ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria
ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria
— 276 - Fin qui si trattava di eseguire un ordine dovuto a ragioni politiche e al quale nessuno poteva pensare di opporsi: non rimaneva che cercar di alleviare, per quanto era possibile, il male che ne veniva agli studi. Ma quando il G o vernatore, conte di Venanson, volle trasformare l’Università in una caserma, la Deputazione tentò con ogni mezzo di opporsi, con una resistenza digni tosa e tenace che è una delle più belle pagine della sua storia. E piace di vedere in quest’occasione e in quest’epoca al primo posto Onofrio Scassi. In realtà le deliberazioni della Deputazione sono sempre collettive e impersonali, ma l’affermazione del Celesia continuatore dell’lsnardi (l) — autorevole di per se stessa per il tempo nel quale egli scrisse e per i documenti usati — è con fermata dalla speciale situazione in cui lo Scassi si trovava. Dal gennaio infatti egli era stato assunto alla carica di Sindaco di seconda classe, e come capo dall’amministrazione cittadina si trovò quindi in posizione particolarmente favo revole per le trattative del Municipio e dell’Università con l’autorità governativa e militare all'intento di trovare altri locali ed evitare alla scuola la iattura di un’occupazione soldatesca. II De Marini agiva come Presidente della Deputa zione, lo Scassi, adoperandosi anche come Sindaco e suggerendo i rimedi, rap presentava l’unione degli elementi locali di contro alla testarda prepotenza de! governatore militare. Avuta la richiesta degli alloggi per le truppe di imminente arrivo in città, il De Marini scrisse il 27 marzo al Presidente Capo a Torino per stornare il pericolo dell’occupazione; cominciò così una lunga corrispondenza nella quale la Deputazione, sostenuta dal Municipio e blandamente anche dalFau- torità scolastica torinese, espose tutte le ragioni di opportunità didattiche e scientifiche, massime per quanto riguardava i locali delle collezioni e dei gabi netti (2), che sconsigliavano l’occupazione militare (3). Nello stesso tempo i Sindaci cercavano di evitare il danno anche al nuovo palazzo destinato all’Accademia di Belle Arti e alla Biblioteca: « Sa rebbe veramente doloroso — dicevano — vederlo trasformato in caserma, nè possiamo supporre che ciò possa entrare nelle viste di un governo paterno promotore di tutti i buoni studi ». In caso disperato, quando altri locali non si trovassero, si poteva adoperare quello servito sin allora all’Accademia in Soziglia: e i Sindaci si impegnavano a trattare in proposito coi proprietari, (1) Is n a r d i-Ce l e s ia , Storia dell’Università di Genova, voi. II, pag. 310: « Invano i Deputati De Marini e Scassi fecero ogni loro pruova per smuoverlo (il Venanson) da tale determinazione ». (2) Questi istituti avevano avuto negli ultimi tempi notevole incremento; L atteS, L'Università e le sue vicende nel voi. L’Università di Genova, pag. 33. (3) Arch. Univ., Atti Deputazione, voi. XV, fol. 348, 13 aprile 1831; vi è riassunta tutta la questione, con l’indicazione delle lettere scambiate. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
- 277 — mentre indicavano locali religiosi non adoperati per il culto e proponevano di servirsi dell’Albergo dei Poveri (1). Lo Scassi si trovava così a combattere una molteplice battaglia, ma aveva di fronte l’irriducibile ostinazione del Ve- nanson, il quale rispondeva costante che egli aveva bisogno di locali; se non si voleva occupata l’Università — il Governo gli aveva dato l’ordine di ado perarla per ultima, quando altro modo non ci fosse — si trovassero edifici adatti per le truppe che pur doveva allogare. 