel quale si accusa la spezieria Morando di essere fucina di macchinazioni e si inveisce contro l’inerzia del governo, e un tentativo di provvedimento in T r u c c o , pag. 163. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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In questi documenti è ricordato col Bonomi anche il famoso speziale<br />

Morando, notoriamente interme<strong>di</strong>ario e confidente del Tilly, del quale sono<br />

piene le cronache del tempo (1). Vecchione irrequieto e immaginoso, torbido<br />

e faccen<strong>di</strong>ere, era il santone della democrazia genovese, ma era sopra tutto,<br />

cosciente o no, lo strumento dell’incaricato francese e il suo uom o <strong>di</strong> fiducia.<br />

Vestiva <strong>di</strong> nero e portava, appunto per la protezione del Tilly, che gli aveva<br />

dato la funzione <strong>di</strong> chimico della repubblica francese, la coccarda tricolore.<br />

Abilissimo nello sfuggire alle indagini degli inquisitori, continuava anche<br />

dopo la tempesta della congiura antioligarchica a profondere denaro per<br />

conto del suo capo, cercando <strong>di</strong> creargli un seguito specialmente tra<br />

gli umili. Così, valendosi della sua veste <strong>di</strong> speziale e dei rapporti profes­<br />

sionali e per le cure usate ad ammalati francesi, faceva agl’infermieri e ai<br />

servitori dell’ospedale elargizioni che riuscivano sospette al governo (2). La<br />

sua farmacia in via Luccoli, fra l’attuale Piazzetta Maggi e il Vico Casana,<br />

era notoriamente, fin dall’arrivo dell’ambasciatore francese Sémonville nel<br />

1791, un centro <strong>di</strong> propaganda rivoluzionaria, nel quale si leggevano e com ­<br />

mentavano i giornali francesi (3).<br />

«T utto il mondo sa, <strong>di</strong>ceva un biglietto <strong>di</strong> calice, che nella Spezieria <strong>di</strong><br />

[segue uno spazio bianco, naturalmente Morando] vi sono ogni giorno congre­<br />

gati molti giacobini, li quali non fanno che cabale, <strong>di</strong>scorsi seducenti, tumultuosi<br />

ed ingiuriosi al Governo. Si sa pure da tutti quali sono e fra’ nobili e fra’<br />

non nobili i Rinnovatori e i Rivoluzionari del Paese e nessuno finora si<br />

castiga o si ammonisce almeno con efficacia *. Mormorano i buoni e il popolo<br />

freme esagerando la stessa debolezza del governo. E un altro: « La sede<br />

<strong>di</strong> questa gente ha il suo nido come a tutti deve essere cognito nella bottega<br />

<strong>di</strong>... dove si fissano le massime ed i progetti e poi si <strong>di</strong>vidono ed ognuno<br />

<strong>di</strong> quelli scelerati vanno formando delle conventicole segrete » (4).<br />

« Era — afferma con opposta intonazione un giornale del 1798 — una<br />

specie <strong>di</strong> asilo, in cui sotto gli auspici della Repubblica Francese, si radu­<br />

navano gli amici della democrazia: ivi non si parlava che del destino delle<br />

(1) O a o o ie r o , pag. 106; Be l o r a n o , pag. 125, 154.; B io o n i, pag. 144 sgg.; L e v a t i,<br />

pag. 452, 573, 605 e passim. Per la sua partecipazione agli avvenim enti del 1794, v. B o t t a ,<br />

<strong>Storia</strong> d ’Italia dal 1789 a l 1814, lib. XI; V a r e s e, <strong>Storia</strong> della Repubblica d i Genova, V ili,<br />

pag. 281 sgg. ecc.<br />

(2) Arch. <strong>di</strong> Stato, Genova, Diversorum Collegi, 1794, n. 386.<br />

(3) N e r i, // Padre d i Giuseppe M azzini, Rivista <strong>Ligure</strong>, XXXVIII, fase. 3, pag. 138;<br />

P. N u r r a , Genova durante la rivoluzione francese, Giornale Storico e Letter. della Liguria,<br />

1928, pag. 125.<br />

(4) Collezione d i appunti storici e documenti, Ms. Biblioteca Universitaria <strong>di</strong> Genova,<br />

voi. 12, c. 50 e 55. Cfr. in L e v a ti, IV, 574, un altro violento biglietto nel quale si accusa<br />

la spezieria Morando <strong>di</strong> essere fucina <strong>di</strong> macchinazioni e si inveisce contro l’inerzia del<br />

governo, e un tentativo <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento in T r u c c o , pag. 163.<br />

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