ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

storiapatriagenova.it
from storiapatriagenova.it More from this publisher
05.06.2013 Views

- 96 — Uscirono coi Francesi molti patrioti italiani, tra i quali il poeta Giovan­ ni Fantoni (1), e dei genovesi l’abate Giovanni Cuneo e due dei commissari della Deputazione militare, Antonio Boccardo e Giuseppe Bollo, mentre tra applausi popolari e suono di campane a stormo entravano gli Austriaci ac­ colti con gioia da quanti, fedelissimi all’antico regime, si illudevano di poter più facilmente con essi patteggiare il ritorno all’antica forma di gover­ no (2). Ma con loro, contro l’articolo 10 della convenzione, entrarono anche gli insorti di Fontanabuona, comandati dal loro capo, il famoso marchese Luigi Domenico Assereto, passato da tempo dalla Francia all’Austria, avventu­ riero ignorante, intrigante e verboso, losco d’animo e d’aspetto (3). Le violen­ ze che ne derivarono furono represse con molta severità dal generale San Giuliano lasciato dall’Ott a Genova. Intanto, mancando il governo regolare, il 4 giugno la Municipalità assunse la tutela della pubblica sicurezza. Presieduta dal mercante Paolo Viale, presenti Carlo Cambiaso, il medico Nicolò Parodi ed altri parecchi, delibeiò subito — fosse sentimento suo o timore — l’abolizione delle coccarde, il taglio di tutti gli alberi della libertà e la rimozione delle iscrizioni riguar­ danti il sistema democratico e invitò, provvedendo alle spese relative, a mandare presso il generale Hohenzollern i signori (scompare così il termine « cittadino ») Brancaleone Doria, Francesco Spinola, Giovanni Torriglia, Gi­ rolamo Durazzo, Pietro Paolo Celesia, Bernardo Pallavicino (4). Questi appun­ to, sostituendo Agostino Spinola al Durazzo e con l’aggiunta del borghese Luigi Lambruschini, uomini tutti, nota il Clavarino, degni per probità e capacità, costituirono il nuovo governo; e l’avervi chiamato anche taluni partecipi dei governi precedenti indicava una prudente moderazione e il desiderio di evitare eccessi repressivi (5). Ancora una volta si scioglieva la guardia nazio­ nale e, annullati tutti i provvedimenti già presi in odio ai nobili, agli emi- (1) G . S f o r z a , Contributo alla vita di Giovanni Fantoni, Giornale storico e letter. della Liguria, 1908, pag. 185 e 190. Era stato addetto alla Deputazione militare per la quale aveva scritto lettere e proclami. (2) C l a v a r in o , III, 105. (3) F io r in i e L e m m i, p. 627; R u in i, p. 40; C h ia m a , pag. 141. (4) Sono probabilmente conseguenza del colloquio di quella commissione con 1 Hohenzollern e provengono da lui le Istruzioni pel Commissario Civile di S. M. Imperiale in Genova e suo territorio, il co. S. Giulien generale maggiore, nelle quali si propone Io scioglimento della guardia civica, la nomina di una reggenza costituita da Brancaleone Doria, Francesco Spinola e Giovanni Torriglia, la nomina di altre commissioni di patrizi e cittadini pei 1 annona, gli alloggi ecc. (Collez■ Appunti Storici e Documenti, voi. 24, c. 142). Queste istruzioni non sembrano poi interamente seguite. (5) Gli Atti della Reggenza imperiale e del Governo cittadino provvisorio in Compilazione de’ proclami ed editti pubblicati da' Generali e dalla Reggenza Provvisoria, Genova, Franchelli, 1800 e v. anche Collezione di Appunti storici e Documenti della Bibl. Univ. di Ge­ nova, voi. 22, c. 93-96. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 97 — grati, ai controrivoluzionari, si riorganizzavano gli uffici nei quali, coi soliti funzionari d’ordine, che rappresentano la continuità burocratica (1), compa­ iono personaggi messi negli ultimi tempi da parte, come Girolamo Serra tra i Conservatori del mare, Giacomo Filippo Durazzo e Michelangelo Cambiaso Procuratori dell’Ospedale degl’ Incurabili, Stefano Rivarola al Dipartimento Annona e Sanità (2). Ma erano provvedimenti dei quali tutti, fin dal primo momento, avevano compreso la precarietà. Bonaparte da Milano marciava contro gli Austriaci; a Marengo non le sorti di Genova e della Liguria ma d’Italia e forse d’Euro­ pa si decidevano. Alla notizia di quella vittoria e della convenzione di Alessandria, la Reggenza provvisoria mandava al Bonaparte Michelangelo Cam ­ biaso, Girolamo Serra e Giacomo Saettone (3) — i primi due almeno gli erano ben noti sin dal convegno di Mombello — con un memoriale di istruzioni per cui gli si doveva chiedere di tener presente la convenzione di Mombello, evitare aggravi e contribuzioni pericolose per la tranquillità cittadina, rispettare e mantenere la religione, rispettare le persone e le proprietà con partico­ lare riguardo ai membri dell’ultimo governo provvisorio o a chi avesse par­ teggiato contro la Francia, non lasciare alcun intervallo tra l’uscita delle truppe austriache e l’ingresso in città delle francesi, provvedere a che nel governo e nei tribunali « sianvi persone savie capaci ed oneste e restino escluse persone di accanito partito e di pubblica confidenza », frenare infine gli abusi della stampa. Sebbene molti di questi desideri coincidessero coi propositi del Primo Console, è evidente che egli non poteva aver l’aria di accet­ tare condizioni; ma i plenipotenziari spedivano sino dal 20 giugno un plico del Bonaparte, desideroso che le sue parole di pace e di vero interessamento per la Nazione genovese « giungano senza ritardo fra i suoi (sic) concittadini (4) ». (1) Con Carlo Lanzola e Gio. Felice Giannello, già segretari del governo sin dal tempo della repubblica aristocratica, è segretario della Reggenza Giovanni Scasso (C l a v a r in o , IV, 19) e molti atti firmati da lui sono compresi nella Compilazione, pag. 11 sgg. e in una miscellanea a stampa della Bibl. Univ. di Genova segnata 2 B. Vili. 2. 8, contenente appunto provvedimenti della Reggenza. Continua poi in carica col governo successivo come Cancelliere della Commissione e, istituito il Senato, è Cancelliere dei Sindacatori (Gazzetta, 4 dicembre 1802, pag. 202). (2) Compilazione de’ Proclami ecc., pag. 26 sgg.; C l a v a r in o , IV, pag. 10 sgg., 21. (3) C l a v a r in o , IV, 35. Lo stesso Conte Hohenzollern aveva proposto l’invio della Deputazione del che il Serra gli dà molta lode; Memorie, pag. 116. (4) Collezione di Appunti storici e Documenti, voi. 24, c. 179, 182. Nella prima udienza il Primo Console aveva domandato alla Deputazione se avrebbe acconsentito volentieri all’unione di Genova con la Cisalpina; avuta risposta evasiva, non parlò più della cosa; Se r r a , Memorie, pag. 116-117, 7 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 97 —<br />

