ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria
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— 288 — sivi, passato poi in seconda linea nella vita politica, riappare, non si saprebbe se rassegnato o deluso, nella ristretta vita amministrativa della sua città; forse accanto a lui era più soddisfatto il medico che aveva nutrito meno ardenti ideali nella giovinezza e lento e misurato era sempre salito nella vita. Della nuova nomina i Sindaci gli davano partecipazione con lettera del 29 dicembre invitandolo ad assumere col nuovo anno l’ufficio (1). In questo modo lo Scassi entrava anche nel Consiglio Particolare e, a cominciare dalla prima adunanza del 1829, fu assiduo e puntuale a tutte le sedute; ma i verbali, anche più scheletrici di quelli del Consiglio Generale e privi di qualunque indicazione di persone, nulla dicono della sua attività nelle questioni di minore impor tanza e di ordinaria amministrazione che al Consiglio spettavano (2). Accanto ai Sindaci che sorvegliavano e dirigevano tutta l’amministrazio ne, era quella dei Provveditori la magistratura più importante e più grave poiché le spettava la sorveglianza su tutta la parte economica particolarmente difficile in quei tempi, appunto per le enormi spese e peri complessi rapporti finanziari col governo a cagione delle opere pubbliche e di abbellimento e rinnovamento cittadino, assai numerose e importanti, cominciate sotto l’ardito impulso del Brignole Sale (3). Spettava ai Provveditori anche la sorveglianza annonaria con la cura dei problemi che sogliono esserle connessi. Così, considerati gli effetti del l ’abolizione delle mete o calmieri sui viveri, sui combustibili, sui generi di consumo, avvenuta nel 1825, i Provveditori del 29 ne deliberarono il ripristino « per reprimere l'avidità dei venditori dei generi di prima necessità, perchè i prezzi siano corrispondenti al reale valore dei medesimi e ad un proporzio nato lucro dei bottegai » (4). Le difficoltà e le preoccupazioni maggiori erano però sempre nel provvedere ai mezzi economici e sorvegliare le entrate e le spese, forti in questi anni di intensi lavori pubblici. É infatti questo un momento nel quale, accanto agli innegabili e profondi errori d’incomprensione psicologica, di rigida pesantezza burocratica, di grave pressione fiscale da parte del governo piemontese, c’è stato anche qualche notevole beneficio nel campo della (1) Registro Lettere 1828-29, n. 1239, 29 dicembre 1828. La comunicazione ufficiale firmata dai Sindaci in Arch. Sauli. (2) Arch. Civico, Registro Consiglio Particolare 1815-1831, c. 360 sgg. Delle sedici adunanze tenute complessivamente negli anni 1829-30 lo Scassi fu assente una volta sola, il 18 novembre 1829, quando si presero provvedimenti proprio in materia d’istruzione e di pubblici insegnamenti. (3) Il Sindacato del fiero marchese è perciò dei più importanti del tempo. Fu interrotto dal maggio al novembre del 1826 per la sua missione di rappresentante del Piemonte all’incoronazione dello zar Nicolò I; Gazzetta di Genova, n. 40 e 89, 20 maggio e 8 novembre 1826, (4) Gazzetta di Genova, n. 39, 16 aprile 1829. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
— 289 — vita commerciale e marinara e nella trasformazione edilizia della città. E non è privo di curiosità e di interesse vedere il nome di O nofrio Scassi congiunto anche a questa parte della vita cittadina. L’accresciuta potenza della marina sarda, alla quale la Camera di Commercio di Genova aveva contribuito con la costruzione della fregata Commercio di Genova, aveva favorito la libertà dei traffici marittimi. A sua volta il felice risultato della spedizione del 1825 contro il bey di Tripoli, alla quale tanti genovesi, primi Francesco Sivori, Giorgio Mameli e Paolo Della Cella avevano preso parte illustrandosi (1), si ripercuoteva con benefiche conseguenze sui rapporti tra il Piemonte e Genova che da quel prestigio navale, confermato dalle spedizioni del 1830 e 1833 sulle coste tunisine (2), ritraeva il più immediato vantaggio. E mentre cominciavano le prime notizie e le prime discussioni e i timidi accenni alla possibilità della navigazione a vapore e della costruzione di strade ferrate (3), si accrescevano le cure per le strade comuni e i valichi appenninici; e l’apertura