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ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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calma la città. Il Papa vi si trattenne quasi due mesi, fatto segno a gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mostiazioni <strong>di</strong> onore e <strong>di</strong> devozione (1), e vi ebbe anche colloqui politici<br />

col conteVidua, Ministro deH’Interno: della sua <strong>di</strong>mora genovese è ricordo<br />

nella lapide murata nel palazzo Negrotto in piazza della Nunciata, ove fu<br />

ospitato. Anche il Re tornò il 27 aprile e si incontrò col Pontefice ed ebbe<br />

colloqui coi funzionari, il Vidua e il Collegno, che <strong>di</strong> qui sorvegliavano le<br />

vicende del torbido momento e attendevano al faticoso lavoro <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>­<br />

nale 1 amministrazione dello Stato e <strong>di</strong> cementare insieme la parte vecchia e<br />

la nuova (2). Cauto, lento, incerto il Vidua; più pronto, acuto, convinto che<br />

il peggio fosse il perpetuare una situazione provvisoria e indeterminata il<br />

Collegno, perciò in frequenti <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong> anche fra <strong>di</strong> loro (3). D ’altra parte, se<br />

c erano opposizioni irriducibili (4), non mancava anche tra i genovesi chi<br />

offriva l’opera propria e i volenterosi servigi, come un avvocato Fer<strong>di</strong>nando<br />

Badano che presentava, de<strong>di</strong>candole al Vallesa, certe « Brevi riflessioni sopra<br />

i mezzi più efficaci per procurare la prosperità della Liguria incorporata collo<br />

Stato <strong>di</strong> Sua Maestà il Re <strong>di</strong> Sardegna » (5).<br />

Intanto, lentamente, l’opera <strong>di</strong> sistemazione cominciava: il 27 febbraio<br />

1815 un regio e<strong>di</strong>tto stabiliva l'or<strong>di</strong>namento amministrativo del Ducato ripartito<br />

in tre intendenze, quella generale <strong>di</strong> Genova e quelle <strong>di</strong> Levante e Ponente<br />

a Spezia e a Savona, ciascuna con una vice intendenza (6). Tra l’aprile e il<br />

(1) Arrivato il 3 aprile, ripartì il 18 maggio; Gazzetta <strong>di</strong> Genova, 5 aprile, n. 2 7 , pag.<br />

101; 20 maggio, n. 40, pag. 159. La Gazzetta narra <strong>di</strong>stesamente i festeggiamenti e gli onori<br />

fatti al Pontefice; il 10 aprile fu ammesso al bacio del piede tutto il Corpo insegnante<br />

deirUniversità, presentato dal capo della Commissione degli stu<strong>di</strong>, il marchese Nicolò G rillo<br />

Cattaneo; ibid., n. 29, 12 aprile, pag. 113. Sul viaggio e la <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> Pio V II a Genova v.<br />

I. Rin ier i, Corrispondenza ine<strong>di</strong>ta dei card. Consalvi e Pacca ecc. pag. 4 4 6 sgg.<br />

(2) Segre, pag. 249, 281. Riparti da Genova per Savona il 9 maggio; Gazzetta n. 34<br />

27 aprile, pag. 133 e n. 37, 10 maggio, pag. 147.<br />

(3) Se g r e, pag. 89 sgg.; 254, 258, 276.<br />

(4) Un ufficiale italiano al servizio degli inglesi, alla notizia della cessione <strong>di</strong> Genova<br />

esclamava: « Finalmente voi Genovesi siete sud<strong>di</strong>ti del Re dei Bibbini. Io non so come<br />

possiate questo soffrire. Se mi volete per generale alla <strong>di</strong>fesa della libertà italiana mi<br />

offro pronto » (Arch. <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Torino, Carte politiche <strong>di</strong>verse, 1813-56. Informazioni al<br />

Revel). « Se volete essere tanti bibin e sud<strong>di</strong>ti del Re piccinin, andate dal console delle mar­<br />

motte » sbraitava ai patroni <strong>di</strong> barche genovesi Nicola Casanova, console del governo provvisorio<br />

a Genova (bibin = tacchini. Re Vittorio era piccolo <strong>di</strong> statura); e un Francesco Paro<strong>di</strong><br />

reduce dell’esercito murattiano, andava gridando a Livorno <strong>di</strong> non voler essere piemontese e<br />

minacciava: « Appena giunto a Genova riporrò il mio uniforme per ripigliarlo a miglior tempo,<br />

non lontano > Seore, pag. 8 e 336. Parecchi erano stati i genovesi e liguri nell’esercito del<br />

Murat, ibid., pag. 337, e Arch. <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Torino, Materie politiche in genere, mazzo 9. Tra gli<br />

altri c’era quelI’Andrea Montebrnno che compare poi nei moti del 21; B o r n a te , pag. 59-60.<br />

(5) Arch. <strong>di</strong> Stato, Torino, Carte politiche <strong>di</strong>verse 1813-1856.<br />

(6) Raccolta dei Règi E<strong>di</strong>tti, II, 115-117, Compilazione degli E<strong>di</strong>tti, Patenti ecc., pag.<br />

24, Gazzetta <strong>di</strong> Genova 1815, n. 39, pag. 159; Segre, pag. 276.<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012<br />

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