ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

— 200 - riguardo alla marina e all’esercito. Giunto il 15 ottobre 1808 per la nuova strada da Acqui a Savona, si trattenne qualche giorno festeggiatissimo e ospitato da Girolamo Durazzo nella splendida dimora in via Balbi e ripartì poi per Chiavari, non senza aver udito, nel ricevimento della Camera di Commercio, esplicite lamentele per la rovina economica, quando il vice presidente dichiarava che la Camera « non si può dissimulare i mali che potrebbero oggi diminuire la gioia e l’impressione dei cittadini di trovarsi davanti a voi » (1). Ritornò il Borghese nel 1811 a insediare il Collegio elettorale che doveva designare due candidati al corpo legislativo e otto al consiglio dipar­ timentale (e fu Onofrio Scassi tra questi). Accolto con grandi feste nel palazzo del senatore Cambiaso, si trattenne dal 15 al 25 gennaio e non gli mancarono le solite cerimonie; non mancò sopra tutto l’inevitabile pioggia delle poesie d’occasione (2). Con particolare pompa per tutto il periodo dal 1805 al 1813 fu celebrata la festa di S. Napoleone, che cadeva il 15 agosto nella solennità dell Annunciata, e nella quale l’imperatore voleva ricordato anche il ristabili­ mento della religione cattolica col celebre Concordato: significato che alla festa limase anche dopo la rottura del Concordato e il profondo dissidio col Papa. Le feste furono particolarmente splendide nel 1807: in quell’occasione fu esposto nel palazzo di Agostino Pareto, ancora maire, il modello del monu­ mento all Imperatore, che lo scultore Nicolò Traverso aveva preparato per ordine della Municipalità e per il quale Napoleone, ancora console, aveva dato il suo consenso, comunicato da Gian Carlo Serra, nel 1802. Il monumento però fu innalzato soltanto nel 1810 durante le feste per il matrimonio con Maria Luisa, feste che superarono le precedenti nello splendore e nella solennità. Luca Solari, maire aggiunto e in funzione provvisoria dopo la rinuncia del Pareto, tenne un iperbolico discorso, naturalmente in francese, a esaltazione del più grande degli imperatori « nel quale si incontrano e si accordano la vigilanza di Augusto, la dirittura di Traiano, la filosofia di Marco Aurelio, I ardimento di Alessandro, la fermezza di Ottone, poiché egli è più magnanimo di Carlo, più grande di tutti ». Frenesia adulatrice, nella quale è ben difficile distinguere quanto fosse dovuto alla retorica convenzionale e quanto al fascino delle straordinarie imprese napoleoniche. Ma il Solari non era buon profeta: i fatti hanno pienamente smentito le sue profezie. « Veuillez, ò Sire, - con­ chiudeva — ne pas dédaigner ce monument qui transmettra à la postérité la plus reculée un témoignage éternel de la reconnaissance de la ville qui vous (1 ) Gazzetta di Genova, ottobre 1808, pag. 341 sgg; B o rel, pag. 99; M io li, pag. 61. (2) Gazzetta di Genova, gennaio 1811, pag. 17, 21, 29. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

- 201 — la vote et de la bienveillance que vous avez eue à l’accepter ». Infatti, nel 1814 il monumento fu distrutto dal popolo insorto e non ne rimane alcuna tiaccia, con soddisfazione, a quanto si racconta, dell’artista che, insoddisfatto dell’opera propria, avrebbe esclamato: « Hanno fatto bene! (1) » E già un segno degli umori popolari si era avuto l’anno precedente, mentre cominciava la campagna di Germania, in una congiura « tendente a ribellare la città di Genova e ad operarvi un cambiamento nell’attuale gover­ no », scoperta e punita da una speciale commissione militare con cinque condanne a morte di operai e piccoli borghesi (2). Le solennità del 1810 furono rinnovate con dimostrazioni di gioia e opere di carità e sopra tutto con una colluvie di versi esaltatori (e vi contri­ buirono, col celebre Gianni, Giuseppe Crocco, uno degli « estensori » della Gazzetta, Luigi Serra e anche Gaetano Marrè) per festeggiare la nascita del Re di Roma. Alla celebrazione ufficiale all’Università parteciparono tutti i professori e gli allievi; il discorso di circostanza fu tenuto dal Marrè, allora professore di letteratura francese (3). In occasione del matrimonio anche i collegi elettorali mandarono mes­ saggi e felicitazioni. Sin dal 1806, mentre erano nominati senatori Girolamo Durazzo e Michelangelo Cambiaso, i due ex dogi, l’imperatore destinava a far parte del corpo legislativo per il dipartimento di Montenotte Paolo C olo n­ na di Savona, Nicolò Littardi di Porto Maurizio e Agostino Maglione; per gli Appennini G. B. Solari di Chiavari e Fr. Aurelio Cornia; per Genova Antonio Maghella, Girolamo Serra, Ippolito Durazzo e Giuseppe Tealdi. Ma a parte che il corpo legislativo ebbe funzioni ben limitate, questi liguri, anche se concordi con gli altri italiani dell’impero, erano sempre dispersi e som­ mersi in un’assemblea cui la ferrea volontà e la prepotente azione napo­ leonica non lasciavano campo d’azione. Nel 1808 ebbero luogo le riunioni dei Collegi elettorali di dipartimento e di circondario per designare i rappresentanti al Senato, al Corpo legislativo e ai Consigli generali dipartimentali e circondariali (4). Furono designati a (1) B e lg r a n o , San Napoleone in Imbreviature di Giovanni Scriba, p a g . 341 sgg.; B orel, pag. 86 sgg. (2) Gazzetta di Genova, 17 marzo 1813, pag. 92. Q u asi in contrapposto si celebrava poi con le cons ìete cerim onie e la consueta oratoria la vittoria di Lutzen e la festa del 15 ago- gosto; B o re l, p. 118. (3) Gazzetta, marzo-giugno 1811, pag. 97-118, 183, 191. (4) In quest’occasione fu organizzata definitivam ente l’am m in istra zio n e c o m u n a le col maire e i due aggiunti, tutti di nom ina imperiale, e un C o nsiglio scelto d a ll’im p e ra to re su una lista di cento n o m i proposti, tra i cittadini m aggiorm ente tassati, a p p u n to d a lle assem blee elettorali; R. D ra g o , Svolgimento storico della amministrazione comunale di Genova, G enova, tip. Sordom uti, 1885, pag. 90. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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la vote et de la bienveillance que vous avez eue à l’accepter ». Infatti, nel<br />