11 14 aprile, dopo l’ampia esposizione fatta dal De Marini il giorno precedente e l’ordine ricevuto di mettere a disposizione le sale delPUniversità, la Deputazione « si rassegna alle disposizioni superiori », veramente caratteri stica espressione di obbedienza per forza. La tipica deliberazione merita di essere riferita; il palazzo dell’Accademia cui si accenna è la vecchia sede di questa, secondo le proposte dei Sindaci. « L’anno del Signore milleottocentotrent’uno, giorno di giovedì 14 del mese di aprile alle ore cinque pomeridiane, nella sala delle solite adu nanze della Ecc.ma Deputazione agli Studi, convocatasi la medesima assistita dal suo segretario, sono presenti gli 111.mi Sig. Cav. De Marini Domenico Consigliere di S. M. e V. Presidente, Marchese Paolo Girolamo Torriglia, Cav. dell’Ordine de’ SS. Maurizio e Lazzaro, Conte Onofrio Scassi, Cav. dell’Ordine di S. Anna di Russia e Sindaco di Città, Assente l’Ecc.mo Pre sidente Capo; Vista la corrispondenza d’uffizio che ha avuto luogo per parte della R. Deputazione con S. E. il Presidente Capo e con S. E. il Sig. Gover natore relativamente all’occupazione del palazzo delPUniversità per gli al loggi militari; Visto che malgrado quanto è stato esposto dall’lll.mo Sig. Presidente nell’ultima sua lettera del 13 del corrente mese diretta a S. E. il Sig. G o vernatore, per provare che essendo intenzione sovrana che il palazzo del PUniversità non venisse occupato che per l’ultimo, con tuttociò il foglio della stessa S. E. del giorno d’oggi responsivo a suddetta lettera delFW.mo Sig. Presidente porta decisione che siano poste a disposizione del Sig. Commissario di Genova le sale dell’Università, che sono adattate all’allog gio delle truppe; Considerando che la Regia Deputazione non può entrare ad esami nare i motivi per cui S. E. il Sig. Governatore giudica non essere adattato all’alloggio militare il suggeritogli Palazzo dell’Accademia; (l) Arch. Civico, Corrispondenza 1830-33, 2 aprile 1831, n. 2696 e cfr. n. 2707, 2725, 2921 ecc. V. anche il capitolo seguente. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
- Page 241 and 242: — 227 - convivono famigliarmente
- Page 243 and 244: — 229 — à un regime contre leq
- Page 245 and 246: - 231 — Invece della reggenza, il
- Page 247 and 248: - 233 — rega. qui, per desiderio
- Page 249 and 250: - 235 — calma la città. Il Papa
- Page 251 and 252: — 237 — generali, rimase in fun
- Page 253 and 254: - 239 — lento procedere degli aff
- Page 255 and 256: — 241 — di irrigidire maggiorme
- Page 257 and 258: - 243 — Scassi, che abbiamo nomin
- Page 259 and 260: mÌMimiWtt>iillllÌllii»*llt‘iil
- Page 261 and 262: CAPITOLO VII. La vita universitaria
- Page 263 and 264: - 249 — e che i suoi rappresentan
- Page 265 and 266: - 251 — oppressivo, inintelligent
- Page 267 and 268: — 253 - . Del resto la Commission
- Page 269 and 270: — 255 — di essere ammessi subit
- Page 271 and 272: _N I ‘ ' . M i i • mare i '‘-
- Page 273 and 274: - 257 — Deputazione, mentre obbed
- Page 275 and 276: — 259 Alla riapertura dell’Univ
- Page 277 and 278: - 261 — anni e con la vista indeb
- Page 279 and 280: - 263 — aveva controfirmato l’o
- Page 281 and 282: - 265 — Ma pur abbandonato l’in
- Page 283 and 284: - 267 — derosi di novità politic
- Page 285 and 286: — 269 — o piuttosto si sarebbe
- Page 287 and 288: - 271 - zione. Così un primo regol
- Page 289 and 290: - 273 — poco dopo venne da Torino
- Page 291: ~ 275 — costituzionale di Luigi F
- Page 295 and 296: — 279 — giure mazziniane, di cu
- Page 297 and 298: CAPITOLO Vili. La vita amministrati
- Page 299 and 300: — 283 — de m’avoir demandé l
- Page 301 and 302: - 285 — agli ordini delle nuove a
- Page 303 and 304: - 287 — atti impedisce di penetra
- Page 305 and 306: — 289 — vita commerciale e mari
- Page 307 and 308: - 291 — mico; e a quelle che il t
- Page 309 and 310: — 29 3 - Corte e alla serata di g
- Page 311 and 312: - 295 - dell’argomento più impor
- Page 313 and 314: - 297 — piare tra Genova e il Gov
- Page 315 and 316: - 299 — siglio Particolare, appro
- Page 317 and 318: 301 porto,corporazione chiusa nella
- Page 319 and 320: - 303 — (iti a chi mostrava di no
