ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria
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intelligente compressione: Bianca Milesi che, moglie di Giuseppe Mojon, abitava a Genova da due anni, ne faceva nel 1826 una feroce pittura: « La città è una cloaca ove si trovan pure degli uomini liberi, ma abbondano mille sozzure e trionfano i Gesuiti e si spengono ormai o si affievoliscono di molto le speranze pel futuro risorgimento della nostra patria » (1)- Ma se c’erano alPUniversità e nelle altre scuole professori fieramente reazionari, altri, pur non aprendo apertamente l’animo loro, specialmente col culto dell’antichità classica e con la celebrazione della libertà in quel mondo antico, accendevano senza parere e quasi senza volere a nuove speranze l’animo dei giovani (2), nei quali, naturale conseguenza dell’oppressione in cui si sentivano tenuti, maturavano i germi di reazione: basta pensare che appunto in quegli anni Giuseppe Mazzini e i suoi amici frequentavano l’Università. Del resto appunto allora, dopo la prima compressione, cominciava qualche segno di ripresa anche nel campo della coltura. Ferdinando Ricci, negoziante di libri, otteneva di aprire un gabinetto di lettura: i libri e i giornali erano esclusivamente letterari e scientifici, ma pur era un luogo pub blico di convegno e di coltura che si aggiungeva alle famose riunioni presso il marchese Di Negro e in qualche altra casa nobiliare (3). Il tentativo rudimentale del Ricci sarà poi ripreso da altri, e con maggiori risultati da Giuseppe Mazzini nel 1829 (4), mentre alle esistenti biblioteche Universitaria e Franzoniana veniva ad aggiungersi la Civica Biblioteca Berio, dal nome del raccoglitore e donatore (5). Nello stesso tempo aveva una vera importanza politica la libreria di Antonio Doria sorvegliata e perquisita più volte, ove si raccoglievano i desi- (1) A. C a m p a n i, Bianca Milesi Mojon, Rassegna Nazionale, aprile-giugno 1905, pag. 43. Sulla Milesi Mojon, F. Sa l a t a, Il Conte di Cavour rivelato alt Austria da una donna, Nuova Antologia, 1 giugno 1923, pag. 356 sgg. (2) Tali il p. Gerolamo Bertora, professore di eloquenza e Prefetto degli Studi, che ebbe a discepolo prediletto il giovane Mazzini, e il prof. Giacomo Lari di letterature classiche, il « Lanzi » del Lorenzo Benoni; Sa l v e m in i, Ricerche e documenti ecc., pag. 39, 44; C o d ig n o l a , pag. 56, 63, 115, ecc. 11 Lari tenne il discorso inaugurale nel 1827, il Bertora nel 1828 e trattò delle lettere come fonte di gloria e di utilità per la patria; Gazzetta di Genova, n. 94,24 novembre 1827 e n. 93, 19 novembre 1828. (3) Gazzetta di Genova, 1823, pag. 21, 56, 219 ecc.; M. Pozzo, La Villetta di Negro, Genova, 1910. Sul Di Negro notizie biografiche nelle sue opere poetiche e v. G. B. G iu l ia n i, Elogio per la solenne dedicazione del monumento a G. C. D i Negro, Genova, 1876; A. ISSEL, La villetta D i Negro, Genova, 1914. La doti M a d d alen a A stengo ha scritto un lavoro II Mecenatismo di Gio. Carlo di Negro, non ancora pubblicato. (4) C o d ig n o l a , La giovinezza di Mazzini, pag. 150 sgg. (5) Gazzetta di Genova, n. 101-102, 18 e 22 dicembre 1824; G. B e r l o l o t t o, La Civica Biblioteca Beriana di Genova, Genova, 1894, pag. 8 sgg. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
- 267 — derosi di novità politiche, le « teste calde » tenute d’occhio dalla polizia (1). Nella stampa cittadina, alla Gazzetta ufficiosa e al Corriere Mercantile, che si occupava quasi esclusivamente di materia commerciale, si aggiungeva, sorto nel 1826, il « Giornale Ligustico », diretto dal P. G. B. Spotorno, erudito di valore ma acre e bilioso polemista, rigido propugnatore del l’ordine costituito, difensore strenuo del classicismo in letteratura e del regime reazionario in politica (2). In contrapposto, sul\'Indicatore genovese « foglio commerciale di avvisi, d’industria e di varietà », dal maggio 1828 Giuseppe Mazzini e i suoi amici cominciano quella lotta in nome del rom an ticismo che avrà per sbocco fatale la preparazione e poi la creazione della « Giovane Italia » (3). La descrizione che dell’ambiente universitario genovese ha dato G io vanni Ruffmi (4), se pur basata sopra un fondamento d’innegabile realtà, ha tuttavia colori troppo accentuati. Intanto la Deputazione, seguendo un con tegno ormai tradizionale, si era opposta al proposito del Governo di re stituire tutta l’istruzione, anche superiore, ai Gesuiti, riuscendo a farne ab bandonare l’idea (5), e se aveva dovuto accogliere, quando l’Università era stata riaperta nel 1823, il ristabilimento delle Congregazioni e ve gliare perchè i doveri che vi erano annessi, così ostici al Ruffini e ai suoi amici (6), fossero puntualmente eseguiti, denunciandone anche le even tuali infrazioni, non era stata poi nelle sanzioni