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ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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apparteneva sino all’ultimo della vita a quel Magistrato nel quale era<br />

entrato giovanissimo.<br />

Ma I effetto principale della temuta epidemia è stato un altro: si può<br />

<strong>di</strong>re che Genova le deve il Cimitero Monumentale <strong>di</strong> Staglieno<br />

Il 24 febbraio 1832 è comunicato al Consiglio Generale un <strong>di</strong>spaccio<br />

della Segreteria <strong>di</strong> Stato per l’ Interno sulle misure che il G overno vuole<br />

osservate per far cessare l’abuso <strong>di</strong> tumulare i cadaveri nelle Chiese o nei<br />

loro recinti e per sostituirvi invece i cimiteri. Per la specifica competenza in<br />

materia come me<strong>di</strong>co e come appartenente alla Commissione <strong>di</strong> Sanità che si<br />

è tanto occupata della cosa, riferisce Onofrio Scassi con un rapporto verbale<br />

inteso a <strong>di</strong>mostrare « che i Cimiteri in questa città sono più che sufficienti alla<br />

tumulazione dei cadaveri provenienti dall’annuale mortalità e che sarebbe quasi<br />

impossibile rinvenire l’area adatta a stabilirne dei nuovi » e propone si risponda<br />

in questo senso e che i Sindaci e i Ragionieri siano autorizzati in caso <strong>di</strong><br />

bisogno a provvedere alla conservazione e al miglioramento dei Cimiteri<br />

esistenti che si dovranno conservare anche per ragioni religiose <strong>di</strong> ossequio<br />

ai defunti (1).<br />

L’ultimo argomento, anche se rispondente a reale convinzione, è certo<br />

considerato come <strong>di</strong> gran peso dati i sentimenti del Re e del G overno<br />

piemontese; ma l’opposizione è derivata prima <strong>di</strong> tutto dal timore <strong>di</strong><br />

nuove spese.<br />

La risposta al R. Commissario che ha trasmesso la lettera ministe­<br />

riale riba<strong>di</strong>sce le ragioni esposte e tra<strong>di</strong>sce nel linguaggio, nei dati tecnici,<br />

nella precisa in<strong>di</strong>cazione dei precedenti storici la mano dello Scassi: « Benché<br />

non sia ancor <strong>di</strong>mostrato che dopo l’abolizione della sepoltura nelle Chiese<br />

la vita degli uomini sia <strong>di</strong>ventata più sana e più lunga e possa credersi che<br />

la <strong>di</strong>fferenza non sia stata molto grande perchè non rimarcata dagli scrittori<br />

<strong>di</strong> statistica, pur essendo certo che la putrefazione sviluppata nel corpo<br />

umano tosto che cessa <strong>di</strong> essere animato <strong>di</strong>struggendone il tessuto orga­<br />

nico dà luogo all’esalazione dei mici<strong>di</strong>ali miasmi capaci <strong>di</strong> produrre le più<br />

funeste conseguenze, contaminando l’ambiente fluido che si respira, così è<br />

giusto che per la pubblica preservazione il Governo allontani ogni pericolo<br />

d’infezione ». Posta la premessa con le riserve scientifiche e <strong>di</strong> fatto, passa ad<br />

esporre quanto a Genova è stato fatto. Nel 1800, durante la terribile epidemia,<br />

con decreto 8 luglio la Commissione <strong>di</strong> Sanità, allora investita <strong>di</strong> tutti i poteri,<br />

proibì l’uso <strong>di</strong> sotterrare i cadaveri nelle chiese e formò tre cimiteri, alla<br />

(1) Arch. Civico, Consiglio Generale 1828-35, c. 301,2 febbraio 1832. V. anche A n to ­<br />

nio Giuseppe Ravaschio, Memorie sul Camposanto della città <strong>di</strong> Genova aperto a Staglieno,<br />

Genova, Sordo-Muti, 1864, pag. 63 sgg.<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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