ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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— 270 — accordata la dispensa dalla pratica e l’ammissione all’esame per Vexerceat (1). Altra riprova, fornita proprio dal più grande e glorioso dei Ruffini, che la Deputazione fu tutt’altro che ostile agli studenti; e piace di vedere con atteggiamento di benevolenza e di aiuto l’azione dello Scassi associata ai momenti più importanti della vita scolastica del Mazzini e di chi doveva essere primo confessore e martire della dottrina del grande amico (2). Accostamento certo casuale e puramente esteriore e meccanico; poiché sarebbe arbitrario supporre che l’uomo grave e maturo, in condizione uffi­ ciale e ormai provato dalla vita, partecipasse ai sogni e alle aspirazioni di quei giovani; ma pur un intimo legame invisibile e inavvertito c’era tra il suo pas­ sato e l ’avvenire che essi rappresentavano; e non sarà un puro caso che più tardi, morto già il padre illustre, sia dalla sospettosa polizia indicato autore di scritti anonimi a tinta liberale e repubblicaneggiante, il « giovane conte Scassi », il figlio cioè dell’uomo che aveva avuto così elevata posizione sociale (3). Sarebbe impossibile, e del resto inutile, seguire l’opera minuta e gior­ naliera dello Scassi nella funzione di Deputato all’insegnamento sugli Atti della Deputazione; è tutta una serie di proposte, di quesiti, di relazioni su questioni spesso minute e personali, su casi individuali e particolari condi­ zioni di studenti. Non mancano, s’intende, le questioni più elevate, o pro­ priamente didattiche o di ordinamenti generali; più frequenti, e si comprende, per quanto riguarda la medicina (4). Era faccenda laboriosa tener dietro agli ordini e alla pioggia di regola­ menti e disposizioni che veniva da Torino; e la Deputazione non doveva occuparsi delPUniversità soltanto, ma aveva la sorveglianza su tutta l’istru- (1) Arch. Univ., Genova, Biglietti Regi, voi. Ili, 1827-35, pag. 31 (14 dicembre 1827) e 91 (2 luglio 1830); A. L a z z a r i, La Giovinezza di Iacopo Ruffini, Rassegna storica del Risorgimento, 1920, pag. 642. (2) Decisione di Onofrio Scassi sulla domanda di ammissione agli Esami di Magistero in Medicina: Il Deputato di mese — Letto il ricorso dello studente Ruffini Giacomo di Bernardo col quale chiede di essere ammesso agli esami di Magistero per indi destinarsi allo studio di Medicina; Visti gli annessi admittatur comprovanti che il suddetto ha fatto il secondo anno di filosofia in questa R. Università; Visto pure altro certificato dal quale risulta che il suddetto sig. Ruffini ha fatto lo studio del primo anno di filosofia nel Seminario Arcivescovile di questa città; Vista la ricevuta del Tesoriere; Dichiara: Non aver in contrario che il suddetto sig. Ruffini venga ammesso agli esami di Magistero per medicina, iusta il disposto dell’art. 40 delle Regie Patenti del 13 luglio 1822 e la deliberazione della R. Deputazione agli Studi del 23 gennaio 1823. Genova, il 29 luglio 1826. Scassi. (Museo del Risorgimento, Documenti scolastici Ruffini, Doc. in Deposito. Cart. 2). (3) A. C o l o m b o , La tradizione di Balilla a Genova nel 1846 nel voi. miscellaneo Goffredo Mameli e i suoi tempi, Venezia, 1927, pag. 164. (4) I provvedimenti e le decisioni della Deputazione nel decennio in cui vi appartenne lo Scassi sono compresi nei voi. V1I-XVII degli Atti, Arch. Univ. di Genova. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

