ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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— 268 — tutto è evidente che in molte occasioni di mancanze disciplinari del Ruffini stesso, di Federico Campanella e di altri si comportò con indulgente mi­ tezza (1). Ma il Deputato all’insegnamento che il 31 maggio 1826 fa alla Deputazione un rapporto sul contegno degli studenti con speciale riguardo a Giovanni Ruffini, al Campanella e a Giuseppe Cattaneo e sopra tutto ri­ chiama l’attenzione sopra una lettera anonima di protesta contro l’obbligo di partecipare in corpo al Giubileo, non è il Molini, ma lo Scassi, suben­ trato in quella carica appena eletto a far parte della Deputazione. E di lui perciò si può ripetere quel che si attribuiva anche in questa occasione al Molini: la denuncia fatta per debito d’ufficio, dopo alcune indagini e una duplice perizia calligrafica, la seconda affidata al Deputato alla disciplina, che era ora appunto il Molini, fu lasciata cadere. Si era sospettato che la lettera ano­ nima venisse dalla madre del Ruffini, e la supposizione non sembra infon­ data e mostra come la « madre santa » fosse solidale coi figli e coi loro amici nella ribellione a quei sistemi vessatori. Tuttavia, non solo della cosa non si parlò più, ma la Deputazione, dopo aver assistito alla partecipazione degli studenti alla funzione religiosa tanto temuta, esprimeva la sua piena soddisfazione per il loro contegno e incaricava il Prefetto e i Direttori delle Congregazioni « di partecipare ai medesimi signori studenti questo stesso sentimento, unitamente alla più costante sua disposizione di promuovere all’occasione ogni loro vantaggio » (2). Parole che emanavano naturalmente dal Deputato all’insegnamento e manifestavano i sentimenti benevoli di lui verso i giovani studenti. Incaricato per la sua funzione di quanto si riferisce alla parte didattica, per la sorveglianza disciplinare si alterna coi suoi colleghi, Stefano Rivarola, succeduto nella presidenza al Grillo Cattaneo dimessosi nel 1824, Domenico De Marini, Paolo Torriglia e G. B. Molini (3): e lo si trova deputato di mese, (1) C o d ig n o l a , La giovinezza di G. Mazzini, pag. 80 sgg. Le informazioni di polizia nel 1815 avevano definito il Molini « Buono, Celebre avvocato», Se g r e , / / primo anno tee., pag. 349, n. 198; e il F r iz z i (Quadro caratteristico cit.) aveva detto di lui: « Ha del talento. Non ebbe impieghi in Democrazia. Napoleone lo nominò presidente della Corte Criminale, indi (Iran Prevot della Corte Prevostale in Alessandria. Dopo l’espulsione dei Francesi dall’Italia, riprese l’antica sua professione. È uno dei capi dell’indipendenza ». Professore di diritto e appartenente alla Deputazione dal 1815, morì nel 31: Gazzetta di Genova, 5 marzo 1831. (2) C o d ig n o l a , pag. 85. Una relazione di quella cerimonia con le stesse espressioni di soddisfazione aveva la Gazzetta il 7 giugno 1826, n. 38, pag. 272. (3) Morto il Rivarola nel 1827, non fu più nominato un Presidente e il De Marini come più anziano (apparteneva alla Deputazione dal 1815, Gazzetta, 25 ottobre 1815, pag. 339) fu nominato Vice-presidente, con l’incarico di presiedere la Deputazione durante l'assenza del Presidente Capo, residente a Torino, che, dimessosi Gian Carlo Brignole nel 1829, fu Michele Gloria e dal 31 Luigi Provana di Collegno. Il De Marini aveva appartenuto nel 1814 al Governo provvisorio, che lo aveva fatto anche Governatore dei confini orientali, e Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 269 — o piuttosto si