ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

- 184 - vorì la scuola dei Sordo-Muti, fondata dal benemerito P. Assarotti delle Scuole Pie, protetta anche da Napoleone e servita di esempio alle altre del genere (1). Nominò poi una commissione (Agostino Pareto, Girolamo Serra, Pietro Paolo Celesia, Cottardo Solari, Agostino Maglione) incaricata di rac­ cogliere nomi, statue, ritratti, ricordi di ogni sorta degli uomini illustri di Genova e di comporre iscrizioni sui fatti principali, da collocarsi nel palazzo già del Governo e nei luoghi più cospicui. Per sua cura dovevano essere restaurate le statue di Andrea Doria e del Maresciallo Richelieu, secondo l’ordine lasciato da Napoleone (2). Quale sia stata l’opera di questa commissione non risulta, ma era un po’ strano e amaro che si pensasse a onorare nei suoi maggiori eventi la morta repubblica proprio da chi ne aveva voluto la fine e che fossero chiamati a un tale lavoro uomini come il Serra e il Pareto, che all’annes­ sione erano stati avversi. Tanto più poi che proprio in quei giorni il Lebrun ordinava che gli atti del cessato governo « qui concernent Padministration général et les intérèts politiques de la cidevant Republique Ligurienne, seront remis aux archives de PEmpire » (3), principio di quella spogliazione che dopo la visita di Salvestro De Sacy agli Archivi genovesi nel 1808 e nel 1812 e per ordine diretto di Napoleone (4) portò a Parigi il codice ori­ ginario di Caffaro, i Libri lurium e una cospicua raccolta di documenti pre­ ziosi, soltanto in piccola parte restituiti dopo il 1814 (5). Ed è noto che, come i codici e i documenti, anche numerosi quadri presero la via di Parigi. La lettera del Prefetto che annunciava al Maire la decisione imperiale è un capolavoro di improntitudine offensiva. Comunicato che molte opere sono state ritenute degne di ornare il Museo Napoleone a Parigi e di esser collocate accanto ai capolavori dei più celebri maestri, il Prefetto avverte che la città avrà in cambio un ritratto di Sua Maestà Imperiale e Reale. « Je suis autorisé à lui annoncer cette haute faveur et c’est avec un plaisir tout (1) B o r e l, pag. 95 e Gazzetta di Genova, Giugno 1916, pag. 4; V. necrologio del P. Assarotti in Gazzetta, 1829, pag. 8 e 16, le storie già ricordate del D rago e del M onaci e G. B. M a r c h is io , Umili glorie genovesi: il P. G. B. Ottavio Assarotti, Genova, 1923. (2) Gazzetta di Genova, suppl. al n. 8, 7 agosto 1805, pag. 68. (3) Archivio di Stato, Genova, Elenchi delle carte trasportate a Parigi e ritorno loro, mazzo XVI, num. gen. 326. (41 D e S acv, Rapport sur les recherches faites dans les archives du Gouvernement et autres dépòts publics de Gènes, in Histoire et Mémoires de l’Institut Royal de France, classe d’Histoire et de Littérature ancienne, t. Ili, Paris, 1816, pag. 86; Correspondance de Napoléon, XVI, n. 13692; anche in B o r e l, pag. 221. (5) V. su questo la prefazione del B elorano agli Annali Genovesi, ediz. Istituto Stor. Ital., voi. I, Roma, 1890, pag. XLII sgg.; V it a l e, Intorno ai Libri lurium, Gior. Stor. Letter. della Liguria, 1927, pag. 135 sgg. Sugli oggetti restituiti e tornati da Torino nel 1816, v. Gazzetta di Genova, aprile-giugno 1816, pag. 133,141, 189. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 185 — particulier, Mr le Maire, que je m’aquitte de cette agréable commission » (1). Burlone il Prefetto; ma chi riceveva così fatte comunicazioni doveva restare con la bocca amara. Lunga corrispondenza ci fu poi per un altro quadro, raffigurante la cessione della Liguria all’impero opera di Michele Rago, pittore genovese a Parigi, che doveva essere ritirato dallo Schiaffino della direzione generale della stampa e libreria, probabilmente il genero di Corvetto (2). Anche l’istituto Nazionale fu trasformato: già quell’attributo non an­ dava più e doveva sparire. L’articolo 34 della legge 4 luglio sull’Università aveva provveduto appunto al mutamento del nome. La prima seduta di cui rimanga il verbale dopo la trasformazione politica ebbe luogo l’i l dicembre 1805, presidente il Pareto. Ma ce ne do­ vette essere un’altra, nella quale si comunicò l’invito dell’Arcitesoriere a nom i­ nare una commissione per il nuovo regolamento dell’istituto, da chiamarsi, se­ condo la volontà imperiale, Accademia di Scienze, Lettere ed Arti. La commissio­ ne fu costituita dal Pareto, dal Mongiardini, dallo Sconnio, ai quali il Lebrun aggiunse Girolamo Serra e Cottardo Solari. Nella seduta del dicembre fu discusso il regolamento che divideva i 72 membri dell’Accademia in due classi, di scienze fisiche e matematiche, di letteratura e belle arti: i medici furono ascritti alla prima (3). L’11 dicembre fu anche nominata una commissione che doveva pre­ sentare entro quindici giorni sei temi da mettere a concorso- Alla seduta e alla discussione partecipò lo Scassi, che per un voto non entrò nella com­ missione (4). Nella stessa seduta si procedette alla elezione di tre nuovi ac­ cademici ai posti vacanti. Furono designati Girolamo Serra, che ormai vi apparteneva di fatto se non di diritto, Nicolò Grillo Cattaneo e il P. Giusep­ pe Solari, professore di lingua e letteratura latina e greca all’Università; e nella successiva adunanza del 21 dicembre fu comunicata l’approvazione del Lebrun (5\ A questa seguì ancora una riunione il 4 gennaio 1806, in cui furono discussi e votati i temi proposti. Con essa cessò la vita del vecchio Istituto, che non aveva mai potuto pubblicare le sue Memorie; per gli aiuti del Governo soltanto nel 1806 era stampato il primo volume con (1) Collezione di Appunti e Documenti storici, Mss. Bibl. Univ., voi. 21, c. 285. Cfr. Le spoglie della Liguria a Parigi nel secolo XIX, in Giornale degli Studiosi, 1869, n. 25; M. Labò, Depredazioni napoleoniche in Liguria, in Gazzetta di Genova, agosto 1921. (2) Archivio del Comune di Genova, Registro Corrispondenza 1814-15, febbraio 1814, n. 89, 92, 175 ecc. (3) Projet d’un Reglement pour UAccadèmie de Gènes à S. A. VArchitre'sorier de VEmpire, Gènes, 1806. (4) Processi Verbali dell’istituto Nazionale, Ms. Bibl. Univ. di Genova, F. V. 21, c. 95. (5) Ibid., c. 97; Gazzetta di Genova, n. 41, 24 dicembre 1805, pag. 245. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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particulier, Mr le Maire, que je m’aquitte de cette agréable commission » (1).<br />

