ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

- 14Ò — vari: le occupazioni scolastiche e professionali non gli permettevano di assen­ tarsi da Genova, cosicché, mentre dichiarava al ministro dell’interno — era allora Agostino Maglione — di accettare la nuova carica (1), è supponibile si desse da fare per non abbandonare la città, e si può credere lo assi­ stessero del loro aiuto e del loro favore il Maghella, Deputato alla Polizia, e fors’anche lo stesso Saliceti. Infatti, quando alla fine di giugno il Maghella prese il posto di Giro­ lamo Serra alla Presidenza del Magistrato di Guerra e Marina e Antonio Botto Io sostituì come Commissario di Polizia, lo Scassi subentrò nell’ufficio di Prov­ veditore del Centro, mentre a Chiavari andava Giulio Torre, prima destinato viceprovveditore a Rapallo (2). Passava così lo Scassi, senza abbandonare la città e le altre sue normali occupazioni, ad un genere di attività affatto nuovo e che appare lontano dalle sue consuetudini di vita e di studio. Secondo la legge organica sul potere amministrativo, il Provveditore, assistito da una Giunta, era l’organo immediato del Governo, il capo della Giurisdizione, con funzioni che assommavano in certo modo le odierne attribuzioni del Prefetto e del Questore. Sorvegliava tutti i corpi ammini­ strativi, che corrispondevano col Governo per suo mezzo, ed esercitava in­ sieme le funzioni di polizia alle dipendenze del Commissario, che ne era ministro per tutta la repubblica. Risiedeva nel capoluogo e doveva avere, a carico della Giurisdizione, l’alloggio e uno stipendio di seimila lire, oltre a duemila lire di spese di ufficio e di rappresentanza (3). La prima installazione di tutti i Provveditori e i Viceprovveditori av­ venne il 1° giugno: entrò in carica in quel giorno anche il Botto, il quale, riferendo al Magistrato Supremo che l’ufficio si era regolarmente costituito col segretario e con tre impiegati, denunciava subito lo scarso numero di que­ sti e lo chiedeva aumentato (4). Dopo un mese al Botto, del quale le let- (1) Onofrio Scassi al Senatore Presidente dell’interno. Signor Presidente. Ho ricevuto col vostro messaggio del giorno 30 aprile la notizia di essere stato eletto Provveditore della Giurisdizione dell'Entella. Sento abbastanza il valore dell’attestato di considerazione di cui mi ha onorato il Governo con questa elezione, per dimenticare ogni mio particolare interesse, e risolvermi a tentare di meritarla coll’esatto adempimento delle mie incombenze. Degnatevi, Senatore Presidente, di significare al Governo che io pieno di riconoscenza accetto l’onorevole incarico e che ne attendo i pregiatissimi ordini. Salute e rispetto. Scassi. Genova, 3 maggio 1803, anno VI. Arch. di Stato, Rep. Ligure, Sala 50, filza 60. (2) L ’Osservatore politico, n. 47, 2 luglio 1803, pag. 375; Gazzetta Nazionale, n. 3, 2 luglio, pag. 24; C l a v a r in o , IV, 115. (3) Gazzetta Nazionale, 7 maggio 1803, pag. 379 sgg. (4) Gazzetta, n. 50, 2 giugno, pag. 401; Archivio di Stato, n. 340, Lettere del Provveditore del Centro, reg. I, lett. n. 1, 1 giugno. Il segretario era Giuseppe Podestà, medico an- Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

- 141 - tere attestano un fervido interessamento e un’attiva operosità, succede O n o ­ frio Scassi che ne dà subito partecipazione al Governo. « Al Doge e Sena­ tori del Magistrato Supremo- 11 Provveditore del Centro. In questo momento ho dato principio all’esercizio delle funzioni proprie della carica a cui mi avete destinato. Impiegherò tutti i miei piccoli mezzi per meritare quella con­ fidenza di cui il Governo si è degnato onorarmi. Genova, Dalla Residenza del Provveditore, 2 luglio 1803, Anno VI. Scassi » (1). Ecco così il medico e lo scienziato divenuto funzionario e capo di polizia; e nell’esercizio delle nuove attribuzioni egli portò un’attività continua, quasi invadente e tumultuosa, della quale fanno fede i due registri di let­ tere sue alle diverse autorità dello Stato, cui altre si aggiungono sparse in altre serie di atti, e i registri dei Verbali di ufficio (2): non era certo una sinecura quel suo incarico. Energico e zelante, deciso a esercitare seriamente le attri­ buzioni e a farsi obbedire, cortese nei modi (3), ma fermo e risoluto nel seguire e voler rispettate le leggi e le disposizioni del governo, si dedica al nuovo lavoro con attività coscienziosa e operosa, che non lo distoglie tut­ tavia dai doveri professionali e accademici. Seguirlo minutamente in un anno di amministrazione di polizia attra­ verso le molteplici pratiche, spesso uniformi, non è possibile e sarebbe inutile : basterà accennare al carattere generale della sua opera e ad alcuni episodi principali. La rigida e severa vigilanza e l’osservanza scrupolosa delle leggi provocano qualche volta conflitti, specialmente con le Municipalità, e lagni e risentimenti di queste, desiderose di piena autonomia e insofferenti di controllo. Ma se si duole che le Municipalità non funzionano e le assemblee vanno sempre deserte e i bilanci non si possono esaminare, perchè la Giunta amministrativa non si può convocare a causa delle troppo frequenti e numerose dimissioni dei suoi membri, è l’interesse dell’amministrazione che lui, che aveva dichiarato di accettare l’ufficio con lettera del 13 maggio (Ibid., filza 60) e che era destinato a succedere poi al Botto e allo Scassi. Traduttore del Mably, aveva avuto parte non trascurabile nel governo democratico e si era attirato anche lui le ire e i sarcasmi di Luigi Serra nella Lanterna Magica. (1) Arch. di Stato, n. 391, Verbali del Magistrato Supremo. (2) Arch. di Stato, Genova, Repubblica Ligure, n. 340, Registro I; Corrispondenza Provveditore del Centro, comprende, con quelle del Botto, 767 lettere dal 1° giugno al 20 ottobre 1803; il n. 341, Registro II, continua con la lettera 768 e arriva al n. 1518 il 30 giugno 1804; poi le lettere sono del successore. I Registri 333-334 contengono i Verbali degli Atti del Provveditore. Nelle filze 60 e 61 ci sono molte lettere con le decisioni e le risposte del Senato, e così nella filza 419, Decreti del Magistrato Supremo. Pagamenti allo Scassi, Provveditore e poi Senatore, in Reg. I l i A e 111 B. (3) Ancora molti anni più tardi Girolamo Serra si diceva « memore dei modi affabili e cortesi, con cui, essendo Provveditore della Centrale, Ella accoglieva i ricorrenti ». Lettera 22 luglio 1827 in Museo del Risorgimento di Genova, n. 1204. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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vari: le occupazioni scolastiche e professionali non gli permettevano <strong>di</strong> assen­<br />