del porto di Odessa al com mercio, le iniziate relazioni con la Russia meridionale e il trattato conchiuso con la Sublime Porta nel 1825 sembravano riaprire le vecchie vie e alim en tare liete speranze al commercio genovese in oriente (4). Allo stesso anno 1825, che fu pieno di movimento e vide anche num e rose visite regali (5), risale il principio del rinnovamento edilizio che doveva comprendere la soluzione di due problemi. Da un lato l’accrescersi della popolazione richiedeva l’ampliamento della città verso i sobborghi e le alture, (1) Gazzetta di Genova, 26 ottobre 1825, n. 86 e 9 novembre, ri. 90; E. P r a s c a , L ’Ammiraglio Giorgio De Geneys e i suoi tempi, Pinerolo, 1926, pag. 310 sgg.; C o m a n d a n t e G u id o Po, L'ammiraglio De Geneys, Boliett. dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore, maggio 1929, pag. 212 sgg.; G. G onni, Nel centenario della spedizione navale di Tripoli, Genova, F.lli Pagano, 1925; C. M io li, La Consulta dei mercanti genovesi, pag. 86 sgg. (2) G. G onni, La Regia Marina Sarda sulle coste di Barberia-, Boll. dell’Ufficio Storico, 1 aprile 1930, e Una squadra Sardo-Napoletana a Tunisi nel 1833, ibid., 1 ottobre 1930; P. Grandcham p, Les différends de 1832-33 entre la Régence de Tunis et les Royaumes de Sardaigne et des Deux Siciles, Tunis, Imprimerle J. Aloccio, 1931. (3) Fin dal 1826 alcuni banchieri e mercanti genovesi, primi in Italia, appoggiati dalla Camera di Commercio chiesero di costituirsi in Società per la costruzione di tronchi ferroviari; cfr. A. C o d ig n o la , Dagli albori della libertà al proclama di Moncalieri, Biblioteca di Storia Italiana Recente, voi. XIII, Torino, 1931, pag. 54. Altre proposte saranno fatte a Carlo Alberto nel 1832; F. S a la ta , Carlo Alberto inedito, Milano, Mondadori, 1931, pag. 139. (4) Gazzetta di Genova, 27 maggio 1820, pag. 173; 16 ott. 1822, pag. 227; 5 marzo 1825, n. 19; 4 maggio 1825, n. 36. Sulle iniziative e gli intendimenti di Raffaele Scassi per quelle relazioni commerciali v. Appendice. (5) Convennero, oltre al Re Carlo Felice, i reali di Napoli e l’imperatore d’Austria; Gazzetta, n. 45 sgg.; giugno-luglio 1825. In quell’occasione, se si deve credere al delatore Raimondo Doria, Giuseppe Mazzini e G. B. Castagnino giovanissimi avrebbero accarezzato il disegno di un attentato all’imperatore Francesco e al Metternich che lo accompagnava; Luzio, Mazzini carbonaro, Torino, Bocca, 1920, pag. 35. >9 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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lo Scassi entrava anche nel Consiglio Particolare e, a cominciare dalla prima<br />
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<strong>di</strong> persone, nulla <strong>di</strong>cono della sua attività nelle questioni <strong>di</strong> minore impor<br />
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Accanto ai Sindaci che sorvegliavano e <strong>di</strong>rigevano tutta l’amministrazio<br />
ne, era quella dei Provve<strong>di</strong>tori la magistratura più importante e più grave<br />
poiché le spettava la sorveglianza su tutta la parte economica particolarmente<br />
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impulso del Brignole Sale (3).<br />
Spettava ai Provve<strong>di</strong>tori anche la sorveglianza annonaria con la cura<br />
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consumo, avvenuta nel 1825, i Provve<strong>di</strong>tori del 29 ne deliberarono il ripristino<br />
« per reprimere l'avi<strong>di</strong>tà dei ven<strong>di</strong>tori dei generi <strong>di</strong> prima necessità, perchè<br />
i prezzi siano corrispondenti al reale valore dei medesimi e ad un proporzio<br />
nato lucro dei bottegai » (4).<br />
Le <strong>di</strong>fficoltà e le preoccupazioni maggiori erano però sempre nel<br />
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piemontese, c’è stato anche qualche notevole beneficio nel campo della<br />
(1) Registro Lettere 1828-29, n. 1239, 29 <strong>di</strong>cembre 1828. La comunicazione ufficiale<br />
firmata dai Sindaci in Arch. Sauli.<br />
(2) Arch. Civico, Registro Consiglio Particolare 1815-1831, c. 360 sgg. Delle se<strong>di</strong>ci<br />
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