ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

— 342 — Lo stesso senso di soddisfazione vittoriosa informa !a lettera scritta all’arrivo a Odessa, al principio di febbraio 1821. Sgominati sono i nemici; e sembra accennare specialmente al Governatore che ora, vistolo appoggiato dali’alto gli si è fatto amico e ha l’umiliazione di dover ricorrere a lui per protezione (1) Ma se l’amor proprio è soddisfatto, che odissea di disgrazie! Un agente morto di apoplessia e le casse trovate vuote, mentre i libri danno un attivo di 19 rubli; in rovina gli affari di Circassia; perdite di carichi, nau­ fragi, « infine una riunione di accidenti terribili per le mie tenue sostanze, mi ha messo a pian terreno in maniera tale, che senza l’imprestito dal Gover­ no promessomi, mi troverei peggio di quel che era al principio delle mie intraprese». E allora, dopo essere passato per la Crimea e Kerc « onde dare un colpo d ’occhio a quei miei disgraziati affari », eccolo in viaggio un’altra volta per Pietroburgo, utile viaggio che si conchiude con piena vittoria questa volta, e non soltanto morale. Finalmente ha ottenuto la sanzione imperiale all’apertura del porto di Kerc e un prestito di 200 mila rubli. Dopo tre anni di fatiche, di contrarietà, di opposizioni, lo scopo è raggiunto: il 5 maggio 1822, tornato a Odessa, lo Scassi annuncia al fratello la partenza per Kerc pgr aprire il nuovo porto di cui egli è il Governatore e nel quale sulle prime si accetteranno soltanto bastimenti nuovi da caricare. Prodotto principale di esportazione dalla costa di fronte il legname; egli stesso atten­ de da questa esportazione i maggiori vantaggi e il Governo russo si è in­ dotto a dargli la concessione e il prestito nella speranza di provvedersi del materiale per la costruzione della flotta del Mar Nero. Nell’accesa fantasia e nell’entusiasmo delle iniziative fioriscono le speranze: un memoriale, promesso sulla fine del 1821, deve essere stato mandato poco dopo e si trova tra le lettere. È una descrizione del porto e della regione. Situato sullo stretto tra il Mar Nero e il Mar d ’Azof, il porto di Kerc offre i maggiori vantaggi e le più lusinghiere speranze. E un’altra volta il Genovese riappare col ricordo delle antiche inobliate tradizioni sotto le spoglie dell’ardito intraprendente. Di là devono passare tutti i grandi prodotti della Russia e dell’Asia; più di Odessa alimentata soltanto dai grani, più di Taganrog in posizione infelice, è destinato a esportare i prodotti del (1) C’è tra la corrispondenza di Raffaele a Onofrio una curiosa lettera senza data e senza firma, priva dell’indicazione del luogo di partenza e di quello di destinazione, sebbene indirizzata a Raffaele. Contiene, con molte ed esuberanti attestazioni di affetto per lui, tutta una serie di lamentele per ingiustizie subite, delusioni provate, sfiducia negli uomini e così via: lettera da pieno romanticismo. È uno che si è visto abbandonato dopo quattro anni di lavoro e che consiglia lo Scassi di non aver rapporti con l’ingrato. Forse un suo socio o comunque compartecipe di affari, che si lamenta del Langeron? Potrebbe indurlo a credere qualche oscuro accenno agli affari di Kerc. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

- 343 - retroterra russo e asiatico. « Tutto fa sperare di veder rinnovare quel gran Commercio che ha prodotto tante ricchezze ai Genovesi e di veder risorgere le loro relazioni coll’interno dell’Asia, col vantaggio però che son spariti i rischi e le difficoltà, che in allora presentavano i paesi dei diversi e barbari popoli che il commercio d’allora doveva attraversare... La C rim ea istessa, quantunque ben diversa nei suoi rapporti attuali dall’epoca in cui fioriva il commercio dei Genovesi, offre un impiego sicuro e vantaggioso in stabilimenti agricoli. Non è dubbio che la posizione della Crimea non sia la più favore­ vole al commercio e che Kerc situato alla sua estremità non diventi il centro delle più grandi operazioni commerciali tra l’Europa e l’Asia ». E per attuare il piano grandioso egli ottiene l’esenzione dei dazi di entrata per i prodotti delle regioni caucasiche, la libera esportazione dalla Russia per quei paesi per dieci anni, e per Io stesso periodo la libera importazione nei paesi stessi del sale di cui mancano affatto e che costituisce l’articolo più ricercato e neces­ sario a quei popoli. I quali, ancora barbari, per lungo tempo sfruttati dai Turchi e spinti da questi contro la Russia, sebbene continuino ad essere oggetto di timore per i naviganti del Mar Nero, « conservano però una rispet­ tosa memoria dell’utilità di cui li son stati i Genovesi ed additano ancora le vestigia dei loro antichi stabilimenti. Sotto questo titolo un europeo fu accolto pochi anni sono, e dopo loro fu il primo che ebbe a lodarsi della loro ospitalità ». Non è probabile che in queste parole sia indicato il G am ba, sebbene anch’egli parli del ricordo dei genovesi in quei luoghi; egli com pì il suo viaggio dal 1820 al ’24 e sbarcò, certo nel ritorno, a Kerc nel g iugno 1824. Il memoriale di Raffaele Scassi è della fine del ’21 o al massimo del princi­ pio del ’22. Anche riferita al principio del viaggio stesso, l’espressione « pochi anni sono » non si accorda con queste date. È più probabile si alluda al Thaitbout del quale il Gamba riferisce il racconto- La relazione si chiude con l’esaltazione dell’importanza dei boschi della Circassia e persino con un accen­ no alla spedizione degli argonauti, al Toson d’oro come egli dice, e alla speran­ za della ricerca dell’oro. La narrazione del Gamba conferma e integra le parole dell’intrapren­ dente genovese: « M. de Scassi est aujourd’hui protecteur du commerce de Kerch, l’ancienne Panticapée en Crimée, port qui, en dernier lieu a été ouvert aux bàtiments de l’Europe. On y trouve une quarantaine et une douane. U n ukase accorde aux étrangers qui veulent s’y fixer le terrain nécessaire à la construction de leurs maisons; et enfin par une faveur toute particulière, l’admi- nistration des salines placées près de cette ville, livre le sei, article de première nécessité sur toute cette còte au prix d’extraction, du moment q u ’il est destiné à la consommation des Circassiens ou des Abages. J’y ai débarqué en juin Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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retroterra russo e asiatico. « Tutto fa sperare <strong>di</strong> veder rinnovare quel gran<br />

