ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria
ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria
- 238 - cato Giuseppe Gandolfo, Sindaco della seconda (1). La scelta era caduta su individui giudicati ottimi dalle informazioni di polizia; ma l’informatore del Vallesa aveva detto del Gandolfo: « Buonissimo. Uomo di tutta probità, ma non accetta cariche; accettandole, sarebbe molto utile » (2), e il non accet- tarle dipendeva forse dall’essere « per l’indipendenza » come diceva di lui il compilatore dello « Stato dei soggetti » e come confermava il Frizzi (3). In realtà quella sua assenza era un indizio dello scarso entusiasmo, e, ap punto, dell’assenteismo che, notato già subito dopo l’annessione, si accentua sempre più nell’avversione al nuovo governo e a quella persistenza nella distinzione tra le classi cittadine che è caratteristica del suo ordinamento. La condizione d’inferiorità dei possidenti e dei mercanti di fronte ai nobili e il malcontento di questi, discesi dal governo dello Stato a limitata e con trollata funzione amministrativa nei soli riguardi cittadini, contribuiscono allo sdegnoso rifiuto o all’indifferente astensione dalle cariche e dagli uffici da parte dei più tenaci assertori dell’antico ordine di cose; nè le feste del Governatore o le blandizie del potere centrale riescono a vincerne l’osti lità (4). E anche chi accetta gli uffici vi fa spesso una pesante resi stenza passiva e una difesa tenace degl’interessi cittadini contro i provve dimenti livellatori e fiscalmente gravosi del governo, che anche in materia economica ha finito col non osservare le norme fissate dal congresso di Vienna (5). Per quanto riguarda l’amministrazione municipale, le difficoltà della situazione per la frequente mancanza del numero legale nei consigli ed il (1) Arch.del Comune, Processo verbale deltinstallazione del Corpo di Città di Genova; filza: Corpo Decurionale 1815-49; D r a g o , Svolgimento storico, pag. 114; Contributo alla Storia ecc., pag. 197 sgg. (2) S egre, pag. 347, n. 121. (3) « Uomo di gran talento ed onesto, gode a giusto titolo della massima buona riputazione, ama l’antica Repubblica » dice il Frizzi, che però ne attribuisce erroneamente ai Bentinck la nomina a Sindaco. «Scusato»,il Gandolfo (Registro Corrispondenza 1815-16, n. 73, 15 settembre) fu sostituito dal negoziante Gerolamo Casanova, detto buono dai rapporti polizia, e democratico e appartenente all’indipendenza dal F rizzi. (4) Qualche volta la resistenza diventa aperta e decisa. Nel 1815, per la venuta della Regina e dei Decurioni torinesi, si pensa, tra l’altro, a una fiera, invitando i mercanti a occuparne le botteghe con le loro merci. Ma un Sambuceti ricusa risolutamente e il Sindaco, nel timore che l’esempio sia contagioso e provochi rimostranze dall’alto, invita il capo della polizia a farlo desistere dal suo proposito; Registro Corrispondenza 1815-16, 27 agosto, n. 57. Curiose erano state le domande del Capo Anziano al Ministro dell’interno sugli onori da rendere alla Regina alla sua venuta: « qui — diceva - non si conoscono gli usi e non ci sono precedenti »; Registro Corrispondenza 1814-15, n. 208, 30 luglio. Sulle feste in quella occasione, Compilazione Editti, I, 188; Gazzetta di Genova, n. 67 sgg., agosto-settembre, e Registro Corrispondenza 1815-16: agosto-settembre 1815. Nella fiera cinese al palazzo Doria « non potranno entrare le signore che portino il « mezzaro ». (5) S p in o la , Storia della restaurazione della Rep. di Genova, pag. 222, Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
