ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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— 158 — peratore; e, mentre Saliceti dava una gran festa in occasione dell’incorona­ zione, la Gazzetta rimproverava i repubblicani intransigenti e coloro che erano fermi ancora nelle idee e nei sentimenti del periodo violento e giaco­ bino perchè pretendevano « di parlarvi col linguaggio del 1797; come se l’esperienza, la riflessione e il tempo non ci avessero fatto rinvenire su molte delle cose esagerate e troppo ardite che si sono allora dette e predicate > (1). Le sorti della Repubblica erano così intimamente unite a quelle di Napoleone e deirimpero: persino il solo vantaggio economico in mezzo alle rovine e ai danni della guerra veniva da lui, che aveva ordinato la costruzio­ ne nei cantieri liguri di due vascelli e due fregate, perchè in tal modo « Nous y aurons l'avantage d'occuper les ouvriers de la Rivière de Gènes, qui doivent en avoir grand besoin, et d'avoir des constructions qui nous seront d’une grande utilité » (2). Grande entusiasmo destava infatti il varo della prima di quelle navi, la Pomona, avvenuto nel febbraio 1S05, e inni di lode salivano al Saliceti per gli altri lavori in corso dei quali gli si attribuiva il merito (3). Continue intanto le lamentele per le dogane che ostacolavano gli scambi interni e -finivano di distruggere il commercio già paralizzato dal mare, per la pirateria esercitata anche da cittadini liguri a servizio dei nemici, tanto da render necessaria un'apposita commissione giudiziaria, e per lo stato disastroso delle finanze con !a necessità di ricorrere ad eccezionali provve­ dimenti: prestiti coatti, tasse d'ogni sorta, l'alienazione dei beni pubblici all’asta, una commissione di liquidazione del debito pubblico (4). Il male derivava dalla guerra, ma solo Napoleone poteva dare la vittoria, mentre i lievi vantaggi venivano dalla Francia: il terreno non poteva esser meglio preparato e su questa preparazione agiva la suggestione deH’esempio. Nel marzo giungeva la notizia che l’imperatore aveva accolto l’offerta della corona del regno italico fattagli dall'apposita commissione andata a Parigi 15> e la si esaltava con parole assai strane, nel loro entusiasmo- per una repubblica che avesse voluto conservare la propria esistenza autonoma. « E certamente glorioso per quella nazione passare alla Dinastia monarchica ereditaria annoverando per primo tra i suoi Re un Eroe, cui forse non presentan 'uguaie i secoli di Alessandro e di Cario Magno e che formerà (1> G zzzszzz N a ào K A k , n . 1S-2Q: 13-27 ottobre 1304. pag. 137 sgg-, 146, 153; n. 29, 29 dicembre, pag. 224. i2> CtHTzsxm dn a ? , n. 6993 (S agosto 1S03): B orel, pag. 206. (3) G z z z s tz z . n. 7, 16 febbraio 1S05. pag. 57. (4* R x l s Lz i d i Leggi e A s d ii S e s t i l i , 23 sgg. 63 sgg_ S4: IV', 23, 30, 41 sg?, 102! sgg; (ìw tiH », n. 7-S, 16 e 23 febbraix 9 - irio . pag. 57. 66, $2; el 15, 13 aprile, pag. 119 ecc. (5) Sa questi «t t cbì'Beati cfr. FlOSUB-LDUU, fìtm do •apoirùm ica, pag. 761 sgg. e relativa btfaiiograra. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 159 — l’oggetto dell ammirazione e dell’invidia dei secoli avvenire ». Il Senato ligure a sua volta * ha accolto con trasporto questa memorabile occasione per manifestar a S. M. l’imperatore Napoleone i sentimenti dei quali è penetrato verso la sua augusta persona » e ha subito deciso di mandare a Milano, ove 1 Imperatore verrà per l’incoronazione, una commissione di dieci senatori, presieduta dal Doge, « per fargli conoscere la viva parte che prende la Nazione Ligure in un avvenimento che nel circondare di nuovo lustro la sua corona, annunzia il più felice avvenire ai popoli della bella Italia » (1). Due sono veramente le commissioni: l’una va ad ossequiare l’imperatore ad Alessandria, l’altra a Milano, dove assisterà all’incoronazione (2). Il Senato delibera anche le spese necessarie per queste deputazioni e per la visita imperiale che già si annuncia: 30 mila lire per la deputazione a M ilano; per le spese del ricevimento si passa da 25 a 100 mila lire; complessivamente si apre un credito di 200 mila lire (3). Anche per gli alloggi a Novi delle deputazioni provvede il Senato (4): e per Novi appunto parte il 27 aprile la prima delegazione presieduta da G. B. Rossi e composta da Nicola Uttardi, Tomaso Langlad, Alberto Pavese, Giulio Torre e Gian Carlo Serra di Domenico. L’Imperatore arrivò ad Alessandria il 1° di maggio, il 2 ricevette Sa­ liceti, il 3 la delegazione che gli rivolse per bocca del presidente Rossi l’invito di una visita a Genova: « Sire, Voi appagherete il voto della Liguria coll’onorare la sua capitale di vostra presenza e conoscerete in tutta la loro estensione i sentimenti che nutre la nazione per un Eroe in cui tutte ha riposte le speranze della sua felicità ». La risposta, senza pronunciarsi sull’invito, rinnovava l'espressione dell’interessamento imperiale per un po­ polo considerato per molteplici prove dei più devoti alla Francia, e il desiderio di poter ripristinare nell’antico splendore la Repubblica e il suo commercio e di contribuire a tutto ciò che potesse formarne e consolidarne la prosperità (5). Genova fu in quei giorni piena di francesi: vennero col Saliceti, e rorse non senza preciso scopo, il Direttore Generale delle Dogane, Collin, (1) G azzetta, n. 14, 6 aprile, pag. 111. (2) E nominata anche una commissione di dame: Maria Negroni, Aijnetta Brignole, Giovannina Philippe. Teresa Doria. Cecchini Fravega, Ginlietta Do razzo. Bianchina La Flèche, Carlotta Gazza no. Pa ; lena Remedi, ma non per andare a Milano ( C l a v a r i n o . IV, 151; F i o r i n i - Lemmi, pag. 6S2 . bensì per le accoglienze a Genova (Gazzetta n. 16, 20 aprile, pag. 129). '3 Archivio di Staio, Rep. L ^-e filze 73 e 94: reg. I l i A, c. 51 e 57; reg. 393, deliberazioni 9 e 14 aprile. 4) Ibid_ filza 419, 20 aprile. (5) Gazzetta Naziomale, n. 17, 27 aprile, pag. 135; n. 13, 4 maggio, pag. 143 e snp- piernento 6 maggio, pag. 152. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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peratore; e, mentre Saliceti dava una gran festa in occasione dell’incorona­<br />