Commercio che ha prodotto tante ricchezze ai Genovesi e <strong>di</strong> veder risorgere<br />

le loro relazioni coll’interno dell’Asia, col vantaggio però che son spariti i<br />

rischi e le <strong>di</strong>fficoltà, che in allora presentavano i paesi dei <strong>di</strong>versi e barbari<br />

popoli che il commercio d’allora doveva attraversare... La C rim ea istessa,<br />

quantunque ben <strong>di</strong>versa nei suoi rapporti attuali dall’epoca in cui fioriva il<br />

commercio dei Genovesi, offre un impiego sicuro e vantaggioso in stabilimenti<br />

agricoli. Non è dubbio che la posizione della Crimea non sia la più favore­<br />

vole al commercio e che Kerc situato alla sua estremità non <strong>di</strong>venti il centro<br />

delle più gran<strong>di</strong> operazioni commerciali tra l’Europa e l’Asia ». E per attuare<br />

il piano gran<strong>di</strong>oso egli ottiene l’esenzione dei dazi <strong>di</strong> entrata per i prodotti<br />

delle regioni caucasiche, la libera esportazione dalla Russia per quei paesi per<br />

<strong>di</strong>eci anni, e per Io stesso periodo la libera importazione nei paesi stessi del<br />

sale <strong>di</strong> cui mancano affatto e che costituisce l’articolo più ricercato e neces­<br />

sario a quei popoli. I quali, ancora barbari, per lungo tempo sfruttati dai<br />

Turchi e spinti da questi contro la Russia, sebbene continuino ad essere<br />

oggetto <strong>di</strong> timore per i naviganti del Mar Nero, « conservano però una rispet­<br />

tosa memoria dell’utilità <strong>di</strong> cui li son stati i Genovesi ed ad<strong>di</strong>tano ancora le<br />

vestigia dei loro antichi stabilimenti. Sotto questo titolo un europeo fu accolto<br />

pochi anni sono, e dopo loro fu il primo che ebbe a lodarsi della loro<br />

ospitalità ».<br />

Non è probabile che in queste parole sia in<strong>di</strong>cato il G am ba, sebbene<br />

anch’egli parli del ricordo dei genovesi in quei luoghi; egli com pì il suo<br />

viaggio dal 1820 al ’24 e sbarcò, certo nel ritorno, a Kerc nel g iugno 1824.<br />

Il memoriale <strong>di</strong> Raffaele Scassi è della fine del ’21 o al massimo del princi­<br />

pio del ’22. Anche riferita al principio del viaggio stesso, l’espressione « pochi<br />

anni sono » non si accorda con queste date. È più probabile si alluda al<br />

Thaitbout del quale il Gamba riferisce il racconto- La relazione si chiude con<br />

l’esaltazione dell’importanza dei boschi della Circassia e persino con un accen­<br />

no alla spe<strong>di</strong>zione degli argonauti, al Toson d’oro come egli <strong>di</strong>ce, e alla speran­<br />

za della ricerca dell’oro.<br />

La narrazione del Gamba conferma e integra le parole dell’intrapren­<br />

dente genovese: « M. de Scassi est aujourd’hui protecteur du commerce de<br />

Kerch, l’ancienne Panticapée en Crimée, port qui, en dernier lieu a été ouvert<br />

aux bàtiments de l’Europe. On y trouve une quarantaine et une douane. U n<br />

ukase accorde aux étrangers qui veulent s’y fixer le terrain nécessaire à la<br />

construction de leurs maisons; et enfin par une faveur toute particulière, l’admi-<br />

nistration des salines placées près de cette ville, livre le sei, article de première<br />

nécessité sur toute cette còte au prix d’extraction, du moment q u ’il est destiné<br />

à la consommation des Circassiens ou des Abages. J’y ai débarqué en juin<br />

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