- 239 — lento procedere degli affari diedero luogo a interminabili corrispondenze tra gli uffici di Genova e di Torino, finché un parere del Carbonara sugl’inconvenienti e i possibili rimedi e un memoriale presentato al M in i stero dell Interno determinavano la riforma approvata con le Regie Patenti 21 settembre 1824, nella quale, senza toccare la legge fondamentale del 1814, era abolita la distinzione tra le due parti costituenti la seconda classe dei Decurioni, era prorogata la durata in ufficio così dei Sindaci come dei consiglieri eletti ai diversi uffici di edili, ragionieri, procuratori, per assi curare una maggiore continuità agli affari, erano eguagliati nei diritti e nella funzione i due Sindaci, era facilitato il raggiungimento del numero legale nelle riunioni e stabilito che gli abitualmente assenti si considerassero di- missionari (1). Questo ordinamento, durato poi per più di vent’anni, fino all’Editto 28 novembre 1847 che istituiva i Consigli Comunali e Provinciali elettivi, era in vigore quando Onofrio Scassi entrò neH’amministrazione, come Decurione prima poi come Procuratore e Sindaco, in momenti di radicale trasformazione edilizia e di profonde innovazioni in ogni ramo della vita cittadina. In questi primi anni dell’annessione, mentre non esiste vita politica autonoma e anche la vita amministrativa ristagna in un ambiente greve e plumbeo, agli uomini di scienza rimane il rifugio e il conforto dei loro studi e delle professioni. Così per lo Scassi restano notizie soltanto della sua attività accademica limitata alla funzione universitaria, perchè il governo, timoroso di tutto ciò che aveva avuto origine rivoluzionaria, aveva sop presso l’Accademia Ligure, trasformazione dell’Istituto Nazionale (2); e anche la Società medica di Emulazione cessò di esistere col 1814 (3). Più che di reale opposizione alla coltura, si trattava di avversione a usi e istituti sorti sull’imitazione esterna, inglese e francese, e perciò sospettati di vernice ri voluzionaria. In compenso però, nel desiderio di tornare all’antico, si rico stituivano i vecchi Collegi, e nel restaurato Collegio di Medicina e Chirurgia si trovano tutti i professori universitari, Scassi quindi in prima linea, e molti (1) V ita le , Un documento sull’amministrazione ecc., pag. 87 sgg.; Collezione degli Editti ecc. t. XIX, pag. 92 sgg.; Gazzetta di Genova, 10 novembre 1824, n. 90, pag. 397; D r a g o , Contributo alla storia del Municipio di Genova, pag. 132. Numerosi regolamenti interni e tariffe daziarie nella Miscellanea Patenti, Regolamenti, Tariffe riguardanti F amministrazione municipale dal 1815 al 48, nell’Archivio Civico. (2) Tentò inutilmente di farla rivivere più tardi Girolamo Serra. Bisogna arrivare al 1845 per ritrovare Società scientifiche a Genova; B e lg r a n o , Della vita e delle opere del marchese Girolamo Serra, pag. 65-66; P andiani, L’opera della Società di Storia Patria, in Atti, voi. XL!I, pag. 16 sgg.; Ad. Colom bo, La tradizione di Balilla a Genova nel voi. Goffredo Mameli e i suoi tempi, Venezia, 1927, pag. 178 sgg. (3) Giornale degli studiosi, 1869, I, pag. 7. I nomi degli appartenenti alla Società nel 1814 corrispondono in gran parte a quelli del decennio precedente. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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autonoma e anche la vita amministrativa ristagna in un ambiente greve e<br />
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(1) V ita le , Un documento sull’amministrazione ecc., pag. 87 sgg.; Collezione degli E<strong>di</strong>tti<br />
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Contributo alla storia del Municipio <strong>di</strong> Genova, pag. 132. Numerosi regolamenti interni e<br />
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(2) Tentò inutilmente <strong>di</strong> farla rivivere più tar<strong>di</strong> Girolamo Serra. Bisogna arrivare al<br />
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Girolamo Serra, pag. 65-66; P an<strong>di</strong>ani, L’opera della <strong>Società</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong>, in Atti,<br />
voi. XL!I, pag. 16 sgg.; Ad. Colom bo, La tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Balilla a Genova nel voi. Goffredo<br />
Mameli e i suoi tempi, Venezia, 1927, pag. 178 sgg.<br />
(3) Giornale degli stu<strong>di</strong>osi, 1869, I, pag. 7. I nomi degli appartenenti alla <strong>Società</strong> nel<br />
1814 corrispondono in gran parte a quelli del decennio precedente.<br />
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