ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

18 N o n fa meraviglia che di questa situazione approfitti la pai te della nobiltà per simpatia o perchè possiede feudi imperiali favorevole ai coalizzati, allo scopo di indurre la Repubblica a mettersi contro la Francia e che il contegno del governo in tanto penoso contrasto debba apparire incerto e titubante ai Francesi, non ostante la sua ferma volontà di mantenere la neutralità ritenuta indispensabile alla salvezza dello Sfato. E ad accre­ scere le difficoltà sopraggiunge la missione di Napoleone Bonaparte, inviato a G enova a protestare contro una pretesa violazione di neutralità, perchè qualche centinaio di contadini piemontesi è riuscito ad attraversare una parte del territorio ligure per andar ad affrontare gli avamposti fran­ cesi, ma sopra tutto allo scopo di chiedere che sia messa in istato di difesa la costa da M entone a Loano per assicurare le spalle dell’esercito francese da ogni tentativo dal mare nella sua azione verso il Piemonte. C’era anche l’incarico segreto di un’ inchiesta sull’ opera del Tilly, ma di ciò non pare che Bonaparte si occupasse troppo, tanto che fu questa una delle ragioni che lo fecero cadere in disgrazia dopo la fine di Robespierre. Del resto Tilly era già condannato per la sua condotta violenta e impolitica e per le spese pazze com piute senza vera utilità per il suo governo, cosicché non tardò ad essere sostituito dal più prudente e riservato Villars (1), anzi, mentre richia­ m ato si avviava in Francia, fu arrestato a Vado da soldati francesi, per essere portato a Loano e di qui a Parigi (2). In questo momento, mentre il governo con le leggi sui nobili poveri, con la nom ina della Commissione dei dodici, con provvedimenti atti a risa­ nare il bilancio, con l’ordinare l’allontanamento di tutti i forestieri tenta di por riparo alla profonda crisi che minaccia lo Stato (3), ritorna in patria lo Scassi, o alm eno se ne ritrovano notizie. Che sia tornato nel 1794 dice lui stesso nell’esposto a Carlo Felice nelle parole: « ed avendo rimpatriato nel 1794 ebbe dal Governo amplissimo Decreto»; e poiché l’incarico che qui è accennato gli fu affidato nel 1795, è evidente, per quanto la forma non (1) N u r r a , La missione del generale Bonaparte, pag. 53 sgg., OAOOIERO, pag. 114. Sii questa missione è ora da vedere l’interessante relazione del Bonaparte nel volume dei suoi scritti inediti pubblicati da SiMONE Askenazy, Libreria Antiquaria Jerome Wilder, 1929. A Genova, diceva il generale, il governo aristocratico era per l’Austria, ma il popolo per la rivoluzione e per la Francia, anche per interesse del commercio. Anche sull'opera del Tilly e le sue esagerazioni sono da vedere i dispacci del Boccardo da Parigi in CoLUCCl, Genova c la rivoluzione francese, voi. I e II. (2) Archivio di Stato, Genova, Collegi Diversorum, 1794, n. 387, lettera da Savona, 16 ottobre. (3) G a g g i e r o , pag. 104-105. Molte notizie in proposito ha spigolato il Levati, ma molte altre, per quanto riguarda questi provvedimenti, specialmente in materia annonaria, possono ricavarsi dai Collegi Diversorum, filze 384-387, a. 1794. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 19 — sia diarissim a, che la data del 1794 si riferisce appunto al rimpatrio. Certo è c le, appena tornato, accompagnato dalla fama dei successi scientifici scozzesi, u ascritto al Collegio dei medici, che si chiamava anche di filosofia, antica coi poi azione alla quale spettava di abilitare all’esercizio professionale e dava auree in filosofia e medicina; occorrevano, per esservi approvati e ammessi, i voti favorevoli di due terzi dei dottori (1). Ora la sua prima apparizione nella vita genovese dopo il ritorno in patria è appunto in veste di dottore collegiato, in doppia occasione, in missione sanitaria e in funzione politica. L’esercito francese era entrato nel territorio della Repubblica con le maggiori promesse di rispetto alle persone e alle cose; e per qualche tempo parve veramente che fosse fatto ogni sforzo per mantenere gl’impegni. Ma i danni anche involontari furono gravissimi, perchè stanco, mal vestito e mal nutrito, 1 esercito era tormentato da malattie e epidemie che si trasmisero alle popolazioni. Le prime notizie in proposito sono del 1795. Il 10 gen­ naio il Governatore di Finale comunica d’aver ricevuto la visita di quattro commissari dell’esercito francese, i quali, mancando di luoghi di ricovero per i loro malati, chiedono di impiantarvi un ospedale ambulante. Egli propone un luogo fuori dell’abitato e il Governo approva. Ma subito dopo lettere ufficiali e private comunicano il diffondersi della malattia anche tra i cittadini a Diano, a Ventimiglia, a Portomaurizio : a Diano anzi, per il pericolo delle sepolture nella chiesa parrocchiale, si propone la formazione di un camposanto (2). Spaventato dal diffondersi della malattia, il Magistrato di Sanità, del quale non risulta se lo Scassi fosse già entrato a far parte, dà istruzione a tutti i Governatori da Savona a Ventimiglia per le provvidenze del caso, poi manda il giovane medico con missione di fiducia (Consultore dello Stato con pieno potere, dirà lui stesso più tardi nella istanza a Carlo Felice, ado­ perando formule allora non in uso) a studiare il caso e provvedere ai rimedi. Un rappor to del Magistrato ai Collegi riferisce che egli era arrivato a Portomau­ rizio il 2 febbraio e aveva mandato una prima relazione: unica la causa, unico perciò il metodo di cura. Le condizioni generali però migliorano, perchè gli am­ malati francesi si vanno trasportando a Nizza (3). 11 28 febbraio lo Scassi manda al Magistiato, che la comunica al Governo, un’ampia relazione tecnica (1) Is n a r d i, Storia cicli’Università d i Genova, Genova, 1861, voi. 1, pag. 19, 96, 112. (2) Archivio di StatD di Genova, Collegi Diversorum, 1795, filza 388, lettere 10 e 15 gennaio. (3) Ibid., lettere 21 gennaio e 9 febbraio. Vincenzo Spinola governatore di San Renio scrive il 17 febbraio dei preparativi francesi per impiantare degli ospedali; non se ne istituiranno però a Portomaurizio. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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N o n fa meraviglia che <strong>di</strong> questa situazione approfitti la pai te della<br />