sarebbe dovuto dire di bimestre, generalmente nei primi due mesi di ogni anno, ma qualche volta anche per quattro mesi consecutivi, come dal 17 novembre 1827 al 16 marzo 28; ed è di un suggestivo inte­ resse vedere la sua firma e le sue decisioni su molti documenti scolastici di giovani divenuti celebri nella vita politica e nel martirologio nazionale. È lui che nel 1826 firma gli admittatur e i certificati scolastici di Giuseppe Mazzini, allora al quarto anno degli studi giuridici, e il 17 maggio 10 ammette al pubblico esame di licenza e ne controfirma le tesi e riferisce favorevolmente sulla domanda di risarcimento d ’un mese di studi perduto per malattia (1). Ci poteva essere qui la benevolenza per il figlio del collega; ma la stessa benevolenza è usata anche con altri. Così il 1° agosto 1825 accoglie la domanda di ammissione agli esami del Magistero per indirizzarsi agli studi di Medicina di G. B. Castagnino, e successivamente portano la sua firma tutti gli atti più importanti della carriera scolastica di lui, le dichiarazioni di frequenza rilasciate dai professori, le domanande di ammissione all’esame annuale del primo anno il 29 luglio 26, a quello di baccellierato il 2 agosto 27, a quello privato di licenza in medicina 1 4 luglio 29 e all’esame pubblico quattro giorni dopo, oltre ai numerosi b i­ glietti per la confessione e per aver partecipato alle congregazioni (2). Egualmente per Iacopo Ruffini (Giacomo nei documenti ufficiali). G li accorda sul principio del 1826 1’admittatur per la Facoltà di Filosofia e la concessione di frequentare le scuole e il 29 luglio lo ammette agli esami di magistero per la medicina. Dietro suo parere favorevole gli sono convali­ dati i due primi anni di studio fatti come uditore e ciò in vista che « adempì tutti i doveri di pietà prescritti agli studenti »; e dopo la laurea gli è nelle informazioni di polizia del 1815 era detto « buonissimo », {Gazzetta, 30 aprile 1814, pag. 147, 148; 6 giugno 1832, n. 45; Segre, pag. 345, n. 76). Dimessosi nel 1832, fu sostituito da Marcello Durazzo. Al Torriglia, morto nel 1828, succedette Prospero Sertorio, e a lui Lorenzo Battista Biale professore di Istituzioni Canoniche e 0. Benedetto Pareto; al Molini, morto nel 1831, Tommaso Balbi. V. Archivio R. Università, Genova, Biglietti Regi, Reg. Ili, c. 33, 36, 112, 136, 139; Atti Deputazione Studi 1830-31, c. 127; Is n a r d i-Ce l e s ia , II, pag. 283 sgg., 310; Gazzetta, n. 24, 24 marzo 1824, pag. 99; n. 4, 12 gennaio 1828; n. 67, 22 agosto, n. 76, 23 ottobre, n. 88, 4 novembre 1829. (1) G. Sa lv e m in i, Ricerche e documenti sulla giovinezza di G. M azzini, in Studi Storici, XX, 1911, pag. 79, 83, 88 e v. i documenti ivi citati. (2) Museo del Risorgimento, Genova, Documenti scolastici Castagnino, D oc. in deposito, cari. 6. Implicato nei processi del 33, il Castagnino si salvò per l’abile difesa, non per­ chè fosse delatore impunitario. E pretta leggenda infatti che per istigazione di Gian C arlo Brignole egli facesse rivelazioni che non hanno mai avuto luogo e che sarebbero state a lor volta causa della morte del Ruffini; A. Luzio, Carlo Alberto e Mazzini, Torino, 1923, pag. 130; Co d io n o l a , La giovinezza di G. Mazzini, pag. 122 sgg.; 216 sgg.; E. P a s s a m o n t i, Nuova luce sui processi del 33 in Piemonte, Firenze, 1930, pag. 51 n. 2. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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o piuttosto si sarebbe dovuto <strong>di</strong>re <strong>di</strong> bimestre, generalmente nei primi due<br />

