ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

- 182 - gramma dell’impero universale applicato anche alla scienza e alla coltura, lo spirito di umanità al servizio della costruzione politica napoleonica, sino a rinnegare « i pregiudizi nazionali »: quelli degli altri, s’intende. Un caloroso saluto al Rettore chiudeva l’abile e accorto discorso: il Serra rispose alcune parole convenzionali di ringraziamento e di saluto; accennò alle condizioni difficili dell’Università e all’aiuto che una mano paterna veniva a porgerle; ma che veramente il discorso udito soddisfacesse tutti i suoi voti, come diceva, è lecito dubitare (1). I provvedimenti definitivi si fecero attendere un anno : il 3 novembre 1810 il Serra convocava tutti i professori per comunicar loro gli ordini del Gran Maestro dell’Università imperiale, gli statuti deH’Accademia, come ora si chiamava, e le nomine alle diverse cattedre delle quattro facoltà di diritto, medicina, scienze e lettere, in cui era divisa. « M. le Recteur a prononcé un discours intéressant et analogue a cet événement » diceva la Gazzetta (2). 11 corpo professorale rimaneva immutato con qualche aggiunta, come Biamon- ti e Ardizzoni nella facoltà legale, e con accresciuto numero di supplenti. C on atto di giustizia, a Guglielmo Batt si dava il titolo di professore ono­ rario e posto e decorazione come se fosse in attività di servizio: riconosci­ mento delle sue benemerenze verso l'Università e della costante opera di scienziato e di filantropo. Nella facoltà medica G. B. Pratolongo rimaneva alla cattedra di anatomia e fisiologia, il Viviani alla botanica, Luigi De Ferrari alla chimica, il Mongiardini alla materia medica e alla medicina legale, lo Scassi all igiene e alla patologia, l’Olivari alla clinica interna, il Bonomi alla chirurgia e ostetricia, Giuseppe Guidetti alla clinica esterna, Giuseppe Mojon alla chimica farmaceutica. Il Pratolongo era poi designato decano per tre anni, col Viviani a segretario (3). Pochi giorni dopo il Pratolongo moriva colpito da apoplessia e Onofrio Scassi era chiamato a succedergli, mentre a Benedetto Mojon era conferita la cattedra di anatomia e fisiologia (4). Lo Scassi riacquistava così la preminenza su tutti i suoi colleghi di facoltà (5): e in questa condizione lo trovò l’annessione al Piemonte. (i) I discorsi in Gazzetta di Genova, n. 95, 29 novembre 1809, pag. 381 sgg. Quello del Cuvier è integralmente riportato dal B o re l, pag. 96 sgg. , . " ^ erra ne' suo discorso nominò con lode i maggiori uomini che onoravano I Università, ma non fece il nome di Scassi: piccolo ripicco, forse, per le aspirazioni di lui alla carica di rettore? (3) Gazzetta, n. 88, 3 novembre 1810, pag. 347-8; n. 89, 10 novembre, pag. 351-52 (discorso Serra); Isnardi-Celesia, 11, pag. 231-2, con la data errata 1809. (4) Gazzetta, n. 92, 17 nov. 1810, pag. 366,19 gennaio 1811, p. 22. (5) < Le Recteur de I’Académie de Gènes, Officier de la Légion d’Honneur à Monsieur Scassi Professeur d’Higiéne et de Phathologie, Doyen de la Faculté de Médicine. Monsieur. J’ai l’honneur de vous adresser une ampliation de l’article de l’Arrété de S. E. le Grand Maitre de l’Université Impériale, par le quel vous avez été nommé Doyen de Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