- Page 321 and 322: — 305 — a sostituirlo il marche
- Page 323 and 324: — 307 — poiché la spesa è orm
- Page 325 and 326: - 309 — prensione che dovevano du
- Page 327 and 328: - 311 - apparteneva sino all’ulti
- Page 329 and 330: - 313 della Foce e degli Angeli, la
- Page 331 and 332: - 315 - tuzione dei membri uscenti
- Page 333 and 334: - 317 — nico De Marini, già memb
- Page 335 and 336: — 319 — Non mi dilungherò qui
- Page 337 and 338: - 321 — rispettive loro istruzion
- Page 339 and 340: — 323 — L appello non fu lancia
- Page 341 and 342: - 325 - con cui mi pregio raffermar
- 277 —<br />
mentre in<strong>di</strong>cavano locali religiosi non adoperati per il culto e proponevano<br />
<strong>di</strong> servirsi dell’Albergo dei Poveri (1). Lo Scassi si trovava così a combattere<br />
una molteplice battaglia, ma aveva <strong>di</strong> fronte l’irriducibile ostinazione del Ve-<br />
nanson, il quale rispondeva costante che egli aveva bisogno <strong>di</strong> locali; se non<br />
si voleva occupata l’Università — il Governo gli aveva dato l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ado<br />
perarla per ultima, quando altro modo non ci fosse — si trovassero e<strong>di</strong>fici<br />
adatti per le truppe che pur doveva allogare.<br />
11 14 aprile, dopo l’ampia esposizione fatta dal De Marini il giorno<br />
precedente e l’or<strong>di</strong>ne ricevuto <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione le sale delPUniversità,<br />
la Deputazione « si rassegna alle <strong>di</strong>sposizioni superiori », veramente caratteri<br />
stica espressione <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>enza per forza. La tipica deliberazione merita <strong>di</strong><br />
essere riferita; il palazzo dell’Accademia cui si accenna è la vecchia sede <strong>di</strong><br />
questa, secondo le proposte dei Sindaci.<br />
« L’anno del Signore milleottocentotrent’uno, giorno <strong>di</strong> giovedì 14<br />
del mese <strong>di</strong> aprile alle ore cinque pomeri<strong>di</strong>ane, nella sala delle solite adu<br />
nanze della Ecc.ma Deputazione agli Stu<strong>di</strong>, convocatasi la medesima assistita<br />
dal suo segretario, sono presenti gli 111.mi Sig. Cav. De Marini Domenico<br />
Consigliere <strong>di</strong> S. M. e V. Presidente, Marchese Paolo Girolamo Torriglia,<br />
Cav. dell’Or<strong>di</strong>ne de’ SS. Maurizio e Lazzaro, Conte Onofrio Scassi, Cav.<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> S. Anna <strong>di</strong> Russia e Sindaco <strong>di</strong> Città, Assente l’Ecc.mo Pre<br />
sidente Capo;<br />
Vista la corrispondenza d’uffizio che ha avuto luogo per parte della<br />
R. Deputazione con S. E. il Presidente Capo e con S. E. il Sig. Gover<br />
natore relativamente all’occupazione del palazzo delPUniversità per gli al<br />
loggi militari;<br />
Visto che malgrado quanto è stato esposto dall’lll.mo Sig. Presidente<br />
nell’ultima sua lettera del 13 del corrente mese <strong>di</strong>retta a S. E. il Sig. G o <br />
vernatore, per provare che essendo intenzione sovrana che il palazzo del<br />
PUniversità non venisse occupato che per l’ultimo, con tuttociò il foglio<br />
della stessa S. E. del giorno d’oggi responsivo a suddetta lettera delFW.mo<br />
Sig. Presidente porta decisione che siano poste a <strong>di</strong>sposizione del Sig.<br />
Commissario <strong>di</strong> Genova le sale dell’Università, che sono adattate all’allog<br />
gio delle truppe;<br />
Considerando che la Regia Deputazione non può entrare ad esami<br />
nare i motivi per cui S. E. il Sig. Governatore giu<strong>di</strong>ca non essere adattato<br />
all’alloggio militare il suggeritogli Palazzo dell’Accademia;<br />
(l) Arch. Civico, Corrispondenza 1830-33, 2 aprile 1831, n. 2696 e cfr. n. 2707, 2725,<br />
2921 ecc. V. anche il capitolo seguente.<br />
<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012