tarsi da Genova, cosicché, mentre <strong>di</strong>chiarava al ministro dell’interno — era<br />

allora Agostino Maglione — <strong>di</strong> accettare la nuova carica (1), è supponibile<br />

si desse da fare per non abbandonare la città, e si può credere lo assi­<br />

stessero del loro aiuto e del loro favore il Maghella, Deputato alla Polizia, e<br />

fors’anche lo stesso Saliceti.<br />

Infatti, quando alla fine <strong>di</strong> giugno il Maghella prese il posto <strong>di</strong> Giro­<br />

lamo Serra alla Presidenza del Magistrato <strong>di</strong> Guerra e Marina e Antonio Botto<br />

Io sostituì come Commissario <strong>di</strong> Polizia, lo Scassi subentrò nell’ufficio <strong>di</strong> Prov­<br />

ve<strong>di</strong>tore del Centro, mentre a Chiavari andava Giulio Torre, prima destinato<br />

viceprovve<strong>di</strong>tore a Rapallo (2).<br />

Passava così lo Scassi, senza abbandonare la città e le altre sue normali<br />

occupazioni, ad un genere <strong>di</strong> attività affatto nuovo e che appare lontano dalle<br />

sue consuetu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

Secondo la legge organica sul potere amministrativo, il Provve<strong>di</strong>tore,<br />

assistito da una Giunta, era l’organo imme<strong>di</strong>ato del Governo, il capo della<br />

Giuris<strong>di</strong>zione, con funzioni che assommavano in certo modo le o<strong>di</strong>erne<br />

attribuzioni del Prefetto e del Questore. Sorvegliava tutti i corpi ammini­<br />

strativi, che corrispondevano col Governo per suo mezzo, ed esercitava in­<br />

sieme le funzioni <strong>di</strong> polizia alle <strong>di</strong>pendenze del Commissario, che ne era<br />

ministro per tutta la repubblica. Risiedeva nel capoluogo e doveva avere, a<br />

carico della Giuris<strong>di</strong>zione, l’alloggio e uno stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> seimila lire, oltre a<br />

duemila lire <strong>di</strong> spese <strong>di</strong> ufficio e <strong>di</strong> rappresentanza (3).<br />

La prima installazione <strong>di</strong> tutti i Provve<strong>di</strong>tori e i Viceprovve<strong>di</strong>tori av­<br />

venne il 1° giugno: entrò in carica in quel giorno anche il Botto, il quale,<br />

riferendo al Magistrato Supremo che l’ufficio si era regolarmente costituito col<br />

segretario e con tre impiegati, denunciava subito lo scarso numero <strong>di</strong> que­<br />

sti e lo chiedeva aumentato (4). Dopo un mese al Botto, del quale le let-<br />

(1) Onofrio Scassi al Senatore Presidente dell’interno. Signor Presidente. Ho ricevuto<br />

col vostro messaggio del giorno 30 aprile la notizia <strong>di</strong> essere stato eletto Provve<strong>di</strong>tore della<br />

Giuris<strong>di</strong>zione dell'Entella. Sento abbastanza il valore dell’attestato <strong>di</strong> considerazione <strong>di</strong> cui<br />

mi ha onorato il Governo con questa elezione, per <strong>di</strong>menticare ogni mio particolare interesse,<br />

e risolvermi a tentare <strong>di</strong> meritarla coll’esatto adempimento delle mie incombenze. Degnatevi,<br />

Senatore Presidente, <strong>di</strong> significare al Governo che io pieno <strong>di</strong> riconoscenza accetto l’onorevole<br />

incarico e che ne attendo i pregiatissimi or<strong>di</strong>ni. Salute e rispetto. Scassi. Genova, 3 maggio<br />

1803, anno VI. Arch. <strong>di</strong> Stato, Rep. <strong>Ligure</strong>, Sala 50, filza 60.<br />

(2) L ’Osservatore politico, n. 47, 2 luglio 1803, pag. 375; Gazzetta Nazionale, n. 3,<br />

2 luglio, pag. 24; C l a v a r in o , IV, 115.<br />

(3) Gazzetta Nazionale, 7 maggio 1803, pag. 379 sgg.<br />

(4) Gazzetta, n. 50, 2 giugno, pag. 401; Archivio <strong>di</strong> Stato, n. 340, Lettere del Provve<strong>di</strong>tore<br />

del Centro, reg. I, lett. n. 1, 1 giugno. Il segretario era Giuseppe Podestà, me<strong>di</strong>co an-<br />

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