mesi <strong>di</strong> ogni anno, ma qualche volta anche per quattro mesi consecutivi,<br />

come dal 17 novembre 1827 al 16 marzo 28; ed è <strong>di</strong> un suggestivo inte­<br />

resse vedere la sua firma e le sue decisioni su molti documenti scolastici <strong>di</strong><br />

giovani <strong>di</strong>venuti celebri nella vita politica e nel martirologio nazionale.<br />

È lui che nel 1826 firma gli admittatur e i certificati scolastici <strong>di</strong><br />

Giuseppe Mazzini, allora al quarto anno degli stu<strong>di</strong> giuri<strong>di</strong>ci, e il 17 maggio<br />

10 ammette al pubblico esame <strong>di</strong> licenza e ne controfirma le tesi e riferisce<br />

favorevolmente sulla domanda <strong>di</strong> risarcimento d ’un mese <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> perduto<br />

per malattia (1). Ci poteva essere qui la benevolenza per il figlio del collega;<br />

ma la stessa benevolenza è usata anche con altri.<br />

Così il 1° agosto 1825 accoglie la domanda <strong>di</strong> ammissione agli esami<br />

del Magistero per in<strong>di</strong>rizzarsi agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> G. B. Castagnino, e<br />

successivamente portano la sua firma tutti gli atti più importanti della carriera<br />

scolastica <strong>di</strong> lui, le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> frequenza rilasciate dai professori, le<br />

domanande <strong>di</strong> ammissione all’esame annuale del primo anno il 29 luglio 26,<br />

a quello <strong>di</strong> baccellierato il 2 agosto 27, a quello privato <strong>di</strong> licenza in me<strong>di</strong>cina<br />

1 4 luglio 29 e all’esame pubblico quattro giorni dopo, oltre ai numerosi b i­<br />

glietti per la confessione e per aver partecipato alle congregazioni (2).<br />

Egualmente per Iacopo Ruffini (Giacomo nei documenti ufficiali). G li<br />

accorda sul principio del 1826 1’admittatur per la Facoltà <strong>di</strong> Filosofia e la<br />

concessione <strong>di</strong> frequentare le scuole e il 29 luglio lo ammette agli esami<br />

<strong>di</strong> magistero per la me<strong>di</strong>cina. Dietro suo parere favorevole gli sono convali­<br />

dati i due primi anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o fatti come u<strong>di</strong>tore e ciò in vista che « adempì<br />

tutti i doveri <strong>di</strong> pietà prescritti agli studenti »; e dopo la laurea gli è<br />

nelle informazioni <strong>di</strong> polizia del 1815 era detto « buonissimo », {Gazzetta, 30 aprile 1814,<br />

pag. 147, 148; 6 giugno 1832, n. 45; Segre, pag. 345, n. 76). Dimessosi nel 1832, fu sostituito<br />

da Marcello Durazzo. Al Torriglia, morto nel 1828, succedette Prospero Sertorio,<br />

e a lui Lorenzo Battista Biale professore <strong>di</strong> Istituzioni Canoniche e 0. Benedetto Pareto;<br />

al Molini, morto nel 1831, Tommaso Balbi. V. Archivio R. Università, Genova, Biglietti<br />

Regi, Reg. Ili, c. 33, 36, 112, 136, 139; Atti Deputazione Stu<strong>di</strong> 1830-31, c. 127; Is n a r d i-Ce l e s ia ,<br />

II, pag. 283 sgg., 310; Gazzetta, n. 24, 24 marzo 1824, pag. 99; n. 4, 12 gennaio 1828; n. 67,<br />

22 agosto, n. 76, 23 ottobre, n. 88, 4 novembre 1829.<br />

(1) G. Sa lv e m in i, Ricerche e documenti sulla giovinezza <strong>di</strong> G. M azzini, in Stu<strong>di</strong><br />

Storici, XX, 1911, pag. 79, 83, 88 e v. i documenti ivi citati.<br />

(2) Museo del Risorgimento, Genova, Documenti scolastici Castagnino, D oc. in deposito,<br />

cari. 6. Implicato nei processi del 33, il Castagnino si salvò per l’abile <strong>di</strong>fesa, non per­<br />

chè fosse delatore impunitario. E pretta leggenda infatti che per istigazione <strong>di</strong> Gian C arlo<br />

Brignole egli facesse rivelazioni che non hanno mai avuto luogo e che sarebbero state a<br />

lor volta causa della morte del Ruffini; A. Luzio, Carlo Alberto e Mazzini, Torino, 1923,<br />

pag. 130; Co d io n o l a , La giovinezza <strong>di</strong> G. Mazzini, pag. 122 sgg.; 216 sgg.; E. P a s s a m o n t i,<br />

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