- 183 - Anche questa volta non si era trattato di una profonda riforma orga­ nica nella costituzione e negli insegnamenti della facoltà, ma piuttosto di una sistemazione e di un ampliamento di ciò che già esisteva, cosicché hanno il solito carattere della denigrazione del passato per l’esaltazione del presen­ te le parole deH’Annuario statistico 1813: « Autrefois l’insegnament public confié aux membres de l’Academie de Gènes ne consistait q u’en quelques cours de latinité, une chaire de droit, une classe de philosophie, une de mathematique trascendentale et une école de théologie » (1); dove è affatto dimenticata la medicina, che rimase immutata nelle cattedre e nell’ordinamen­ to avuto in gran parte per opera di Onofrio Scassi. L’opera organizzatrice napoleonica, oltre che all’Università, si volse anche alle altre scuole. Fin dal 1805 era stata stabilita l’istituzione di un Liceo di seconda classe, con annesso collegio, che assorbì i collegi preesistenti, come quello dei Soldatini, e le fondazioni Invrea, Soleri e Durazzo: dapprima gli fu assegnato come locale il monastero dello Spirito Santo, poi fu traspor­ tato a Carignano e finalmente nel 1811 nel Monastero dei Minori Osservanti alla Nunziata, dove fu stabilmente ordinato e cominciò a funzionare regolar­ mente. Per aver parlato nel civico consiglio contro quel trasporto e quella desti­ nazione del convento, Nicolò Grillo Cattaneo fu mandato in esilio in Francia (2). Notevole è anche il proposito, che non sembra aver avuto attuazione, di aggregare all’Università una scuola normale per la preparazione degli inse­ gnanti. La scuola, gratuita, doveva avere la durata di due anni; trattenen- dovisi di più, gli allievi assumevano le funzioni di ripetitori e si impegnavano in ogni caso di rimanere almeno dieci anni nell’insegnamento (3). Uomo colto e poeta, il Lebrun, che, dopo la nomina dei Prefetti nei tre dipartimenti, era rimasto qualche mese in Liguria come comandante della 28’ Divisione, mostrò di volersi occupare non solo degli ordinamenti am­ ministrativi ed economici, ma di tutto quanto si riferisse agli istituti di beneficenza e di coltura e anche alle memorie del passato (4). Così fa- la Faculté de Médicine en remplacement de M. Pratolongo, decedè. Agréez, Monsieur le Doyen, l’assurance de ma considération trés distinguée. Gènes, le 15 janvier 1811. Serra >. Unita a questa comunicazione è la copia del decreto del Gran Maestro De Fontanes, in data 13 novembre 1810; Archivio Sauli. (1) Annuaire statistique du département de Gènes pour l’an 1813, A Gènes, de I’impri- merie de la Gazzette, pag. 36. (2) Gazzetta di Genova, n. 99, 16 dicembre 1807, pag. 407; 31 lu g lio 1811, p. 247; 29 febbraio e 15 aprile 1812, pag. 68 e 124; B o re l, 95; Elogi di Liguri Illustri, III, 256. (3) Gazzetta, n. 41, 23 maggio 1810, pag. 161. (4) B o r e l , pag. 74 sgg. Chiese nel febbraio 1806 di essere richiamato; Napoleone lo invitò a rimanere ancora qualche mese, partì infatti nel maggio, Ibid., pag. 74 e 218; Gazzetta 22 febbraio 1806, pag. 61; G. Ro b er t i, L'Arcitesoriere Lebrum a Genova, Giornale ligustico, 1905, pag. 339. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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Anche questa volta non si era trattato <strong>di</strong> una profonda riforma orga­<br />

nica nella costituzione e negli insegnamenti della facoltà, ma piuttosto <strong>di</strong><br />

una sistemazione e <strong>di</strong> un ampliamento <strong>di</strong> ciò che già esisteva, cosicché hanno<br />

il solito carattere della denigrazione del passato per l’esaltazione del presen­<br />

te le parole deH’Annuario statistico 1813: « Autrefois l’insegnament public<br />

confié aux membres de l’Academie de Gènes ne consistait q u’en quelques<br />

cours de latinité, une chaire de droit, une classe de philosophie, une de<br />

mathematique trascendentale et une école de théologie » (1); dove è affatto<br />

