ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria
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— 216 — la voce, per lettere e giornali venuti da Torino e da Parigi, che Genova sarebbe stata data al Piemonte (1). Prima cura del nuovo governo era perciò quella di mandare uno dei più autorevoli suoi rappresentanti, Agostino Pareto, a Parigi. Ma la sua opera attiva e appassionata non raggiunse l’intento: secondo il Serra, che pur gli era amicissimo e l’ammirava, gli fecero difetto alcune doti in quei frangenti necessarie. Narra egli infatti che Napoleone a Fontaine- bleau, domandandosi, in un colloquio con Fabio Pallavicini, quale sarebbe stata la sorte di Genova, soggiunse: « Se volete ricuperare la vostra indipendenza, compratevi Talleyrand ». Ora. commenta il Serra, « nel punto di vista in che Napoleone considerava quel caso, e in tutto quel di più che richiede prontezza e risoluzione. Agostino Pareto non era l’uomo da ciò. Aveva i necessari poteri, ma circospetto per indole e per riflessione, poco espansivo, poco assuefatto a mostrar lieta cera quando il cuor rode, era inoltre dotato di quelle fisonomie piene d'ingegno e di penetrazione, che non invitano a confidenza » (2). Quali che fossero state però le sue doti personali e diplomatiche, non sarebbe egualmente riuscito perchè l’impresa era disperata: e pur egli vi pose tutto l'impegno e la passione. Invano si sforzò di provare che L annessione di Genova alla Francia era stata opera della violenza e che la cacciata dei Francesi era stata provocata anche da’ contegno dei cittadini, per ricavare da questa loro partecipazione attiva un diritto a disporre della propria sorte (3); invano volle dimostrare che la ricostituzione della repubblica genovese rispondeva al prin cipio della legittimità, mentre l'annessione a uno Stato di terraferma sarebbe stata per Genova, anche per ragion: economiche, rovinosa: invano invocò la rati fica dell operaio del Bentinck. Il Castlereagh. che lo ricevette il 12 maggio, gli ri spose « che molto gii rincrescerebbe se quanto veniva di farsi in Genova fosse riguardato come una decisione oositiva della sorte di quel paese; non apparte nere alia sola Inghilterra il deciderne, ma alia riunione di tutte le potenze. Do- lerg.i assai che col.'essersi fatto da Lord Bentinck più di quello che doveva, po tesse tacciarsi per parte nostra di malafede i! suo governo e d'essere accusato per altra parte di voler dominare solo, quando per io contrario intendeva di nulla (11 .ìfeM Jnf bB E K T O L L in Cs-szL'ss di A rzzzs ? DmiMi il(i stpria, voi. 30. nag. li. Ii a S e rr v Measrzi, pag. 144. I na—erosi riferì nenti del Serri sono preziosi per la biografia co. .dea nei Parerò che ha arato tanta rane zelle vicende del sao tempo e sai c-a.e ~~.i~.ca caaianqae m or. .'grana. Affano irsafndesti scr.: la necrologia nella Gazatiti •ii (J/~ : -. oei —amo 1 e brevi cenni negli EJttgz dì Liguri /.7 ? voi. III. pag. sgg. (3 La resa sarebbe avvenuta egualmente « mais il est h:Fiorarle ponr les gém è : r avoir en caelc/ae sorte coopere enx mèmes. et c avoir hantemei predarne lenr voeu da retewr a 'enr ar.cenne :ndependarsce et ì lenrs andenres loss étam eacore. ponr airts dire, soas les bayonneres des trancais >. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