zione, la Gazzetta rimproverava i repubblicani intransigenti e coloro che<br />

erano fermi ancora nelle idee e nei sentimenti del periodo violento e giaco­<br />

bino perchè pretendevano « <strong>di</strong> parlarvi col linguaggio del 1797; come se<br />

l’esperienza, la riflessione e il tempo non ci avessero fatto rinvenire su molte<br />

delle cose esagerate e troppo ar<strong>di</strong>te che si sono allora dette e pre<strong>di</strong>cate > (1).<br />

Le sorti della Repubblica erano così intimamente unite a quelle <strong>di</strong><br />

Napoleone e deirimpero: persino il solo vantaggio economico in mezzo alle<br />

rovine e ai danni della guerra veniva da lui, che aveva or<strong>di</strong>nato la costruzio­<br />

ne nei cantieri liguri <strong>di</strong> due vascelli e due fregate, perchè in tal modo « Nous y<br />

aurons l'avantage d'occuper les ouvriers de la Rivière de Gènes, qui doivent<br />

en avoir grand besoin, et d'avoir des constructions qui nous seront d’une<br />

grande utilité » (2). Grande entusiasmo destava infatti il varo della prima<br />

<strong>di</strong> quelle navi, la Pomona, avvenuto nel febbraio 1S05, e inni <strong>di</strong> lode salivano<br />

al Saliceti per gli altri lavori in corso dei quali gli si attribuiva il merito (3).<br />

Continue intanto le lamentele per le dogane che ostacolavano gli scambi<br />

interni e -finivano <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere il commercio già paralizzato dal mare,<br />

per la pirateria esercitata anche da citta<strong>di</strong>ni liguri a servizio dei nemici, tanto<br />

da render necessaria un'apposita commissione giu<strong>di</strong>ziaria, e per lo stato<br />

<strong>di</strong>sastroso delle finanze con !a necessità <strong>di</strong> ricorrere ad eccezionali provve­<br />

<strong>di</strong>menti: prestiti coatti, tasse d'ogni sorta, l'alienazione dei beni pubblici<br />

all’asta, una commissione <strong>di</strong> liquidazione del debito pubblico (4). Il male<br />

derivava dalla guerra, ma solo Napoleone poteva dare la vittoria, mentre i<br />

lievi vantaggi venivano dalla Francia: il terreno non poteva esser meglio<br />

preparato e su questa preparazione agiva la suggestione deH’esempio.<br />

Nel marzo giungeva la notizia che l’imperatore aveva accolto l’offerta<br />

della corona del regno italico fattagli dall'apposita commissione andata a<br />

Parigi 15> e la si esaltava con parole assai strane, nel loro entusiasmo- per<br />

una repubblica che avesse voluto conservare la propria esistenza autonoma.<br />

« E certamente glorioso per quella nazione passare alla Dinastia monarchica<br />

ere<strong>di</strong>taria annoverando per primo tra i suoi Re un Eroe, cui forse non<br />

presentan 'uguaie i secoli <strong>di</strong> Alessandro e <strong>di</strong> Cario Magno e che formerà<br />

(1> G zzzszzz N a ào K A k , n . 1S-2Q: 13-27 ottobre 1304. pag. 137 sgg-, 146, 153; n. 29,<br />

29 <strong>di</strong>cembre, pag. 224.<br />

i2> CtHTzsxm dn a ? , n. 6993 (S agosto 1S03): B orel, pag. 206.<br />

(3) G z z z s tz z . n. 7, 16 febbraio 1S05. pag. 57.<br />

(4* R x l s Lz i d i Leggi e A s d ii S e s t i l i , 23 sgg. 63 sgg_ S4: IV', 23, 30, 41 sg?,<br />

102! sgg; (ìw tiH », n. 7-S, 16 e 23 febbraix 9 - irio . pag. 57. 66, $2; el 15, 13 aprile,<br />

pag. 119 ecc.<br />

(5) Sa questi «t t cbì'Beati cfr. FlOSUB-LDUU, fìtm do •apoirùm ica, pag. 761 sgg. e<br />

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