- 271 - zione. Così un primo regolamento sin dal 1816 aveva stabilito che tutti i maestri dovessero avere una legale approvazione e incaricava la Deputazione di sorvegliare che non avvenissero abusi (1). Più tardi fu proibito l’insegna­ mento di qualunque genere, fatta eccezione per le lingue straniere, ai forestieri, e d’ordine del Governo la Deputazione rinnovava il divieto alle persone non patentate d’insegnare retorica e filosofia (2). Ma queste norme non erano interamente osservate, donde recriminazioni e richiami da Torino, insistenze della Deputazione e una laboriosa corrispondenza coi Decurioni deputati alle scuole e coi Sindaci, che si fa più intensa dopo il 1825, quando cioè D epu­ tato all’insegnamento, e quindi precisamente incaricato di questa materia, è lo Scassi, che pone nel nuovo ufficio la stessa attività zelante di cui già aveva dato prova come provveditore (3). Più direttamente poi occorreva sorvegliare l’andamento degli studi universitari governati da un molto minuzioso regolamento, compilato nel 1822 durante la chiusura delle Università e applicato al loro riaprirsi nell’anno suc­ cessivo, comprendente norme su tutta la vita e la disciplina scolastica, sugli orari e sugli esami. Con questo regolamento, mentre si sostituivano i Decani coi Priori delle Facoltà, da eleggersi annualmente dal Governo su terne proposte dalle Fa­ coltà stesse, era istituito il Prefetto degli Studenti,ecclesiastico incaricato di sorve­ gliarli anche nelle loro abitazioni, specialmente nelle pensioni e locande, che non potevano accoglierli senza autorizzazione (4). E appunto nel costante timore che i giovani non sorvegliati dovessero prendere pericolosi atteggiamenti politici e religiosi era anche decisa in massima l’istituzione di un collegio presso l’Università per i giovani delle Riviere, quando ci fossero almeno venti domande; ma sebbene fosse subito nominato a rettore il sacerdote Bernardo Lanfranco la cosa non ebbe seguito pel momento, e il collegio si aprì per ordine preciso del Governo alla Deputazione, nel 1829 (5). La parte del regolamento relativa agli esami fu poi riformata nel 1826, nel 31 e nel 32 (6): (1) Compilazione Editti e Patenti, t. IV, pag. 333. Con deliberazione 4 marzo le scuole secondarie erano affidate ai Padri delle Scuole Pie, Arch. Civico, Consiglio particolare, 1815-31, fol. 37 e 77. (2) Gazzetta di Genova, n. 10, 3 febbraio 1827, pag. 4, e n. 76, 23 novembre 1829. (3) Arch. Univ., Atti Deputazione agli Studi, voi. IX-XI, passim; Arch. Civico, Consiglio particolare 1815-1831, pag. 263, 279, 294, 383, 387; Registro Corrispondenza 1825-27, A. 1825, n. 1074, 1075, 1109; A. 1826, n. 338, 402, 453, 473, 499, 500, 539 ecc. Queste corrispondenze attestano, anche da parte dei Decurioni, un vivo interessamento per tutto quanto riguarda le scuole elementari e secondarie e una vera benevolenza per gl’insegnanti. (4) Compitazione Editti e Patenti, t. XV, pag. 3 sgg., 23 luglio 1822; Gazzetta d i Genova, Supplem. al n. 91, 12 novembre 1823. (5) Gazzetta di Genova, n. 77, 26 novembre e n. 96,1 dicembre 1827; n. 42, 24 m a g ­ gio 1828; Lattes, L’Università e le sue vicende, pag. 32. (6) Compilazione, t. XXII, pag. 304, 13 giugno 1826; t. XXXI, pag. 65, 27 aprile 1831; t. XXXII, pag. 102, 11 marzo 1832. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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zione. Così un primo regolamento sin dal 1816 aveva stabilito che tutti i<br />

maestri dovessero avere una legale approvazione e incaricava la Deputazione<br />

