ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria
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— 224 — e una vaga aspirazione all’indipendenza, con ogni probabilità senza precisione di programmi, e anche alla formazione di uno stato unico « a far della Italia uno stato unico e richiamarla alla qualità di Nazione * (0- E, fenomeno naturale, tutti i malcontenti si rivolgevano all’esule dell’Elba: le nuove delu sioni lasciavano dimenticare le delusioni anteriori; e la realtà presente, l’op posizione delle Potenze all’indipendenza della repubblica e l’imminenza del non desiderato governo piemontese facevano pensare a qualche gran muta mento, che avrebbe potuto attuarsi per opera di Napoleone (2). Genova è stata certamente uno dei centri maggiori dei maneggi e dei rapporti con l’Elba (3), anche se la leggenda dei convegni di Genova e di Torino cui avrebbero partecipato Luigi Corvetto, Melchiorre Delfico, e altri disse anche Pellegrino Rossi e Ugo Foscolo, è sfatata per sempre. Nè quei convegni ci furono nè i promessi aiuti finanziari dei banchieri genovesi nè quel pom poso e retorico sogno di rinnovato impero romano italico (4): ci furono intrighi, offerte specialmente di militari, richiami di delusi (5). Di un complotto combinato con Napoleone, che avrebbe dovuto mettersi alla testa dei rivolu zionari per sostenere l’indipendenza d’Italia, sarebbe stato anima un avvocato Pellegrini di Genova, che si identifica con l’Angelo Pellegrini, così dipinto dagli emissari della polizia piemontese: « Avvocato. Giudice di pace. Cattivo. Napoleonista. Democratico. Emissario di Napoleone. Andò all’Elba e ritornò con denaro. Libero Muratore » (6). E Girolamo Serra, nel desiderio di ingra- (1) R in ie ri, Corrispondenza inedita dei Cardinali Consalvi e Pacca nel tempo del Congresso di Vienna (1814-15), Torino, 1906, pag. 180; Segre, pag. 32-33. (2) Così fanno credere anche i numerosi accenni a Napoleone Re dei Lombardi nelle Memorie storiche minute ma disordinate e confuse di Gio. Dom enico S b e r to li, ostilissimo anche lui ai Piemontesi; Bibl. Univers. Genova, Ms. B. V. 30. (3) S e g r e , pag. 48 sgg. (4) R u in i, Luigi Corvetto, pag. 84 sgg.; e La Congiura ecc., in Nuova Antologia, 1 Aprile 1930. (5) Interessanti informazioni dà in proposito, e specialmente sulle sette, un anonimo informatore del Revel, prima dell’annessione e quindi della sua nonima a governatore, Arch. di Stato di Torino, Carte politiche diverse, 1813-1856. II governo a sua volta sorvegliava con sospettosa attenzione la stampa, imbavagliata e innocua, temendo un duplice contegno nella Gazzetta e dubitando dei fratelli Pagano, già designati dagl’informatori come cattivi e liberi muratori. Quali gli articoli incriminati non si riesce a vedere, a meno che non si trattasse del trafiletto ricavato da un giornale di Londra: « Gli avvenimenti che passano in questo momento sotto i nostri occhi, sembrano più l’effetto di una illusione teatrale che una realtà. In genere si accusano gli atti del Congresso di aver inspirato a Napoleone l’idea della possi bilità di sottrarsi alla sorte che se gli preparava»; Gazzetta di Genova, 8 aprile 1815, n. 28, pag. 110; S egre, Il primo anno ecc., pag. 291. In questo momento furono anche espulsi tutti i Francesi, nella sola Genova oltre 400; Ibid., pag. I li; Compilazione degli Editti e Patenti, t. I, pag. 127. (6) Lemmi, La restaurazione, pag. 334 sgg., 442; Segre, Il primo anno del Ministero Vallesa, pag 361, n. 203. Il F rizzi, nel Quadro caratteristico conferma, aggiungendo che pre- Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
- 225 — ziarsi a ogni costo le Potenze e conservare la sua repubblica, si affrettava a comunicare quanto era a notizia del governo provvisorio sulle mene con Napoleone (1). Il che non toglieva che nelle informazioni di polizia fosse desi gnato anche lui con questo lusinghiero giudizio: « Cattivissimo. Napoleonista. Democratico. Libero Muratore. Intrigante in grado supremo ». In confronto, era trattato meglio il Pareto: « Cattivissimo. Rivoluzionario, intrigante ecc. ». Di una mirabile semplicità, del resto, quella statistica compilata dalla Polizia sarda, e anche « i canali » cui spesso si riferisce- I cittadini si divi dono nettamente