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ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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— 118<br />

ve, che la Vaccina non è punto contagiosa. Ho inoculato molti bambini nel seno<br />

delle loro madri, le quali non avevano avuto il Vajuolo nè la Vaccina: hanno<br />

i bambini avuto la Vaccina inoculata e le madri nulla hanno sofferto. Ho<br />

sovente, per assicurarmi vieppiù del non essere contagiosa la Vaccina ino­<br />

culato l’uno dopo l’altro dei bambini della stessa famiglia: e mai è stata<br />

delusa da questa operazione la confidenza mia e quella dei Genitori. Que­<br />

sto metodo ha tale carattere particolare <strong>di</strong> benignità, che in ogni modo l’evento<br />

ha sempre sorpassato le speranze. La Vaccina fa un’era negli annali della<br />

Me<strong>di</strong>cina, e deve immortalizzare la memoria del Dottor Jenner a cui<br />

era riserbato il fare questa bella e salutare scoperta, e il propagarne<br />

i benefizi ».<br />

Come appare anche da questa lettera, il Batt per i suoi naturali rap­<br />

porti con la patria d’origine introdusse primo a Genova la conoscenza della<br />

scoperta dell’Jenner e ne fu anche valido, entusiasta sostenitore.<br />

Sorride <strong>di</strong> piacer il dotto e grave<br />

Anglico Batt, al patrio don recato;<br />

E lo promulga e gliene vien soave<br />

Gloriosa dolcezza al cuor bennato<br />

<strong>di</strong>ce il Ponta; egli scrisse infatti sulla materia numerosi opuscoli e sostenne<br />

dotte e aspre polemiche; e a lui sembra riservare il merito principale Luigi<br />

Marchelli, egualmente entusiasta del nuovo sistema ed egualmente lodato dal<br />

Ponta perchè<br />

alla calda idea<br />

Tutte aprendo le dotte ali inquiete<br />

Di rime<strong>di</strong> a svelar fonti novelle<br />

Fin ti giovi del mal che ange le agnelle (1).<br />

Probabilmente qualche rivalità non mancava tra i me<strong>di</strong>ci e colleghi geno­<br />

vesi, pur entasiasti del metodo <strong>di</strong> lenner; ma le notizie ufficiali non lasciano<br />

dubbio sulla parte prevalente che lo Scassi ha avuto nelle prime esperienze.<br />

Fin dall'aprile del 1800 — data confermata più volte e che segna dunque il<br />

principio della vaccinazione a Genova — egli ha cominciato i suoi esperi­<br />

menti; e quando la Commissione <strong>di</strong> Governo trasmise all’ospedale <strong>di</strong> Pam­<br />

matone il pus vaccinico venuto da Parigi, un consiglio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci incaricò<br />

appunto lui <strong>di</strong> fare le inoculazioni <strong>di</strong> prova ed egli cominciò dagli esposti<br />

dell’ospedale, vaccinati il 26 febbraio successivo (2). E poco dopo, il 15<br />

aprile, continuando nella campagna intrapresa con entusiasmo <strong>di</strong> neofita, fa<br />

(1) II Trionfo della Vaccinia, pag. 266, Stanza 82 e 84; Gazzetta Nazionale, n. 4, 4 lu­<br />

glio 1S01, pag. 29; n. 5, 11 luglio, pag. 37; n. 8, 1 agosto, pag. 60.<br />

(2) Gazzetta Nazionale, n. 36, 28 febbraio 1801, pag. 282.<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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