Burlone il Prefetto; ma chi riceveva così fatte comunicazioni doveva restare con<br />

la bocca amara.<br />

Lunga corrispondenza ci fu poi per un altro quadro, raffigurante la<br />

cessione della Liguria all’impero opera <strong>di</strong> Michele Rago, pittore genovese<br />

a Parigi, che doveva essere ritirato dallo Schiaffino della <strong>di</strong>rezione generale<br />

della stampa e libreria, probabilmente il genero <strong>di</strong> Corvetto (2).<br />

Anche l’istituto Nazionale fu trasformato: già quell’attributo non an­<br />

dava più e doveva sparire. L’articolo 34 della legge 4 luglio sull’Università<br />

aveva provveduto appunto al mutamento del nome.<br />

La prima seduta <strong>di</strong> cui rimanga il verbale dopo la trasformazione<br />

politica ebbe luogo l’i l <strong>di</strong>cembre 1805, presidente il Pareto. Ma ce ne do­<br />

vette essere un’altra, nella quale si comunicò l’invito dell’Arcitesoriere a nom i­<br />

nare una commissione per il nuovo regolamento dell’istituto, da chiamarsi, se­<br />

condo la volontà imperiale, Accademia <strong>di</strong> Scienze, Lettere ed Arti. La commissio­<br />

ne fu costituita dal Pareto, dal Mongiar<strong>di</strong>ni, dallo Sconnio, ai quali il Lebrun<br />

aggiunse Girolamo Serra e Cottardo Solari. Nella seduta del <strong>di</strong>cembre fu<br />

<strong>di</strong>scusso il regolamento che <strong>di</strong>videva i 72 membri dell’Accademia in due<br />

classi, <strong>di</strong> scienze fisiche e matematiche, <strong>di</strong> letteratura e belle arti: i me<strong>di</strong>ci<br />

furono ascritti alla prima (3).<br />

L’11 <strong>di</strong>cembre fu anche nominata una commissione che doveva pre­<br />

sentare entro quin<strong>di</strong>ci giorni sei temi da mettere a concorso- Alla seduta e<br />

alla <strong>di</strong>scussione partecipò lo Scassi, che per un voto non entrò nella com­<br />

missione (4). Nella stessa seduta si procedette alla elezione <strong>di</strong> tre nuovi ac­<br />

cademici ai posti vacanti. Furono designati Girolamo Serra, che ormai vi<br />

apparteneva <strong>di</strong> fatto se non <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, Nicolò Grillo Cattaneo e il P. Giusep­<br />

pe Solari, professore <strong>di</strong> lingua e letteratura latina e greca all’Università; e<br />

nella successiva adunanza del 21 <strong>di</strong>cembre fu comunicata l’approvazione<br />

del Lebrun (5\ A questa seguì ancora una riunione il 4 gennaio 1806, in<br />

cui furono <strong>di</strong>scussi e votati i temi proposti. Con essa cessò la vita del<br />

vecchio Istituto, che non aveva mai potuto pubblicare le sue Memorie; per<br />

gli aiuti del Governo soltanto nel 1806 era stampato il primo volume con<br />

(1) Collezione <strong>di</strong> Appunti e Documenti storici, Mss. Bibl. Univ., voi. 21, c. 285. Cfr.<br />

Le spoglie della Liguria a Parigi nel secolo XIX, in Giornale degli Stu<strong>di</strong>osi, 1869, n. 25;<br />

M. Labò, Depredazioni napoleoniche in Liguria, in Gazzetta <strong>di</strong> Genova, agosto 1921.<br />

(2) Archivio del Comune <strong>di</strong> Genova, Registro Corrispondenza 1814-15, febbraio 1814,<br />

n. 89, 92, 175 ecc.<br />

(3) Projet d’un Reglement pour UAccadèmie de Gènes à S. A. VArchitre'sorier de VEmpire,<br />

Gènes, 1806.<br />

(4) Processi Verbali dell’istituto Nazionale, Ms. Bibl. Univ. <strong>di</strong> Genova, F. V. 21, c. 95.<br />

(5) Ibid., c. 97; Gazzetta <strong>di</strong> Genova, n. 41, 24 <strong>di</strong>cembre 1805, pag. 245.<br />

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