così severa come per colorito contrasto e per naturale avversione ai non lieti ricordi, il romanziere racconta. Da un esame spassionato e documentario anche il signor Merlini, « l’eterno commissario di mese », che era poi il prof. G. B. M olini, del quale il Ruffini fa assai vivace pittura, esce a così dire riabilitato. G ià anch’egli era stato indicato altra volta tra i professori che non frequentavano le fun zioni religiose (7); non è probabile perciò che infierisse poi contro gli stu denti che cercavano di esimersi dalla loro soverchia oppressione; ma sopra (1) A. Luzio, G. Mazzini carbonaro, Torino, 1920, pag. 44 sgg.; E. P a s s a m o n ti, Un amico della fanciullezza di G. Mazzini, nel voi. Goffredo Mameli e i suoi tempi, V enezia, 1927, pag. 47 sgg.; Catalogo del Museo del Risorgimento di Genova, voi. 1,1915; voi. II, 1925. (2) C o d ig n o l a, pag. 114 sgg. Per la biografia v. D. M u l le r, Biografie autografe ed inedite di illustri italiani viventi, Torino, 1853 e L. G r il l o , Elogi di Liguri illustri, Torino, 1846, voi. Ili, pag. 308-388. (3) C o d ig n o l a , pag. 103 sgg. e A. N eri, La soppressione dell’indicatore Genovese, in Biblioteca di Storia italiana recente, voi. Ili, 1910. (4) G. R u ffin i, Loremo Benoni, trad. Rigutini, cap. XVI-XIX. Sul valore storico del romanzo v. Luzio, Mazzini carbonaro, pag. 42 sgg. (5) Arch. Univ., Atti R. Deputazione, voi. VII, c. 14, seduta 18 marzo 1825; Is n a r d i- Celesia, II, pag. 292; Lattes, L’Università e le sue vicende, pag. 32. (6) Lorenzo Benoni, pag. 209 sgg. (7) Arch. Univ. Registro Lettere segrete, n. 21; C o d ig n o l a , pag. 123. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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eru<strong>di</strong>to <strong>di</strong> valore ma acre e bilioso polemista, rigido propugnatore del<br />
l’or<strong>di</strong>ne costituito, <strong>di</strong>fensore strenuo del classicismo in letteratura e del<br />
regime reazionario in politica (2). In contrapposto, sul\'In<strong>di</strong>catore genovese<br />
« foglio commerciale <strong>di</strong> avvisi, d’industria e <strong>di</strong> varietà », dal maggio 1828<br />
Giuseppe Mazzini e i suoi amici cominciano quella lotta in nome del rom an<br />
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« Giovane Italia » (3).<br />
La descrizione che dell’ambiente universitario genovese ha dato G io <br />
vanni Ruffmi (4), se pur basata sopra un fondamento d’innegabile realtà, ha<br />
tuttavia colori troppo accentuati. Intanto la Deputazione, seguendo un con<br />
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stituire tutta l’istruzione, anche superiore, ai Gesuiti, riuscendo a farne ab<br />
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era stata riaperta nel 1823, il ristabilimento delle Congregazioni e ve<br />
gliare perchè i doveri che vi erano annessi, così ostici al Ruffini e ai<br />
suoi amici (6), fossero puntualmente eseguiti, denunciandone anche le even<br />
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Da un esame spassionato e documentario anche il signor Merlini,<br />
« l’eterno commissario <strong>di</strong> mese », che era poi il prof. G. B. M olini, del<br />
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zioni religiose (7); non è probabile perciò che infierisse poi contro gli stu<br />
denti che cercavano <strong>di</strong> esimersi dalla loro soverchia oppressione; ma sopra<br />
(1) A. Luzio, G. Mazzini carbonaro, Torino, 1920, pag. 44 sgg.; E. P a s s a m o n ti,<br />
Un amico della fanciullezza <strong>di</strong> G. Mazzini, nel voi. Goffredo Mameli e i suoi tempi, V enezia,<br />
1927, pag. 47 sgg.; Catalogo del Museo del Risorgimento <strong>di</strong> Genova, voi. 1,1915; voi. II, 1925.<br />
(2) C o d ig n o l a, pag. 114 sgg. Per la biografia v. D. M u l le r, Biografie autografe ed<br />
ine<strong>di</strong>te <strong>di</strong> illustri italiani viventi, Torino, 1853 e L. G r il l o , Elogi <strong>di</strong> Liguri illustri, Torino,<br />
1846, voi. Ili, pag. 308-388.<br />
(3) C o d ig n o l a , pag. 103 sgg. e A. N eri, La soppressione dell’in<strong>di</strong>catore Genovese,<br />
in Biblioteca <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> italiana recente, voi. Ili, 1910.<br />
(4) G. R u ffin i, Loremo Benoni, trad. Rigutini, cap. XVI-XIX. Sul valore storico del<br />
romanzo v. Luzio, Mazzini carbonaro, pag. 42 sgg.<br />
(5) Arch. Univ., Atti R. Deputazione, voi. VII, c. 14, seduta 18 marzo 1825; Is n a r d i-<br />
Celesia, II, pag. 292; Lattes, L’Università e le sue vicende, pag. 32.<br />
(6) Lorenzo Benoni, pag. 209 sgg.<br />
(7) Arch. Univ. Registro Lettere segrete, n. 21; C o d ig n o l a , pag. 123.<br />
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