in due gruppi, i buoni e i cattivi: sono cattivi coloro che hanno avuto parte nei governi precedenti, o che sono stati comunque e in qualunque tempo favorevoli ai Francesi e a Napoleone; se mai, a seconda della gravità di questa colpa, suddivisi in cattivi, cattivissimi e pessimi. Buoni invece tutti coloro che non hanno partecipato alla vita pubblica o che sono stati avversi ai governi novatori, con particolare riguardo alle manifesta zioni religiose, e che si sanno perciò o si presumono favorevoli al governo del Piemonte. Così Serra e Pareto, Maghella e Scassi, Maglione e Fravega, Emanuele Balbi e i Boccardo, Tanlongo e Giacomo Mazzini e tanti altri sono, con maggiore o minor numero di parole, accomunati nel medesimo giudizio. Pochi del Governo provvisorio si salvano, come Giovanni Quartara e Pallavicini in questo giudizio che trasporta, al solito, nel campo politico espressioni di valore morale. Tipico il caso di Agostino Fieschi definito « buonissimo, però un canale lo dà antipiemontese ». E un sintomo della concezione limitata e chiusa della restaurazione piemontese, gretta e meschina negli esecutori più ancora che nei capi poli tici. Tuttavia l’elenco che, prima ancora di venir in possesso di Genova, il governo piemontese si era procurato (e nel quale Onofrio Scassi è designato, come si è visto, e con sommaria ingiustizia, pessimo, napoleonista, democratico e libero muratore) ha una grande importanza perchè dimostra la cura che a Torino si poneva nell’aver minute notizie da Genova, e ci fa conoscere le informazioni che si possedevano sui personaggi più notevoli di Genova e di tutta la Liguria. Sono, a Genova, 691 nomi, 329 buoni e 362 cattivi mentre i 384 del resto dello Stato sono alternati, buoni e cattivi, e distinti solo per paese; ma è notevole che dei 46 nomi di Savona, considerata favorevolissima al Piemonte per avversione a Genova, solo 18 sono dati come buoni, cioè fautori sicuri del nuovo Governo (2). tendeva a una parentela con Napoleone e andò all’Elba per farla riconoscere, tornandone però deluso; « tuttavia è napoleonista e appartiene all’indipendenza ». (1) L em m i, La restaurazione, pag. 438. (2) Seore, Il primo anno del Ministero Vallesa, pag. 63. 11 prezioso elenco, ivi, in appendice, pag. 343-379. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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zioni religiose, e che si sanno perciò o si presumono favorevoli al governo<br />
del Piemonte. Così Serra e Pareto, Maghella e Scassi, Maglione e Fravega,<br />
Emanuele Balbi e i Boccardo, Tanlongo e Giacomo Mazzini e tanti altri<br />
sono, con maggiore o minor numero <strong>di</strong> parole, accomunati nel medesimo<br />
giu<strong>di</strong>zio. Pochi del Governo provvisorio si salvano, come Giovanni Quartara<br />
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espressioni <strong>di</strong> valore morale. Tipico il caso <strong>di</strong> Agostino Fieschi definito<br />
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E un sintomo della concezione limitata e chiusa della restaurazione<br />
piemontese, gretta e meschina negli esecutori più ancora che nei capi poli<br />
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governo piemontese si era procurato (e nel quale Onofrio Scassi è designato,<br />
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Torino si poneva nell’aver minute notizie da Genova, e ci fa conoscere le<br />
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i 384 del resto dello Stato sono alternati, buoni e cattivi, e <strong>di</strong>stinti solo per<br />
paese; ma è notevole che dei 46 nomi <strong>di</strong> Savona, considerata favorevolissima<br />
al Piemonte per avversione a Genova, solo 18 sono dati come buoni, cioè<br />
fautori sicuri del nuovo Governo (2).<br />
tendeva a una parentela con Napoleone e andò all’Elba per farla riconoscere, tornandone però<br />
deluso; « tuttavia è napoleonista e appartiene all’in<strong>di</strong>pendenza ».<br />
(1) L em m i, La restaurazione, pag. 438.<br />
(2) Seore, Il primo anno del Ministero Vallesa, pag. 63. 11 prezioso elenco, ivi, in<br />
appen<strong>di</strong>ce, pag. 343-379.<br />
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