— 217 — operare se non di concerto coi suoi alleati ». E aggiunse, indicando ormai chiaramente la soluzione definitiva: « Ma voi starete ugualmente bene riuniti alla Sardegna » e non lo commossero le affermazioni del Pareto, che anzi sarebbe stata quella la maggiore rovina (1). Fu per 1 ambasciatore e per il suo governo una fiera delusione, alla quale non si rassegnarono. 11 Pareto continuò ad agire a Parigi, ma senza risultato, presso l’imperatore Francesco I, il Mettemich, il Nessel- rode e gli altri diplomatici e tentò anche la via di Londra, inutilmente (2); il governo genovese decise l’invio al Congresso di Vienna di Antonio Brignole Sale, bella inielligenza, forte di valide aderenze, perchè cognato del duca di Dalberg, uno dei plenipotenziari francesi al congresso- e anche delle cospicue ricchezze proprie e di quelle messe a sua disposizione dal governo (3). La scelta avvenne non senza contrasti e solo per compiacere al Ben tinck che ne aveva fatto la designazione. Pareva a molti e, par di capire, anche al Serra, che il passato del Brignole Sale, devoto a Napoleone, non lo indicasse a difendere l'indipendenza genovese 14). Egli assolse invece il suo compito con abile accortezza e con appassionato fenore. Inutilmente : la situazione era già compromessa dalFarticoIo 2 dei trattato segreto stipulato dagli alleati a Parigi il 30 maggio, il quale, pur lasciando la decisione definitiva al congresso, stabiliva in linea di massima la cessione ------------------- lt Lettere Pareto (copie* in BibL Gvica Berio di Genova. Ms. D bis 5-7-17: lettere 11 e 1. maggio, 2 sgg. e 7 sgg. Sono memoriali, ledere e relazioni scritte dal Pareto tararne la sua legazione, nsnfnirte già dallo 5 tjitt :-la e dal Marini, ma che potrebbero essere utilizzare per maggiori particolari. V. anche S e r r a , Memorie, pag. 153 sgg. Lettere. 17 maggio, c. 15 (conferenza col Menerai r i > e sgg. La corrispondenza. neùa quale si ripetono i consueti motivi abbraccia i mesi dai maggio ai luglio. Verso la mera d agosto Pareto torca a Genova congedandosi dai Tallerrand e incaricando 3 Cor. etto ti tarare gii affari genovesi: ibid. 14 agosto, c. 175. Cfr. anche X. B usch i, Storia nrìlr. diplo- ■em europea ì* Italia, voL I, pag. 70-71, e Spinola e M artiki p » li MrWrraiA ebbe a ■erre in ana privati conversazione che i pochi genovesi residenti a Parigi erano a n tr a ai- . anione al Piemonte, ma che egli sapeva cene come a Genova appena nno se dieci desierasse : antico governo 11 Serra, (pag. 155) ne riferirne le parole inveisce contro cfcf gli a reva narcosi rane informazion:. senza nominarlo: dali'insie—e del sno discorso ritengo si rierisse al Carbonara. 3' Sa onesta interessantissima fignra di politico e diplomatico, eli: tardi ambasciatore piemontese a Roma, a F ir e n z e , i Parigi. Senatore e Collare delIWnnisziata. t . la tiri:g rafia incitata da L V a l l e . C italo*: d illi *~rIrritine; r i r ire i l R isorgim elo tulliano della B&liiriC! BrigT&le S ili D i F ernri, a cara del Municipi: di Genova, 1/25. pag. 5. cai a ceve aggiungere l'aricoio di F r . PckìGì nel D iz& zz-lz del R lss’gim exi: diretto da VL R as. IL 4-jeSc A. M a n n o , Iafjrm azitn l r i r:zrxi.\ Firenze. IS T S . rag. 14 sgge G. F a l d f i ? / frue ll H affzrJ, Storia d illi Ql::i~ : Ivi Isl, Torino. 1395. pag. 7*4 sggt e ora le Memorie dd S e r r a . Manca tuttavia nn baon lavoro esauriente. - G. Serra. M escne, pag. 173 sgg. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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la voce, per lettere e giornali venuti da Torino e da Parigi, che Genova<br />
sarebbe stata data al Piemonte (1). Prima cura del nuovo governo era perciò<br />
quella <strong>di</strong> mandare uno dei più autorevoli suoi rappresentanti, Agostino<br />