<strong>di</strong>menticata la me<strong>di</strong>cina, che rimase immutata nelle cattedre e nell’or<strong>di</strong>namen­<br />

to avuto in gran parte per opera <strong>di</strong> Onofrio Scassi.<br />

L’opera organizzatrice napoleonica, oltre che all’Università, si volse<br />

anche alle altre scuole. Fin dal 1805 era stata stabilita l’istituzione <strong>di</strong> un Liceo<br />

<strong>di</strong> seconda classe, con annesso collegio, che assorbì i collegi preesistenti,<br />

come quello dei Soldatini, e le fondazioni Invrea, Soleri e Durazzo: dapprima<br />

gli fu assegnato come locale il monastero dello Spirito Santo, poi fu traspor­<br />

tato a Carignano e finalmente nel 1811 nel Monastero dei Minori Osservanti<br />

alla Nunziata, dove fu stabilmente or<strong>di</strong>nato e cominciò a funzionare regolar­<br />

mente. Per aver parlato nel civico consiglio contro quel trasporto e quella desti­<br />

nazione del convento, Nicolò Grillo Cattaneo fu mandato in esilio in Francia (2).<br />

Notevole è anche il proposito, che non sembra aver avuto attuazione, <strong>di</strong><br />

aggregare all’Università una scuola normale per la preparazione degli inse­<br />

gnanti. La scuola, gratuita, doveva avere la durata <strong>di</strong> due anni; trattenen-<br />

dovisi <strong>di</strong> più, gli allievi assumevano le funzioni <strong>di</strong> ripetitori e si impegnavano<br />

in ogni caso <strong>di</strong> rimanere almeno <strong>di</strong>eci anni nell’insegnamento (3).<br />

Uomo colto e poeta, il Lebrun, che, dopo la nomina dei Prefetti nei<br />

tre <strong>di</strong>partimenti, era rimasto qualche mese in Liguria come comandante della<br />

28’ Divisione, mostrò <strong>di</strong> volersi occupare non solo degli or<strong>di</strong>namenti am­<br />

ministrativi ed economici, ma <strong>di</strong> tutto quanto si riferisse agli istituti <strong>di</strong><br />

beneficenza e <strong>di</strong> coltura e anche alle memorie del passato (4). Così fa-<br />

la Faculté de Mé<strong>di</strong>cine en remplacement de M. Pratolongo, decedè. Agréez, Monsieur le Doyen,<br />

l’assurance de ma considération trés <strong>di</strong>stinguée. Gènes, le 15 janvier 1811. Serra >. Unita a<br />

questa comunicazione è la copia del decreto del Gran Maestro De Fontanes, in data 13<br />

novembre 1810; Archivio Sauli.<br />

(1) Annuaire statistique du département de Gènes pour l’an 1813, A Gènes, de I’impri-<br />

merie de la Gazzette, pag. 36.<br />

(2) Gazzetta <strong>di</strong> Genova, n. 99, 16 <strong>di</strong>cembre 1807, pag. 407; 31 lu g lio 1811, p. 247; 29<br />

febbraio e 15 aprile 1812, pag. 68 e 124; B o re l, 95; Elogi <strong>di</strong> Liguri Illustri, III, 256.<br />

(3) Gazzetta, n. 41, 23 maggio 1810, pag. 161.<br />

(4) B o r e l , pag. 74 sgg. Chiese nel febbraio 1806 <strong>di</strong> essere richiamato; Napoleone lo<br />

invitò a rimanere ancora qualche mese, partì infatti nel maggio, Ibid., pag. 74 e 218; Gazzetta<br />

22 febbraio 1806, pag. 61; G. Ro b er t i, L'Arcitesoriere Lebrum a Genova, Giornale ligustico,<br />

1905, pag. 339.<br />

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