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ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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vita commerciale e marinara e nella trasformazione e<strong>di</strong>lizia della città. E<br />

non è privo <strong>di</strong> curiosità e <strong>di</strong> interesse vedere il nome <strong>di</strong> O nofrio Scassi<br />

congiunto anche a questa parte della vita citta<strong>di</strong>na.<br />

L’accresciuta potenza della marina sarda, alla quale la Camera <strong>di</strong><br />

Commercio <strong>di</strong> Genova aveva contribuito con la costruzione della fregata<br />

Commercio <strong>di</strong> Genova, aveva favorito la libertà dei traffici marittimi. A sua<br />

volta il felice risultato della spe<strong>di</strong>zione del 1825 contro il bey <strong>di</strong> Tripoli,<br />

alla quale tanti genovesi, primi Francesco Sivori, Giorgio Mameli e Paolo<br />

Della Cella avevano preso parte illustrandosi (1), si ripercuoteva con benefiche<br />

conseguenze sui rapporti tra il Piemonte e Genova che da quel prestigio<br />

navale, confermato dalle spe<strong>di</strong>zioni del 1830 e 1833 sulle coste tunisine (2),<br />

ritraeva il più imme<strong>di</strong>ato vantaggio. E mentre cominciavano le prime notizie e<br />

le prime <strong>di</strong>scussioni e i timi<strong>di</strong> accenni alla possibilità della navigazione a<br />

vapore e della costruzione <strong>di</strong> strade ferrate (3), si accrescevano le cure per le<br />

strade comuni e i valichi appenninici; e l’apertura del porto <strong>di</strong> Odessa al com ­<br />

mercio, le iniziate relazioni con la Russia meri<strong>di</strong>onale e il trattato conchiuso<br />

con la Sublime Porta nel 1825 sembravano riaprire le vecchie vie e alim en­<br />

tare liete speranze al commercio genovese in oriente (4).<br />

Allo stesso anno 1825, che fu pieno <strong>di</strong> movimento e vide anche num e­<br />

rose visite regali (5), risale il principio del rinnovamento e<strong>di</strong>lizio che doveva<br />

comprendere la soluzione <strong>di</strong> due problemi. Da un lato l’accrescersi della<br />

popolazione richiedeva l’ampliamento della città verso i sobborghi e le alture,<br />

(1) Gazzetta <strong>di</strong> Genova, 26 ottobre 1825, n. 86 e 9 novembre, ri. 90; E. P r a s c a , L ’Ammiraglio<br />

Giorgio De Geneys e i suoi tempi, Pinerolo, 1926, pag. 310 sgg.; C o m a n d a n t e G u id o<br />

Po, L'ammiraglio De Geneys, Boliett. dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore, maggio 1929,<br />

pag. 212 sgg.; G. G onni, Nel centenario della spe<strong>di</strong>zione navale <strong>di</strong> Tripoli, Genova, F.lli Pagano,<br />

1925; C. M io li, La Consulta dei mercanti genovesi, pag. 86 sgg.<br />

(2) G. G onni, La Regia Marina Sarda sulle coste <strong>di</strong> Barberia-, Boll. dell’Ufficio Storico,<br />

1 aprile 1930, e Una squadra Sardo-Napoletana a Tunisi nel 1833, ibid., 1 ottobre 1930;<br />

P. Grandcham p, Les <strong>di</strong>fférends de 1832-33 entre la Régence de Tunis et les Royaumes de<br />

Sardaigne et des Deux Siciles, Tunis, Imprimerle J. Aloccio, 1931.<br />

(3) Fin dal 1826 alcuni banchieri e mercanti genovesi, primi in Italia, appoggiati dalla<br />

Camera <strong>di</strong> Commercio chiesero <strong>di</strong> costituirsi in <strong>Società</strong> per la costruzione <strong>di</strong> tronchi ferroviari;<br />

cfr. A. C o d ig n o la , Dagli albori della libertà al proclama <strong>di</strong> Moncalieri, Biblioteca <strong>di</strong><br />

<strong>Storia</strong> Italiana Recente, voi. XIII, Torino, 1931, pag. 54. Altre proposte saranno fatte a Carlo<br />

Alberto nel 1832; F. S a la ta , Carlo Alberto ine<strong>di</strong>to, Milano, Mondadori, 1931, pag. 139.<br />

(4) Gazzetta <strong>di</strong> Genova, 27 maggio 1820, pag. 173; 16 ott. 1822, pag. 227; 5 marzo<br />

1825, n. 19; 4 maggio 1825, n. 36. Sulle iniziative e gli inten<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Raffaele Scassi per<br />

quelle relazioni commerciali v. Appen<strong>di</strong>ce.<br />

(5) Convennero, oltre al Re Carlo Felice, i reali <strong>di</strong> Napoli e l’imperatore d’Austria;<br />

Gazzetta, n. 45 sgg.; giugno-luglio 1825. In quell’occasione, se si deve credere al<br />

delatore Raimondo Doria, Giuseppe Mazzini e G. B. Castagnino giovanissimi avrebbero<br />

accarezzato il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> un attentato all’imperatore Francesco e al Metternich che lo accompagnava;<br />

Luzio, Mazzini carbonaro, Torino, Bocca, 1920, pag. 35.<br />

>9<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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