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ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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— 188 —<br />

data precisa, ma che va posta tra il 1806 e il 1809, fece lo Scassi all’Acca­<br />

demia, ritornando sopra un argomento che gli era caro e sul quale si era<br />

anche trattenuto come Provve<strong>di</strong>tore, la proposta cioè <strong>di</strong> un magistrato me­<br />

<strong>di</strong>co che curasse l’igiene, per la quale egli può essere considerato come<br />

un precursore degli o<strong>di</strong>erni uffici d’igiene. La memoria, non integralmente<br />

riportata ma largamente riassunta nella prefazione dell’abate Sconnio, con­<br />

trappone alla me<strong>di</strong>cina curatrice, « che colla benda agli occhi muove incerta<br />

i suoi passi appoggiata sempre sul debole bastone delle congetture e si<br />

addottrina, come <strong>di</strong>ceva Plinio, dalle morti stesse e dai pericolosi istru-<br />

menti », la preservatrice, ricca <strong>di</strong> tanti lumi e corredata <strong>di</strong> tante osservazioni.<br />

Gravi danni, egli pensa, deriva dalla mancanza <strong>di</strong> un Magistrato Me<strong>di</strong>co<br />

« il quale armato della pubblica Autorità inteso sia principalmente a <strong>di</strong>struggere<br />

le cause che generar possono morbi epidemici ». Non basta, aggiunge<br />

pensando evidentemente al Magistrato <strong>di</strong> Sanità, che ci sia un magistrato il<br />

quale abbia cura <strong>di</strong> preservare la nazione dai mali contagiosi che possono<br />

venirle <strong>di</strong> fuori e che vigili sui commestibili; non basta, perchè i germi <strong>di</strong><br />

malattie anche epidemiche non sempre sono importati dall’esterno: e ne<br />

adduce esempi storici numerosi e significativi. È necessario che si provveda<br />

a evitare le cause interne e il <strong>di</strong>ffondersi delle malattie nei luoghi ove si<br />

raccoglie molta gente; è necessaria la vigilanza sugli alimenti e le bevande:<br />

occorrerebbe persino regolare in rapporto alla salute il moto, la quiete, le<br />

passioni. Ma qui, naturalmente, il magistrato me<strong>di</strong>co vedrebbe inceppata la<br />

sua azione. Come prescrivere a ciascuno il moto proporzionato alla quiete<br />

e determinarne la quantità secondo l’età e la <strong>di</strong>versa costituzione ? Come<br />

regolare le passioni che si celano all’altrui sguardo e penetrazione e sono<br />

insofferenti <strong>di</strong> freno? Ma se la pubblica autorità, poiché l’uomo non vuol<br />

essere governato nè troppo nè troppo poco, non può estendersi su tutto<br />

quello che si richiede a conservare la sanità, nelle sue mani è la <strong>di</strong>rezione<br />

delle cause esterne che contribuiscono ad alterarla. Diminuisca le veglie<br />

troppo prolungate, allontani le cause che tengono in penosa agitazione le<br />

popolazioni, regoli le cose in modo che i citta<strong>di</strong>ni abbiano a provare piut­<br />

tosto sensazioni grate che moleste.<br />

Tutti rime<strong>di</strong>, come si vede, che peccano <strong>di</strong> ingenua generica astrat­<br />

tezza: ci si sente l’uomo formatosi al pensiero settecentesco. E anche a<br />

proposito <strong>di</strong> un argomento ancor più grave, « la popolazione, nerbo degli<br />

Stati e prima cura d’ogni savio governo », nel proporre l’intervento dello<br />

Stato nei matrimoni dal punto <strong>di</strong> vista dell’igiene, appare piuttosto conti­<br />

nuatore delle dottrine ottimistiche e illuministiche del secolo XVIII anziché<br />

precursore dell’eugenetica moderna. « Non v’ha dubbio — riconosce —<br />

che la delicata incombenza <strong>di</strong> regolare i matrimoni e <strong>di</strong>rigerli al pieno<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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