Pareto, a Parigi.<br />
Ma la sua opera attiva e appassionata non raggiunse l’intento: secondo<br />
il Serra, che pur gli era amicissimo e l’ammirava, gli fecero <strong>di</strong>fetto alcune<br />
doti in quei frangenti necessarie. Narra egli infatti che Napoleone a Fontaine-<br />
bleau, domandandosi, in un colloquio con Fabio Pallavicini, quale sarebbe stata<br />
la sorte <strong>di</strong> Genova, soggiunse: « Se volete ricuperare la vostra in<strong>di</strong>pendenza,<br />
compratevi Talleyrand ». Ora. commenta il Serra, « nel punto <strong>di</strong> vista in<br />
che Napoleone considerava quel caso, e in tutto quel <strong>di</strong> più che richiede<br />
prontezza e risoluzione. Agostino Pareto non era l’uomo da ciò. Aveva<br />
i necessari poteri, ma circospetto per indole e per riflessione, poco espansivo,<br />
poco assuefatto a mostrar lieta cera quando il cuor rode, era inoltre dotato<br />
<strong>di</strong> quelle fisonomie piene d'ingegno e <strong>di</strong> penetrazione, che non invitano a<br />
confidenza » (2).<br />
Quali che fossero state però le sue doti personali e <strong>di</strong>plomatiche, non<br />
sarebbe egualmente riuscito perchè l’impresa era <strong>di</strong>sperata: e pur egli vi pose<br />
tutto l'impegno e la passione. Invano si sforzò <strong>di</strong> provare che L annessione<br />
<strong>di</strong> Genova alla Francia era stata opera della violenza e che la cacciata dei Francesi<br />
era stata provocata anche da’ contegno dei citta<strong>di</strong>ni, per ricavare da questa loro<br />
partecipazione attiva un <strong>di</strong>ritto a <strong>di</strong>sporre della propria sorte (3); invano volle<br />
<strong>di</strong>mostrare che la ricostituzione della repubblica genovese rispondeva al prin<br />
cipio della legittimità, mentre l'annessione a uno Stato <strong>di</strong> terraferma sarebbe<br />
stata per Genova, anche per ragion: economiche, rovinosa: invano invocò la rati<br />
fica dell operaio del Bentinck. Il Castlereagh. che lo ricevette il 12 maggio, gli ri<br />
spose « che molto gii rincrescerebbe se quanto veniva <strong>di</strong> farsi in Genova fosse<br />
riguardato come una decisione oositiva della sorte <strong>di</strong> quel paese; non apparte<br />
nere alia sola Inghilterra il deciderne, ma alia riunione <strong>di</strong> tutte le potenze. Do-<br />
lerg.i assai che col.'essersi fatto da Lord Bentinck più <strong>di</strong> quello che doveva, po<br />
tesse tacciarsi per parte nostra <strong>di</strong> malafede i! suo governo e d'essere accusato<br />
per altra parte <strong>di</strong> voler dominare solo, quando per io contrario intendeva <strong>di</strong> nulla<br />
(11 .ìfeM Jnf bB E K T O L L in Cs-szL'ss <strong>di</strong> A rzzzs ? DmiMi il(i stpria, voi. 30. nag. li.<br />
Ii a S e rr v Measrzi, pag. 144. I na—erosi riferì nenti del Serri sono preziosi per la<br />
biografia co. .dea nei Parerò che ha arato tanta rane zelle vicende del sao tempo e sai<br />
c-a.e ~~.i~.ca caaianqae m or. .'grana. Affano irsafndesti scr.: la necrologia nella Gazatiti<br />
•ii (J/~ : -. oei —amo 1 e brevi cenni negli EJttgz dì Liguri /.7 ? voi. III. pag. sgg.<br />
(3 La resa sarebbe avvenuta egualmente « mais il est h:Fiorarle ponr les gém è : r<br />
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a 'enr ar.cenne :ndependarsce et ì lenrs andenres loss étam eacore. ponr airts <strong>di</strong>re, soas<br />
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