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ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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— 296 —<br />

fa>re travailler les malheureux E due mesi dopo: « D ’après toutes les re-<br />

présentations de l’Amirauté, j’ai donné l’ordre de terminer le mòle du port<br />

de Gènes qui rendra ce mème port parfaitement sùr, mème pour les plus<br />

grands bastiments de guerre, tan<strong>di</strong>s qu’il ne l’est nullement maintenant. Qa<br />

occasionnera une dépense de 180000 francs, dont 100 seront payés par la<br />

ville de Gènes et 80 par les finances » (1).<br />

Egli non accenna però alle <strong>di</strong>fficoltà che hanno preceduto questa in­<br />

tesa e determinato una vasta e intralciata corrispondenza. Mentre il Comune<br />

insiste sui lavori proposti, il Governo vuole invece che la precedenza e<br />

quin<strong>di</strong> i maggiori mezzi finanziari siano dati a queste nuove opere del pro­<br />

lungamento del molo vecchio; invita anzi la città a versare le 180 mila lire<br />

necessarie. Ma i Sindaci resistono: impossibile affrontare spese così ingenti<br />

a meno <strong>di</strong> non essere contemporaneamente sgravati <strong>di</strong> altri obblighi verso<br />

il fisco o <strong>di</strong> sospendere qualunque altro lavoro in corso. Le lettere in proposito<br />

assumono anche talora un tono vivace <strong>di</strong> resistenza a eccessive pretese e <strong>di</strong><br />

tenace <strong>di</strong>fesa degli interessi della città specialmente quando le si chiede <strong>di</strong> pagare<br />

il suo contributo prima che la marina abbia dato il proprio. In sostanza il<br />

Governo vuole prima i lavori del molo, il Comune quelli del ponte sul<br />

Bisagno; quello teme che questo non paghi la sua quota; il Com une afferma<br />

<strong>di</strong> non poter sopportare tanti oneri se dovrà contemporaneamente restituire le<br />

rate annuali del prestito del 1827; il Governo alla fine transige nel senso<br />

che questa quota <strong>di</strong> restituzione sarà condonata per essere devoluta ai lavori<br />

del ponte e alle altre necessità citta<strong>di</strong>ne purché il Comune versi il suo contribu­<br />

to <strong>di</strong> 100 mila lire per il molo: per questo si provvederà me<strong>di</strong>ante un nuovo<br />

prestito <strong>di</strong> 90 mila lire con le Opere Pie che già ne hanno dato 450 mila (2).<br />

Ma qui interviene energicamente il Presidente delle Opere Pie, An­<br />

tonio Brignole Sale, rivolgendosi con lettere e memoriali fieri ed energici<br />

al Re e al Ministro deH’lnterno. Si lagna che il provve<strong>di</strong>mento sia stato<br />

preso a sua insaputa, senza alcuna preventiva comunicazione, che la notizia<br />

sia stata data dal Presidente del Senato anziché dal Ministro dell’interno dal<br />

quale le Opere Pie <strong>di</strong>pendono. E poiché questi non ha neppur risposto alle<br />

sue rimostranze si rivolge <strong>di</strong>rettamente a Carlo Alberto e gli espone che<br />

preteso prestito è effettivamente un togliere quella somma senza compenso<br />

a istituzioni non floride e in momenti gravissimi <strong>di</strong> crisi economica, <strong>di</strong>pinta<br />

a tinte molto fosche, quando per <strong>di</strong> più si profila la minaccia del colera II<br />

tono risentito del memoriale, appena temperato dalle forme <strong>di</strong> ossequio alla<br />

autorità sovrana, dà la misura del <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o profondo pronto sempre a scop-<br />

(1) S a l a t a , pag. 58 e 96.<br />

(2) Registro Corrispondenza 1830-33, n. 3027 (6 gennaio 1832) e sgg. specialmente<br />

3041, 3115, 3147, 3225, 3227, 3275, 3289, 3304, (24 settembre) e n. 70 e 74 (marzo 1833).<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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