grati, ai controrivoluzionari, si riorganizzavano gli uffici nei quali, coi soliti<br />

funzionari d’or<strong>di</strong>ne, che rappresentano la continuità burocratica (1), compa­<br />

iono personaggi messi negli ultimi tempi da parte, come Girolamo Serra tra<br />

i Conservatori del mare, Giacomo Filippo Durazzo e Michelangelo Cambiaso<br />

Procuratori dell’Ospedale degl’ Incurabili, Stefano Rivarola al Dipartimento<br />

Annona e Sanità (2).<br />

Ma erano provve<strong>di</strong>menti dei quali tutti, fin dal primo momento, avevano<br />

compreso la precarietà. Bonaparte da Milano marciava contro gli Austriaci; a<br />

Marengo non le sorti <strong>di</strong> Genova e della Liguria ma d’Italia e forse d’Euro­<br />

pa si decidevano. Alla notizia <strong>di</strong> quella vittoria e della convenzione <strong>di</strong><br />

Alessandria, la Reggenza provvisoria mandava al Bonaparte Michelangelo Cam ­<br />

biaso, Girolamo Serra e Giacomo Saettone (3) — i primi due almeno gli erano<br />

ben noti sin dal convegno <strong>di</strong> Mombello — con un memoriale <strong>di</strong> istruzioni per<br />

cui gli si doveva chiedere <strong>di</strong> tener presente la convenzione <strong>di</strong> Mombello, evitare<br />

aggravi e contribuzioni pericolose per la tranquillità citta<strong>di</strong>na, rispettare<br />

e mantenere la religione, rispettare le persone e le proprietà con partico­<br />

lare riguardo ai membri dell’ultimo governo provvisorio o a chi avesse par­<br />

teggiato contro la Francia, non lasciare alcun intervallo tra l’uscita delle<br />

truppe austriache e l’ingresso in città delle francesi, provvedere a che<br />

nel governo e nei tribunali « sianvi persone savie capaci ed oneste e restino<br />

escluse persone <strong>di</strong> accanito partito e <strong>di</strong> pubblica confidenza », frenare<br />

infine gli abusi della stampa.<br />

Sebbene molti <strong>di</strong> questi desideri coincidessero coi propositi del<br />

Primo Console, è evidente che egli non poteva aver l’aria <strong>di</strong> accet­<br />

tare con<strong>di</strong>zioni; ma i plenipotenziari spe<strong>di</strong>vano sino dal 20 giugno un<br />

plico del Bonaparte, desideroso che le sue parole <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> vero<br />

interessamento per la Nazione genovese « giungano senza ritardo fra i suoi<br />

(sic) concitta<strong>di</strong>ni (4) ».<br />

(1) Con Carlo Lanzola e Gio. Felice Giannello, già segretari del governo sin dal tempo<br />

della repubblica aristocratica, è segretario della Reggenza Giovanni Scasso (C l a v a r in o , IV, 19)<br />

e molti atti firmati da lui sono compresi nella Compilazione, pag. 11 sgg. e in una miscellanea<br />

a stampa della Bibl. Univ. <strong>di</strong> Genova segnata 2 B. Vili. 2. 8, contenente appunto<br />

provve<strong>di</strong>menti della Reggenza. Continua poi in carica col governo successivo come Cancelliere<br />

della Commissione e, istituito il Senato, è Cancelliere dei Sindacatori (Gazzetta, 4 <strong>di</strong>cembre<br />

1802, pag. 202).<br />

(2) Compilazione de’ Proclami ecc., pag. 26 sgg.; C l a v a r in o , IV, pag. 10 sgg., 21.<br />

(3) C l a v a r in o , IV, 35. Lo stesso Conte Hohenzollern aveva proposto l’invio della<br />

Deputazione del che il Serra gli dà molta lode; Memorie, pag. 116.<br />

(4) Collezione <strong>di</strong> Appunti storici e Documenti, voi. 24, c. 179, 182. Nella prima u<strong>di</strong>enza<br />

il Primo Console aveva domandato alla Deputazione se avrebbe acconsentito volentieri<br />

all’unione <strong>di</strong> Genova con la Cisalpina; avuta risposta evasiva, non parlò più della cosa; Se r r a ,<br />

Memorie, pag. 116-117,<br />

7<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!