<strong>di</strong> sorvegliare che non avvenissero abusi (1). Più tar<strong>di</strong> fu proibito l’insegna­<br />

mento <strong>di</strong> qualunque genere, fatta eccezione per le lingue straniere, ai forestieri,<br />

e d’or<strong>di</strong>ne del Governo la Deputazione rinnovava il <strong>di</strong>vieto alle persone non<br />

patentate d’insegnare retorica e filosofia (2). Ma queste norme non erano<br />

interamente osservate, donde recriminazioni e richiami da Torino, insistenze<br />

della Deputazione e una laboriosa corrispondenza coi Decurioni deputati alle<br />

scuole e coi Sindaci, che si fa più intensa dopo il 1825, quando cioè D epu­<br />

tato all’insegnamento, e quin<strong>di</strong> precisamente incaricato <strong>di</strong> questa materia, è<br />

lo Scassi, che pone nel nuovo ufficio la stessa attività zelante <strong>di</strong> cui già<br />

aveva dato prova come provve<strong>di</strong>tore (3).<br />

Più <strong>di</strong>rettamente poi occorreva sorvegliare l’andamento degli stu<strong>di</strong><br />

universitari governati da un molto minuzioso regolamento, compilato nel 1822<br />

durante la chiusura delle Università e applicato al loro riaprirsi nell’anno suc­<br />

cessivo, comprendente norme su tutta la vita e la <strong>di</strong>sciplina scolastica, sugli orari<br />

e sugli esami. Con questo regolamento, mentre si sostituivano i Decani coi Priori<br />

delle Facoltà, da eleggersi annualmente dal Governo su terne proposte dalle Fa­<br />

coltà stesse, era istituito il Prefetto degli Studenti,ecclesiastico incaricato <strong>di</strong> sorve­<br />

gliarli anche nelle loro abitazioni, specialmente nelle pensioni e locande, che non<br />

potevano accoglierli senza autorizzazione (4). E appunto nel costante timore che<br />

i giovani non sorvegliati dovessero prendere pericolosi atteggiamenti politici<br />

e religiosi era anche decisa in massima l’istituzione <strong>di</strong> un collegio presso<br />

l’Università per i giovani delle Riviere, quando ci fossero almeno venti<br />

domande; ma sebbene fosse subito nominato a rettore il sacerdote Bernardo<br />

Lanfranco la cosa non ebbe seguito pel momento, e il collegio si aprì per<br />

or<strong>di</strong>ne preciso del Governo alla Deputazione, nel 1829 (5). La parte del<br />

regolamento relativa agli esami fu poi riformata nel 1826, nel 31 e nel 32 (6):<br />

(1) Compilazione E<strong>di</strong>tti e Patenti, t. IV, pag. 333. Con deliberazione 4 marzo le scuole<br />

secondarie erano affidate ai Padri delle Scuole Pie, Arch. Civico, Consiglio particolare, 1815-31,<br />

fol. 37 e 77.<br />

(2) Gazzetta <strong>di</strong> Genova, n. 10, 3 febbraio 1827, pag. 4, e n. 76, 23 novembre 1829.<br />

(3) Arch. Univ., Atti Deputazione agli Stu<strong>di</strong>, voi. IX-XI, passim; Arch. Civico, Consiglio<br />

particolare 1815-1831, pag. 263, 279, 294, 383, 387; Registro Corrispondenza 1825-27,<br />

A. 1825, n. 1074, 1075, 1109; A. 1826, n. 338, 402, 453, 473, 499, 500, 539 ecc. Queste corrispondenze<br />

attestano, anche da parte dei Decurioni, un vivo interessamento per tutto quanto<br />

riguarda le scuole elementari e secondarie e una vera benevolenza per gl’insegnanti.<br />

(4) Compitazione E<strong>di</strong>tti e Patenti, t. XV, pag. 3 sgg., 23 luglio 1822; Gazzetta d i Genova,<br />

Supplem. al n. 91, 12 novembre 1823.<br />

(5) Gazzetta <strong>di</strong> Genova, n. 77, 26 novembre e n. 96,1 <strong>di</strong>cembre 1827; n. 42, 24 m a g ­<br />

gio 1828; Lattes, L’Università e le sue vicende, pag. 32.<br />

(6) Compilazione, t. XXII, pag. 304, 13 giugno 1826; t. XXXI, pag. 65, 27 aprile 1831;<br />

t. XXXII, pag. 102, 11 marzo 1832.<br />

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