nobiltà per simpatia o perchè possiede feu<strong>di</strong> imperiali favorevole ai coalizzati,<br />

allo scopo <strong>di</strong> indurre la Repubblica a mettersi contro la Francia e che il<br />

contegno del governo in tanto penoso contrasto debba apparire incerto<br />

e titubante ai Francesi, non ostante la sua ferma volontà <strong>di</strong> mantenere la<br />

neutralità ritenuta in<strong>di</strong>spensabile alla salvezza dello Sfato. E ad accre­<br />

scere le <strong>di</strong>fficoltà sopraggiunge la missione <strong>di</strong> Napoleone Bonaparte,<br />

inviato a G enova a protestare contro una pretesa violazione <strong>di</strong> neutralità,<br />

perchè qualche centinaio <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni piemontesi è riuscito ad attraversare<br />

una parte del territorio ligure per andar ad affrontare gli avamposti fran­<br />

cesi, ma sopra tutto allo scopo <strong>di</strong> chiedere che sia messa in istato <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />

la costa da M entone a Loano per assicurare le spalle dell’esercito francese<br />

da ogni tentativo dal mare nella sua azione verso il Piemonte. C’era anche<br />

l’incarico segreto <strong>di</strong> un’ inchiesta sull’ opera del Tilly, ma <strong>di</strong> ciò non pare<br />

che Bonaparte si occupasse troppo, tanto che fu questa una delle ragioni<br />

che lo fecero cadere in <strong>di</strong>sgrazia dopo la fine <strong>di</strong> Robespierre. Del resto Tilly<br />

era già condannato per la sua condotta violenta e impolitica e per le spese<br />

pazze com piute senza vera utilità per il suo governo, cosicché non tardò ad<br />

essere sostituito dal più prudente e riservato Villars (1), anzi, mentre richia­<br />

m ato si avviava in Francia, fu arrestato a Vado da soldati francesi, per essere<br />

portato a Loano e <strong>di</strong> qui a Parigi (2).<br />

In questo momento, mentre il governo con le leggi sui nobili poveri,<br />

con la nom ina della Commissione dei do<strong>di</strong>ci, con provve<strong>di</strong>menti atti a risa­<br />

nare il bilancio, con l’or<strong>di</strong>nare l’allontanamento <strong>di</strong> tutti i forestieri tenta <strong>di</strong><br />

por riparo alla profonda crisi che minaccia lo Stato (3), ritorna in patria lo<br />

Scassi, o alm eno se ne ritrovano notizie. Che sia tornato nel 1794 <strong>di</strong>ce lui<br />

stesso nell’esposto a Carlo Felice nelle parole: « ed avendo rimpatriato nel<br />

1794 ebbe dal Governo amplissimo Decreto»; e poiché l’incarico che qui<br />

è accennato gli fu affidato nel 1795, è evidente, per quanto la forma non<br />

(1) N u r r a , La missione del generale Bonaparte, pag. 53 sgg., OAOOIERO, pag. 114. Sii<br />

questa missione è ora da vedere l’interessante relazione del Bonaparte nel volume dei suoi scritti<br />

ine<strong>di</strong>ti pubblicati da SiMONE Askenazy, Libreria Antiquaria Jerome Wilder, 1929. A Genova,<br />

<strong>di</strong>ceva il generale, il governo aristocratico era per l’Austria, ma il popolo per la rivoluzione<br />

e per la Francia, anche per interesse del commercio. Anche sull'opera del Tilly e le sue esagerazioni<br />

sono da vedere i <strong>di</strong>spacci del Boccardo da Parigi in CoLUCCl, Genova c la rivoluzione<br />

francese, voi. I e II.<br />

(2) Archivio <strong>di</strong> Stato, Genova, Collegi Diversorum, 1794, n. 387, lettera da Savona,<br />

16 ottobre.<br />

(3) G a g g i e r o , pag. 104-105. Molte notizie in proposito ha spigolato il Levati, ma<br />

molte altre, per quanto riguarda questi provve<strong>di</strong>menti, specialmente in materia annonaria,<br />

possono ricavarsi dai Collegi Diversorum, filze 384-387, a. 1794.<br />

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