1814 il monumento fu <strong>di</strong>strutto dal popolo insorto e non ne rimane alcuna<br />

tiaccia, con sod<strong>di</strong>sfazione, a quanto si racconta, dell’artista che, insod<strong>di</strong>sfatto<br />

dell’opera propria, avrebbe esclamato: « Hanno fatto bene! (1) »<br />

E già un segno degli umori popolari si era avuto l’anno precedente,<br />

mentre cominciava la campagna <strong>di</strong> Germania, in una congiura « tendente a<br />

ribellare la città <strong>di</strong> Genova e ad operarvi un cambiamento nell’attuale gover­<br />

no », scoperta e punita da una speciale commissione militare con cinque<br />

condanne a morte <strong>di</strong> operai e piccoli borghesi (2).<br />

Le solennità del 1810 furono rinnovate con <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> gioia e<br />

opere <strong>di</strong> carità e sopra tutto con una colluvie <strong>di</strong> versi esaltatori (e vi contri­<br />

buirono, col celebre Gianni, Giuseppe Crocco, uno degli « estensori » della<br />

Gazzetta, Luigi Serra e anche Gaetano Marrè) per festeggiare la nascita del<br />

Re <strong>di</strong> Roma. Alla celebrazione ufficiale all’Università parteciparono tutti i<br />

professori e gli allievi; il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> circostanza fu tenuto dal Marrè, allora<br />

professore <strong>di</strong> letteratura francese (3).<br />

In occasione del matrimonio anche i collegi elettorali mandarono mes­<br />

saggi e felicitazioni. Sin dal 1806, mentre erano nominati senatori Girolamo<br />

Durazzo e Michelangelo Cambiaso, i due ex dogi, l’imperatore destinava a<br />

far parte del corpo legislativo per il <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Montenotte Paolo C olo n­<br />

na <strong>di</strong> Savona, Nicolò Littar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Porto Maurizio e Agostino Maglione; per<br />

gli Appennini G. B. Solari <strong>di</strong> Chiavari e Fr. Aurelio Cornia; per Genova<br />

Antonio Maghella, Girolamo Serra, Ippolito Durazzo e Giuseppe Teal<strong>di</strong>. Ma<br />

a parte che il corpo legislativo ebbe funzioni ben limitate, questi liguri, anche<br />

se concor<strong>di</strong> con gli altri italiani dell’impero, erano sempre <strong>di</strong>spersi e som­<br />

mersi in un’assemblea cui la ferrea volontà e la prepotente azione napo­<br />

leonica non lasciavano campo d’azione.<br />

Nel 1808 ebbero luogo le riunioni dei Collegi elettorali <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento<br />

e <strong>di</strong> circondario per designare i rappresentanti al Senato, al Corpo legislativo<br />

e ai Consigli generali <strong>di</strong>partimentali e circondariali (4). Furono designati a<br />

(1) B e lg r a n o , San Napoleone in Imbreviature <strong>di</strong> Giovanni Scriba, p a g . 341 sgg.;<br />

B orel, pag. 86 sgg.<br />

(2) Gazzetta <strong>di</strong> Genova, 17 marzo 1813, pag. 92. Q u asi in contrapposto si celebrava<br />

poi con le cons ìete cerim onie e la consueta oratoria la vittoria <strong>di</strong> Lutzen e la festa del 15 ago-<br />

gosto; B o re l, p. 118.<br />

(3) Gazzetta, marzo-giugno 1811, pag. 97-118, 183, 191.<br />

(4) In quest’occasione fu organizzata definitivam ente l’am m in istra zio n e c o m u n a le col<br />

maire e i due aggiunti, tutti <strong>di</strong> nom ina imperiale, e un C o nsiglio scelto d a ll’im p e ra to re su<br />

una lista <strong>di</strong> cento n o m i proposti, tra i citta<strong>di</strong>ni m aggiorm ente tassati, a p p u n to d a lle assem blee<br />

elettorali; R. D ra g o , Svolgimento storico della amministrazione comunale <strong>di</strong> Genova, G enova,<br />

tip. Sordom uti, 1885, pag. 90.<br />

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